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    ROLAND EMMERICH

    Roland Emmerich (Stoccarda, 10 novembre 1955) è un regista e produttore cinematografico tedesco che si occupa prevalentemente di pellicole statunitensi.
    Dall'adolescenza in poi sviluppò un interesse innato per il cinema; senza dubbio il suo genere di film preferito (da vedere e da filmare) è il 'catastrofico', film come The Day after Tomorrow - L'alba del giorno dopo, da lui diretto, o Twister.

    Emmerich cominciò la sua carriera nella nativa Germania. Da giovanissimo si interessò parecchio di pittura e scultura, mostrando disinteresse per il cinema. Crescendo le cose cambiarono decisamente e durante il suo periodo di studi al corso per registi alla scuola cinematografica di Monaco, il suo film studentesco 1997 - Il principio dell'Arca di Noè (Das Arche Noah Prinzip) ottenne un grandissimo successo al Festival di Berlino nel 1984. Il successo fu tale che, alla fine, il film fu venduto in 20 paesi diversi.
    Prima di girare Il principio dell'Arca di Noè il regista si era già cimentato nello scrivere il soggetto di un mediometraggio di 55 minuti, intitolato Altosax e destinato esclusivamente alla tv tedesca e ancora prima, nel 1979 aveva co-diretto con Oswald fon Richtofen il mediometraggio (47 minuti) Franzmann, di cui aveva curato anche il soggetto.
    Già nel 1985, un anno dopo il successo di Il principio dell'Arca di Noé, Emmerich si dedica a un altro film, Joey - Making Contact, con Joshua Morrell e Eva Kryll. Nonostante il film risultasse un flop, Emmerich guadagnò una nomination come miglior film in concorso al Fantasporto.

    Nel 1987, sulla sceneggiatura di Oliver Eberle, ma su un suo soggetto, dirige il suo primo capolavoro per il cinema globale, Fantasmi a Hollywood (Ghost Chase), con Jason Lively e Tim McDaniel.

    Nel 1990 torna nuovamente alla fantascienza e a Oliver Eberle (che sceneggia ancora la storia di Emmerich), facendo largo utilizzo di effetti speciali nel suo Moon 44. Usando una trama piuttosto violenta (il film è censurato per alcune violenze da mano e con armi da fuoco, ma anche per nudità e sesso), Moon 44 ripropone la stessa storia utilizzata in parecchi film, in un futuro prossimo in cui la Terra è senza risorse e gli uomini si inseguono disperatamente alla ricerca di esse.
    Con questo film Emmerich finisce il suo periodo in Europa, trasferendosi negli Stati Uniti.
    Nel 1991 produce il film Nell'occhio del ciclone di Yuri Zeltser. Definitivamente, nel '92 si trasferisce negli Stati Uniti, dove inizia la sua seconda carriera con un campione d'incassi e budget: I nuovi eroi - Universal Soldiers, con Jean-Claude Van Damme, che si rivela il primo 'flop' dai tempi di Joey - Making Contact.

    Nel 1994 il regista tedesco/statunitense si ritrova tra le mani una sceneggiatura di Dean Devlin, poi ritoccata dallo stesso Emmerich, che lo porterà al successo planetario: la storia di un antico reperto storico di immense dimensioni che funziona da 'porta' tra due mondi. Messosi al lavoro, Emmerich comincia a girare un film che costò la bellezza di 55 milioni di dollari. Esso contava nel cast personaggi come James Spader e Kurt Russell.
    Nonostante il regista sia al momento negli Stati Uniti, continua a finanziare pellicole della sua madrepatria: così, sempre nel '94 produce Anno 1345 - L'Impossibile Crociata di Klaus Knoesel e Holger Neuhäuser, con John Rhys-Davies e Rick Overton.
    Su una sceneggiatura di Dean Devlin, con il quale Emmerich aveva già lavorato per Stargate, questa volta il regista, che ama le situazioni catastrofiche, immagina un'invasione aliena sulla Terra, che riprende per molti versi La guerra dei mondi di Herbert George Wells: così nasce Independence Day. Il film, campione d'incassi al botteghino nella prima settimana di proiezione, si aggiudicò anche un'Oscar per migliori effetti speciali a Douglas Smith; vinse altri 26 premi minori e fu nominato a un altro Oscar e ad altri 20 premi internazionali. Il film - come il precedente - aveva nel cast stelle note come Jeff Goldblum, Will Smith e Bill Pullman.
    La serie di fantascienza di Kevin Kerslake e Davis Guggenheim, The Visitor attrasse molto il regista tedesco che nel '97 entrò a far parte della produzione, apparendo come produttore esecutivo.
    Sempre nel '97 risultò essere lo scrittore dei personaggi di Stargate SG-1: Children of the Gods, un film per la tv, e lo stesore della sceneggiatura originale di Stargate SG-1, la serie tv.
    Emmerich, nel '98, decide di dedicarsi al remake di uno dei film più catastrofici della storia del cinema: Godzilla. Ambientato nella Grande Mela, il film era basato su un soggetto di Ted Elliott e Terry Rossio. Il cast comprendeva attori di spicco come Matthew Broderick, Jean Reno e Maria Pitillo. Il film si aggiudicò sette premi minori e altre otto nomination a premi internazionali. Il film si aggiudicò due Razzie Awards come peggior remake o sequel e come peggior attrice protagonista a Maria Pitillo. Subito dopo il successo di Godzilla, il regista apparve come produttore esecutivo di Godzilla: the series.
    Nel 1999, il regista produsse il film di Josef Rusnak, basato sul libro di Daniel F. Galouye, Simulacron-3.
    Il 2000 è l'anno di Il patriota, film che narra la storia degli Stati Uniti al tempo della guerra d'indipendenza dagli Inglesi. Il regista si sposta questa volta sui film storici, abbandonando le catastrofi, gli alieni e i rettili giganti. Il cast del film era questa volta arricchito dalle interpretazioni di Mel Gibson, Heath Ledger e Jason Isaacs. Il film fu nominato per tre premi Oscar, vinse otto premi internazionali e fu nominato per altrettanti sedici.
    Nel 2002 il regista produce Arac Attack - Mostri a otto zampe , un discreto film con esilaranti gag e effetti speciali da urlo. Basato su una soggetto di Ellory Elkayem e Randy Kornfield, il film annovera nel cast stelle come David Arquette e Scarlett Johansson.

    Nel 2004, poi, il regista che ama le catastrofi naturali e non, torna sul tema dei suoi film preferiti, firmando il soggetto, la sceneggiatura e la regia - oltre alla produzione - de The Day after Tomorrow - L'alba del giorno dopo. Il film aveva un cast tutto-stelle, composto da Dennis Quaid, Jake Gyllenhaal e Ian Holm. Il film vinse il BAFTA per i migliori effetti speciali.

    Nel 2006 era previsto il suo film One Nation, su una sceneggiatura di Jeffrey Nachmanoff, che prevedeva un piccolo utilizzo degli effetti speciali, ma una solida trama che vede una cospirazione alle più alte sfere del governo statunitense.

    Sempre nel 2006, il regista stava scrivendo il soggetto di Welcome to America, la cui regia venne affidata a Marco Kreuzpaintner, e stava producendo il film The Break.

    Nel 2007 comparirà nei titoli di coda di The 1 Second Film come produttore.

    Nel 2008 è uscito il film, 10.000 A.C., basato su una sceneggiatura di Harald Kloser e Emmerich stesso. Il film narra, attraverso gli occhi di un cacciatore di mammuth, la reale vita che si conduceva 10.000 anni prima della nascita di Cristo. Emmerich sostiene, attraverso il film, la teoria che pone la costruzione delle piramidi di Giza circa 14 mila anni fa. Il film annovera nel suo cast attori per lo più semi-sconosciuti: Camilla Belle, Marco Khan e Steven Strait.

    Nel novembre 2009 uscirà quasi in contemporanea mondiale 2012, un film catastrofista sulla fine del mondo per il 21 dicembre 2012, secondo un'interpretazione del calendario Maya che prevede un totale cambiamento della civiltà. Ricco di effetti speciali, il film racconta che solo a pochi potenti della terra sarà dato salvarsi, grazie alle astronavi che in segreto vengono costruite.

    È stata annunciata la sua regia per il film King Tut (sceneggiatura di Will Staples e soggetto di Sean O'Keefe), altro film storico che narrerà le sorti dell'Egitto dopo la morte di Tutankhamon.

    CURIOSITA'

    Come altri registi famosi, il regista ha dei propri 'marchi di fabbrica' che inserisce in maniera più o meno evidente in tutti i suoi film:
    Spesso include nelle inquadrature il numero 44, un chiaro riferimento a uno dei suoi primi film, Moon 44.
    Il suo primo film The Ark Principle è il film realizzato da studenti più costoso nella storia del cinema (1.000.000 di Marchi Tedeschi).
    I suoi tre film preferiti sono:
    L'avventura del Poseidon di Ronald Neame
    L'inferno di cristallo di John Guillermin e Irwin Allen
    Terremoto di Mark Robson
    È il fratello di Ute Emmerich, produttrice tra l'altro di tutti i suoi film sin da Fantasmi a Hollywood, ma anche di pellicole alle quali il regista compare come produttore, come - ad esempio - Anno 1345 - L'Impossibile Crociata.
    È stato il presidente della giuria al Berlino International Film Festival nell'edizione 2005.

    FILMOGRAFIA

    Franzmann (1979)
    1997 - Il principio dell'arca di Noè (1984)
    Joey - Making Contact (1985)
    Fantasmi a Hollywood (1987)
    Moon 44 (1990)
    I nuovi eroi - Universal Soldiers (1992)
    Stargate (1994)
    Independence Day (1996)
    Godzilla (1998)
    Il patriota (2000)
    The Day after Tomorrow - L'alba del giorno dopo (2004)
    10.000 A.C. (2008)
    2012 (2009, in lavorazione)
     
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    James Francis Cameron (Kapuskasing, 16 agosto 1954) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico canadese.
    Laureato in fisica, inizialmente tecnico degli effetti speciali nell'equipe di Roger Corman, debutta con il film minore Piraña paura del 1981. Nel 1984 dà vita a Terminator, il thriller fantascientifico (percorso da inquietudine apocalittica e tecnologia frastornante) che ottiene un incredibile successo di pubblico e consolida la fama di Arnold Schwarzenegger.

    La sua filmografia continua con Aliens - Scontro finale (1986), secondo capitolo del filone misto fantascienza-horror inaugurato da Ridley Scott, poi con The Abyss (1989), vicenda sottomarina dell'incontro di extra-terrestri subacquei, che nonostante sia, secondo alcuni, il più visionario ed originale dei film di Cameron, ottiene scarso successo perché non va incontro alle aspettative del pubblico, che si aspettava una specie di "Aliens" sottomarino. Nel 1991 arriva il sequel del film che lo rese celebre: Terminator 2: Il giorno del giudizio. Nel 1994 è la volta di True Lies, ironica storia d'amore e di spionaggio alla James Bond. Si tratta del terzo film dell'accoppiata Cameron-Schwarzenegger, nonché il primo ad aver superato i 100 milioni $ di budget.
    James Cameron è il direttore generale della Digital Domain una delle più grosse e importanti società di effetti speciali del mondo, è la stessa Domain la sede per i progetti creativi del regista. Jim (come è soprannominato dal suo staff) è una mente creativa inarrestabile, collabora in segreto alla correzione di decine di bozze hollywoodiane, progetta modelli animati grazie alle sue doti di disegnatore eccelso, infatti la mano di Leonardo Di Caprio che si può notare, mentre disegna il viso della bellissima Kate Winslet altro non è che la mano di Jim. James Cameron ha un legame significativo con il mare, ed in molti suoi film è possibile tradurre questa sua passione interpretando le sequenze che lui dedica al mare. Possiede una flotta subacquea di sottomarini compatti, piattaforme di esplorazione e robot marini da esplorazione per centinaia di milioni di dollari.
    Dopo aver prodotto e sceneggiato Strange Days (1995), diretto da Kathryn Bigelow (sua moglie dal 1989 al 1991), nel 1997 dà alla luce il suo progetto più ambizioso, il kolossal storico-drammatico Titanic, il film più costoso mai realizzato fino ad allora (200 milioni $ di budget più altri 85 spesi per la promozione), che con 1,8 miliardi $ di incassi diventa il film di maggior successo nella storia del cinema. Ha ricevuto 14 Nominations all'Oscar, al pari di Eva contro Eva (1950), e ne ha vinti undici, primato detenuto insieme a Ben-Hur (1959) e Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re (2003). Titanic è una melodrammatica storia d'amore sullo sfondo del tragico affondamento, che dispiega un'immaginazione e una ricchezza d'inventiva visiva e narrativa fuori degli schemi, al punto da porsi tra i film tecnicamente più riusciti ed affascinanti d'ogni tempo.

    Dopo Titanic Cameron si dedica soprattutto ai documentari: Ghosts of the Abyss (2003), che parla del tragico affondamento del Titanic, Aliens of the deep (2005), e The Lost Tomb of Jesus (2007), sulla Tomba di Talpiot, presunto sepolcro di Gesù
    Attualmente si sta dedicando alla post-produzione di Avatar (Project 880), ennesimo kolossal che introdurrà nel mondo del cinema tecnologie visive d'assoluta avanguardia. Tra l'altro sarà il primo film girato in 3D Fusion Camera, un tipo di cinepresa digitale ad alta definizione 3D alla quale lui stesso, insieme a Vince Pace e Rob Legato, ha dedicato 6 anni di sviluppo. Infatti da quando ha avuto modo di sperimentare il 3D ad alta definizione per i documentari, Cameron ha affermato che non avrebbe mai più girato film con la pellicola cinematografica tradizionale.

    Tematicamente i film di James Cameron sono dedicati all'esplorazione del rapporto tra l'uomo e la tecnologia, e paradossalmente tutta la tecnologia usata per crearli ha il compito di mostrare il lato pericoloso della tecnologia stessa: dalla guerra uomo-macchina della saga di Terminator, agli alieni di Aliens, alla tragedia del "più grande oggetto in movimento mai costruito nella storia dell'uomo", il Titanic

    James Cameron ha un legame fondamentale con il mare, l'acqua, la luce, le macchine, sono elementi chiave nella lettura dei film di Jim. Ci sono degli elementi ricorrenti in tutti i suoi film, in tutti i suoi film si possono notare importanti scene con l'acqua (compreso True Lies, dove nel mare, si manifesta addirittura un'esplosione nucleare), l'acqua è una visione della realtà alternativa per James Cameron, Jim ricostruisce la sua realtà e la rapporta ad un mondo dove il liquido rappresenta un filtro, una nuova interpretazione per la realtà cosciente e visiva. Jim era un camionista, l'uomo che controlla la macchina, in ogni suo film c'è un risvolto chiave di un uomo che controlla una macchina o la macchina-uomo contro l'uomo-macchina (rif. Terminator). Ma anche Ripley che combatte il male-regina Alien, con un robot meccanico, quindi uomo-macchina contro il male. In The Abyss (oggetto di contestazione ed esaurimento nervoso del regista che è rimasto inattivo per anni per questo motivo) ha subito una mutilazione-censura si una serie di scene chiavi, che ha causato l'imbonimento e lo stravolgimento della trama, la Fox attesto' semplicemente che il film era "troppo lungo", ma la realtà era ben diversa, l'uscita del film era prevista proprio nel culmine della famosa crisi USA-URSS, e il tipo di perpetrazioni militari americaniste presenti nel film avrebbero potuto causare problemi a livello politico in un momento inopportuno. A seguito di parecchi anni, la versione completa di The Abyss fu distribuita in video VHS e Laserdisc (fino ad arrivare ai moderni DVD), e la Director's Cut presentava dei cambiamenti sostanziali per quello che riguardava la trama. Niente più Alieni subacquei bonari, ma una razza pronta a seppellire l'umanità sotto un'onda anomala talmente alta da poter essere vista dalla Tour Eiffel, dalla Statua della Libertà e dal Colosseo. Uno shock per gli appassionati, uno shock tuttavia accettabile dietro l'auspicio dell'unico sentimento ancora in grado di salvare l'umanità, ovvero l'amore. Una lettura premonitrice che ha valso ad Abyss il titolo di uno dei migliori film della storia del Cinema, probabilmente sopra l'oltre acclamato e più recente Titanic, dello stesso regista.

    CURIOSITA'

    Il suo staff lo ha soprannominato e lo chiama "Big Jim"
    Durante le riprese del film Titanic, lo staff girava per i vari set con una maglietta con su scritto "I'm not scared of you, i work for Jim!" ("Non ho paura di te, lavoro per Jim!")
    La sua flotta di mini sottomarini e piattaforme subacquee vale circa 400 milioni in dollari.
    Ai tempi di Terminator 2 ha passato una notte insonne, in una stanza d'albergo insieme al tecnico Stan Winston, a disegnare tutti i possibili modelli per ideare il Terminator T1000 di metallo liquido.
    Prima di terminare lo script di True Lies ha passato diversi giorni e notti insonni a vedere una vasta quantità di film di spionaggio.

    FILMOGRAFIA

    Xenogenesis (1978, cortometraggio non commerciale)
    Piraña paura (1981)
    Terminator (1984)
    This Time It's War (1985, documentario per la TV)
    Aliens - Scontro finale (1986)
    Abyss (1989)
    Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991)
    True Lies (1994)
    T2 3-D: Battle Across Time (1996, cortometraggio 3D)
    Titanic (1997)
    Dark Angel (2000-2002, Serie TV)
    Expedition: Bismarck (2002, documentario per la TV)
    Ghosts of the Abyss (2003, documentario 3D)
    Aliens of the Deep (2005, documentario)
    The Lost Tomb of Jesus (2007, documentario)
    Avatar (2009) (film 3D in post produzione)
    Battle Angel (2011) (film CGI in 3D in pre-produzione)
     
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    JOHN WOO

    John Woo (cinese 吳宇森, pinyin Wú Yǔsēn) (Canton, 1 maggio 1946) è un regista cinese celebre per la regia di film d'azione.

    La sua famiglia si trasferisce nei primi anni cinquanta ad Hong Kong. Nel 1969 viene assunto come supervisore di sceneggiuatura al Cathay Film Studio e due anni più tardi come aiuto-regista per la Shaw Brothers, casa di produzione specializzata in film di arti marziali. Il suo debutto alla regia è in The Young Dragons (1973). Nel 1975 dirige l'allora sconosciuto Jackie Chan in Countdown in Kung Fu.

    Il suo periodo hongkonghese a partire dalla regia di A Better Tomorrow (1986) è contrassegnato dall'utilizzo frequente del suo attore feticcio Chow Yun-Fat, col quale girerà il suo ultimo film asiatico, Hard Boiled, con Tony Leung.

    Altri film diretti sono The Killer (1989), Senza tregua (1993), primo film americano del regista con Jean Claude Van Damme e prodotto dal suo fan Sam Raimi, Nome in codice: Broken Arrow del 1996 con John Travolta e Christian Slater, Face/Off, Mission: Impossible II del 2000 con Tom Cruise, Windtalkers del 2002 con Nicolas Cage e Paycheck del 2003 con Ben Affleck.

    Ha prodotto per la regia d'esordio del regista Alexi Tan Blood Brothers, un film noir ambientato nella Cina degli anni '30, che è stato presentato come film di chiusura della 64a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.


    FILMOGRAFIA

    Fist to Fist (Chu ba) (1973)
    Ninja Kids (铁汉柔情, Tie han rou qing) (1974)
    Princess Chang Ping (帝女花, Dinü hua) (1975)
    The Dragon Tamers (女子跆拳道群英会, Nu zi tai quan qun ying hui) (1975)
    Hand of Death (少林门, Shaolin Men) (1976)
    Money Crazy (发钱寒, Fa qian han) (1977)
    The Brave Lion (1977)
    Hello, Late Homecomers (哈罗,夜归人, Ha luo, ye gui ren) (1978)
    Follow the Star (大煞星与小妹头, Da sha xing yu xiao mei tou) (1979)
    Last Hurrah for Chivalry (豪侠, Hao xia) (1979)
    From Riches to Rags (钱作怪, Qian zuo guai) (1980)
    To Hell with the Devil (摩登天师, Mo deng tian shi) (1981)
    Laughing Times (滑稽时代, Hua ji shi dai) (1981)
    Lam Au Chun No. 3 (八彩林亚珍, Ba cai Lin Ya Zhen) (1982)
    The Time You Need a Friend (笑匠, Xiao jiang) (1984)
    Run Tiger Run (两只老虎, Liang zhi lao hu) (1985)
    Heroes Shed No Tears (英雄无泪, Ying xiong wei lei) 1986)
    A Better Tomorrow (英雄本色, Ying huang boon sik) (1986)
    A Better Tomorrow II (英雄本色 II, Ying huang boon sik II) (1987)
    The Killer (喋血双雄, Die xue shuang xiong) (1989)
    Tragic Heroes (义胆群英, Yi dan qun ying) 1989)
    Bullet in the Head (喋血街头, Die xue jie tou) (1990)
    Once a Thief (纵横四海, Zong heng si hai) (1991)
    Hard Boiled (辣手神探, Lashou shentan) (1992)

    PERIODO A HOLLYWOOD

    Senza tregua (Hard Target) (1993)
    Nome in codice: Broken Arrow (Broken Arrow) (1996)
    Soluzione estrema (Once a Thief) (1996)
    Face/Off - Due facce di un assassino (Face/Off) (1997)
    Blackjack (Blackjack) (1998)
    Mission: Impossible II (2000)
    Windtalkers (2002)
    Hostage (2002) - cortometraggio
    Paycheck (2003)
    All the Invisible Children (2005)
    La battaglia dei tre regni (Chi bi) (2008)

     
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    GUILLERMO DEL TORO

    Guillermo del Toro Gómez (Guadalajara, 9 ottobre 1964) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico messicano.

    Da giovane Del Toro studiò nell'Instituto de Ciencias, a Guadalajara, e fu cresciuto dalla nonna, molto cattolica. Ebbe il suo primo coinvolgimento con il mondo del cinema quando aveva circa 8 anni, fino a quando, nel 1986, produsse il suo primo film, all'età di 21 anni. Prima di ciò passò circa 10 anni come disegnatore di make-up, e formò la sua compagnia, Necropia, nei primi anni '80. Inoltre fondò assieme ad altri il Guadalajara Mexican Film Festival. Più tardi nella sua carriera formò la sua propria compagnia di produzione, la Tequila Gang.
    Nel 1998 il padre fu rapito in Messico, il che costrinse Del Toro ad espatriare negli States. Attualmente vive in California.

    Ha diretto film di varia natura, dagli adattamenti di alcuni fumetti (Hellboy e Blade II) al fantasy storico e al film horror, due dei quali sono ambientati in Spagna durante o appena dopo la guerra civile spagnola, sotto il governo autoritario di Francisco Franco. Questi due film, El Espinazo Del Diablo (La spina del diavolo) e El laberinto del fauno (Il labirinto del fauno), sono fra i suoi lavori più apprezzati. Essi, inoltre, hanno impostazione, protagonisti (dei bambini), e temi (ad esempio la relazione tra fantasy e horror e la difficoltà di vivere in un periodo di dittatura autoritaria) simili al film spagnolo del 1973 El espíritu de la colmena (Lo spirito dell'alveare), generalmente considerato uno dei migliori film spagnoli degli anni '70.

    Del Toro alla trasmissione Leonard Lopate Show, sulla WNYC, una delle maggiori radio di New York, ha fatto una lista dei suoi maggiori interessi, che sono diventati elementi caratteristici dei suoi film: "Io ho una sorta di feticismo per gli insetti, i meccanismi ad orologeria, i mostri, i luoghi oscuri", tutte cose che possono facilmente essere ritrovate in ognuno dei suoi lavori più celebri. Specialmente i mostri sono un elemento abbastanza frequente; in alcune recenti interviste Guillermo ha dichiarato che è sempre stato "innamorato dei mostri. Il mio fascino per loro è molto antropologico [...] Io li studio, li disseziono in molte dei miei film: voglio sapere come lavorano, come appaiono nel loro intimo, come è la loro sociologia". Ha inoltre menzionato quali sono stati i suoi ispiratori, quali Arthur Machen, Lord Dunsany, Clark Ashton Smith, H.P. Lovecraft, e Jorge Luis Borges. In una sua intervista, Del Toro definisce se stesso "un cattolico decaduto - a cui piace il taoismo", ma nella stessa intervista dice anche "una volta cattolico - cattolico sempre".

