recensioni di Alucard-666

Di tutto e di più

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. mauro255
     
    .

    User deleted




    MULHOLLAND DRIVE

    Di David Lynch, Francia/Usa 2001, 2h26
    Con Naomi Watts, Laura Elena Harring, Justin Theroux, Ann Miller, Dan Hedaya, Robert Forster, Lee Grant

    Questo è un film particolare (come tutti i film di Lynch del resto) decisamente intricato a volte non facilmente comprensibile ma proprio per questo secondo me ha un fascino magnetico che riesce a non farti staccare dal video fino alla fine della pellicola.
    Beh la trama a grandi linee parla una donna senza memoria, scampata ad un omicidio, che si rifugia nella casa di un'ingenua ragazza con velleità di attrice, facendosi chiamara Rita. Betty l'aiuterà ad indagare sul suo passato, si innamorerà di lei e scoprirà un segreto orribile. Ma dopo l'apertura di una misteriosa scatola, i ruoli si capovolgono....
    Lynch (anche sceneggiatore) gira un puzzle noir, alcuni interpretano i primi due terzi del film come un sogno "ottimista" di Diane/Betty morente), crea un enigma di flashback, mondi paralleli, identità che si sovrappongono, insomma un labirinto di grande suggestione, mette in scena le paure primarie di ognuno giocando con i meccanismi del desiderio e della memoria. Devo dire che è un film ben equilibrato tra farsa e incubo, sconcertante e inquietante eppure sempre coinvolgente. Da rivedere più volte per capirci qualcosina....o forse meglio lasciarsi andare alla visione senza cercare significati...

    Alla prossima Leggendari
     
    .
  2. mauro255
     
    .

    User deleted




    THE PRESTIGE

    Di Christopher Nolan, Usa/Gb 2006, 2h10
    Con Hugh Jackman, Christian Bale, Michael Caine, Scarlett Johansson, David Bowie, Andy Serkis, Rebecca Hall

    Eccoci ad un altro film notevole, la pellicola è ambientata nella Londra Vittoriana, dove il prestigiatore Alfred Borden (Bale) è condannato a morte per aver ammazzato il collega Robert Angier (Jackman): il loro odio risaliva a quando Borden si era reso responsabile della morte della moglie di Robert in un numero illusionitico piuttosto pericoloso...ma non tutto sarà come sembra....
    Il regista con il fratello Jonathan adatta un romanzo di Christopher Priest, creando con lo stesso film un complesso gioco di prestigio, in cui spesso lo spettatore ha sotto gli occhi la verità ma non riesce a vederla. Il film è un puzzle senza sosta di flashback e colpi di scena, dietro le meraviglie dei numeri di illusionismo c'è una riflessione su quello che si è disposti a sacrificare in nome dell'ambizione e della gloria artistica, da notare anche il conflitto tra Borden decisamente proletario e Angier decisamente più virato sul dandy. Un film sull'inganno della visione, da vedere almeno due volte.

    Alla prossima Leggendari ;D
     
    .
  3. mauro255
     
    .

    User deleted




    L'ERA GLACIALE 3 - L'ALBA DEI DINOSAURI

    Di Carlos Saldanha, "The Ice Age: Dawn Of The Dinosaurs", Usa 2009, 1h31

    Beh l'ho visto ieri sera è devo dire che è troppo divertente, veramente da vedere, non sfigura rispetto ai primi due capitoli.

