FILMS

Schede Tecniche

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. mauro255
     
    .

    User deleted




    SEVEN

    Titolo originale: Se7en
    Paese: USA
    Anno: 1995
    Durata: 127 min
    Regia: David Fincher
    Soggetto: Andrew Kevin Walker
    Sceneggiatura: Andrew Kevin Walker
    Casa di produzione: New Line Cinema
    Distribuzione (Italia): Cecchi Gori Group

    Interpreti e Personaggi:

    Brad Pitt: detective David Mills
    Morgan Freeman: detective William Somerset
    Gwyneth Paltrow: Tracy Mills
    Kevin Spacey: John Doe
    R. Lee Ermey: capitano di polizia
    John C. McGinley: California

    Fotografia: Darius Khondji
    Montaggio: Richard Francis-Bruce
    Effetti speciali:
    Musiche: Howard Shore
    Scenografia: Arthur Max

    PREMI

    National Board of Review Awards 1995: miglior attore non protagonista (Kevin Spacey)
    3 MTV Movie Awards 1996: miglior film, attore più attraente (Brad Pitt), miglior cattivo (Kevin Spacey)
    Fantasporto 1996: Gran Premio per il miglior film
    2 Empire Award 1997: miglior film, miglior attore (Morgan Freeman)


    « Io non credo che tu molli perché sei convinto delle cose che dici, no no, credo che tu te ne voglia convincere perché molli. »
    (Detective Mills al detective Somerset)

    Seven (conosciuto anche come Se7en) è un film statunitense thriller del 1995 diretto da David Fincher e interpretato da Brad Pitt e Morgan Freeman. Nonostante agli albori abbia fatto storcere il naso agli addetti ai lavori, probabilmente per il suo plot classico (quello del killer seriale con indovinelli e citazioni), si è poi rapidamente imposto al grande pubblico diventando letteralmente un cult per tutti gli amanti dei thriller e dei film cupi ed angosciosi, non necessariamente bisognosi di un lieto fine per soddisfare lo spettatore. Il film si distacca dal proprio filone di appartenenza non mostrando mai il killer in azione, tranne nel concitato ed amarissimo finale, anch'esso decisamente atipico per un thriller di questo genere.

    TRAMA

    Il detective William Somerset (Morgan Freeman) è un saggio e anziano poliziotto a cui manca una settimana per andare in pensione, in sua sostituzione viene chiamato il giovane detective David Mills (Brad Pitt), molto intelligente ma privo di una grande esperienza; per questo il capo del distretto chiede a Somerset di occuparsi di un caso in compagnia di Mills, facendogli da tutore. I due Detective sono profondamente diversi, Somerset è anziano, saggio e riflessivo oltre che scapolo; mentre Mills è un giovane irrequieto e istintivo ed è sposato con la bella Tracy (Gwyneth Paltrow).
    I due detective vengono chiamati sulla scena di un efferato delitto: un uomo di costituzione grassa, è stato costretto da un uomo con disturbi mentali, a mangiare oltre misura per diverso tempo fino a che, l'assassino lo ha ucciso infliggendogli una pena dolorosa.
    Il giorno seguente l' avvocato Elliott Gould, noto per aver difeso criminali e truffatori di ogni genere, viene ritrovato morto e mutilato; Somerset scopre che l'uomo è stato costretto dall'assassino a mutilarsi, oltre ad aver scritto con il suo stesso sangue la parola "Avarizia" sul pavimento. Poco più tardi Somerset torna nuovamente sul luogo del primo delitto, convinto che manchi ancora una tessera completante del puzzle; infatti dietro al frigorifero trova la scritta "Gola" e pensa subito che l'assassino abbia ispirato i delitti ai peccati capitali.
    Dopo aver mostrato la sua scoperta in centrale, Somerset viene contattato da Tracy che lo invita a cena; dopo aver trascorso una serata amichevole, i due detective analizzano le foto dell'omicidio di Gould e si soffermano su una foto che ritrae la moglie dell'avvocato con gli occhi cerchiati col sangue; decidono quindi di raggiungerla.
    La donna appare visibilmente sconvolta per la morte del marito ed inizialmente si rifiuta di vedere le foto del luogo del delitto per il dolore che ne avrebbe; Somerset insiste rendendosi conti di cosa comporterebbe l'aiuto della donna nelle indagini, così la donna acconsente a guardarle. Una di queste cattura in particolar modo la sua attenzione: l'immagine è di un quadro appeso al contrario. I due tornano nell'ufficio di Gould ed esaminano la foto senza trovare nulla; sul muro invece sembrano esserci alcune impronte digitali a questo proposito viene chiamato un esperto che ne rivela una scritta disegnata soltanto con le impronte digitali: "Help me".
    Dopo una lunga attesa, il tecnico della polizia comunica che le impronte ritrovate corrispondono ad un uomo di nome Victor. Una squadra SWAT e i due detective vengono mandati ad ispezionare la fatiscente abitazione del sospettato e trovano l'uomo steso su di un letto in uno stato disumano; Victor è la terza vittima del maniaco; sul comodino ci sono altre foto che ritraggono la regressione delle condizioni di salute dell'uomo nel tempo. Durante un'ispezione del corpo apparentemente esanime, Victor tossisce rivelando di essere ancora vivo e viene subito portato in ospedale; il dottore comunica ai detective che le speranze di vita di Victor sono ben poche e che, anche se dovesse sopravvivere, sarebbe difficile interrogarlo perché la sua lingua ha subito un taglio netto e il suo cervello è in gravi condizioni. Quella sera Tracy chiama nuovamente Somerset per incontrarlo l'indomani. I due si incontrano e la donna rivela all'anziano detective di essere incinta, ma anche di non sapere se tenere o meno il bambino essendo preoccupata del suo futuro nella brutta città in cui vivono.
    Dopo aver contattato un agente dell'FBI, Somerset ottiene una lista riservata di persone che hanno acquistato libri sui peccati capitali; dalla lista emerge un certo John Doe; i detective raggiungono la sua abitazione e bussano alla porta, non trovando però l'indiziato; intanto giunge sullo stesso piano un uomo con una busta in mano che, alla vista dei due detective, tira fuori una pistola e tenta di ucciderli. I due rincorrono l'uomo ma Somerset non riesce a stargli dietro a differenza di Mills che, dopo un lungo inseguimento, giunge in un vicolo; nonostante faccia molta attenzione, viene colpito dall'assassino che si era nascosto sopra un furgone, ma questi, dopo avergli puntato la pistola alla tempia, lo risparmia e va via.
    Somerset soccorre Mills che è stato ferito e successivamente i due esaminano insieme ad altri agenti l'appartamento di John Doe; mentre perlustrano le macabre stanze (in cui vengono trovati dei diari dell'assassino e alcuni oggetti dei vari omicidi tra cui una mano mozzata di Victor), squilla il telefono e Mills risponde: è l'assassino e afferma che continuerà il suo progetto. Prima di lasciare l'appartamento, Somerset trova tra i "souvenir" degli omicidi un'ordinazione presso un negozio che vende materiale e oggetti destinati alla pornografia e la foto di una donna che sembra una prostituta.
    Dopo aver parlato col titolare del negozio che descrive lo strumento ordinato dal maniaco, i detective vengono avvertiti dell'assassinio di una prostituta; sul luogo del delitto (sulla porta della stanza dove si è consumato l'omicidio c'è scritto "lussuria"), una donna è stata massacrata da un uomo costretto da John Doe, che gli aveva puntato la pistola contro, ad usare lo strumento ordinato; l'uomo è ancora spaventato dall'accaduto e viene portato in centrale per un interrogatorio insieme al titolare del locale dove però non viene rivelato nulla di interessante.
    Il giorno dopo viene ritrovata una modella assassinata nel suo appartamento; sul muro è scritta la parola "superbia". Somerset e Mills tornano in centrale senza aver ottenuto altri indizi e nel frattempo un uomo scende da un taxi ed entra nella centrale di polizia; con tono elevato di voce chiama i detective che lo arrestano; un poliziotto mentre lo ammanetta scopre che ha le mani piene di sangue. John Doe si è quindi costituito, ma il suo progetto non è stato completato; tuttavia il sangue sulle sue mani appartiene alla vittima della superbia, a se stesso (perché raschiava i suoi polpastrelli per non lasciare impronte) e ad una terza persona non ancora identificata. Il suo avvocato comunica a Somerset e Mills che John Doe rivelerà gli altri due corpi soltanto ai due detective e che confesserà anche gli altri omicidi; nel caso i due dovessero rifiutare la proposta verrà dichiarata l'infermità mentale. I due decidono quindi di farla finita e accettano il patto.
    Dopo un dialogo con John Doe durante il viaggio, i tre arrivano sul luogo segnalato dal maniaco, ovvero in una zona del desolato deserto dove però non c'è nulla oltre ad un cane morto.............

    CURIOSITA'

    Denzel Washington rifiutò la parte che andò poi a Brad Pitt.
    Inseguendo il killer sotto la pioggia, in una scena del film, Brad Pitt si procurò un brutto taglio che lo costrinse a terminare il film fasciato, o girato di lato, oppure ancora con la mano in tasca.
    In una delle scene Mills e Somerset discutono del libro Of human bondage, il cui autore è per l'appunto William Somerset Maugham. Nel doppiaggio italiano questo romanzo è stato sostituito da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij per ragioni di traduzione; la versione originale in inglese di questa scena, nella quale i due detective stanno leggendo i titoli di alcuni dei libri che l'assassino potrebbe aver letto, è infatti:
    Mills."...'In Cold Blood', 'Of Human Bondage'... Bondage?"

    Somerset. "Not what you're thinking".

    La versione doppiata in italiano invece è:

    Mills."...'A Sangue Freddo', 'Delitto e Castigo'... è sugli omicidi?"

    Somerset. "Non esattamente".

    Mantenendo lo stesso romanzo a cui si fa riferimento nella versione originale, la versione tradotta in italiano non avrebbe comunque colto l'allusione alla pratica sessuale del bondage di cui Mills parla, poiché il libro di Maugham in Italia è noto come Schiavo d'amore. Quindi si è ritenuto, evidentemente, opportuno sostituirlo con un altro romanzo nel momento del doppiaggio.

    Alfonso Freeman, figlio di Morgan, interpreta il tecnico che lavora sull'impronta digitale trovata dai detective.
    I quaderni di John Doe sono dei veri manoscritti preparati per il film in due mesi di lavoro per un costo di 15.000 dollari. Secondo quanto dice Somerset, inoltre, due mesi è il tempo che servirebbe alla polizia per leggerli tutti. Altra particolarità: i quaderni di John Doe sono uguali a quelli usati da Evan nel film The Butterfly Effect.
    Kevin Spacey ha accettato di togliere il proprio nome dai titoli iniziali per consentire una maggior suspense riguardo all'identità del killer John Doe. Per questo motivo il suo nome è il primo ad apparire nei titoli di coda che, altra particolarità, scorrono dall'alto verso il basso.
    Nella scena in cui John Doe chiama il 911 per dire "Ancora... ho ucciso ancora", il telefonista che riceve la chiamata è Harris Savides, direttore della fotografia di due dei film di David Fincher (The Game - Nessuna regola e Zodiac).
    L'attore che impersona il primo cadavere in una delle prime scene è Andrew Kevin Walker, lo sceneggiatore e soggettista del film.
    Per mostrare il corpo di Victor, la vittima di accidia, David Fincher non volle utilizzare un manichino o un fantoccio animato, ma un vero attore che fosse molto magro e scarno. Il ruolo andò a Michael Reid McKay, che al momento delle riprese pesava solo 36 kg.
    Quando Morgan Freeman va in biblioteca viene suonata L'aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach.
    Sul comodino di Somerset è presente un pezzo di carta da parati. Tra le scene tagliate ce n'è una in cui questi visiona una casa di campagna con un agente immobiliare (dove probabilmente avrebbe vissuto dopo aver lasciato dalla polizia) in cui le pareti hanno la stessa trama di quel pezzo.
    L'attore che interpreta il proprietario del locale dove viene uccisa la prostituta è Michael Massee, colui che ha ucciso materialmente Brandon Lee ne "Il Corvo", ed è presente anche in The Game - Nessuna regola diretto dallo stesso Fincher.
     
    .
  2. mauro255
     
    .

    User deleted




    I SOLITI SOSPETTI

    Titolo originale: The Usual Suspects
    Paese: USA
    Anno: 1995
    Durata: 100 min
    Regia: Bryan Singer
    Soggetto: Christopher McQuarrie
    Sceneggiatura: Christopher McQuarrie

    Interpreti e Personaggi:

    Gabriel Byrne: Dean Keaton
    Kevin Spacey: Roger "Verbal" Kint
    Chazz Palminteri: David Kujan
    Kevin Pollak: Todd Hockney
    Pete Postlethwaite: Kobayashi
    Stephen Baldwin: Ray McManus
    Benicio Del Toro: Fenster

    Fotografia: Newton Thomas Sigel
    Montaggio: John Ottman
    Effetti speciali: Roy Downey
    Musiche: John Ottman
    Scenografia: David Lazan

    PREMI

    2 Premi Oscar 1996: Oscar al miglior attore non protagonista (Kevin Spacey), Oscar alla migliore sceneggiatura originale
    BAFTA 1996: BAFTA alla migliore sceneggiatura originale, BAFTA al miglior montaggio
    2 Independent Spirit Awards 1996: miglior sceneggiatura, miglior attore non protagonista (Benicio Del Toro)
    2 National Board of Review Awards 1995: miglior attore non protagonista (Kevin Spacey), miglior cast
    2 Saturn Award: miglior film, Saturn Award per la miglior colonna sonora


    « La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste, e come niente... sparisce! »
    (Roger "Verbal" Kint)

    I soliti sospetti è un film del 1995, diretto da Bryan Singer.
    È stato presentato fuori concorso al 48° Festival di Cannes.

    TRAMA

    In seguito alla misteriosa esplosione di una nave sospettata di trasportare droga nel porto di Los Angeles, il piccolo truffatore invalido Roger "Verbal" Kint (Kevin Spacey), implicato nella vicenda, ma già prosciolto dal procuratore, viene costretto a subire un ultimo interrogatorio dall'agente di polizia doganale David Kujan (Chazz Palminteri). La storia viene presentata come la ricostruzione della deposizione di "Verbal" Kint, e si alterna con scene della deposizione stessa.
    New York, un camion di fucili viene rubato e un gruppo di pregiudicati viene fermato per un confronto all'americana: si tratta dell'ex poliziotto corrotto Dean Keaton (Gabriel Byrne), di "Verbal" Kint, dello scassinatore Todd Hockney (Kevin Pollak) e dei ricettatori McManus (Stephen Baldwin) e Fenster (Benicio Del Toro).
    I cinque si conoscono solo superficialmente o di nome e non hanno mai lavorato assieme, tuttavia decidono di eseguire un colpo, proposto da McManus, in grado di mettere nei guai il dipartimento di polizia di New York, e far loro ottenere vendetta per il trattamento ricevuto: dopo essere stati rilasciati per insufficienza di prove rapinano due poliziotti corrotti che scortano illegalmente un trafficante di pietre preziose. Il colpo riesce e la banda si dirige in California per rivendere gli smeraldi del bottino a un ricettatore conosciuto da McManus: il ricettatore propone quindi ai cinque un altro colpo, ai danni di un commerciante di gioielli, che i rapinatori uccidono durante l'azione e che scoprono avere con sé non gioielli ma cocaina. Il ricettatore che aveva proposto il colpo si difende sostenendo che gli era stato suggerito da un misterioso personaggio, un avvocato di nome Kobayashi (Pete Postlethwaite).
    Costui dichiara di lavorare per Keyser Söze, un misterioso boss criminale che nessuno ha mai visto o conosciuto, e sul quale aleggiano diverse leggende: a suo dire tutti e cinque i delinquenti hanno in passato, in qualche modo, "pestato i piedi" a Söze ed ora quest'ultimo pretende che essi compiano un colpo su commissione quale risarcimento dei danni ricevuti.
    Dopo un primo rifiuto, al quale segue l'uccisione, da parte di sicari di Söze, di Fenster, e non prima di aver toccato con mano la capacità di questo boss di mettere in pratica le proprie minacce, i quattro rimasti decidono di collaborare.
    Il piano consiste nell'assaltare una nave nel porto di Los Angeles, a detta dell'emissario di Söze, carica di droga di proprietà dell'organizzazione concorrente a quella del misterioso boss.
    Fin dalla sua progettazione il piano si rivela come estremamente rischioso, tanto che Dean Keaton, di nascosto dagli altri, invita "Verbal" Kint a non parteciparvi, riuscendo in questo modo a salvargli la vita.
    Durante la concitata operazione, si scopre che il vero bersaglio non era la droga (che infatti non è presente), ma un uomo: l'unico testimone in grado di identificare Keyser Söze.
    Kujan nel corso dell'interrogatorio si convince sempre di più che, se questa persona esiste veramente, non può che essere Keaton. Ma nel finale a sorpresa........

    CURIOSITA'


    Il film è stato girato in modo che nessuno degli attori scoprisse la reale identità di Keyser Söze prima della fine delle riprese.
    Keyser Söze è interpretato da ben 5 attori.
    Il ruolo di Verbal Kint è stato scritto appositamente per Kevin Spacey.
    L'ordine dei fascicoli personali consegnati dall'avvocato Kobayashi ai cinque criminali è l'ordine in cui i personaggi muoiono: Fenster, Hockney, McManus, Keaton.

     
    .
  3. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL CORVO

    Titolo originale: The Crow
    Paese: USA
    Anno: 1994
    Durata: 102 min
    Regia: Alex Proyas
    Soggetto: dal fumetto di James O'Barr
    Sceneggiatura: David J. Schow, John Shirley

    Interpreti e Personaggi:

    Brandon Lee: Eric Draven/il corvo
    Ernie Hudson: Albrecht
    Michael Wincott: Top Dollar
    Rochelle Davis: Sarah
    Angel David: Skank
    Bai Ling: Myca
    David Patrick Kelly: T-Bird
    Michael Massee: Funboy
    Jon Polito: Gideon
    Marco Rodrìguez: detective Torres
    Sofia Shinas: Shelly Webster
    Anna Levine: Darla
    Angel David: Skank
    Laurence Mason: Tin Tin
    Tony Todd: Grange
    Bill Raymond: Mickey

    Fotografia: Dariusz Wolski
    Montaggio: Dov Hoenig, Scott Smith
    Effetti speciali: Scott Coulter, John Patteson, Sandy Collora
    Musiche: vari
    Scenografia: Marthe Pineau

    PREMI

    MTV Movie Awards 1995 "Miglior canzone in una colonna sonora" e "Miglior attore"
    Broadcast Music Incorporated "Miglior canzone in una colonna sonora"
    4 nominations al Saturn Award


    « Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. »
    (Sarah)

    Il corvo è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall'omonimo fumetto di James O'Barr. È l'ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola mentre stava effettuando le riprese del film.

    TRAMA

    Eric Draven e Shelly Webster sono due giovani innamorati in procinto di sposarsi. Ma la notte prima delle nozze, la terribile Devil's Night (la Notte Del Diavolo), così chiamata a causa della puntuale esplosione di violenze in città, quattro balordi chiamati T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin irrompono nel loro appartamento e a turno violentano Shelly dopo averla picchiata. Nel frattempo rientra in casa Eric che viene accoltellato e lanciato dalla finestra, dopo che due dei quattro gli sparano una pallottola nel petto. Shelly morirà, dopo 30 ore di sofferenze, in ospedale.
    Un'antica credenza dice che quando qualcuno muore, un corvo porta la sua anima nella terra dei morti. Ma quando la morte è particolarmente triste o dolorosa, il corvo fa resuscitare l'anima per poter regolare i conti. Un anno dopo la sua morte, un corvo si posa sulla tomba di Eric ed il giovane resuscita. Grazie al corvo l'antica leggenda diventa realtà ed Eric può preparare la vendetta contro coloro che hanno portato tanto dolore nella sua vita da farlo tornare dal regno dei morti. Reso invulnerabile dalla sua nuova natura ultraterrena, Eric si aggira silenzioso e rapido nei vicoli della città.
    Il corvo è il tramite tra il regno dei vivi e quello dei morti, i suoi occhi sono gli occhi di Eric, che in questo modo può avere una veduta aerea dal punto in cui il corvo si trova. Ritroverà, in questo modo, Sarah, la giovanissima amica che sente molto la loro mancanza, e sarà aiutato da un coscienzioso agente di polizia, Albrecht, che era rimasto al fianco di Shelly in quelle 30 ore di sofferenza e che gli mostrerà la sua interminabile, straziante agonia. Così il giovane scova uno ad uno i quattro balordi di cui si vendicherà.
    Tornato nella sua abitazione, Eric vive gli istanti della sua morte e della violenza a Shelly; quindi si trucca come Pierrot, si veste di nero ed inizia a vendicarsi uccidendo il primo teppista, Tin Tin. Poi si reca da Gideon, titolare di un banco dei pegni, per recuperare l'anello di fidanzamento. Eric commissiona a Gideon di mettere all'erta i suoi aguzzini e, dopo una provocazione del negoziante, fà esplodere la sua attività e se ne va per continuare la sua vendetta.
    Eric, che frattanto ha liberato Darla (la madre di Sarah) dalla prostituzione e dalla schiavitù della droga, elimina Funboy, il secondo carnefice. La stessa sorte toccherà a T-Bird, il capo dei balordi, eliminato davanti agli occhi Skank, ultimo obiettivo del protagonista. Skank viene sorvegliato dagli uomini di Top Dollar, poiché potesse fornire informazioni importanti sul conto di Eric. Draven giunge nel covo dell'organizzazione, chiedendo a Top Dollar di lasciargli solamente Skank per concludere la sua vendetta ma, davanti al suo rifiuto, lo provoca e il boss ordina ai suoi uomini di freddarlo.
    A questo punto, Eric stermina tutti i criminali del boss, il quale riesce a scappare con Myca, amante nonché sorella carnale, e Grange, suo fidato subalterno. Compiuto il massacro, Eric acciuffa Skank e, dopo un breve scambio di battute, lo uccide; la sua vendetta sembra terminata e Draven può ricongiungersi con la sua amata Shelly. Recandosi al cimitero, incontra Sarah dandole il suo estremo saluto ma la ragazzina, tornando a casa, viene rapita da Grange per ordine di Top Dollar, costringendo Eric a ritardare il suo ritorno nell'aldilà. Lo scontro con Top Dollar è molto difficile, perché Myca scopre che la forza di Eric risiede nel corvo.
    Infatti, ferito il corvo, il protagonista perde la sua invulnerabilità ma, con l'aiuto di Albrecht, fa si che i tre vengano sgominati e Eric alla fine riuscirà a eliminare anche il capo della banda........

    LA MORTE DI BRANDON LEE

    L'attore protagonista morì il 31 marzo 1993 a Wilmington (North Carolina), quando mancavano tre giorni alla fine delle riprese del film, ucciso da una pistola che doveva essere caricata a salve. Lee aveva completato quasi tutte le battute e lo staff decise di lasciare alla fine le scene dei flashback di Eric e Shelly, in modo che l'attore completasse il film senza il make up.
    La tragedia nacque per una disattenzione dello staff, che non controllò la pistola che lo uccise. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all'interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata prima delle riprese ma all'interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole. Il difetto passò inosservato e l'arma venne poi ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. Per via della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu sufficientemente forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all'addome.
    La scena fatale è quella in cui all'appena resuscitato Eric, tornato nella sua abitazione e turbato dai ricordi di quella tragedia, ritornano alla mente le dinamiche della sua morte. In quel momento l'arma che lo uccise era in mano a Michael Massee (Funboy) il quale, inconsapevole del suo malfunzionamento, lo colpì ferendolo gravemente. Dopo l'incidente, Brandon fu ricoverato urgentemente al "New Hanover Regional Medical Center" di Wilmington, dove morì dopo una vana operazione di circa 12 ore.
    Con la morte di Lee, concludere il film fu più arduo del previsto, non solo perché alcune parti del deceduto attore dovevano essere completate ma anche perché alcuni interpreti non parteciparono alla sua ultimazione. Sofia Shinas (Shelly), che assistette al dramma, si rifiutò di proseguire e tornò nella sua abitazione a Los Angeles. Anche Ernie Hudson (Albrecht) abbandonò per motivi familiari, a causa della morte di suo cognato. A due mesi dal decesso dell'attore la troupe, anche per volere della fidanzata di Brandon, Eliza Hutton, decise di completare il film e i restanti attori continuarono a parteciparvi, compreso Michael Massee, che però cadrà in depressione, per un certo periodo, a causa della tragedia.
    Dopo il terribile incidente, la produzione cinematografica statunitense, stabilì che nelle sparatorie, le armi non venissero più puntate direttamente verso gli individui, ma con un'angolazione di 30°.
    Grazie all'aggiunta di tagli di altre scene e dei montaggi digitali, Il corvo poté essere ultimato, con l'aggiunta di un costo di 8 milioni di dollari, in totale 15 milioni di dollari vennero spesi per creare il film. Inoltre, in molte parti della pellicola, il ruolo di "Eric Draven" venne affidato a Chad Stahelski e Jeff Cadiente, stuntman e grandi amici di Brandon. La scena della morte di Brandon non fu inserita (si dice sia stata distrutta o sequestrata dalla polizia) e quella presente nel film è stata rifatta da una controfigura. Alla sua uscita, Il corvo fu un enorme successo di pubblico e critica, incassando circa $50,693,129 negli Stati Uniti e $94,000,000 al livello mondiale incluso $11,774,332 nel suo fine-settimana di apertura. Totalmente arrivato ad incassare 170 milioni di dollari. Il film è stato posizionato al ventiquattresimo posto nella classifica dei più visti negli Stati Uniti, nel 1994.
    Nel 1995 il film si aggiudica il MTV Movie Award per la miglior colonna sonora e il premio per "il miglior attore" a Brandon Lee. Inoltre tale successo, conferma anche le nominations per il Saturn Award per miglior film e Brandon Lee per il miglior attore, ma anche varie per il genere horror-drammatico.

    LE SCENE RIMASTE

    La pellicola è stata completata grazie alle controfigure e un parziale riutilizzo del "girato" unito a tecniche di computer grafica. Le scene realizzate dopo l'incidente accaduto a Lee sono le seguenti:

    1.Eric torna per la prima volta nel suo appartamento. Una sequenza in cui Brandon Lee avanza in un vicolo, durante la pioggia, è stata rielaborata per mostrarlo invece mentre entra dalla porta; sono state aggiunte gocce d'acqua provenienti dall'alto (imputabili ad una tubatura perforata) per giustificare il fatto che l'attore fosse bagnato. Tutta la restante scena in cui Eric viene disturbato dal ricordo del suo assassinio e dello stupro di Shelly (compresa la scena in cui Massee uccise Lee nella realtà) è stata interamente rifatta da uno dei suoi stuntman.
    2.La scena del trucco. L'attore è una controfigura e il volto di Brandon, visibile riflesso nello specchio rotto, è stato aggiunto in seguito, adeguatamente alterato.
    3.Le due parti quando Draven suona la chitarra sul tetto della sua abitazione.
    4.La scena dove il protagonista prepara la condanna a morte di T-Bird (David Patrick Kelly), riempiendo la sua auto di esplosivi. Draven, interpretato da una controfigura, non parla e non viene mostrato in volto e i brevi istanti in cui si nota il suo viso in primo piano fanno parte di una scena tagliata quando Brandon era ancora vivo.
    5.Quando Sarah visita l'appartamento, il viso di Eric non viene mai inquadrato perché si tratta di una controfigura.
    6.Dopo aver ucciso Skank (Angel David), Eric scappa sui tetti per sfuggire dalla polizia e viene aiutato dal poliziotto Albrecht. Il tutto venne girato da uno stuntman.
    La scena in cui Eric viene scagliato dalla finestra non è stata filmata (come erroneamente si crede) con l'aiuto della controfigura. Un video tratto dal DVD in versione Collectors Edition (ma presente anche su youtube), nel quale son presenti vari spezzoni del dietro le quinte del film, mostra un set nel quale Lee è attaccato ad un elastico, con le gambe e le braccia protese verso il basso, e la scena viene girata da una telecamera piazzata sotto di lui. Lee si sposta con l'elastico dal basso verso l'alto ma la scena verrà poi modificata col computer in modo da sembrare una caduta.

    MODIFICHE

    Rispetto al fumetto, l'adattamento cinematografico ha subito alcune modifiche: ad esempio, nel fumetto Eric è invulnerabile; invece nel finale del film egli perde i poteri. Secondo il copione questo accade perché a quel punto la sua vendetta è ormai compiuta, e ciò gli viene rivelato da uno spirito guida, chiamato Skull Cowboy (interpretato da Michael Berryman), che lo avverte sul sagrato della chiesa dove avverrà lo scontro finale con Top Dollar. In fase di montaggio, però, le scene con questo inquietante personaggio furono eliminate e la produzione decise di dare maggior risalto alla simbiosi tra l'uomo ed il corvo, evidenziando la nuova vulnerabilità di Eric nel momento in cui l'uccello viene ferito.
    La scena della morte di Funboy doveva essere più lunga: dopo il combattimento, Eric gli incide un corvo sul petto con una siringa.
    La scena in casa di Albrecht doveva essere più breve; la parte finale, in cui Eric ricorda Shelly con affetto ("... ma credimi, niente è insignificante.") non era presente nel copione ed è stata improvvisata dai due attori.
    La versione italiana del DVD è stata inspiegabilmente realizzata in 4:3, e nonostante siano successivamente uscite diverse edizioni (cofanetti, collector edition) non è mai stata pubblicata una versione in 16:9.
    Inizialmente Brandon Lee voleva che il film fosse girato in bianco e nero per rifarsi all'omonimo fumetto e usare il colore solamente nelle scene di Flashback, ma i produttori non furono d'accordo.
    Su eMule è stata trovata una scena tagliata del film. Inizia quando T-bird e gli altri scappano con l' auto dopo aver piazzato una bomba alla sala giochi, e Eric ha preso gli stivali dal secchio dell'immondizia. Eric si avvicina al muro della salagiochi prima che esploda e c'è il manifesto degli Hangman Joke (il suo gruppo): lo tocca ed ha il suo primo flashback, dove si rivede mentre suona in un locale con il suo gruppo. Il locale esplode e lui cade a terra, con la faccia sporca di nero.

    CITAZIONI

    Il capo della banda T-Bird, durante l'aggressione, dileggia un brano che legge su un libro di Shelly, e lo ricorda nel momento in cui riconosce Eric nel corvo che sta per ucciderlo: il brano è tratto dal quarto libro di Paradiso Perduto di John Milton.
    Quando Eric entra nel Gideon's Pawnshop, cita alcuni versi da Il corvo e altre poesie di Edgar Allan Poe: "[...]suddenly there came a tapping,/As of some one gently rapping, rapping at my chamber door.[...]" (nella versione italiana all'improvviso sentii un rumore, come se qualcuno stesse bussando gentilmente alla porta del mio negozio). Questa citazione è resa in modo particolarmente evidente nella versione del film in lingua originale, grazie anche alle parole che Eric pronuncia poco dopo la citazione, riprendendola.
    "Non può piovere per sempre" è sicuramente la frase simbolo de "Il corvo". La citazione più importante e più famosa è presente tra l'altro nel testo di una canzone di Eric Draven. Durante una scena del film la piccola Sarah riconosce Eric proprio da questa frase nonostante il trucco e i tentativi di quest'ultimo di nascondersi.