    Del Toro è molto amico di due dei più promettenti e apprezzati cineasti messicani, quali Alfonso Cuarón e Alejandro González Iñárritu. I tre spesso si influenzano tra loro sulle decisioni artistiche (Cuarón, inoltre, fu uno dei produttori de Il labirinto del fauno). Tutti e tre sono stati nominati per il premio Oscar: Del Toro per la sceneggiatura originale de Il labirinto del fauno (il film ricevette altre 6 candidature, incluso "miglior film straniero"), Cuarón per la regia de I figli degli uomini e Iñárritu per aver prodotto e diretto Babel.
    Del Toro ha rifiutato di dirigere Io sono leggenda, Chiamata senza risposta e Halo per lavorare ad Hellboy - The Golden Army.


    Il 25 aprile 2008 Del Toro ha firmato un contratto per dirigere i due film Lo Hobbit e il sequel (ancora senza titolo) in maniera consequenziale e ha annunciato che dopo circa un anno - un anno e mezzo di preproduzione le riprese avranno inizio nel 2009. Inoltre insieme a Peter Jackson (regista della trilogia e produttore dei due film)), Fran Walsh e Philippa Boyens curerà la sceneggiatura dei due film.

    Nel giugno 2009 del Toro debutta come scrittore, pubblicando il romanzo Nocturna (The Stain), primo libro di una trilogia vampiresca scritta quattro mani con Chuck Hogan.

    Guillermo ha dichiarato che uno dei suoi progetti futuri sarà dirigere The Coffin, basato sulla lodatissima graphic novel scritta da Phil Hester e illustrata da Mike Huddleston. Inoltre potrebbe dirigere Deadman, basato sull'omonimo fumetto creato da Arnold Drake e Carmine Infantino, The Withces, tratto dal romanzo Le streghe di Roald Dahl, The Champions, basato su una serie delle televisione britannica, At the Mountains of Madness.

    Del Toro ha inoltre espresso interesse per un riadattamento di Frankenstein portato a termine da Frank Darabont, la cui sceneggiatura il regista ha giudicato "quasi perfetta". Inoltre dirigerà probabilmente un nuovo film su Tarzan e il terzo capitolo sulla saga di Helboy.

    Inoltre ha deciso di portare sul grande schermo anche una versione dark della celeberrima fiaba di Collodi, Pinocchio. Il film sarà prodotto dalla Jim Henson Company (nelle persone di Brian e Lisa Henson). Alla sceneggiatura sta attualmente lavorando Guillermo del Toro (che figura anche fra i produttori esecutivi della pellicola) assieme a Gris Grimley.


    FILMOGRAFIA

    Doña Lupe (1985)
    Geometria (1987)
    Cronos (La Invención de Cronos) (1993)
    Mimic (1997)
    La spina del diavolo (El espinazo del diablo) (2001)
    Blade II (2002)
    Hellboy (2004)
    Il labirinto del Fauno (El laberinto del fauno) (2006)
    Hellboy - The Golden Army (Hellboy II: The Golden Army) (2008)

    PROGETTI FUTURI

    3993 (2009) (annunciato)
    At the Mountains of Madness (2010) (annunciato)
    Lo Hobbit (2011)
    Pinocchio (annunciato)
     
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    BRIAN DE PALMA

    « La cinepresa mente per tutto il tempo. Mente ventiquattro volte al secondo »
    (Jean Luc Godard)

    Brian Russel De Palma (Newark, 11 settembre 1940) è un regista e sceneggiatore statunitense, di origine italiana.
    È considerato uno dei registi che hanno contribuito alla nascita della New Hollywood.

    Il primo lungometraggio di De Palma Murder à la Mode (1968) ottiene da subito un buon successo; subito dopo lavora con l'esordiente Robert De Niro in Ciao America! (1968) e Hi, Mom! (1970).

    Grazie a queste prime opere, nelle quali dimostra già un grande talento, e nonostante sia ancora un regista esordiente, riesce a lavorare con attori di un certo spessore come Robert Mitchum in Dionisio nel '69 (1970), Charles Durning in Le due sorelle (1973), Rod Steiger e Orson Welles nella commedia Conosci il tuo coniglio (1972), ancora Welles, affiancato da Robert Shaw, in Il fantasma del palcoscenico (1974). Grazie a quest'ultimo De Palma ottiene fama internazionale.
    Carrie, lo sguardo di Satana (1976), tratto da un romanzo di Stephen King, con John Travolta e Sissy Spacek, e Obsession - Complesso di colpa (1976), nel quale De Palma dirige due colleghi registi come Cliff Robertson e John Carpenter, confermano De Palma come uno dei registi più apprezzati del momento.
    Minor successo, sia di pubblico che di critica, ottengono i successivi Vizietti familiari (1978), una commedia, e Fury (1978), entrambi con Kirk Douglas; nel secondo De Palma adopera alcune tecniche che Dario Argento aveva usato in Profondo rosso (1975).

    Dopo Vestito per uccidere (1980) , con gli anni ottanta arrivano i grandi successi come Blow Out (1981), con John Travolta, e Scarface (1983), sceneggiato da Oliver Stone. De Palma si rifà al capolavoro di Howard Hawks e Ben Hecht del '32, decidendo di impiegare il suo attore favorito, Al Pacino, nel ruolo che fu di Paul Muni e di affiancarvi la splendida ed allora poco conosciuta Michelle Pfeiffer. Al Pacino regala l'anima ad un antieroe leggendario, contribuendo a creare un'opera che traccia nuove e nette linee guida per il futuro del genere (e non solo). Omicidio a luci rosse (1984) ottenne un buon successo, benché i produttori volessero Robert Redford o Paul Newman al posto di Craig Wasson.

    Dopo l'insuccesso di Cadaveri e compari (1986), torna al successo con uno dei suoi capolavori assoluti, Gli intoccabili (1987), con un cast all-star: Kevin Costner, Robert De Niro, Andy Garcia e Sean Connery, il quale - scelto all'ultimo dal regista, che aveva optato precedentemente per Kirk Douglas, Gene Hackman e James Stewart - vincerà un Oscar come "miglior attore non protagonista". Il film fu un successo sensazionale che portò il regista ad essere sempre più apprezzato per il suo lavoro.
    Ottiene un discreto successo anche con Il falò delle vanità (1990), con Tom Hanks, Melanie Griffith e Bruce Willis, e torna a lavorare con Al Pacino (rifiutando Dustin Hoffman) in Carlito's Way (1993), dove omaggia la scena della carrozzina de Gli Intoccabili (a sua volta un omaggio a La corazzata Potëmkin). Nel film uno strabiliante Sean Penn.

    Dopo aver diretto Tom Cruise in Mission: Impossible (1996), seguono due insuccessi di pubblico come Omicidio in diretta (1998), con Nicolas Cage, e il fanta-horror Mission to Mars (2000), con Tim Robbins e Gary Sinise, uno dei suoi lavori meno interessanti.

    Nel 2006 ha diretto il noir The Black Dahlia, tratto dal romanzo di James Ellroy Dalia nera, con Josh Hartnett, Scarlett Johansson e Hilary Swank. Il film ha ricevuto critiche abbastanza negative.

    Nel 2007 ha vinto un meritato Leone d'Argento come miglior regista alla Mostra di Venezia per Redacted film sulla Guerra in Iraq che racconta una storia realmente accaduta, lo stupro e l'uccisione di una bambina irakena da parte di un gruppo di soldati statunitensi. Il film si segnala per l'estrema durezza.

    CURIOSITA'

    Dal 1979 al 1983 è stato sposato con Nancy Allen, che ha diretto in Vestito Per Uccidere, Blow Out, Carrie, lo sguardo di Satana e Vizietti Familiari.
    È stato nominato 5 volte ai Razzie Awards come peggior regista dell'anno per i film Vestito per uccidere, Scarface, Omicidio a luci rosse, Il falò delle vanità e Mission to Mars.

    FILMOGRAFIA

    Icarus (1960) - cortometraggio
    660124: The Story of an IBM Card (1961) - cortometraggio
    Woton's Wake (1962) - cortometraggio
    Jennifer (1964) - cortometraggio
    Bridge That Gap (1965) - cortometraggio
    Show Me a Strong Town and I'll Show You a Strong Bank (1966) - cortometraggio
    The Responsive Eye (1966) - cortometraggio
    Murder à la Mod (1968)
    Ciao America! (Greetings) (1968)
    La festa di nozze (The Wedding Party) (1969)
    Dionisio nel '69 (Dionysus) (1970)
    Hi, Mom! (1970)
    Conosci il tuo coniglio (Get to Know Your Rabbit) (1972)
    Le due sorelle (Sisters) (1973)
    Il fantasma del palcoscenico (Phantom of the Paradise) (1974)
    Obsession - Complesso di colpa (Obsession) (1976)
    Carrie, lo sguardo di Satana (Carrie) (1976)
    Fury (The Fury) (1978)
    Vizietti familiari (Home Movies) (1979)
    Vestito per uccidere (Dressed to Kill) (1980)
    Blow Out (1981)
    Scarface (1983)
    Omicidio a luci rosse (Body Double) (1984)
    Cadaveri e compari (Wise Guys) (1986)
    Gli intoccabili (The Untouchables) (1987)
    Vittime di guerra (Casualties of War) (1989)
    Il falò delle vanità (The Bonfire of the Vanities) (1990)
    Doppia personalità (Raising Cain) (1992)
    Carlito's Way (1993)
    Mission: Impossible (1996)
    Omicidio in diretta (Snake Eyes) (1998)
    Mission to Mars (2000)
    Femme fatale (2002)
    Black Dahlia (The Black Dahlia) (2006)
    Redacted (2007)

    PREMI & RICONOSCIMENTI

    Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, USA (Saturn Award)
    1981: Nomination - Miglior regia per Vestito per uccidere (1980)
    Amnesty International Film Festival (Youth Jury Award)
    2008: Vinto - Redacted (2007)
    Festival internazionale del film fantastico di Avoriaz (Grand Prix)
    1975: Vinto - Il fantasma del palcoscenico (1974)
    1977: Vinto - Carrie, lo sguardo di Satana (1976)
    Festival di Berlino
    1969: Vinto - Orso d'Argento per Greetings (1968)
    1969: Nomination - Orso d'Oro per Greetings (1968)
    1970: Nomination - Orso d'Oro per Dionysus (1970)
    Blue Ribbon Awards (Blue Ribbon Award)
    1988: Vinto - Miglior film in lingua straniera per Gli intoccabili (1987)
    Premio César (César)
    1988: Nomination - Miglior film straniero per Gli intoccabili (1987)
    French Syndicate of Cinema Critics (Critics Award)
    2007: Vinto - Miglior singolo DVD per Il fantasma del palcoscenico (1974)
    Razzie Awards (Razzie Award)
    1981: Nomination - Peggior regista per Vestito per uccidere (1980)
    1984: Nomination - Peggior regista per Scarface (1983)
    1985: Nomination - Peggior regista per Omicidio a luci rosse (1984)
    1991: 2 Nominations:
    Peggior regista per Il falò delle vanità (1990)
    Peggior film per Il falò delle vanità (1990)
    2001: Nomination - Peggior regista per Mission to Mars (2000)
    Sitges - Festival internazionale del cinema della Catalogna (Best Film)
    2002: Nomination - Miglior film per Femme Fatale (2002)
    Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
    2006: Nomination - Leone d'oro per The Black Dahlia (2006)
    2007: Vinto - Leone d'argento alla migliore regia per Redacted (2007)
    2007: Nomination - Leone d'oro per Redacted (2007)
    2007: Vinto - Future Film Festival Digital Award per Redacted (2007)
    Writers Guild of America (WGA Award)
    1975: Nomination - Miglior commedia scritta direttamente per lo schermo per Il fantasma del palcoscenico (1974)
     
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    WIM WENDERS

    « In un certo senso si tratta di esperienze opposte a quelle che si fanno quando in città si penetra in uno spazio aperto. Una terra di nessuno all'interno di una metropoli ha come prerogativa la presenza del paesaggio urbano tutt'intorno, e ce lo mostra in una prospettiva diversa, in un'altra luce. Mentre la comparsa nel deserto dei resti di una civiltà rende il paesaggio ancora più vuoto. »
    (Wim Wenders)

    Wim Wenders, all'anagrafe Ernst Wilhelm Wenders (Düsseldorf, 14 agosto 1945), è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco.
    Figlio di un medico, intraprende gli studi universitari di medicina, ma nel 1966 si trasferisce a Parigi con l'intento di frequentare i corsi dell'Institut des hautes études cinématographiques (IDHEC). Trascorre interi pomeriggi, serate e nottate alla Cinémathèque, dove vede fino a cinque film di fila, facendo una tale overdose di storia del cinema da arrivare a non poterne più ed avere la sensazione di aver visto veramente tutto.[1]

    Dal 1967 al 1970 frequenta l'Academy of Film and Television di Monaco e già nel 1967 realizza il suo primo corto Scenari (Schauplätze) per girarne, l'anno dopo, altri tre: Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again), Ciak film (Klappenfilm), diretto insieme a Gerhard Theuring, e Victor I. Nello stesso anno inizia a collaborare come critico con "Filmkritk" e "Suddeutsche Zeitung". Nel 1969 dirige altri cortometraggi: Città d'argento (Silver City), Film sulla polizia (Polizeifilm) e Alabama 2000 anni luce (Alabama: 2000 Light Years From Home). Di particolare interesse è il quarto cortometraggio girato nel 1969: Tre LP americani (Drei Amerikanische LP's). Realizzato per la TV, così come Film sulla polizia che segna l'inizio della sua collaborazione con Peter Handke.

    Nel 1970 gira il suo primo lungometraggio Estate in città, cui seguono nel 1971 La paura del portiere prima del calcio di rigore e La lettera scarlatta l'anno successivo.

    Il primo film in cui affronta la tematica del viaggio, ricorrente in tutta la sua opera, è Alice nelle città del 1973 che insieme ai successivi Falso movimento e Nel corso del tempo costituisce la cosiddetta "Trilogia della strada". Proprio con Nel corso del tempo riceve i primi riconoscimenti internazionali al Chicago Film Festival e al Festival di Cannes.


    Nel 1977 porta a termine L'amico americano, un'importante co-produzione internazionale che lo porta all'attenzione del regista statunitense Francis Ford Coppola.

    L'anno successivo inizia un soggiorno negli USA che si protrae fino al 1982, durante il quale dirige Nick's film - Lampi sull'acqua (sorta di film-testamento dell'amico regista Nicholas Ray), Hammett e Lo stato delle cose (girato a Los Angeles e in Portogallo).

    Ad accogliere il suo ritorno in Europa nel 1982 la vittoria al Festival di Venezia del Leone d'Oro per Lo stato delle cose.
    È un momento d'oro per il regista tedesco: il festival di Cannes lo premia con la Palma d'Oro nel 1985 per il suo film Paris, Texas e con il premio come migliore regista per Il cielo sopra Berlino nel 1987.
    Nel 1991 porta a termine un progetto a cui lavora da tempo (Fino alla fine del mondo) e riceve il premio Friedrich Wilhelm Murnau a Bielefeld.

    In collaborazione con Michelangelo Antonioni realizza Al di là delle nuvole. Altri importanti opere degli anni '90 sono Crimini invisibili e Lisbon Story, un sincero tributo al mondo del cinema.
    Oltre a ricevere la carica di presidente dell'European Film Academy, che rappresenta un riconoscimento all'opera cinematografica e critica, Wim Wenders insegna dal 1993 come professore onorario all'Academy of Film and Television di Monaco

    I lavori che Wim Wenders aveva girato fino a prima di Crimini invisibili sono tutti in lingua tedesca; ma a partire da questo film il regista farà uso della sola lingua inglese e prediligerà gli Stati Uniti come set per le proprie opere.

    Di questo nuovo filone faranno parte Buena Vista Social Club, emozionante incontro col musicista Ry Cooder, Compay Segundo e altri grandi autori e interpreti della musica cubana, The Million Dollar Hotel, giallo con Milla Jovovich e Mel Gibson che vincerà l'Orso d'argento al Festival di Berlino, l'amaro La terra dell'abbondanza, girato a Los Angeles, casa del regista tedesco, e Non bussare alla mia porta del 2005, contraddistinto dalle stesse tematiche di Paris, Texas e più in generale un tributo alla tradizione americana e ai film western.

    Ha poi contribuito con Invisible Crimes, episodio di 24 minuti per Invisibles, documentario dell'organizzazione umanitaria Médecins Sans Frontières presentato a Berlino ed a Cannes nel 2007, ed aderito alla World Cinema Foundation di Martin Scorsese per preservare film poco noti al grande pubblico o comunque di difficile reperibilità e fruizione (come ad esempio quelli d'epoca). Il regista ha anche girato uno spot televisivo per l'Undp, il programma per lo Sviluppo dell'ONU, con protagonisti le due stelle del calcio Ronaldo e Zidane.

    PALERMO SHOOTING


    Wenders ha scelto la Sicilia per la sua prossima opera, Palermo Shooting; nato dall'iniziativa di un professionista locale che aveva pensato a lui per un film sulla città, ha un budget di circa quattro milioni di Euro, finanziato in parte con fondi dell'Unione Europea, ma soprattutto è una pellicola che rilegge alcuni dei temi più cari a Wenders: l’inquietudine, il viaggio come ricerca di sé, e la scoperta delle diversità.

    Durante la conferenza stampa, Wenders ha così commentato: “Ho scelto questa città perché è legata al ricordo di quando ero giovane, sono venuto qui nel 1968. Con questa pellicola torno alla mia stagione di film europei, che si era interrotta con Lisbon story, girato nella parte ovest d'Europa. Questo sarà invece il film sulla parte sud del continente. Ho girato diversi film senza una sceneggiatura interamente definita, anzi, alcuni addirittura senza una sceneggiatura. Alice nelle città, Nel corso del tempo, Lo stato delle cose, Nick's film - Lighting over water, Il cielo sopra Berlino sono tra questi, così come i documentari, Buena Vista Social Club o L'anima di un uomo. Anche Paris, Texas è stato realizzato con una sceneggiatura scritta a metà. L'attuale situazione dei finanziamenti cinematografici sembra ormai aver reso impossibile questo tipo di approccio, ma poiché in questo caso, grazie al sostegno finanziario di cui dispongo, avrò il lusso della massima libertà, sono determinato a riaffacciarmi in quel territorio così avventuroso nel quale sento di aver realizzato i miei migliori lavori. Se si arriva in un posto nuovo con delle idee precostituite non si è liberi di immaginare o pensare. Io sono venuto qui con il cuore aperto, voglio che Palermo mi racconti la sua storia, affinché io la racconti al mondo. Certamente il film avrà gente del luogo, ma anche un attore straniero, che sappia ascoltare non da cittadino, ma da visitatore. Sono gli stereotipi i peggiori nemici della cultura contemporanea."

    La trama del film vede un berlinese di mezza età ritrovatosi in una crisi esistenziale e la necessità di rompere col passato, a confrontarsi con un radicale cambiamento che lo porterà a Palermo, dove incontrerà una giovane donna ed una vita completamente differente. Nelle riprese particolare risalto, come in tutti i film di Wenders, è dato alla musica. Elementi imprescindibili della sceneggiatura sono infatti le presenze di musicisti come Lou Reed, Patti Smith, Giovanni Sollima e la struggente voce di Enza Lauricella ritenuta l’unica testimone della tradizione del canto arcaico dell’isola che con Rosa Balistreri e Ciccio Busacca fa parte del gruppo storico. Le ultime scene del film sono state girate a Gangi, paese delle madonie al confine della provincia di Palermo.

    “Non che non abbia dimostrato già quanto questo approccio rock'n'roll mi sia congeniale, ma questo sarà decisamente un film che non si ispirerà ad alcun modello. Né l'argomento né la fotografia sono mai stati affrontati in questo modo, né si è mai incontrata la musica in questo contesto. Sarà un viaggio sorprendente, innovativo, dal ritmo veloce. E posso promettere che mescolando diverse tecnologie di ripresa e utilizzando al massimo i vantaggi della postproduzione digitale, da un punto di vista visivo, sarà un viaggio davvero inusuale”.

    CURIOSITA'

    La fotografia di buona parte dei suoi film è il risultato della collaborazione con Robby Müller, mentre per Lo stato delle cose (1982) e Il cielo sopra Berlino (1987) ha collaborato con Henri Alekan.
    Viene premiato con una laurea honoris causa della Sorbona di Parigi nel 1989 ed una dell'Università cattolica di Louvain-la-Neuve (Belgio) nel 2005.
    Wim Wenders ha recentemente dichiarato di essere un fan sfegatato di Fabrizio De André, cantautore italiano da lui definito "uno dei più grandi poeti del Ventesimo secolo.

    FILMOGRAFIA


    Scenari (Schauplätze), cortometraggio (1967)
    Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again), cortometraggio (1968)
    Ciak film (Klappenfilm), coregia di Gerhard Theuring, cortometraggio (1968)
    Victor I, cortometraggio (1968)
    Film sulla polizia (Polizeifilm), cortometraggio per la TV (1969)
    Tre LP americani (Drei Amerikanische LP's), cortometraggio per la TV (1969)
    Estate in città (Summer in the city) (1970)
    Prima del calcio di rigore (Die Angst des Tormanns beim Elfmeter) (1972)
    La lettera scarlatta (Der Scharlachrote Buchstabe) (1972)
    Alice nelle città (Alice in den Städten) (1973)
    Falso movimento (Falsche Bewegung) (1975)
    Nel corso del tempo (Im Lauf der Zeit) (1975)
    L'amico americano (Der amerikanische Freund) (1977)
    Lampi sull'acqua - Nick's movie (Nick's film - Lighting over water) (1980)
    Hammett (1982)
    Chambre 666, mediometraggio per la TV (1982)
    Lo stato delle cose (Der Stand der Dinge) (1982)
    Paris, Texas (1984)
    Reverse Angle, cortometraggio per la TV (1985)
    Tokio-Ga (1985)
    Il cielo sopra Berlino (Der Himmel über Berlin) (1987)
    Appunti di viaggio su moda e città (Aufzeichnungen zu Kleidern und Städten), documentario (1989)
    Fino alla fine del mondo (Bis ans Ende der Welt) (1991)
    Così lontano, così vicino (In weiter Ferne, so nah!) (1993)
    Arisha (Arisha, der Bär und der steinerne Ring) (1993)
    Al di là delle nuvole, coregia con Michelangelo Antonioni, (1994)
    Lisbon story (1995)
    I fratelli Skladanowsky (Die Gebrüder Skladanowsky) (1996)
    Crimini invisibili (The End of Violence) (1997)
    Buena Vista Social Club, documentario, (1999)
    The Million Dollar Hotel (2000)
    Viel passiert, documentario (2002)
    Ten Minutes Older: The Trumpet, episodio Twelve Miles to Trona (2002)
    L'anima di un uomo (The Soul of a Man), documentario, (2003)
    La terra dell'abbondanza (Land of Plenty) (2004)
    Musica Cubana, seguito di Buena Vista Social Club (2004)
    Non bussare alla mia porta (Don't Come Knocking) (2005)
    Chacun son cinéma (2007), episodio War in Peace
    Invisible, episodio Invisibles Crimes (2007)
    Palermo Shooting (2008)
    Il Volo (2009)
     
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    GEORGE LUCAS

    George Walton Jr. Lucas (Modesto, 14 maggio 1944) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

    È famoso soprattutto per le saghe di Guerre Stellari e Indiana Jones.

    Guerre Stellari, il primo film della saga, risale al 1977 ed è considerato da alcuni come il primo film high concept, anche se altri ritengono che questo titolo vada a Lo squalo di Steven Spielberg.

    Lucas è nato a Modesto, in California, figlio di Dorothy Ellinore (nata Bomberger) e di George Lucas Walton, Sr (1913-1991), proprietario di un emporio. Durante gli anni '60, Lucas studiò cinema a Los Angeles, alla University of Southern California, una delle prime università ad avere un corso dedicato al cinema. In quel periodo girò diversi cortometraggi, compresa una prima versione di THX1138, che in seguito sarebbe diventato il suo primo lungometraggio, L'uomo che fuggì dal futuro.

    Dopo essersi laureato, fu il cofondatore, assieme a Francis Ford Coppola, dello studio American Zoetrope, con il quale intendeva creare un ambiente libero, che permettesse ai registi di dirigere al di fuori di quello che veniva percepito come il controllo oppressivo delle major di Hollywood. La American Zoetrope non ebbe mai veramente successo, ma dal successo commerciale dei suoi film American Graffiti e Guerre Stellari - Una nuova speranza, a cui seguirono L'Impero colpisce ancora nel 1980 e Il ritorno dello Jedi nel 1983, Lucas fu in grado di mettere in piedi il suo proprio studio, la LucasFilm, a Marin County, nella sua nativa California settentrionale. Skywalker Sound e Industrial Light and Magic, le divisioni che si occupano rispettivamente di effetti sonori e effetti visivi, sono diventate tra le firme più rispettate nei loro campi di specializzazione. La LucasFilm Games, in seguito ribattezzata LucasArts, è molto quotata nell'industria dei videogiochi.

