recensioni di Alucard-666

Di tutto e di più

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  1. mauro255
     
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    QUASI FAMOSI

    Di Cameron Crowe, "Almost Famous", Usa 2h03/ Director's Cut 2h30
    Con Billy Crudup, Frances McDormand, Kate Hudson, Patrick Fugit, Noah Taylor, Zooy Deschanel, Philip Seymour Hoffman, Anna Paquin, Jason Lee

    Anke questo è uno dei miei film preferiti, la storia parla del giovanissimo William Miller, che da grande vorrebbe fare il critico musicale per la rivista "Rolling Stone", riesce ad andare in tour con un gruppo chiamato "Stillwater", band di hard rock in ascesa, grazie ad un gruppo di groupies, sarà in pratica la sua iniziazione alla vita, tra una mamma ansiosissima, un groupie dal nome beatlesiano di Penny Lane (la Hudson qui meravigliosa, illumina la scena ogni volta ke appare) e due rockstar con le fisime su chi sia più importante nel gruppo se il cantante o il chitarrista. Ah da non dimenticare il mentore di William il critico Lester Bangs (veramente esistito) interpretato in maniera perfetta dal quel grande attore che risponde al nome di Seymour Hoffman.
    La sceneggiatura (del regista) è autobiografica in parte, infatti Crowe è stato realmente una firma della rivista "Rolling Stone", evita i facili luoghi comuni del maledettismo delle rockstar (sesso, droga e rock'n'roll) per cercare di cogliere l'equilibrio che in quegli anni si era creata tra la voglia di libertà, spirito di ribellione (oggi in parte sparito) e compromessi. La Hudson, figlia di Goldie Hawn e Kurt Russell, è stata candidata all'Oscar, la rockstar Peter Frampton ha fatto da consulente. Del film c'è anke una versione più lunga di 30 minuti ma francamente io preferisco la versione più corta ke scorre benissimo, insomma in sintesi un bel film che parla degli anni '70 e dei processi difficili di coesistenza che si creano dentro una band musicale, senza cercare temi alti ma centrando il bersaglio di una certa nostalgia per quei giorni che oggi non si possono più ripresentare. Bravi tutti gli attori (sopra tutti la Hudson e Hoffman), insomma un film da vedere ed indicato per quelle persone che hanno meno di 30 anni e non hanno vissuto gli anni '70. A Presto leggendari :D
     
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  2. mauro255
     
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    GHOST DOG - LA VIA DEL SAMURAI

    Di Jim Jarmusch, "Ghost Dog - The Way Of Samurai", Usa/Francia 1999, 1h53
    Con Forest Whitaker, Isaach De Bankolè, Henry Silva, Cliff Gorman, Victor Argo, Camille Winbush, Tricia Vessey, Richard Portnow

    "Ghost Dog" (interpretato benissimo da Whitaker) è un killer al servizio di mafiosi ormai anziani, grassi, malconci, comunica con loro solo tramite dei piccioni viaggiatori e si ispira ai valori dell' "Hagakure", il trattato del XVIII secolo sull'etica del Samurai. Ma quando i suoi mandanti vogliono farlo fuori, si apre in lui un problema morale: come ribellarsi ai suoi signori ??
    Jarmusch (qui anche sceneggiatore) continua la sua riflessione sulla morte dopo il precedente film "Dead Man" con un noir Zen e onirico, inserendoci anche degli elementi surreali come i siparietti parodistici di cui sono protagonisti i mafiosi (immenso Henry Silva) che guardano allaTv vecchi cartoni animati, da notare che l'unico amico che ha Ghost Dog (che vive una vita da asceta fatta di solitudine e rispetto delle regole accanto a suoi piccioni) è un gelataio francese: ognuno parla la sua lingua e teme sempre ke l'altro non l'abbia capito, anche se nella realtà Jarmusch ci fa capire che sono in piena sintonia, insomma il film è una metafora di un mondo allo sfascio, dove il tragico si mescola al ridicolo, il sangue ai cartoon, ma rimane comunque qualcosa su cui avere della speranza. Bellissima la colonna sonora a base di rap, ambient e free jazz a cura di RZA del Wu-Tang Clan.
    E' un film chiaramente particolare che ha avuto poca distribuzione e poca visibilità ma io vi consiglio di andarvelo a ricercare perchè merita veramente.....a presto Leggendari :B):
     
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  3. mauro255
     
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    Beh questa più ke una recensione sarà un incensare un capolavoro assoluto, un film che ho rivisto almeno un centinaio di volte....