    ATTORI

    Il casting per il film rivela molte curiosità interessanti, sia per quanto riguarda i protagonisti che per piccole apparizioni. La regia del film fu proposta inizialmente a Dario Argento, che però rifiutò. Cameron Diaz rifiutò il ruolo di Shelly perché non le piaceva la sceneggiatura. Per la parte di Eric inizialmente doveva essere destinata a River Phoenix, ma la sua prematura morte portò la produzione a cercare un altro attore individuato inizialmente da Christian Slater, che però rifiutò. Eric Mabius, che fu il protagonista de Il corvo 3 - Salvation, fece l'audizione per il ruolo di Funboy.
    Sebbene un animale non possa essere considerato un attore, c'è da aggiungere che uno dei corvi usati nel film, di nome Magic, è stato poi usato anche in tutti e tre i seguiti.
    Nel film fanno due camei l'attore David J. Schow (uno dei primi uomini ad essere uccisi nello scontro a fuoco durante la riunione delle gang: lo vediamo cadere e poi sparire sotto il tavolo) e James O'Barr (l'uomo che ruba una TV dopo che il negozio di Gideon salta in aria ed è in fiamme).

    CURIOSITA'

    Per interpretare Eric, Brandon perse 7 kg.
    Nel film, Eric è il cantante e chitarrista della band degli Hangman's Joke. Un gruppo gothic metal con questo nome esiste davvero e si è formato nel 1995, in Svizzera.
    Il cognome di Eric nel film è Draven, che in inglese foneticamente suona come "The Raven". La frase "the raven" tradotta significa "il corvino" o "il corvo".

    COLONNA SONORA

    La colonna sonora del film vanta partecipazioni di famosi artisti, sia in interpretazioni originali sia in cover di altre band. La particolare atmosfera del film è stata ben sottolineata da brani punk e gothic e l'album ha avuto un buon riscontro di vendite. Si noti che il brano d'apertura, Burn dei Cure, può essere considerato una chiusura del cerchio perché, come riferito dallo stesso James O'Barr, il gruppo inglese con la sua musica lo ispirò nella creazione della storia. Non è invece presente alcun brano dei Bauhaus il cui cantante Peter Murphy fu la base per O'Barr nell'ideare le fattezze di Eric.

    1."Burn" - The Cure – 6:39
    2."Golgotha Tenement Blues" - Machines of Loving Grace – 4:01
    3."Big Empty" - Stone Temple Pilots – 4:56
    4."Dead Souls" - Nine Inch Nails – 4:54
    5."Darkness" - Rage Against the Machine – 3:41
    6."Color Me Once" - Violent Femmes – 4:09
    7."Ghost Rider" - Rollins Band – 5:45
    8."Milquetoast" (conosciuta come "Milktoast") - Helmet – 3:59
    9."The Badge" - Pantera – 3:54
    10."Slip Slide Melting" - For Love Not Lisa – 5:47
    11."After the Flesh" - My Life with the Thrill Kill Kult – 2:59
    12."Snakedriver" - The Jesus and Mary Chain – 3:41
    13."Time Baby III" - Medicine – 3:52
    14."It Can't Rain All the Time" - Jane Siberry – 5:34
    Oltre a questo disco, esiste anche un album con la colonna sonora originale creata per il film dal compositore Graeme Revell che include partiture orchestrali insieme a contaminazioni decisamente metal.

    LA SAGA

    Il film ha avuto diversi sequel, diretti da vari registi:

    Il corvo (1994)
    Il corvo - City Of Angels (1996)
    Il corvo - Salvation (2000)
    Il corvo - Preghiera maledetta (2005)
    Esiste anche una serie tv americana nata nel 1998 e formata da una sola stagione televisiva composta da 22 episodi ispirata al film intitolata The crow: Stairway to heaven.

    Secondo quanto riporta Variety sarebbe in programma un nuovo film della saga. Questo nuovo capitolo, più che un remake, dovrebbe essere un nuovo adattamento cinematografico dei fumetti di James O'Barr. Non è ancora ufficiale, ma alla regia dovrebbe esserci Stephen Norrington. La Relativity Media è in trattative con il produttore Ed Pressman, il quale dovrebbe farsi carico del finanziamento della pellicola, come ha già fatto con l'originale del 1994. “Dove il film di Alex Proyas era gloriosamente gotico e stilizzato, il nuovo adattamento sarà realistico, spigoloso e misterioso, con uno stile quasi documentaristico” dice il regista. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni sul progetto.





     
    .
  4. mauro255
     
    .

    User deleted





    INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO

    Titolo originale: Close Encounters of the Third Kind
    Paese: USA
    Anno: 1977
    Durata: 132 min
    Regia: Steven Spielberg
    Sceneggiatura: Steven Spielberg

    Interpreti e Personaggi:

    Richard Dreyfuss: Roy Neary
    François Truffaut: Claude Lacombe
    Teri Garr: Ronnie Neary
    Melinda Dillon: Jillian Guiler
    Bob Balaban: David Laughlin
    J. Patrick McNamara: Leader del progetto
    Warren J. Kemmerling: Wild Bill
    Roberts Blossom: Contadino
    Philip Dodds: Jean Claude
    Cary Guffey: Barry Guiler
    Shawn Bishop: Brad Neary
    Adrienne Campbell: Sylvia Neary
    Justin Dreyfuss: Toby Neary
    Lance Henriksen: Robert

    Fotografia: Vilmos Zsigmond
    Montaggio: Michael Kahn
    Effetti speciali: Roy Arbogast, Douglas Trumbull
    Musiche: John Williams
    Scenografia: Joe Alves

    PREMI

    2 Premi Oscar 1978 (su 9 nomination):
    miglior fotografia
    premio speciale per gli effetti sonori

    David di Donatello 1978:
    miglior film straniero

    BAFTA:
    BAFTA alla migliore scenografia


    Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind) è un film del 1977 diretto da Steven Spielberg. È un classico del cinema di fantascienza nel quale viene narrato il possibile primo contatto con degli extraterrestri.
    Vincitore di vari premi tra cui due Oscar, nel 2007 il film è stato scelto per essere preservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

    TRAMA


    Il film è diviso fondamentalmente in due episodi, strettamente intrecciati tra loro.
    Il primo episodio vede protagonista una madre e suo figlio, misteriosamente rapito da parte dei temuti alieni, che ormai appaiono spesso nel piccolo paesino nel quale abitano da più di una settimana, spaventando gli abitanti; appaiono con le loro navi nel cielo e brillano come stelle di vari colori. Il secondo episodio narra di un uomo il quale, sulla via del ritorno a casa, si trova fermo nel bel mezzo della strada con un UFO sopra la sua auto; presto l'uomo, Roy (Richard Dreyfuss) si incontrerà con la madre, Jillian, e il bambino, Barry, che ancora non è stato rapito.
    La vita dei due è profondamente sconvolta dalla continua visione di una forma che cercano di ricreare in ogni modo: con la schiuma da barba, col purè di patate e perfino con la terra del giardino! Ma gli episodi sono soltanto un ulteriore coinvolgimento, perché un altro episodio viene creato come cardine tra questi episodi: è quello che coinvolge lo studioso francese Claude Lacombe. Egli infatti lavora per il governo degli Stati Uniti da quando una squadriglia di caccia militari viene ritrovata in Messico dopo essere stata (presumibilmente) rapita dagli alieni.
    Successivamente, nel deserto del Gobi, in Mongolia, viene ritrovata una portaerei, anch'essa sequestrata dai misteriosi esseri svariati anni prima. Sempre nel deserto del Gobi, i terrorizzati abitanti di un villaggio informano Lacombe dello strano suono sentito prima che apparisse la portaerei. L'esercito statunitense, compreso ormai il luogo dove queste entità vogliono farsi scoprire, decide di smantellare la zona attorno la Torre del Diavolo, una caratteristica montagna con la cima tronca; per far sgomberare gli abitanti, l'esercito diffonde la falsa notizia cheQproprio lì intorno si è rovesciato un carico di un gas letale.
    Quando le telecamere dei giornalisti inquadrano la montagna, Roy capisce che la forma da lui riprodotta ossessivamente in ogni modo è proprio la Torre del Diavolo. Così, lui e Jillian, incontratisi casualmente, decidono di oltrepassare le frontiere che l'esercito ha messo, sfidando il presunto pericolo e andando inconto alla montagna. Quando, ben presto, giunge la notte, Jillian e Roy assisteranno al più strabiliante di tutti gli "incontri ravvicinati del terzo tipo".

    LE TRE VERSIONI DEL FILM

    Di questo film sono state editate ben tre versioni: quella originale del 1977, quella del 1980 chiamata "Special Edition", e quella del 1998 chiamata "Director's Cut". La prima di queste versioni, di 130 minuti, non è mai stata distribuita in Home video, la seconda, di 127, è stata distribuita solo in VHS, l'ultima, di 132 minuti, è l'unica già uscita in DVD. Il 4 dicembre 2007 è uscito in DVD e in Blu-ray Disc il cofanetto "30th Anniversary Ultimate Edition", che per la prima volta le contiene tutte e tre. Tale cofanetto include anche un poster che mette a confronto nel dettaglio le tre versioni, più un libretto di 32 pagine con testo in inglese e foto in bianco e nero. Una pecca per gli appassionati è l'assenza del doppiaggio originale del 1977: le tracce in italiano presentano il solo ridoppiaggio effettuato in occasione della prima pubblicazione in DVD di tale film (ridoppiaggio che si rese necessario per costruire una traccia audio di alta qualità a 5.1 canali).

    GLI ALIENI DI SPIELBERG

    Steven Spielberg, che ha diretto pellicole di generi diversissimi tra loro in oltre trent'anni di carriera cinematografica (iniziata nella prima metà degli anni settanta), ha girato ben tre film e prodotto una serie televisiva (Taken) sugli alieni, offrendo punti di vista differenti sul possibile svolgimento di un primo contatto con essi. Incontri ravvicinati descrive questo primo contatto in termini più realistici (o almeno più aderenti alla letteratura sull'argomento). Rispetto alle opere successive, inoltre, mostra (anche se solo alla fine) extraterrestri pacifici e benevoli, segnando un punto di svolta rispetto all'immaginario cinematografico sull'alieno. E inoltre uno dei rari casi nel panorama cinematografico in cui l'incontro fra umani ed alieni avviene in modo "scientifico", ovvero nella maniera in cui ci si aspetterebbe che due civiltà si incontrino pacificamente. Nelle scene finali si vedono infatti anche alcuni esploratori che salgono sulla nave spaziale aliena a scopo di studio.
    In E.T. l'Extra-Terrestre (1982) narra dell'incontro tra un singolo, indifeso alieno (un botanico lasciato per errore sul nostro pianeta) e un bambino e della loro amicizia, in continuità ideale con la pellicola precedente.
    Ne La guerra dei mondi (2005) riprende all'opposto il tema dell'invasione aliena, tanto caro a Hollywood nell'epoca della Guerra fredda, quando l'extraterrestre rappresentava il "nemico" crudele e inumano, irrimediabilmente "alieno", da combattere ad ogni costo.
    Nel 2001 Steven Spielberg realizza l'ultima idea di Stanley Kubrick: AI - Intelligenza Artificiale, nel finale di questo film Spielberg torna a lavorare sul tema quando dopo 2000 anni degli esseri extraterrestri ritrovano il protagonista parzialmente ibernato nel ghiaccio del mare. Non è chiaro tuttavia se questi esseri siano extreterrestri oppure terrestri evoluti. O, come nell’immaginario di Kubrick, essi rappresentano gli stessi robot che si sono evoluti, sopravvivendo alle persecuzione (visto che essi erano capaci di autoripararsi come si vede nel film), oltre ogni immaginazione umana.
    A questi famosi film del regista sull'argomento "extraterrestre", si aggiunge a sorpresa il quarto capitolo della saga di Indiana Jones, dove, oltre ad essere rappresentata un'ulteriore tesi sul possibile contatto tra umani ed alieni nell'antichità e fornita un'interpretazione più metafisica della fantascienza, storia ed archeologia, il regista cita se stesso, facendo riapparire nel finale un umanoide molto simile a quello già visto in Incontri ravvicinati del terzo tipo.

    LA MELODIA

    Nel film, gli extraterrestri mandano un messaggio che è costituito da una sequenza di cinque note (in realtà si tratta di sole quattro note, due delle quali separate da un'ottava, dunque non è tecnicamente una scala pentatonica). Il compositore della colonna sonora John Williams scrisse, su indicazione di Spielberg, questa sequenza di note. In realtà Williams avrebbe voluto utilizzare una melodia con almeno sette note, ma Spielberg fu irremovibile in quanto voleva una sequenza di sole 5 note che fosse possibile considerare come equivalente musicale della parola inglese HELLO (le note sono Sib - Do - Lab - Mib - Lab) .
    Forse per questa ragione nel film il personaggio Lacombe, osserva, dopo aver sentito cantare la sequenza di suoni nella scena ambientata a Dharamsala in India: «Mais c'est la guerre pentatonique... cinq notes au lieu de sept!» (Traduzione: «Ma è la guerra pentatonica... cinque note invece di sette!» .
    La stessa musica è citata nel film di 007 Moonraker - Operazione spazio quando James Bond compone i cinque numeri del codice per entrare in un laboratorio a Venezia, e anche all'inizio dell'esibizione live dei Daft Punk durante il tour Alive 2007, a simboleggiare l'incontro tra alieni (i Daft Punk si travestono notoriamente da robots) e umani (il pubblico).
     
    .
  5. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LA COMPAGNIA DELL'ANNO

    Titolo originale: The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
    Paese: Nuova Zelanda/USA
    Anno: 2001
    Durata: 180 min (208 min la versione estesa)
    Regia: Peter Jackson
    Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
    Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
    Casa di produzione: New Line Cinema
    Distribuzione (Italia): Medusa Film

    Interpreti e Personaggi:

    Elijah Wood: Frodo Baggins
    Sean Astin: Samwise Gamgee, "Sam"
    Ian McKellen: Gandalf
    Viggo Mortensen: Aragorn
    Sean Bean: Boromir
    John Rhys-Davies: Gimli
    Billy Boyd: Peregrino Tuc, "Pipino"
    Dominic Monaghan: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
    Orlando Bloom: Legolas
    Ian Holm: Bilbo Baggins
    Cate Blanchett: Galadriel
    Andy Serkis: Gollum
    Liv Tyler: Arwen
    Hugo Weaving: Elrond
    Marton Csokas: Celeborn
    Mark Ferguson: Gil-Galad
    Christopher Lee: Saruman
    Sala Bake: Sauron (voce)
    Lawrence Makoare: Lurtz
    Peter McKenzie: Elendil
    Craig Parker: Haldir
    Harry Sinclair: Isildur

    Fotografia: Andrew Lesnie
    Montaggio: John Gilbert
    Effetti speciali: Richard Taylor, Jim Rygel
    Musiche: Howard Shore (musiche originali), David Donaldson, Enya, David Long, Steve Roche, Janet Roddic
    Scenografia: Grant Major, Dan Hennah, Alan Lee, John Howe

    PREMI

    4 Oscar 2002: miglior fotografia, miglior trucco (Peter Owen), miglior colonna sonora originale, migliori effetti speciali
    4 Premi BAFTA 2002: Miglior film, miglior regia, miglior trucco, migliori effetti speciali
    2 MTV Movie Awards 2002: Miglior film, miglior performance rivelazione maschile (Orlando Bloom)
    3 National Board of Review Awards 2001: migliore attrice non protagonista (Cate Blanchett), Premio speciale per la scenografia, Riconoscimento speciale per il filmmaking (Peter Jackson)
    Screen Actors Guild Awards 2001: miglior attore non protagonista (Ian McKellen)
    2 Kansas City Film Critics Circle Awards 2002: miglior film, miglior regista
    3 AFI Awards 2002:Film dell'anno, Migliori Effetti Digitali, Miglior Design
    2 BFCA Awards 2002: Miglior Compositore(a Howard Shore), Miglior Canzone (May it be)
    4 Satellite Awards 2002: Miglior Film, miglior montaggio, miglior sonoro, migliori effetti visivi
    5 Gransito movie Award 2002: Miglior Fotografia, miglior Sonoro, Miglior Scenografia, Migliori Effetti Speciali, Migliore Scena
    6 LAFCS Awards 2002: miglior regista, migliore sceneggiatura, migliori costumi, migliori effetti speciali, miglior colonna sonora, miglior canzone
    1 LAFCA Award 2002: Miglior Colonna Sonora
    2 SEFCA Awards 2002: Miglior Regista, Miglior Sceneggiatura non originale


    « L'anello non può essere distrutto qui, qualunque sia l'arte che noi possediamo. L'anello fu forgiato tra le fiamme del Monte Fato, solo lì può essere annientato. »
    (Elrond)

    La Compagnia dell'Anello è un film del 2001, diretto da Peter Jackson. È tratto dall'omonima prima parte del romanzo di John Ronald Reuel Tolkien Il Signore degli Anelli. Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 19 dicembre 2001, mentre nelle sale italiane il 18 gennaio 2002.

    TRAMA

    Il film, pur ispirandosi all'opera di Tolkien, in realtà si prende come ogni adattamento alcune licenze, cercando comunque di rispettare lo spirito dell'autore.
    A differenza del romanzo nel prologo del film si narra della seconda era, in cui sono stati forgiati gli anelli, spiegando come Bilbo sia infine entrato in possesso dell'Unico Anello.
    La prima parte del prologo, tratta dall'ultimo racconto de Il Silmarillion, narra dei diciannove anelli che Sauron Signore di Mordor ha donato alle razze della Terra di Mezzo: sette anelli sono stati dati ai nani, tre agli elfi e nove ai re degli uomini; tutti questi, però, sono stati ingannati dall'oscuro signore, il quale ne forgiò uno, l'Unico Anello, con lo scopo di dominare tutti gli altri.
    Nella battaglia contro Sauron, Isildur taglia a Sauron il dito al quale è infilato l'Unico Anello, ottenendo così un'insperata vittoria. Impossessatosi dell'Anello, si lascia però irretire dal malvagio potere in esso contenuto e non ascolta il consiglio di Elrond, che gli dice di gettarlo nella bocca del vulcano su Monte Fato per sconfiggere definitivamente il nemico.
    Questa scelta gli costerà la vita e porterà alla rovina la razza degli uomini, mentre vengono così perse le tracce dell'Anello, che viene in seguito ritrovato da Gollum. Anche l'infelice essere fu corrotto dal malvagio potere di Sauron, finché inspiegabilmente Gollum smarrì l'Anello, forse per volontà dell'oggetto stesso, il quale fu poi ritrovato da Bilbo Baggins.
    La storia comincia con i preparativi per il compleanno di Bilbo, impegnato nella stesura della sua autobiografia: Andata e ritorno. Nel frattempo si avvicina al villaggio di Hobbiville lo stregone Gandalf il Grigio, anch'egli invitato ai festeggiamenti.
    Durante la festa Bilbo indossa l'anello e scompare, con l'intenzione di andare a Gran Burrone e non farsi ritrovare mai più. Prima della partenza, però, è affrontato da Gandalf, che lo spinge a lasciare l'Anello al nipote Frodo.
    Nel frattempo Gandalf studia l'anello, scoprendo la sua origine. La natura dell'anello è confermata indiscutibilmente quando, gettandolo nel fuoco compare l'incisione con il testo:

    « Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. »

    Gandalf riferisce a Frodo che Sauron è risorto spiritualmente per tornare in cerca dell'anello, per questo motivo aveva inviato i Cavalieri Neri (Nazgul) a Hobbiville. Frodo, spinto da Gandalf, decide di partire per Brea per non far trovare l'anello al nemico. Con lui parte anche Sam, il suo giardiniere, mentre Gandalf si dirige alla torre di Orthanc (a Isengard), per parlare con Saruman, capo dell'Ordine degli Stregoni, in cerca di consigli.
    Saruman ha visto quanto sta accadendo tramite il Palantir, la pietra veggente, e ha deciso di schierarsi dalla parte dell'Oscuro Signore. Ignaro di ciò Gandalf si reca da lui per informarlo degli eventi ma Saruman cerca di indurlo a prendere la sua posizione. Nasce uno scontro, da cui Gandalf esce sconfitto ed è imprigionato nella torre di Orthanc.
    Saruman crea un esercito di orchi al servizio di Sauron, nel frattempo Gandalf scappa grazie all'aiuto di Gwahir, una delle Grandi Aquile.
    Durante il viaggio i due Hobbit (Frodo e Sam) incontrano gli elfi che stanno lasciando la Terra di Mezzo per non farvi più ritorno; lungo la strada incontrano due loro congiunti, Merry e Pipino, che si uniranno al loro viaggio; purtroppo sono intercettati e inseguiti dai Cavalieri Neri ma riescono comunque a raggiungere locanda del Puledro impennato a Brea, e lì attendono, invano, l'arrivo di Gandalf. Nella locanda incontrano il ramingo Grampasso.
    Frodo per sbaglio indossa l'Anello per la prima volta, diventando invisibile: tutto quello che lo circonda assume un aspetto distorto, circondato da una mistica nebbia. I Cavalieri Neri, attirati dalla forza magica dell'Anello, cercano di ucciderlo, ma il piccolo Hobbit è salvato dall'intervento di Grampasso.
    Il ramingo allora decide di unirsi agli Hobbit per accompagnarli a Gran Burrone da Elrond; durante il viaggio sono raggiunti dai Nazgul che feriscono Frodo con un pugnale di Morgul, e solo l'intervento di Grampasso, che li respinge con il fuoco, evita conseguenze ancor più gravi. Ad aiutare Frodo, che sta male dopo la pugnalata, arriva Arwen che con il suo cavallo lo conduce a Gran Burrone proteggendolo dai Nazgul: qui Elrond lo cura e, al suo risveglio, incontra Gandalf, i suoi amici Hobbit, e suo zio Bilbo (molto invecchiato da quando ha lasciato l'Anello).
    Il Consiglio di Elrond si riunisce a Gran Burrone, con rappresentanti di tutte le razze, tra cui Gimli per i nani, Legolas per gli elfi, e Boromir per gli uomini. Prima che si tenga il Consiglio, Arwen annuncia di voler rinunciare alla sua immortalità per vivere da mortale con Grampasso che cerca invano di dissuaderla. Il consiglio decide di distruggere l'anello portandolo a Mordor e gettandolo nel Monte Fato, dove è stato forgiato.
    Frodo si offre volontario per compiere la missione e a lui si uniscono Gandalf, Grampasso (che nel frattempo si è rivelato come Aragorn, erede di Isildur e del trono di Gondor), Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Pipino e Merry: è questa la compagine che prenderà il nome di "Compagnia dell'Anello". Bilbo regala a Frodo due oggetti magici, che lo aiuteranno nel corso del suo viaggio: Pungolo, una spada incantata che s'illumina non appena ci sono orchi nelle vicinanze, e una corazza fatta di Mithril, un metallo dei nani caratterizzato da straordinaria leggerezza e grande resistenza. La strada scelta per arrivare alla meta è inizialmente la Breccia di Rohan, da cui si devierà poi per il passo di Caradhras. Alla fine gli ostacoli posti da Saruman, costringeranno il gruppo a passare per le miniere di Moria, territorio di Balin, cugino di Gimli.

    « Vorrei che l'anello non fosse mai venuto da me! Vorrei che non fosse accaduto nulla!
    Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere. Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso. »
    (Frodo e Gandalf)

    Giunti alle miniere scoprono che tutti i nani delle miniere, sono stati sterminati dai Goblin. Un mostro orrendo, il Guardiano del Cancello, blocca la Porta Occidentale di Moria, obbligandoli a proseguire per la strada delle miniere, sulla quale scoprono di essere seguiti da Gollum. Nelle miniere sono attaccati dagli orchi e da un troll di caverna, dopo averli sconfitti, si recano al ponte di Khazad-dum, dove li aggredisce un Balrog di Morgoth. In questo scontro Gandalf, per salvare il resto della compagnia da un nemico aldilà delle possibilità dei mortali, precipita insieme al Balrog nelle profondità della montagna.
    Aragorn assume il comando della Compagnia che guida al bosco di Lothlorien, regno della dama della luce Galadriel. Boromir incomincia a nutrire dei dubbi sull'esito della guerra, mentre Frodo vede attraverso lo specchio magico di Galadriel la distruzione della contea da parte degli orchi e la terribile prigionia che aspetta i suoi compagni in caso di fallimento. Le dolorose sensazioni causate dalla visione lo accompagneranno per il resto del viaggio.
    La Compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continua il viaggio in canoa, lungo il fiume. Nel frattempo gli Uruk-hai di Saruman vengono da questi lanciati sulle tracce della Compagnia, con l'ordine di catturare tutti gli Hobbit e portarli al cospetto dello stregone. Mentre si riposano sulla sponda del fiume Boromir, offuscato nella ragione dalla vicinanza con l'Anello, tenta di rubarlo, ma Frodo, impaurito, lo indossa. Intanto sopraggiungono gli Uruk-hai, il primo ad affrontarli è Aragorn, che consente così a Frodo, che aveva già in animo di proseguire da solo, di fuggire. In suo aiuto giungono anche Legolas, arciere sopraffino, e Gimli, che abbatte i nemici a colpi d'ascia.
    Durante la sua fuga Frodo s'imbatte in Merry e Pipino, i quali richiamano l'attenzione degli orchi di Saruman per salvarlo e permettergli di compiere la sua missione. Boromir si sacrifica a sua volta per salvarli, ma questo non impedisce che i due Hobbit siano catturati.
    Frodo, quindi, deciso a proseguire la missione da solo, sale su una delle canoe, ma il fido Sam, per mantenere la parola data a Gandalf, non vuole abbandonarlo e così proseguono il viaggio insieme.
    L'ultima scena, tratta dal primo capitolo de Le Due Torri, vede Aragorn, Legolas e Gimli che decidono di andare alla ricerca degli Hobbit rapiti (Merry e Pipino).

    « E venne il crepuscolo. Andavano veloci, come ombre grigie in contrade rocciose. »
    (dalla conclusione del I capitolo de Le Due Torri)

    Tanto per annotare qualche particolare di rilievo riguardante il cast, Peter Jackson ha utilizzato la sua esperienza e l'interessante genialità che possiede per confrontare tre attori che nel film condividono, gioie, vittorie ma anche tristi avvenimenti, bravissimi nel sapersene prendere la responsabilità; parliamo di Viggo Mortensen che nel film è il personaggio che forse spicca di più, poi Orlando Bloom che eroicamente interpreta perfettamente il ruolo a lui affidato con il suo irresistibile fascino che oggi colpisce i cuori di ragazze di qualunque età e infine il coraggioso nano Gimli che non è affatto il terzo incomodo ma svolge la sua parte in maniera semplice e coinvolgente, pronto a ravvivare l'ambiente triste e sconsolato con qualche battuta di autoironia.

    PRODUZIONE

    La fase di pre-produzione della trilogia dei film si è avviata nel 1997 è durata quasi tre anni poiché realizzare una trilogia con un budget troppo elevato era molto difficile e impegnativo per molte case di produzione in quei tempi, le riprese del primo e secondo film (girati insieme) è iniziate ufficialmente l'11 ottobre 1999 e si sono terminate il 22 dicembre 2000. Il 7 aprile 2001 è stato presentato il primo trailer della Compagnia dell'Anello.

    INCASSI

    Il primo capitolo del film tratto dalla saga di Tolkien è stato subito record d'incassi: il film ha incassato a livello internazionale circa 871.400.000 $, di cui 314.776.170 $ nelle sale americane. In Italia il film ha venduto biglietti per un totale di 21.430.427 €.

    EDIZIONE HOME VIDEO

    Il film è stato rilasciato dalla New Line Cinema in DVD e in produzione limitata in VHS. In DVD sono state rilasciate due edizioni, la prima in versione cinematografica ovvero quella proiettata al cinema con due dischi di cui uno contiene più di sei ore di extra messa in vendita in Italia il 28 agosto 2002, mentre la seconda è la versione estesa del film che consta circa 25 minuti in più di quella cinematografica messa in commercio nel mercato italiano il 18 novembre 2002. Il film in versione estesa contiene nuove scene inedite ed è diviso in due tempi su due dischi per un totale di quattro (gli altri due contengono extra).

    BLOOPERS O ERRORI

    Quando Bilbo parte da casa, lasciandovi l'anello, lascia la porta aperta. In seguito Frodo entra dentro aprendo la stessa porta mai chiusa. In realtà questo non potrebbe essere un errore, visto che Gandalf potrebbe aver chiuso la porta dopo la partenza di Bilbo.
    Dopo aver trovato l'anello, Bilbo sente in lontananza la voce di Gollum, così s'infila l'anello in tasca e rimane in piedi a guardare, mentre la scena si oscura. Il film darebbe ad intendere che i due non si siano mai incontrati, quindi Gollum non poteva sapere chi gli avesse "rubato" l'anello, in realtà (come si legge ne "Lo Hobbit") Bilbo e Gollum si erano incontrati, e avevano anche combattuto. Questo dettaglio è più evidente nel secondo film, quando Frodo stesso minaccia Gollum con la spada Pungolo, ultimo regalo di Bilbo al nipote, dicendo "L'hai già veduta in passato". Nel film "Lo Hobbit" verrà mostrato l'incontro tra Bilbo e Gollum e chiarirà questa imprecisione.
    Durante lo scontro con Saruman, Gandalf perde il bastone e rimane senza per tutta la prigionia a Isengard. Quando Frodo si sveglia a Gran Burrone Gandalf ha di nuovo il bastone con sé. Tuttavia, si può notare che il bastone che ha a Gran Burrone è diverso dal precedente, quindi in qualche modo è riuscito a prenderne un altro.
    Durante l'inseguimento a cavallo uno dei cavalieri neri tenta di afferrare Frodo, si può notare che l'Hobbit ha delle chiazze verdastre sulla faccia che dopo non si notano più.
    Nella scena in cui Aragorn e Arwen sono sul ponte a Rivendell, a un certo punto si può notare che la ragazza muove le labbra quando è lui a parlare.
    In una breve inquadratura di spalle degli Argonath si nota che uno di loro ha il braccio destro alzato, mentre ambedue hanno alzato solo il sinistro.
    Nella scena in cui Aragorn combatte contro Lurtz (il fittizio capo degli Uruk-hai) è lanciato contro un albero e la spada gli vola via, subito dopo quando Lurtz gli lancia addosso allo scudo Aragorn ha di nuovo la spada in mano e la perde nuovamente.