    Lucas è stato multato dalla DGA (Director's Guild of America), l'associazione dei registi americani, di ben 250.000 dollari, per non aver messo il nome del regista Irvin Kershner all'inizio del film L'Impero colpisce ancora. La disputa si concluse con il pagamento da parte del regista di solo 35.000 dollari, che lo portò a dare le dimissioni dalla DGA e dalla MPAA (Motion Picture Academy of America), divenendo, di fatto, un regista indipendente.

    Il 3 ottobre 1994 Lucas iniziò a scrivere tre prequel della "trilogia originale" di Guerre Stellari, che aveva in mente già dall'inizio della saga, ed il 1º novembre dello stesso anno lasciò le operazioni quotidiane della sua industria cinematografica e iniziò un periodo sabbatico per finire la stesura delle sceneggiature. I tre film compongono la cosiddetta "nuova trilogia" (Episodi I - II - III), antecedente a quella "originale" (Episodi IV - V - VI).


    FILMOGRAFIA


    CORTOMETRAGGI

    Look at Life (1965)
    Herbie (1966)
    Freiheit (1966)
    1:42:08 (1966)
    Anyone Lived in a Pretty How Town (1967)
    The Emperor (1967)
    Labirinto elettronico: THX 1138 4EB (Electronic Labyrinth THX 1138 4EB) (1967)
    6.18.67 (1967)

    LUNGOMETRAGGI

    L'uomo che fuggì dal futuro (THX1138, USA, 1971)
    American Graffiti (1973)
    Guerre Stellari (Star Wars, USA, 1977)
    Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (Star Wars: Episode I - The Phantom Menace, USA, 1999)
    Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni (Star Wars: Episode II - Attack of the Clones, USA, 2002)
    Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (Star Wars: Episode III - Revenge of the Sith, USA, 2005)

    CURIOSITA'

    Stando ai patti di una scommessa con il regista Steven Spielberg, Spielberg incassa il 2,5% degli introiti provenienti da Guerre Stellari, mentre Lucas fa altrettanto con i proventi del film Incontri ravvicinati del terzo tipo.
    George Lucas appare in un piccolo cameo nel film Beverly Hills Cop III. È l'uomo che mangia il gelato a cui Eddie Murphy passa avanti quando sale sulla ruota panoramica.
    George Lucas apparve nel telefilm The O.C., nella penultima puntata della seconda stagione intitolata Guerre Stellari, nella parte di se stesso.

    PREMI E RICONOSCIMENTI

    Di seguito alcuni dei riconoscimenti principali :

    Nel 1974 riceve la nomination agli Oscar come miglior regia per American Graffiti. Lo stesso anno riceve la nomination anche come miglior sceneggiatura originale, e ai Golden Globe come miglior regia.
    Nel 1978 si ripete la situazione, questa volta per Guerre Stellari: nomination agli Oscar come miglior regia e come miglior sceneggiatura, nomination ai Golden Globe come miglior regia.
    Nel 1992 riceve il Premio alla memoria Irving G. Thalberg come produttore.
    I Razzie Awards lo nominano nel 2000 e nel 2002 come peggior regia e peggior sceneggiatura per Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma e Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni.
    Riesce comunque a rifarsi con le nomination ai Saturn Award come miglior regia nel 2000 per Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma, nel 2003 per Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni e nel 2006 per Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith. Per quest'ultimo riceve la nomination anche per miglior sceneggiatura.
    Nel 2004 la Visual Effect Society lo premia con il prestigioso premio alla carriera "Lifetime Achievement Award" per i traguardi conseguiti nel corso della sua vita nel campo degli effetti speciali per il cinema.
    Nel 2005 l'Hollywood Film Festival premia Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith con il premio "Hollywood Movie of the Year".
    Nel 2005 l'American Film Institute decide di conferirgli il trentatreesimo AFI Life Achievement Award, uno dei premi di massimo prestigio per coloro che lavorano nella cinematografia. Il premio è stato ritirato, come tradizione di questo prestigioso premio, nel corso di una serata di gala interamente dedicata al vincitore.
     
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    ROBERT ZEMECKIS

    Robert Lee Zemeckis (Chicago, 14 maggio 1952) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

    Zemeckis inizia a girare i suoi primi corti da adolescente, durante il liceo. Field of Honor, uno di questi, ottiene il premio Oscar come "miglior film studentesco", lanciando la carriera del giovane cineasta. Dopo il liceo si diploma alla University of Southern California for Film Studies, uno dei più importanti istituti di cinematografia degli USA.
    Dopo aver finito gli studi, viene scoperto e lanciato da Steven Spielberg, insieme allo scrittore Bob Gale, suo amico e fedele collaboratore (insieme al musicista Alan Silvestri), che aveva conosciuto durante una visita agli studi della Universal Pictures. Spielberg gli affida, come primo lavoro, la regia di 1964: Allarme a New York arrivano i Beatles (1978).

    Successivamente, Zemeckis, sempre insieme a Gale, firma la sceneggiatura di 1941: Allarme a Hollywood (1979), diretto dallo stesso Spielberg, con Dan Aykroyd e John Belushi per poi dirigere, sempre prodotto dal regista di Cincinnati, La fantastica sfida con Kurt Russel.
    Il successo arriva pochi anni dopo, nel 1984, con il film All'inseguimento della pietra verde, dove Zemeckis ha a disposizione due star di alto livello come Michael Douglas e Kathleen Turner affiancati da Danny De Vito.

    L'anno successivo Zemeckis dà vita alla saga di Ritorno al futuro, con protagonisti Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Il film gli vale la nomination all'Oscar per la "miglior sceneggiatura originale". Nonostante il grande successo, però, bisogna attendere quattro anni per veder continuare le gesta di Marty McFly e del Dr. Emmet Brown: Nel 1989 e 1990 gira in successione i due sequel Ritorno al futuro Parte II e Ritorno al futuro Parte III, che si rivelano due grandi successi al pari del primo film della trilogia.

    Nel 1988 si rende protagonista di una pietra miliare della storia del cinema, rivoluzionando il mondo dell'animazione con Chi ha incastrato Roger Rabbit (vincitore di 4 premi oscar), che propone un inedito crossover tra attori in carne ed ossa, tra i quali spicca Bob Hoskins, e cartoni animati.

    Nel 1992 appare sul grande schermo un altro dei suoi brillanti lavori premiato ancora con l'Oscar, La morte ti fa bella, ricco di effetti speciali e con un cast sbalorditivo (Meryl Streep, Goldie Hawn, Bruce Willis e Isabella Rossellini)
    Con Forrest Gump arriva l'ambita statuetta dell'Academy per la "miglior regia", mentre il protagonista Tom Hanks, più volte diretto dal regista, ottiene quella come "miglior attore protagonista".
    Qualche anno dopo torna alla fantascienza con Contact del 1997 che vede come protagonista Jodie Foster.

    In Cast Away (2000) torna ancora a lavorare con Tom Hanks, girando nel medesimo periodo anche Le verità nascoste con Harrison Ford e Michelle Pfeiffer (esperienza, quella di dirigere due film in conteporanea, ripetuta anche ai tempi di Ritorno al futuro parte II e Ritorno al futuro parte III). Dopo questi lungometraggi non tornerà dietro la macchina da presa per quattro anni, fino al 2004, quando dirige The Polar Express, un altro esperimento tra reale ed animazione: le scene dal vivo con attori reali (tra i quali, ancora una volta, Hanks) sono state poi digitalizzate ed elaborate al computer. Il risultato è un film 3D eccezionalmente realistico. Nel 2007 dirige il cupo e sperimentale La leggenda di Beowulf, con attori del calibro di Anthony Hopkins e Angelina Jolie, film basato su un'antica saga nordica.
    È sposato con l'attrice Leslie Harter in seconde nozze, dopo aver divorziato da un'altra attrice, Mary Ellen Trainor.
    È un sostenitore del Partito Democratico statunitense.

    FILMOGRAFIA

    The Lift (1972) (cortometraggio)
    A Field of Honor (1973) (cortometraggio)
    1964: Allarme a New York arrivano i Beatles (I Wanna Hold Your Hand) (1978)
    La fantastica sfida (Used Cars) (1980)
    All'inseguimento della pietra verde (Romancing the Stone) (1984)
    Ritorno al futuro (Back to the Future) (1985)
    Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit) (1988)
    Ritorno al futuro Parte II (Back to the Future Part II) (1989)
    Ritorno al futuro Parte III (Back to the Future Part III) (1990)
    Incubi (Two-Fisted Tales), film TV, segmento Yellow (1991)
    La morte ti fa bella (Death Becomes Her) (1992)
    Forrest Gump (Forrest Gump) (1994)
    Contact (1997)
    The 20th Century: The Pursuit of Happiness (1999) - documentario TV
    Le verità nascoste (What Lies Beneath) (2000)
    Cast Away (2000)
    Polar Express (The Polar Express) (2004)
    La leggenda di Beowulf (Beowulf) (2007)
    A Christmas Carol (2009) pre-produzione

     
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    DAVID FINCHER

    David Leo Fincher (Denver, 28 agosto 1962) è un regista statunitense.

    Nato a Denver, Colorado, cresce a Marin County, California e si diploma con ottimi voti alla Ashland High School, in Oregon. A 18 anni viene assunto da John Korty alla sua Korty Films, a Mill Valley. Successivamente approda alla Industrial Light & Magic, la celebre azienda di effetti speciali di George Lucas, dove si cimenta come assistente agli effetti visivi in grandi film come Il ritorno dello Jedi (1983), La storia infinita (1984) e Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), impegnandosi soprattutto nel dipartimento di pittura.

    Lasciata la ILM nel 1984 incomincia a dirigere spot televisivi, i più famosi dei quali sono quelli della Nike, ma anche quelli per Coca-Cola, Budweiser, Heineken, Pepsi, Levi's, Converse, AT&T e Chanel, e contemporaneamente dirige anche alcuni videoclip musicali, cosa che continuerà a fare anche in seguito, per Madonna, Sting, Rolling Stones, Michael Jackson, Aerosmith, George Michael, Iggy Pop, Billy Idol, Steve Winwood, A Perfect Circle e Nine Inch Nails.

    A 24 anni, nel 1986, fonda la Propaganda Films insieme ai colleghi registi Dominic Sena, Greg Gold e Nigel Dick.

    Il grande esordio dietro la macchina da presa arriva con Alien³ (1992), che però non ottiene lo sperato successo in quanto molto in controtendenza con le precedenti pellicole della saga: in questo terzo capitolo risaltano, infatti, temi più cupi che non sono graditi ai fan, ormai abituati agli scenari fantascientifici meno grevi costruiti nei precedenti episodi da Ridley Scott e James Cameron. Il film viene tagliato di almeno mezz'ora dai produttori. La versione director's cut di Fincher è presente nel DVD del film.

    Dopo questo primo tentativo finalmente arriva il grande successo di pubblico grazie a Seven nel 1995. Il film si insinua nel filone ormai saturo dei thriller dedicati agli omicidi seriali portando una ventata di aria fresca sia grazie ai suoi protagonisti (Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey ed una dolcissima Gwyneth Paltrow) che ad una sceneggiatura pessimista e tetra come gli ambienti in cui si svolge la vicenda, ma con colpi di scena e cambi di registro che rendono subito la pellicola oggetto di culto in tutto il mondo.

    Due anni dopo The Game - Nessuna regola non riscuote la stessa fortuna, pure con un plot molto interessante ed un cast di ottimo livello (Michael Douglas e Sean Penn).

    Riceve nuovamente gli onori della cronaca per Fight Club nel (1999), film che ricevette tanto lodi quanto feroci stroncature dalla critica nonché risultati deludenti al botteghino, ma che venne successivamente rivalutato nella distribuzione per home video, diventando in breve tempo uno dei film di culto degli anni novanta. Il film, che ripropone le surreali vicende ispirate dall'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è considerato oggi uno dei capitoli più importanti della produzione cinematografica statunitense della scorsa decade. Interpretato ancora da Brad Pitt assieme ad un ottimo Edward Norton ed a Helena Bonham Carter, il film gioca con lo spettatore coinvolgendolo nella discesa fra club di lotta clandestini ed un allucinato progetto anarchico/rivoluzionario in cui il protagonista si ritrova invischiato in maniera irreversibile.
    Nel 2002 esce Panic Room , con cui riceve ancora una piccola battuta d'arresto, nonostante i buoni incassi al botteghino. Interpretato da Jodie Foster e Forest Whitaker, il film è un thriller claustrofobico ambientato nella casa della protagonista, intrappolata per l'appunto nella stanza antipanico assieme alla figlia da un terzetto di rapinatori alla ricerca di un bottino milionario. Il film sconta una certa banalità nella seconda parte, dovuta, secondo lo stesso Fincher a problemi avuti con la produzione e alla fretta di finire il film.
    Il film successivo del regista è Zodiac (2007), storia di un serial killer che terrorizzò San Francisco negli anni '60, interpretato da Mark Ruffalo, Jake Gyllenhaal e Robert Downey Jr.. Ispirato alla storia vera del Killer dello Zodiaco, che nel 1969 scuote con i suoi omicidi senza senso la città di San Francisco e tutta l'America. In occasione del Natale, il killer invia una lettera al procuratore Melvin Belli, che segue il suo caso e sta cercando di trovare il filo conduttore dei primi otto assassinii, e gli confida che ha intenzione di aspettare prima di mietere altre due vittime. Il film è stato presentato al festival di Cannes nell'edizione 2007 ed è considerato un ottimo prodotto.
    Con Il curioso caso di Benjamin Button, Fincher ritorna al grande successo di pubblico e di critica. Il film ha ottenuto 13 nomination all'oscar (aggiudicandosi le statuette per la miglior scenografia, il miglior trucco e i migliori effetti speciali), e la National Board of Review ha conferito a Fincher quello per il miglior regista e a Eric Roth quello per la miglior sceneggiatura non originale.

    FILMOGRAFIA

    The Beat of the Live Drum (documentario) (1985)
    Alien³ (1992)
    Seven (1995)
    The Game - Nessuna regola (The Game, 1997)
    Fight Club (1999)
    Panic Room (2002)
    Zodiac (2007)
    Il curioso caso di Benjamin Button (The Curious Case of Benjamin Button, 2008)

    VIDEOGRAFIA

    "Bop Til You Drop" Rick Springfield (1984)
    "Dance This World Away" Rick Springfield (1985)
    "Celebrate Youth" Rick Springfield (1985)
    "Shame," The Motels (1985)
    "All The Love," The Outfield (1986)
    "Every Time You Cry," The Outfield (1986)
    "One Simple Thing," Stabilizers (1986)
    "She Comes On," Wire Train (1987)
    "Should She Cry," Wire Train (1987)
    "Endless Nights," Eddie Money (1987)
    "Downtown Train," Patty Smyth (1987)
    "I Don't Mind At All," Bourgeois Tagg (1987)
    "Notorious," Loverboy (1987)
    "Love Will Rise Again," Loverboy (1987)
    "Johnny B," The Hooters (1987)
    "Storybook Story," Mark Knopfler (1987)
    "Can I Hold You," Colin Hay (1987)
    "No Surrender," The Outfield (1987)
    "Say You Will," Foreigner (1987)
    "Don't Tell Me The Time," Martha Davis (1987)
    "Tell It To the Moon," Martha Davis (1988)
    "Heart of Gold," Johnny Hates Jazz (1988)
    "Englishman in New York" Sting (1988)
    "Shattered Dreams" (second version), Johnny Hates Jazz (1988)
    "Get Rhythm," Ry Cooder (1988)
    "Most of All," Jody Watley (1988)
    "Roll With It" Steve Winwood (1988)
    "The Way That You Love Me" (first version), Paula Abdul (1988)
    "Holding On," Steve Winwood (1988)
    "Heart," Neneh Cherry (1989)
    "Bamboleo" (second version), Gypsy Kings (1989)
    "Straight Up" Paula Abdul (1989)
    "Most Of All" Jody Watley (1989)
    "Real Love," Jody Watley (1989)
    "Bamboleo" (third version), Gypsy Kings (1989)
    "She's A Mystery To Me," Roy Orbison (1989)
    "Forever Your Girl" Paula Abdul (1989)
    Express Yourself Madonna (1989)
    "The End Of The Innocence," Don Henley (1989)
    "Cold Hearted," Paula Abdul (1989)
    "Oh Father" Madonna (1989)
    "Janie's Got a Gun" Aerosmith (1989)
    "Vogue" Madonna (1990)
    "Cradle of Love" Billy Idol (1990)
    "Opposites Attract", Paula Abdul (1990)
    "L.A. Woman" Billy Idol (1990)
    "Freedom '90" George Michael (1990)
    "Who Is It" Michael Jackson (1992)
    "Bad Girl" Madonna (1993)
    "Who Is It?" (second version), Michael Jackson (1993)
    "Love Is Strong," The Rolling Stones (1994)
    "6th Avenue Heartache" The Wallflowers (1996)
    "Judith" A Perfect Circle (2000)
    "Only" Nine Inch Nails (2005)
     
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    WOODY ALLEN

    « Non voglio raggiungere l'immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla vivendo per sempre. Non mi interessa vivere nel cuore degli americani; preferisco vivere nel mio appartamento. »
    (Woody Allen sull'Observer del 27 maggio 2001, p. 30)

    Woody Allen, al secolo Allan Stewart Königsberg (New York, 1º dicembre 1935), è un regista, sceneggiatore e attore statunitense, nonché comico, autore teatrale, scrittore umoristico e clarinettista jazz.

    La sua intensa produzione (una media di quasi un film all'anno) ed il suo stile cerebrale e raffinato l'hanno reso uno degli autori cinematografici più rispettati e prolifici dei nostri tempi. Scrive e dirige i propri film, ed ha recitato in molti di essi nel ruolo di protagonista.

    I temi affrontati da Allen - dalla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali alla rappresentazione spesso autoironica della comunità ebraica newyorkese - rispecchiano la sua passione per la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, il cinema europeo, e soprattutto per la sua città natale, New York, dove ha vissuto per tutta la vita, e dalla quale trae continua ispirazione.

    Allan Stewart Königsberg nasce il 1º dicembre 1935 a Brooklyn, New York in una famiglia di modesta condizione sociale di origini ebraiche, secondo taluni proveniente dall'Ungheria. Il padre, Martin Königsberg (1900-2001), svolge diversi lavori: prima come incisore di gioielli presso un orafo, poi come cameriere a Manhattan e infine come tassista; la madre, Nettea Cherry (1908-2002), detta Netty, è impiegata come contabile presso un fiorista ed entrambi provengono da famiglie ebree di origine europea. Nel 1943 nasce sua sorella, Letty Aronson, che in futuro lo sosterrà e gli sarà sempre molto vicina.

    All'età di 3 anni la madre lo porta al cinema a vedere Biancaneve e i sette nani (1937), film che affascina e segna indelebilmente il piccolo Woody; da allora, come spesso ha raccontato successivamente in diverse interviste, la sala cinematografica diventa la sua seconda casa. Da ragazzo il suo film preferito è La fiamma del peccato (1944) di Billy Wilder.

    Il primo anno di scuola viene inserito in una classe avanzata, grazie al suo elevato QI, ma sviluppa da subito un odio per l'ambiente scolastico, diventando un ribelle, non svolgendo i compiti a casa, rispondendo male agli insegnanti e disturbando continuamente in classe. Sorprendentemente si dimostra molto abile negli sport, pallacanestro, football americano, baseball, stickball, sia a scuola che nel quartiere; si appassiona anche al pugilato, allenandosi per diversi mesi prima che i suoi genitori gli chiedano di smettere.

    Soprannominato dai compagni Red, "rosso", per il colore della sua capigliatura, si distingue tra gli studenti per il suo straordinario talento nei giochi di carte e nei trucchi di magia, a cui si appassiona e che in seguito appariranno spesso nelle sue opere. All'età di 15 anni partecipa ad un'audizione per il programma televisivo The Magic Clown, per il quale esegue un trucco chiamato Passe-Passe Bottles, che tuttavia non viene messo in onda poiché vengono utilizzate bottiglie di alcolici, ed il programma è destinato ad un pubblico di bambini. Nel frattempo inizia anche a suonare il clarinetto.

    Dopo aver frequentato la scuola ebraica per otto anni e quella pubblica, la Public School 99, Allen viene iscritto alla Midwood High School di Brooklyn, dove conosce Mickey Rose, futuro co-autore di alcune delle sue prime sceneggiature, con il quale condivide gli interessi per il basket, il baseball, il cinema e la musica jazz. Durante quegli anni vive sulla Avenue K, tra la 14a e la 15a Est.

    Continua a dimostrare poco interesse per lo studio e la lettura, preferendo di gran lunga la scrittura di gag e barzellette, che spedisce ai giornalisti umoristici Walter Winchell e Earl Wilson, i quali, entusiasti del materiale ricevuto, decidono di contattare l'autore e di trovargli un agente, David O. Alber, che inizia a far pubblicare gli scritti di Allen su diverse riviste e giornali.

    « Gli americani non gettano mai via i loro rifiuti. Li trasformano in show televisivi. »


    Nel 1952, all'età di 17 anni, assume lo pseudonimo di Woody Allen, in onore del celebre clarinettista jazz Woody Herman, e scrive battute per colossi dello spettacolo come Ed Sullivan e Sid Caesar. Due anni dopo, nel 1954, viene assunto dalla rete televisiva nazionale ABC, della quale diventa l'autore di punta, scrivendo per celebri programmi come il The Ed Sullivan Show e The Tonight Show.

    Nel 1955 inizia la sua prima relazione sentimentale stabile con Harlene Rosen, studentessa di filosofia; i due si incontrano casualmente per formare un trio jazz insieme all'amico di Allen Elliot Mills; nel gruppo, che suona insieme in un'unica occasione, Allen suona il sassofono soprano, la Rosen il pianoforte e Mills le percussioni. Nel 1955 passa alla rete televisiva NBC e si trasferisce ad Hollywood, senza Harlene, per unirsi ad un gruppo di scrittori per il programma The Colgate Comedy Hour. L'autore principale dello show è Danny Simon, fratello maggiore dell'autore teatrale Neil Simon, al quale Allen in seguito sarà sempre riconoscente per l'aiuto ricevuto nello sviluppo del suo classico stile di scrittura.

    Il 15 marzo 1956, all'età di 20 anni, Woody sposa Harlene a Hollywood, e insieme tornano a New York per andare a vivere a Manhattan. I due divorziano bellicosamente dopo sei anni nel 1962. Harlene Rosen, alla quale Allen si riferiva spesso nei suoi spettacoli di cabaret definendola "la terribile signora Allen" ("the dread Mrs. Allen"), successivamente denunciò l'ex-marito per diffamazione, per alcuni commenti che questi aveva espresso in alcuni show televisivi poco dopo il loro divorzio. La versione di Allen nel suo album Standup Comic, che raccoglie i suoi migliori pezzi comici degli anni sessanta, è diversa; nel suo pezzo, Allen racconta che l'ex-moglie lo denunciò per una battuta che fece in un'intervista. In un'intervista successiva al The Dick Cavett Show, Allen riaccese la polemica ripetendo i propri commenti, pur riferendosi alla Rosen come alla sua "seconda moglie", e riferendo che l'ammontare della somma richiesta per la causa era di 1 milione di dollari.

    I genitori progettano di farlo studiare all'università, ma la frequentazione di Allen alla New York University, dove studia comunicazione e cinema, si limita ad un solo semestre, peraltro senza grandi risultati; frequenta quindi brevemente il City College of New York, ma i risultati sono gli stessi dell'esperienza precedente. La sua carriera, invece, non conosce sosta.

    Come autore scrive i pezzi per numerosi comici al prezzo di 100$ al minuto, e tra il 1956 e il 1958 lavora al teatro Tamiment, dove fa grande esperienza come autore e regista; il teatro, infatti, produceva settimanalmente nuovi musical e sketch comici, che Woody scrive e dirige. Di nessuno di questi spettacoli esiste ancora oggi il copione, fatta eccezione per lo spettacolo della serata d'apertura, la cui sceneggiatura è stata ritrovata al teatro recentemente.
    Nel novembre 1958 inizia a lavorare come co-autore con Larry Gelbart per il The Chevy Show della NBC. Il programma, presentato dalla celebre stella televisiva Sid Caesar, dura per oltre 10 anni.

    In questi anni Allen si accontenta del suo lavoro per la TV, che gli frutta più di 1.700$ a settimana. Tuttavia, dopo aver assistito a uno spettacolo di Mort Sahl, e avendo perduto interesse per il lavoro di autore televisivo, prende la decisione di iniziare una propria carriera come cabarettista.