    HEAT - LA SFIDA

    Di MIchael Mann, "Heat", Usa 1995, 2h51
    Con Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer, Tom Sizemore, William Fichtner, Natalie Portman, Amy Brenneman, Ashley Judd, Danny Trejo, Mykelti Williamson, Jon Voight, Diane Venora, Ted Levine

    La trama.
    Il Detective Vincent Hanna (Pacino) è sulle tracce del rapinatore Neil McCauley (De Niro), che decide di organizzare un ultimo colpo e poi ritirarsi, nel mezzo un intersecarsi di eventi fanno precipitare ogni storia personale dei personaggi verso la catastrofe...
    Quasi 3 ore di film non bastano al regista (anche sceneggiatore) per analizzare totalmente le emozioni e le storie che si portano dietro ogni personaggio, perchè è qui la grandezza di questa pellicola, ogni personaggio viene analizzato in profondità chi più chi meno e si sta parlando di circa 5-6 caratteri trovatemi un altro film Noir o di azione come preferite dove questo avviene..Il film è un grandioso affresco sul caso, l'ironia della sorte, le coincidenze e le scelte che prendiamo, che ruota attorno a due solitari maniaci del proprio lavoro, schierati su fronti opposti, ma mai eroici nè totalmente simpatici. Ci sono echi di Melville e Peckinpah (per esempio per citare Peckinpah la disinvoltura con cui viene accettata l'ultima impresa suicida da Neil e la sua banda ricorda molto quella che avviene nel "Mucchio Selvaggio"), un romanticismo sfrenato (basta vedere la scena in cui il personaggio di Val Kilmer tenta di tornare dal suo amore ed è costretto a vederla un ultima volta dalla strada affacciata sul balcone per poi andarsene sapendo che non potrà più rivederla), fotografia notturna stupenda di Dante Spinotti, e per la prima volta compaiono nella stessa scena i due mostri sacri della recitazione Pacino e De Niro, che si palleggiano senza rivalità il proprio talento (notevole la scena nella tavola calda). Insomma come ve lo devo dire se qualcuno di non l'ha visto correte a noleggiarlo, scaricatelo ma non potete non avere questa pellicola nella vostra collezione....Voto: 9 perchè la perfezione non esiste. Alla prossima Leggendari :vincentoke:
     
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  4. mauro255
     
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    CONTACT

    Di Robert Zemeckis, Usa 1997, 2h30
    Con Jodie Foster, Matthew McConaughey, Tom Skerritt, James Woods, Angela Bassett, David Morse,
    William Fichtner

    Appassionata di astronomia fin da piccola, la ricercatrice Ellie Arroway (una bravissima come sempre Jodie Foster) capta dei segnali da Vega: dopo molti ostracismi riesce a farsi mandare nello spazio alla ricerca di vita extraterrestre, ma del suo viaggio non resterà nessuna prova o almeno così sembra....
    Il film si basa su una fantascienza concettuale sul tracciato di "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo o 2001: Odissea nello Spazio" d'altronde è ripreso da un romanzo di Carl Sagan uno scienziato, ma con la differenza di cercare una risposta su cosa sia la Fede e le implicazioni che porta per chi invece dichiara di non credere in Dio (il personaggio di Ellie all'inizio non viene scelta per essere mandato nello spazio perchè dichiara sinceramente e apertamente di non credere, mentre il personaggio di Tom Skerritt benchè si capisca perfettamente che non crede risponde di sì aggiudicandosi la possibilità di prender posto nella navicella).
    Il film mostra anke come l’uomo sia infinitamente piccolo nell’universo ma c’è la speranza di non essere soli. Il tema ci mette di fronte a molte domande sulla nostra esistenza: Chi siamo? Dove andiamo? Esiste un Essere Superiore? Siamo soli nell’Universo? Fede o Scienza?
    Ci mostra essenzialmente due punti di vista che pur perseguendo lo stesso scopo (la ricerca della verità) si distinguono sul mezzo per ottenere le risposte: un lato religioso ed ispirato dalla fede, un altro illuministico e razionale legato alla fisica ed alla scienza con le sue richieste di prove tangibili.

    Il finale del film è per forza di cose aperto ad interpretazioni e ci lascia col dubbio di sapere se ciò che vediamo è reale o esista soltanto perchè la nostra fede ce lo fa credere tale (”fede” non strettamente in senso religioso). E come nel film ci viene più volte fatto notare ,attraverso il principio del “Rasoio di Occam” , (“la spiegazione più semplice è quella più logica”) sarebbe facile concludere che la missione di Ellie è un fallimento scientifico ma poi, le ultime rivelazioni di Rachel Costantine/Angela Bassett a Michael Witz/James Wood sono la negazione del principio stesso e di contro come non essere scettici nei confronti di Ellie che come unica prova ha solo la propria parola?
    Un gran bel film!!!

    Alla prossima Leggendari


    image image :P :P :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :P :P :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
     
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  5. mauro255
     
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    UNBREAKABLE - IL PREDESTINATO

    Di Manoj Night Shyamalan, "Unbreakable", Usa 2000, 1h46
    Con Bruce Willis, Robin Wright-Penn, Samuel L.Jackson, Spencer Treat Clark

    David Dunn (Bruce Willis) è una guardia giurata di uno stadio e l'unico sopravvissuto di un disastroso incidente ferroviario.Dopo aver ricevuto un biglietto misterioso scoprirà perchè in quasi tutta la sua vita non si è mai ammalato...