    SCENE AGGIUNTE NELL'EXTENDED EDITION

    Nel prologo, durante l'assalto degli orchi alla compagnia di Isildur in viaggio verso Gran Burrone, è presente una scena in cui Isildur si infila l'anello per ottenere l'invisibilità e quindi fuggire indisturbato dalla battaglia; ma durante il tuffo che il numenoreano esegue,l'anello gli scivola via, rendendolo così nuovamente visibile e bersaglio delle frecce degli orchi. Nella versione proiettata nei cinema, invece, si passa direttamente dall'assalto degli orchi al cadavere di Isildur che galleggia nell'Anduin.
    Dopo il prologo, Bilbo inizia il suo libro, raccontando degli usi e costumi degli Hobbit.
    Durante la festa di Bilbo c'è una scena in cui Bilbo, evidentemente preoccupato per la sua imminente e segreta partenza, parla con Frodo per dirgli perché lo ha preso con sè e che "se la caverà".
    Verso l'inizio del viaggio di Frodo e Sam, mentre stanno cenando, sentono delle voci in lontanza. Vanno a vedere chi è e scoprono che sono degli Elfi che stanno lasciando la Terra di Mezzo e sono diretti ai Porti Grigi.
    Prima del ritorno di Gandalf nella Contea, Frodo è alla locanda del Drago Verde. Ci sono anche Sam, che è in un tavolo silenzioso e Pipino e Merry che cantano.
    Durante il viaggio per Gran Burrone mentre Frodo è agonizzante per la ferita ricevuta fanno una sosta in una radura con i Troll pietrificati di cui Bilbo raccontava durante la festa di compleanno.
    Prima della partenza della Compagnia, Aragorn osserva la tomba di sua madre. Dopo poco tempo, arriva Elrond e i due discutono su Arwen.
    Durante il consiglio di Elrond Gandalf parla la lingua nera di Mordor, per dimostrare ai presenti quanto ancora sia potente l'Anello e l'Oscuro Signore. Elrond ha come un giramento di testa al sentire quella lingua.
    Tutta la Compagnia è riunita e pronta a partire. Elrond spiega che nessuno è obbligato a fare alcun giuramento e può non spingersi oltre i suoi limiti. La Compagnia dell'Anello parte e Frodo chiede a Gandalf se andare a sinistra o a destra.
    « Mordor, Gandalf, è a sinistra o a destra? »
    (" Frodo ")
    « A sinistra. »
    (" Gandalf ")

    Quando i membri della compagnia stanno per ripartire da Lothlorien, Dama Galadriel da loro dei doni, ognuno dei quali si rivelerà determinante nel prosieguo del viaggio.


    DIFFERENZE DAL LIBRO AL FILM

    Come per ogni adattamento di un libro a una sceneggiatura, gli autori hanno dovuto cambiare molte cose della storia, secondo le esigenze. Di seguito, alcune delle modifiche più evidenti:
    La storia della Battaglia dell'Ultima Alleanza raccontata nel prologo è notevolmente semplificata. Nel libro dopo che le forze di Sauron sono state sconfitte fuori da Mordor seguono sette anni di assedio. Inoltre, per quanto riguarda il momento della sconfitta dell'Oscuro Signore, Sauron è abbattuto in realtà da Elendil, il Re degli Uomini e Gil-Galad, Signore degli Elfi, al termine di un lungo scontro nel quale essi stessi perdono la vita. Isildur ha un ruolo notevolmente minore: solo dopo che Sauron è stato sconfitto egli taglia l'anello e lo porta via con sé.
    In diversi punti del film tempo e spazio della storia sono piuttosto contratti. Fra la festa di compleanno di Bilbo, ad esempio, e il momento il cui Gandalf ritorna nella Contea per verificare se l'anello di Bilbo è in effetti l'Unico Anello, passano nel libro ben diciassette anni. Il Frodo che nel libro parte per la sua avventura è infatti molto più vecchio. Inoltre anche i tempi per la partenza sono fulminei nel film: nel libro non c'è il senso di urgenza per partire, Frodo decide di andare via da casa Baggins ma trasloca in un altro posto della Contea. E passa un altro anno e mezzo prima che parta realmente per Brea.
    Nel libro ci sono ben quattro capitoli tra la fuga degli Hobbit dagli Spettri dell'Anello e l'arrivo al villaggio di Brea, nei quali i protagonisti attraversano la Vecchia Foresta, incontrano Tom Bombadil (un bislacco e misterioso personaggio che ha grandi poteri, che vive in armonia con la natura e non è tentato né influenzato dai poteri dell'Anello), cadono in uno dei tumuli di Tumulilande e si scontrano con uno degli Spettri dei Tumuli, venendo poi salvati da Bombadil. Tumulilande è anche il posto dove essi trovano le loro armi (che invece nel film sono loro fornite da Aragon a Collevento). Tuttavia una scena dell'edizione estesa di "Le Due Torri" (nella quale Barbalbero salva Merry e Pipino da un albero selvaggio), rievoca la scena in cui Tom Bombadil salva gli hobbit dal Vecchio Uomo Salice, non a caso la frase che pronuncia Bombadil ("Non dovevi svegliarti. Mangia la terra, bevi l'acqua, va a dormire") è la stessa che pronuncia Barbalbero.
    Nel libro tutti gli eventi sono narrati sempre dalla prospettiva degli Hobbit. Scene come quella in cui Gandalf e Saruman parlano e poi si scontrano nella torre di Orthanc (o quelle sui piani di Saruman) non sono narrate direttamente. Se ne apprende la dinamica solo quando sono raccontate da qualcuno.
    Quando Saruman imprigiona Gandalf ad Orthanc, nel film gli propone di passare dalla parte di Sauron senza motivare bene questa proposta, nel libro invece gli dice che l' alleanza con Sauron sarebbe solo una finta per distrarre Mordor dall' Anello; una volta preso l' anello, i Saggi avrebbero dominato la Terra di Mezzo con sapienza e ordine.
    Il ruolo di Arwen è stato molto ampliato nel film (in parte prendendo materiale dalle appendici del Signore degli Anelli). Nel libro ad esempio non è Arwen che porta Frodo a Gran Burrone bensì Glorfindel, uno dei più fidati elfi di Elrond. L'onda che spazza via i Cavalieri neri è prodotta dalla magia di Gandalf ed Elrond. Anche l'amore tra Aragorn e Arwen, benché importante, non è mai narrato molto in dettaglio, come invece avviene su schermo.
    Il consiglio di Elrond nel libro è molto più complesso e dettagliato e fornisce molte informazioni sul passato e su tutto quello che è accaduto (informazioni che invece nel film sono parzialmente fornite durante il prologo). Inoltre alcuni consiglieri propongono di nascondere l' anello, se affidarlo a Tomb Bombadil, inviarlo a Valinor o gettarlo nell' oceano. Boromir, che è l' unico che ne propone l' uso, nel libro non si infuria come nel film. Al consiglio partecipa anche Bilbo il quale, nonostante l'età, si offre di portare l'Anello fino al Monte Fato. Infine, la scelta dei componenti della Compagnia avviene lentamente durante la permanenza a Gran Burrone, ed è Elrond che li sceglie, pur non costringendoli, eccetto Gandalf.
    Narsil la spada di Isildur nel libro viene riforgiata poco prima che Aragorn parta con la compagnia mentre nel film viene riforgiata poco prima che Aragorn parta per il sentiero dei morti a metà del Ritorno del re. Sempre a proposito della spada di Aragorn, nel libro lui non ne ha una vera fino alla suddetta riforgiatura, infatti a Brea mostra a Frodo come la sua sia in realtà spezzata poco oltre l'elsa.
    L'Osservatore nel lago di fronte all'entrata nelle Miniere di Moria nel libro è qualcosa di misterioso di cui si vedono solo dei tentacoli, non la creatura che si vede nel film.
    A Moria è solo Frodo che vede Gollum, mentre nel film se ne accorge anche Gandalf. Inoltre nel libro non si capisce subito che la presenza che Frodo avverte è Gollum, mentre nel film lo spiega Gandalf
    Nel libro non si lascia intendere da dove provengano gli Uruk-hai. Nel film il loro creatore è Saruman (o perlomeno così è fatto intuire). In realtà nel libro Le due torri Barbalbero dice a Merry e Pipino che Saruman stava generando due nuove razze di combattenti, che risultavano rispettivamente dall' unione tra goblin e uomini e uomini e orchi.
    La Compagnia dell'Anello -il libro- finisce prima che Aragorn e gli altri si mettano alla ricerca di Merry e Pipino. Questo nel libro si trova all'inizio delle Due Torri.
    Lurtz, il capo degli Orchi che uccide Boromir, è un personaggio inventato. Sebbene sia potenzialmente coerente con la situazione, non esiste nel libro questo nome e non è mai nominato il capo di quella squadra di Orchi.
    Il cammino evolutivo del personaggio di Aragorn è stato enfatizzato. Nel film egli ha in qualche modo rinunciato a essere Re e non vuole (perlomeno nel primo film) quel tipo di destino. Nel libro in realtà, pur non essendo Re e non avendo ancora deciso rivendicare tale trono, non ha rinunciato a tutto questo e non è così riluttante.
    Aragorn consiglia a Frodo di partire da solo per Mordor, mentre nel libro Frodo scappa senza avvertire nessuno (eccetto Sam).
    Nel libro è Gandalf a risolvere l'indovinello per accedere a Moria mentre nel film è Frodo a trovare la soluzione.
    La decisione di evitare le miniere di Moria e di affrontare il passo di Caradras nel film è sostenuta da Gandalf. Al contrario, nel libro Gandalf sostiene di voler passare per Moria ma è Aragorn ad insistere per affrontare la montagna.

    CURIOSITA'

    Il film, come tutto il resto della trilogia cinematografica, la Compagnia dell'Anello è stato girato in Nuova Zelanda, in molti set sparsi per la nazione. Ma quello più particolare è lo scenario creato nella località di Matamata, nell'Isola del Nord, nella quale è stata ricreata l'ambientazione di Hobbiville; oggi la cittadina espone il cartello "Benvenuti a Hobbiville", all'ingresso, attirando così un discreto turismo di settore.
    Sean Connery era stato avvicinato dalla produzione per la parte di Gandalf, però l'attore scozzese ha rifiutato la parte perché non intendeva stare diciotto mesi in Nuova Zelanda anche perché lui stesso ha affermato di non essere mai riuscito a capire i romanzi di J.R.R. Tolkien, in seguito la parte è stata assegnata a Ian McKellen.
    Per la parte di Arwen la produzione inizialmente aveva avvicinato Catherine Zeta-Jones, ma poi il ruolo fu assegnato a Liv Tyler.
    Per la parte di Aragorn la produzione avvicinò l'attore Daniel Day-Lewis che però lo rifiutò. In seguito il ruolo fu assegnato a Viggo Mortensen.
    L'Attore Ian Holm che nel film interpreta Bilbo Baggins, nel 1981 diede la voce a Frodo nell'adattamento animato prodotto dalla BBC.
    La New Line Cinema casa produttrice della trilogia dei film nella fase di pre-produzione del primo film era indecisa se continuare il progetto per la realizzazione del film poiché il budget superava la cifra di 350.000.000 $ con un costo cosi elevato si pensava che avrebbe potuto influenzare sul futuro della casa di produzione.
    La scena in cui i membri della Compagnia dell'anello attraversano il fiume passando in mezzo alle statue giganti di Isildur e Anarion, gli Argonath, è stata girata in Canada nel parco nazionale di Waterton Lakes National Park in Alberta, gli Argonath non esistono in realtà sono state create virtualmente e inserite con la tecnica digitale.

     
    .
  6. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LE DUE TORRI

    Titolo originale: The Lord of the Rings: The Two Towers
    Paese: Nuova Zelanda/USA
    Anno: 2002
    Durata: 166 min, 223 min (versione estesa)
    Regia: Peter Jackson
    Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
    Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
    Casa di produzione: New Line Cinema
    Distribuzione (Italia): Medusa Film

    Interpreti e Personaggi:

    Elijah Wood: Frodo Baggins
    Sean Astin: Samwise Gamgee, "Sam"
    Ian McKellen: Gandalf
    Viggo Mortensen: Aragorn
    Billy Boyd: Peregrino Tuc, "Pipino"
    Dominic Monaghan: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
    John Rhys-Davies: Gimli/Barbalbero (voce)
    Orlando Bloom: Legolas
    Cate Blanchett: Galadriel
    Bernard Hill: Theoden
    Brad Dourif: Grima Vermilinguo
    Ian Holm: Bilbo Baggins
    David Wenham: Faramir
    Karl Urban: Eomer
    Miranda Otto: Eowyn
    John Noble: Denethor
    Sean Bean: Boromir
    Andy Serkis: Gollum/Sméagol
    Liv Tyler: Arwen
    Hugo Weaving: Elrond
    Christopher Lee: Saruman
    Nathaniel Lees: Uglùk
    Sala Bake: Sauron (voce)

    Fotografia: Andrew Lesnie, A.C.S.
    Montaggio: John Gilbert
    Effetti speciali: Richard Taylor, Jim Rygel
    Musiche: Howard Shore, Fran Walsh
    Scenografia: Grant Major, Dan Hennah, Alan Lee, John Howe

    PREMI

    2 Premi Oscar 2003: migliori effetti speciali, miglior montaggio sonoro
    2 Premi BAFTA 2003: migliori costumi, migliori effetti speciali
    4 MTV Movie Awards 2002: miglior film, miglior sequenza d'azione, miglior performance di gruppo (Elijah Wood e Sean Astin), miglior performance virtuale (Gollum)
    4 Saturn Awards 2003: miglior film fantasy, miglior attore non protagonista (Andy Serkis), miglior trucco, migliori costumi
    Kansas City Film Critics Circle Awards 2003: miglior regista
    4 Las Vegas Film Critics Society Awards 2002: miglior regista, miglior montaggio, migliori costumi, migliori effetti speciali
    5 Gransito Movie Award 2002: miglior trucco, migliori scenografie, miglior montaggio, migliori effetti speciali, miglior scena
    6 Ioma 2003: miglior film, miglior colonna sonora, migliori costumi, miglior trucco, migliori effetti visivi, migliori effetti sonori
    Premio Hugo: miglior rappresentazione drammatica


    « L'Oscuro raduna tutti gli eserciti. Tra non molto, lui sarà pronto. Pronto a fare la sua guerra, l'ultima guerra, che ridurrà tutto il mondo nell' ombra. »
    (Gandalf)
    « Un nuovo potere sta sorgendo. La sua vittoria è vicina. Questa notte la terrà verrà macchiata col sangue di Rohan. Marciate sul fosso di Helm! Che nessuno resti vivo! Alla guerra!...Non ci sarà un' alba per gli uomini. »
    (Saruman)

    Le due Torri (in lingua originale The Two Towers) è un film del 2002 di Peter Jackson tratto dall'omonima seconda parte del romanzo di John Ronald Reuel Tolkien Il Signore degli Anelli. Il film è uscito nelle sale negli USA il 18 dicembre 2002, mentre in Italia il film è uscito nelle sale il 16 gennaio 2003.


    TRAMA

    La storia riprende dopo la fine della prima parte, La Compagnia dell'Anello.

    Durante la marcia verso Mordor Frodo e Sam si accorgono di essere seguiti e decidono di tendere una trappola al loro inseguitore. Una notte lasciano che Gollum si avvicini loro alla ricerca dell'Anello per poi catturarlo dopo una piccola battaglia strappandogli la promessa di essere accompagnati a Mordor in cambio della libertà.
    Saruman crea sempre più Uruk-hai per la guerra contro Rohan e stringe nuove alleanze con gli uomini delle montagne per farli combattere al suo fianco. Così i mostri creati dal potere malefico dello stregone cominciano a razziare le terre del Mark attaccando i villaggi e uccidendone tutti gli abitanti. In uno dei tanti scontri tra Rohan e Saruman, Théodred, figlio del re Théoden, rimane ferito gravemente per poi essere ritrovato da Éomer in fin di vita e condotto a Edoras. Qui Éomer è cacciato da Rohan dopo uno scontro verbale con Grima Vermilinguo in cui il nipote del re manifesta i suoi sospetti verso di lui, infatti, in segreto, Grima lavora per Saruman e ritiene pericolosa la vicinanza di Éomer al re ormai assoggettato al potere dello stregone bianco.
    Aragorn, Legolas e Gimli incontrano Éomer e la sua banda per avere informazioni sui rapitori degli Hobbit. Questi ultimi riferiscono loro che gli Uruk-Hai sono stati completamente distrutti e che non c'erano sopravvissuti. A questo punto, si recano sul luogo dello scontro e grazie alle abilità di Aragorn capiscono che gli Hobbit si sono salvati rifugiandosi nella foresta di Fangorn. Entrandovi alla ricerca di Merry e Pipino, Aragorn, Legolas e Gimli incontrano Gandalf, che credevano ormai scomparso dopo lo scontro con il Balrog avvenuto sul ponte di Khazad-dûm.
    Lo stregone si presenta con un aspetto rinnovato e sfoggia vesti bianche, segno del suo forte cambiamento di crescita portato sia dal tradimento di Saruman sia dalla sconfitta del Balrog. Da questo momento in poi lo stregone sarà ricordato con il nome di Gandalf il Bianco e non più come Gandalf il Grigio.
    Con questo incontro lo scopo dei membri della Compagnia cambia radicalmente. Gandalf, infatti, suggerisce ai tre di evitare di seguire le tracce dei due Hobbit, poiché sa che sono riusciti a mettersi in salvo, tuttavia devia l'attenzione su un problema più grande: la guerra che sta per colpire Rohan.
    I quattro devono raggiungere il re di Rohan e risvegliarlo dall'incantesimo di Saruman, che l’ha intorpidito nel corpo e nella mente e reso incapace di agire, per poterlo convincere a organizzare una difesa contro l'esercito di ferocissimi Uruk-hai che si avvicina sempre più a Rohan per distruggerlo.
    Gollum, Frodo e Sam, dopo aver marciato verso il cancello nero di Mordor e non essere riusciti a entrare, decidono di prendere un'altra via nota solo a Gollum e così riprendono il loro viaggio. Durante una sosta s’imbattono in uno degli eserciti di Sauron. Non facendosi notare osservano il loro passaggio scorgendo un animale a loro sconosciuto: l'Olifante. Mentre ammirano questo enorme animale, non si accorgono della presenza degli uomini di Gondor capitanati da Faramir, che attaccano e massacrano l'esercito nemico per poi catturare Frodo e Sam. Dopo la cattura sono condotti in un rifugio all'interno di una cascata (la cosiddetta "Finestra che si affaccia a Occidente") usato come base per i movimenti delle truppe di Gondor.
    Risvegliato Re Théoden dall'incantesimo, i Compagni riescono a convincerlo a muovere guerra contro gli Orchi e gli suggeriscono di rifugiarsi al Fosso di Helm per affrontare i nemici, così tutti gli abitanti e i cavalieri di Rohan abbandonano la città per recarsi alla fortezza costruita sopra il fosso.
    Durante l'esodo, Grima Vermilinguo, cacciato dal re, torna da Saruman e lo informa di questi progetti, e così lo stregone decide di mandare una squadra di mannari selvaggi per attaccarli. Nello scontro sono vittoriosi gli uomini di Rohan, ma cade Aragorn, trascinato in un burrone da un mannaro.
    Dopo la battaglia i sopravvissuti raggiungono il fosso di Helm, dove cominciano a barricarsi per l'imminente scontro con le forze di Saruman, e con stupore di tutti ritorna anche Aragorn, salvatosi dal dirupo e recante notizie riguardanti le forze del nemico. Alle forze impegnate nella difesa disperata si unisce anche uno squadrone di Elfi inviati per onorare l'antica alleanza tra Elfi e Uomini. Nel frattempo Saruman scopre il punto debole del fosso di Helm: una grata di drenaggio dell'acqua, per niente protetta, e decide di iniziare da lì il suo attacco alla fortezza.
    Gollum, sfuggito alla cattura dei Gondoriani, è sorpreso da Faramir mentre s’immerge nello stagno proibito vicino al loro rifugio in cerca di pesci. A questo punto è fatto chiamare Frodo per decidere della sua vita, e l’Hobbit sceglie di aiutare i soldati di Gondor a catturarlo. Durante l'interrogatorio Gollum svela il segreto dell'Anello e Faramir decide di tenerlo per sé e donarlo a suo padre sovrintendente di Gondor soprattutto per dimostrare il suo valore di fronte al genitore.
    Le truppe nemiche arrivano davanti al fosso per l'imminente scontro che vede gli Uruk-hai contro l'alleanza di Uomini ed Elfi. La battaglia inizia, sotto la tempesta, dopo una freccia scoccata per sbaglio da un arciere di Rohan che uccide uno dei nemici. All'inizio lo scontro sembra svolgersi a favore dei difensori, ma la scoperta del punto debole della fortezza rende il tutto più difficile. Saruman ha creato una polvere da sparo molto potente, creando delle "bombe" utilizzate per aprire una breccia nelle mura, nella quale si fiondano immediatamente ondate di Uruk-hai che riescono ad aprirsi un varco e conquistare parte del fosso. I difensori si rifugiano all'interno della torre della fortezza in un ultimo disperato tentativo di difesa. Lì è deciso l'ultimo attacco dei difensori, cioè una carica a cavallo in mezzo agli Uruk-hai in nome di Rohan e della sua gente. Dopo quest'ultimo atto eroico solo l'arrivo tempestivo di Gandalf e della compagnia di Éomer regala la vittoria agli uomini travolgendo gli Uruk-hai e mettendoli in fuga.
    Dopo aver cercato invano di convincere gli Ent a entrare in guerra contro Sauron e Saruman durante l'Entaconsulta, Pipino chiede a Barbalbero di accompagnarli non a nord ma a Isengard, dove riprenderanno la strada per la Contea, con uno stratagemma: "Più ci avviciniamo al pericolo, meno rischiamo di essere notati" come afferma Pipino Tuc.
    Dirigendosi verso Isengard Barbalbero si accorge dello scempio compiuto da Saruman ai danni della foresta, e decide di richiamare tutti gli Ent per muovergli guerra. Saruman, ormai sicuro di avere la vittoria in pugno, è colpito alla sprovvista da un nuovo potente nemico che aveva sottovalutato e da cui è immediatamente sopraffatto.
    Sauron attacca Osgiliath, ultima roccaforte dei Gondoriani prima di Minas Tirith, difesa da Faramir e dalla sua armata. Durante la battaglia il capitano di Gondor decide di lasciar liberi Frodo, Sam e Gollum dedicandosi alla difesa della città nonostante la loro netta minoranza ma avverte il portatore dell'anello di stare in guardia.
    La battaglia del Fosso di Helm è vinta, Isengard e Saruman sono stati sconfitti, Osgiliath sta cadendo in mano agli Orchi e Gollum trama alle spalle di Frodo e Sam per impadronirsi dell'Anello: questo il quadro nel quale inizierà la terza parte della trilogia, Il ritorno del Re.

    PRODUZIONE

    Parte delle riprese si sono svolte in concomitanza con quelle de La Compagnia dell'Anello; dall'11 ottobre 1999 al 22 dicembre 2000, le riprese del secondo film sono finite un mese dopo nel gennaio 2001.

    La post-produzione è durata più di un anno, terminando nel novembre 2002, un mese prima dell'uscita cinematografica.


    INCASSI

    Anche il seguito del primo film ha ottenuto successo fin dal debutto in sala ed ha eguagliato il suo predecessore nell'incasso globale: infatti il film ha incassato circa 926.300.000 $ nel mondo, di cui 341.786.756 $ solo negli USA. In Italia il film ha ottenuto un ottimo successo di pubblico, con incassi di circa 20.546.529 €, contro i 21.430.427 € del primo film.

    EXTENDED EDITION

    Come per il primo film anche per le Due Torri sono state prodotte dalla New Line Cinema due versioni in DVD la prima in versione cinematografica con due dischi messa in commercio in Italia il 27 agosto 2003,e la seconda in versione estesa con quattro dischi rilasciata sempre nel mercato italiano il 25 novembre 2003 la versione estesa del secondo film consta quasi trenta minuti in più di quella cinematografica e oltre alle nuove scene inedite secondo molti fans approfondisce di più certi temi che non sono stati inseriti nella versione proiettata al cinema.

    TECNOLOGIA DIGITALE

    Il contributo della tecnologia digitale nel film è di grande importanza. Tra i tanti elementi da ricordare segnaliamo in particolar modo i seguenti:

    La mattina in cui si doveva girare la scena di Gollum che acchiappa un pesce nel torrente, la troupe recatasi sul posto trovò la zona ricoperta di neve, Peter Jackson la fece rimuovere in modo che l'attore Andy Serkis potesse sguazzarvi.
    Molti set interni del film sono stati girati con la tecnologia del green screen.
    In realtà il Fosso di Helm è un modello ricostruito di 80 centimetri di altezza (circa).
    I combattimenti e le vicende che si svolgono all'interno sono stati ripresi su dei set all'esterno e in seguito inseriti nell'omonima ricostruzione con la tecnica digitale.
    Sul set de Le Due Torri Orlando Bloom girando una scena di un combattimento si ferì gravemente alla schiena e di conseguenza dovette operarsi: tuttora l'attore porta il segno della cicatrice dell'intervento chirurgico. L'attore, che interpretava Legolas, fu sostituito dalla controfigura; poi grazie a tecniche digitali i lineamenti del viso sono stati modificati e adattati.

    SCENE AGGIUNTE NELL'EXTENDED EDITION

    Nella versione estesa del film è presente il funerale completo di Theodred figlio di Re Theoden, nella versione cinematografica il pezzo è stato tolto per motivi di tempo.
    Vi è una scena di scarsa importanza in cui Vermilinguo, giunto a Isengard, riferisce a Saruman che Gandalf è accompagnato da un Nano, un elfo e un ramingo con un anello, nella fattispecie l'anello di Barahir, e Saruman deduce che Gandalf porta con sé l'erede di Isildur.
    Sempre nella versione estesa del film è stato approfondito il legame di affetto fraterno che vi era tra Boromir e Faramir al momento antecedente alla partenza di Boromir per Gran Burrone; nelle scene inedite compare anche il padre Denethor che manifesta la sua ammirazione per il suo primogenito e la sua delusione per il secondo, inoltre a differenza della versione cinematografica Frodo viene a sapere più dettagli da Faramir sulla morte di Boromir.
    Nella versione estesa le varie scene di Merry e Pipino assieme a Barbalbero sono più lunghe e i due Hobbit riposano vicino a una fonte e al risveglio ne bevono l'acqua subendo degli effetti collaterali. Sempre in questa scena i due vengono poi "aggrediti" da un albero che li cattura con le proprie radici e salvati da Barbalbero che li mette in guardia sulla cattiveria degli alberi della foresta.
    Dopo l'inondazione di Isengard Merry e Pipino trovano la dispensa di Saruman, con dentro due barilotti di Foglia di Pianilungone, a loro dire, la migliore erba-pipa del Decumano Sud.
    Un'altra scena di molta importanza non inserita nella versione cinematografica ma che vi è nella versione estesa è il pezzo finale di Osgiliath, quando Faramir chiede a Frodo e Sam che strada prenderanno per Mordor. Frodo gli risponde che Gollum li guiderà per la scalinata di Cirith Ungol, al che il valoroso capitano di Gondor afferra l'ex Hobbit per la gola e lo minaccia augurandogli che la morte lo raggiunga in fretta se li guiderà per quella strada.
    Alla fine della battaglia del Fosso di Helm nella versione estesa è mostrata la ritirata dell'esercito di Uruk-hai nella foresta di ucorni e quindi la loro fine. È inoltre rivelato l'esito della gara tra Gimli e Legolas a chi uccideva più orchi, nel film come nel libro questa è vinta da Gimli.
    Durante un dialogo tra Eowyn e Aragorn, lei gli offre un piatto di zuppa (disgustoso a quanto pare), e si domanda quale sia l'età di Aragorn, basandosi su un racconto di re Theoden, il quale dice che il ramingo ha combattuto con suo padre... Aragorn rivela di avere effettivamente 87 anni e che all'epoca Theoden era solo un bambino. Questo viene spiegato dal fatto che Aragorn è uno dei Raminghi Dunedaìn, discendente di Numenor, beneficato di una lunga vita.

    DIFFERENZE TRA LA VERSIONE CINEMATOGRAFICA E IL LIBRO

    Nel film è dato a intendere che Saruman è passato dalla parte di Sauron, convinto che sarà lui a vincere. Nel libro è spiegato che l'obiettivo di Saruman era impossessarsi dell'anello per dominare sulla Terra di Mezzo, e che quindi l'alleanza stretta con Sauron rientrava in un astuto stratagemma.
    Nel film Merry e Pipino sono inseguiti da un orco fin dentro la foresta, nel libro gli orchi muoiono tutti per mano dei cavalieri di Eomer.
    Nel libro il figlio di Theoden, Theodred, è già morto e non è seppellito nei tumoli di Edoras tomba che era riservata solamente ai re, e inoltre nel film il ragazzo muore a un’età sui venti anni, mentre nel libro è affermato che è morto a un’età di circa quaranta anni. Sulla sua morte nel film è spiegato che essa è stata causa degli orchi durante un’imboscata mentre nel libro dice che sia stato aiutato a morire da Grima Vermilinguo anche se è ipotizzabile poiché nella scena in cui sia Vermilinguo che Eowyn osservano il cadavere l'uomo afferma <egli dev'essere morto durante la notte...> con fare maligno.
    Nel film gli orchi di Saruman si azzuffano con altri orchi perché questi ultimi volevano mangiare Merry e Pipino, nel libro invece si capisce che la lite avviene perché un orco di Mordor aveva ricevuto ordine di controllare i servi di Saruman ,ed era arrivato a sospettare che gli Uruk-hai agissero senza il volere di Sauron; infatti Saruman intendeva prendere l' Anello per sè, e alla fine del libro Sauron lo capirà, intuendo l' inganno di Saruman.
    Nel film la decisione di re Theoden di rifugiarsi al Fosso di Helm è presentata come una scelta difensiva per mettere al sicuro il suo popolo ("Il Fosso di Helm! Fuggono sulle montagne invece di farsi avanti e combattere!", dice Gandalf nel film) nel libro invece l'esercito si fa avanti per combattere e in realtà, anche se Theoden con i suoi cavalieri è a Edoras, i suoi uomini nell'Ovestfalda, capitanati da Erkerbrand, stanno già combattendo con i sottoposti di Saruman presso i guadi del fiume Isen, al confine delle terre di Rohan, quando l'esercito di Theoden arriva in prossimità del guado, è raggiunto da un sopravvissuto della battaglia che lo informa che gli scontri stanno andando male e dell'imponenza dell'esercito nemico, solo allora Theoden decide di dirigersi al Fosso di Helm che nel libro è la fortezza dell'Ovestfalda.
    Nel libro gli Ent decidono di entrare in guerra al termine dell'entaconsulta. Nel film essi decidono di restare neutri ma vanno all'attacco contro Isengard dopo la scoperta degli alberi abbattuti.
    Nel film Vermilinguo giunge a Isengard dopo la sua cacciata da Edoras, nel libro vi arriva dopo l'inondazione.
    Nel film Edoras è abbandonata totalmente, nel libro partono solo i soldati dell'esercito.
    Nel libro Eowyn rimane al palazzo di Edoras.
    Nel libro non c'è l'attacco dei mannari sulle montagne.
    Nel film Aragorn precipita in un dirupo ed è creduto morto, quando rinviene (dopo aver visto Arwen in sogno) si dirige al Fosso di Helm, avvista l'esercito di Saruman e ne porta notizia a re Theoden, nel libro questa sequenza non è presente.
    Nel film Frodo e Sam, assieme a Gollum, sono portati a Osgiliath da Faramir. Da qui ne conseguono alcune scene dei due hobbit ad Osgiliath, tra cui quella criticatissima dai fan, in cui Frodo mostra l'Anello ad uno degli spettri. Tutto questo non avviene nel libro, essi vengono rilasciati infatti da Faramir poco dopo la loro cattura quando ancora sono al nascondiglio.
    Nella versione filmata Faramir dà l' impressione di essere molto dubbioso su Frodo e Sam, dimostra di tenere al proprio onore guerriero volendoli portare da sua padre Denethor. Nel libro invece i due hobbit scoprono che Faramir è sì una persona molto acuta e perspicace, ma anche gentile e generosa; inoltre Faramir è tentato di portare l' Anello a Gondor solo per pochi attimi, convincendosi poi che la missione di Frodo debba essere conclusa.
    Nel film Sam e Frodo vengono catturati da Faramir dopo un attacco contro gli Haradrim, mentre nel romanzo gli hobbit vengono solo interrogati dal capitano di Gondor; inoltre Faramir li porta nel suo rifugio non da prigionieri, e sempre trattandoli con gentilezza e facendo loro molte domande su Boromir e la Compagnia dell' Anello.
    Un'altra differenza importante (e molto criticata dai fan) è quella in cui nel film, prima dell'inizio della battaglia, una truppa di elfi provenienti da Lòrien e da Gran Burrone giunge al fosso in aiuto di Rohan; niente di tutto questo accade nel romanzo.
    Nel film, contrariamente al romanzo, l'esercito di Isengard è composto esclusivamente di Uruk-hai, mentre nel libro è composto anche da uomini selvaggi del Dunland.
    Nel film è Éomer il capitano dell'esercito dato per disperso, che giunge infine a determinare le sorti della battaglia. Nel romanzo invece questi non è mai stato bandito ma solo imprigionato, quando Re Theoden guarisce lo libera ed Éomer partecipa alla battaglia del Fosso di Helm da dentro le mura. Colui che arriva alla fine è Erkenbrand, un altro valoroso Rohirrim.
    Nel film Háma viene ucciso durante l'assalto dei mannari, nel libro egli muore difendendo le mura esterne del Fosso di Helm.