    Nel 1958 cambia agenti, passando nelle mani di Jack Rollins e Charles H. Joffe, che saranno poi i produttori di tutti i suoi film, anche se con i due curiosamente Allen non ha mai siglato un contratto ufficiale, ma solo una "stretta di mano", nonostante i suoi manager abbiano nel tempo negoziato per lui contratti da milioni di dollari, senza che ci sia mai stata la minima controversia. I due manager lo spronano a portare sul palco il suo stesso materiale.

    L'anno successivo, iniziando a sentirsi malinconico senza capirne il motivo, per la prima volta decide di consultare uno psicoanalista. Da allora, e per più di 30 anni, la terapia diventa un appuntamento fisso alla media di una seduta a settimana, con brevi periodi di pausa e con periodi più intensi con anche 3 appuntamenti a settimana. La psicoanalisi sarà un elemento portante dei suoi film e del suo personaggio.

    Nel 1960 inizia ufficialmente la sua carriera di stand-up comedian, con esibizioni di grande successo in numerosi night club newyorchesi. Nel frattempo continua a scrivere per la televisione, in particolare per il popolare programma Candid Camera, nel quale appare persino in alcuni episodi. Conosce, nel frattempo, Marshall Brickman, con il quale collabora come autore TV e con il quale in futuro scriverà alcune delle sue migliori sceneggiature.

    Insieme ai suoi manager riesce a trasformare le sue debolezze nel suo punto di forza, sviluppando la sua classica immagine nevrotica, cerebrale e timida che diventerà una costante delle sue pellicole. Diventa in breve molto popolare come comico, e i suoi spettacoli diventano sempre più richiesti e frequenti. Durante questo periodo usa qualche volta il nome d'arte di Heywood Allen, anche se mai in maniera ufficiale.

    Inizia a scrivere storie brevi per alcune riviste (la maggior parte delle quali per il prestigioso The New Yorker) ed opere teatrali; il primo successo a Broadway arriva con Don't Drink the Water (1966), che viene replicato per 598 performance.

    Il 2 febbraio 1966 si risposa nuovamente, questa volta con l'attrice e comica Louise Lasser. Sceglie la moglie come una delle voci per il doppiaggio del suo primo film da regista, Che fai, rubi? (1966), e le assegna un ruolo minore nel suo secondo film, Prendi i soldi e scappa (1969). La Lasser sarà da quel momento co-protagonista di altre due delle prime pellicole di Allen, Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971) e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) (1972), oltre che del cortometraggio Men of Crisis: The Harvey Wallinger Story (1971), prima della fine della loro relazione, inaugurando quello che poi per Allen diventerà una sorta di abitudine. La coppia divorziò nel 1969; Allen non si risposerà fino al 1997.

    Allen continua la sua carriera di comico fino al 1968, diventando sempre più popolare ogni anno; agli inizi nel 1960 guadagnava solamente 75 dollari la settimana, ma già nel 1964 era un comico affermato e richiesto in tutto il paese, e i suoi guadagni settimanali arrivavano ad oltre 5000 dollari. Nel suo periodo come showman pubblica tre album con i suoi sketch, Woody Allen, Woody Allen Volume 2 e The Third Woody Allen Album. Oggi l'unica registrazione reperibile è il CD del 1978 Woody Allen: Standup Comic, una raccolta dei migliori pezzi. Tra questi il più celebre è il famoso monologo I shot a Moose Once ("una volta ho sparato ad un'alce"):

    « Questa è assolutamente da non credere. Abbattei un alce, un giorno. Andavo a caccia, su, verso il confine col Canada, e abbattei un alce. Lo lego al parafango, e via. Me ne torno a New York, sull'autostrada. Però non mi ero accorto che l'avevo colpito di striscio: l'alce era solo tramortito. Alle porte di New York comincia a riprendere conoscenza. Eccomi dunque a viaggiare con un alce vivo sul parafango, laddove c'è una legge nello Stato di New York che lo vieta espressamente - di viaggiare con un alce vivo sul parafango - il martedì, il giovedì e il sabato. Vengo preso dal panico.

    Allora mi sovviene che un mio amico dà una festa in costume, quella sera. Prendo una decisione: vado e ci porto l'alce. L'imbuco e me ne lavo le mani. Detto e fatto. Arrivo e busso alla porta con l'alce appresso. Il padrone di casa ci accoglie sulla soglia. "Ciao", gli faccio, "conosci i Solomon?". Entriamo. L'alce socializza subito. Non se la cava mica male. Tanto più che un tale cerca, con una certa insistenza, di vendergli una polizza d'assicurazione.
    A mezzanotte c'è la premiazione per i costumi più belli. Vincono il primo premio i coniugi Berkowitz, travestiti da alce. L'alce arriva secondo. Come monta su tutte le furie! Lui e i coniugi Berkowitz si prendono a cornate, lì, in salotto. Si tramortiscono a vicenda.
    Ecco, dico fra me, il momento opportuno. Acchiappo l'alce, lo lego al parafango e via - torno nei boschi. Sennonché ho agguantato i coniugi Berkowitz. Ed eccomi a viaggiare con due ebrei sul parafango. Laddove vige una legge nello Stato di New York, per cui ciò è severamente vietato il martedì, il giovedì e soprattutto il sabato...
    La mattina seguente, i coniugi Berkowitz si risvegliano nel bosco in costume da alce. Di lì a poco il consorte viene abbattuto, imbalsamato ed esposto, come trofeo di caccia, al Circolo Atletico di New York. È da ridere, veramente, perché a quel club non sono ammessi gli ebrei. »

    « È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla TV. »


    Nel 1965 firma la sua prima sceneggiatura cinematografica: Ciao Pussycat, diretto da Clive Donner, nel quale appare in un ruolo minore accanto a Peter Sellers, Peter O'Toole, Romy Schneider, Capucine ed Ursula Andress.

    Nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio, Che fai, rubi?, per il quale firma la sceneggiatura e la regia, e nella quale appare in veste di attore. Il film utilizza diverse clip del film giapponese Kokusai himitsu keisatsu: Kagi no kagi (1965, noto anche con il titolo inglese internazionale di International Secret Police: Key of Keys) di Senkichi Taniguchi, una sorta di parodia di una pellicola di James Bond, i cui dialoghi vengono doppiati in inglese completamente reinventati in chiave comica e surreale da Allen: la storia del film di Taniguchi si trasforma in una lotta per il possesso di una ricetta di un'insalata di uova.
    Del 1967 è la sua partecipazione al film collettivo James Bond 007 - Casino Royale, una parodia "non ufficiale" della saga dedicata a James Bond.
    Dopo aver divorziato da Louise Lasser, nel 1969, durante i provini per la messa in scena a Broadway della sua celebre e fortunata opera teatrale Provaci ancora, Sam, che diventerà un film diretto da Herbert Ross nel 1972 con lo stesso Allen protagonista, incontra Diane Keaton. Lo spettacolo ottiene anch'esso un grande successo e viene replicato per 453 performance.

    Durante la loro collaborazione, i due danno inizio a una relazione duratura che darà vita anche ad un proficuo sodalizio artistico; Allen, infatti, sceglierà sempre la compagna come protagonista di tutte le sue pellicole, tra le quali Io e Annie (1977), che frutta ad Allen tre premi Oscar 1978 per il "miglior film", la "miglior regia" e la "miglior sceneggiatura originale", e alla Keaton quello per la "miglior attrice protagonista". Il film è interamente dedicato alla Keaton: il personaggio di Annie Hall, la protagonista, ha il vero cognome di Diane Keaton, che la interpreta, il cui vero nome è proprio Diane Hall. Annie è inoltre il soprannome con cui Woody Allen chiamava la sua compagna. La coppia non si è mai sposata, ma ha solo convissuto per un certo periodo. Allen, anche dopo il suo matrimonio con Soon-Yi Previn, ha sempre definito Diane Keaton come il grande amore della sua vita.
    I due hanno collaborato spesso, anche dopo la separazione, ed insieme hanno girato 8 film: Provaci ancora, Sam (1972), Il dormiglione (1973), Amore e guerra (1975), Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987) e Misterioso omicidio a Manhattan (1993).

    « Il mio primo film era così brutto che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte. »


    Nel 1969 è il suo primo film "convenzionale" come regista, il finto documentario Prendi i soldi e scappa, sceneggiato in collaborazione con l'amico Mickey Rose. Due anni dopo, nel 1971, Allen realizza Il dittatore dello stato libero di Bananas, nel quale recita a fianco della ex-moglie Louise Lasser, e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) (in quest'ultimo è presente un episodio ambientato in Italia, omaggio a Federico Fellini e Michelangelo Antonioni, recitato in italiano nella versione originale).

    Nel 1972 partecipa alla versione cinematografica della sua commedia Provaci ancora, Sam, diretto da Herbert Ross.

    Pur non abbandonando del tutto l'attività teatrale, Allen si dedica soprattutto al cinema, e la sua carriera, segnata dal legame sentimentale e professionale con Diane Keaton, è inarrestabile; in pochi anni gira Il dormiglione (1973) e Amore e guerra (1975), e riceve un Orso d'Argento al Festival di Berlino in riconoscimento dell'attività svolta come cineasta per soli quattro film.
    Tutti i primi film di Allen sono commedie pure che puntano molto su una comicità fisica slapstick, battute fulminee e gag visive, che da sempre caratterizzano i dialoghi di Allen, tenute insieme da una trama esile, creata ad arte come raccordo tra le varie situazioni necessarie per gli sketch. Protagonista di tutte queste sue prime pellicole è lo stesso Allen, che punta molto sulla sua figura perfetta per il suo stile di comicità. Tra le maggiori influenze di questo periodo figurano Bob Hope e Groucho Marx.

    « Ogni volta, quando un mio film ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora? »


    Nel 1976 recita in Il prestanome di Martin Ritt, una pungente satira sulle "liste nere" della Hollywood maccartista degli anni cinquanta.

    I maggiori successi di Allen, critici e commerciali, arrivano nel decennio che inizia nel 1977 con l'uscita nelle sale di Io e Annie, che gli vale 4 Oscar 1978 ("miglior film, "miglior regia", "miglior sceneggiatura originale" e "miglior attrice protagonista" alla Keaton) e 1 Golden Globe ("miglior attrice protagonista musical/commedia", sempre alla Keaton). Il film, oggi considerato un classico moderno, segna il passaggio di Allen ad una comicità più sofisticata, mescolata ad aspetti drammatici, creando allo stesso tempo un nuovo modello per il genere della commedia romantica, ed influenzando la moda con il particolare stile degli abiti scelti dalla Keaton per il suo personaggio; il film è di per sé un omaggio alla sua compagna.

    Alla pellicola seguono in breve tempo altri due successi, il sofisticato Interiors (1978), suo primo film drammatico e prima pellicola nella quale non appare in veste di attore, ispirato ad uno degli idoli di Allen, Ingmar Bergman, e Manhattan (1979), una serenata alla sua amata New York con le musiche di George Gershwin, definito da alcuni critici statunitensi "l'unico grande film americano degli anni settanta", condito da una comicità meno buffonesca e più riflessiva.

    Negli anni ottanta Allen comincia ad inserire nei suoi film diversi riferimenti filosofici. Al Festival di New York del 1980 presenta Stardust Memories, dalla forte componente autobiografica, ispirato al cinema europeo ed in particolare a Federico Fellini ed Ingmar Bergman, accolto freddamente dai critici. Nel film un regista di successo, Sandy Bates, interpretato dallo stesso Allen, esprime il suo risentimento e il suo disprezzo per i propri fan; sconvolto dalla recente morte di un caro amico, Bates afferma di non voler mai più girare film comici, ed una gag ricorrente per tutto il film vede diverse persone (compreso un gruppo di alieni!) esprimere a Bates il proprio apprezzamento per i suoi film, "specialmente i primi comici".
    L'anno successivo scrive e dirige Zelig, tragicomica parodia idiosincratica di un documentario degli anni venti e trenta, da molti considerato uno dei sui capolavori.

    Verso il 1980, Allen inizia una lunga relazione, durata oltre 12 anni, con l'attrice Mia Farrow, la quale, come Louise Lasser prima e Diane Keaton poi, avrà da quel momento i ruoli da protagonista in diversi suoi film. Scrive appositamente per lei Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982).
    La Farrow ed Allen non si sposarono mai, ma insieme adottarono due bambini, Dylan Farrow (che ha cambiato il suo nome in Eliza ed è oggi nota come Malone) e Moses Farrow (noto come Misha), ed ebbero un figlio biologico, Satchel Farrow (oggi noto come Ronan Seamus Farrow). Allen non adottò nessuno degli altri figli della Farrow e del suo ex-marito André Previn, compresa l'orfana coreana Soon-Yi Farrow Previn (oggi nota semplicemente come Soon-Yi Previn).
    Woody Allen e Soon-Yi al Tribeca Film Festival 2009.Allen e la Farrow si separarono nel 1992, dopo che la donna scoprì alcune fotografie di Soon-Yi nuda scattate dal compagno, e la successiva ammissione di Allen della relazione con la figlia adottiva. Dopo la separazione iniziò una lunga e pubblica battaglia legale tra i due per la custodia dei figli. Durante il processo, la Farrow accusò Allen di abusi sessuali sulla figlia adottiva di sette anni Malone. Il giudice concluse che le accuse erano prive di fondamento e non si arrivò mai in tribunale. Allen non venne indiziato, ma il giudice definì comunque "inappropriata" la sua condotta. La custodia dei tre figli della coppia venne affidata alla Farrow. Ad Allen è stato negato il permesso di visitare Malone, e può vedere Ronan solamente sotto supervisione, mentre Misha, all'epoca quattordicenne, decise di non vedere suo padre.
    In un'intervista del 2005 a Vanity Fair, Allen ha dichiarato che nonostante lo scandalo che ha danneggiato la sua reputazione e la sua immagine, la scoperta della Farrow delle fotografie fu "solo uno degli eventi fortuiti, dei colpi di fortuna della mia vita [...] è stato un punto di svolta in meglio." Sulla sua relazione con la Farrow ha dichiarato "Sono sicuro che ci sono delle cose che avrei dovuto fare diversamente. [...] Probabilmente in retrospettiva avrei dovuto dichiarare la relazione prima di quanto feci." Solo un anno dopo la separazione e la battaglia legale, Allen considerò brevemente la Farrow come candidata per il ruolo di sua moglie nel film La dea dell'amore, ruolo poi andato a Helena Bonham Carter su suggerimento del direttore del casting.
    La coppia insieme ha girato 13 film: Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982), Zelig (1983), Broadway Danny Rose (1984), La rosa purpurea del Cairo (1985), Hannah e le sue sorelle (1986), Radio Days (1987), Settembre (1987), Un'altra donna (1988), New York Stories (1989), Crimini e misfatti (1989), Alice (1990), Ombre e nebbia (1992) e Mariti e mogli (1992).

    A partire dalla metà degli anni ottanta Allen inizia, quindi, a mescolare nelle sue opere aspetti romantici, comici e tragici.

    Negli anni successivi escono in successione Broadway Danny Rose, caratterizzato dall'impiego di attori non professionisti, La rosa purpurea del Cairo (1985), un altro film meta-cinematografico molto apprezzato dalla critica e uno dei film preferiti dello stesso Allen, e Hannah e le sue sorelle (1986), vincitore di 3 Oscar 1987 ("miglior sceneggiatura originale", "miglior attore non protagonista" a Michael Caine e "miglior attrice non protagonista" a Dianne Wiest).

    Nel 1987 dirige ben due film, Radio Days e Settembre, altra pellicola di ispirazione felliniana e bergmaniana. Nello stesso anno, dall'unione con la Farrow nasce Satchel, il suo primo figlio, e partecipa a King Lear di Jean-Luc Godard.

    Nel 1988 dirige Un'altra donna e partecipa al film collettivo New York Stories, insieme a Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, dirigendo l'episodio Edipo relitto.

    Nel 1989 Crimini e misfatti, uno dei suoi film più amati, ottiene un buon successo di pubblico e critica. L'anno successivo esce Alice, del quale è protagonista incontrastata Mia Farrow. Allen, nel frattempo, recita a fianco a Bette Midler in Storie di amori e infedeltà, diretto da Paul Mazursky.
    Al Festival di Berlino del 1992 viene presentato, con scarso successo, Ombre e nebbia, un omaggio in bianco e nero al cinema espressionista tedesco.
    Nello stesso anno accetta di produrre quattro spot televisivi di quarantacinque secondi per la Coop, la catena di supermercati italiani.

    Nel 1992, dopo aver ufficialmente adottato Moses e Dylan Farrow, Allen, come già detto, finisce al centro di un grosso scandalo: Mia Farrow scopre la sua relazione con Soon-Yi Previn, figlia adottiva coreana della Farrow e del suo ex-marito André Previn; la storia sarebbe cominciata a partire dalla fine del liceo da parte della ragazza, della quale, essendo orfana, non si conosce l'età esatta; la differenza di età tra i due è comunque stimata intorno ai 35 anni. I giornali scandalistici si impossessano della vicenda e montano un vero e proprio caso.

    Dopo la separazione ufficiale dalla ex-compagna, il regista continua apertamente la sua relazione con Soon-Yi Previn. Anche se Allen e la Previn hanno sempre negato che lui sia mai stato il suo patrigno, la loro relazione fu un grande scandalo e attirò molte critiche che influirono negativamente anche sulla carriera cinematografica di Allen. All'epoca il regista aveva 57 anni e la Previn 22. La coppia si è sposata il 22 dicembre 1997 a Palazzo Cavalli-Franchetti a Venezia, città amata da Allen. Successivamente hanno adottato due figlie, Bechet e Manzie (i nomi sono stati scelti da Allen da due dei suoi jazzisti preferiti, rispettivamente Sidney Bechet e Manzie Johnson.
    Poco dopo lo scoppio dello scandalo esce Mariti e mogli (1992), l'ultimo film della coppia Allen-Farrow, il film più autobiografico e sincero, con un incredibile cast di quarantadue attori, di cui sette protagonisti, cui segue Misterioso omicidio a Manhattan (1993), che combina thriller e commedia nera, nel quale torna a recitare accanto a Diane Keaton, e Pallottole su Broadway (1994).

    Nello stesso anno dirige la trasposizione cinematografica di una sua vecchia commedia per la ABC, Don't Drink the Water, già precedentemente portata sul grande schermo da Howard Morris, con il titolo Come ti dirotto il jet, nel 1969.

    Verso la metà degli anni novanta la sua produzione torna ad assumere toni più leggeri, pur mantenendo uno stile ricercato ed intelligente; nel 1995 esce La dea dell'amore, che frutta un premio Oscar alla protagonista Mira Sorvino; nel 1996 Allen dirige il suo primo musical, Tutti dicono I Love You, ambientato a Venezia, New York e Parigi. Gli attori furono informati dal regista che avrebbero dovuto cantare loro stessi solamente il primo giorno delle riprese. Subito dopo la realizzazione della pellicola Allen ha dichiarato di voler dirigere un altro musical, ma da allora non si è mai saputo più nulla di tale progetto.

    Nel 1997 è la volta di Harry a pezzi, altro film meta-cinematografico ispirato al capolavoro del regista svedese Ingmar Bergman Il posto delle fragole (1957) che ottiene una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

    Il 22 dicembre 1997 sposa a Venezia la compagna Soon-Yi, alimentando nuove polemiche, e si dedica a un progetto sul mondo del cinema e della moda, Celebrity (1998), completamente girato a New York, in bianco e nero, che si avvale della fotografia di Sven Nykvist, col quale aveva già collaborato negli anni ottanta, e che vanta un ricco cast con Leonardo DiCaprio, Melanie Griffith, Kenneth Branagh e Winona Ryder.

    Nel 1998 esordisce come doppiatore nel film d'animazione della DreamWorks Z la formica, nel quale dà la voce a Z, il protagonista del film, formica nevrotica modellata sulla sua personalità e sul suo aspetto; esce anche Wild Man Blues, un documentario di Barbara Kopple che ha seguito il tour europeo di Allen e della sua jazz band.
    Nel 1999 esce Accordi e disaccordi, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia, mockumentary dedicato al mondo del jazz degli anni trenta.
    Nel 2000 cambia studio di produzione e passa alla DreamWorks SKG: il primo film girato per la nuova compagnia è Criminali da strapazzo, che presenta un'inversione di tendenza: Allen inizia a concedere più interviste e sembra intenzionato a tornare alle origini del suo stile comico. La pellicola è un discreto successo commerciale in patria, ma le quattro successive si rivelano dei flop al botteghino e vengono accolti male dalla critica: nel 2001 dirige La maledizione dello scorpione di giada, un omaggio ai film dell'epoca d'oro di Hollywood, e continua la sua prolifica produzione con Hollywood Ending (2002), nel quale, probabilmente non a caso, interpreta un vecchio regista hollywoodiano in declino, Anything Else (2003) e Melinda e Melinda (2004). I suoi film ottengono un maggior successo in Europa, in particolare in Francia e in Italia, dove il regista ha molti fan, e lo stesso Allen ha dichiarato di "sopravvivere" grazie al mercato europeo.
    Nel frattempo nel 2000 recita in Ho solo fatto a pezzi mia moglie di Alfonso Arau.


    Il ritorno alla ribalta, quando tutti ormai lo consideravano un regista finito, avviene al Festival di Cannes 2005, dove presenta un film atipico per la sua filmografia, Match Point, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson. Allen, questa volta solo sceneggiatore e regista, abbandona i toni della commedia per girare un dramma/thriller di denuncia sociale (in parte ispirato dal celebre romanzo "Delitto e castigo" di Fedor Dostoievskj) ambientato a Londra, lontano dalla sua New York, e cambia anche la colonna sonora: non più jazz, ma musica lirica.

    Il film incassa negli USA più di 23 milioni di dollari (rivelandosi il suo film più proficuo degli ultimi 20 anni) e Allen riceve ancora una volta una candidatura agli Oscar per la sceneggiatura. Il regista lo considera tra i suoi film meglio riusciti (nel senso di più fedeli alla sua visione originale), come ha dichiarato in un'intervista rilasciata a Premiere Magazine[1].

    Il 28 luglio 2006 esce negli USA il suo nuovo film, Scoop, scritto appositamente per poter nuovamente lavorare con Scarlett Johansson, divenuta sua nuova musa, accanto a Hugh Jackman, Ian McShane e Kevin McNally, e nuovamente ambientato a Londra. Nel film, un ritorno alla commedia, Allen torna a recitare dopo 3 anni di assenza dagli schermi (l'ultima apparizione era stata in Anything Else nel 2003).

    Il terzo ed ultimo film ambientato nella capitale britannica (e l'unico dei tre senza Scarlett Johansson nel cast) è Sogni e delitti, presentato fuori concorso alla 64a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, la cui uscita nella sale cinematografiche italiane è stata il 1º febbraio 2008. La pellicola segna un ritorno ai toni cupi e drammatici di Match Point, dopo il breve ritorno alla commedia leggera di Scoop; il cast vede come protagonisti Colin Farrell, Ewan McGregor (che interpretano due fratelli), Tom Wilkinson, Hayley Atwell e Sally Hawkins.

    Nel frattempo Allen torna alla narrativa dopo 25 anni di assenza pubblicando la raccolta di racconti umoristici Pura anarchia.

    Il film successivo di Allen (2008) è Vicky Cristina Barcelona, il suo quarto lungometraggio girato al di fuori degli Stati Uniti, questa volta in Spagna, principalmente a Barcellona. Del cast fanno parte Scarlett Johansson, Penélope Cruz, che per il ruolo ha vinto il premio Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2009, il primo assegnato ad una attrice spagnola, Javier Bardem e Rebecca Hall. Nel film appare, in un breve cameo, Joan Pera, storico doppiatore spagnolo di Allen. Il film tratta di un intrigo amoroso a Barcellona tra un pittore, la sua ex e due turiste americane. Il film si rivela, inaspettatamente, un vero successo, ed è uno dei film più proficui del regista.
    Dopo il lungo soggiorno "cinematografico" in Europa, Allen ha deciso di tornare nella sua New York per il progetto successivo, Basta che funzioni, una commedia drammatica dai forti toni autobiografici, con Larry David, Evan Rachel Wood, Emma Thompson e Patricia Clarkson. Il film era stato scritto da Allen verso la fine degli anni '70 ed il protagonista, interpretato da Larry David, era stato scritto per Zero Mostel, che tuttavia morì nel 1977, l'anno di uscita di Io e Annie, prima che il progetto potesse realizzarsi, e portando Allen a "congelare" di fatto il film per oltre 30 anni.
    Per il progetto successivo, le cui riprese sono iniziate a luglio 2009, Allen sceglie di tornare a Londra; il lungometraggio vedrà nel cast Antonio Banderas, Josh Brolin, Anthony Hopkins, Anupam Kher, Freida Pinto e Naomi Watts. Anche i due successivi lungometraggi di Allen dovrebbero essere filmati in Europa, nelle estati del 2010 e 2011 rispettivamente.