    La struttura del film è divisa in ipotetici capitoli tipici dei fumetti: La vita quotidiana, un evento sconvolgente, una scoperta difficile da accettare, la consapevolezza.Il meccanismo non sembra importante, ma il regista stesso se ne accorse durante la lavorazione e decise di cambiare e modificare il montaggio in base a questa visione.
    Dopo un infortunio David Dunn lascia la squadra di football e diventa guardia giurata dello stadio,si sposa e diventa padre.
    Il vuoto che sente, di cui ignora la provenienza, sarà presto riconosciuto da Elijah (Samuel L. Jackson) il proprietario di un negozio di fumetti che, indagando sulla storia dell'uomo e della sua apparente invincibilità, trova nelle tavole fumettistiche la risposta al mistero.
    Il personaggio di Elijah è tipico dei comic-books americani, soprattutto di ispirazione Marvel.La contrapposizione fra il bene e il male, la teoria degli opposti (per cui dall'esistenza di una persona buona dipende quella di una malvagia), i dubbi e le incertezze di chi scopre che la vita che sembrava banale e ripetitiva nasconde invece un significato preciso, sono tutti temi che si possono ritrovare nelle storie a vignette degli ultimi trent'anni.In più il suo handicap fisico, descritto con delicatezza e rabbia allo stesso tempo, rivela la forza e la volontà di conoscenza dietro a dolori insostenibili.
    Incredibile interpretazione di Bruce Willis, in panni decisamente insoliti, introspettivo e profondo e ormai abituato a lavorare con l'amico Jackson (sempre superbo)da diversi anni.Buona la scelta di Robin Wright( nel ruolo di Audrey Dunn) e adorabile la presenza di Spenser Treat Clark che interpreta il figlio Joseph.
    La pellicola risale al 2000,ed è scritta e diretta da M.Night Shyamalan (Il Sesto senso, The Village). Il regista rivela un approccio diverso alla sceneggiatura rispetto alla sua solita linea d'azione. Il pubblico a cui è rivolto ad esempio, come la scelta meticolosa dei protagonisti e dei loro "poteri", ricorda molto quello dell'ultima sua fatica "Lady in the Water"concepito come una fiaba urbana e incentrato sulla lotta fra forze opposte.
    La fotografia è particolarmente curata e oscura, elemento importante in film come questi in cui la suspance e il cammino interiore si rivelano particolarmente sofferenti. Il genio dietro tutto questo è Eduardo Serra, veterano direttore della fotografia, che ha curato le atmosfere de " La ragazza dall'orecchino di perla" e il recente "Blood Diamond".
    Sicuramente un film da tenere in considerazione, per gli appassionati del regista e non, stupirà di certo.

    Alla prossima Leggendari
     
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  6. mauro255
     
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    LA 25a ORA

    Di Spike Lee, "25th Hour", Usa 2002, 2h14
    Con Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Rosario Dawson, Anna Paquin, Brian Cox

    Prima una premessa io non amo molto Spike Lee, ma gli ultimi due film (e cioè questo e "Inside Man") sono uno un capolavoro, l'altro un grande film, detto questo parliamo di questa grande pellicola.
    Lo spacciatore di New York Monty Brogan (un Norton in parte e bravissimo) è all'ultimo giorno di libertà prima di dover entrare in prigione per scontare la sua pena (7 anni): è terrorizzato da ciò che lo aspetterà, sospetta che la sua compagna l'abbia tradito, riuscirà a trovare conforto solo nel padre....
    Il film è tratto dal romanzo omonimo di David Benioff (che si è occupato dell'adattamento della sceneggiatura), è ambientato nella New York del dopo 11 settembre, il regista trasforma temi che sono l'emblema della cultura americana (come la seconda occasione) e del proprio cinema (i conflitti razziali, vedersi il monologo di Monty/Norton allo specchio) in una meditazione e riflessione sul senso e le prospettive di cambiamento di un'America che la tragedia non sembra aver reso più matura. Il personaggio di Norton, Monty è un antieroe, quasi privo di senso di colpa, incapace di vedere al di là del proprio interesse, tutto sommato solo anche se ha una compagna e gli amici, eppure più vivo e meno ipocrita di essi, tanto che lo spettatore non riesce a provare antipatia per quello che tutto sommato è pur sempre uno spacciatore.
    Di grande impatto emotivo la scena finale dove il regista ci fa intravedere un possibile destino alternativo, ma è solo un sogno, una impossibile redenzione che chiude un film dolente, impietoso mai cinico, insomma un film notevole.