    CURIOSITA'

    Nella lingua originale il personaggio Barbalbero è doppiato da John Rhys-Davies che interpreta il nano Gimli.
    Le forti grida emesse dell'esercito degli Uruk-Hai al Fosso di Helm sono delle registrazioni del pubblico a una partita di Cricket.
    Per costruire il set della città di Edoras ci sono voluti otto mesi.
    La scena in cui Saruman trattiene la candela nella mano di Vermilinguo, per evitare che la polvere esploda, è un omaggio a una scena del film L'armata delle tenebre, nella quale Ash (Bruce Campbell) ferma il mago che stava sventolando il sacchetto di polvere esplosiva su di una candela accesa, per vedere che succedeva.

    VICENDE ACCADUTE DURANTE LA PRODUZIONE DEL FILM

    Dopo i tragici fatti dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, su Internet iniziò a circolare una petizione che chiedeva alla New Line Cinema di cambiare il titolo del secondo film perché non era segno di rispetto per le vittime. Qualche settimana dopo, quando migliaia di persone avevano sottoscritto la petizione, i suoi creatori informarono che si trattava di uno scherzo.
    Orlando Bloom si era inizialmente presentato ai provini per avere il ruolo di Faramir.
    Sul set l'attore Viggo Mortensen (che interpreta Aragorn) ha avuto una conversazione per circa un'ora con il regista Peter Jackson durante la quale non è mai stato chiamato con il nome di battesimo.
    In questo film sarebbero dovuti comparire alcuni membri dell'esercito neozelandese, ma la cosa non si fece perché i soldati furono chiamati per una missione a Timor Est.

    ERRORI

    Quando gli orchi attaccano il cancello con l'ariete, un soldato lancia un giavellotto e abbatte un orco. Stranamente il giavellotto pare sia dorato.
    Durante la battaglia un soldato è colpito da un arpione degli orchi, si nota che l'arpione non ha la corda per tirare su la scala.
    Quando Aragorn, Legolas e Gimli incontrano Eomer per la prima volta, poco prima di lasciarli, la spada gli scivola giù dal fodero.
     
    .
  7. mauro255
     
    .

    User deleted




    IL SIGNORE DEGLI ANELLI: IL RITORNO DEL RE

    Titolo originale: The Lord of the Rings: The Return of the King
    Paese: Nuova Zelanda/USA
    Anno: 2003
    Durata: 200 min, 251 min (versione estesa)
    Regia: Peter Jackson
    Soggetto: J. R. R. Tolkien (romanzo)
    Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens
    Casa di produzione: New Line Cinema
    Distribuzione (Italia): Medusa Film

    Interpreti e Personaggi:

    Elijah Wood: Frodo Baggins
    Ian Holm: Bilbo Baggins
    Sean Astin: Samvise Gamgee, "Sam"
    Billy Boyd: Peregrino Tuc, "Pipino"
    Dominic Monaghan: Meriadoc Brandibuck, "Merry"
    Ian McKellen: Gandalf
    Viggo Mortensen: Aragorn
    Cate Blanchett: Galadriel
    Sean Bean: Boromir
    John Rhys-Davies: Gimli/Barbalbero (voce)
    Orlando Bloom: Legolas
    Bernard Hill: Théoden
    David Wenham: Faramir
    Karl Urban: Éomer
    Miranda Otto: Éowyn
    John Noble: Denethor
    Andy Serkis: Gollum/Sméagol
    Thomas Robins: Deagol
    Bruce Hopkins: Gamling
    Liv Tyler: Arwen
    Hugo Weaving: Elrond
    Brad Dourif: Grima Vermilinguo
    Christopher Lee: Saruman
    Sala Bake: Sauron (voce)

    Fotografia: Andrew Lesnie
    Montaggio: John Gilbert
    Effetti speciali: Richard Taylor, Jim Rygel
    Musiche: Howard Shore (musiche originali) + David Donaldson, Enya, David Long, Steve Roche, Janet Roddick
    Scenografia: Grant Major, Dan Hennah, Alan Lee, John Howe

    PREMI

    11 Premi Oscar 2004: miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura non originale, miglior scenografia, miglior montaggio, migliori costumi, miglior trucco, miglior colonna sonora, miglior canzone originale (Into the West di Howard Shore, Fran Walsh e Annie Lennox), miglior sonoro, migliori effetti speciali
    4 Golden Globe 2004: miglior film drammatico, miglior regista, miglior canzone originale (Into the West di Howard Shore, Fran Walsh e Annie Lennox), migliore colonna sonora originale
    4 Premi BAFTA 2004: miglior film, miglior sceneggiatura non originale, miglior fotografia, migliori effetti speciali
    Screen Actors Guild Awards 2003: miglior cast
    National Board of Review Awards 2003: miglior cast
    3 Chicago Film Critics Association Awards 2003: miglior film, miglior regista, miglior colonna sonora originale
    2 MTV Movie Awards 2004: miglior film, miglior sequenza d'azione
    Satellite Awards 2003: miglior scenografia
    2 Kansas City Film Critics Circle Awards 2004: miglior film, miglior regista
    2 Grammy Awards 2005: miglior Album-Colonna Sonora per pellicola cinematografica, televisiva o altro mezzo visivo (a Howard Shore) e miglior canzone (musica e testo) per pellicola Cinematografica, televisiva o altro mezzo visivo (a Howard Shore, Annie Lennox e Fran Walsh per la track Into)
    6 Gransito Movie Awards: miglior Fotografia, migliori costumi, migliori scenografie, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, miglior sonoro
    7 Ioma 2004: miglior colonna sonora, miglior scenografia, migliori costumi, miglior trucco, miglior canzone, migliori effetti visivi, migliori effetti sonori
    Premio Hugo: miglior rappresentazione drammatica.


    « Uomini di Gondor, di Rohan... fratelli miei... vedo nei vostri occhi, la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore.... ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà.. in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza... ma non è questo il giorno.. ci sarà l'ora dei lupi.. e degli scudi frantumati quando l'era degli uomini arriverà al crollo.. Ma non è questo il giorno! Quest'oggi combattiamo! Per tutto ciò che ritenete caro.. su questa bella terra.. v'invito a resistere! Uomini dell' Ovest!!! »
    (Aragorn incita l'esercito davanti al Nero Cancello)

    Il ritorno del Re è un film del 2003 diretto da Peter Jackson, tratto dall'omonima terza e ultima parte del romanzo di John Ronald Reuel Tolkien Il Signore degli Anelli.

    Il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 17 dicembre 2003, mentre in Italia la pellicola è stata distribuita nelle sale il 23 gennaio 2004 con anteprima nazionale il 22 gennaio.
    Insieme a Ben-Hur e Titanic, Il ritorno del Re è il film premiato con il maggior numero di premi Oscar, undici, e complessivamente la saga è la più vittoriosa della storia: diciassette statuette. Il film è anche il terzo maggiore incasso della storia del cinema.

    TRAMA

    Il film si apre con il passato di Gollum. Il racconto inizia da una battuta di pesca da parte di due piccoli Hobbit: Sméagol e Déagol. All'amo di Déagol abbocca un pesce molto grande che trascina l’Hobbit in acqua. Il pesce riesce a scappare con l'esca ma lo sventurato pescatore è attratto da un bagliore sul fondo, che si rivela poi essere l'Unico Anello. Quando Déagol torna a riva con l'insolito frutto della sua pesca, Sméagol vede l'anello e ne desidera fortemente il possesso. Nasce cosi uno scontro che sfocia nella morte di Déagol. Divenuto il Portatore dell'Anello Sméagol è lentamente consumato e trasformato dal potere oscuro dell'oggetto e rintanatosi a vivere nelle profondità della terra, diviene in seguito Gollum.
    Torniamo al presente: Gandalf, Théoden, Aragorn, Gimli e Legolas si recano a Isengard, trovandola distrutta dagli Ent e incontrano Merry e Pipino, i quali narrano loro il trionfo di Barbalbero su Saruman. I cinque eroi affrontano un forte duello verbale con Saruman che tenta, grazie alla sua voce ingannatrice, di tirare l'ultima stoccata nei confronti di re Théoden. il Re di Rohan, però, non si fa cogliere impreparato e risponde per le rime all'ennesima provocazione dello stregone. Grima, che finora aveva seguito in disparte la scena e subito l'ennesima umiliazione da parte del suo "padrone", in un impeto di orgoglio pugnala Saruman alle spalle, facendolo precipitare dalla torre. Subito dopo Pipino trova il palantír sotto l'acqua che ricopre Isengard e lo prende, ma Gandalf glielo toglie di mano mettendolo in guardia sulla sua pericolosità. I guerrieri tornano poi tutti insieme a Edoras per festeggiare la vittoria su Isengard. Ma la curiosità di Pipino non ha limiti e, mentre tutti dormono, cerca di dare un’occhiata nel palantír, attirando così su di sé il vigile occhio di Sauron. Fermato in extremis riferisce a Gandalf quanto ha visto nella sfera. Così da Rohan Gandalf e Pipino partono per Gondor.
    Arrivato a Minas Tirith Gandalf cerca di convincere il sovrintendente Denethor a prepararsi per l'attacco di Sauron, ma questi, sconvolto dalla morte del figlio Boromir avvenuta alla fine de La Compagnia dell'Anello, ha perso ormai il lume della ragione. Nel frattempo Frodo e Sam, accompagnati da Gollum, continuano il loro pericoloso viaggio e arrivano al cospetto delle porte di Minas Morgul, dalle quali vedono uscire un grande esercito comandato dal Re Stregone di Angmar. Mentre salgono le ripide scale di roccia che portano a Cirith Ungol, Gollum fa credere a Frodo (sconvolto dalla fatica e debilitato dall'Anello) che Sam voglia impadronirsi del potente oggetto, il portatore dell'anello quindi dice a Sam di andarsene. A Edoras, nel frattempo, Aragorn è riuscito a convincere re Théoden ad accorrere in aiuto di Gondor. È quindi radunato un esercito di 6000 Rohirrim pronti a muovere verso Minas Tirith. Aragorn, accompagnato da Gimli e da Legolas, decide di prendere i Sentieri dei Morti, infestati da un antico popolo che avrebbe dovuto aiutare Isildur, e che non mantenendo la promessa troverà pace solo dopo aver aiutato l’erede di Isildur, cioè Aragorn.
    Faramir, posto a difesa di Osgiliath, subisce un violento attacco da parte degli orchi che lo costringono a ritirarsi assieme ai suoi uomini. Tornato a Minas Tirith, è incolpato da suo padre Denethor della sconfitta e obbligato a un disperato e suicida tentativo di contrattacco. Riesce a salvarsi, ma è gravemente ferito e Denethor, ormai impazzito di dolore, quando vede l'esercito di Sauron in arrivo decide di suicidarsi insieme al figlio, e ordina ai servi di preparare un rogo. Frodo nel frattempo entra a Cirith Ungol dove, tradito da Gollum, è assalito e colpito da Shelob, un immenso ragno discendente da Ungoliant. Rientra però in azione Sam, che accortosi del tradimento di Gollum, torna indietro ad aiutare l'amico e sconfigge Shelob ma è costretto a prendere l'Anello e Pungolo da Frodo, apparentemente morto.
    La difesa di Minas Tirith è organizzata da Gandalf, ma la superiorità numerica degli orchi è schiacciante e il cancello della città è abbattuto consentendo agli invasori di dilagare all'interno. Gandalf, avvertito da Pipino, raggiunge Faramir sulla sommità della cittadella, nel luogo dove riposano i re di Gondor, per salvarlo dalla pazzia di suo padre Denethor che vuole essere cremato assieme a lui. Lo stregone riesce a salvare Faramir ma a seguito della colluttazione che ne nasce Denethor prende fuoco e si getta in preda alle fiamme dalla rupe che sovrasta la città. Intanto gli orchi avanzano all'interno di Minas Tirith, ma all'alba giungono sul campo i cavalieri di Rohan, che con una carica travolgente sbaragliano le file del nemico. A questo punto però Sauron fa entrare in scena gli olifanti, che creano disordine e scompiglio tra i difensori. L'arrivo di Aragorn, fiancheggiato da Legolas e da Gimli e dall’ esercito degli Spettri, ormai liberi dal loro debito, conclude la battaglia a favore di Gondor e Rohan. Théoden però rimane gravemente ferito nello scontro con il Re dei Nazgûl che Eowyn, poco prima della morte dello zio, riesce a uccidere. Dopo la sconfitta dell'esercito di Sauron, ora non resta che marciare verso Mordor.
    Sauron tuttavia può contare ancora su decine di migliaia di orchi nella battaglia finale. Aragorn e Gandalf intanto hanno deciso di marciare con l'esercito verso il nero cancello, in modo da attirare su di loro l'attenzione dell'esercito di Sauron e distraendolo cosi da Frodo il quale può recarsi all'interno del Monte Fato per distruggere finalmente l'anello. Aragorn, dunque, a capo dell'esercito di Gondor, si presenta ai cancelli di Mordor per sfidare Sauron. Frodo intanto, in realtà ancora vivo dopo l'attacco di Shelob, è catturato dagli orchi, ma dopo essere stato salvato da Sam recupera l'anello e riprende il viaggio insieme al fedele amico. Arrivati alle pendici del Monte Fato, i due Hobbit si scontrano nuovamente con Gollum, e mentre Sam combatte, Frodo entra nella Voragine del Fato per gettare l'anello. Arrivato al momento cruciale, però cede alla sua corruzione e lo indossa, rivelando così tutto il piano a Sauron che spedisce immediatamente i Nazgûl contro di lui. Prima di loro arriva però Gollum.......

    PRODUZIONE

    Gran parte delle riprese de Il ritorno del Re sono state girate nel 2001 e terminate agli inizi del 2002. La post-produzione del film è durata più di due anni ed è terminata solo nel mese di novembre 2003, un mese prima del debutto nelle sale com’era successo per il secondo film.

    INCASSI

    Il terzo e conclusivo film della saga di Tolkien è record d’incassi tanto da finire sul Guinness dei Primati. Il film, infatti, ha ottenuto un incasso globale di circa 1.118.900.000 $, entrando così nella storia dei film che hanno incassato di più e classificandosi al primo posto nella classifica dei film più visti nel 2003. Negli Stati Uniti il film ha incassato circa 377.027.325 $ mentre in Italia il film ha incassato 22.827.684 €.


    EDIZIONE HOME VIDEO


    Anche il terzo film, come i precedenti due della saga, è stato distribuito in due edizioni: in versione cinematografica rilasciata in Italia il 25 maggio 2004, con due dischi, e in versione estesa, composta di quattro DVD rilasciata sempre in Italia il 15 dicembre 2004.La seconda versione del terzo film dura in totale circa 251 minuti (quasi cinquanta in più della prima). In seguito la New Line Cinema ha prodotto il cofanetto della trilogia dei film in versione cinematografica messa in vendita sempre nel mercato italiano il 20 aprile 2005.

    SCENE AGGIUNTE NELL'EXTENDED EDITION

    Ancor più di quanto accaduto per i due episodi precedenti, l'edizione cinematografica del Ritorno del Re ha sacrificato numerose scene narrativamente rilevanti per motivi di durata. Scene che sono state reintegrate nell'edizione estesa. Di seguito ne sono descritte alcune:

    Vi sono due conclusioni differenti per quanto riguarda la vicenda di Saruman. Nella versione cinematografica, il personaggio interpretato da Christopher Lee non appare mai sullo schermo, ma il racconto di Barbalbero lascia intendere implicitamente che lo stregone sia ancora in fin di vita e a corto di poteri nella torre di Orthanc. Nella versione estesa, invece, Saruman compare e si confronta verbalmente con Gandalf e gli altri compagni, "Il Grigio pellegrino" cerca di estorcergli delle informazioni circa i piani di Sauron: fra i due vi è anche una lotta a colpi di incantesimi, che finisce con la rottura del bastone di Saruman. Inoltre, lo stregone ha un duro scontro verbale anche con Re Theoden, che gli chiede spiegazioni per tutti gli innocenti morti a Edoras a causa sua e invita Grima Vermilinguo ad abbandonare Saruman. Quest'ultimo, però, afferma che egli non sarà mai libero; dopo queste parole, Grima è vittima di uno scatto d'ira dello stregone che gli tira uno schiaffo facendolo cadere a terra; Grima, profondamente arrabbiato, tira fuori dalla sua tunica un pugnale e colpisce ripetutamente alla schiena Saruman, uccidendolo. Dopo, Legolas, nel tentativo di fermare Grima, scocca una freccia che colpisce al petto lo stesso Grima, uccidendolo, mentre Saruman, ormai morto, cade dalla cima della torre. Il taglio di questa scena (oltre a privare di un finale le vicende di Saruman e Grima) rende particolarmente bizzarro il ritrovamento del Palanthir : nella versione cinematografica infatti sembra quasi che Pipino ritrovi il Palantír per caso, nella versione estesa è invece evidente come l'Hobbit noti l'artefatto magico mentre esso scivola via dalla tunica di Saruman.
    Nel finale, Legolas, Gimli, Gandalf e Aragorn chiamano Sauron, e dal cancello nero di Mordor esce un suo servo: la Bocca di Sauron (tradotto col nome "Consauron"). Costui ha in mano la cotta di maglia in mithril, regalata da Bilbo a Frodo e afferma che il giovane Hobbit è stato ucciso. Aragorn turbato dice di non credere alle parole dell'ambasciatore di Sauron, estrae la spada e lo decapita. Il reintegro di questa scena da un significato diverso, e più profondo, al momento in cui, poco dopo, Aragorn e compagni caricano l'esercito al grido: "..per Frodo !".
    Aragorn, Legolas e Gimli entrano nella grotta nel tentativo di convincere l'esercito dei morti a combattere per loro: nella versione cinematografica, la scena si conclude con Aragorn che a gran voce chiede loro: "Cosa rispondete ?", e i tre riappaiono direttamente durante la fase finale dello scontro con l'esercito dei morti al loro fianco. Nella versione estesa invece il Re dei morti non da una risposta precisa riguardo l'alleanza e i tre compagni sono costretti ad abbandonare la grotta a causa di un terremoto provocato da una cascata di teschi provocata dal Re. Solo dopo essere usciti dal sentiero, il Re dei morti li raggiunge e li informa che combatteranno per ottenere la libertà. La scena prosegue poi con l'arrivo delle Navi Nere dei Corsari, in cui vediamo Aragorn, Legolas e Gimli che li provocano e poi gli scatenano contro l'esercito dei morti (piccolo cameo del regista Jackson nella parte di un pirata che è ucciso dalla "freccia di avvertimento" di Legolas).
    Dopo essere usciti dal palazzo di Denethor c'è una scena in cui Gandalf spiega brevemente a Pipino come la stirpe dei Re fu spezzata.
    Dopo la perdita di Osgiliath Faramir e Denethor fanno un discorso e il Sovrintendente chiama suo figlio "il pupillo del mago" e ha una visione di Boromir.
    Quando Pipino dice a Gandalf che Denethor sta bruciando vivo Faramir, Gandalf mette in groppa sul cavallo Pipino e si dirigono a fermare Denethor, riuscendoci. Ma, nella versione estesa Gandalf e Pipino, nel cammino per fermare Denethor, incontrano il Re Stregone di Angmar, che nettamente più forte di Gandalf, infrange il bastone dell'Istar ma è poi fermato perché richiamato dall'arrivo dell'esercito di Rohan.
    Nella versione proiettata al cinema s’intuisce che Gothmog sia stato ucciso dalla carica dei cavalieri di Rohan, nella versione estesa stava per uccidere Eowyn ma intervengono Aragorn e Gimli che lo uccidono.
    Dopo la battaglia di Minas Tirith, quando i protagonisti discutono sul da farsi e decidono di cavalcare verso in Nero Cancello come 'diversivo' per attirare l'occhio di Sauron Gandalf dice che Sauron non abboccherà e Aragorn invece dice di sì. Nella versione estesa subito dopo c'è una scena in cui Aragorn, prende il Palanthir e si mostra a Sauron sfidandolo apertamente.
    Nella versione estesa Eowyn e Merry combattono direttamente contro gli Haradrim posti in groppa agli Olifanti.
    C'è una scena in cui Aragorn e Eomer assistono Eowyn nelle Case di Guarigione e le curano la ferita che ha subito quando il Re Stregone di Angmar ha sferrato un colpo con il flagello e lei si è potuta proteggere solo con uno scudo di legno.

    ERRORI E IMPRECISIONI

    Prima che Gollum scrolli le briciole di dosso a Sam, esse non si notano sulla veste dell'hobbit.
    In una scena Legolas ha gli occhi castani anziché azzurri.
    Nell'edizione estesa il bastone di Gandalf è infranto dal Re Stregone. Nella scena della partenza dai Rifugi Oscuri egli l'ha di nuovo con sé. Non deve essere considerato un errore in quanto il bastone verrà successivamente riforgiato per la partenza dello stregone dalla Terra di Mezzo.

    VITTORIA AGLI OSCAR

    L'ultimo capitolo riesce ad ottenere undici premi Oscar su undici nomination ai quali era candidato. Il film riesce ad eguagliare il record di Titanic (film 1997) e Ben-Hur (anche loro con 11 statuette); la trilogia di Jackson è, ad oggi, la trilogia che ha incassato di più nella storia del cinema. Tra le candidature, Jackson riceve il premio per la miglior regia, ma nessuno per le categorie relative agli attori. In particolare il premio come "miglior film" a Il ritorno del Re, può venir considerato un premio dato all'intera trilogia da parte della critica.

    CURIOSITA'

    L'ultimo giorno di riprese del terzo film, a casa di Peter Jackson fu filmata un'espressione facciale di Andy Serkis (l'attore che interpreta Gollum). Il video fu inviato alla Weta, dove i tecnici decisero di incorporare l'espressione nel personaggio, precisamente nella scena in cui Gollum capisce che Frodo è intenzionato a distruggere l'anello.
    La vicenda del ragno gigante Shelob doveva essere inserita nel finale de le Due Torri, come accade nel libro, ma, sempre per motivi di tempo, è stata inserita nel terzo film.
    Come per il Fosso di Helm nel secondo film, la città di Minas Tirith nel terzo film è una fedele ricostruzione alta circa 90 centimetri. Anche qui per le vicende che si svolgono dentro di essa, le scene sono state girate su dei set esterni e in seguito i personaggi e i combattimenti sono stati inseriti nell'omonima ricostruzione con la tecnica digitale.
    Anche nel terzo film come per il secondo film molte scene dei combattimenti tra cui la battaglia finale e quella a Minas Tirith sono state girate dentro dei set attrezzati con la tecnologia green screen.
    In occasione dell'uscita del terzo e conclusivo film della saga il 22 gennaio 2004 in molte sale italiane è stata fatta la cosiddetta "maratona" dei tre film, con proiezioni dalle 14.00 per arrivare a mezzanotte circa, ora d'inizio dell'ultimo capitolo della trilogia.

    DIFFERENZE FRA LIBRO E FILM

    Nel libro ad Aragorn è detto dei Sentieri dei Morti dai figli di Elrond assieme ad una trentina di Raminghi, che lo seguono nel viaggio, non da Elrond, come nel film.
    Nel libro Aragorn possiede già la spada di Elendil quando parte da Gran Burrone, non gli viene quindi portata appositamente da Elrond come nel film.
    L'idea di Gollum di sbriciolare il pane elfico e poi gettarlo per far ricadere la colpa su Sam è solo nel film. Nel libro questo non accade e infatti Frodo e Sam entrano insieme nella galleria.
    Nel libro l'esercito di Sauron è composto soprattutto da Uomini del Sud, nel film da Orchi.
    Nel libro Aragorn libera i Morti dopo la sconfitta della Flotta Nera, e va a Minas Tirith con un esercito di uomini della parte meridionale di Gondor, oltre ai Raminghi e ai figli di Elrond.
    La Pazzia di Denethor, elemento importante sia nel libro che nel film, non viene spiegata in quest'ultimo. Nel libro si scopre che egli ha segretamente usato un Palanthir e che attraverso di esso Sauron lo ha indotto allo sconforto e alla follia.
    La differenza più significativa è il taglio di tutta la parte relativa agli hobbit al ritorno nella contea ed alla Battaglia di Lungacque. Nel libro infatti quando essi tornano trovano una contea molto diversa, nuovi individui hanno preso il potere privando gli abitanti della libertà. La vicenda, piuttosto articolata, si conclude con la scoperta che il capo di questi 'invasori' altri non è che Saruman. I quattro hobbit dopo aver fomentato la folla e smascherato Saruman decidono di non uccidere Saruman e di lasciarlo andare via con Grima. E qui la scena della morte di Saruman è simile a quella vista nel film: Saruman non vuole la pietà di nessuno, si arrabbia con Grima che considera suo schiavo, Grima in preda all'odio lo uccide alle spalle e gli Hobbit uccidono Grima per fermarlo.
     
    .
  8. mauro255
     
    .

    User deleted




    TERMINATOR

    Titolo originale: The Terminator
    Paese: USA
    Anno: 1984
    Durata: 108 min
    Regia: James Cameron
    Sceneggiatura: James Cameron, Gale Anne Hurd
    Produttore: Gale Anne Hurd
    Produttore esecutivo: John Daly, Derek Gibson

    Interpreti e Personaggi:

    Arnold Schwarzenegger: T-1
    Michael Biehn: Kyle Reese
    Linda Hamilton: Sarah Connor
    Paul Winfield: Ten. Ed Traxler
    Earl Boen: Dott. Peter Silberman
    Lance Henriksen: Det. Vukovich
    Rick Rossovich: Matt Buchanan
    Bill Paxton: Leader Punk
    Brian Thompson: Punk

    Fotografia: Adam Greenberg
    Montaggio: Mark Goldblatt
    Effetti speciali: Stan Winston
    Musiche: Brad Fiedel

    PREMI

    Saturn Award per il miglior film di fantascienza 1984
    Grand Prix del Festival internazionale del film fantastico di Avoriaz 1985


    « Vieni con me se vuoi vivere! »
    (Kyle Reese a Sarah Connor)

    Terminator (The Terminator) è un film del 1984 diretto da James Cameron, primo di un fortunato ciclo cinematografico.
    È stato interpretato (anche nei seguiti Terminator 2 e Terminator 3) da Arnold Schwarzenegger. L'attore di origine austriaca, dopo essersi fatto conoscere con Conan il barbaro, grazie a questo ruolo divenne una star hollywoodiana.
    Il film è stato inserito nel 2008 nella lista del National Film Registry statunitense, ente preposto alla conservazione di pellicole ritenute, per motivi vari, di particolare interesse.

    TRAMA


    « Le macchine emersero dalle ceneri dell'incendio nucleare. La loro guerra per sterminare il genere umano aveva infuriato per anni e anni. Ma la battaglia finale non si sarebbe combattuta nel futuro: sarebbe stata combattuta qui, nel nostro presente... Oggi. »
    (frase di apertura del film)

    Los Angeles, 1984. Un androide fa il suo arrivo in città, con l'incarico di uccidere una giovane donna di nome Sarah Connor; costei, anche se ne è ignara, è destinata a diventare un giorno madre di John Connor, futuro capo della resistenza contro Skynet, un network di computer creato per autodifesa e che in seguito, divenuto autocosciente, si ribellerà all'uomo. Allo stesso tempo, però, dal futuro giunge anche Kyle Reese, un giovane combattente offertosi volontario per proteggere la vittima del killer cibernetico.

    Il robot, avente sembianze umane, chiamato anche Terminator, non sapendo come rintracciare la giovane Connor, sfrutta l'elenco telefonico, uccidendo sistematicamente nelle rispettive case le persone con questo nome nell'ordine in cui appaiono sull'elenco. La notizia fa subito scalpore, e la giovane per cui il Terminator ha viaggiato attraverso il tempo riesce a salvarsi miracolosamente grazie all'intervento del sergente Kyle Reese, che la porta in luoghi remoti dove l'implacabile cyborg non potrà raggiungerla immediatamente. Superato lo spavento iniziale, Sarah si affida alle cure del giovane soldato, il quale le racconta che scoppierà una guerra nucleare comandata da Skynet, un potente network di difesa progettato e gestito dal governo degli Stati Uniti, e che in pochi anni arriverà ribellarsi contro gli uomini, gestendo anche un potente esercito segreto di Terminator, in progettazione proprio in quegli anni. Skynet ordinerà lo sterminio degli esseri umani, che però, sotto la guida di John Connor, figlio di Sarah, apprenderanno le tecniche di guerra dei Terminator e le rigireranno contro i medesimi, arrivando ben presto in netto vantaggio. L'androide che dà la caccia a Sarah ha proprio l'incarico di ucciderla prima che il futuro ed efficiente leader della resistenza possa nascere, impedendo in tal modo la vittoria della specie umana.