    I primi anni della carriera risentono fortemente del background che Allen si è costruito con le precedenti esperienze in televisione e come comico. Il suo talento camaleontico si esprime nelle prime pellicole in tutte le sue forme, come regista-sceneggiatore-attore, decretandolo protagonista assoluto e mattatore dei suoi primi lavori, commedie pure che presentano una comicità molto semplice e fisica, da classica slapstick comedy, espressa con un ritmo frenetico di gag visive e battute fulminanti, che da sempre caratterizzano i dialoghi di Allen, tenute insieme da una trama esile, creata ad arte come raccordo tra le varie situazioni necessarie per gli sketch.

    Allen punta molto sulla sua figura, plasmandosi addosso un personaggio su misura per il suo stile, sviluppato a partire dai primi anni del cabaret e perfezionato nel tempo, divenuto poi l'immagine classica percepita dal pubblico; nevrotico, paranoico, impacciato e sfortunato con le donne, Allen sceglie sempre al suo fianco come co-protagonista le proprie compagne, prima Louise Lasser, poi Diane Keaton e infine Mia Farrow, dopo la quale non ci sarà più una "primadonna".

    Tra le maggiori influenze di questo periodo figurano Bob Hope e Groucho Marx. In tutte i primi film, Prendi i soldi e scappa (1969), Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971), Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso * ma non avete mai osato chiedere (1972), Il dormiglione (1973) e Amore e guerra (1975), sono presenti elementi surreali ed assurdi, a caratterizzare ed amplificare l'effetto comico. Allen, per esempio, indossa continuamente i suoi occhiali con la montatura nera, tipicamente anni settanta, ma che non abbandonerà mai, anche in Amore e guerra, ambientato in Russia in epoca napoleonica.

    Il punto di svolta arriva nel 1977 con quello che è considerato il suo capolavoro, Io e Annie; i maggiori successi critici e commerciali di Allen arrivano proprio nella decade che inizia con l'uscita nelle sale di questa pellicola, che gli vale 4 Oscar 1978 ("miglior film, "miglior regia", "miglior sceneggiatura originale" e "miglior attrice protagonista" alla Keaton) e 1 Golden Globe ("miglior attrice protagonista musical/commedia", sempre alla Keaton). Il film, oggi considerato un classico moderno, segna il passaggio di Allen ad una comicità più sofisticata, mescolata ad aspetti drammatici, segnando allo stesso tempo un nuovo modello per il genere della commedia romantica.

    Negli anni ottanta comincia ad inserire nei suoi film diversi riferimenti filosofici e dimostra il suo anticonformismo. I film di Allen non sono più solamente comici, ma portano con sé una componente riflessiva più marcata; la trama non è più solo un filo conduttore per legare un susseguirsi di gag e battute, ma assume un ruolo centrale nel film, diventando più studiata, arricchita da sottotrame romantiche e drammatiche. Alla pellicola seguono in breve tempo altri due successi, il sofisticato Interiors (1978), suo primo film drammatico e prima pellicola nella quale non appare in veste di attore, ispirato ad uno degli idoli di Allen, Ingmar Bergman, e Manhattan (1979), una serenata alla sua amata New York con le musiche di George Gershwin, definito da alcuni critici statunitensi "l'unico grande film americano degli anni settanta", condito da una comicità meno buffonesca e più riflessiva.

    In questo periodo emerge una delle caratteristiche peculiari della cinematografia alleniana, che sarà d'ora in poi una costante, la riflessione sul ruolo stesso del regista, dell'autore e, più in generale, una riflessione sull'arte cinematografica, che daranno vita ad una serie di pellicole meta-cinematografiche e dai forti toni autobiografici. Solitamente il protagonista di queste pellicole è lo stesso Allen, ma nel tempo, con l'avanzare dell'età, ha talvolta ceduto il "suo ruolo": a John Cusack in Pallottole su Broadway (1994), Kenneth Branagh in Celebrity (1998), Jason Biggs in Anything Else (2003) e Will Ferrell in Melinda e Melinda (2004).

    La prime pellicola di questo genere è Stardust Memories (1980), dalla forte componente personale autobiografica, ispirato al cinema europeo ed in particolare a Federico Fellini e di nuovo a Ingmar Bergman. Nel film un regista di successo, Sandy Bates, interpretato dallo stesso Allen, esprime il suo risentimento e il suo disprezzo per i propri fan; sconvolto dalla recente morte di un caro amico, Bates afferma di non voler mai più girare film comici, ed una gag ricorrente per tutto il film vede diverse persone (compreso un gruppo di alieni) esprimere a Bates il proprio apprezzamento per i suoi film, "specialmente i primi comici". La gag è chiaramente uno sfogo dello stesso Allen e del suo pensiero, frustrato dai continui commenti di chi lo ritiene solo un autore comico.

    Questo tipo di riflessione continua nelle pellicole successive, Zelig (1983), tragi-comica parodia idiosincratica di un documentario degli anni venti-trenta, Broadway Danny Rose (1984), caratterizzato dall'impiego di attori non professionisti, e La rosa purpurea del Cairo (1985), uno dei suoi film preferiti.
    A partire dalla metà degli anni ottanta Allen inizia, quindi, a mescolare nelle sue opere aspetti romantici, comici e tragici.
    Si susseguono in breve tempo Hannah e le sue sorelle (1986), vincitore di 3 Oscar 1987 ("miglior sceneggiatura originale", "miglior attore non protagonista" a Michael Caine e "miglior attrice non protagonista" a Dianne Wiest), Radio Days (1987), nel quale recitano fianco a fianco Diane Keaton e Mia Farrow, Settembre (1987), altra pellicola di ispirazione felliniana ed bergmaniana, e Un'altra donna (1988), oltre al film collettivo New York Stories, insieme a Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, dirigendo l'episodio Edipo relitto.

    Nel 1989 Crimini e misfatti, uno dei suoi film più amati, il cui il tema centrale è l'ipocrisia borghese nella tradizione ebraica, ottiene un buon successo di pubblico e critica, e l'anno successivo esce Alice, del quale è protagonista incontrastata Mia Farrow. Al Festival di Berlino del 1992 viene presentato, con scarso successo, Ombre e nebbia, un omaggio in bianco e nero al cinema espressionista tedesco.

    Nel 1993, dopo lo scandalo della relazione con Soon-Yi Previn, torna al cinema con Mariti e mogli, il film più autobiografico e sincero, con un incredibile cast di quarantadue attori, di cui sette protagonisti, cui segue Misterioso omicidio a Manhattan (1993), che combina thriller e commedia nera, e Pallottole su Broadway (1994).

    Verso la metà degli anni novanta la sua produzione torna ad assumere toni più leggeri, pur mantenendo uno stile ricercato ed intelligente; nel 1995 esce La dea dell'amore, che frutta un premio Oscar alla protagonista Mira Sorvino; nel 1996 Allen dirige il suo primo musical, Tutti dicono I Love You, ambientato a Venezia, New York e Parigi. Gli attori furono informati dal regista che avrebbero dovuto cantare loro stessi solamente il primo giorno delle riprese. Subito dopo la realizzazione della pellicola Allen ha dichiarato di voler dirigere un altro musical, ma da allora non si è mai saputo più nulla di tale progetto.

    Nel 1997 è la volta di Harry a pezzi, altro film meta-cinematografico ispirato al capolavoro del regista svedese Ingmar Bergman Il posto delle fragole (1957) che ottiene una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Nel 1999 esce Accordi e disaccordi, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia, mockumentary dedicato al mondo del jazz degli anni trenta.

    Nel 2000 è la volta di Criminali da strapazzo, primo film girato per la DreamWorks SKG, che presenta un'inversione di tendenza: Allen inizia a concedere più interviste e sembra intenzionato a tornare alle origini del suo stile comico.

    La pellicola è un discreto successo commerciale in patria, come le precedenti, ma le quattro successive si rivelano dei flop al botteghino e vengono accolti male dalla critica,[senza fonte] portando molti critici a decretare la fine del regista: nel 2001 dirige La maledizione dello scorpione di giada, un omaggio ai film dell'epoca d'oro di Hollywood, e continua la sua prolifica produzione con Hollywood Ending (2002), nel quale, probabilmente non a caso, interpreta un vecchio regista hollywoodiano in declino, Anything Else (2003) e Melinda e Melinda (2004). I suoi film ottengono un maggior successo in Europa, in particolare in Francia, dove il regista ha molti fan, e lo stesso Allen ha dichiarato di "sopravvivere" grazie al mercato europeo.
    Il ritorno alla ribalta avviene al Festival di Cannes 2005, dove presenta un film atipico per la sua filmografia, Match Point, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson. Allen, questa volta solo sceneggiatore e regista, abbandona i toni della commedia per girare un dramma/thriller ambientato a Londra, lontano dalla sua New York, e cambia anche la colonna sonora: non più jazz, ma musica lirica. In un'intervista rilasciata a Premiere Magazine, Allen ha dichiarato di considerare Match Point il suo miglior film.

    Segue una commedia, Scoop (2006), scritta appositamente per poter lavorare ancora con Scarlett Johansson, divenuta sua nuova musa, accanto a Hugh Jackman, Ian McShane e Kevin McNally, e nuovamente ambientato a Londra. Nel film, Allen torna a recitare dopo 3 anni di assenza dagli schermi (l'ultima apparizione era stata in Anything Else nel 2003).
    Dopo la pausa leggera, il terzo ed ultimo film londinese di Allen, Sogni e delitti, segna un ritorno ai toni cupi e drammatici di Match Point. Il suo quarto film europeo, Vicky Cristina Barcelona, è ancora una commedia drammatica, questa volta a sfondo sentimentale, ambientata nella capitale catalana. Con Basta che funzioni (2009) Woody Allen torna a girare nell'amata New York, dopo diversi anni di assenza.


    LA PSICOANALISI

    Celebre per la sua immagine nevrotica, Allen ha passato più di 30 anni in psicoanalisi.

    Frequenta per la prima volta uno specialista nel 1959, a soli 24 anni, poiché inizia a sentirsi malinconico senza capirne il motivo. Da allora la terapia diventa un appuntamento fisso ed irrinunciabile, in media una volta a settimana, tranne brevi periodi di pausa. In momenti più intensi, invece, Allen arriva a frequentare lo studio di psicologi addirittura tre volte a settimana.

    Gran parte dei suoi film contengono riferimenti a questo suo problema o anche scene esplicite di psicoanalisi, ed è diventata una caratteristica essenziale del "personaggio" Allen. Persino il film d'animazione Z la formica, nel quale Allen doppia il protagonista Z, inizia con una classica scena di psicoanalisi.
    Il regista ha dichiarato di aver concluso la terapia più o meno al tempo dell'inizio della sua relazione con Soon-Yi Previn, anche se ha dichiarato di soffrire ancora di claustrofobia ed agorafobia.


    IL JAZZ E IL CLARINETTO

    Allen è un grandissimo fan e conoscitore della musica jazz, che spesso è una presenza prominente nella colonne sonore delle sue opere, soprattutto quella classica americana degli anni trenta e anni quaranta.

    Non a caso nel finale di Manhattan, nella scena nella quale Isaac Davis (interpretato dallo stesso Allen) elenca a se stesso, ed al pubblico della pellicola, le cose per cui vale veramente la pena vivere, accanto a Groucho Marx, Joe DiMaggio (nella versione originale si tratta in realtà di Willie Mays), il secondo movimento della sinfonia Jupiter, i film svedesi, L'educazione sentimentale di Flaubert, Marlon Brando, Frank Sinatra, le incredibili mele e pere dipinte da Cézanne e i granchi da Sam Wo mette il suo amato Louis Armstrong, e in particolare la sua celebre incisione di Potato Head Blues.

    Accanto ad Armstrong, una presenza ricorrente nelle pellicole di Allen, il regista newyorchese ha usato autori classici del calibro di Irving Berlin (noto per non aver mai concesso a nessun altro regista, nemmeno a Federico Fellini, i diritti delle sue canzoni), Rodgers & Hammerstein, George Gershwin, le celebri orchestre di Tommy Doorsey e Glenn Miller e le performance di Fred Astaire e Ginger Rogers, che compaiono anche in uno spezzone nel quale ballando al ritmo di Cheek to Cheek in La rosa purpurea del Cairo, ma ha anche selezionato alcuni tra i migliori musicisti contemporanei, tra i quali Burt Bacharach (in Ciao Pussycat), Marvin Hamlisch (in Prendi i soldi e scappa e Il dittatore dello stato libero di Bananas) e Dick Hyman (in La rosa purpurea del Cairo e La dea dell'amore). In alcuni casi, come per la colonna sonora de Il dormiglione, Allen stesso ha scritto le canzoni originali necessarie, interpretandole poi con la celebre Preservation Hall Jazz Band, o ha composto alcuni pezzi ispirandosi a grandi musicisti, non necessariamente jazzisti, come Sergej Prokofiev (per Amore e guerra, ambientato in Russia), Felix Mendelssohn (per Una commedia sexy in una notte di mezza estate), Kurt Weill (ispirandosi al suo Soldati e bombe per esigenze espressionistiche in Ombre e nebbia) o Frank Sinatra (ispirandosi a If You Are But a Dream per Radio Days).

    Tuttavia Allen non è solo un fan del jazz, ma lo ha sempre suonato sin dall'adolescenza per poter a sua volta esibirsi. All'età di 15 anni impara a suonare il clarinetto, esercitandosi giornalmente. I suoi primi spettacoli pubblici risalgono addirittura a partire dagli anni sessanta. Una delle sue prime performance televisive fu quella al The Dick Cavett Show il 20 ottobre 1971.

    Woody Allen e la sua New Orleans Jazz Band a partire dagli anni settanta suonano tutti i lunedì sera al Cafè Carlyle di Manhattan (fino al 1997 suonavano al Michael's Pub), un piccolo locale sempre assiepato dai fan, soprattutto europei, tranne rari casi nei quali Allen è fuori città per la lavorazione dei suoi film. Il gruppo è specializzato in New Orleans jazz degli inizi del XX secolo, lo stile tipico, tra gli altri, di Louis Armstrong, ed ha pubblicato un CD originale, The Bunk Project (1993).

    Il gruppo ha intrapreso diversi tour, soprattutto in Europa, a proposito dei quali Allen ha dichiarato :"Sono sempre sorpreso ogni volta che veniamo in Europa e abbiamo la possibilità di suonare in queste grandi e prestigiose sale concerto. Io personalmente sono un musicista molto molto mediocre e quindi suppongo che la gente venga a vederci più che a sentirci. Il nostro pubblico ha visto tutti i miei film e per questi film probabilmente accorre a teatro, non certo per la musica. Se non fosse per il cinema e fosse solo per il sottoscritto non verrebbe nessuno ad ascoltarci, questo vale per Milano, per Parigi, per Vienna. Siamo sempre molto sorpresi vedendo tutte quelle persone a teatro". Il documentario Wild Man Blues (1997), diretto da Barbara Kopple, documenta un tour europeo del 1996 di Allen e il suo gruppo, così come la sua relazione con Soon-Yi Previn. La colonna sonora del documentario è interamente composta da brani interpretati dalla band, ed è stata pubblicata nel 1997.
    La sua passione lo ha portato a scegliere il suo nome d'arte da uno dei suoi idoli, il celebre clarinettista Woody Herman, ma anche a chiamare gli ultimi due figli adottati con la moglie Soon-Yi Previn, Bechet e Manzie, con i nomi di due dei suoi jazzisti preferiti, rispettivamente Sidney Bechet e Manzie Johnson.

    CURIOSITA'

    Allen si rifiuta di guardare i suoi film dopo la loro uscita nelle sale; il regista, infatti, ha affermato che rivedendo la pellicola finita sicuramente penserebbe che il film non sia sufficientemente buono e che avrebbe potuto fare di meglio. Anche per questo motivo non ha mai registrato un commento audio per nessuno dei suoi film da includere nei DVD, per i quali pretende edizioni semplici, prive di extra, monodisco e con l'audio mono che caratterizza tutti i suoi film.
    Sono numerosissime le sue fobie: è terrorizzato da insetti, cani, cervi, colori brillanti, strapiombi, spazi piccoli, dalla folla, dai bambini, dal cancro, e, persino, dal sole.
    Grande appassionato di pallacanestro, come di molti altri sport, baseball soprattutto, Allen è da molti anni un abbonato della squadra NBA della "Grande Mela", i New York Knicks, dei quali non perde una partita. I piani di lavorazione sono basati anche sulle date e sugli orari delle partite, in modo che Allen possa finire in tempo le riprese della giornata e andare a vedere la partita.
    Quasi tutte le sequenze dei titoli di apertura e di chiusura dei film di Allen presentano come carattere di scrittura il Windsor bianco su sfondo nero, senza effetti di scorrimento, con musica jazz di sottofondo.
    Tra i suoi miti figurano Ingmar Bergman, Groucho Marx, Federico Fellini, Cole Porter, Louis Armstrong ed Anton Čechov.
    Secondo la vedova di Stanley Kubrick, il regista aveva considerato Allen per il ruolo di Sydney Pollack nel suo ultimo film, Eyes Wide Shut.
    Non è mai stato apertamente schierato politicamente, ma negli ultimi anni ha sostenuto esplicitamente il Partito Democratico, anche se ha ammesso di non averlo sempre scelto, in passato.

    FILMOGRAFIA

    Che fai, rubi? (What's Up, Tiger Lily?) (1966)
    Prendi i soldi e scappa (Take the Money and Run) (1969)
    Men of Crisis: The Harvey Wallinger Story, cortometraggio per la TV (1971)
    Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas) (1971)
    Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) (Everything You Always Wanted to Know About Sex* (*But Were Afraid to Ask)) (1972)
    Il dormiglione (Sleeper) (1973)
    Amore e Guerra (Love and Death) (1975)
    Io e Annie (Annie Hall) (1977)
    Interiors (Interiors) (1978)
    Manhattan (Manhattan) (1979)
    Stardust Memories (Stardust Memories) (1980)
    Una commedia sexy in una notte di mezza estate (A Midsummer Night's Sex Comedy) (1982)
    Zelig (Zelig) (1983)
    Broadway Danny Rose (Broadway Danny Rose) (1984)
    La rosa purpurea del Cairo (The Purple Rose of Cairo) (1985)
    Hannah e le sue sorelle (Hannah and Her Sisters) (1985)
    Radio Days (Radio Days) (1987)
    Settembre (September) (1987)
    Un'altra donna (Another Woman) (1988)
    Edipo relitto (Oedipus Wrecks) episodio di New York Stories (New York Stories) (1989)
    Crimini e misfatti (Crimes and Misdemeanors) (1989)
    Alice (Alice) (1990)
    Ombre e nebbia (Shadows and Fog) (1992)
    Mariti e mogli (Husbands and Wives) (1992)
    Misterioso omicidio a Manhattan (Manhattan Murder Mystery) (1993)
    Pallottole su Broadway (Bullets Over Broadway) (1994)
    Don't Drink the Water, film per la TV (1994)
    La dea dell'amore (Mighty Aphrodite) (1995)
    Tutti dicono I Love You (Everyone Says I Love You) (1996)
    Harry a pezzi (Deconstructing Harry) (1997)
    Celebrity (Celebrity) (1998)
    Accordi e disaccordi (Sweet and Lowdown) (1999)
    Criminali da strapazzo (Small Time Crooks) (2000)
    La maledizione dello scorpione di giada (The Curse of the Jade Scorpion) (2001)
    Sounds from the Town I Love, episodio del documentario The Concert for New York City (2001)
    Hollywood Ending (Hollywood Ending) (2002)
    Anything Else (Anything Else) (2003)
    Melinda e Melinda (Melinda and Melinda) (2004)
    Match Point (Match Point) (2005)
    Scoop (Scoop) (2006)
    Sogni e delitti (Cassandra's Dream) (2007)
    Vicky Cristina Barcelona (Vicky Cristina Barcelona) (2008)
    Basta che funzioni (Whatever Works) (2009)

    ATTORE

    Ciao Pussycat (What's New, Pussycat), regia di Clive Donner (1965)
    James Bond 007 - Casino Royale (Casino Royale), regia di Val Guest, Ken Hughes, John Huston, Joseph McGrath e Robert Parrish (1967)
    Prendi i soldi e scappa (Take the Money and Run), regia di Woody Allen (1969)
    Men of Crisis: The Harvey Wallinger Story, cortometraggio per la TV, regia di Woody Allen (1971)
    Plimpton! Did You Hear the One About?, cortometraggio per la TV, regia di William Kronick (1971)
    Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas), regia di Woody Allen (1971)
    Provaci ancora, Sam (Play It Again, Sam), regia di Herbert Ross (1972)
    Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) (Everything You Always Wanted to Know About Sex* (*But Were Afraid to Ask)), regia di Woody Allen (1972)
    Il dormiglione (Sleeper), regia di Woody Allen (1973)
    Amore e Guerra (Love and Death), regia di Woody Allen (1975)
    Il prestanome (The Front), regia di Martin Ritt (1976)
    Io e Annie (Annie Hall), regia di Woody Allen (1977)
    Manhattan (Manhattan), regia di Woody Allen (1979)
    Stardust Memories (Stardust Memories), regia di Woody Allen (1980)
    Una commedia sexy in una notte di mezza estate (A Midsummer Night's Sex Comedy), regia di Woody Allen (1982)
    Zelig (Zelig), regia di Woody Allen (1983)
    Broadway Danny Rose (Broadway Danny Rose), regia di Woody Allen (1984)
    Hannah e le sue sorelle (Hannah and Her Sisters), regia di Woody Allen (1985)
    Radio Days (Radio Days'), regia di Woody Allen (1987)
    King Lear, regia di Jean-Luc Godard (1987)
    Edipo relitto (Oedipus Wrecks), episodio di New York Stories (New York Stories), regia di Woody Allen (1989)
    Crimini e misfatti (Crimes and Misdemeanors), regia di Woody Allen (1989)
    Storie di amori e infedeltà (Scenes from a Mall), regia di Paul Mazursky (1991)
    Ombre e nebbia (Shadows and Fog), regia di Woody Allen (1992)
    Mariti e mogli (Husbands and Wives), regia di Woody Allen (1992)
    Misterioso omicidio a Manhattan (Manhattan Murder Mystery), regia di Woody Allen (1993)
    Don't Drink the Water, film per la TV, regia di Woody Allen (1994)
    I ragazzi irresistibili (The Sunshine Boys), film per la TV, regia di John Erman (1995)
    La dea dell'amore (Mighty Aphrodite), regia di Woody Allen (1995)
    Tutti dicono I Love You (Everyone Says I Love You), regia di Woody Allen (1996)
    Harry a pezzi (Deconstructing Harry), regia di Woody Allen (1997)
    Wild Man Blues (Wild Man Blues), documentario, regia di Barbara Kopple (1997)
    Gli imbroglioni (The Impostors), regia di Stanley Tucci (1998)
    Z la formica (Antz), voce, regia di Eric Darnell e Tim Johnson (1998)
    Criminali da strapazzo (Small Time Crooks), regia di Woody Allen (2000)
    Ho solo fatto a pezzi mia moglie (Picking Up the Pieces), regia di Alfonso Arau (2000)
    La maledizione dello scorpione di giada (The Curse of the Jade Scorpion), regia di Woody Allen (2001)
    Hollywood Ending (Hollywood Ending), regia di Woody Allen (2002)
    Anything Else (Anything Else), regia di Woody Allen (2003)
    Scoop (Scoop), regia di Woody Allen (2006)
     
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  11. mauro255
     
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    ORSON WELLES

    « Ho avuto più fortuna di chiunque altro. Certo, sono anche stato scalognato più di chiunque altro, nella storia del cinema, ma ciò è nell'ordine delle cose. Dovevo pagare il fatto d'aver avuto, sempre nella storia del cinema, la più grande fortuna... »

    George Orson Welles (Kenosha, 6 maggio 1915 – Hollywood, 10 ottobre 1985) è stato un attore, regista e sceneggiatore statunitense.

    È considerato uno degli artisti più poliedrici del Novecento in ambito teatrale, radiofonico e cinematografico, tutti campi in cui raggiunse risultati di eccellenza. Conquistò il successo all'età di ventitré anni grazie allo spettacolo radiofonico La guerra dei mondi, trasmissione che scatenò il panico in buona parte degli Stati Uniti, facendo credere alla popolazione di essere sotto l'attacco da parte dei marziani. Questo sensazionale debutto gli diede la celebrità e gli fece ottenere un contratto per tre film con la casa di produzione cinematografica RKO, da realizzare con assoluta libertà artistica. Nonostante questa vantaggiosa clausola, solo uno dei progetti previsti poté vedere la luce: Quarto potere (1940), il più grande successo cinematografico di Welles, è considerato tutt'oggi da molti critici Il più bel film della storia del cinema.