    Alla prossima Leggendari :sephiro1:
     
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  7. mauro255
     
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    PITCH BLACK

    Di David Twohy, Usa 2000, 1h48
    Con Vin Diesel, Radha Mitchell, Cole Hauser, Keith David

    Durante un viaggio spaziale una navicella precipita su un pianeta sconosciuto. A bordo, tra i sopravvissuti, un poliziotto e un criminale pluriomicida super ricercato. Presto il criminale scapperà, ma i problemi del gruppo saranno ben maggiori quando scopriranno che nel sottosuolo del pianeta c'è una razza di alieni molto pericolosa.
    Un ottimo film di fantascienza con una trama insolita e originale e una caratterizzazione dei personaggi atipica per i film americani.
    Magistrale interpretazione per Vin Diesel nei panni di un personaggio "cattivissimo" e colpevole di omicidio che conosciamo però solo da quello che ne racconta il poliziotto che lo ha in custodia. Le cose però cambiano man mano che conosciamo meglio la sua storia e quella del poliziotto. Un film in cui i personaggi, tutti caratterizzatissimi e particolari, sono il pezzo forte. È la psicologia infatti l'elemento di punta di "Pitch Black", che ci mostra personaggi umani con pregi, debolezze e ripensamenti.

    Riddick è sicuramente il più carismatico del gruppo, tanto che il suo nome vi resterà impresso nella memoria. Se vi sarà simpatico o meno è da vedersi, una cosa però è certa in questo film i buoni assoluti non esistono, e i cattivi sono meno cattivi di quel che sembra. Tutti hanno difetti e comportamenti marcatamente egoistici, e allo stesso modo anche quelli etichettati come cattivi possono essere mossi da umanità.

    Insomma, la regia è curatissima, le scenografie spettacolari e insolite, la trama molto originale e i personaggi sono realmente particolareggiati e degni di interesse. Pitch Black è uno dei pochi film di fantascienza che dovrebbe essere visto da tutti gli amanti del genere. Da non perdere!

    Alla prossima Leggendari :P :P
     
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  8. mauro255
     
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    HERO

    Di Zhang Yimou, "Ying Xiong", Hong Kong/Cina 2002, 1h39
    Con Jet Li, Tony Leung, Maggie Cheung, Ziyi Zhang, Donnie Yen

    Intanto cominciamo col dire che è stato candidato all'Oscar come Miglior Film Straniero del 2003 e che "Hero" è sicuramente un esempio stupendo di cinema cinese.
    La storia è piuttosto semplice, è ambientata nell'antica Cina ancora divisa in 7 regni in conflitto con loro. Un guerriero senza nome (Jet Li) ottiene un'udienza con il Re del regno di Qin, che vuole sapere se lo spadaccino ha davvero ucciso i tre assassini che attentavano alla sua vita, il guerriero racconta come gli ha eliminati, ma il Re non è convinto e il regista ci fa vedere altre possibili versioni degli eventi citando il classico film di Kurosawa "Rashomon" dove ognuno dei personaggi dava una propria versione della verità...
    Il film include temi com il patriottismo, la gelosia, l'amore e la lealtà, è pieno di leggende e una grandezza di una cultura antica, ha una fotografia sbalorditiva resa da una sontuosa tavolozza di colori mentre vari flashback vengono usati per mostrare i vari combattimenti tra i guerrieri. I duelli sono coreografati superbamente da Tony Ching Siu-Tung, fra cui sicuramente il migliore è quello iniziale tra Donnie Yen e Jet Li, i duelli vengono trasformati in balletti, con costumi dell'epoca che svolazzano nell'aria e la fotografia come abbiamo già detto stupenda di Christopher Doyle. La trama effettivamente forse manca dell'emotività per esempio che c'era nella "Tigre e il Dragone", ma "Hero" è senza dubbio un film da vedere. Da ricordare che ha avuto risonanza mondiale grazie soprattutto al contributo di Quentin Tarantino, grande fan di questa pellicola.

    Alla prossima Leggendari ;)
     
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  9. mauro255
     
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    CORALINE

    Di Henry Selick, Usa 2009, 1h39

    Film di animazione visto sabato e ke avevo scartato al cinema sbagliando, la regia è di Henry Selick, adattamento cinematografico di un romanzo breve scritto dal grande Neil Gaiman e illustrato dall’amico Dave McKean.

    Coraline è una bambina di 11 anni che si trasferisce con la sua famiglia in una nuova casa ad Ashland, nell’Oregon. Senza amici e ancora lontana dall’ambientarsi nella nuova situazione Coraline, un giorno, per sopperire alla noia comincia a contare le porte e le finestre di casa. E’ così che ne scopre una, più piccola e nascosta da una carta da parati, che sembra attirarla a sé. Eccitata dalla scoperta, Coralline decide di attraversarla, ma dall’altra parte scoprirà un mondo che è lo specchio esatto di quello in cui vive. A farle da guida, un gatto parlante...