    In questo capitolo ritroviamo Sid il bradipo che vuol diventare padre, Scrat lo scoiattolo incontra l'amore, Diego, la tigre, è in crisi d'identità, Manny e Ellie, i mammuth, sono tutti presi dalla sindrome del nido, aspettano il loro primo cucciolo e pensano solo a lui, Crash e Eddie, gli opossum, godono della felice condizione di eterni ragazzini. Nel mondo dei ghiacci la vita continua, con i sogni, i problemi e le tensioni di un universo che conosciamo benissimo, straordinariamente simile al nostro. Sarà anche per questo che il terzo capitolo dell'Era glaciale ha incassato finora al mondo ottocento milioni di dollari, di cui quasi duecento soltanto negli Stati Uniti.
    Stavolta il gruppetto dei protagonisti deve vedersela con avversari spaventosi e sconosciuti, immensi animali con la coda che popolano la terra sottostante in un paesaggio lussureggiante e fascinoso, ma anche pieno di pericoli. Tutta colpa di Sid, single bisognoso di affetto che tenta di coronare il sogno della paternità adottando tre dinosauri appena nati. Che c'è di male? Di male c'è che la mamma dei piccini di dinosauri all'inizio si arrabbia...Ma ecco che qui viene fuori l'amicizia tra i personaggi, soprattutto nel momento del bisogno. Quando Sid incorre nelle ire del dinosauro-mamma, fanno quadrato per difenderlo e ad aiutarli scende in campo l'avventuriero Buck, una donnola amante del pericolo, un po' fuori di testa, con benda sull'occhio, pietra usata come cellulare e scimitarra affilata sempre a portata di mano (sicuramente il personaggio più bello di questo capitolo).
    Buck una sorta di Capitano Achab che, invece della balena bianca, insegue da sempre il dinosauro Rudy, colpevole di averlo sfigurato con spruzzate anche di Jack Sparrow. Arricchita dalle meraviglie del 3D, l'avventura si sviluppa tra inseguimenti, trabocchetti e acrobazie, ma le pause romantiche, affidate alla neo-coppia formata da Scrat e Scrattina, strappano applausi a scena aperta. Il più fragoroso arriva quando Scrat, rapito dal sex-appeal della nuova compagna, abbandona l'amatissima ghianda che rotola via, triste e dimenticata, sulle note della canzone di Gilbert O'Sullivan Alone again.
    Insomma io l'ho trovato fantastico, con dei punti dove si ride veramente di gusto.

    Alla prossima Leggendari

    :duckda:
     
    .
  4. mauro255
     
    .

    User deleted





    THE KILLER

    Di John Woo, "Diexue Shangxiong", Hong Kong 1989, 1h50
    Con Chow Yun-Fat, Danny Lee, Sally Yeh, Chu Kong, Kenneth Tsang (Kong)

    Beh allora se vi è piaciuto "Face/Off" questo film dovete recuperarlo (lo trovate in vendita a 9 euro) primo perchè è un capolavoro, secondo perchè vi troverete tutti i marchi che hanno reso famoso il regista di Hong Kong (dalla colomba, ai killer che sparano con due pistole, ai duelli con le pistole puntate vicendevolmente, all'aspetto religioso).
    Jeffrey (interpretato dall'attore feticcio di Woo Chow Yun Fat) è un killer che vuole smettere, perchè ha il rimorso di aver reso cieca una cantante e se ne vuole prendere cura. Il poliziotto Lee Yong (Lee), in rotta con i superiori per i suoi metodi, finirà per aiutarlo contro i mafiosi che vogliono disfarsi del killer.
    Il film parla dell'amicizia e del senso dell'onore, ma diversamente dal solito sceglie le soluzioni più pessimiste e non offre vie di scampo o di riscatto, in pratica è un canto del cigno dell'eroismo. I personaggi sono pieni di sfumature e contraddizioni ma al tempo stesso si ha un senso dell'azione e del ritmo inusuali, la violenza è messa in scena come un balletto, ma hanno anche una qualità fisica e e una tensione che raramente si riscontra in un film d'azione americano. Mitico il finale alla Peckinpah, che in coda stravolge il finale di "Duello Al Sole". Da notare che il titolo originale vuol dire "Due Proiettili Eroici". Unica nota stonata il doppiaggio italiano dove il killer e il poliziotto per sottolineare la propria amicizia si chiamano Dumbo e Topolino (senza parole)...

    Alla prossima Leggendari :ytfyt:
     
    .
  5. mauro255
     
    .

    User deleted





    ROMANZO CRIMINALE

    Di Michele Placido, Italia/Gb/Francia 2005, 2h34/2h50 (Director's Cut)
    Con Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Jasmine Trinca, Toni Bertorelli, Riccardo Scamarcio, Gianmarco Tognazzi, Antonello Fassari