    Il Terminator, sulle tracce dei suoi due obiettivi, lascia una lunga scia di morti lungo il proprio cammino, e li rintraccia in un motel in cui si sono rifugiati. Nel frattempo Sarah Connor sta progettando la fuga insieme alla propria guardia del corpo, di cui nel frattempo si è innamorata e con cui passa una notte d'amore, la prima per il soldato, che le rivela di averla amata da sempre (da quando ha avuto una sua foto da John Connor e se l'è impressa nella memoria) e di aver attraversato il tempo per lei. Dopo un lungo inseguimento, alla fine del quale il robot sembra distrutto per l'esplosione di un'autobotte, la coppia si illude di essere in salvo, ma proprio allora il robot si mostra nel suo vero aspetto. Una volta bruciati i tessuti umani che lo rivestivano, il Terminator risorge dalle fiamme rivelando di essere proprio come Kyle lo aveva descritto, uno spaventoso endoscheletro metallico ancora operativo e letale sebbene provvidenzialmente azzoppato e ancora arroventato, quindi non pienamente efficiente. Rifugiatisi in una fabbrica robotizzata, Sarah e Kyle Reese affrontano in un terribile scontro il robot, che nel frattempo ha recuperato la piena efficienza borg. La lotta si rivela durissima, e in essa il giovane Kyle rimane ucciso in un'esplosione sacrificando la propria vita e danneggiando gravemente il Terminator.......

    PRODUZIONE

    L'idea di Terminator venne a James Cameron a Roma durante la post-produzione di Piraña paura: la lavorazione del film era stata molto problematica e i coproduttori italiani insistevano per distribuire un montaggio che secondo Cameron toglieva forza al film concentrandosi invece sui "brividi a buon mercato". La sua ispirazione fu di un endoscheletro metallico che emergeva dalle fiamme.
    Arnold Schwarzenegger, in un primo momento, era stato scritturato per la parte di Kyle Reese. Letta la sceneggiatura, però, convinse Cameron a dargli la parte che lo renderà famoso. Infatti nella sceneggiatura iniziale il Terminator doveva avere un fisico normale per potersi confondere meglio con le persone. Era previsto che il Terminator dovesse essere interpretato da Lance Henriksen, in seguito famoso per la parte di Bishop nel ciclo di Alien, e come protagonista della serie tv Millennium. Henriksen ha comunque una parte nel film: è il poliziotto che inizialmente indaga sui misteriosi omicidi delle varie Sarah Connor.
    Il make up di Terminator è opera del mago degli effetti speciali Stan Winston, in futuro responsabile anche dell'alieno in Predator.

    SCENE EXTRA

    Numerose scene girate sono state tagliate e in seguito rese disponibili solo nella Special Edition in DVD. Tra queste vi è un intero arco narrativo riguardante i personaggi del Tenente Ed Traxler (Paul Winfield) e del detective Hal Vukovich (Lance Henriksen), gli ufficiali di Polizia incaricati delle indagini sugli avvenimenti:

    Il Ten. Traxler sembra man mano iniziare a credere alla versione di Kyle Reese (Michael Biehn), mentre Vukovich resta scettico (una breve scena dopo l'interrogatorio di Reese mostra Vukovich dire "C'mon, Ed, that was moontalk. That guy's a wacko!", trad. "Andiamo, Ed, è delirio, quel tizio è matto!", al che Traxler, mordicchiandosi pensoso le stanghette degli occhiali, risponde "He better be.", trad. "Spero proprio che sia così"), ma ambedue gli agenti rimangono uccisi durante l'assalto del Terminator alla stazione di Polizia; poco prima di morire, Traxler consegna la sua pistola a Kyle Reese, dicendogli di "fare tutto ciò che deve" per assicurarsi che Sarah Connor (Linda Hamilton) sopravviva.
    Un'ulteriore scena tagliata mostra Sarah Connor che, scoperto l'indirizzo della Cyberdyne Systems (futura creatrice di Skynet e dei Terminator) sull'elenco telefonico, cerca di convincere Kyle Reese ad attaccare la sede per impedire lo sviluppo del sistema e cambiare il futuro; sebbene questa scena sia stata eliminata dal montaggio, il concetto divenne successivamente un punto-chiave della trama del secondo film.
    Un'ultima scena eliminata dal montaggio, seguente alla scena finale in cui il Terminator viene schiacciato in una pressa idraulica, mostra due scienziati che recuperano la CPU del Cyborg dalla fabbrica; mentre Sarah Connor viene trasportata su un'ambulanza, un'insegna indica che lo stabilimento in cui la battaglia è avvenuta è quello della Cyberdyne Systems, e che dunque le loro azioni saranno causa diretta della creazione di Skynet e dunque della futura guerra.

    CURIOSITA'

    Lo sterminio nella stazione della polizia è una delle scene più violente e famose del film e conta 33 poliziotti uccisi in circa 5 minuti di filmato (anche se nel seguito, Terminator 2: Il giorno del giudizio, si parla di "17 agenti uccisi").
    All'inizio di quella scena verrà detta la celebre battuta "I'll be back" ("Tornerò") ma nella versione italiana è stata infelicemente tradotta in: "Aspetto fuori".
    Il film è costato solo 6,5 milioni di dollari, mentre a livello mondiale ha incassato circa 78 milioni di dollari.
    Linda Hamilton si ruppe una caviglia poco prima della produzione del film e le fu imposto di fasciarla ogni giorno per fare le scene in cui è inseguita a piedi.
    Un pomeriggio, durante una pausa delle riprese del film, Arnold Schwarzenegger andò in un ristorante al centro della città di Los Angeles per pranzare. L'attore però volle fare un'entrata in scena impressionante, pertanto si tenne addosso il trucco utilizzato durante le recenti riprese, presentandosi quindi nel ristorante con lo spaventoso make up da T-800 con un occhio mancante e carne bruciata nell'orbita!
    In questo film, Arnold Schwarzenegger, recita solo diciassette battute, visto che interpreta una macchina.
    La visuale del T-800 venne elaborata con un computer Apple II mentre il codice visibile erano listati assembly del processore 6502 (il microprocessore a 8 bit dell'Apple II).
     
    .
  9. mauro255
     
    .

    User deleted





    TERMINATOR 2: IL GIORNO DEL GIUDIZIO

    Titolo originale: Terminator 2: Judgment Day
    Paese: USA
    Anno: 1991
    Durata: 137 min, 154 min (Edizione estesa)
    Regia: James Cameron
    Soggetto: James Cameron, Gale Anne Hurd (personaggi)
    Sceneggiatura: James Cameron, William Wisher Jr.
    Produttore: James Cameron
    Produttore esecutivo: Mario Kassar, Gale Anne Hurd

    Interpreti e Personaggi:

    Arnold Schwarzenegger: T-800
    Linda Hamilton: Sarah Connor
    Edward Furlong: John Connor
    Robert Patrick: T-1000
    Earl Boen: Dott. Peter Silberman
    Joe Morton: Myles Dyson
    S. Epatha Merkerson: Taryssa Dyson
    Castulo Guerra: Enrique Salceda

    Fotografia: Adam Greenberg
    Montaggio: Conrad Buff IV, Mark Goldblatt, Richard A. Harris, Dody Dorn (Edizione estesa)
    Effetti speciali: Dennis Muren, Stan Winston, Gene Warren Jr., Robert Skotak
    Musiche: Brad Fiedel
    Scenografia: Joseph C. Nemec III

    PREMI

    4 Premi Oscar 1992 (su 6 candidature):
    miglior trucco
    migliori effetti speciali
    miglior sonoro
    miglior montaggio sonoro

    6 MTV Movie Awards 1992:
    miglior film
    miglior performance maschile (Arnold Schwarzenegger)
    miglior performance femminile (Linda Hamilton)
    attrice più attraente (Linda Hamilton)
    miglior performance rivelazione (Edward Furlong)
    miglior sequenza d'azione

    5 Saturn Awards 1992:
    miglior film di fantascienza
    miglior regista
    miglior attrice (Linda Hamilton)
    miglior attore emergente (Edward Furlong)
    migliori effetti speciali

    2 BAFTA:
    migliori effetti speciali
    miglior sonoro


    « Vieni con me se vuoi vivere! »
    (T-800 a Sarah Connor)

    Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day) è un film del 1991 diretto da James Cameron. È il secondo film del fortunato ciclo di quattro pellicole ad essere diretto da James Cameron.
    Arnold Schwarzenegger torna a vestire i panni del Terminator, un killer cyborg proveniente dal futuro, stavolta riprogrammato per proteggere John Connor da un altro cyborg.

    TRAMA

    Los Angeles, 1994. Sono trascorsi dieci anni dai fatti di sangue causati dalla caccia del Terminator alla madre di John Connor, Sarah. Sarah Connor è rinchiusa in un manicomio criminale da quando, dopo la nascita del figlio, ha tentato di far esplodere una fabbrica di computer e di armamenti militari destinati al progetto riguardante il supersistema informatico Skynet. Tutti quanti la ritengono una psicotica, in quanto parla di continuo della fine del mondo che avverrà, secondo quanto narrato dal defunto fidanzato Kyle Reese, il 29 agosto 1997.
    Il figlio di Sarah, John, è ora un ragazzo sbandato, in affido presso una famiglia normale di Los Angeles.
    Dal futuro giunge un Terminator, un modello T-800, identico a quello inviato dieci anni prima per uccidere Sarah, con l'incarico di proteggere il giovane John da un altro Terminator, un T-1000, un modello moderno composto di metallo liquido e capace di assumere le sembianze di chiunque o di qualsiasi oggetto di massa analoga, oltre che modellare parti del proprio corpo in armi da taglio (le armi con ingranaggi o componenti chimiche, come pistole e bombe, infatti non possono essere riprodotte).
    Il T-800 rintraccia John presso una sala giochi, salvandolo dal T-1000 vestito da poliziotto. Dopo una rocambolesca fuga, il Terminator spiega a John la situazione: il John Connor del 2029 compierà un'incursione in una base dei cyborg di Skynet e lo riprogrammerà perché svolga il compito del difensore di sé stesso nel 1994 dal T-1000, il quale può assumere qualsiasi sembianza.
    Temendo per la vita della propria madre, Connor ordina al T-800, obbligato ad ubbidire ai suoi ordini, di recarsi al manicomio criminale in cui è rinchiusa, e la raggiungono proprio mentre lei sta progettando un'evasione. Prevedendo questa mossa, il T-1000 li raggiunge e tenta di uccidere tutti e tre. Scappati a bordo di un'auto rubata, essi viaggiano per il deserto della California, dove intendono raggiungere un vecchio amico di Sarah, un contrabbandiere di armi pesanti di nome Enrique Salceda.
    Durante il tragitto, Sarah si fa dare dal Terminator un insieme di informazioni storiche sui fatti del 1997 che porteranno allo scoppio della guerra nucleare. Il cyborg le svela che l'uomo più direttamente responsabile si chiama Myles Dyson, il direttore della Cyberdyne Systems Corporation, il quale, dieci anni prima, rinvenne i rottami del primo Terminator (un chip e un braccio), da cui sono partite le ricerche per lo sviluppo di un esercito di Terminator, lo stesso che nel futuro daranno battaglia all'umanità, nonché alle ricerche che negli anni novanta stanno portando alla creazione di Skynet su commissione del governo degli Stati Uniti.
    Decisa a cambiare la storia, Sarah scappa di nascosto con l'intento di uccidere Dyson prima che le ricerche abbiano conclusione. John e il T-800 la fermano in tempo, e mettono Dyson al corrente di ciò che le sue ricerche causeranno al mondo nel giro dei prossimi anni...........

    CURIOSITA' E CITAZIONI

    Terminator 2 è costato 94 milioni di dollari, (di cui 17 solo per gli effetti speciali), il più costoso film al momento della sua uscita: in tutto il mondo ne ha incassato mezzo miliardo.
    La splendida e celebre colonna sonora del film e stata composta da Brad Fiedel, come quella del precedente Terminator.
    Un singolo dei Guns N' Roses, "You Could Be Mine", fa parte della colonna sonora di questo film.
    Un flipper, prodotto dalla Williams sotto il logo Bally, è stato tratto dal film.
    Sono stati girati oltre 300.000 metri di pellicola per il film.
    A causa della durata della lavorazione, Furlong compare visibilmente più giovane nelle scene nel deserto rispetto al resto del film; inoltre ha dovuto doppiare nuovamente quasi tutti i suoi dialoghi poiché la sua voce si era modificata a causa della pubertà.
    Come controfigura per la scena in cui il T-1000 prende l'aspetto di Sarah Connor è stata impiegata la sorella gemella di Linda Hamilton, Leslie Hamilton Gearren. Similmente i fratelli gemelli Don e Dan Stanton interpretano una scena in cui il T-1000 si trasforma in un doppio della guardia del Pescadero.
    È stata tagliata una scena in cui compare Kyle Reese, che appariva in sogno a Sarah rinchiusa in manicomio, dandole coraggio con abbracci e parole d'amore. La stessa scena sarà successivamente inserita nella versione Director's Cut presente su DVD e Blu-ray disc.
    La divisa da poliziotto recuperata all'inizio del film dal T-1000 apparteneva all'immaginario agente Austin; si nota sull'eticehtta metallica durante la scena del combattimento tra il T-1000 ed il T-800 nei corridoi del centro commerciale. Con tutta probabilità, il nome Austin è un chiaro riferimento a Steve Austin, il protagonista della Serie TV anni '70 L'uomo da sei milioni di dollari.
    Il mezzo utilizzato dal T-1000 per inseguire John Connor (in moto) è un Freightliner COE, un identico modello apparirà, questa volta con tanto di rimorchio, diciassette anni dopo nel primo episodio della prima stagione di Terminator: The Sarah Connor Chronicles. Da notare che questo modello di Freightliner è lo stesso usato dalla Hasbro per rappresentare l'Alt-mode di Optimus Prime in Transformers - Generazione 1, citazione o casualità?
    Nella scena in cui John Connor mostra l'arsenale nascosto dalla madre al T-800, quest'ultimo, nel brandire un'enorme mitragliatrice sorride. Quello che sembrerebbe un errore della sceneggiatura viene invece spiegato da una precedente scena, invece tagliata dal montaggio finale, in cui John Connor insegna al T-800 appunto a sorridere, anche questa scena sarà successivamente inserita nella versione Director's Cut.
    Esiste una scena poi tagliata in cui il T-800 spiega di avere il microchip impostato in modalità "read only". Ciò avviene quando Sarah, John ed il T-800 si fermano di notte in un'officina di un'area di sosta. Successivamente il T-800 lascia estrarre a Sarah, dal proprio cranio, il chip per permettere l'apprendimento, salvo venir tentata dal prenderlo a martellate. Comunque da quel momento in poi John potrà insegnare al robot diverse cose, come appunto accade nella versione definitiva. Anche in questa scena è stata utilizzata la sorella gemella di Linda Hamilton per simulare il riflesso di Sarah ad uno specchio (finto) posto di fronte a cinepresa e troupe, evitando così che queste ultime finissero nell'inquadratura.
    Il T-1000, nella scena finale in fonderia, viene danneggiato dalla frantumazione e ricomposizione seguite al congelamento. Esistono alcune sequenze tagliate che infatti spiegano perché il T-1000 quando incontra Sarah cerca di costringerla a chiamare John piuttosto che imitarne direttamente la voce. Infatti dopo la ricomposizione il T-1000 inizia a trasformare involontariamente le sue estremità in tutto ciò che tocca, le mani in ringhiere ed i piedi in pavimenti e pedane. Tanto più che più avanti il T-1000, tramutato in Sarah, verrà riconosciuto da John, in un'altra sequenza tagliata, anche perché ha i piedi tramutati ed integrati con la pedana griglia di metallo.
    Al film australiano del 1987 The Time Guardian fu dato in Italia il titolo "Terminator 2" a causa della somiglianza della trama con il primo film.
    Molti soldati della resistenza contro le macchine sono armati di fucile M41, arma di finzione comparsa in Aliens.
    Nella versione spagnola del film la battuta Hasta la vista, baby è stata cambiata in Sayonara, baby in quanto non sarebbe stato molto distintivo sentirla nella loro lingua madre.
    Durante le riprese Schwarzenegger dichiarò che non avrebbe mai più interpretato personaggi cattivi in futuro, non tenendo fede all'affermazione (infatti interpreterà Mr.Freeze in Batman & Robin).
    Nella scena della fermata alla stazione di benzina si intravede per un attimo il logo della Benthic Petroleum, la compagnia proprietaria anche del sottomarino del film The Abyss.
    Il finale originalmente concepito da Cameron, ambientato trent'anni dopo gli avvenimenti del film, mostra una Sarah Connor ormai anziana dettare le sue memorie e le sue considerazioni (tra cui la battuta finale) ad un dittafono in miniatura, mentre il figlio John, che dalla narrazione di Sarah si comprende essere divenuto senatore, gioca con la figlioletta nel parco che era presente nei suoi incubi di distruzione nucleare, e che però si trova non a Los Angeles ma a Washington DC.
    La colonna sonora presente nella scena in cui John Connor incontra per la prima volta il T-800 e il T-1000 è stata ripresa dal gruppo industrial-death metal Fear Factory come introduzione del loro brano "Pisschrist".
     
    .
  10. mauro255
     
    .

    User deleted





    LE IENE

    Titolo originale: Reservoir Dogs
    Paese: USA
    Anno: 1992
    Durata: 99 min
    Regia: Quentin Tarantino
    Soggetto: Quentin Tarantino, Roger Avary
    Sceneggiatura: Quentin Tarantino, Roger Avary
    Produttore: Lawrence Bender

    Interpreti e Personaggi:

    Lawrence Tierney: Joe Cabot
    Chris Penn: Eddie "il bello" Cabot
    Harvey Keitel: Mr. White
    Michael Madsen: Mr. Blonde
    Steve Buscemi: Mr. Pink
    Tim Roth: Mr. Orange
    Quentin Tarantino: Mr. Brown
    Edward Bunker: Mr. Blue
    Kirk Baltz: Marvin Nash

    Fotografia: Andrzej Sekula
    Montaggio: Sally Menke
    Effetti speciali: Larry Fioritto
    Musiche: AA VV
    Scenografia: Sandy Reynold-Wasco

    PREMI

    Independent Spirit Awards 1993: miglior attore non protagonista (Steve Buscemi)


    « - Ecco i vostri nomi: Mr. Brown, Mr. White, Mr. Blonde, Mr. Blue, Mr. Orange e Mr. Pink!
    - Perché io sarei Mr. Pink?
    - Perché tu sei un frocio, va bene?
    - Perché non ci scegliamo noi il colore?
    - Non se ne parla neanche. Ci ho provato una volta, non funziona... quattro ragazzi, tutti a litigare per chi si doveva chiamare "Mr. Black"! »
    (Joe Cabot a Mr. Pink nei dialoghi del film)

    Le iene (Reservoir Dogs) è un film del 1992 diretto da Quentin Tarantino e rappresenta il suo esordio in un lungometraggio. Introduce molti dei temi e dei caratteri che sono diventati i "marchi di fabbrica" del regista: la violenza, l'avantpop, i dialoghi memorabili e barocchi e la cronologia frammentata.
    Tarantino (che lavorava come commesso in una videoteca di Manhattan Beach, a Los Angeles) aveva intenzione di girare il film in pellicola da 16 millimetri con un fondo di produzione di soli 30.000 dollari: in questa versione del film, Lawrence Bender - il produttore esecutivo - avrebbe interpretato Eddie il Bello. Lawrence stava però frequentando un corso di recitazione, e la moglie del suo insegnante fornì una copia della sceneggiatura ad Harvey Keitel. Keitel non solo fu stupito dal copione, ma propose a Tarantino anche di co-produrre la pellicola. Con Keitel nel cast, il fondo di produzione arrivò a 1.200.000 dollari. Dopo alcune difficoltà nella scelta del cast e alcune indecisioni - ad esempio, a chi assegnare il ruolo di Mr. Orange fra Tim Roth, James Woods e Samuel L. Jackson - il film venne presentato prima al Sundance Film Festival e poi in Giappone al Yubari International Fantastic Film Festival.

    Il film è il primo episodio della "Trilogia Pulp" di Quentin Tarantino, insieme a Una vita al massimo e Pulp Fiction.


    TRAMA

    Joe Cabot (Lawrence Tierney), un personaggio noto nella mala losangelina, raduna un gruppo di sei rapinatori professionisti per rapinare un grossista di diamanti in procinto di ricevere un quantitativo di gioielli raffinati da Israele. Il gruppo è composto da vecchie conoscenze di Cabot: Lawrence Dimmick, Mr. White (Harvey Keitel) ed il sadico Victor Vega, Mr. Blonde (Michael Madsen), assai fedele ai Cabot, avendo passato quattro anni in prigione senza fare il loro nome al processo, grande amico di Eddie (Chris Penn), figlio di Joe. Ad essi si aggiungono altre persone ritenute professionisti nel loro campo: l'irrequieto Mr. Pink (Steve Buscemi), l'estroso Dennis Koonstock, Mr. Brown (Quentin Tarantino) e il taciturno Roy Spafucci, Mr. Blue (Edward Bunker). Tra i partecipanti indiretti alla rapina c'è anche lo stesso Eddie.
    Le attività di Joe vengono però da tempo sorvegliate dalla polizia di Los Angeles che decide di infiltrare nella banda un sesto uomo: Freddy Newandyke, alias Mr. Orange (Tim Roth). Per conquistarsi la fiducia di Cabot, Orange gli narra una storia — sotto consiglio del suo mentore — davanti alla quale Joe rimane stupefatto e divertito. Orange viene dunque ammesso nella banda. Prima del colpo, Joe chiarisce la regola principale del loro gruppo: mai parlare di se stessi. Per assicurarsi ciò, Cabot dà ad ogni membro della banda un colore come nome. Durante le riunioni della banda, Mr. White stringe un legame d'amicizia con l'infiltrato, Mr. Orange.
    Dopo aver pianificato in dettaglio la rapina, gli uomini si ritrovano a far colazione in un ristorante di Los Angeles, dove vengono presentate in dettaglio le loro caratteristiche: l'aggressività di Mr. Blonde, la simpatia schizoide di Mr. Brown e - per ultimo - l'elemento che congiunge i vari spezzoni del film, il Super Sound degli anni '70 di K-Billy (tra l'altro ovvio riferimento a My Best Friend's Birthday, la prima pellicola di Tarantino incompleta). Finita la colazione, il gruppo si reca - come stabilito - a compiere la rapina alla gioielleria.
    Peccato però che questa si riveli una strage: Mr. Blue e Mr. Brown muoiono (Il primo muore crivellato di colpi, l'altro viene colpito in fronte da un proiettile della polizia), Mr. Blonde invece inizia a sparare e uccide due civili, mentre Mr. Pink riesce con difficoltà a scappare portando al sicuro i diamanti: Mr. Orange nel tentativo di rubare un'auto ad una donna per darsi alla fuga, viene gravemente ferito allo stomaco da questa e la uccide.
    Mentre è in macchina con Orange, White gli rivela il suo nome e si reca dunque al capannone che la banda aveva usato per le riunioni precedenti alla rapina. Poco dopo al capannone arriva Mr. Pink, che inizia a disquisire con White della dinamica poco chiara della rapina: secondo Pink i poliziotti erano già lì sul luogo, avvertiti da un infiltrato nella banda. "Ma chi potrebbe essere?" si continuano a domandare, sino a quando - insicuri l'uno dell'altro - si ritrovano faccia a faccia.
    L'arrivo di Mr. Blonde al vecchio magazzino - con un poliziotto nel bagagliaio - suscita l'attenzione di tutti, inclusa quella del figlio di Cabot, Eddie. Nell'attesa dell'arrivo di questi, Mr. Pink, Mr. White - abbandonata la loro momentanea rissa - e Mr. Blonde iniziano a prendere a calci e pugni l'agente Marvin Nash, affinché dica loro chi è il poliziotto infiltrato.
    Nel mentre sopraggiunge Eddie che intima Mr. Pink e Mr. White di seguirlo per recuperare la refurtiva e chiamare un medico per Mr. Orange. I due obbediscono e lasciano - controvoglia - Blonde con il poliziotto e Orange. Rivelandosi un sadico torturatore, Blonde estrae il suo rasoio dallo stivale e - sulle note di Stuck in the Middle With You degli Stealer's wheel - taglia un orecchio al poliziotto. Quando l'uomo sta per dar fuoco a Nash con una tanica di benzina, un redivivo Orange svuota il suo caricatore addosso a Blonde, uccidendolo. Orange si rivela a Marvin Nash come un poliziotto infiltrato.
    Mr. Orange dice al poliziotto mutilato che la polizia metterà piede dentro il capannone non appena Joe e gli altri tre membri vi entreranno. Presto Eddie, Pink, White e Joe tornano al capannone e increduli assistono al massacro che è successo in loro assenza: Orange prova a spiegare a Eddie la vera versione dei fatti, ma questi sorprende Orange, uccidendo il poliziotto e considerando quindi la versione di Orange un'insufficiente giustificazione. Orange prova allora a modificare la sua storia, aggiungendo che Blonde aveva intenzione di ucciderli tutti e scappare coi soldi... ma Eddie lo smentisce adducendo evidenti prove che portano a "smascherare" Orange.....

    LE SCENE

    Il film, come tipico dello stile di Tarantino, la cronologia frammentata non mostra la scena secondo il suo reale andamento temporale, bensì vari spezzoni, di cui solamente l'ultimo è realmente la conclusione della storia narrata. Le scene sono inoltre incentrate sulla psicologia degli individui, sulle loro reazioni conseguenti al fallimento della rapina.

    I frammenti che si possono individuare sono:

    Discorsi al bar tra le Iene e i due Cabot, che si conclude con il pagamento del conto e la mancia alla cameriera
    Titoli iniziali e presentazione del cast: le iene, Joe e Eddie
    Mr.White e Mr.Orange, ferito, si dirigono in macchina al deposito; una volta arrivati attendono che arrivi qualcuno. Poco dopo arriva Mr.Pink, che discute con White sul fallimento della rapina e sull'ipotesi del "tradimento".
    Mr.Pink scappa dal luogo della rapina e, rubata una macchina, fugge dalla polizia
    Di nuovo Pink e White che discutono al deposito-covo
    Mr.White e Joe Cabot parlano del colpo che il boss sta progettando
    Di nuovo nel deposito: mentre Pink e White continuano a parlare arriva Mr.Blonde, che mostra ai due il poliziotto che ha catturato.
    Vic Vega, uscito di prigione con la libertà condizionata, si reca dai Calbot che lo assoldano per il colpo.
    Mentre Pink, Blonde e White iniziano a torturare il poliziotto per ottenere informazioni sulla trappola, Eddie arriva al deposito e, venuto a conoscenza della situazione, si reca a recuperare i diamanti assieme a Pink e White. Mr.Blonde, rimasto solo con il poliziotto, lo tortura, gli taglia l'orecchio e sta per dargli fuoco, quando è ucciso da Mr.Orange, che rivela al collega la sua identità.
    Freddy Newandyke incontra in incognito un collega, a cui rivela di essere riuscito a conquistarsi la fiducia di Joe Cabot, anche grazie ad una storiella (che si era preparato prima di entrare in missione).
    Freddy si reca alla prima riunione della banda nel deposito, dove Joe, tra le altre cose, dà alle "iene" i loro nomi in codice.
    Larry e Freddy ripassano le varie parti del colpo appostati fuori dalla gioielleria.
    Mr. White, Orange e Brown sono in fuga dalla rapina: l'auto si scontra con un'altra parcheggiata. White e Orange escono e fuggono a piedi: Brown, che era alla guida, muore in seguito ai colpi ricevuti in precedenza dalla polizia. I due si impossessano di una macchina, ma Orange rimane colpito: i due poi si recano al deposito.
    Eddie, Mr.Pink e Mr.White tornano nel deposito dopo aver recuperato il bottino: Eddie non crede alla storia di Mr.Orange, e uccide il poliziotto torturato da Mr.Blonde. Arriva Joe che, convinto che Orange sia infiltrato, lo minaccia: triello tra i due Cabot e Mr.White, che finisce nel sangue. Mr.Pink fugge ma catturato: Mr.Orange rivela di essere un poliziotto: Larry lo uccide e è ucciso a sua volta dalla polizia.

    SCENA DEL TAGLIO DELL'ORECCHIO

    La cosiddetta scena del taglio dell'orecchio è una delle scene più violente della cinematografia moderna e senza dubbio la più violenta nel film Le Iene, lungometraggio d'esordio di Quentin Tarantino.

    SVOLGIMENTO DELLA SCENA

    Il famigerato Mr. Blonde, dopo aver fallito un colpo in una gioielleria conduce il poliziotto Marvin Nash dentro il magazzino dove gli altri uomini lo attendono. Quando Eddie Cabot giunge al magazzino per portare White e Pink da suo padre, Mr. Blonde viene lasciato da solo con il poliziotto, dando il "via" alla famigerata e controversa scena. Sulle note di Stuck in the middle with you degli Stealer's Wheel, Blonde asporta l'orecchio al poliziotto e in maniera molto sadica ma contemporaneamente ironica stuzzica il poliziotto perché si arrabbi.

    Della scena esistono 3 versioni.

    La scena mostrata nel film fa vedere la preparazione di Mr. Blonde alla scena, con l'accensione della radio, la presa del rasoio dallo stivale (scena tra l'altro utilizzata anche in Kill Bill vol. 2); al momento preciso del taglio, la telecamera si sposta e il taglio non viene mostrato. Proprio qualche istante dopo la telecamera ritorna sul corpo martoriato di Marvin Nash, mostrandoci il suo orecchio tagliato.
    Una scena continua del taglio, con una visuale del corpo dal lato sinistro (il taglio avviene a destra).
    Una scena in cui viene mostrata la faccia del poliziotto torturata da Blonde con del sangue che schizza sull'obiettivo come nei film horror degli anni '70.

    CRITICA

    « Non penso che il pubblico fosse pronto. Non sapevano cosa fare con Le Iene. Fu come il primo film muto, quando la gente vide il treno che arrivava verso la telecamera e uscì dalla sala di proiezione. »
    (Jami Bernard, New York Daily News)

    Il film fu mostrato per la prima volta al Sundance Film Festival di Robert Redford. Esso venne subito additato dalla critica come un film rivoluzionario. Il pubblico, però non vedeva di buon occhio le grandi scene di violenza che sono presenti nel film, anzi ostentava nel dire che il film di Tarantino trattava di violenza gratuita e eccessiva; il parere del pubblico venne poi riassunto nella critica di Jami Bernard. Tra le schiere di chi non apprezzava il film c'erano anche quelli che accusavano Tarantino di plagio.
    Molte delle scene di Le Iene sono state infatti spesso accusate di aver copiato City on Fire, film di Ringo Lam molto famoso negli Stati Uniti: in questo film è presente il triello finale, la rapina andata male, un uomo torturato da un membro della banda; molte delle scene in cui è presente Mr. White sono state direttamente spostate dal titolo cinese e trasferite in Le Iene. In pratica, è come se Tarantino avesse copiato l'ultima parte di City on Fire per creare però un film autonomo e statunitense al cento per cento. In risposta alle accuse di plagio, Tarantino disse:"I grandi artisti non copiano, rubano".