    Suggestivo cartone animato realizzato con la tecnica dello stop-motion (o frame by frame) ottenuta mettendo in successione un fotogramma (o scatto) alla volta. Coraline richiama il fascino del celebre "Nightmare before Christmas", realizzato non a caso dallo stesso regista Henry Sellick, con la novità di essere realizzato completamente con la tecnica del 3-D Stereoscopico. L’esito è eccellente e di sicuro impatto, soprattutto nella fase finale della pellicola, quando Coraline rischia di rimanere imprigionata nel mondo alternativo tra ragnatele, bottoni, topi e streghe malefiche.
    Tutti elementi che avvolgono lo spettatore e ne catturano, irrimediabilmente l’attenzione. Il 3-D, in questo caso specifico, sopperisce anche a una certa monotonia delle situazioni e a una sceneggiatura non esattamente originale. La porta magica, i genitori distratti, il gatto parlante, o l’amico imbranato, sono tutti elementi che odorano fortemente di già visto, soprattutto nelle favole gotiche stile "burton". Quindi, un buon film, ben realizzato e gradevole nel complesso, ma rivolto soprattutto a un pubblico dall’animo "dark". Devo dire anke che è più un film d'animazione per adulti che per bambini, ci sono scene piuttosto pesanti....

    Alla prossima Leggendari

    :B): :B): :)
     
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  10. mauro255
     
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    SLEVIN - PATTO CRIMINALE

    Di Paul McGuigan, "Slevin", Usa 2006, 1h49
    Con Josh Hartnett, Ben Kingsley, Morgan Freeman, Alexis Lucy Liu, Stanley Tucci, Bruce Willis


    Cosa succede quando un ragazzo sfortunato lascia il suo paese per una grande città e proprio appena arrivato si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato?
    Succede che, scambiato per un'altra persona entra in contatto con le più spietate bande di gangster della città, e viene assoldato da entrambi i loro capi, per dei "lavoretti" poco puliti.
    Ovviamente il rifiuto è impossibile: pena la vita. Slevin (Josh Hartnett), il nostro protagonista, però la prende con filosofia, nonostante un detective e un killer professionista si mettano alle sue calcagna, trova consolazione tra le braccia della bella e intraprendente vicina di casa (Lucy Liu) e trova il modo per affrontare la situazione.

    Nuovo lavoro per Paul McGuigan, regista scozzese già autore di diversi thriller.
    "Slevin Patto Criminale" è un film che ripercorrendo i canoni del noir, li modernizza: c'è il cattivo che più cattivo non si può, anzi ce ne sono due, c'è l'innocente tirato in ballo, la ragazza affascinante che lo aiuta, il poliziotto tenace che non lo molla.
    La sceneggiatura ci offre una serie di situazioni al limite tra il surreale e la più cruda realtà malavitosa, una serie di battute memorabili e poco politically correct, dei personaggi irresistibili. Sebbene l'atteggiamento calmo e compassato del protagonista lasci sin da subito immaginare che c'è l'inghippo da qualche parte, il finale ampiamente rivelatorio riesce comunque a tenere alta l'attenzione dello spettatore.
    Ciò che rende però questo film il gioiellino che è, sono una serie di pregi.
    Oltre agli ottimi dialoghi, spicca anche la cura della scenografia: una fusione di stile anni '70 e modernità caratterizza gli ambienti chiusi e gli esterni contrapponendoli e non permettendo di collocare precisamente i fatti nel tempo, ma donando un certo stile e carattere al tutto.
    Anche le scelte registiche sono pregevoli, McGuigan fa largo uso di profondità di campo e primissimi piani, le immagini spesso sono deformate e ricche di inserti nei flashback, la macchina da presa compie a volte larghi e fluidi movimenti e a volte movimenti più ritmati, trovando sempre modi originali per passare da una sequenza all'altra.
    Il cast è a dir poco eccezionale e qui si esprime al meglio delle proprie capacità: Ben Kingsley e Morgan Freeman sono i capi gangster delle opposte fazioni, Bruce Willis è Mr. Goodkat il killer professionista e Stanley Tucci è il detective che pedina Slevin.
    Se il dialogo brillante in bocca a dei gangster potrebbe far pensare al miglior Tarantino, con "Slevin" ne siamo lontani per atmosfere, ma questo non sminuisce una pellicola decisamente godibile.
    Da Vedere Leggendari a presto :D :D
     
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  11. mauro255
     
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    BOBBY

    Di Emilio Estevez, Usa 2006, 1h54
    Con Anthony Hopkins, Helen Hunt, Laurence Fishburne, Elijah Wood, Sharon Stone, Emilio Estevez, Ashton Kutcher, Demi Moore, Lindsay Lohan, Henry Belafonte, Heather Graham, Christian Slater, Freddy Rodriguez, Martin Sheen, William H.Macy


    Probabilmente questo è un film ke molti non hanno preso molto in considerazione, perkè parla di un fatto che riguarda molto di più gli americani che noi europei almeno in apparenza, invece fareste bene a recuperarlo perkè è un gran bel film corale diretto da un sorprendente Emilio Estevez che certo non è un grande attore....ma come regista vista questa opera prima potrebbe anke rivelarsi un talento....