    Oggi recensisco un film italiano, secondo me uno dei migliori degli ultimi anni, girato benissimo, con un cast perfetto e con Placido che riesce a tirare fuori il meglio da tutti gli attori.
    La storia parla della banda della Magliana, quindi della Roma degli anni '70. Dopo il sequestro di un nobile finito con l'uccisione dello stesso, tre giovani e spietati malviventi arrivano a controllare il traffico di eroina della capitale, stringendo accordi con la mafia e contando sulla copertura dei servizi segreti: fra i protagonisti Il Libanese (un Favino molto bravo e convincente nel tratteggiare un personaggio con smanie di grandezza); il Freddo (un Kim Rossi Stuart perfetto nel ruolo, il personaggio più romantico e allo stesso tempo spietato, che sogna di lasciare tutto per amore di Roberta (Trinca) ma non lo fa per vendicare l'amico; il Dandi (Santamaria il più protetto ma anche il più vigliacco e materialista) che ama la prostituta (Mouglalis) contesa anche da commissario Scialoja (Accorsi)....
    Il film è tratto dal romanzo omonimo scritto da Giancarlo De Cataldo, Placido costruisce uno spaccato ambizioso di 15 anni di storia italiana, visto con gli occhi di una banda di malviventi, gioco su un romanticismo noir un pò facile, mettendo a confronto i valori "all'antica" degli amici criminali ai freddi e machiavellici intrighi dei servitori dello Stato, e anche se non convince sempre nella messa in scena degi episodi storici (vedi la strage alla Stazione di Bologna), ma racconta con energia una saga sanguinosa dove tutti i personaggi perdono l'innocenza e nessuno di essi vince sulla vita......Esiste anche una versione più lunga la quale comunque non aggiunge niente di speciale all'edizione normale.....Insomma io ho amato e amo questo film italiano e vi consiglio di guardarlo...è comunque una pellicola diversa e non facile da dirigere in un paese come l'Italia...

    Alla Prossima Leggendari image
     
    .
  6. mauro255
     
    .

    User deleted





    POINT BREAK

    Di Kathryn Bigelow, Usa 1991, 1h50
    Con Patrick Swayze, Keanu Reeves, Gary Busey, Lori Petty, John C.McGinley

    Beh oggi recensione dedicata a Patrick Swayze, ho scelto "Point Break" perchè x me è il suo ruolo migliore, quello che l'ha consacrato e parere mio personale quello che ha interpretato meglio.

    Stati Uniti. C'è una banda che spadroneggia nelle rapine in banca. Si tratta degli "ex presidenti", quattro malviventi che indossano le maschere di Carter, Reagan, Nixon e Johnson. L'FBI gli ha dato la caccia senza esito anche perché non si è voluto dare credito alla teoria dell'agente Angelo Pappas il quale ritiene che si tratti di surfisti che in questo modo si finanziano le escursioni. Quando alla sezione di Los Angeles giunge il giovane agente Johnny Utah l'indagine si rimette in moto. Utah dà credito alla teoria del collega e si fa allenare per il surf dall'esperta Tyler che lo introduce nell'ambiente. Ha così modo di conoscere Bodhi, surfista esperto in attesa dell'onda perfetta, che è anche il capo della banda. Mentre Utah e Pappas continuano l'indagine e le rapine si succedono tra il poliziotto e il rapinatore si crea un legame. Fino al giorno in cui Bodhi scopre che Utah è un poliziotto.
    Kathryn Bigelow cerca in ogni suo film il 'punto di rottura'. Quel punto in cui separarsi dalle tradizioni hollywoodiane pur avendole cavalcate fino ad un istante prima, come le onde per i surfisti. In questo caso lo fa sia dal punto di vista linguistico che da quello narrativo. Grazie all'intesa con l'operatore Jim Muro può offrirci un piano sequenza 'impossibile' (per la tecnologia del tempo) che ci mostra l'ingresso di Utah nella sede dell'FBI e molto più avanti, rovesciando il tavolo dell'immaginario, una sequenza mozzafiato di inseguimento in cui raggiunge il massimo della frammentazione di montaggio. Il confronto degli opposti sta alla base della sua poetica e qui tocca forse il suo apice. Nulla di socialmente più lontano che Utah e Bodhi ma l'attrazione tra i due è forte. Le loro mani che si stringono mentre scendono in volo in caduta libera divengono segno di una possibile amicizia virile a cui fa da barriera la Legge. Uno la rispetta, l'altro la sfida costantemente. Ma i corpi di entrambi sfidano altre leggi non codificate dall'uomo. L'acqua nella sua dimensione più possente e simbolica (l'onda) apre e chiude Point Break e anch'essa finisce col racchiudere un segno di ambivalenza: è fonte di vita ma può al contempo portare la morte. Una morte che viene cercata e sfidata per tutta la durata della pellicola. Una morte che, per almeno uno dei protagonisti, può finire con il dare un senso alla vita.

    Insomma grande film e grande interpretazione di Patrick Swayze :hgimjg:
     
    .
  7. mauro255
     
    .