    La carriera successiva di Welles incontrò una lunga serie di difficoltà e inconvenienti che non gli permisero di continuare a lavorare a Hollywood e che lo costrinsero a trasferirsi in Europa, dove il regista continuò a cercare di realizzare le sue opere finanziandosi soprattutto con apparizioni in film altrui.
    Fra i suoi molti progetti, Welles riuscì a realizzare e dirigere film come: Macbeth (1948), Otello (1952), L'infernale Quinlan (1958), Il processo (1962), F come falso (1971) ed altri.
    La sua fama è aumentata dopo la sua morte, avvenuta nel 1985, e attualmente viene considerato uno dei più grandi registi cinematografici e teatrali del XX secolo. Nel 2002 è stato votato dal British Film Institute come il più grande regista di tutti i tempi.

    Orson Welles nasce a Kenosha (Wisconsin), secondogenito di Beatrice Ives, pianista e suffragetta che aveva scontato una condanna per posizioni politiche fortemente radicali, e di Richard Welles, proprietario di una catena di fabbriche di furgoni e inventore dilettante, discendente da una ricca famiglia della Virginia. Fin dalla nascita, gli eclettici e facoltosi genitori impartiscono al figlio un'educazione poco convenzionale e lo trattano come il ragazzo prodigio della famiglia, indirizzandone il precoce talento verso differenti forme artistiche: il piccolo Orson impara subito a suonare grazie agli insegnamenti di sua madre e inizia presto a dedicarsi anche alla pittura.

    Welles fa la sua primissima apparizione teatrale all'età di tre anni, in qualità di comparsa nel Sansone e Dalila, rappresentato all'Opera di Chicago, cui segue la parte del bambino in una versione della Madama Butterfly. Nel 1919 i suoi genitori si separano, al culmine di un tempestoso matrimonio, e Orson segue la madre a Chicago, a fianco della quale frequenta ambienti artistici e intellettuali. Il 10 maggio 1924, Beatrice Welles muore improvvisamente all'età di quarantatré anni. La dolorosa perdita della madre avrà un profondo effetto nelle scelte artistiche di Orson, che torna a vivere con il padre e abbandona per sempre la carriera musicale.

    Il dottor Maurice Bernstein, vecchio amico di famiglia dei Welles, stimola nel ragazzo l'amore per il teatro, regalandogli una lanterna magica, una scatola di colori e un teatrino di marionette, con i quali il giovanissimo Orson inizia a cimentarsi nella messa in scena di spettacoli tutti suoi, dove fornisce di volta in volta personalmente la voce a tutti i personaggi.

    All'età di dieci anni, durante il periodo della sua prima formazione scolastica a Madison (Wisconsin), Welles si dedica alle rappresentazioni studentesche della scuola e dirige ed interpreta il suo primo spettacolo teatrale a Camp Indianola: Il Dottor. Jekyll e Mr. Hyde. Successivamente intraprende gli studi alla Todd School di Woodstock (Illinois), una scuola d'avanguardia diretta dal professor Roger Hill, che Orson citerà più volte come maestro e come colui che gli ha fornito gli spunti artistici e letterari su cui si baserà la sua futura carriera.

    Durante i cinque anni trascorsi alla Todd School, Welles prosegue le proprie esperienze teatrali e letterarie, recitando in tragedie e drammi storici shakesperiani, e cimentandosi perfino nella magia e nell'illusionismo, forme artistiche che rimarranno tra i suoi più grandi interessi futuri. In questo periodo dirige anche una versione del Giulio Cesare di Shakespeare, con la quale vince il premio dell'Associazione Drammatica di Chicago per la migliore realizzazione teatrale scolastica.

    Nel 1930 il padre muore e lascia il quindicenne Orson sotto la tutela del dottor Bernstein (in seguito immortalato dall'attore Everett Sloane nel personaggio di Mr. Bernstein in Quarto potere). L'anno seguente il ragazzo si diploma alla Todd School e, dopo aver frequentato brevemente il Chicago Art Institute, ottiene dal dottor Bernstein il permesso di rinviare l'iscrizione all'università di Harvard e di partire per l'Irlanda per una sorta di "giro artistico" con l'obiettivo principale di sfondare nel mondo della pittura. Spostandosi per mezzo di un carretto trainato da un asino, che molte volte usa come tetto per la notte, Welles dapprima visita le Isole Aran e poi si trasferisce a Dublino, dove esaurisce il denaro a sua disposizione.

    « Quando arrivai a Dublino dovetti vendere l'asino all'asta, ed anche me stesso. Penso che avrei potuto trovare un onesto lavoro come giardiniere o lavapiatti: purtroppo diventai attore »
    (Orson Welles)

    Welles decide di tentare la strada del teatro e si presenta quindi a Hilton Edwards, direttore del Gate Theatre di Dublino, sostenendo di essere un "famoso attore newyorkese" e ottenendo un ingaggio fra gli attori principali. La sua prima interpretazione è il duca Karl Alexander del Wűrtenberg nell'edizione teatrale di Jew Sűss.
    Nel 1933, dopo aver lavorato per due anni come regista e attore in diversi spettacoli anche presso l'Abbey Theatre, Welles decide di trasferirsi a Londra per cimentarsi nel teatro inglese, ma gli viene rifiutato il permesso di lavoro; è costretto quindi a rientrare negli Stati Uniti, dove torna a realizzare spettacoli presso la Todd School e collabora con Roger Hill alla stesura di una serie di saggi su Shakespeare che appariranno nella collana editoriale Everybody's Shakespeare.

    Nel 1934 il diciannovenne Welles si sposa con Virginia Nicholson, dalla quale avrà una figlia, dall'insolito nome di Christopher, nata nel 1937. Nello stesso anno gira il suo primo cortometraggio alla Todd School, The Hearts of Age (1934) nel quale interpreta la grottesca figura della Morte e a cui partecipa anche la moglie Virginia nel ruolo di un'anziana gentildonna.

    Questo breve film muto in 16 mm, dal contesto simbolico e drammatico, si ispira all'opera di registi dell'epoca, da Erich von Stroheim a Luis Buñuel, ai surrealisti francesi. Già in questo cortometraggio, si nota come la composizione dell'immagine caratterizzi in maniera evidente la tecnica registica di Welles e come la accompagni nel suo svolgersi. L'immagine presenta luci forti, in contrasto con sequenze oscure più delineate, e ricca di elementi scenografici che ne rendono l'aspetto barocco e ridondante.

    Anche l'accuratezza del trucco è già un elemento fondamentale e rivela una tendenza che Welles svilupperà nel corso della sua carriera di attore, quella del camuffamento e del travestitismo dei propri lineamenti, attraverso l'utilizzo di elaborate tecniche di trucco; in The Hearts of Age, Welles appare come un vecchio, anche se ha solo 19 anni e nel futuro dedicherà sempre una particolare attenzione al make up, già ad iniziare da Quarto potere.

    Nel 1934 Welles si trasferisce definitivamente a New York, riuscendo finalmente a debuttare a Broadway, dove recita la parte di Tibaldo in Romeo e Giulietta, nella compagnia di Katherine Cornell, interprete del ruolo di Giulietta. Lavora inoltre alla radio, iniziando nell'anonimato con spettacoli come America's Hour, Cavalcade of America, Columbia Workshop: Hamlet e The March of Time (programma di cui farà una parodia all'inizio di Quarto potere).

    Welles inizia a collaborare con il regista e produttore teatrale John Houseman, mettendo in scena lo spettacolo Panic, cui segue una rappresentazione storica che inizia a contribuire alla sua notorietà: il Voodoo Macbeth, la versione più rivoluzionaria del Macbeth mai vista fino ad allora; il lavoro consiste in una trasposizione del Macbeth di Shakespeare, in cui l'azione è trasferita dalla Scozia ad Haiti e in cui le classiche tre streghe sono sostituite da 40 stregoni voodoo. Altra particolarità è la composizione del cast, interamente formato da attori di colore, scelti personalmente da Welles per le strade di Harlem, quartiere dove si erge il teatro Lafayette. Gli ex interpreti raccontano che la selezione consisteva nella semplice lettura di un brano: se il candidato dimostrava di saper leggere, Welles lo ingaggiava con una paga di 21 dollari alla settimana.

    Il Voodoo Macbeth riscuote un enorme successo che consente a Welles, non ancora ventunenne, di poter già dimostrare la sua abilità nella gestione di un palco con più di 100 elementi tra attori e tecnici, nonostante la sua inesperienza nella direzione di uno spettacolo professionale.

    Il periodo dell'affermazione di Welles coincide con un momento di forte impegno sociale da parte del mondo teatrale americano, che mette in scena molti successi attraverso il frutto del lavoro di diverse attività di gruppo. Una delle maggiori tra queste associazioni teatrali collettive è il Federal Theatre, che a New York vanta quattro grosse compagnie e nell'ambito della quale Welles prosegue la collaborazione con John Houseman, attraverso l'allestimento di diversi spettacoli: Un cappello di paglia di Firenze (Horse eat hat), il Faust di Marlowe e The Million Ghosts, una satira sul commercio di cannoni, che risulta però un fiasco colossale.

    Nonostante una certa opposizione da parte degli ambienti politici più conservatori, Welles e Houseman decidono di rappresentare l'opera musicale Cradle Will Rock di Marc Blitzstein, considerato il primo "dramma proletario" della storia del teatro americano. Il governo cerca però di impedire la messa in scena e, la sera della prima, il 16 giugno 1937, il cast trova l'ingresso del Maxine Elliott Theatre sbarrato e l'edificio occupato dalle forze dell'ordine; questo inconveniente non scoraggia Welles, che improvvisa lo spettacolo su due piedi fuori dal teatro per intrattenere gli spettatori fino alla risoluzione del problema. Viene affittato il Venice Theatre a ventuno isolati di distanza, e il pubblico viene invitato a recarsi fino al nuovo teatro, dove lo spettacolo viene rappresentato a sipario chiuso, senza scenari né costumi, con gli interpreti che recitano lungo le corsie della platea, poiché i regolamenti sindacali vietano al cast di entrare in scena. Il solo Blitzstein occupa il palcoscenico, recitando le didascalie che accompagnano i movimenti di scena e suonando al pianoforte le musiche. Lo spettacolo riscuote un tale successo che viene replicato in questa forma improvvisata fino al successivo 1º luglio.

    Chiusa l'esperienza del Federal Theatre, Welles e Houseman fondano una nuova compagnia di prosa, il Mercury Theatre, con l'intento di mettere in scena opere classiche e moderne. La compagnia (che il giovane regista dirigerà fino alla fine del suo periodo hollywoodiano) debutta con una versione del Giulio Cesare di Shakespeare ambientata nell'Italia fascista, una rappresentazione che suscita subito diverse polemiche: oltre a Welles nella parte di Bruto, il personaggio di Giulio Cesare viene caratterizzato presentando molte analogie con la figura di Mussolini. La prima dell'opera non ottiene il successo sperato e le critiche negative costringono Welles ad apportare al testo alcune revisioni che saranno fondamentali per il riscontro da parte del pubblico nei mesi successivi, tanto da dover trasferire lo spettacolo in un teatro di maggior capienza.

    LA RADIO

    Nell'estate del 1938 Welles (che nel mese di maggio è già apparso sulla copertina di Time) e la compagnia Mercury Theatre diventano una presenza quotidiana nelle trasmissioni dell'emittente radiofonica CBS, con il programma Mercury Theatre on the Air, nel quale vengono proposte reinterpretazioni audio di classici od opere letterarie popolari. Alcuni dei testi reinterpretati sono: Dracula, L'isola del tesoro, The 39 Steps, Il conte di Montecristo, Giulio Cesare, Sherlock Holmes, Oliver Twist.
    Memorabile rimane la trasmissione del 30 ottobre 1938, durante la quale il ventitreenne Welles interpreta un adattamento radiofonico de La guerra dei mondi, romanzo di fantascienza di H. G. Wells; il programma scatena il panico in gran parte degli Stati Uniti, dato che molti radioascoltatori credono che la Terra stia effettivamente subendo l'invasione da parte di una bellicosa flotta di astronavi marziane.
    Welles sa che la CBS trasmette su frequenze vicine a quelle della più seguita NBC, dove nello stesso momento vanno in onda le trasmissioni di Edgar Bergen e Charlie McCarthy, ma sa anche che Bergen, in un momento ben preciso della sua trasmissione, manda sempre in onda uno stacco musicale durante il quale il pubblico tende a cambiare stazione: è in quel momento che Welles decide di far atterrare i suoi marziani. La scelta si rivela efficace perché gli Stati Uniti piombano nel caos. Secondo la testimonianza di molti collaboratori, tra cui l'assistente personale Alland, l'executive della CBS Davison Taylor piomba in camera di registrazione dopo 15 minuti ed esclama, rivolto a Welles: "Per Dio, interrompi questo coso! Là fuori la gente è impazzita!". Poco dopo Welles risponde al direttore generale della CBS Paley (giunto in ciabatte e accappatoio) che gli intima di chiudere la trasmissione: "Interrompere? Perché? Devono avere paura, mi lasci continuare!" Salvo poi dichiarare il contrario in tutte le interviste successive. A dire il vero, Welles pensa che l'adattamento sia noioso, e non vorrebbe proporlo, ma è costretto ad usarlo in mancanza di altro materiale interessante a disposizione.

    Credendo che gli eventi descritti nella trasmissione siano autentici, gli ascoltatori del programma sono presi dal panico, senza capire che si tratta in realtà di un semplice spettacolo radiofonico. La vicenda narrata nel romanzo viene interpretata da Welles come una reale radiocronaca, con l'unico intento di risultare avvincente per il pubblico. L'adattamento del romanzo simula infatti un notiziario speciale, che a tratti si inserisce sopra gli altri programmi del palinsesto, per fornire aggiornamenti sull'atterraggio di astronavi marziane a Grovers Mill (New Jersey). Il risultato è fin troppo realistico e va oltre le aspettative dell'autore stesso. La vicenda si trasforma in un enorme ritorno pubblicitario per Welles, tanto che la RKO si fa avanti proponendogli un contratto per la realizzazione di tre film a Hollywood.

    Welles ha già realizzato due film prima del suo vero debutto in Quarto potere. Il primo, Too much Johnson (1938), è destinato a essere inserito all'interno dell'omonima farsa teatrale (in tutto mezz'ora) che però non viene mai messa in scena. Welles ha detto del film, dopo che l'unica copia andò perduta nel 1970 nell'incendio della sua villa di Madrid: "Era un bel film. Avevamo creato una Cuba da sogno a New York. L'ho guardato 4 anni fa e la stampa era in ottime condizioni. Sapete, non l'avevo mai montato. Pensavo di metterlo insieme per darlo a Joe Cotten come regalo di Natale qualche anno, ma non l'ho mai fatto." Anche il secondo film, The Green Goddess, non è mai stato visionato da nessuno.

    Fin dal momento del suo arrivo a Hollywood, il 22 luglio 1939, Welles riceve tiepide accoglienze: pochi invitati presenziano al ricevimento in suo onore, mentre i giornali e i caricaturisti ironizzano subito sulla sua barba (che aveva fatto crescere per un ruolo teatrale). Welles però ignora questi atteggiamenti e si concentra sul suo progetto e sulle sue ambizioni di regista.

    Il successivo 21 agosto sottoscrive con la RKO Pictures il più vantaggioso contratto mai offerto da uno studio: in qualità di attore, sceneggiatore, regista e produttore, il cui compenso è previsto in 50.000 dollari di anticipo, oltre al 20% degli incassi lordi, per la realizzazione di tre film. Il contratto concede inoltre a Welles la libertà artistica assoluta, una libertà che chiunque a Hollywood avrebbe desiderato, e che costituiva probabilmente uno dei motivi che tanta invidia stava suscitando nei confronti del nuovo arrivato.

    Per il suo primo progetto alla RKO, Welles rimane a lungo indeciso, lavorando inizialmente ad un adattamento del romanzo Cuore di tenebra (Heart of Darkness) di Joseph Conrad. La sceneggiatura, che viene realizzata in poco tempo, prevede alcune variazioni rispetto al romanzo: nel testo originale di Conrad, la storia si svolge partendo dal Tamigi a Londra fino ad arrivare nel cuore della giungla attraverso la risalita del fiume Congo; nella versione di Welles, l'azione viene attualizzata e si sposta a New York, con il fiume Hudson che sostituisce il Tamigi. Il personaggio di Marlow diventa americano e quello di Kurtz assume delle caratteristiche che lo etichettano come un nazista. Ma l'elemento essenziale di questa versione di Welles non sta nella concezione della trama, quanto soprattutto nell'originalità di concepire la tecnica filmica, aspetto che mai prima di allora era stato affrontato a Hollywood.

    Nella visione del giovane regista, Marlow non è infatti mai visibile in scena, in antitesi con la versione di Conrad, in cui invece Marlow è il narratore in prima persona di tutta la vicenda; la concezione wellesiana in effetti sostituisce il personaggio con l'obiettivo della macchina da presa, nel quale si identifica lo sguardo del protagonista. Solo in alcuni punti si può vedere una sigaretta accesa o l'ombra del personaggio. L'idea di Welles è quella di prestare la voce a Marlow e di interpretare anche il personaggio di Kurtz (anche se, poco prima del fallimento del progetto, ha già deciso di rinunciare).

    Il ruolo di protagonista femminile viene affidato all'attrice Dita Parlo, mentre parte del cast è composto da attori provenienti dal Mercury Theatre, i quali, grazie a Welles, hanno ottenuto a loro volta un contratto con la RKO.

    Il progetto però fallisce per molteplici circostanze. La Parlo viene arrestata in Francia con l'accusa di collaborazionismo, la RKO non si dimostra disposta a riporre fiducia in una tecnica registica così rivoluzionaria, mentre il budget del film si rivela troppo alto, vista anche la necessità di allestire un set che ricostruisca gli ambienti africani.

    « Credo di essere fatto per Conrad. Secondo me, ogni storia di Conrad è un film. Non c'è mai stato un film da Conrad, per la semplice ragione che nessuno l'ha mai fatto com'è scritto. La mia sceneggiatura era fedelissima a Conrad. E io credo che appena qualcuno farà come dico si ritroverà un successo fra le mani »
    (Orson Welles)

    Senza perdersi d'animo, Welles si dedica al secondo progetto con la RKO e decide di girare Smiler with a Knife, un film poliziesco. Anche in questo caso, la pellicola non vedrà mai la luce, si dice per la rinuncia da parte delle due interpreti scelte, Carole Lombard e Rosalind Russell, le quali temevano di rovinare la propria reputazione partecipando ad un film diretto da un regista alle prime armi. Come in seguito dichiarò Welles, in realtà Carole Lombard gli era amica e lo appoggiava, ma la casa di produzione dell'attrice non le diede il permesso di partecipare al film.

    QUARTO POTERE


    Come afferma Welles, il terzo film previsto dal contratto con la RKO inizia a prendere forma già durante la progettazione di The smiler with a knife. Oltre a Welles, lavorano alla sceneggiatura anche John Houseman e il neo assunto Herman J. Mankiewicz. Il film in principio deve intitolarsi Welles1, poi passa a chiamarsi American, fino a prendere il suo titolo definitivo, Citizen Kane (letteralmente Il cittadino Kane, titolo italiano: Quarto potere).

    Questa volta Welles punta a scrivere un soggetto completamente originale, senza trarre spunto dalla letteratura, come era solito fare anche in teatro. Il soggetto viene ispirato dalla figura del magnate della stampa William Randolph Hearst e la trama del film riprende a grandi linee molti riferimenti alla vita di Hearst: la ricchezza dei genitori di Kane dipende da una miniera d'oro, esattamente come per i genitori di Hearst; nonostante i grandi possedimenti ereditati, Kane si interessa quasi esclusivamente del suo piccolo giornale, e lo amplia fino a farlo diventare una pubblicazione a tiratura nazionale, creando un impero editoriale le cui prese di posizione saranno tutt'altro che imparziali; Kane si sposa due volte, la seconda con un'attrice-cantante-ballerina (Hearst era legato all'attrice Marion Davies), e tenta senza successo di entrare in politica; la realizzazione di Xanadu ricorda la residenza che Hearst si fece costruire (un castello che divenne famoso anche per gli avvenimenti mondani legati al mondo del cinema e a Hollywood); Kane acquista ogni genere di opera d'arte per il solo gusto di possederla, esattamente come fa Hearst con la sua mania per il collezionismo; negli ultimi anni di vita, Kane si ritira a vita privata, isolandosi per evitare ogni contatto umano.

    Altre interpretazioni ritengono invece che il film possa essere stato ispirato da Julien Brulatour, proprietario della Kodak, oppure dall'eccentrico produttore Howard Hughes, come riportato in F come Falso.

    Quale co-protagonista del film, nel ruolo di Jedediah Leland, giornalista e amico di Kane, Welles chiama uno dei componenti della compagnia del Mercury Theatre, l'attore Joseph Cotten, la cui amicizia e collaborazione professionale con Welles proseguirà anche negli anni futuri.

    Le riprese di Quarto potere, la cui sceneggiatura ha richiesto tre mesi di lavoro, prendono il via il 30 luglio 1940, mentre il montaggio inizia il 23 ottobre dello stesso anno. La stampa specializzata in gossip inizia ad interessarsi al film e i pettegolezzi arrivano all'orecchio di W.R. Hearst, grazie a Louella Parsons, una celebre columnist che scrive sui suoi giornali e che, allo stesso tempo, è un'estimatrice di Welles; secondo la Parsons, Welles sta girando un film basato sulla vita di Hearst, e quest'ultimo va su tutte le furie. Grazie alla potenza del proprio impero editoriale, il grande magnate della stampa inizia un'opera di boicottaggio nei confronti del film e della RKO.

    La data d'uscita di Quarto potere è prevista in origine per il 14 febbraio 1941, ma viene rimandata più volte, tanto che Welles minaccia la RKO di inadempienza contrattuale per questo ritardo. La polemica smuove la casa di produzione, che sta cercando di sfruttare la pubblicità creata dalla controversia per lanciare il film; la data di uscita nelle sale di New York e Los Angeles viene finalmente fissata per il 9 aprile 1941.

    Quarto potere non ottiene un grande successo di pubblico, principalmente a causa dell'opera di boicottaggio intrapresa dai periodici dell'impero editoriale Hearst, mentre le recensioni della critica accolgono invece il film come uno dei più grandi capolavori del cinema di sempre. Con Quarto potere, Orson Welles scardina le pratiche del cosiddetto 'cinema delle origini' rifondando, di fatto, le tecniche della ripresa cinematografica. Rielaborando meccanica, ottica e illuminotecnica, ricostruisce e migliora lo stile di maestri del 'primo cinema' come David Wark Griffith (autore de La nascita di una nazione) dai quali trae ispirazione e suggestioni. Welles fonde elementi eterogenei del teatro e del cinema, ricostruendo il punto di vista dello spettatore con inquadrature virtuose e mai osate fino a quel momento, o cambi di luci fondamentali, come per esempio la dissolvenza della luce da punti diversi dello schermo e la sparizione degli attori uno dopo l'altro (innovazione poco considerata da Welles, che la credeva in uso nel cinema e che ritiene ripresa dalle sue abitudini teatrali, ma una delle poche che ammette di aver inventato).

    Con il ruolo del protagonista Charles Foster Kane, Welles dimostra inoltre la propria sensibilità e abilità interpretativa, arrivando a coprire tutte le fasi dell'esistenza del personaggio, dalla prima giovinezza, in cui Kane è un baldo e idealista direttore di giornale, passando per la mezza età, quando Kane è all'apice del suo carisma e della sua spavalderia, fino alla vecchiaia, in cui si è ormai trasformato nel megalomane magnate dell'editoria, la cui umanità è rimasta soffocata dall'immenso potere conquistato.

    Di fondamentale importanza per l'interpretazione di Welles è anche l'abilità del truccatore Maurice Siederman, il cui impegno riesce a rendere estremamente convincenti i vari passaggi dell'esistenza di Kane, dai venti ai settantasette anni. Anche nelle scene che ritraggono Kane da giovane, Welles è sempre pesantemente truccato.

    « Riuscivo appena a muovermi, per via del corsetto e del cerone sul viso. Norman Mailer, una volta, ha scritto che quando ero giovane ero il più bell'uomo che mai si fosse visto. Grazie tante! Era tutto merito del trucco di Quarto potere »
    (Orson Welles)

    Ma l'aspetto più innovativo del film è costituito dall'uso, per la prima volta consapevole e sistematico, della profondità di campo (deep focus) e del piano sequenza. La prima tecnica viene studiata e approfondita dal celebre direttore della fotografia Gregg Toland, che ricorse a speciali lenti e ad una potentissima illuminazione del set.
    A livello di scrittura, l'innovazione principale sta invece nel ricorso all'uso sistematico di flashback, contrario allo stile classico dei film.
    Il regista, nelle interviste successive, ha poi sempre affermato che molte delle innovazioni a lui attribuite non erano affatto tali; per essere riuscito a farle apparire come sue, Welles si definirà - nel film F come Falso (1973) - un illusionista.