    Il 4 Giugno all'Holtel Ambassador, fervono i preparativi per l'arrivo del Senatore Robert Kennedy che avrebbe pronunciato un discorso dopo l'esito delle primarie per la presidenza degli Stati Uniti. I dipendenti latino americani si sentono maltrattati dal responsabile delle cucine, cinico e razzista, che li obbliga a fare un doppio turno, una giovane cameriera sogna un giorno di entrare ad Hollywood mentre una famosa cantante sulla via del declino riesce solo a farsi del male. La moglie del direttore, parrucchiera nell'albergo, distribuisce consigli sul matrimonio mentre suo marito la tradisce con una centralinista. Una giovane donna sta per sposare un suo compagno di scuola per evitargli il Vietnam mentre una coppia sposata da tempo, lui è più vecchio di dieci anni, spera in una seconda luna di miele. Un vecchio dipendente dell'hotel in pensione non riesce ad abbandonare il luogo dove è stato per anni, mentre dei giovani volontari della campagna per Kennedy provano gli effetti delle droghe. Queste ed altre sono le storie che si intrecciano all'Hotel Ambassador in quel giorno così importante, e alla fine così tragico.
    L'opera di Emilio Estevez, è intensa, poetica commovente, nata come omaggio ad un eroe della Storia Americana, diventa un ode ai diritti civili, alla liberta di parola, alla pace e alla non violenza… a tutto ciò che può rendere il mondo migliore, che poi era il punto focale della campagna di Kennedy. Nelle storie di persone comuni, che poi erano i destinatari delle parole di Kennedy, nel suo discorso, si intravede un'intera generazione americana. A quei tempi la guerra del Vietnam e la morte di leader come John F. Kennedy, Malcom X e Martin Luther King, avevano quasi distrutto il sogno americano, in un paese dove la segregazione razziale e il problema dell'immigrazione si univano a centinaia di giovani morti per una guerra di cui non si capiva il motivo, portando una rabbia e disperazione che si tramutavano in un ingiustificata violenza. Ma in quel giorno tutto questo orrore sembrava essersi fermato, un raggio di sole per un futuro migliore si intravedeva nei discorsi di Robert Kennedy, o Bobby, come lo chiamavano tutti, a rimarcare che era l'uomo del popolo, che parlava al popolo e per il popolo.
    Tutto questo si intravede nelle vicende dei personaggi che alle volte non hanno niente a che vedere con le elezioni presidenziali. La speranza di quel giorno si può quasi toccare con mano quando si guarda il film, forse per le immagini e parole del senatore tragicamente ucciso, che accompagnano lo scorrere della giornata, ma anche per il modo semplice e pulito con cui gli interpreti riescono ad entrare nei panni di gente comune raccontandoci le lo paure e speranze. Estevez si è servito di un cast di tutto rispetto, e tutti lo hanno fatto perché sentivano molto la storia, il personaggio che andavano ad omaggiare, le sue parole e le sue idee. Tutto questo si percepisce durante il film: sembra quasi di essere la in quella giornata d'estate, partecipi di quell'illusione che si tramuta in tragedia quando poco dopo la mezzanotte Bobby viene ucciso a colpi d'arma da fuoco. Ci si commuove e si sente nel più profondo dell'animo la disperazione di un paese che piange la morte del suo uomo, e la definitiva distruzione delle proprie illusioni di un mondo migliore. Perché quella tragedia non toccherà solo l'America. Quelle lacrime, riprese da filmati dell'epoca sono quasi un presagio di quello che verrà e che noi stiamo vivendo ora. Estevez ha saputo confezionare una pellicola semplice ma al tempo stesso intensa, invece di incentrare il film sulla tragica morte del futuro presidente, ci ha descritto quello che rappresentava attraverso normali storie di gente comune, ed è proprio questa la sua arma vincente.
    Da ricordare i dialoghi tra il capo cuoco Laurence Fishburne e il cameriere messicano Freddy Rodriguez....