    User deleted




    RESIDENT EVIL

    Di Paul W.S.Anderson, Usa 2002, 1h41
    Con Milla Jovovich, Michelle Rodriguez, Eric Moebius, James Purefoy, Colin Salmon, Martin Crewes

    Oggi recensione della prima pellicola dedicata al videogioco horror della CapCom, primo di una trilogia, e sicuramente il più riuscito.
    Il computer "pensante" Regina Rossa sigilla il laboratorio chimico sotterraneo chiamato "Alveare" dopo che un'arma chimica è sfuggita al controllo. L'agente Alice (una Jovovich in gran forma fisica e adattissima per il ruolo) e l'ispanica Rain (una Rodriguez altrettanto forte fisicamente), da notare che fra le due ci sono una forte intesa che fa pensare anche ad un'eventuale rapporto omosessuale fra le due bad girls, guidano un commando che dovrebbe isolare il virus....
    Il regista riesce a portare sullo schermo la struttura e il ritmo degli schemi del gioco in maniera decisamente riuscita, con un pò di gore, ironia e citazioni a pioggia (che vanno da Zombi, Memento, Alien, Cube, Il Ritorno dei Morti Viventi etc..), il film funziona per quello che è, le soluzioni non sono sempre le pù ovvie e il finale nichilista in stile anni '70 non stona.
    Insomma un film di genere ben fatto con la giusta dose di azione e tensione data dall'ambito claustrofobico della location, e con due interpreti femminili che rubano letteralmente la scena agli interpreti maschili qui relegati a presenze di secondo piano..

    Alla prossima Leggendari ;)
     
    .
  8. mauro255
     
    .

    User deleted





    36 - QUAI DES ORFEVRES

    Di Olivier Marchal, "36 - Quai Des Orfèvres", Francia 2004, 1h50
    Con Gérard Depardieu, Daniel Auteuil, Daniel Duval, Andrè Dussollier, Valeria Golino, Mylene Demengeot, Ivan Franek

    Allora eccoci a "36" un film che molti di voi probabilmente non conosceranno ma che vi assicuro è da vedere, fate conto che sia "Heat" (quello con Pacino e De Niro per intendersi) in versione francese, stesso confronto fra i due personaggi principali, stessa atmosfera..
    La trama parla del commissario Vrinks (un misurato Auteuil) che pur di catturare una banda di criminali copre il crimine commesso da un suo informatore, il collega Klein (un Depardieu monumentale), geloso e ambizioso, prima manda a monte l'operazione, poi gli distrugge la vita....
    Marchal, alla sua prima regia, è un ex poliziotto, conosce bene quindi le rivalità tra le diverse brigate della polizia francese, si ispira a fatti veri ma soprattutto riesce a costruire dei personaggi da noir classico. ll film parte infatti come un duro noir metropolitano per diventare poi una saga d vendetta e redenzione, il ritmo è appassionante e gli attori sono veramente bravi e carismatici nel caso di Depardieu.....insomma ritrovatelo, noleggiatelo e poi mi direte....

    Alla Prossima Leggendari :djyuj:
     
    .
  9. mauro255
     
    .

    User deleted




    PELHAM 1 2 3 - OSTAGGI IN METROPOLITANA

    Di Tony Scott, "The Taking Of Pelham 123", Usa 2009, 1h48
    Con John Travolta, Denzel Washington, Luis Guzman, James Gandolfini, John Turturro, Michael Rispoli

    Allora film che ho visto ieri, beh cosa dire, francamente mi aspettavo un pò meglio, decisamente deludente, si salvano solo gli attori (un Travolta decisamente gigione nel fare lo schizzato e Washington sempre misurato) il resto è solo montaggio serrato (nello stile di Tony Scott) ma con molta meno sostanza rispetto ad altri suoi film (quasi si fa fatica a credere che lo sceneggiatore sia Brian Helgeland).