    « Il film appare subito come qualcosa di incommensurabile, tanta è la sua portata e la sua novità, summa della tecnica cinematografica, laboratorio di nuove sperimentazioni, tragedia shakespeariana avvolta in atmosfere dell'assurdo e nel vuoto esistenziale. Il significato del film è ancora più complesso. La personalità di Kane è misteriosa nella sua linearità: un idealista? un approfittatore? un megalomane? Perché ci teneva tanto che la moglie diventasse una star? Un egoista incapace di amare? Perché costruì la finzione del giornale? Perché costruì la finzione della moglie star? Perché la finzione di Xanadu? "Rosebud" rimane un mistero, e tale rimane la personalità di Kane, e anche la congettura che il primo spiegherebbe la seconda. Forse non esisteva nessun movente, e nessun significato. O forse quell'informazione da sola non sarebbe servita a nulla. Il vero senso del film sta nella "ricerca del significato", più che nel significato in sé, una potente metafora della condizione umana. La risposta a questa ricerca sta nel cartello NO-TRESPASSING. Ma Kane "non ha significato": è un uomo senza principi e senza personalità. Kane è soltanto l'insieme dei propri gesti e delle proprie parole, che non hanno altro significato che quello di essere i suoi gesti e le sue parole. Esattamente come il grande ammasso di oggetti nel castello di Xanadu, che non fornisce altra personalità al castello che quella di essere un ammasso disordinato di oggetti. Kane riduce tutto e tutti ad oggetti: perciò è incapace di comunicare emozioni. Kane è inutile; e non a caso il suo ruolo nel film è trascurabile, fa soltanto da tema di discussione per i protagonisti, che sono i narratori e il giornalista »
    (Piero Scaruffi su Quarto potere)

    Secondo le classifiche dell'AFI e del BFI, e di molti altri critici, Quarto potere viene considerato il "Più bel film della Storia del Cinema".


    L'ORGOGLIO DEGLI AMBERSON


    Il secondo film che Welles dirige per la RKO (in cui non compare come attore, ma solo come voce narrante) è il più sobrio e tradizionale L'orgoglio degli Amberson (The Magnificent Ambersons, 1942), adattato dall'omonimo romanzo di Booth Tarkington, vincitore del premio Pulitzer. Con questa pellicola, i dirigenti della casa di produzione ripongono le speranze di recuperare gli investimenti persi con il parziale flop commerciale del film precedente.

    Il film racconta la saga degli Amberson, una famiglia dell'alta borghesia che vive a Indianapolis durante il periodo in cui il progresso tecnico e industriale proveniente dall'Europa (simboleggiato dall'arrivo e dall'affermazione dell'automobile) inizia a minarne la supremazia sociale. L'inventore Eugene Morgan (Joseph Cotten), divenuto proprietario di una fabbrica di automobili, è da sempre innamorato di Isabel Amberson (Dolores Costello), la matriarca della famiglia, la quale torna a frequentarlo dopo la morte del marito. Questo amore viene ostacolato dal di lei figlio George Minafer (Tim Holt), il quale continua a mantenere lo spirito altezzoso e l'atteggiamento aristocratico che ha sempre caratterizzato gli Amberson.

    Welles considera questa pellicola addirittura migliore di Quarto potere, ritenendola una realizzazione più matura, più studiata e con una tecnica registica già differente dal primo film. La composizione dell'immagine ha un taglio meno barocco e le innovazioni sono meno coraggiose di quelle apparse in Quarto potere, ma si nota comunque un'abilità registica enorme, con un'eccellente fotografia, diverse creazioni di montaggio e un uso eccezionale dei piani sequenza.

    In sostanza, il film ha tutte le premesse per diventare un grande successo e una grande opera d'arte cinematografica; ma anche in questo caso Welles trova davanti a sé una strada irta di difficoltà, poiché sono in agguato nuovi scontri con la casa produttrice.

    Durante le riprese, il governo degli Stati Uniti chiede a Welles di realizzare un film documentario sull'America meridionale. Welles lascia dunque il paese per cominciare le riprese di It's All True, dopo aver montato la prima copia di bozza di L'orgoglio degli Amberson, pensando di poter continuare a inoltrare tramite telegramma le istruzioni finali ai suoi collaboratori.

    A questo punto la RKO, già in difficoltà finanziarie e spaventata da un possibile nuovo insuccesso commerciale, prende il controllo della pellicola dallo staff della Mercury Production di Welles e opera un taglio di oltre 50 minuti di girato, mentre alcune scene, comprese quelle finali, vengono rifilmate ed aggiunte o sostituite a quel che resta della prima versione. La pellicola originale tagliata, compreso il finale originale che Welles aveva girato, va irrimediabilmente perduta. L'intervento della RKO, che attenua fortemente i toni nostalgici e agrodolci de L'orgoglio degli Amberson, è solo il primo di una lunga serie di persecuzioni e dannose interferenze da parte dei produttori, che Welles dovrà affrontare nel corso di tutta la sua carriera a Hollywood.

    Durante la lavorazione de L'orgoglio degli Amberson, Welles è contemporaneamente impegnato come attore sul set di un'altra pellicola, la spy-story Terrore sul Mar Nero, tratta da un romanzo di Eric Ambler e girata in simultanea in un vicino teatro di posa. Scritto e interpretato assieme a Joseph Cotten, il film viene frettolosamente realizzato di notte e non convince la casa di produzione, che lo farà uscire soltanto nell'agosto del 1943, limitandone la durata a 71 minuti e ricavandone scarso successo. Welles, che nel film impersona il sanguinario e caricaturale colonnello Haki, capo della polizia segreta turca, riesce in un primo tempo ad ottenere dalla RKO la facoltà di rigirare il finale e di integrare la storia con la voce narrante di Joseph Cotten, ma questo tentativo non gioverà comunque al film.
    Allo scoppio della seconda guerra mondiale, molti artisti si impegnano in campo politico, o addirittura si arruolano, ma Welles cerca di evitare il servizio di leva; la storica cinematografica Giuliana Muscio ha ritrovato una lettera indirizzata alla MGM e datata 28 aprile 1943, diretta all'Office War Information, nella quale il regista chiede l'esonero dal servizio militare per partecipare a una produzione cinematografica basata su Guerra e pace di Lev Tolstoj, mai però realizzata.


    IT'S ALL TRUE

    Già nel 1941 Welles progetta di girare un film a episodi, It's All True; il primo episodio, il cui titolo previsto è Il Capitano Chair, è basato su un soggetto del 1938 in cui l'autore, il documentarista Robert J. Flaherty, affronta il tema dei propri viaggi nel gelido nord. L'intenzione di Welles è di riadattare il racconto, ma il progetto alla fine non si concretizza. Il secondo episodio previsto, My friend Bonito, tratto anch'esso da un soggetto di Flaherty, narra la storia dell'amicizia tra un bambino messicano ed un toro, destinato alla corrida e salvato dalla morte nell'arena grazie alla pietà della folla.

    Le riprese di questo episodio vengono avviate dal regista Norman Foster e non da Welles, ma Foster non prosegue la lavorazione, poiché viene richiamato da Welles a Hollywood per collaborare alla regia di Terrore sul Mar Nero.

    All'indomani dell'attacco giapponese a Pearl Harbor - nell'ottica di avvio di un'azione di propaganda in America latina per timore di una possibile influenza nazista in quei paesi - Welles viene interpellato dal Governo degli Stati Uniti che lo incarica di raggiungere il Brasile per girare un film sul Carnevale di Rio De Janeiro, compromettendo così la prosecuzione del lavoro del regista, sia per L'orgoglio degli Amberson che per Terrore sul Mar Nero.

    Welles parte per il Brasile, dove il 13 febbraio prende il via il carnevale; la sua idea è quella di riprogettare interamente It's All True, di utilizzare le riprese sul carnevale come primo episodio e di conservare il girato di My friend Bonito, utilizzandolo come secondo episodio.

    Per il secondo episodio, Welles trova ispirazione da un fatto realmente accaduto e di cui ha letto un articolo sulla rivista Time. È la storia di Jacaré, Tata, Mané e Geronymo, quattro pescatori (Jangadeiros) originari di una regione del Nord del Brasile, i quali sono costretti a dividere il frutto del loro lavoro con i padroni delle barche (Jangadas). Desiderosi di ottenere la tutela e la protezione di un sindacato, i quattro intraprendono un viaggio lungo tutta la costa del Brasile fino a Rio de Janeiro, transitando solo nei tratti d'acqua più bassa e più vicina alla costa, attraccando occasionalmente per rifornirsi e per chiedere ospitalità alla gente del luogo. Prima di giungere nella capitale, sono diventati così famosi che il presidente Getúlio Vargas è costretto a riceverli. I quattro conquistano solo un piccolo miglioramento economico ma non riescono ad ottenere l'istituzione del sindacato, che il presidente comunque promette loro.

    Welles decide di iniziare la lavorazione dell'episodio con le riprese relative all'arrivo dei jangadeiros a Rio. Durante una pausa, mentre la macchina da presa è ferma ed i pescatori si trovano in mezzo alla baia, un'onda gigantesca li travolge e trascina in fondo al mare Jacaré, che muore annegato. La responsabilità della tragedia viene attribuita a Welles che, da questo momento, come dichiara lui stesso in un'intervista poi apparsa nel documentario It's All True, prova un tale senso di colpa da voler a tutti i costi terminare il film per onorare la memoria del povero Jacaré.
    Nel frattempo, la casa produttrice RKO subisce un avvicendamento ai vertici dirigenziali: George J. Schaefer, protettore di Welles, è sostituito da Charles J. Koerner, che licenzia in tronco il regista e decide di richiamare la troupe dal Brasile, revocando la disponibilità dei fondi residuati. Con il fallimento del film, tutto il lavoro rimane inutilizzato e viene depositato negli archivi RKO. L'unico materiale oggi visionabile è contenuto in "It's All true", ovvero nel documentario omonimo che racconta la realizzazione del film, uscito negli anni novanta.

    La débacle di Terrore sul Mar Nero e di It's all True rappresenta la fine di quella che per Welles era stata preannunciata, poco più di un anno prima, come la folgorante carriera di un genio.

    Per alcuni anni, durante il periodo della seconda guerra mondiale, Welles rimane lontano dal mondo del cinema, dedicandosi a trasmissioni radiofoniche di propaganda per la CBS e, in particolare, ad attività di carattere politico quali un ciclo di conferenze sulla natura del fascismo, che egli presiede in tutto il paese, unitamente al sostegno all'amministrazione del presidente americano Roosevelt, per il quale scrive diversi discorsi politici.

    Nel frattempo Welles, che nel 1939 ha divorziato dalla prima moglie Virginia Nicholson, e che ha avuto una successiva relazione con l'attrice messicana Dolores del Rio (sua partner in Terrore sul Mar Nero), nel 1943 si risposa con Rita Hayworth, la cui interpretazione in Gilda (1946) ne farà uno dei maggiori sex symbol del dopoguerra. Dal matrimonio con la Hayworth nasce una figlia, Rebecca (1944-2004).

    Welles ritorna al cinema grazie al produttore David O. Selznick, che lo scrittura per interpretare il dramma in costume La porta proibita (1944), tratto dal romanzo Jane Eyre, accanto a Joan Fontaine. Con il vigoroso ritratto del protagonista Edward Rochester, l'ombroso eroe romantico nato dalla penna di Charlotte Brontë, Welles può sfruttare al meglio la propria imponente presenza scenica.

    Il successivo impegno cinematografico di Welles rappresenta uno dei momenti più curiosi e affascinanti della sua carriera. Nel film La nave della morte (1944), un tipico prodotto hollywoodiano del periodo bellico, infarcito di sketch e numeri musicali di intrattenimento, Welles ricorre a una sua antica passione, l'illusionismo, producendosi nel Mercury Wonder Show, un famoso spettacolo di magia durante il quale esegue con eleganza alcuni numeri da prestigiatore e si esibisce nel trucco della donna segata a metà, con l'ausilio di una partner d'eccezione, Marlene Dietrich.

    Dopo l'interpretazione di un veterano della prima guerra mondiale nel dramma sentimentale Conta solo l'avvenire (1945), accanto a Claudette Colbert, Welles riesce a realizzare ancora tre film a Hollywood: nel primo, Lo straniero (1946), Welles dirige Loretta Young e Edward G. Robinson, interpretando anche il ruolo del protagonista, un ex nazista che tenta di nascondere il proprio passato sotto l'identità di un professore che insegna in un college di un piccolo centro del Connecticut.


    LA SIGNORA DI SHANGHAI

    Nel 1946 Welles ritorna al teatro con Around the world, un adattamento musicale de Il giro del mondo in ottanta giorni. Lo spettacolo ottiene un grande successo di critica ma lo scarso riscontro di pubblico lascia Welles in disastrose condizioni finanziarie e lo costringe a raggiungere un frettoloso accordo con Harry Cohn, boss della casa produttrice Columbia, per dirigere La signora di Shanghai, un curioso mix di dramma e elementi noir, in cui recita anche nel ruolo del protagonista, il marinaio Michael O'Hara, e affida alla moglie Rita Hayworth il personaggio di Elsa Bannister, una femme fatale falsa e amorale.

    Welles ricorre ad alcune originali ambientazioni, come nella scena dell'incontro tra O'Hara e la Bannister tra le vasche di un grottesco acquario, e come la lunga sequenza da incubo in un tentacolare luna park, che culmina nella sparatoria finale all'interno di un labirinto di specchi. Sua è anche la rielaborazione del look della Hayworth, le cui celeberrime chiome lunghe e rosse vengono sacrificate da Welles in favore di un'acconciatura più corta e di un biondo più freddo e più aderente al cliché di spietata dark lady.
    L'uscita del film, oggi considerato un "classico", viene bloccata da Harry Cohn, inorridito dalla possibile reazione del pubblico di fronte alla drastica trasformazione dell'immagine della Hayworth. La signora di Shanghai verrà distribuito solo nel 1948, all'epoca in cui Welles e la Hayworth avviano le pratiche di divorzio, dopo un matrimonio durato cinque anni.

    Archiviata l'esperienza nel genere noir, nell'estate del 1947 Welles si dedica alla trasposizione cinematografica del Macbeth di Shakespeare (di cui è regista e interprete), ottenendo dalla casa produttrice Republic Pictures un tempo di soli 23 giorni per terminare la lavorazione, un singolo teatro di posa e un budget così ridotto da costringere il regista a ricorrere a scenari e sfondi di cartapesta. Nonostante i mezzi tecnici limitati e le restrizioni in termini di tempo, la versione del Macbeth realizzata da Welles è da considerarsi parzialmente riuscita, ma non basta ad evitare la conclusione della prima fase hollywoodiana della sua carriera.

    Nel 1948 Welles lascia definitivamente la cittadina californiana e si trasferisce in Europa, dove inizia a concentrarsi su una nuova trasposizione di un dramma shakesperiano, l'Otello, che intende dirigere e interpretare. La necessità di finanziare questo progetto lo costringe ad accettare alcune parti in film americani realizzati in Europa, quali Gli spadaccini della serenissima (1949), Il principe delle volpi (1949) e La rosa nera (1950) (gli ultimi due accanto a Tyrone Power). Si tratta di pellicole in costume, con scenografie ridondanti, in cui Welles si produce in annoiate interpretazioni di personaggi intriganti e appesantiti da eccessivi orpelli.

    Nel 1949, Welles ottiene un ruolo che si rivela di fondamentale importanza per la sua carriera e in cui verrà spesso identificato, quello del bieco Harry Lime ne Il terzo uomo (The Third Man, 1949), diretto da Carol Reed e sceneggiato dallo scrittore inglese Graham Greene, che dal film trarrà successivamente un romanzo di successo.

    Ambientato nella Vienna dell'immediato dopoguerra, il film ruota attorno alla misteriosa figura di Harry Lime, un ignobile avventuriero che traffica in penicillina adulterata in una città sconvolta dagli eventi bellici. La trama prevede che il personaggio di Lime compaia solo in un numero limitato di scene, ma il fatto che nel film si continui a parlare di lui (sono state calcolate ben 57 allusioni verbali a Lime, prima della sua entrata in scena), lo colloca automaticamente al centro dell'attenzione dello spettatore.
    Il film ottiene un enorme successo di pubblico, e la carismatica presenza di Welles, che appare per pochi minuti ma il cui cinico e sfrontato personaggio è continuamente citato per tutto il film, contribuisce a consolidare la sua popolarità, già nel frattempo rafforzata fin dal pubblicizzato matrimonio con Rita Hayworth.

    L'OTELLO

    Con la realizzazione dell'Otello (1952), che richiederà quasi tre anni di lavoro, Welles inizia la sua avventura da regista in Europa, affrontando una lunga serie di difficoltà professionali, quali la costante necessità di reperire i fondi necessari, il sopravvenuto fallimento della casa produttrice del film (la Scalera Film di Roma), il lungo lavoro di selezione per assegnare la parte di Desdemona, la difficoltà di conciliare gli impegni di interpreti e tecnici con la crescente lunghezza dei tempi di lavorazione, protrattisi dal 1949 al 1951 e caratterizzati da ripetute interruzioni e riprese.

    L'esperienza dell'Otello è rappresentativa delle difficoltà artistiche che Welles incontrerà durante tutto il resto della sua carriera di regista. Via via impegnato come attore su set altrui, o in trasmissioni radiofoniche e spettacoli teatrali al solo scopo di finanziarsi, Welles riesce a rendere il suo Otello un'opera memorabile, privilegiando la tecnica del montaggio, con cui riesce a restituire la dimensione classica dell'opera attraverso scene ambientate direttamente nei luoghi storici, dando una efficace continuità spaziale e temporale a sequenze spesso realizzate in ambienti e momenti assai differenti tra loro.

    Girato in esterni a Mogador e Safi (sulla costa del Marocco), a Venezia e a Tuscania, nel 1952 l'Otello di Welles si aggiudica la Palma d'Oro al Festival di Cannes partecipando come rappresentante del Marocco.

    I successivi impegni vedono Welles dividersi tra alcune produzioni europee girate in Inghilterra, Francia e Italia (in quest'ultimo paese partecipa come attore al film L'uomo, la bestia e la virtù (1953), diretto da Steno e interpretato a fianco di Totò). Inizia inoltre a lavorare anche per la televisione, dirigendo due serie per la BBC inglese e tornando a New York nel 1953 per una versione del Re Lear destinata all’Omnibus Theatre della CBS.

    Con Rapporto confidenziale (1955), Welles torna alla regia cinematografica, scegliendo un tema per certi versi analogo a Quarto potere, ovvero la storia di Mr. Gregory Arkadin, un potentissimo arricchito che tenta di disfarsi di chiunque possa scoprire gli infamanti segreti del suo passato e le vergognose origini della sua potenza finanziaria. Welles, la cui costituzione fisica inizia ad appesantirsi col trascorrere degli anni, fornisce un ritratto di grande imponenza del magnate Arkadin, curando come di consueto il make up, completo di folti baffi e barba e di un marcato trucco dei lineamenti.
    Il ruolo della figlia di Arkadin, Raina, è interpretato da un'attrice italiana, la contessina Paola Mori che, nel maggio del 1955, diventa la terza signora Welles. Nel novembre dello stesso anno nasce la loro figlia Beatrice.
    Dopo una riduzione teatrale del Moby Dick di Melville, con cui va in scena a Londra nel 1956, nel ruolo del capitano Achab, Welles prende parte anche alla trasposizione cinematografica del medesimo romanzo, diretta da John Huston. Quella di Welles è una breve ma vigorosa apparizione nei panni dell'imponente Padre Mapple, che pronuncia un memorabile sermone su Giona e la balena, dall'alto di un pulpito a forma di prua di una nave.

    Dopo quasi dieci anni di lontananza, nel 1957 Welles rientra a Hollywood. Il suo aspetto diventato massiccio lo fa sembrare più anziano dei suoi 42 anni e gli preclude ormai quei ruoli romantici che aveva spesso affrontato negli anni quaranta. Nei suoi primi due film subito dopo il ritorno, Welles interpreta due figure di "americano del Sud": in La tragedia del Rio Grande (1957) è Virgil Renchler, un malvagio proprietario terriero che dirige dispoticamente un grosso ranch nel sud-ovest e si scontra con lo sceriffo del luogo (Jeff Chandler). In La lunga estate calda (1958), è Will Varner, un rozzo piantatore sudista di mezza età, personaggio con cui Welles può contrapporre la propria recitazione teatrale e la propria accurata dizione allo stile introspettivo del Metodo Stanislavskij proposto dai suoi prestigiosi partner, Paul Newman, Joanne Woodward e Anthony Franciosa.

    L'INFERNALE QUINLAN

    Nel 1958 Welles accetta un incarico dalla Universal Pictures per dirigere e interpretare L'infernale Quinlan, un film inizialmente di ambizioni modeste che si rivela invece, secondo il parere degli storici del cinema e di parecchi estimatori, come un altro capolavoro assoluto di Welles, che qui ritrova la sua inesauribile creatività di regista, ricorrendo a lunghissimi piani sequenza, ad audaci movimenti aerei di gru, e a delicate carrellate senza stacchi per assicurare la continuità dell'azione.
    L'ormai celeberrimo incipit de L’infernale Quinlan è costituito da un lungo piano sequenza introduttivo, che Welles dirige in maniera magistrale e per mezzo del quale può coinvolgere immediatamente il pubblico, fornendo un meccanismo narrativo di forte tensione emotiva, dal quale lo spettatore può trarre una molteplicità di indicazioni sulla trama e sui personaggi protagonisti del film, ambientato a Los Robles, una cittadina di confine tra gli Stati Uniti e il Messico.

    L'ambiguo poliziotto Hank Quinlan, interpretato dallo stesso Welles, rimane uno dei personaggi più memorabili della sua carriera di attore. È una figura che ha perduto il suo idealismo giovanile e la sua onestà, e si è ridotto a condurre indagini superficiali e sbrigative nelle quali si serve della propria passata esperienza professionale unicamente per costruire prove fasulle allo scopo di incastrare i sospetti che, secondo il suo intuito, sono colpevoli. È un personaggio amorale e negativo fin dalle caratteristiche fisiche, dalla sua esagerata obesità (Welles, già notevolmente ingrassato all'epoca, per la parte ricorse comunque a un'ulteriore imbottitura sotto gli abiti ) al suo strascicato modo di incedere, ai suoi vestiti stazzonati, ai suoi atteggiamenti spesso sinistramente infantili. La sua monumentale presenza viene ulteriormente accentuata da inconsueti angoli di ripresa filmati dal basso. Eppure, a suo modo, Quinlan è anche un sentimentale: dietro la sua amarezza e il suo cinico disincanto nei confronti della società, si nascondono profondo dolore, stanchezza e inquietudine, che Welles riesce a interpretare in modo tale da accattivarsi la simpatia dello spettatore, malgrado le caratteristiche negative del personaggio.

    Anche L'infernale Quinlan fu oggetto di modifiche da parte della produzione ma è oggi visibile nella sua completezza, in una versione che comprende una quindicina di minuti in più di girato, relativi a scene di raccordo e di spiegazione che furono inserite da un altro regista (Harry Keller) nella fase di post produzione del film. Ma ci sono anche scene che inizialmente non sono state inserite da Welles e che risultano utili a colmare delle lacune narrative: un dialogo vis-à-vis tra Welles e Heston e una scena, in prossimità del finale, in cui Heston riflette sulle sue intenzioni di intrappolare Quinlan.
    Dopo un'apparizione in Le radici del cielo (1958), per la regia di John Huston, in cui interpreta Cy Sedgewick, un untuoso opinionista televisivo, Welles prende parte al film Frenesia del delitto (1959), basato sul celebre caso giudiziario Leopold e Loeb, in cui ha l'opportunità di prodursi in un'incisiva interpretazione dell'avvocato Jonathan Wilk, difensore dei due giovani protagonisti (personaggio ispirato alla figura del noto penalista Clarence Darrow), pronunciando un'appassionata arringa contro la pena di morte.

    Dopo il breve intermezzo hollywoodiano, il resto della carriera registica di Welles si svolge in Europa, dove egli riesce a realizzare molti dei suoi progetti grazie ai compensi percepiti per i suoi ruoli di attore oppure, in seguito, con i finanziamenti ottenuti da piccole case di produzione. Finalmente ottiene la possibilità di curare personalmente il montaggio finale di quasi tutte le sue pellicole, anche se può godere di questa riguadagnata indipendenza artistica quasi solo in produzioni con budget molto ridotto e pochi mezzi tecnici rispetto alle opportunità offerte da Hollywood. Nonostante questo, produce alcuni dei suoi migliori lavori proprio in questo periodo, aiutato dall'ispirazione ritrovata grazie alla riconquistata libertà di azione.