    IN ITALIA

    In Italia, pubblico e critica accolsero Le Iene come un film carico di significati e di grandi morali, celate però sotto la violenza estrema. Ciò che più di tutto stupì il pubblico è la circolarità degli eventi presenti nel film. Il film infatti inizia con un vero e proprio cerchio, gli uomini riuniti attorno ad un tavolo con la telecamera che gira loro attorno, e si conclude con un macabro cerchio della morte.Secondo Escobar, che fornì una delle critiche più accettate dal pubblico il film era anche una chiara dimostrazione della società di oggi, in cui l'uomo si serve degli altri solo per raggiungere i propri scopi. Qui l'obiettivo è la rapina, e ognuno degli uomini - che rappresentano la società - si serve dell'altro per effettuarla e - in ultimo - spartirsi il bottino. L'unico uomo che non mira a prendere il bottino, bensì a far incarcerare i membri della banda è Orange, l'ultimo arrivato, che - uscendo dagli schemi classici del traditore - riesce a immedesimarsi perfettamente nel ruolo del gangster. Per fare il proprio mestiere di poliziotto infiltrato, Mr. Orange deve identificarsi nell'antagonista, deve compiere un'operazione di mimesi interiore. Ma questo lato "da gangster" che dovrebbe solamente «interpretare» finisce per prevalere su di lui: arriva a uccidere come l'antagonista, con la sua fredda automaticità; arriva soprattutto a pensare come lui, affascinato dal suo universo. Dunque il fantomatico ingranaggio perfetto della rapina inizia a cedere. Cade del tutto, però quando Mr. White si lascia vincere dall'amicizia. Esce dalle regole prestabilite, mira verso un valore superiore al semplice bottino: crede di dovere qualcosa a Orange. Per questo motivo, la circolarità viene a mancare e sfocia nei tre colpi di pistola finali, nel mexican standoff ispirato a quello di Il buono, il brutto, il cattivo. "Eppure, Tarantino lascia spazio ad un ultimo colpo, quello carico di vendetta e impossibilità di comunicazione, quello che Mr. White spara in testa a Orange" - concluse Escobar. Nonostante la grande somiglianza - almeno in apparenza - con Rapina a mano armata di Kubrick, secondo la scrittrice Irene Bignardi, Tarantino prendeva le distanze dal film creando invece una forte caratterizzazione dei personaggi. A differenza della pellicola di Kubrick, il film si svolge in gran parte tra le pareti di un deposito come su una scena teatrale.

    COMMENTO

    Lo schema narrativo di Le Iene è quello ripreso in moltissimi noir, come Il bacio dell'assassino e Rapina a mano armata di Kubrick. Sin dalla divertente scena iniziale si preannuncia la regola di tutto il film: la parola viene prima dell'immagine e quindi, si dà grande importanza ai molteplici dialoghi. La rapina inizia (attraverso uno stratagemma narrativo non viene mai mostrata) e si riprendono gli eventi una volta terminata, con due dei membri morti e uno gravemente ferito. A questo punto, come nelle tragedie shakesperiane - che mancavano assolutamente di scenografia, ma lasciavano tutto ai dialoghi elaborati e complessi - ha inizio uno schema circolare che analizza i dubbi, le paure dei personaggi e le cause del fallimento della rapina sino a tornare al magazzino, dove avrà presto inizio una sorta di barbaro rito di epurazione che porterà alla morte di tutti i personaggi.

    INFLUENZE

    Tarantino è conosciuto soprattutto per la sua cinefilia maniacale, e Le Iene è liberamente influenzato da svariati film, in particolare dal cinema di Hong Kong, dalla Nouvelle Vague francese e dai film noir. Queste influenze possono essere notate quasi in ogni scena, a partire dai vestiti dei personaggi (ispirati dal finale di A Better Tomorrow II di John Woo, o probabilmente da The Blues Brothers) sino ai nomi in codice (ispirati a Il colpo della metropolitana con Walter Matthau) e alla famosa frase che Joe Cabot pronuncia riguardo John Dillinger (non a caso nel 1945 egli interpretò John Dillinger nell'omonimo film). Il film presenta anche uno dei marchi di fabbrica di Tarantino: l'ordine degli eventi non-cronologico (utilizzato anche in Pulp Fiction, in Kill Bill , in parte, in Jackie Brown.

    Una scena molto simile a quella in cui Mr. White e Mr. Orange sono in auto e ripassano il piano della rapina è presente in Fino all'ultimo respiro di Jean-Luc Godard.
    I vestiti delle sei iene sono ispirati a quelli dei personaggi di A Better Tomorrow II di John Woo.
    La trama del film sembra riproporre la seconda parte del film City on Fire, di Ringo Lam.
    Nel film City on Fire uno dei protagonisti amputa il dito mignolo ad un altro; Mr. White e Orange, mente parlano in auto, parlano di tagliare i mignoli ai direttori di banca che cercano di «fare gli eroi».
    La scena più violenta del film, la famigerata scena del taglio dell'orecchio prende spunto da The shogun assassin di Kinji Fukasaku, in cui uno dei protagonisti taglia l'orecchio ad un altro.

    RIFERIMENTI AL CINEMA AMERICANO

    L'idea di usare come soprannomi i colori venne a Tarantino dopo la visione de Il colpo della metropolitana di Joseph Sargent, in cui i protagonisti si chiamavano signor Green, signor Gray, signor Blue e signor Brown.
    A sua volta Le Iene ha ispirato molti registi negli anni novanta, spesso produttori di film a basso budget, disprezzati dai critici e distrutti definitivamente dal pubblico. Esempi di questo genere di film sono Suicide Kings, Thursday, Due giorni senza respiro, Killing Zoe (tra l'altro prodotto da Tarantino), S.F.W. - So Fucking What e Il tempo dei cani pazzi. I copioni di Tarantino hanno anche influenzato il cinema indiano. Per esempio, il film Kaante ha copiato quasi del tutto Le Iene; il film-consacrazione di Bryan Singer — I soliti sospetti — ha invece preso spunto occasionalmente dal primo film di Tarantino. Precisamente, il film di Tarantino ha influenzato i seguenti aspetti nei film successivi:

    In Suicide Kings, sei membri di una banda devono svaligiare una banca, e tra di loro c'è un infiltrato che spiffera tutto alla polizia.
    Thursday, altro film che ha copiato sotto qualche aspetto Le Iene e sotto qualche altro aspetto un'altra pellicola di Tarantino — Pulp Fiction — presenta alla fine del film un mexican standoff molto simile come esito a quello presente in Le Iene.
    Due giorni senza respiro narra la storia di sette uomini coinvolti in un omicidio. Ciò che Le Iene ha influenzato al film è la cronologia frammentata e molti dialoghi tipicamente tarantiniani che a volte sono del tutto inadatti al genere di atmosfera che si respira nel film.
    In S.F.W. - So Fucking What, gli autori di una rapina e la presa in ostaggio di venti e più persone in un centro commerciale sono fortemente somiglianti - come carattere, atteggiamento e aspetto fisico - ai sei uomini di Le Iene.
    In Killing Zoe si progetta una rapina molto simile a Le Iene (per altro il film è diretto da Roger Avary, co-creatore di Le Iene e gran conoscitore dello stile di Tarantino).
    Anche Il tempo dei cani pazzi cita Le Iene in gran parte della trama, nonostante il critico Roger Erbert abbia assolutamente negato questa somiglianza.

    COLLEGAMENTI A UNA VITA AL MASSIMO

    Nella sceneggiatura originaria di Una vita al massimo, Clarence moriva sotto i colpi della polizia durante il triello finale. Alabama rimaneva allora vedova e si rifaceva una vita con Mr. White: per questo Joe - nel flashback su Mr. White - parla di una certa Alabama. È l'Alabama Whitman di Una vita al massimo.

    COLLEGAMENTI A PULP FICTION

    Michael Madsen interpreta Vic Vega, che è fratello - confermato anche da Tarantino - di Vincent Vega, il personaggio principale di Pulp Fiction, interpretato da John Travolta. Molti spoiler negli anni passati avevano fatto pensare a un possibile lavoro del regista intitolato The Vega Brothers, in cui avrebbero recitato i due attori nei loro ruoli sopra detti.
    Nel 1994 l'attore che aveva impersonato Mr. Pink (Steve Buscemi) torna a lavorare con Tarantino, nel ruolo di un cameriere travestito da Buddy Holly, cameriere del Jack Rabbit Slim's. Buscemi che interpreta un cameriere è un elemento ironico, dal momento che in Le Iene il suo personaggio, Mr. Pink "non crede nelle mance". Non a caso, Vincent dice "[Lui] non ha l'aria di un cameriere". Però in Le Iene, Mr. Pink dice di aver lavorato al minimo salariale, e di non essere stato abbastanza fortunato da ricevere le mance, quindi non potrebbe mai essere diventato un cameriere. Nonostante queste teorie, il regista Tarantino ha sempre dichiarato che Le Iene si conclude con l'arresto di Mr. Pink.
    Sulla radio di Le Iene, si può sentire una pubblicità che parla del Jack Rabbit Slim's in un'auto.
    In una scena tagliata in Le Iene, Eddie il Bello sta dicendo a Mr. White e Mr. Pink che vuole chiamare un'infermiera che conosce di nome Bonnie, che si occupi di Orange. In Pulp Fiction, la moglie di Jimmie, Bonnie, è un'infermiera. È afro-americana, come si dice in Le Iene. A un certo punto, Mr. White si riferisce alla cosa di cui stanno parlando come la "situazione Bonnie", che è il titolo del penultimo episodio di Pulp Fiction.

    COLLEGAMENTI AD ALTRE PELLICOLE

    Durante il flashback sull'assunzione di Mr. Blonde, Joe ed Eddie il Bello stanno parlando con Blonde quando questi dice che il suo magistrato di sorveglianza è un certo Seymour Scagnetti. In Assassini nati (scritto da Tarantino) il detective che insegue Mickey e Mallory Knox si chiama Jack Scagnetti.

    CURIOSITA'

    George Clooney, James Woods, Edward Norton e anche Tim Roth erano stati considerati per la parte di Mr. Blonde, poi andata a Michael Madsen. Woods non venne mai avvertito del fatto che Tarantino lo aveva contattato: non appena lo venne a sapere licenziò il suo agente - responsabile del fatto.
    Durante la scena del taglio dell'orecchio, Michael Madsen fu inizialmente messo a disagio dalla frase che Kirk Baltz recita ("Ho un bambino piccolo"). Madsen, che era diventato padre da poco tempo, ebbe difficoltà a recitare quella scena. Su alcune copie del DVD, non appena Baltz finisce la frase, si può sentire una voce in sottofondo che dice "Oh, no, no...": è la voce di Michael Madsen, avverso nel girare la scena.
    Eddie Bunker, che impersona Mr. Blue, è un ex-criminale ed ha trascorso gran parte della sua vita in prigione prima di diventare uno scrittore; è uno degli autori preferiti di Tarantino ed ha scritto numerosi best-seller, pubblicati anche in Italia, come Cane mangia cane e Come una bestia feroce; da quest'ultimo è stato tratto il film Vigilato speciale con Dustin Hoffman.
    La donna che spara allo stomaco di Mr. Orange è interpretata dall'insegnante di recitazione di Tim Roth.
    Samuel L. Jackson fece un provino per la parte di Mr. Orange ma non ottenne il ruolo. Tarantino tuttavia fu così impressionato che lo scritturò per tutti i suoi film successivi.
    All'inizio della scena in cui Eddy il bello telefona mentre guida, si vede passare un palloncino arancione: Tarantino inserì questo particolare per fare capire agli spettatori chi fosse l'agente di polizia che aveva fatto la soffiata.

    PERSONAGGI

    Quando Mr. Pink e Mr. White stanno nel bagno del capannone a parlare della rapina andata male, si possono notare dei contenitori di bagnoschiuma di quattro colori diversi: bianco, arancio, rosa e beige. Si tratta dei colori di Mr. White, Mr. Orange, Mr. Pink e Mr. Blonde.
    Durante la scena in auto, prima di ricevere i soprannomi, Eddie chiama Steve Buscemi con il soprannome di "Pink". Comunque sia, durante la scena della cena in cui Orange incontra il suo mentore, egli parla con questi del suo soprannome, "Orange" e di quello di Keitel, "White" - confermando il fatto che dal momento in cui Joe fa la riunione i nomi divengono pubblici a tutti i membri della banda.
    Il vero nome di Mr. White è Lawrence Dimmick; Quentin Tarantino recita un cammeo nel ruolo di Jimmie Dimmick in Pulp Fiction.
    I veri nomi dei personaggi sono:
    Mr. White - Lawrence Dimmick
    Mr. Orange - Freddy Newandyke
    Mr. Blonde - Victor Vega
    Mr. Pink - unico sconosciuto
    Mr. Blue - Roy Spafucci
    Mr. Brown - Dennis Koonstock
    Sia Vic Vega che Vincent Vega - fratelli - fanno riferimenti all'aver avuto un attacco di cuore.
    In una scena tagliata, Joe Cabot dice che Mr. White è molto più giovane rispetto alla sua controparte reale (Harvey Keitel). Quando parla con Pink, White dice che è andato in prigione nel 1983, all'età di trent'anni. In realtà, Keitel aveva quasi quarantacinque anni nel 1983.
    La scena in cui Mr.Blue viene ucciso dai poliziotti appena fuori dalla gioielleria non è stata girata poiché i soldi della produzione sono finiti prima.

    CITAZIONI

    Nella serie TV Ricreazione della Disney, un personaggio chiamato Mr. White viene mandato a scuola a "risolvere problemi" così come Winston Wolf - un altro personaggio interpretato da Keitel fa in un altro classico di Tarantino, Pulp Fiction.
    Koushun Takami ha ammesso che la parte svolta in un magazzino nel suo Battle Royale è stata ispirata da Le Iene. Invece, Tarantino cita la scena del film come una delle sue preferite nella cinematografia mondiale.
    Nel film Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood!, prodotto dalla Miramax, quando Jay e Silent Bob stanno camminando per i set di Hollywood, quattro uomini vestiti in bianco e nero possono essere visti sullo sfondo, un ovvio riferimento alla camminata delle Iene. Nello spogliatoio c'è un poster di Jackie Brown, un altro film di Tarantino.
    Nell'episodio de I Simpson SimpsoncalifragilisticexpiraliD'OHso, i personaggi di Grattachecca & Fichetto vengono mostrati mentre recitano la scena del taglio dell'orecchio e finiscono per uccidere Tarantino stesso.
    Quando Joe Cabot parla del piano fa riferimento a un certo Marsellus che abita a Los Angeles e che li aiuterà a smistare i diamanti. Potrebbe essere lo stesso personaggio che successivamente in Pulp Fiction sarà interpretato da Ving Rhames e si chiamerà proprio Marsellus Wallace. Inoltre la circostanza che in Pulp Fiction non si veda mai il prezioso contenuto della valigetta che i due protagonisti, Vincent e Jules riportano a Marsellus Wallace ha fatto ipotizzare che questa potesse contenere proprio i diamanti della rapina de Le Iene.
    La copertina dell'album Answer That and Stay Fashionable della rock band AFI è una parodia di una delle locandine di Le Iene. Una canzone dallo stesso album - Kung Fu Devil - contiene un estratto dal dialogo della scena iniziale.
    Un episodio di Clone High mostra un poster del film "Reserved Dogs" poggiato nell'ufficio del preside, un'ovvia parodia.
    Nel gioco Total Overdose: A Gunslinger's Tale in Mexico, quando recuperi Tomy e il comandante della DEA da un'overdose (che è tra l'altro una citazione da Pulp Fiction), Tommy si sveglia e chiama Ramiro "Mr. Pink": dopodiché perde i sensi, si risveglia e lo chiama con il suo vero nome.

    PRODUZIONE

    Il budget del film era così basso che molti attori usarono semplicemente i vestiti del proprio guardaroba; quello che si nota di più è la giacca da jogging che sfoggia Eddie il Bello. I vestiti furono invece creati da Agnes B., famosa stilista.
    Il film venne inizialmente distribuito con il titolo di Le Iene - Cani da rapina.
    Il capannone utilizzato nelle riprese era un deposito funebre in costruzione. Mr. Blonde si siede su un carro funebre in una scena.
    Per la realizzazione europea, il distributore usò poster differenti per ogni personaggio principale. Questa strategia di marketing è divenuta ora largamente utilizzata.
    L'automobile di Mr. Blonde è una Cadillac Coup Deville: l'auto realmente apparteneva all'attore Michael Madsen.
    Gran parte del denaro che è stato usato per il film è stato speso per i vestiti dei sei membri, in particolare per la giacca di Eddie il Bello, per gli stivali neri di Mr. Blonde e per i jeans neri di Mr. Pink.
    Le Iene mostra i personaggi mentre indossano il modello della Ray Ban Wayfarer.
    Le scene in cui Quentin Tarantino è davanti la macchina da presa sono state girate dal fraterno amico di questi, Robert Rodriguez.

    BLOOPERS

    Nel flashback in cui Mr. Pink scappa dai poliziotti dopo la rapina, lui va a sbattere contro un'auto. Dopo aver gettato fuori dall'auto la donna che la guida, prova ad aprire la porta; in quel momento, si vede la borsetta che giace proprio accanto all'auto. Quando la polizia arriva all'angolo dell'edificio e inizia a sparare, la telecamera inquadra nuovamente Mr. Pink che - però - al fianco non ha più la borsetta.
    Nella scena in cui Mr. Brown muore e White e Orange cercano un'auto, si può vedere la troupe che corre in un angolo a destra.
    Sempre nella stessa scena, nell'inquadratura stretta su Mr.Orange dopo che Mr.White ha sparato ai 2 poliziotti, si nota l'operatore di ripresa nel riflesso degli occhiali.
    Nella scena di presentazione di Mr. Blonde mentre è seduto e fuma, prima la sigaretta è quasi finita e un'inquadratura dopo magicamente si allunga e poi ancora.

    ALTRO

    Il titolo Reservoir Dogs è stato ispirato dalla difficoltà - dovuta a dislessia - che Tarantino ha nel pronunciare il titolo Au revoir, les enfants, che chiamava "the Reservoir film".
    La parolaccia "fuck" viene pronunciata 252 volte.
    All'inizio del film Tarantino definisce Like A Virgin di Madonna «una metafora della fava grossa». Per tutta risposta Madonna regalò all'amico Quentin una copia del suo album Erotica con la dedica: «È una canzone che parla d'amore, non di fave grosse. Madonna».
    White e Pink, nel capannone disquisiscono su chi possa essere l'infiltrato; nella scena successiva, Eddie il Bello parla al telefono con suo padre: nella prima inquadratura dell'auto si vede un palloncino arancione che vola. "Orange" (arancione) è la risposta che White e Pink stanno cercando alla domanda su chi sia l'infiltrato.
    Le persone chiamate Marvin non fanno mai una bella fine nei film di Tarantino: ne Le Iene il poliziotto "Marvin" Nash viene prima torturato, poi gli viene amputato un orecchio e infine ucciso da Eddie il Bello; in Pulp Fiction, lo sventurato "Marvin" è la vittima del colpo partito per errore di Vincent Vega.
    Nel recente videogioco basato sul film, si può impersonare Mr. Blue e scoprire come muore ("Più morto di Dillinger"): uscito dalla gioielleria, armato di fucile a pompa, il malvivente si fa strada fra le schiere di sbirri che cercano di centrarlo; rifugiatosi in un vecchio cinema, Mr. Blue viene sorpreso da una squadra S.W.A.T. che gli ordina di gettare l'arma ma lui, in cerca di un "finale con i fuochi d'artificio", tenta di sparare ma viene immediatamente crivellato di proiettili.

    VIDEOGIOCO

    Nel 2006, dopo 14 anni dalla pubblicazione del film, la Eidos ha distribuito il videogioco ispirato al film, per PC, Play Station e X-Box, nonostante non avesse ottenuto il permesso di ripresentare le figure del film. Oltre Mr. Blonde, infatti, i personaggi del videogioco sono fisicamente diversi da quelli del film. Inoltre, ha una bassa durata, di sedici livelli molto simili fra loro. Oltre i difetti però, il videogioco segue la cronologia a intreccio del film e si ripropone per svelare i fatti saltati in questo (come sono scappate le iene dopo l'imboscata della polizia, dove ha nascosto i diamanti Mr. Pink, com'è ritornato Mr. Blonde al magazzino con Marvin Nash nel bagagliaio...).

    ACTION FIGURE

    Dopo il successo ottenuto nelle sale, la Mezco Toys e la Palisades hanno messo in commercio delle action figure rappresentanti i sei cani da rapina.
    In più un'altra anteprima ha mostrato i personaggi di Mr. Pink e Mr. Blonde. Durante un'ultima mostra del 2003 è stato messo in commercio un set di action figures che comprendeva il poliziotto Marvin Nash e Mr. Blonde durante la famigerata tortura.

    COLONNA SONORA


    La colonna sonora de Le Iene contiene uno svariato numero di canzoni anni settanta che fanno parte del repertorio musicale col quale Tarantino stesso è cresciuto. Il CD, com'è abitudine di Tarantino, include anche alcuni dialoghi estratti dal film.

    1.And Now Little Green Bag (dialogo)
    2.Little Green Bag - (George Baker Selection)
    3.Rock Flock of Five (dialogo)
    4.Hooked On A Feeling - (Blue Swede)
    5.Bohemiath (dialogo)
    6.I Gotcha - (Joe Tex)
    7.Magic Carpet Ride - (Bedlam)
    8.Madonna Speech (dialogo)
    9.Fool For Love - (Sandy Rogers)
    10.Super Sounds (dialogo)
    11.Stuck In The Middle With You - (Stealers Wheel)
    12.Harvest Moon - (Bedlam)
    13.Let's Get a Taco (dialogo)
    14.Keep on Truckin' (dialogo)
    15.Coconut - (Harry Nilsson)
    16.Home of Rock (dialogo)

    BIBLIOGRAFIA

    Quentin Tarantino. Reservoir Dogs: the screenplay. Performing Arts, 2000. ISBN 0802136850
    Emanuel Levy. Cinema of Outsiders: the rise of american independent film. Performing Arts, 2001. ISBN 0814751245
    Daniela Terribili. Quentin Tarantino: il cinema «degenere». Milano, Bulzoni, 1999. ISBN 8883193202.
     
    .
  11. mauro255
     
    .

    User deleted





    PIRATI DEI CARAIBI: LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA LUNA

    Titolo originale: Pirates of Caribbean: The Curse of the Black Pearl
    Paese: USA
    Anno: 2003
    Durata: 133 min
    Regia: Gore Verbinski
    Soggetto: Ted Elliott, Terry Rossio, Stuart Beattie, Jay Wolpert
    Sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio
    Produttore: Jerry Bruckheimer
    Casa di produzione: Walt Disney Pictures
    Distribuzione (Italia): Buena Vista Distribution

    Interpreti e Personaggi:

    Johnny Depp: Jack Sparrow
    Geoffrey Rush: Hector Barbossa
    Orlando Bloom: Will Turner
    Keira Knightley: Elizabeth Swann
    Jack Davenport: Norrington
    Jonathan Pryce: Governatore Weatherby Swann
    Lee Arenberg: Pintel
    Mackenzie Crook: Ragetti
    Damian O'Hare: Lt. Gillette
    Giles New: Murtogg
    Angus Barnett: Mullroy
    Martin Klebba: Marty
    David Bailie: Cotton
    Michael Berry Jr.: Twigg
    Isaac C. Singleton Jr.: Bo'sun
    Kevin McNally: Joshamee Gibbs
    David Schofield: Mercer
    Treva Etienne: Koehler
    Zoe Saldana: Anamaria
    Trevor Goddard
    Brye Cooper

    Fotografia: Dariusz Wolski
    Montaggio: Stephen E. Rivkin, Arthur Schmidt, Craig Wood
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic supervisore agli effetti visuali: John Knoll
    Musiche: Klaus Badelt, Alan Silvestri supervisore Bob Badami
    Scenografia: Brian Morris
    Costumi: Penny Rose

    PREMI

    MTV Movie Awards 2004: miglior performance maschile (Johnny Depp)
    2 MTV Movie Awards México 2004: eroe più sexy (Orlando Bloom), miglior look (Johnny Depp)
    BAFTA: Miglior trucco


    Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna (Pirates of Caribbean: The Curse of the Black Pearl) è un film del 2003, diretto da Gore Verbinski.

    Il film è uscito nelle sale negli USA il 4 luglio 2003, mentre in Italia il 5 settembre 2003.
    È una produzione Walt Disney Pictures, che mescola Salgari, tradizioni hollywoodiane ed effetti speciali. Il risultato è una pirotecnica avventura a base di arrembaggi e suspence, arricchita da molta ironia, da una love story ed un accenno di horror fiabesco. Entusiasmante la prestazione di Johnny Depp nel ruolo di protagonista, Jack Sparrow, cui fa da contraltare un non meno sorprendente (e perfidamente ironico) Geoffrey Rush nella parte dell'antagonista Capitan Barbossa. A far da co-protagonisti abbiamo Orlando Bloom, nel ruolo del giovane Will Turner, e Keira Knightley nel ruolo di Elizabeth Swann, la figlia del governatore di Port Royal.
    Il successo del film ha convinto la Disney a proseguire la storia con altri due episodi: nel 2006 è uscito Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma e nel 2007 Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo.

    TRAMA

    La piccola Elizabeth Swann, sulla nave che la porta insieme al padre, il Governatore Weatherby Swann, a Port Royal, scorge tra la nebbia dell'oceano il relitto di una nave appena affondata. Sopravvissuto al naufragio, un ragazzino, Will Turner che viene portato a bordo; Elizabeth si accorge che al collo ha un medaglione d'oro con inciso un teschio. D'impulso, Elizabeth glielo sottrae e lo nasconde perché può essere la prova dell'appartenenza di Will alla pirateria. Nel frattempo, tra la nebbia e il fumo, gli inglesi vedono allontanarsi una nave dalle vele nere... Passano otto anni: Elizabeth vive col padre, mentre Will ha trovato impiego presso il fabbro della città. Tra i due c'è attrazione reciproca, ma la differenza di rango frena entrambi. D'altra parte, il padre di Elizabeth preme affinché lei vada in sposa al Commodoro Norrington. Il giorno dell'investitura ufficiale di Norrington, questi si dichiara a Elizabeth la quale, però, cade dagli spalti del forte finendo in mare, svenuta a causa del corsetto troppo stretto che la stringe. Riesce a salvarla uno strampalato personaggio appena arrivato in città, Jack Sparrow. Norrington però ordina di catturarlo perché l'uomo è ricercato per pirateria, ma Jack, dopo aver preso in ostaggio Elizabeth, prende il volo. Trova un temporaneo rifugio nella bottega del fabbro. Lì, lo scopre Will che, convinto da sempre di essere orfano perché i pirati gli avrebbero ucciso il padre, ingaggia con lui un furibondo duello. Contribuisce così alla cattura di Jack, che viene imprigionato e messo in carcere per essere giustiziato. Ma quella notte la città viene messa a ferro e fuoco dalla Perla Nera, la nave pirata dalle vele nere, una leggenda per molti, che terrorizza i mari con la sua ciurma di marinai invincibili al comando del terribile Capitan Barbossa. Alcuni dei filibustieri raggiungono la casa del governatore, guidati da una sorta di guida soprannaturale verso il medaglione d'oro di Elizabeth: catturata, la ragazza allora invoca il diritto al "parlay", chiedendo di parlamentare con Barbossa in ossequio al Codice dei Pirati. Condotta a bordo della Perla Nera, Elizabeth si finge una serva e chiede ai pirati di lasciare la città in cambio del medaglione. Il capitano le chiede il suo nome e lei dichiara di chiamarsi Elizabeth Turner. Barbossa d'impeto decide di abbandonare il saccheggio di Port Royal, portandosi però dietro anche la ragazza.
    Will, che ha assistito nella notte al rapimento di Elizabeth, cerca di convincere Norrington e Swann a mettersi sulle tracce della Perla Nera, ma senza successo. Allora decide di ricorrere a Sparrow, che potrebbe portarlo al porto di attracco della nave pirata. Lo libera dalla prigione e, insieme a lui, cattura una piccola e velocissima nave attraccata in porto, la Interceptor, con cui i due guadagnano rapidamente il largo veleggiando alla volta di Tortuga. Sparrow, ex capitano della Perla Nera, vuole riprendersi la sua nave perduta a causa di un ammutinare e vendicarsi di Barbossa, che lo aveva abbandonato su un'isola deserta. Tra i marinai della ciurma ribelle, anche Will Sputafuoco Turner, il padre di Will: il ragazzo, che si chiede il perché Sparrow abbia deciso di associarsi a lui solo quando ha saputo il suo nome, rifiuta però l'idea che il padre possa esser stato un pirata.
    Nel frattempo, Elizabeth scopre che la ciurma della Perla Nera e il suo capitano sono in realtà Non-Morti, condannati a non sentire più emozioni e sensazioni, a patire fame e sete eterna: è solo se li si vede attraverso i raggi della Luna che rivelano il loro aspetto di cadaveri viventi. Barbossa le confida che la maledizione è caduta su di loro dopo che si erano impossessati degli 882 pezzi d'oro del "tesoro azteco", l'oro rubato da Hernán Cortés e protetto da un maleficio azteco. La maledizione sarà tolta solo dopo che tutti i pezzi saranno restituiti al forziere e bagnati del sangue di coloro che li avevano rubati. Nel corso degli anni, era stato recuperato tutto l'oro maledetto, tranne l'ultimo pezzo, quello di Turner, il quale, prima che si capisse il potere della maledizione, era stato ucciso da Barbossa stesso per essersi opposto all'ammutinamento. Consideratisi perduti per lungo tempo, i pirati ora tornano a sperare: hanno completato la ricerca e potranno bagnare il tesoro anche con il sangue di quella che loro credono l'erede di Turner, Elizabeth. A Tortuga, Jack e Will contattano Mastro Gibbs, diventato pirata dopo aver abbandonato il servizio nella Compagnie delle Indie Orientali. Jack lo mette a parte dell'identità di Will, figlio di Sputafuoco Turner e Gibbs conviene che adesso esista la possibilità di recuperare la Perla Nera. Messo insieme un equipaggio alla meno peggio, l'Interceptor naviga verso l'Isla de Muerta, dove è custodito il forziere maledetto. Jack lascia la nave in mano a Gibbs, chiedendogli di rispettare il "Codice": pirata che resta indietro, viene abbandonato al suo destino. Poi, a bordo di una scialuppa insieme a Will, voga alla volta della grotta che nasconde il tesoro. Qui, si sta celebrando il rito che servirà a spezzare la maledizione: Barbossa non vuole uccidere Elizabeth, vuole solo qualche goccia del suo sangue per irrorare l'oro.
    Ma non succede niente. I pirati si rendono conto che la ragazza non ha il sangue di Turner e iniziano a litigare. Approfittando della confusione, Will riesce a raggiungere Elizabeth e a portarla via insieme al medaglione. Nella grotta resta però Jack, catturato da Barbossa che non crede ai suoi occhi, vedendo davanti a sé, vivo, l'uomo che aveva abbandonato su un'isola deserta con solo una pistola a un solo colpo, quello che gli doveva servire per uccidersi quando fosse giunto alla disperazione. Ora Sparrow contratta col suo vecchio equipaggio: darà loro la possibilità di tornare vivi, perché lui - al contrario di loro - conosce l'identità del vero figlio di Turner. Sulle tracce dell'Interceptor, la Perla Nera la raggiunge perché nessuna nave è veloce quanto lei. Dopo un furibondo cannoneggiamento in cui l'Interceptor viene distrutta, i superstiti vengono portati sulla nave pirata. Will stringe un ingenuo patto con Barbossa per salvare Elizabeth, confessando di essere lui l'erede di Sputafuoco, mandando così a monte i piani di Sparrow. Quest'ultimo ed Elizabeth vengono abbandonati sull'isola dove già una volta Barbossa aveva lasciato Jack, mentre la Perla Nera riguadagna il mare aperto verso la Isla de Muerta.
    Elizabeth, conscia di essere ancora oggetto della ricerca della marina inglese, provoca un incendio nell'isola, convinta che qualcuno vedrà il fuoco da lontano. Effettivamente, Norrington si trova nelle vicinanze e salva i due. Convinto da Elizabeth, il commodoro parte all'inseguimento della Perla Nera. Invece di ingaggiare un combattimento nella grotta dove Jack sa che si trovano attualmente i pirati, Sparrow propone a Norrington di andare lui a terra e di farsi poi inseguire per portare allo scoperto tutta la ciurma di Barbossa. Norrington, ignorando che i pirati sono Non-Morti e non possono essere uccisi, accetta ma, al tempo stesso, decide di tendere una trappola ai filibustieri subito fuori la grotta, portandosi dietro i suoi fucilieri a bordo delle scialuppe senza farne parola a Sparrow, perché non si fida di lui. Elizabeth, che ha visto Norrington cadere lui in trappola senza essere riuscita ad avvisarlo, cerca di liberare Gibbs e la ciurma dell'Interceptor prigioniera degli inglesi. Nella grotta, prima del rito che dovrebbe sacrificare Will (ormai Barbossa ha deciso che, per essere sicuro dell'efficacia, Turner deve essere eliminato), compare Sparrow che informa i pirati della presenza inglese nella baia dell'isola. Consiglia ai pirati di affrontare Norrington prima di togliersi di dosso la maledizione, in modo da mantenersi ancora invulnerabili. Potranno impadronirsi senza colpo ferire della nave ammiraglia così che Barbossa potrà fregiarsi del titolo di Commodoro, mentre a lui, Jack, resterà la Perla Nera. Un ottimo piano, messo subito in atto: sott'acqua, gli immortali procedono camminando sul fondo del mare verso la nave che vogliono conquistare, passando sotto le lance che li aspettano in superficie. Nella grotta restano solo Barbossa e alcuni dei suoi uomini con Will e Jack Sparrow. Jack non ha dimenticato la sua vendetta: sfida Barbossa a duello mentre Will impegna gli altri pirati rimasti, aiutato da Elizabeth, sopraggiunta sull'isola dopo esser riuscita a liberare Gibbs e i suoi. Mentre sulla nave infuria la battaglia tra i vivi e i Non-Morti e in mare Norrington si accorge che i pirati gli sono sgusciati tra le mani, abbordando la sua nave, in terraferma Barbossa sembra finalmente essere riuscito a sbarazzarsi di Jack Sparrow quando lo infilza con la sua spada: ma questi, qualche momento prima, aveva sottratto dal tesoro maledetto anche lui un pezzo d'oro, ricevendone in cambio la maledizione ma anche il dono dell'immortalità che lui sfrutta per qualche minuto prezioso che gli permetterà di compiere la sua vendetta. Dopo aver bagnato il tesoro con il suo sangue, lancia la moneta a Will che lo imita, ferendosi e lasciando cadere nel forziere anche il proprio medaglione. Ricomposto il tesoro, ricevuto il sacrificio di sangue, la maledizione scompare e i pirati ritornano uomini che possono essere feriti e uccisi: Jack rivolge verso Barbossa la pistola con il colpo conservato per anni e spara. Sulla nave, i pirati si rendono conto di non esser più invulnerabili quando restano feriti o, addirittura, cominciano a morire. Presto le armi cadono e cominciano ad arrendersi ai soldati di Norrington.........