    La trama

    Walter Garber è un dirigente della metropolitana di New York, declassato per illecito e impiegato allo smistamento dei treni sulla linea di Lexington Avenue. In attesa di giudizio, una mattina resta coinvolto suo malgrado nel dirottamento di un treno partito da Pelham Bay. A capo di una banda di sequestratori senza scrupoli c'è Ryder, nome "d'arte" che nasconde identità e storia di un criminale raffinato e "ricercato". Presi in ostaggio diciotto newyorkesi e costretti nel vagone locomotore, Ryder trova nella voce e nella persona di Walter il suo negoziatore ideale. Rimandati dialogo e parole con la polizia, Ryder chiede al sindaco di New York dieci milioni di dollari per risparmiare la vita degli ostaggi. Negoziatore, sindaco e polizia avranno un'ora esatta per raccogliere la cifra e salvaguardare i passeggeri "in carrozza".
    Era il 1974 quando Walter Matthau negoziava con un telefono a fili la vita di diciassette passeggeri. Accadeva nel film Il colpo della metropolitana di Joseph Sargent e il cattivo di turno al treno era Mister Blue, un ex mercenario (auto)folgorato sulla via di fuga. Trentacinque anni dopo la prima trasposizione del romanzo di Morton Freedgood ("The Taking of Pelham One Two Three") e otto anni dopo l'attentato terroristico al World Trade Center, Tony Scott recupera e aggiorna, tecnologicamente e narrativamente, Pelham 123.
    Dal "gap", dal buco nero della metropolitana di New York, riemergono i fantasmi e si liberano le paure di tutto ciò che oggi ci destabilizza: le guerre, il terrorismo, la crisi economica. Senza metterlo in scena, il fratello del più celebre Scott, ripensa ossessivamente al 9/11 gettando un ex trader di Wall Street dentro una voragine che permette l'espressione della voce in assenza del corpo. Dentro quella faglia aperta e lungo le linee (architettoniche e metropolitane) che si incontrano e fuggono su un piano di finzione prossimo a quello di realtà, si consuma il dramma di un gruppo di newyorkesi, uno studente che non conosce le parole dell'amore, un ex marines, una mamma vedova di guerra e il suo bambino orfano, impediti nel ventre della città, sotto tonnellate di cavi, acciaio e cemento.
    Ancora una volta il buio claustrofobico e il cratere aperto di Ground Zero, ancora una volta un villain convinto di essere nel giusto e un eroe che perseguita con ostinazione la giustizia. Con uno stile ipercinetico e prospettive vertiginose e impossibili, Scott riporta a galla dal "vuoto" e dal rimosso della città i crimini finanziari di Ryder, quelli morali di Garber e quelli sentimentali del sindaco. L'(anti)eroe di Denzel Washington si prefigge "a fine corsa" di riparare i torti rimasti impuniti, senza riuscire però a impedire la morte di persone innocenti, nuove ingiustizie e un clima di paura, che trovano nella galleria della metropolitana il loro luogo d'espressione.
    Dolorosamente consapevole, come l'America, di non essere più dalla parte giusta (ha accettato una tangente da una compagnia ferroviaria nipponica), Garber è alle prese col villain di Travolta, che mescola cattiveria e ironia, pratica la banalità del male e il sadismo gratuito. Voce a voce e corpo a corpo, Garber e Ryder si parlano, si ascoltano, si osservano e infine si affrontano per stabilire la vittoria di uno sull'altro, in virtù di un ritorno alla normalità rassicurante e di un tragitto di redenzione. Una "corsa" alla redenzione.

    Insomma consigliato per una serata senza pensieri, x passare quasi 2 ore rilassati senza scervellarsi sul significato del film, e per chi come me adora Travolta in ruoli da cattivo.......

    Alla prossima Leggendari :angry: :)
     
    .
  10. mauro255
     
    .

    User deleted





    WATCHMEN

    Di Zack Snyder, Usa 2009, 2h41
    Con Billy Crudup, Patrick Wilson, Jackie Earle Haley, Malin Akerman, Carla Gugino, Matthew Goode, Jeffrey Dean Morgan, Stephen McHattie, Matt Frewer


    Film che ho recuperato ieri sera in DvD, visto in due volte data la lunghezza, premetto che il regista è fra i miei preferiti, ed infatti non mi ha deluso nel trasporre questo fumetto molto particolare. La storia inizia nel
    1985, in un futuro alternativo in cui il mondo è perso in un cupo nichilismo, in cui un ideale Orologio dell’Apocalisse, che rappresenta la tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, segna cinque minuti allo scoccare della mezzanotte, una realtà in cui il presidente Richard Nixon è al terzo mandato, gravitano le vite di un gruppo di supereroi cinici ed in disarmo, gli Watchmen.