    FALSTAFF

    I perenni vagabondaggi professionali portano Welles a recitare in numerosi film durante gli anni sessanta, e a dirigere due opere di spicco quali Il processo (1962), trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Franz Kafka e soprattutto, grazie a finanziamenti svizzeri e spagnoli, Falstaff (Campanadas a medianoche, 1965), un classico sottovalutato nel quale Welles ritorna all'amato Shakespeare, interpretando il ruolo principale, quello di Falstaff, per il quale alterna la chiassosa cialtroneria alla delicata vulnerabilità, fornendo una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Il suo Falstaff ama profondamente la vita, il divertimento e le fanfaronate ed è destinato alla tristezza di un epilogo in cui viene disconosciuto dal principe Hal, divenuto re, che è stato suo compagno di tante goliardate e ora rinnega la loro fanciullesca amicizia. Con Falstaff, Welles viene acclamato in Francia e vince un premio speciale "per il suo contributo al cinema mondiale" al Festival di Cannes, dove viene accolto dall'ovazione di pubblico e critica. In America il film viene invece accolto da recensioni contrastanti e ottiene una distribuzione appena marginale.

    Una delle ultime apparizioni degne di nota di Welles è nel ruolo del cardinale Wolsey in Un uomo per tutte le stagioni (1966).

    Già vincitore di un Oscar nel 1942 per la miglior sceneggiatura originale di Quarto potere, nella sua carriera Welles ottiene altre quattro candidature, e nel 1971 viene insignito dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences (l'organizzazione che presiede all'assegnazione degli Oscar) di un premio alla carriera "per la superlativa capacità artistica e la versatilità dimostrata nella creazione di opere cinematografiche". Nel medesimo anno lavora con Claude Chabrol in Dieci incredibili giorni, curiosa trasposizione europea di un noto romanzo giallo di Ellery Queen.

    Grande opera di questi anni è il documentario F come Falso dove il regista affronta la tematica dei falsari e della validità dell'expertise nel campo delle arti figurative, nel cinema e nella scrittura, basandosi sulla figura di Elmyr de Hory, un falsario ungherese di successo, della sua personale esperienza e di quella di Clifford Irving, biografo di de Hory. Gira anche Filming Othello, un documentario dove rievoca la travagliata e avventurosa lavorazione del film Otello e narra parte della sua biografia.

    Di costituzione robusta fin dalla nascita, Welles raggiunge un certo grado di obesità negli ultimi anni di vita, anche a causa di alcune disfunzioni fisiche accumulate con l'avanzare dell'età. In questo periodo compare in numerose campagne pubblicitarie di vini, hot dog e altri prodotti alimentari, consolidando la propria fama di buongustaio (evidente anche nel film-documentario F come Falso del 1976) e di viveur.

    Orson Welles muore nell'amata/odiata Hollywood, per un attacco cardiaco, il 10 ottobre 1985, lo stesso giorno della scomparsa di Yul Brynner, altra leggenda del cinema americano. Solo il giorno precedente, aveva registrato una puntata televisiva del Merv Griffin Show, in cui si era esibito in un abile gioco di prestigio.
    Le sue ceneri riposano a Ronda (Spagna), nella hacienda (fattoria) che fu residenza del torero Antonio Ordoñez e dove il diciannovenne Welles trascorse qualche mese durante i suoi vagabondaggi giovanili.

    Durante la sua carriera Orson Welles non è riuscito a terminare diversi progetti, che si è trovato costretto ad abbandonare per problemi legati alla produzione. Oltre a It's all True, anche Don Quixote e il più recente The Other Side of the Wind sono rimaste leggendarie opere incompiute. Il primo è un progetto per la televisione che Welles intraprese subito dopo aver girato Rapporto confidenziale, con l'intenzione di sperimentare tecniche innovative rispetto ai suoi metodi tradizionali, ovvero lasciando agli attori massima libertà d'improvvisazione, oltre ad apparire egli stesso sia come voce narrante che come protagonista, accanto a Francisco Regueira, Akim Tamiroff e Patty McCormack. Welles, che aveva inizialmente previsto la durata del film tra i 75 e gli 80 minuti, incontra crescenti difficoltà a terminare l'opera poiché, come disse, si fece prendere la mano, mentre le idee continuavano a portarlo avanti nel progetto e ad allungarlo. "Più o meno mi è successo come a Cervantes che cominciò per farne una novella e finì per scrivere il Don Quixote. È un soggetto che una volta iniziato non si può più abbandonare."

    Ma finì anche per dichiarare che: "È veramente un film difficile. Devo dire anche che è molto lungo; quello che devo ancora girare non servirà a completare il metraggio: con il materiale esistente potrei montare tre film [...] La cosa curiosa è che Don Quixote è stato girato con un'équipe di sei persone. Mia moglie (Paola Mori) era la "script girl", l'autista piazzava le lampade, io dirigevo, facevo le luci e l'operatore in seconda. Solo attraverso la cinepresa si può avere l'occhio a tutto."

    Nel 1970 Welles inizia a girare The Other Side of the Wind, con la collaborazione di altri personaggi già noti come l'amico Peter Bogdanovich, John Huston, Norman Foster, Susan Strasberg, Joseph McBride e l'artista croata Oja Kodar (ultima compagna di vita di Welles), ma la produzione viene sospesa più volte a causa dei consueti problemi di finanziamento che Welles regolarmente incontrava. Il soggetto del film è assai differente dalle tematiche solitamente affrontate da Welles, e narra dell'ultima notte di J.J. "Jake" Hannaford (Huston), un anziano regista della vecchia scuola che, nel tentativo di rimanere a galla, sta girando un film economico, estremista, con scene di nudo. Il personaggio del regista, pur essendo eterosessuale, si innamora del suo protagonista. Come dichiarato da McBride, il film riflette non solo la tematica dell'omosessualità, ma cerca di spiegare la visione di Welles nei riguardi del rapporto tra attore e regista, tra "uomo" e "Dio". Questo film, dice McBride, "è l' 8½ di Welles, una meditazione sull'arte e il mestiere del cinema". Questo film non sarà mai completato, ma il regista Peter Bogdanovich ha dichiarato che sta tentando di terminarlo e che forse uscirà nel 2009.
    Come spiegato in precedenza, durante tutta la sua carriera Orson Welles fu costretto a interpretare molti piccoli ruoli in svariati film e produzioni, spesso di scarso livello artistico, per riuscire a trovare i soldi necessari a produrre i suoi progetti. Apparve in numerose pellicole dirette da altri registi, in programmi radiofonici, in registrazioni musicali con apparizioni speciali, e divenne un ospite consueto alle trasmissioni televisive più popolari.Orson Welles fece due speciali apparizioni, in qualità di voce narrante, in due canzoni del gruppo epic metal Manowar: Dark Avenger (dall'album Battle Hymns) e Defender (dall'album Fighting the World). Inoltre narra un pezzo della ballata The Rime of the Ancient Mariner nell'omonima canzone degli Iron Maiden del loro album Powerslave del 1984. È inoltre accreditato di alcune parti narrate nel primo album degli Alan Parson Project Tale of Mistery and Imagination.

    PREMI E RICONOSCIMENTI

    Oscar

    1941: Miglior Film — Quarto potere (nomination)
    1941: Miglior Regista — Quarto potere (nomination)
    1941: Miglior Attore — Quarto potere (nomination)
    1941: Miglior sceneggiatura originale — Quarto potere (vinto)
    1942: Miglior Film — L'orgoglio degli Amberson (nomination)
    1970: Oscar alla carriera
    BAFTA Awards

    1968: Miglior attore straniero — Falstaff (nomination)
    Cannes Film Festival

    1952: Palma d'Oro — Othello
    Premio Golden Globe

    1982: Miglior attore di supporto — Butterfly (nomination)
    Festival del cinema di Venezia

    1947: Leone d'oro — Lo straniero (nomination)
    1970: Leone d'oro alla carriera
    Grammy Awards

    1982: Best Spoken Word Recording — Donovan's Brain
    Premio alla carriera dell'American Film Institute 1975


    FILMOGRAFIA

    The Hearts of Age (1934) - cortometraggio
    Troppo Johnson (Too Much Johnson) (1938) - cortometraggio
    Quarto potere (Citizen Kane) (1941)
    L'orgoglio degli Amberson (The Magnificent Ambersons) (1942)
    Terrore sul Mar Nero (Journey into Fear) (1943) - non accreditato, co-regista con Norman Foster
    Lo straniero (The Stranger) (1946)
    La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai) (1948)
    Macbeth (Macbeth) (1948)
    Gli spadaccini della serenissima (Black Magic) (1949) - non accreditato
    Otello (The Tragedy of Othello: The Moor of Venice) (1952)
    Moby Dick Rehearsed (1955) - film TV
    Rapporto confidenziale (Mr. Arkadin) (1955)
    The Orson Welles Sketchbook (1955) - serie TV
    Around the World with Orson Welles (1955) - serie TV
    Orson Welles and People (1956) - documentario TV
    Portrait of Gina (1958) - documentario TV
    L'infernale Quinlan (Touch of Evil) (1958)
    The Fountain of Youth (1958) - cortometraggio
    David e Golia (1960) - solo le proprie scene
    Tre individui tanto odio (No Exit) (1962) - non accreditato
    Il processo (Le procès) (1962)
    Nella terra di Don Chisciotte (In the Land of Don Quixote) (1964) - serie TV
    Campanadas a medianoche (1965)
    Storia immortale (The Immortal Story) (1968)
    The Merchant of Venice (1969) - film TV
    La stella del Sud (The Southern Star) (1969) - non accreditato, scene d'apertura
    The Golden Honeymoon (1970) - cortometraggio
    The Deep (1970) - cortometraggio
    London (1971) - cortometraggio
    L'altra faccia del vento (The Other Side of the Wind) - incompiuto (1972)
    F come Falso (F for Fake) (1976)
    Girando Otello (Filming Othello) (1978) - documentario
    The Orson Welles Show (1979) - serie TV
    Filming 'The Trial' (1981) - documentario
    The Spirit of Charles Lindbergh (1984) - documentario
    Orson Welles' Magic Show (1985) - documentario TV
    Don Quijote de Orson Welles (1992) - incompleto
    È tutto vero (It's All True) (1993) - documentario
    Moby Dick (1999) - cortometraggio, pubblicazione postuma
     
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  12. mauro255
     
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    ZACK SNYDER

    Zack Snyder (Green Bay, 1º marzo 1966) è un regista statunitense.

    Snyder si afferma nel mondo dello spettacolo prima come regista di videoclip musicali e poi di spot pubblicitari. Il suo lavoro riesce sempre ad essere di elevata qualità tanto da ottenere numerosi premi che lo consacrano a livello internazionale in ambito pubblicitario.

    La sua prima fatica cinematografica è il film L'alba dei morti viventi, remake del capolavoro di George A. Romero, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2004, che incassa circa 100 milioni di dollari in tutto il mondo. La storia narra di una strana epidemia che colpisce la popolazione mondiale, trasformando le persone in zombi carnivori. Nonostante il fim si distacchi parecchio dall'originale, perdendo la tematica di forte critica sociale espressa da Romero, Snyder riesce a imprimergli uno stile forte e visivamente potente. Grazie a questo, il regista riesce a raggiungere il successo cinematografico tramite la graphic novel di Frank Miller per 300.

    Il film si rivela campione d'incassi ai botteghini di tutto il mondo (sebbene non ricalchi molto la storia originale della leggendaria battaglia delle Termopili del 480 a.C.) con un record per i cinema IMAX, realizzando nel week-end di apertura 3,6 milioni di dollari, un livello molto alto rispetto alle aspettative. In 300 Snyder ricorre in dosi massicce all'uso di effetti speciali e alla fotografia digitale che gli permettono di ricostruire i luoghi e i personaggi del fumetto di Miller in modo visivamente eccezionale, rendendo il film unico nel suo genere. Il film è al nono posto dei film del 2007 e ha incassato, a livello internazionale, ben 456 milioni di dollari.

    Dopo questo successo Snyder dirige un'altra trasposizione cinematografica, Watchmen, tratta della miniserie fumettistica di 12 numeri vincitrice di un premio Hugo creata da Alan Moore e Dave Gibbons. Nonostante i 55 milioni di dollari incassati nel solo week-end di apertura nelle sale statunitensi, a conferma della grande attesa del film da parte del pubblico, man mano che i giorni passano il calo ai botteghini è piuttosto notevole, tant'è che si profila un incasso globale non superiore ai 200-230 milioni di dollari contro i 350-400 previsti inizialmente dalla casa produttrice.

    Per il 2010, Snyder ha progettato un nuovo film particolare e avvincente, Sucher Punch, ambientato negli anni cinquanta. Nel film una ragazzina viene rinchiusa dal suo patrigno in un manicomio, dove è destinata a subire una lobotomia; decide così di rinchiudersi nella sua fantasia cercando di immaginare tante vie di fuga in cui dovrà cercare cinque oggetti magici insieme a quattro sorprendenti eroine.


    FILMOGRAFIA

    L'alba dei morti viventi (2004)
    300 (2007)
    Watchmen (2009)
     
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  14. mauro255
     
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    MICHAEL BAY


    Michael Benjamin Bay (Los Angeles, 17 febbraio 1965) è un regista e produttore cinematografico statunitense.

    Michael Bay è stato cresciuto da genitori adottivi. È stato studente presso l'Art Center College of Design di Pasadena, in California, ed è stato respinto dalla facoltà di cinema dell'Università del South California, dopo di che ha conseguito la laurea presso la Wesleyan University.

    Prima di entrare nel mondo del cinema si è dedicato alla produzione di spot pubblicitari e video musicali, per i quali ha ricevuto diverse nominations all'MTV Video Music Awards, che poi ha effettivamente vinto nel 1992. Nel 1995 è stato nominato "Directors of Guild of America" in qualità di miglior regista pubblicitario dell'anno.

    Il 1995 (Bay è trentenne) è anche l'anno del suo esordio alla regia cinematografica, con Bad Boys (interpretato da Will Smith e Martin Lawrence). Sono seguiti nel 1996 The Rock (con Sean Connery e Nicholas Cage) e nel 1998 Armageddon (con Bruce Willis e Ben Affleck), primo film che ha anche prodotto. Questi film sono caratterizzati da un elevato tasso di tecnologia, ritmo e azione, e da un montaggio frenetico (numerose inquadrature durano meno di un secondo!) che risente della provenienza di Bay dal mondo dei video musicali. Nel 2001 è la volta di Pearl Harbor (con Ben Affleck e Josh Hartnett), il suo primo film storico, e nel 2003 di Bad Boys II mentre nel 2005 gira The Island (con Ewan McGregor e Scarlett Johansson), film futuristico che affronta il tema della clonazione.

    Nel 2007 è uscito il suo Transformers, trasposizione cinematografica dei celebri cartoni animati "Transformers". Il 26 giugno 2009 è uscito il sequel Transformers - La vendetta del caduto; in attesa di dedicarsi al terzo capitolo della saga, previsto da lui per il 2012, Bay ha annunciato che si prenderà un anno di riposo per il 2010, riprendendo il lavoro solo nel 2011 con la preproduzione del film.


    FILMOGRAFIA

    1990 - Playboy Video Centerfold: Kerri Kendall (videoclip)
    1991 - Great White: My...My...My... The Video Collection (videoclip Call It Rock N' Roll)
    1992 - Shadows and Light: From a Different View (videoclip)
    1995 - Bad Boys
    1996 - The Rock
    1998 - Armageddon - Giudizio finale
    2001 - Pearl Harbor
    2003 - Bad Boys II
    2003 - The Lionel Richie Collection (videoclip Do It to Me)
    2005 - The Island
    2007 - Transformers
    2009 - Transformers - La vendetta del caduto


    VIDEO MUSICALI

    1991 - Divinyls: I Touch Myself
    1992 - Tina Turner: Love Thing
    1992 - Lionel Richie: Do It to Me
    1992 - Wilson Phillips: You Won't See Me Cry
    1993 - Meat Loaf: I'd Do Anything for Love (but I Won't Do That)
    1994 - Meat Loaf: Rock 'n' Roll Dreams Come True
    1994 - Meat Loaf: Objects In The Rear View Mirror May Appear Closer Than They Are
    1997 - Aerosmith: Falling in Love (Is Hard on the Knees)
    2001 - Faith Hill: There You'll Be

     
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  15. mauro255
     
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    ROMAN POLANSKI

    Roman Polański, pseudonimo di Roman Liebling (Parigi, 18 agosto 1933), è un regista, attore e sceneggiatore polacco naturalizzato francese.

    La sua famiglia, di religione ebraica, tornò nel 1937 a Cracovia, città di origine del padre, in Polonia in seguito al crescente antisemitismo che si stava sviluppando in Francia. Venne però lì rinchiusa nel ghetto della città, dal quale Roman riuscì a fuggire; sua madre morì invece nel campo di sterminio di Auschwitz. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Roman Polański concluse nel 1959 a Cracovia e Łódź la formazione come attore di teatro e regista. Diversi cortometraggi fatti durante gli studi attirarono su di lui l'attenzione. Il 19 settembre 1959 Roman sposa Barbara Lass dalla quale divorzierà nel 1962.

    Ha recitato per la radio nonché in alcuni film (Una generazione, Lotna, Mago innocente, Samson). Il suo primo film Il coltello nell'acqua (1962) è stato il primo film polacco di un certo livello a non avere come tema la guerra.

    Dopo questi successi come regista emigrò nel 1963 prima in Gran Bretagna e poi nel 1968 negli Stati Uniti dove girò uno dei suoi film più noti: Rosemary's Baby, un horror-thriller. Nello stesso anno sposa l'attrice Sharon Tate.

    Nel 1969, l'assassinio di sua moglie, incinta all'ottavo mese, da parte della setta di Charles Manson, lo sconvolse creandogli sensi di colpa. Dal 1973 riprese però a girare film sia in Europa che a Hollywood. Nel 1974 girò negli USA Chinatown che gli valse una nomination all'Oscar e sembrò avviarlo verso una promettente carriera a Hollywood.

    Nel marzo del 1977 Polanski, allora 43enne, fu accusato di cessione di droghe, atti lascivi, stupro e sodomia nei confronti di una ragazzina di tredici anni, Samantha Geimer. Polanski si dichiarò colpevole del reato di rapporti sessuali con una minore di 14 anni secondo i termini del plea bargaining, una procedura simile al patteggiamento che, di fronte a una dichiarazione di colpevolezza dell'imputato, permette di essere condannati usufruendo di sconti di pena per un reato e della rinuncia a coltivare gli altri capi di imputazione. Le altre cinque accuse (somministrazione di droghe a un minore, stupro di un minore di 14 anni, stupro con ausilio di droghe, sodomia e sesso orale) furono accantonate dalla corte il 10 agosto dello stesso anno, secondo i termini dell'accordo col regista.

    Secondo quanto ammesso dal regista nel plea bargaining, Polanski, ospite nella villa di Jack Nicholson, ebbe svariati rapporti sessuali con la tredicenne, compreso un rapporto anale, mentre questa era sotto gli effetti di droghe e alcool da lui somministrati.

    Il plea agreement conteneva inoltre l'ordine della corte di recarsi presso una prigione di Stato per sottoporsi a 90 giorni di valutazione psichiatrica .

    Nella sua autobiografia, Roman by Polanski, pur ammettendo i fatti, Polanski sostiene che la ragazza era consenziente, un fatto già valutato dal giudice e ritenuto ininfluente sia perché la tredicenne non aveva raggiunto l'età del consenso, sia perché era semi-incosciente, sotto l'effetto dell'alcol e delle droghe che le erano state somministrate. Secondo il regista il rapporto sarebbe stato favorito dalla madre stessa al fine di promuovere la carriera nel mondo cinematografico della figlia. In America tale comportamento viene chiamato casting couch, un abuso di potere che avviene quando il regista o il produttore scelgono i partecipanti al film in seguito alla disponibilità sessuale, invece che in base alle loro capacità artistiche.

    Il 1º febbraio 1978, dopo avere trascorso 42 giorni in clinica psichiatrica, preoccupato per la riapertura del caso da parte di un giudice che sembrava più severo del precedente, si rifugiò a Londra, quindi in Francia. Da allora vive fra Francia e Polonia e non ha più messo piede negli Stati Uniti. Fu pertanto emesso nei suoi confronti un mandato di arresto.

    Ha ottenuto una seconda nomination all'Oscar per Tess (1979). Il 26 maggio 2002 ottenne la Palma d'Oro al Festival di Cannes per Il pianista e, sempre nel 2003, ottenne finalmente la statuetta dell'Academy per la regia dello stesso film.

    Visto che il regista non poteva andare a ritirare l'oscar di persona a Los Angeles per via della condanna che non aveva finito di scontare, il premio venne ritirato alla cerimonia da Harrison Ford che aveva recitato per Polanski in Frantic. Dal 30 agosto 1989 è sposato con Emmanuelle Seigner e ha due figli (Morgane e Elvis).

    Il 26 settembre 2009, Roman Polanski è stato fermato dalla polizia in Svizzera su mandato di cattura internazionale emesso delle autorità statunitensi per la condanna del 1978. Il regista avrebbe dovuto ricevere la sera stessa un premio del Festival del cinema di Zurigo. Alcuni VIP si sono sollevati contro il suo arresto, mentre altri hanno chiesto che non vi fosse differenza di trattamento con le persone comuni e che la giustizia facesse pertanto il suo corso.

    FILMOGRAFIA
    Rower (1955) - cortometraggio
    Uśmiech zębiczny (1957) - cortometraggio
    Rozbijemy zabawę... (1957) - cortometraggio
    Morderstwo (1957) - cortometraggio
    Due uomini e un armadio (Dwaj ludzie z szafą) (1958) - cortometraggio
    Lampa (1959) - cortometraggio
    La caduta degli angeli (Gdy spadają anioły) (1959) - cortometraggio
    Le gros et le maigre (1961) - cortometraggio
    I mammiferi (Ssaki) (1962) - cortometraggio
    Il coltello nell'acqua (Nóż w wodzie) (1962)
    Le più belle truffe del mondo (Les plus belles escroqueries du monde) (1964) - episodio La collana di diamanti (La Rivière de Diamants)
    Repulsione (Répulsion) (1965)
    Cul-de-sac (1966)
    Per favore non mordermi sul collo! (The Fearless Vampire Killers) (1967)
    Rosemary's Baby (1968)
    Macbeth (The Tragedy of Macbeth) (1971)
    Che? (What?) (1972)
    Chinatown (1974)
    L'inquilino del terzo piano (Le locataire) (1976)
    Tess (1979)
    Pirati (Pirates) (1986)
    Frantic (1988)
    Luna di fiele (Bitter Moon) (1992)
    La morte e la fanciulla (The Death and the Maiden) (1994)
    Gli angeli (1996, videoclip dell'omonima canzone di Vasco Rossi)
    La nona porta (The Ninth Gate) (1999)
    Il pianista (The Pianist) (2002)
    Oliver Twist (2005)
    Chacun son cinéma (2007) - Episodio Cinéma erotique

    ATTORE

    Trzy opowiesci (1953) - episodio Jacek
    Zaczarowany rower (1955)
    Rower (1955) - cortometraggio
    Generazione (Pokolenie) (1955)
    Nikodem Dyzma (1956)
    Wraki (1957)
    Aspettando la notte (Koniec nocy) (1957)
    Due uomini e un armadio (Dwaj ludzie z szafa) (1958) - cortometraggio
    Co rekne zena? (1958)
    La caduta degli angeli (Gdy spadaja anioly) (1959) - cortometraggio
    Lotna (1959)
    Zezowate szczescie (1960)
    Arrivederci domani (Do widzenia, do jutra) (1960)
    Ingenui perversi (Niewinni czarodzieje) (1960)*Le gros et le maigre (1961) - cortometraggio
    Ostroznie, Yeti! (1961)
    Samson (1961)
    Repulsione (Répulsion) (1965)
    Per favore non mordermi sul collo! (The Fearless Vampire Killers) (1967)
    The Magic Christian (1969)
    Che? (What?) (1972)
    Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete (Blood for Dracula) (1974)
    Chinatown (1974)
    L'inquilino del terzo piano (Le locataire) (1976)
    Chassé-croisé (1982)
    En attendant Godot (1989) - Film TV
    KGB ultimo atto (Back in the U.S.S.R.) (1992)
    Una pura formalità (1994)
    Il sosia - Che fatica essere se stessi (Grosse fatigue) (1994)
    Hommage à Alfred Lepetit (2000)
    Zemsta (2002)
    Caos Calmo (2008)



     
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