    Alla prossima Leggendari
    :B): :B):
     
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  12. mauro255
     
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    INTERVISTA COL VAMPIRO

    Di Neil Jordan, "Interview With The Vampire: The Vampire Chronicles", Usa 1994, 2h02
    Con Brad Pitt, Tom Cruise, Antonio Banderas, Kirsten Dunst, Christian Slater, Stephen Rea, Domiziana Giordano, Thandie Newton

    Visto che tutti stanno impazzendo per "Twilight", io vi faccio la recensione di un film uscito più di 10 anni fa ormai, ma sicuramente almeno x me (e so che mi farò molte inimicizie per questo) superiore in tutto al film della Hardwicke.
    Il film parte nella San Francisco del 1994 dove Louis (un Pitt pallidissimo) racconta a un giornalista (Slater) come è diventato un vampiro nel 1791 in Louisiana, per opera dello spregiudicato Lestat (Cruise), che per non lasciarlo solo, ha vampirizzato anche una bambina orfana, Claudia (la Dunst ancora bambina e molto prima di Spiderman). Nel 1870, Claudia convince Louis a liberarsi di Lestat e a partire per Parigi, dove però una tragedia incomberà, Louis da allora vivrà nel ricordo e nel rimpianto, consolandosi solo al cinema, dove vede le albe che nella realtà non può vedere.
    Sceneggiato da Anne Rice dal suo romanzo omonimo, un film sui vampiri (raccontato in flashback), complesso e barocco, in cui il regista rivisita il mito di Nosferatu: questi vampiri infatti per sempre belli, giovani e predatori - all'opposto di Dracula - sono l'incarnazione del compiacimento per la propria ambiguità morale che viene riscattato dalla libertà sessuale (la quale diventa un valore) e dalla sofferenza per l'impossibilità di liberarsi del proprio impulso a uccidere e di vivere la storia in continuo divenire. La Rice creò non prochi problemi per la scelta di Tom Cruise, in effetti chi ha letto il romanzo fa fatica a immaginarsi Lestat con il volto di Cruise, ma devo dire che tutto sommato in questo ruolo riesce a fare comunque un buon lavoro, tanto che la Rice alla fine si scusò con la produzione. Le scenografie stupende sono di Dante Ferretti. Insomma se dopo "Twilight" volete vedere un film sui vampiri più adatto agli adulti che ai teenager, noleggiatelo e buona visione. Merita.
    Alla prossima Leggendari :D
     
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  13. mauro255
     
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    STAR TREK

    Di J.J.Abrams, Usa 2009, 2h02
    Con Chris Pine, Zachary Quinto, Eric Bana, Simon Pegg, Winona Ryder, Zoe Saldana, Bruce Greenwood, Leonard Nimoy

    Questa è la recensione di uno dei film che più piacevolmente mi ha sorpreso quest'anno, in effetti io non sono mai stato un grande fan della vecchia serie di "Star Trek" ero e sono più un fan di "Guerre Stellari", quindi sono andato a vedere questa pellicola solo per curiosità e perchè era diretta da J.J.Abrams e devo dire che non mi sono pentito della scelta anzi....

    Sarebbe banale e inutile soffermarsi a discutere degli eccellenti effetti visivi curati dall’infallibile Industrial Light & Magic nel parlare dell’undicesima avventura cinematografica dell’equipaggio della nave spaziale più famosa della celluloide, la quale, sotto la regia di J.J. Abrams, torna alle sue origini.
    Proprio così, con un notevole cast comprendente anche Bruce Greenwood ("Il mistero delle pagine perdute"), Karl Urban ("Doom"), Simon Pegg ("Star system-Se non ci sei non esisti") e Winona Ryder ("Edward mani di forbice"), il creatore della popolare serie televisiva "Lost", ci porta a conoscenza del giovane James Tiberius Kirk, ragazzo ribelle dell’Iowa che, con le fattezze di Chris Pine , viene ammesso a bordo dell’avanzatissima astronave U.S.S. Enterprise, su cui si trova anche l’ingegnoso e determinato Spock, originario del pianeta Vulcano dalle inconfondibili orecchie a punta, interpretato dal televisivo Zachary Quinto.
    E, senza esitare, ci trascina ancor prima dei titoli di testa in un tripudio di azione e meraviglie pirotecniche nel raccontare la ricerca per la propria identità attuata dai due protagonisti, alle prese con il malvagio Capitano Nero sotto il cui trucco si nasconde Eric Bana tra combattimenti e viaggi nel tempo che, non privi di rimandi alla saga "Star wars" (la sequenza con creature mostruose sulla neve sembra un chiaro omaggio a "L’impero colpisce ancora"), finiscono per coinvolgere anche il mitico Leonard Nimoy, ovviamente nei panni dell’originale Spock, apparso per l’ultima volta in "Star trek 6: Rotta verso l’ignoto", del 1991.
    Con un taglio generale non troppo distante dal teen-movie fantascientifico, testimoniato anche dalle abbondanti e indispensabili dosi d’ironia; mentre l’ottimo montaggio di Maryann Brandon e Mary Jo Markey (coppia già al servizio del citato "Mission: impossible 3") impreziosisce circa 127 minuti di visione che, caratterizzati da un incalzante ritmo narrativo, sembrano strizzare in parte l’occhio al miglior Michael Bay (non a caso, gli sceneggiatori Roberto Orci e Alex Kurtzman sono gli stessi di "Transformers"), rivelandosi capaci sia di soddisfare i fan storici del mito nato dalla mente di Gene Roddenberry nel 1966, che di abbracciare il gusto delle nuove giovani generazioni affamate di emozioni.
    Insomma un rifacimento anche migliore dell'originale..... Alla Prossima Leggendari