    Quando uno di questi supereroi, Edward Blake alias Il comico, appartenente ad un team ormai sciolto, I Minutemen, viene ucciso, uno dei suoi ex-colleghi, Rorschach, decide di indagare perchè afflitto da sospetti e paranoie riguardanti una possibile cospirazione.
    Man mano che l’indagine avanza e Rorschach riprende contatto con tutti i suoi ex-compagni troverà molta diffidenza e poca voglia di collaborare, ma con il lento dipanarsi della trama, la tanto temuta cospirazione verrà a galla, e l’omicidio del comico si rivelerà solo un piccolo tassello di un complotto globale atto a distruggere tutti i supereroi, e come sempre lo spirito di squadra avrà la meglio su tutto.
    Se gli anni ‘80 e la guerra fredda hanno partorito il nichilismo estremo delle storie di Alan Moore, è appunto l’oggi, fatto di crisi economica, paura, consumismo sfrenato e culto del trash il momento ideale per trasporre su pellicola il cupo mondo dello scrittore.

    Watchmen è fondamentalmente un noir, i suoi personaggi sono obliqui e sguazzano nell’ambiguità, hanno il fascino del Joker di Heath Ledger, ma al contrario di lui possiedono un barlume di eroismo che ancora pulsa sotto una spessa corazza di egoismo, frustrazione e paranoia, il caos delle emozioni li ha nvasi, ma non totalmente sottomessi.

    Zack Snyder è un vero talento, è indubbia la sua capacità nel maneggiare l’amalgama di suggestioni del mondo della graphic-novel, non si lascia irretire dal bisogno di accontentare tutti, forse Watchmen potrebbe non piacere molto alle nuove generazioni, perchè ha l’aria retrò ed il fascino vintage di una pellicola d’epoca, persino gli effetti speciali di ultima generazione non riescono ad incrinare quell’aria da romanzo hard-boiled che permea tutta la pellicola.

    Poche le concessioni e le strizzatine d’occhio al modaiolo mondo dei teenager, lo dimostra la malinconica e coraggiosa colonna sonora, che sa di nostalgia e sfilate pacifiste. Watchmen è indubbiamente uno dei migliori cinefumetti in circolazione, un oggetto anomalo concepito per l’oggi ma figlio di un passato ancora
    tristemente e profondamente attuale.

    Lo consiglio vivamente anke se è molto lungo, scorre bene, per i più impressionabili c'è almeno qualche scena un pò più splatter e violenta della media.

    Alla prossima Leggendari ;)
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Il Signore Di Labyrinth

    Group
    G2
    Posts
    31,928
    Location
    il grande tempio

    Status
    Anonymous
    grassie Mauro!^^ottimo lavoro come sempre!
     
    .
  12. mauro255
     
    .

    User deleted





    DISTRICT 9

    Di Neill Blomkamp, Nuova Zelanda/USA 2009, 1h52
    Con Sharlto Copley, Jason Cope, Nathalie Boltt, David James, Louis Minnaar, Robert Hobbs

    Ed eccoci cari Leggendari ad un film che mi ha felicemente sorpreso, un film a basso budget, prodotto da Peter Jackson, che vi consiglio.

    La storia

    Poco meno di 30 anni fa un'enorme astronave "parcheggiava" sopra il cielo di Johannesburg. Nessun segno di vita: dalla terra fanno irruzione. Ammassati e denutriti, profughi alieni vengono portati giù e "ospitati" nel Distretto 9, all'interno di baracche provvisorie. Si riproducono velocemente, vanno matti per il cibo per gatti e agli occhi degli umani - che li chiamano gamberoni - diventano un fastidio di cui sbarazzarsi. Ci penserà, in teoria, la MNU, società interessata a far funzionare le armi aliene, attraverso l’operato di Wikus van der Merwe (Copley), chiamato a notificare lo sfratto ai non umani e poi, una volta contagiato da un virus che ne tramuta rapidamente il DNA, bersaglio numero uno della stessa azienda.
    Sorprendente opera prima di Neill Blomkamp - 30enne sudafricano già autore di cortometraggi (su tutti, Alive in Joburg) e spot pubblicitari - District 9 ha il grande merito di non polverizzarsi dietro l’esplosione scatenata dalle strategie di viral e guerrilla marketing: con un fascino vagamente retrò e la metafora nemmeno poco accennata di alieni-immigrati brutti sporchi e cattivi, il film prodotto da Peter Jackson (che aveva trovato in Blomkamp il regista per portare sul grande schermo il videogame Halo, progetto poi abortito) esalta il genere e lo rilegge nell’ottica di una quotidianità (finte testimonianze, finti reportage) che non ammette più il diverso: neanche se un minuto prima era uno di noi.
    Di enorme impatto, oltre alla completa "desacralizzazione cinematografica" della figura dell'extraterrestre e il recupero di suggestioni filmiche care ai cultori del genere (l'arma metallica "indossata" verso il finale del film dal protagonista non può non ricordare Robocop, non a caso già "ripreso" dallo stesso Blomkamp per uno dei suoi spot più celebri, dove per Cïtroen strizzava l'occhio anche all'universo Transformers), la scelta di ambientare e girare on location tra gli slums di Johannesburg, elemento questo tutt'altro che "decorativo" ma funzionale per mantenere viva la polverosità. Oltre a Robocop vengono citati secondo me anche "Alien", "L'Armata Delle Tenebre" e "La Mosca" (quest'ultima si ricorda soprattutto nelle scene della trasformazione fisica del protagonista in alieno, decisamente un pò schifose)..ottima la scelta di attori non famosi o non professionisti.....molto bravo in particolare l'attore protagonista.
    Insomma andate a vederlo.....fra l'altro visto il successo avuto in America sembra che il regista stia già pensando a un sequel......