    SCENA DOPO I TITOLI DI CODA

    Dopo i titoli di coda appare una scena supplementare, che ha luogo all'interno dell'Isla de Muerta, dove si vede la scimmia di Barbossa nuotare fino al corpo del suo padrone morto, arrampicarsi sul forziere di pietra contentente i pezzi d'oro maledetti e prenderne uno. In questo modo la scimmia torna ad essere maledetta e come tale appare nelle pellicole successive; inoltre, si sente il rumore di un corpo fuoricampo che si alza dall'acqua. Probabilmente, quindi, lì c'era Tia Dalma che, nel secondo film, resuscita Barbossa, di cui si vede il cadavere (solo le gambe) quando Jack raggiunge la veggente voodoo.

    CURIOSITA'

    Per interpretare il personaggio di Jack Sparrow, Johnny Depp si è ispirato per vestiti e atteggiamenti al suo idolo Keith Richards, leggendario chitarrista dei Rolling Stones, che interpreterà poi il padre di Sparrow nel terzo capitolo della saga.
    Quando Jack arriva a Port Royal e rifiuta di dire il suo nome, l'ormeggiatore del porto lo chiama signor Teague, nome del padre di Jack, sebbene poi egli dica di chiamarsi Smith.
    La storia è in gran parte ambientata a Port Royal, omaggio al film di pirati Capitan Blood del '36 con Errol Flynn e diretto da Michael Curtiz.
    Il fumo dei cannoni della Perla Nera, durante l'assalto alla città, si alza in cielo formando una nuvola la cui forma è la testa di Topolino.
    La camminata sott'acqua usando la scialuppa di salvataggio come serbatoio d'aria è un omaggio ad un classico del genere: Il corsaro dell'Isola Verde con Burt Lancaster.
    Nel film ci sono diversi riferimenti al celebre videogioco degli anni '90 Monkey Island, come il cane "mastro di chiavi" della prigione e la rocambolesca ciurma di pirati non morti.
    In questo film Keira Knightley aveva solo 17 anni.
    La traduzione letterale in lingua italiana del titolo originale è la La Maledizione della Perla Nera, mentre per l'adattamento italiano è stato scelto La Maledizione della Prima Luna.
    Della colonna sonora, particolarmente noti sono i brani "Black Pearl" e "He's a Pirate".
    Jack Sparrow soffre pesantemente di alitosi. Si nota infatti il Commodoro Norrington allontanarsi con una faccia schifata dal capitano in seguito ad un discorso ravvicinato. Ne "Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo", Jack utilizza il suo alito pesante per far cadere fuori bordo Will.
    Jack Sparrow dice di essere scappato dall'isola con una coppia di tartarughe marine legate con peli umani "che si strappò", mentre nella versione originale Jack dice invece "della schiena". Questa battuta fu improvvisata da Johnny Depp e non era prevista dal copione, ma è stata lasciata perché divertente.
    Quando Elizabeth cena con Barbossa egli gli offre una mela,e lei le chiede se è avvelenata.Chiaro riferimento alla mela avvelenata di Biancaneve e i sette nani.

    INCASSI

    Il film ha incassato a livello internazionale circa 653.900.000 $, in Italia ai box office il film ha incassato 16.932.373 €.

    PRODUZIONE

    La pre-produzione del film si è avviata a novembre 2001,le riprese del film sono iniziate il 9 febbraio 2002 a Jalisco in Messico e all'isola di Saint Vincent e si sono concluse il 12 dicembre 2002. Il budget del film è stato circa 140.000.000 $.

    EDIZIONE HOME VIDEO

    Il film è stato distribuito in DVD e VHS nel mercato italiano il 29 gennaio 2004, disponibile in edizione disco singolo e disco doppio. Nel 2007 è stata messa in vendita la versione del film ad alta definizione Blu-ray Disc.

     
    .
  12. mauro255
     
    .

    User deleted




    PIRATI DEI CARAIBI: LA MALEDIZIONE DEL FORZIERE FANTASMA

    Titolo originale: Pirates of the Carribean: Dead Man's Chest
    Paese: Stati Uniti d'America
    Anno: 2006
    Durata: 150 min
    Regia: Gore Verbinski
    Soggetto: Ted Elliott, Terry Rossio, Stuart Beattie, Jay Wolpert
    Sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio
    Produttore: Jerry Bruckheimer
    Casa di produzione: Walt Disney Pictures
    Distribuzione (Italia): Buena Vista Distribution

    Interpreti e Personaggi:

    Johnny Depp: Capitano Jack Sparrow
    Orlando Bloom: Will Turner
    Keira Knightley: Elizabeth Swann
    Jack Davenport: Norrington
    Bill Nighy: Davy Jones
    Jonathan Pryce: Governatore Weatherby Swann
    Lee Arenberg: Pintel
    Mackenzie Crook: Ragetti
    Kevin McNally: Gibbs
    David Bailie: Cotton
    Stellan Skarsgård: "Sputafuoco" Bill Turner
    Tom Hollander: Lord Cutler Beckett
    Naomie Harris: Tia Dalma
    Martin Klebba: Marty
    Alex Norton: Capitano Bellamy
    Geoffrey Rush: Capitano Hector Barbossa

    Fotografia: Dariusz Wolski
    Montaggio: Stephen E. Rivkin, Craig Wood
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: Hans Zimmer
    Scenografia: John Dexter
    Costumi: Penny Rose

    PREMI

    MTV Movie Awards 2007: Miglior film, miglior performance (Johnny Depp)
    Premi Oscar 2007: migliori effetti speciali
    BAFTA: migliori effetti speciali


    « Mi dispiace per l'ammutinamento contro di te Jack, presi le tue difese ma dopo tutto andò storto. Mi legarono a un cannone e finii sul fondo dell'Oceano, una montagna d'acqua mi sovrastava; incapace di muovermi, incapace di morire, Jack, e pensavo che anche la più tenue speranza di sfuggire a quel fato l'avrei presa, avrei dato qualunque cosa. »
    ("Sputafuoco" Bill Turner) .


    Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma è un film del 2006, diretto da Gore Verbinski, sequel del fortunato Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna (2003). L'anteprima de La maledizione del forziere fantasma è avvenuta il 24 giugno 2006 al Disneyland a Orlando in Florida, il giorno successivo è stata riaperta al pubblico la famosa attrazione che ha ispirato la produzione del film.
    Il film è uscito nelle sale negli USA il 7 luglio 2006, mentre nelle sale in Italia il 13 settembre 2006. Il film è il secondo capitolo di una trilogia: l'ultimo film, Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo è uscito in Italia il 23 maggio 2007.

    TRAMA

    Il giorno del matrimonio di Elizabeth Swann (Keira Knightley) e del fabbro Will Turner (Orlando Bloom) è devastato dall'arrivo di Lord Beckett (Tom Hollander), della Compagnia Inglese delle Indie Orientali. I due innamorati, per aver aiutato il Capitano Jack Sparrow (Johnny Depp) a fuggire, sono stati condannati a morte insieme al Commodoro James Norrington (Jack Davenport), che però ha rassegnato le sue dimissioni ed è scappato. Sir Beckett concederà il perdono a Will soltanto se riuscirà a recuperare la bussola di Sparrow, ed in cambio Jack verrà arruolato come Corsaro della Compagnia Inglese delle Indie Orientali.
    Intanto, a bordo della Perla Nera, il Capitano Jack Sparrow, dopo aver recuperato il disegno di una chiave, convince (anche se a fatica) la sua ciurma a ricercarla, ma sfortunatamente la sua bussola non funziona. Una notte, quando Jack era in cerca di rum nelle stive, gli appare "Sputafuoco" Bill Turner (Stellan Skarsgård), mandato da Davy Jones (Bill Nighy). Difatti l'uomo, per sfuggire al destino cui lo aveva relegato il Capitan Barbossa, vendette l'anima a Davy Jones, che lo costrinse a servire nella sua ciurma per cento anni.
    Così Sputafuoco avverte Jack che le condizioni a lui imposte valgono anche per lui. Prima di andarsene lascia nella mano di Jack la Macchia Nera, simbolo del debito che Jack ha nei confronti del leggendario Davy Jones. Tredici anni prima, infatti, il capitano dell'Olandese volante aveva recuperato la Perla Nera dal fondo del mare e l'aveva consegnata a Jack, facendolo Capitano. Adesso Davy Jones richiede che il debito sia saldato, pretendendo in cambio l'anima di Jack, altrimenti dovrà scontrarsi con il Kraken, una terribile bestia marina mitologica agli ordini di Davy Jones. In preda al panico, Jack decide di abbandonare le ricerche della chiave e di fare rotta sicura verso terra.
    Dopo tante ricerche Will riesce a trovare Jack nell'isola di Pelegosto, abitata da cannibali che hanno rapito la ciurma della Perla Nera e che credono Jack il loro Dio fatto uomo. I cannibali, per liberarlo dalle sue spoglie carnali, vogliono mangiarselo. Dopo numerose peripezie, Will, Jack e la sua ciurma riescono a scappare dall'isola ed a fuggire in mare con la Perla Nera. A bordo, Will parla a Jack del patto fatto con Beckett, ma il Capitano afferma che la cederà solo se Will lo aiuterà a trovare la chiave del disegno. Dopo aver risalito un fiume, il gruppo incontra Tia Dalma (Naomie Harris), una sacerdotessa voodoo, la quale sostiene che la bussola di Jack non funziona perché egli non sa che cosa voglia realmente. In risposta ad una domanda posta da Will, Tia Dalma rivela che la chiave del disegno serve ad aprire il Forziere Fantasma di Davy Jones, nel quale il leggendario capitano custodisce il suo cuore pulsante, che si strappò dal petto per non sopportare il dolore dovuto al rifiuto della donna da lui amata. Tia Dalma rivela anche che è lo stesso Davy Jones a custodire la chiave raffigurata nel disegno. Poiché Davy Jones non può camminare a terra (almeno per altri 10 anni), Tia Dalma dà a Jack un vaso di vetro contenente della terra, assicurandogli che con esso non correrà pericoli.
    Ma i guai sono nell'aria: la Perla Nera incontra casualmente l'Olandese Volante, e Jack tenta di dare Will in cambio della sua anima. Davy Jones rifiuta, e continua asserendo che per salvarsi dovrà portargli le anime di 100 persone. Jack, dopo aver lasciato Will come "anticipo", parte per Tortuga per recuperare le anime di altri 99 inconsapevoli marinai.
    Il Governatore Weatherby Swann, dopo aver scoperto che Beckett avrebbe concesso il perdono soltanto a Jack, libera la figlia Elizabeth, ma prima di riuscire ad imbarcarla per Londra per salvarle la vita, la carrozza viene intercettata ed il Governatore Swann viene catturato e imprigionato. Elizabeth, riuscita a fuggire, obbliga Lord Beckett a consegnargli le sue Lettere di corsa, delle lettere con le quali, se firmate da Beckett, il possessore poteva diventare un Corsaro al servizio del Re. Elizabeth riesce quindi ad imbarcarsi in un mercantile, dopo essersi travestita da ragazzo, e riesce con un trucco a far attraccare la nave nell'isola di Tortuga.
    In cerca di Will, Elizabeth trova invece Jack e Gibbs in un pub mentre stanno arruolando marinai per la loro ciurma. Tra gli aspiranti membri dell'equipaggio c'è un'irriconoscibile, conoscenza di Elizabeth: l'ex commodoro James Norrington. Egli, ormai diventato un reietto, cerca di sparare a Jack, ma è la stessa Elizabeth a metterlo a tappeto colpendolo in testa con una bottiglia dopo che lo stesso Norrington aveva scatenato una rissa. L'ex commodoro si aggiunge ugualmente alla ciurma della Perla Nera. Prima di salpare, Jack chiede ad Elizabeth di usare la bussola per rintracciare Davy Jones: dato che la bussola indica la rotta verso ciò che si vuole realmente e poiché Will è prigioniero di Davy Jones, in questo caso avrebbe indicato la rotta per andare a salvare il ragazzo. Sulla nave, però, Elizabeth scopre che la bussola sta puntando Jack.
    A bordo dell'Olandese Volante, Will incontra suo padre "Sputafuoco" Bill. Quindi Will sfida Davy Jones ad una gara di dadi e scommette la sua anima in cambio della chiave che Davy Jones nasconde. Jones accetta, rivelando che la chiave del Forziere Fantasma è nascosta in mezzo ai tentacoli della sua barba. Will sta per perdere, ma il padre riesce a salvarlo perdendo al suo posto, e viene quindi condannato a servire Jones per l'eternità. Ma poi Will gli dice che il suo unico scopo era sapere dov'era la chiave. Con l'aiuto del padre, riesce a rubarla e a scappare dall'Olandese Volante, non prima di aver promesso al genitore di pugnalare a morte il cuore del crudele Jones. Ma quest'ultimo riesce a trovare Will a bordo di un mercantile (lo stesso che ospitò Elizabeth sotto mentite spoglie) ed ordina al suo Kraken di distruggere la barca e di uccidere il suo equipaggio. Will riesce a salvarsi e si nasconde nella prua dell'Olandese Volante.
    Arrivato nell'Isla Cruces, Davy Jones ordina alla sua ciurma di recuperare il Forziere Fantasma, ma Jack è decisamente avanti. Con Norrington ed Elizabeth riesce a trovarlo, quando all'improvviso Will fa la sua apparizione. Il fabbro vuole aprire il forziere e trafiggere il cuore di Jones per liberare suo padre, ma Jack gli intima di non farlo perché solo Davy Jones avrebbe potuto richiamare il Kraken dalla caccia, e pensa quindi di utilizzare il cuore per ricattarlo. Alla disputa si aggiunge il commodoro Norrington, intenzionato a consegnare il forziere a Lord Beckett per riacquistare un po' di onore. Scatenano così una sfida con le spade. Elizabeth tenta di fermarli ma ne risulta un passamano di chiavi e forziere in cui sono coinvolti anche due pirati agli ordini di Jack ed il primo ufficiale di Jones. Mentre Will e Norrington stanno ancora combattendo, Jack riesce a rubare la chiave e ad aprire il forziere, prendendo il cuore pulsante di Davy Jones e mettendolo nel vaso con la terra che Tia Dalma gli aveva donato. Norrington riesce a trovare Jack mentre sta tornando alla nave e gli ruba sia il cuore di Jones che le lettere di corsa, per poi prendere il forziere vuoto e scappare inseguito dalla ciurma di Jones. Ad un tratto Norrington abbandona il forziere e riesce così a fuggire, mentre la ciurma riporta festante il forziere ormai vuoto sulla nave.
    L'Olandese Volante riesce a trovare la Perla Nera, ma la nave dalle vele nere è troppo veloce col vento in poppa, per cui Davy Jones decide di evocare il Kraken. A nulla valgono le proteste di Jack che vorrebbe ricattarlo, ignaro di non avere più il cuore dell'avversario. Il mostro attacca la nave e, facendo cadere a terra il vaso che si rompe, fa scoprire a Jack che il cuore di Jones è stato rubato. La ciurma della Perla Nera riesce ad allontanare il Kraken grazie all'esperienza acquisita nel precedente incontro di Will col mostro, ma il mostro marino non si arrende ed attacca una seconda volta la Perla Nera. Proprio in quel momento Jack decide di scappare lasciando la sua ciurma a combattere. A metà strada tra la Perla e l'Isla Cruces, Jack nota che la bussola punta ancora verso la sua nave e, cominciando a capire qual è realmente il suo desiderio, decide di farvi ritorno. Dopo una dura e cruenta lotta Jack dà a malincuore l'ordine di abbandonare la nave.
    Dopo aver realizzato che il Kraken vuole solo Jack, Elizabeth riesce a distrarlo con un bacio colmo di passione e lo incatena ad un albero della nave. Una volta nella scialuppa di salvataggio, Elizabeth dice agli altri che Jack ha deciso di rimanere con la sua nave, mentre Will, che ha visto il bacio tra Jack ed Elizabeth, adesso crede che la ragazza sia innamorata di Sparrow. Dopo essersi liberato, Jack affronta il Kraken che avvinghia la Perla Nera con i suoi tentacoli trascinandola sott'acqua. Intanto sull'Olandese Volante, Davy Jones afferma che il suo debito è pagato e scopre, una volta aperto il forziere, che il suo cuore è stato trafugato.........

    SCENA DOPO I TITOLI DI CODA

    Anche nel secondo film alla fine dei titoli di coda vi è una scena supplementare: nell'isola dei Pelagosto i cannibali danzano nell'attesa di liberare dal suo corpo il loro nuovo Dio, ovvero il cane "mastro di chiavi" del carcere di Port Royal, rimasto sull'isola dopo la precipitosa fuga della Perla Nera.

    PRODUZIONE

    La pre-produzione del film si è avviata il 22 ottobre 2004 mentre le riprese hanno avuto inizio il 28 febbraio 2005, ancora una volta a Jalisco (Messico) e a Barrouallie (Saint Vincent), oltre che nella Dominica e alle Bahamas, sul set sono stati impiegati più di 200 walkie talkie. Come accadde per la trilogia de Il Signore degli Anelli, anche le scene dei due seguiti di Pirati dei Caraibi sono state girate quasi simultaneamente, prediligendo ovviamente quelle de La maledizione del forziere fantasma, i metri di pellicola girata hanno superato i 400.000. Le riprese del film sono terminate il 20 dicembre 2005. Il budget del film è stato di circa 225.000.000 $.

    INCASSI

    Fin da subito il film ha sbancato al botteghino: nella prima settimana nelle sale statunitensi ha incassato 132.000.000 $ (423.315.812 $ in totale); in Italia il film ha incassato nelle sale circa 19.854.515 €. È stato il terzo film nella storia del
    cinema ad aver superato 1 miliardo di incassi mondiali, infatti il film ha incassato circa 1.065.700.000 $ nel mondo.

    CURIOSITA'

    Dopo la scena iniziale, si vede Gibbs a bordo della Perla Nera cantare una canzone («Quindici uomini sulla cassa del morto, oh-oh-oh! E una bottiglia di rum. Bevi che il Diavolo ha già fatto il resto, e oh-oh-oh e una bottiglia di rum.") questa è un chiaro riferimento alla canzone dei pirati, scritta nel libro, L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson. Qui è riportata una parte della versione originale "«Quindici uomini sulla cassa del morto,oh-yo! E una bottiglia di rum! Il bere e il diavolo avevan fatto il resto Yo-ho-ho-ho... e una bottiglia di rum!"
    Keira Knightley ha annunciato che avrebbe partecipato al film, come attrice nel ruolo di Elizabeth, solo se ci fosse stato un bacio con Johnny Depp in una delle scene.
    La "Perla Nera" è stata realizzata partendo da una nave realmente esistita che porta il nome di "Sunset".
    L'"Olandese Volante" misura 50 metri di lunghezza e pesa 420 tonnellate, per la sua realizzazione si sono ispirati al "Vasa" una enorme nave da guerra svedese ora ospitata dal museo nazionale della capitale svedese.
    Questo è l'unico capitolo della trilogia in cui Jack non ha il suo cappello (infatti la scimmia non-morta glielo butta dalla nave all'inizio del film,e Jack lo recupererà,infine,dal kraken).
    Per realizzare la prima scena del film in cui viene interrotto il matrimonio di Will ed Elizabeth, la produzione ha dovuto affrontare una sorta di alluvione perdendo ben 11 giornate di lavoro.
    La scena della rissa nel pub è la prima in assoluto dove Keira Knightley mette alla prova le sue doti fisiche, prima di allora nessun film le aveva proposto di affrontare scene d'azione.
    Il numero dei costumi preparati dalla costumista Penny Rose per "Pirati dei Caraibi" supera gli 8.000.
    La palude della veggente è stata ricostruita tutta quanta in un unico teatro di posa.
    L'isola scelta da Gore Verbinski per realizzare tutte le scene sulla terra ferma si chiama Dominica, situata tra le isole francesi.
    La scena della ruota del mulino risulta essere una delle più complesse del film: con 800 chili di peso e 5 metri di altezza, il combattimento al suo interno ha impiegato praticamente tutti i reparti della produzione e solamente le prove di questa scena sono durate 5 settimane.
    La lingua parlata dalla tribù dei Pelegostos all'inizio del film, è stata coniata appositamente per la pellicola, si chiama "Umshoko" e potrebbe essere parlata realmente.
    Per la costruzione della chiesa diroccata sono stati impiegati 4 mesi.
    Per realizzare le scene col Kraken, ogni inquadratura ha impiegato mesi per essere realizzata.
    Il coordinatore viaggi ha prenotato 10.000 biglietti aerei.
    Il catering ha servito oltre 20.000 pasti.
    Keira Knightley ha usato delle extension ai capelli per le prime scene in quanto li aveva completamente tagliati per recitare nel film Domino.
    Questa è la prima volta che Johnny Depp ha interpretato lo stesso personaggio per due volte. Il famoso attore ha inoltre affermato che gli piacerebbe interpretare Jack Sparrow anche dopo il terzo film, tanto ama il personaggio.
    Per dare più autenticità all'ultima scena, non è stato detto agli attori che a scendere le scale sarebbe stato Geoffrey Rush. Prima delle riprese era stato detto loro che a scendere sarebbe stata Anamaria (La maledizione della prima luna), per cui gli sguardi sorpresi degli attori sono davvero autentici.
    Un'altra reazione genuina è quella di Will (Orlando Bloom) durante il bacio tra Jack ed Elizabeth, la cui presenza non era stata scritta nel copione dell'attore.
    Il leggendario chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, amico di Johnny Depp nonché fonte di ispirazione per lo sviluppo del personaggio di Jack Sparrow, aveva accettato di apparire nel film in un cameo interpretando il padre di Jack Sparrow, ma a causa del tour mondiale dei Rolling Stones non ha potuto mantenere la promessa. Il cameo è stato così spostato nel terzo film della saga, Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo. Il piccolo cameo che Richards avrebbe dovuto fare nel secondo film è stato messo nel videogioco del terzo film nel primo livello dove Jack dopo aver preso la famosa mappa della chiave di Davy Jones libera il padre che si trova in una delle prigioni del castello di Santa Barbara dopo di chè sarà il padre stesso che gli consiglierà di recarsi da Tia Dalma per avere maggiori informazioni su cosa apre la chiave sulla mappa.
    La bara che Jack usa come barca all'inizio del film ricorda alcune scene del gioco Monkey Island 2: LeChuck's Revenge. Il personaggio principale del videogioco, Guybrush Threepwood utilizzava una bara per navigare nella palude che lo conduceva alla casa della signora Voodoo.
    La Macchia Nera con cui Jack viene marchiato è una citazione del romanzo di Robert Louis Stevenson "L'isola del tesoro", nel quale al vecchio pirata Billy Bones viene recapitato uno straccio con disegnata una macchia nera, a mo' di avvertimento.
    Durante la prima visita della ciurma della Perla Nera a Tia Dalma, ci sono degli indizi che suggeriscono la presenza di Barbossa:
    Jack, la scimmia non-morta di Barbossa, corre verso degli stivali da pirata neri che si sporgono da dietro un bancone. Dopodiché Jack salta urlando attorno ai suddetti stivali. Nella seconda inquadratura degli stivali, Ragetti li osserva sbigottito, ma Tia Dalma attira la sua attenzione.
    Si vede Jack Sparrow maneggiare e provarsi un cappello, proprio quello che indossava Barbossa.
    Jack Sparrow ruba un anello che era indossato da Barbossa nel primo film (ben visibile nella scena in cui Barbossa allunga la mano verso Elizabeth, rivelando la sua maledizione).
    Quando Tia Dalma, dietro delle tende, cerca un vaso di terra per Jack, la scimmia strilla e si sente una fievolissima risata, identica tuttavia a quella di Barbossa quando Elisabeth, nel primo film, scopre la maledizione che grava sulla ciurma della Perla Nera.
    La musica che si sente quando la ciurma si sta avvicinando alla casa di Tia Dalma è la stessa che si sente nel primo film quando vengono inquadrati i pirati non-morti, ossia la ciurma di Barbossa.
    Il teschio raffigurato nel titolo ha la stessa bandana e il pezzo da otto che porta Jack Sparrow.
    Nei primi due film vengono fatti dei riferimenti a Singapore, che è stata però fondata nel 1819 da Sir Thomas Stamford Raffles, sebbene si conoscesse col nome di Singapura già dal XV secolo.
    La grande mappa all'interno dell'ufficio del Governatore raffigura l'Australia, la cui esistenza non era però stata confermata fino al viaggio di James Cook nel 1770.
    La Compagnia delle Indie Orientali fu fondata nel 1600 per favorire il commercio tra la Gran Bretagna e le Indie Orientali (India, Malesia, ecc.), ma ben presto estese i suoi commerci con le colonie britanniche in Africa ed America Centrale (le Indie Occidentali), ottenendo in seguito il monopolio dei traffici tra tutte le colonie inglesi e la Madrepatria.
    Questo è il primo film in cui compare il nuovo logo della Walt Disney interamente realizzato al computer.
    Questo è il primo film con un kraken interamente prodotto in grafica computerizzata (Computer-Generated Imagery).
    Quando Jack, nella casa di Tia Dalma, ruba un anello, di fianco all'anello si può notare un gioiello argentato raffigurante una donna (forse Calypso). Questa donna è la stessa raffigurata nel carillon di Davy Jones che si vede mentre Will ruba la chiave. Questo particolare rileva già all'interno del secondo flim il rapporto che lega Tia Dalma e Davy Jones.
    Il crudele Davy Jones (sovrano degli abissi) è capitano dello spettrale veliero "Olandese Volante" in cui vivono da secoli delle anime dannate, mezzi uomini e mezzi esseri marini; ognuno di questi demoni ha caratteristiche diverse e vanta mostruose prestazioni fisiche. Col tempo perdono ogni ricordo della loro precedente vita e alcuni finiscono col fondersi mentalmente e fisicamente con la nave. Questi rinnegati possono spostarsi da un vascello all'altro tramite le zone d'ombra e le oscurità, utilizzando una sorta di magia. Un tempo avevano aspetto umano ma poi hanno contratto un debito con Jones che prevede 100 anni di servizio a bordo dell'Olandese.
    Piccola discontinuità tra il film ed il suo seguito: In Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo Barbossa ha appeso al collo una sorta di medaglione a forma di quadrilatero, ma nell'ultima scena della Maledizione del forziere fantasma (quando si presenta alla ciurma a casa di Tia Dalma) non porta niente al collo.
    Nella colonna sonora e nel sito ufficiale è presente un remix della canzone "He's a Pirate" realizzata dal famoso Dj Tiesto, il quale ha anche fatto un concerto a Disneyland a Parigi per promuovere se stesso, la Disney e il film. Inoltre la canzone è presente come Bonus Track nel cd della colonna sonora versione italiana.
    Anche il titolo del secondo film, come quello del primo, ha subito un cambiamento nell'adattamento italiano. La traduzione letterale in lingua italiana del titolo originale è ''Lo Scrigno (o il Petto) dell'Uomo Morto", mentre per l'adattamento italiano è stato scelto "La Maledizione Del Forziere Fantasma".
    Il gioco con i dadi che si vede sull'Olandese Volante è molto simile al Perudo.
    L'edizione italiana presenta un errore di discontinuità con Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna, dovuta a un adattamento della traduzione: Sputafuoco infatti racconta a Jack Sparrow di essere stato legato a un cannone e gettato in fondo al mare da Barbossa, mentre nel precedente film Pintel racconta a Will Turner che Barbossa aveva ucciso Sputafuoco con la sua Sputafuoco.
    Inspiegabilmente, nei sottotitoli dell'edizione DVD italiana, Sputafuoco viene chiamato Lupo Solitario Bill Turner: tale appellativo, oltre a non corrispondere al nome che ha il personaggio nell'edizione italiana del film, non è nemmeno la traduzione dell'originale Bootstrap Bill Turner.
    Gli effetti speciali del film sono stati realizzati dalla Industrial Light & Magic, una società fondata nel 1977 dalla LucasFilm appositamente per la realizzazione degli effetti speciali di Guerre Stellari. Altre importanti realizzazioni della Industrial Light & Magic sono gli effetti speciali di Jurassic Park e delle saghe di Indiana Jones e di Harry Potter.