    :) :)
     
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  14. mauro255
     
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    IL PATTO DEI LUPI

    Di Christophe Gans, "Le Pacte Des Loups", Francia 2001, 2h22
    Con Samuel LeBihan, Vincent Cassel, Mark Dacascos, Monica Bellucci, Jeremie Renier, Emilie Dequenne,

    Un'Altro fra i miei film preferiti, "Il Patto del Lupi" si basa su un evento storico del 18º secolo: nella provincia del Gévaudan, in Francia, una misteriosa bestia uccise più di 100 persone. Luigi XV organizzò una battuta nella quale fu catturato un lupo che fu quindi dichiarato responsabile dei massacri.
    Il regista francese Christophe Gans ("Crying Freeman") rievoca le atmosfere di quel tempo creando le figure di Grégoire de Fronsac (Samuel le Bihan), una sorta di scienziato-detective e di Mani (Mark Dacascos) uno sciamano indiano incaricati di indagare sulle uccisioni. I due arrivano nella provincia dove tutti credono di essere vittima di una maledizione o di un qualche lupo mannaro. Con l'aiuto del marchese d'Apcher (Jeremie Renier) e dei fratelli Jean Fracois (Vincent Cassel) e Marianne de Morangias (Emilie Dequenne) tenteranno di svelare il mistero.
    La pellicola, particolarmente ambiziosa, ha i suoi punti di forza sia dal cast (tutti buoni attori, anche se molti non conosciuti in Italia) ma anche dall'incredibile atmosfera frutto delle curatissime scenografie, e dell'eccellente fotografia. Lo stile di Gans richiama quello di John Woo soprattutto nel montaggio e nella costruzione degli scontri, ma con una cura all'aspetto dell'immagine e della scenografia che si rifanno alla scuola europea. Ogni particolare dell'abbigliamento, dell'arredamento e dei luoghi è ricostruito con cura quasi maniacale ed il tutto è reso più vivido dalla scelta delle luci e delle angolazioni di ripresa.
    Anche la commistione di generi: l'investigativo, il film in costume e l'action movie, risulta ben equilibrata. È comunque chiaro che specialmente la figura di Mani (un esperto di arti marziali animato da una filosofia quasi "new-age") sia la figura portante del film.
    Qualche critico ha voluto fare un appunto al regista scrivendo che se Gans non ci avesse fatto vedere "la bestia", come peraltro insegna il manuale del thriller, il risultato sarebbe stato sicuramente superiore, bah in questo caso io non sono molto d'accordo visto che il vero fulcro della storia non è la "Bestia" ma l'inganno che vi è sotto. Insomma è sicuramente un film diverso dai soliti action-movie soprattutto per l'ambientazione e il duello iniziale e quello finale valgono da soli il prezzo del biglietto.

    Alla prossima Leggendari
    :P
     
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  15. mauro255
     
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    INSIDE MAN

    Di Spike Lee, Usa 2006, 2h09
    Con Clive Owen, Denzel Washington, Jodie Foster, Christopher Plummer, Chiwetel Eijofor, Willem Dafoe, Cassandra Freeman

    Dopo il capolavoro la "25esima Ora" ecco la recensione del secondo grande film girato nel giro di 2 anni da Spike Lee.
    La trama parla di quattro rapinatori, guidati da Dalton Russell (Owen) che hanno preso in ostaggio i clienti e il personale di una banca (il tutto in maniera decisamente ingegnosa). Conduce le trattative il detective Keith Frazier (un Washington sempre in parte), nelle quali entra anche un'ambigua negoziatrice (la sempre bravissima Jodie Foster, qui particolarmente a suo agio) ingaggiata dal proprietario della banca. Non mancheranno le sorprese....
    Spike Lee insieme allo sceneggiatore Russell Gewirtz riescono con un'intelligente costruzione a incastri a rilanciare la suspence di continuo, a più livelli: cioè qual'è l'obiettivo dei criminali, visto che non sembrano interessati ai soldi? E perchè la polizia non riesce a identificarne neanke uno dopo l'irruzione? Il film insomma è puro divertimento si, ma affiorano però a guardar bene riflessioni sul mondo contemporaneo: cioè quasi tutto è grigio e indistinguibile, a partire da ciò che divide il Bene dal Male; il cinismo contagia tutti, la polizia non sa distinguere i colpevoli dalle vittime. Unici punti fermi che sembra ci voglia indicare Lee sono le identità etniche e il Peso della Storia, impossibile da cancellare come vedremo nel finale.
    Film notevole, ben girato, con un cast spettacolare, una buona colonna sonora insomma un gioiellino che gira perfetto come un orologio.

    Alla prossima Leggendari :vincentoke:
     
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91 replies since 20/6/2009, 12:41   1008 views
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