    Alla prossima Leggendari
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Palude Dell'Eterno Fetore

    Group
    G3
    Posts
    5,108
    Location
    Le selvagge montagne del Giappone vicino a Firenze

    Status
    Offline
    Ottime recensioni Mauro sono 2 film da vedere assolutamente, forse il primo si gode di più se si è letto il fumetto.
     
    .
  14. mauro255
     
    .

    User deleted





    LEON

    Di Luc Besson, "Léon", Francia 1994, 1h50/2h16 (Diretor's Cut)
    Con Jean Reno, Natalie Portman, Gary Oldman, Danny Aiello, Peter Appel, Michael Badalucco

    Beh eccoci ad un'altra pellicola ke oramai ha più di 10 anni ma fra i miei film preferiti e che ha visto la nascita di Natalie Portman diventata poi un'attrice professionista e qui ancora bambina. Beh iniziamo col dire che è un film che colpisce. Colpisce per la storia: crudele, arida, raccontata senza mezzi termini, al limite del surreale, ma molto più vicina alla quotidianeità di quanto non sembri. Colpisce per il ritmo: lento, sfiancante, che sembra non smuoversi mai, che però in un attimo cambia, passando dalla stasi all'azione. Ma soprattutto colpisce per i personaggi. Tutti caratterizzati, tutti volti a rappresentare qualcosa. Una famiglia squilibrata in una NY decadente, madre assente, padre violento, sorella preoccupata solo di dimagrire, una bambina appena adolescente, che vive la sua crisi adolescenziale in un simile contesto, frgandosene di tutto e tutti. La famiglia viene sterminata e lei unica tra tutti scampa al masssacro. Ma non ha tempo di piangere e nemmeno voglia: non le importa molto della madre con la testa spaccata, della sorella sparata alle spalle, di sei vite spezzate in un attimo. L'unico del quale le importa davvero è il fratellino più piccolo: unico tra tutti a non avere ancora subito la corruzione di un mondo marcio alle radici e quindi unico per il quale valga la pena versare una lacrima. Ma nemmeno per lui si può piangere più di tanto. Non c'è tempo. E la tristezza lascia ben presto posto ad un altro sentimento del tutto opposto. L'amore. Ma non un amore qualsiasi. Un amore improbo tra una bambina e un uomo adulto. Un amore rivolto ad un sicario che uccide a sangue freddo. Ma allo stesso tempo un amore puro, platonico, fatto dell'ingeniuità di una bimba che fuma di nascosto sulle scale, e della purezza di un alto bambino, ancora più infantile che calata la maschera del killer diventa un uomo solo e malinconico ghiotto di latte, che ha per unica compagnia quella di una pianta. Ma colpisce ancora di più il finale: triste, drammatico, quello che nessuno mai vorrebbe sentirsi raccontare, ma anche l'unico possibile. Già perchè una storia iniziata nel sangue non poteva che concludersi con e in esso. La morte di Leon, la fine delle vecchie illusioni e dell'adolescenza e l'entrata nel mondo adulto; ma anche il fiorire di nuove speranze che senza la morte di quelle vecchie non sarebbe stato possibile. Infondo ad ogni morte corrisponde una nascita. Bravissima la Portman alla sua prima esperienza attoriale, bravissimo nel fare il poliziotto corrotto e schizzato che ama Beethoven Gary Oldman ma su tutti si eleva Jean Reno/Léon un killer decisamente originale.
    Se siete fra i pochi che non l'hanno visto beh recuperatelo.......Alla Prossima Leggendari :ytfyt:
     
    .
  15. mauro255
     
    .

    User deleted





    BASTARDI SENZA GLORIA

    Di Quentin Tarantino, "Inglorious Basterds", Usa 2009, 2h40
    Con Brad Pitt, Eli Roth, Michael Fassbender, Diane Kruger, Christoph Waltz

    Allora a prescindere che io amo tutti i film di Tarantino e quindi sono di parte, ancora una volta mi appresto a fare una recensione positiva di un suo film, però mi raccomando non facciamo i soliti paragoni con le altre pellicole di Quentin (ho sentito è meglio di "Kill Bill", si ma non raggiunge i livelli di "Pulp Fiction, ogni film ha la sua epoca e la sua storia e sono troppi diversi fra loro per essere accomunati).

    La trama parte dal Primo anno dell'occupazione tedesca in Francia. Il Colonnello delle SS Hans Landa, dopo un lungo e mellifluo interrogatorio, decima l'ultima famiglia ebrea sopravvissuta in una località di campagna. La giovane Shosanna riesce però a fuggire. Diventerà proprietaria di una sala cinematografica in cui confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo, Hitler compreso. Infatti, al piano messo in atto artigianalmente dalla ragazza se ne somma uno più complesso. Ad organizzarlo è un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine i quali non si fermano dinanzi a niente pur di far pagare ai nazisti le loro colpe.
    Quentin Tarantino colpisce ancora. La sua passione per il cinema di genere, unita al piacere di raccontare storie, lo porta a riscrivere la Storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. È solo al cinema che i cattivi muiono quando devono e gli eroi si sacrificano o trionfano.
    È cinema puro quello che Tarantino porta sullo schermo, come biglietto da visita di Bastardi senza gloria nella prima mezzora. I tempi, i dialoghi, la tensione, l'ironia giocata sul versante delle lingue differenti (elemento che sarà il fil rouge di tutto il film) ne fanno un piccolo/grande gioiello i cui riferimenti vanno ampiamente al di là dei referenti classici dichiarati quali Sergio Leone e lo spaghetti western.
    Il film nel suo complesso non manca di qualche momento statico che fa sentire il peso della sua lunga durata. Grazie però alla straordinaria prestazione di tutto il cast ma in particolare a quella di Christoph Waltz (attore austriaco semisconosciuto da noi a riprova che, al di là dei proclami sulla circolazione delle idee, conosciamo pochissimo del cinema europeo) e grande rivelazione di questo film, Tarantino conduce le danze rendendo omaggio a Enzo Castellari senza per questo avere la minima intenzione di realizzare un remake.
    Semmai resta il piacere di un soggetto che, in alcune sue parti, non può non far pensare a To Be Or Not To Be (tradotto in italiano in Vogliamo vivere ripreso poi da Mel Brooks). Là era il teatro a dominare, qui c'è un'attrice cinematografica a fare il doppio gioco e dei guerriglieri macho che si spacciano per poco credibili italiani in una sala cinematografica. Tarantino è forse l'unico regista contemporaneo capace di metabolizzare un universo cinematografico di cui si nutre costantemente. Lo metabolizza restituendocelo nuovo e assolutamente personale (si veda, tra i tanti e a titolo di esempio, il riferimento a Duello al sole). Perchè Tarantino ama il Cinema tout court (e non solamente, come tanti altri registi, il proprio cinema) ed è felice quando riesce a trasmettere questa sua passione. Anche in questa occasione la missione è compiuta. Bellissima la scena introduttiva con il dialogo sui topi e gli ebrei (puro Tarantino Style), altrettanto bella la scena della preparazione di Shosanna per la sua vendetta con sotto le note di David Bowie "Cat People/Putting On a Fire", ma su tutti si erge l'attore Waltz che interpreta in modo mirabolante il "cacciatore di ebrei" delle SS Landa.

    Da vedere assolutamente...... Alla Prossima Leggendari ;D
     
    .
91 replies since 20/6/2009, 12:41   1008 views
  Share  
.