    RIFERIMENTI AL PRIMO FILM

    Il secondo film della saga dei Pirati dei Caraibi contiene numerosi riferimenti al primo episodio. Eccone alcuni:

    Il Governatore Swann stacca accidentalmente uno dei candelabri della prigione dove è rinchiusa sua figlia Elizabeth, proprio come fece Will nella casa della sua amata nel primo film.
    Quando all'inizio del film Lord Beckett dice "Jack Sparrow", Will ed Elizabeth esclamano in coro "Capitan Jack Sparrow", ricordando l'abitudine di Jack a correggere chi dimenticava deliberatamente il suo grado.
    Quando Elizabeth si sta imbarcando sulla Perla Nera, Jack chiede a Gibbs di nascondere il rum, ricordando come nel primo film la ragazza aveva bruciato tutte le casse di rum che i contrabbandieri avevano lasciato nell'isola in cui Jack era stato esiliato da Barbossa.
    Quando Will è in cerca di Jack, un tizio gli risponde che si trova a Singapore. Nel primo film, quando Jack salva Elizabeth tagliandole il corsetto, ad un soldato che gli disse che lui non l'avrebbe mai pensato, Jack rispose: "Non siete mai stato a Singapore!".
    Il Capitano Barbossa mangia finalmente una mela dopo che nel primo film lo aveva sempre desiderate.
    Quando Will è in cerca di Jack a Tortuga, incontra Scarlett e Gisele, la quale gli tira un ceffone sulla guancia, dicendogli di portarlo a Jack. Nel primo film entrambe le donne avevano schiaffeggiato Jack in faccia.
    Alla domanda di Jack su come fosse arrivato all'Isla Cruces Will risponde di essere arrivato con due tartarughe marine legate ai piedi. Questo ricorda la storia che Gibbs raccontò a Will su come Jack riuscì a scappare dall'isola in cui Barbossa l'aveva lasciato dopo il suo ammutinamento.
    Proprio quando la ciurma della Perla Nera sta per lasciare l'Isla Cruces Jack colpisce Will in testa con un remo, proprio come Will fece a Jack nella grotta dell'Isla de Muerte.
    Quando Jack, Will e Norrington stanno lottando a colpi di spada, Elizabeth tenta di attirare la loro attenzione facendo finta di svenire. Nel primo film aveva fatto la stessa cosa per distrarre suo padre e lo stesso Norrington dal tentativo di Will di liberare Jack, oltre al vero svenimento che la ragazza ebbe a causa del suo corsetto troppo stretto.
    Quando Elizabeth è rinchiusa nella prigione di Port Royal, gli altri incarcerati la chiamano allo stesso modo del cagnolino con le chiavi nel primo film.
    Quando Jack e Will stanno lottando nel primo film, Jack dice a Will: "Non sarai un eunuco?". Nel secondo film, quando i Cannibali portano Will a Jack, Jack descrive Will come un "eunuchy snip snip", mimando con le dita il movimento delle forbici. Nel primo film, inoltre, Jack, riferendosi a Will, dice a Barbossa: "Sentissi come canta però, è un eunuco!", riferendosi al suo stato di eunuco. Inoltre quando Jack descrive Will a Devy Jones per vendere la sua anima, lo descrive come un ottimo soprano.
    In entrambi i film Jack entra in scena con dei mezzi di trasporto molto particolari, nel primo a bordo di una barca che sta affondando, e nel secondo usando una bara come barca e l'arto di uno scheletro come remo.
    Pintel dice ad Elizabeth "Ciao bambolina", proprio come nel primo film.
    Alla fine del primo film Jack dice a Norrington che teneva per lui. Durante il secondo film Jack dice a Norrington che tiene ancora per lui.
    Nella prima scena de La Maledizione della Prima Luna, Gibbs invita Elizabeth a non cantare canzoni di pirati in modo da non attirare pirati. Nella prima scena de La Maledizione del Forziere Fantasma è lo stesso Gibbs a cantare canzoni di pirati, evidentemente perché lui è un pirata!
    Dopo essere stato messo KO da Jack, Will si riprende a bordo della Perla Nera con Elizabeth che veglia su di lui, ricordando così come si erano conosciuti nel primo film.
    In entrambi i film le sfide con la spada terminano perché combattute su strani oggetti: nel primo film su una tavola ondeggiante, nel secondo sulla ruota di un mulino.
    Quando nel secondo film Jack precipita in un burrone nel tentativo di scappare da una famiglia di cannibali, il bastone a cui è legato cade proprio accanto alla sua testa. Nel primo film Will intrappola Jack nella sua officina lanciando la spada accanto al suo volto.

    EDIZIONE HOME VIDEO

    L'uscita del Film in DVD è stato il 6 dicembre 2006 negli Stati Uniti d'America, nel mercato italiano il 17 gennaio 2007 il film è uscito nelle edizioni disco singolo e quella speciali con due dischi che contiene piu di 3 ore di Extra. La Disney ha confermato che in Europa in soli 3 giorni dall'uscita del film sono state vendute piu di 6,5 milioni di copie, e circa 10,8 milioni di copie vendute in totale, il 6 giugno 2007 è stata messa nel mercato italiano la versione del film in DVD ad alta definizione Blu-ray Disc.

     
    .
  13. mauro255
     
    .

    User deleted





    PIRATI DEI CARAIBI: AI CONFINI DEL MONDO

    Titolo originale: Pirates of the Caribbean: At World's End
    Paese: USA
    Anno: 2007
    Durata: 168 min
    Regia: Gore Verbinski
    Soggetto: Ted Elliott, Terry Rossio, Stuart Beattie, Jay Wolpert
    Sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio
    Produttore: Jerry Bruckheimer
    Casa di produzione: Walt Disney Pictures
    Distribuzione (Italia): Walt Disney Pictures

    Interpreti e Personaggi:

    Johnny Depp: Jack Sparrow
    Orlando Bloom: Will Turner
    Keira Knightley: Elizabeth Swann
    Geoffrey Rush: Barbossa
    Chow Yun-Fat: Sao Feng
    Jack Davenport: Ammiraglio James Norrington
    Keith Richards: Teague Sparrow
    Jonathan Pryce: Governatore Weatherby Swann
    Lee Arenberg: Pintel
    Mackenzie Crook: Ragetti
    Naomie Harris: Tia Dalma
    Bill Nighy: Davy Jones
    Stellan Skarsgard: "Sputafuoco" Bill Turner
    Kevin McNally: Gibbs
    Martin Klebba: Marty
    David Bailie: Cotton
    Tom Hollander: Lord Cutler Beckett
    Marcel Iures: Capitan Chevalle

    Fotografia: Dariusz Wolski
    Montaggio: Stephen E. Rivkin, Craig Wood
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: Hans Zimmer
    Scenografia: John Dexter
    Costumi: Penny Rose


    PREMI

    MTV Movie Awards 2008: miglior performance comica (Johnny Depp).


    « Cutler Beckett: Tu sei matto!
    Jack Sparrow: Ringraziando il cielo… perché se non lo ero ci provavo col cavolo! »
    (scambio di battute tra Sparrow e Beckett)

    Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo è il terzo film della saga nata nel 2003 con Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna e proseguita nel 2006 con Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma. Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 23 maggio 2007, mentre nelle sale negli USA il giorno dopo. Come le due pellicole precedenti è stato diretto da Gore Verbinski. È ormai certo che Ai confini del mondo non sarà l'ultimo film di "Pirati dei Caraibi". La Disney ha infatti annunciato che verrà avviata la produzione di una nuova trilogia, con gli episodi 4, 5 e 6.

    TRAMA

    Will Turner ed Elizabeth Swann stringono un patto con Capitan Barbossa, riportato in vita dalla sacerdotessa Tia Dalma per spingersi oltre i confini del mondo e liberare Jack Sparrow (inghiottito e trascinato negli abissi dal Kraken a bordo della Perla Nera) dallo scrigno di Davy Jones.
    La ciurma dell'Olandese Volante è finita intanto sotto il controllo della Compagnia Inglese delle Indie Orientali a cui Norrington (reintegrato e nominato Ammiraglio) ha consegnato il cuore del capitano Davy Jones. Il malvagio e tirannico Cutler Beckett (comandante della Compagnia Inglese delle Indie Orientali) è deciso ad estirpare la pirateria dai mari ad ogni costo e senza alcun scrupolo, tenendo sotto scacco Davy Jones, minacciandolo di distruggere il suo cuore qualora quest'ultimo non pieghi la propria volontà ai suoi ordini ed avendolo privato del Kraken.
    Con il resto della ciurma, Will, Elizabeth, Tia Dalma e Capitan Barbossa si avventurano a Singapore, alla ricerca delle Mappe dei Confini del Mondo in possesso del pirata Sao Feng. Fallito il tentativo di Will di rubare le Mappe, Elizabeth e Capitan Barbossa fanno visita a Sao Feng per proporgli di convocare il consiglio dei "Nove Pirati Nobili" (tra i quali appunto Sao Feng, Capitan Barbossa e Jack Sparrow) con lo scopo di formare una resistenza contro la Compagnia e Davy Jones. Sao Feng è però restio, sentendosi tradito dal tentato furto di Will, ora suo prigioniero: lo scontro sembra inevitabile, ma gli uomini della marina britannica irrompono nel covo con l'obiettivo di eliminare tutti i pirati presenti. Durante lo scontro con la marina, Will propone a Sao Feng di aiutarlo nel tentativo di liberare suo padre da Davy Jones offrendo in cambio Jack e la Perla Nera. I due quindi si dividono con l'accordo di ricongiungersi in seguito.
    Beckett, rientrato a Port Royal, decide di uccidere il Governatore Swann, padre di Elizabeth, reo di essersi troppo interessato al forziere ed al suo contenuto. Per evitare che Davy Jones si ribelli, fa posizionare il forziere con il cuore sull'Olandese Volante, sotto la stretta custodia di due cannoni puntati "perennemente" in direzione dello scrigno. Come diretto referente a bordo assegna il comando del veliero all'Ammiraglio Norrington.
    Jack (in preda alle allucinazioni) e la Perla Nera si trovano confinati nello scrigno di Davy Jones, il luogo in cui sono destinati coloro che non hanno pagato il proprio debito di schiavitù con l'Olandese Volante. L'isola di sabbia, ovvero lo scrigno, si trova al confine tra il regno dei vivi e quello dei morti e vi sono i resti conficcati nella sabbia di navi e delle ciurme che in passato sono state confinate e non sono riuscite a salpare e successivamente fuggire dall'isola. La sacerdotessa vodoo Tia Dalma spiega nel suo racconto sullo scrigno e che coloro che vengono confinati, una volta fallito il tentativo di fuggire, muoiono in preda alla pazzia e al caldo che vi è sull'isola.
    Jack, né vivo né morto, è spinto dalla surreale tranquillità del luogo sull'orlo della pazzia e non si dà tregua nel tentativo di smuovere la Perla dal suo letto di sabbia. Il provvidenziale intervento dei granchi sassosi farà però in modo di trascinarla sulla riva dell'isola. Qui Jack si ricongiunge con Will, Barbossa, Elizabeth e la ciurma che, dopo aver attraversato mari e caverne di ghiaccio, si sono lasciati inghiottire dalla cascata posta alla fine del mondo per poterlo raggiungere. Jack, non convinto delle intenzioni che hanno mosso i suoi vecchi compagni (ben quattro di loro in passato hanno cercato di ucciderlo ed Elizabeth vi è riuscita), si convince comunque a salpare ma non a lasciare il comando della nave a Barbossa.
    La Perla Nera e il suo equipaggio, trovato il mare, sono comunque ancora intrappolati nello scrigno di Davy Jones, rischiando di rimanervi per l'eternità se entro il tramonto non verrà trovato il modo di tornare alla terra dei vivi. Nelle acque dello scrigno di Davy Jones, dove vagano le anime dei morti in mare, la ciurma vede passare l'anima del Governatore Swann, ma, se pur Elizabeth cerchi in ogni modo, non c'è possibilità di trascinarlo a bordo. Utilizzando le mappe di Sao Feng Jack trova il modo di effettuare il trapasso, capovolgendo sottosopra la nave poco prima che il sole venga inghiottito dal mare.
    Una volta di nuovo nel Regno dei vivi, la Perla Nera finisce sulla strada di Sao Feng, che, stretto un accordo con Beckett e tradendo quello stretto a Singapore con Will, cerca di prendere possesso della nave consegnando l'equipaggio nelle mani della Compagnia delle Indie Orientali. Beckett non ha però intenzione di lasciare la Perla Nera nelle mani di un corsaro, rinnegando l'accordo e spingendo quindi Sao Feng a stringerne uno nuovo con Barbossa. I due barattano la nave con Elizabeth (che Sao Feng crede l'incarnazione della dea Calypso). La Perla viene quindi ripresa dalla ciurma di pirati che fuggono dalla stretta delle navi di Beckett, riuscito nel frattempo a mettere l'Olandese Volante all'inseguimento della nave di Sao Feng per dedicarsi personalmente alla Perla.
    Durante la fuga, Sao Feng rivela ad Elizabeth in che modo il primo "Consiglio dei Pirati Nobili" abbia intrappolato Calypso in un corpo umano per poter così avere il controllo dei mari. L'Olandese Volante riesce però a raggiungere i fuggitivi, ferendo a morte Sao Feng, che nomina Elizabeth capitano della nave e di riflesso membro dei nove Pirati Nobili. Tutti vengono fatti prigionieri dagli uomini di Davy Jones e dell'Ammiraglio Norrigton (la cui proposta di un trattamento preferenziale viene rifiutata da Elizabeth).
    L'Ammiraglio Norrington, appresa da Elizabeth la morte del padre ad opera di Beckett, ritorna sui suoi passi, decidendo così di liberarla insieme alla ciurma. Durante la prigionia, Elizabeth incontra "Sputafuoco" Bill Turner che la illumina sulle intenzioni di Will di strapparlo al suo destino. Elizabeth è colpita dal gesto di Norrington e lo bacia. Una volta liberati i pirati, Norrington viene scoperto ed ucciso da "Sputafuoco" Bill Turner ormai con la mente avvelenata costretta alla volontà del tiranno Davy Jones.
    Sulla Perla Nera, nel frattempo, Will lascia una scia di corpi in mare per far sì che la nave di Beckett segua le sue tracce. Sparrow lo scopre e lo butta in mare, non prima di avergli consegnato la sua bussola magica (unico modo per essere trovato da Beckett e quindi da Davy Jones, di cui Jack inizia a bramare l'immortalità).
    Will viene recuperato dalla Compagnia delle Indie Orientali e si accorda segretamente con Beckett, promettendo di condurlo al luogo in cui si terrà il consiglio dei Pirati Nobili, chiedendo in cambio della liberazione di suo padre e l'incolumità sua e di Elizabeth. Davy Jones, convocato a bordo, accetta le richieste a patto che Tia Dalma sia uccisa. Tia Dalma è la donna a cui ha donato il suo cuore, ma che poi ha tradito, suggerendo al Consiglio della Fratellanza come imprigionarla per non essersi presentata sull'isola a cui si erano dati appuntamento.
    Il Consiglio dei nove Pirati Nobili si riunisce nella fortezza della Città dei Relitti, una roccaforte giudicata inespugnabile. Qui viene discussa la proposta di Barbossa di liberare Calypso per affrontare l'armata di Beckett con il suo favore. Incapaci però di decidere se liberare Calypso, affrontare Davy Jones o chiudersi nella Città dei Relitti, si propone di eleggere (come indicato nel "Codice" custodito dal padre di Jack) un Re dei pirati, che prenda una decisione inappellabile. Il Re viene eletto con metodo democratico ma ogni Pirata Nobile di norma vota per sé stesso. Così fanno tutti, tranne Jack, che vota Elizabeth, conscio del fatto che lei sia della sua stessa opinione, cioè che voglia affrontare in mare aperto Davy Jones e Beckett per liberare Will.
    I comandanti delle due flotte si incontrano prima della battaglia per sentire le ragioni di ognuno. In questo incontro viene effettuato lo scambio tra Will (che si può ricongiungere a Elizabeth e Barbossa) e Jack, a cui Davy Jones chiede di pagare il proprio debito di schiavitù con l'Olandese Volante. Lo scontro è comunque inevitabile perché il nuovo "Re dei Pirati" non ha intenzione di arrendersi e consegnare la sua ciurma.
    Poco prima della battaglia però Capitan Barbossa, contrario alla decisione di Elizabeth, con un colpo di mano si impossessa dei due "pezzi da otto" che gli mancano per liberare la dea Calypso dal corpo di Tia Dalma. Appreso da Will di essere stata imprigionata in un corpo umano dai Pirati Nobili, ma su consiglio di Davy Jones, Calypso libera la sua furia verso Davy Jones dando vita ad un gigantesco maelstrom (mulino d'acqua in pieno oceano). La Perla Nera e l'Olandese Volante vi ci si buttano immediatamente all'interno dando vita ad uno scontro emozionante.
    Durante la battaglia, Will chiede ad Elizabeth di sposarlo ed il matrimonio viene consacrato in modo rocambolesco dal capitan Barbossa. Jack, intanto, si libera dalla cella dell'Olandese per appropriarsi del cuore di Davy Jones, pugnalarlo e prendere così il suo posto alla guida della nave per l'eternità. Rubato il forziere, la sua fuga è bloccata da Davy Jones ed ha per risultato la perdita del forziere da parte del primo e delle chiavi da parte dell'altro.
    Una volta sul ponte della nave, Davy Jones viene trafitto al petto da Will nel tentativo di salvare Elizabeth, anche lei accorsa in aiuto dei compagni di viaggio. Nel frattempo Jack riesce a recuperare il forziere e la chiave, aprirlo e a prepararsi a pugnalare il cuore del capitano dell'Olandese Volante. Quest'ultimo non si fa però intimorire da Sparrow e con crudeltà e malvagità affonda la sua spada nel corpo di Will, finito a terra durante lo scontro, e, approfittando dello smarrimento suscitato in Jack, cerca di rimpossessarsi del cuore. Viene però ostacolato da "Sputafuoco" Bill Turner, che si è liberato dalla morsa di Jones e deciso a vendicare il figlio, che è riuscito a riconoscere durante il combattimento incorso tra i due poco prima. A questo punto è il capitano della Perla Nera ad approfittare degli eventi: decide che a pugnalare il cuore dovrà essere Will (in modo da risparmiarlo dalla morte) sorreggendogli la mano nell'intento. Davy Jones è quindi sconfitto e le sue spoglie mortali risucchiate dalle onde.
    Will diviene quindi il nuovo capitano e, per suggellare il suo legame con l'Olandese Volante, Sputafuoco ha il compito di estirpare il cuore dal suo corpo e rinchiuderlo nel forziere perché la nave non può rimanere senza un capitano e chi è responsabile della sua morte ne prende immediatamente il posto. La nave cade quindi nell'oblio del mare.
    Jack ed Elizabeth abbandonano Will al suo destino aggrappandosi ad un paracadute di fortuna insieme alla scimmia Jack, uscita vincitrice dallo scontro con il servo e alleato di Davy Jones, il pescemartello Maccus, che stava combattendo contro Will, Pintel e Ragetti che l'hanno sparata dentro un cannone della Perla Nera, lanciandola contro l'uomo pesce e salvando Will. I superstiti vengono ripescati dalla Perla Nera.
    Il tiranno Beckett cerca di approfittare della situazione per sferrare un attacco decisivo contro la Perla Nera, ma giunto in prossimità della nave pirata viene sorpreso dalla riemersione dell'Olandese Volante. I due velieri pirata circondano la nave sferrando un attacco incrociato, provocando la morte di un impietrito e sconfitto Beckett e il ritiro della flotta nemica.
    Will, sopravvissuto, è però condannato a passare dieci anni in mare prima di poter fare ritorno per un giorno soltanto a terra. La promessa di liberare il padre dalla schiavitù di Davy Jones è stata onorata ma ad un prezzo altissimo. Will passa quindi l'ultimo giorno assieme ad Elizabeth sulla terra ferma, dove consumano il loro matrimonio. Come gesto del suo amore eterno Will consegna ad Elizabeth il forziere nel quale è contenuto il suo cuore per poi scomparire all'orizzonte in un lampo di luce verde, il "Verde Baleno" (segna il passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti).........

    SCENA DOPO I TITOLI DI CODA

    Dopo dieci anni Elizabeth attende il tramonto per rivedere Will e insieme a lei c'è suo figlio che corre lungo la scogliera. Calato il tramonto, dopo il verde baleno, Will si avvicina con l'Olandese Volante e vede la sua amata assieme all'erede che non ha mai conosciuto.

    COLLEGAMENTI AI PRIMI DUE FILM

    Quando Elizabeth lascia la Perla Nera per andare da Will, Pintel e Ragetti la salutano chiamandola bambolina ("Ciao, bambolina"). Ne La maledizione della prima luna i due la chiamavano spesso in questo modo.
    Nello scrigno di Davy Jones, Barbossa ricorda a Jack l'ultima volta che si sono visti ("Isla de Muerta, mi pare...mi hai sparato"). Alla fine del primo film, infatti, i due avevano ingaggiato un combattimento all'Isla de Muerta, che si era concluso con la fine della maledizione e la morte di Barbossa.
    Sia Barbossa che Will ringraziano la scimmia Jack. Nel primo film, Barbossa aveva ringraziato la sua scimmietta per avergli consegnato il medaglione.
    Quando alla riunione dei pirati nobili arriva il cane con le chiavi, Capitan Teague (padre di Jack) dice che era fuggito dall'isola di Pelegostos grazie a delle tartarughe marine, come avevano fatto sia Jack che Will.
    Durante la stessa riunione, quando il padre di Jack porta in scena il famoso codice della fratellanza, a portare le chiavi del codice è lo stesso cane che nel primo film ha in bocca le chiavi della prigione in cui è chiuso Jack a Port Royal. Il cane si ritrova anche nel secondo episodio che corre incontro alla nave sulla spiaggia dell'isola dei cannibali e lo vediamo poi scappare da questi.
    Quando Jack si reca da Beckett viene momentaneamente fermato da due soldati con i fucili pronuncia il detto "Parlay", termine, che nel primo film, quando era circondato dalla ciurma di Barbossa all'Isla De Muerta, fingeva di non ricordare.
    Alla Riunione dei Pirati Nobili, Teague Sparrow mostra a tutti il famoso libro del "codice della fratellanza" fondato dai Pirati Morgan e Bartholomew; lo stesso nome del libro fu citato da Elizabeth nel primo film prima che Pintel e Ragetti la rapissero.
    Anche nel terzo film, come i precedenti due, vi è una piccola comparsa delle donne Scarlett e Gisele questa volta verso la fine del film, quando Jack è intento a farle salire a bordo della Perla Nera; quest'ultima però è stata già salpata da Barbossa e la ciurma, lasciando Jack e Gibbs al porto. Di conseguenza, le due donne tireranno di nuovo un ceffone a Jack che a sorpresa lo tirerà a Gibbs.
    Per uscire dalla prigione nella nave di Davy Jones, Jack usa lo stesso metodo utilizzato da Will ne La Maledizione della Prima Luna (mezzi perni).
    Alla fine del film, Elizabeth dice a Jack che fra loro due non avrebbe funzionato, proprio come ha fatto Jack alla fine del primo film.
    Nel terzo film ritornano in scena i due soldati Inglesi imbranati e, come nel primo film, nel bel mezzo delle loro discussioni, Jack ne approfitterà, stavolta per prendere il forziere di Jones. Ne La maledizione della prima luna, mentre i due sono distratti, Jack sale sulla nave Inglese nel porto.
    Jack ricorda spesso che, alla fine del secondo film, era stata Elizabeth a lasciarlo in balìa del Kraken.
    Nel secondo film, quando Jack e la sua ciurma vanno da Tia Dalma, questa dice che Davy Jones era innamorato di una donna, ma Gibbs ribatte dicendo che si era innamorato del mare. Tia Dalma dice <stessa storia, diverse versioni, e sono vere tutte>, perché Calipso è la dea del mare.
    Nel terzo film, quando Will lascia Elizabeth per imbarcarsi sull'Olandese Volante, le dice di tenere gli occhi fissi sull'orizzonte, come aveva fatto nel secondo film prima di partire alla ricerca di Jack (lasciando Elizabeth in prigione).
    Ne "La maledizione del forziere fantasma", quando i pirati si recano per la prima volta da Tia Dalma, questa si rivolge a Will dicendogli: "Tu hai la mano del destino sopra di te!": previsione azzeccata, evidentemente perché sapeva già che, come si vedrà nel terzo film, egli sarebbe diventato capitano dell'Olandese Volante al posto di Davy Jones (infatti, la stessa "mano del destino" viene usata dalla maga per localizzare l'Olandese nel secondo film).
    La morte di Davy Jones, contrariamente a quanto aveva promesso Will a suo padre nel secondo film, non avviene per mezzo del pugnale che "Sputafuoco" aveva donato al figlio, ma attraverso l'uso della spada di Jack, spezzata poco prima dalla chele del pirata maledetto in uno scontro con Sparrow.
    Nel terzo film si viene anche a conoscenza del vero motivo per cui mastro Ragetti ha sempre conservato il suo occhio di legno: era, infatti, il "pezzo da otto" che il capitan Barbossa gli aveva affidato, che sarebbe poi servito per liberare la dea Calypso dalla sua forma umana.
    La conferma che Jack Sparrow sia stato a Singapore (come egli stesso accennò nel primo film) avviene all'inizio del terzo: quando vengono spiegati gli intenti della missione a capitan Sao Feng, cioè recuperare Sparrow dallo scrigno di Jones, le due ragazze sullo sfondo (quelle addette a far giungere il vapore nella sala) si lasciano andare in un riso contenuto e allusivo; il motivo è probabilmente dovuto a dei piccoli flirt avuti in passato (simili a quelli con Scarlett e Gisele) con entrambe le ragazze, lasciandole immediatamente e insultando gravemente la nobile famiglia Feng. Questo spiegherebbe perché lo stesso Capitan Sao Feng provi una forte antipatia nei confronti di Sparrow.
    Alla nomina di Norrington quale ammiraglio della Compagnia delle Indie orientali, Beckett gli riconsegna la sua vecchia spada, quella che, nel primo film, Will aveva fabbricato per la sua investitura a commodoro.
    All'inizio della Maledizione della prima luna, Jack Sparrow lo vediamo per la prima volta in una barchetta alla ricerca della Perla Nera; nell'ultimo lo vediamo ancora in una barchetta ancora alla ricerca della Perla Nera e della Fonte della Giovinezza.
    Anche mastro Gibbs, fedele nostromo e amico di Jack Sparrow,alla fine del terzo film rimane e ritorna a Tortuga. Questo lo ricollega al primo film, dove Gibbs inizialmente era membro della Compagnia delle Indie Orientali e, dopo aver tradito la compagnia, si rifugio' a Tortuga per anni.
    Altro particolare riguardante Gibbs e Jack : alla fine del terzo film i due si salutano pronunciando la frase " Dritto alla meta e conquista la preda", stessa frase pronunciata dagli stessi nel primo film, dopo aver fatto un accordo nella locanda a Tortuga
    Sia alla fine del primo che del terzo film della serie, Jack consulta la sua bussola cantando la stessa canzone piratesca.

    PRODUZIONE

    Anche il terzo film della saga di Pirati dei Caraibi, come i precedenti due, è stato girato interamente in digitale. Gli effetti speciali del film sono stati curati e realizzati dalla Industrial Light & Magic. La produzione del film è durata più di due anni: è iniziata il 5 gennaio 2005 ed è terminata il 12 aprile 2007. Il 1º dicembre 2005 la produzione della Disney fu costretta ad interrompere le riprese dei due sequel "La maledizione del forziere fantasma" e "Ai confini del mondo" poiché erano stati rubati dal set i costumi dei protagonisti; circa due, tre giorni dopo i costumi sono stati ritrovati e le riprese sono state continuate subito.
    La presenza di Keith Richards nel film è stata incerta fino alla fine, poiché il chitarrista dei Rolling Stones aveva dichiarato di aver sniffato, insieme alla cocaina, le ceneri del padre morto e cremato nel 2004, dichiarando inoltre che al povero papà non sarebbe importato affatto. L'evento ha divertito parecchio il pubblico, ma ha sconvolto non poco la madre del chitarrista e soprattutto i produttori della Disney, che hanno deciso di tagliarlo dai trailer ufficiali nonostante Richards abbia dichiarato più volte: "Stavo scherzando, non ho mai sniffato le ceneri di mio padre". Nel film Richards interpreta il ruolo di Capitan Teague Sparrow, padre di Jack e custode del Codice dei Pirati.
    Per la realizzazione del duello finale nel maelstrom tra la Perla Nera e L'olandese volante ci sono voluti circa 600 addetti per la costruzione del set e ben tre mesi di riprese che sono state effettuate con la tecnologia Blue Screen all'interno di una grossa vecchia fabbrica di Boeing situata nei pressi della periferia di Los Angeles in California, mentre per gli sfondi che vi sono nella battaglia tra cui la tempesta, il mare e lo stesso maelstrom sono stati creati virtualmente al computer e inseriti in fase di montaggio.
    Le riprese del film in generale si sono svolte in gran parte in concomitanza con quelle de La maledizione del forziere fantasma e sono iniziate anche loro il 28 febbraio 2005 come quelle del secondo film che però sono terminate il 20 dicembre 2005; le riprese di "Ai confini del mondo" si sono svolte per la maggior parte come i precedenti due film alle Bahamas e nei dintorni si sono concluse il 18 marzo 2006, quasi tre mesi dopo quelle del secondo film. A differenza del resto del film che è stato girato interamente ai Caraibi, la scena che appare dopo i titoli di coda è stata ripresa sulle coste dell'Irlanda del Nord. Il budget per la realizzazione del terzo film è il più elevato della trilogia poiché è stato di circa 300.000.000 $.

    DISTRIBUZIONE

    Il 13 settembre 2006, all'uscita nelle sale italiane de La maledizione del forziere fantasma, la produzione Disney comunicò che il terzo episodio dei Pirati Dei Caraibi sarebbe uscito nelle sale italiane il 6 luglio 2007. Successivamente, visto l'ottimo stato di avanzamento della produzione, spostò l'uscita del film al 23 maggio 2007. Lo stesso è accaduto per la produzione americana del film, la Disney all'uscita il 7 luglio 2006 del secondo film annunciò che negli USA il terzo film sarebbe approdato nelle sale il 25 giugno 2007, poi spostò l'uscita, inizialmente prevista per il 25 maggio 2007. Senza un motivo conosciuto, due settimane prima dall'uscita nelle sale la Disney anticipò di un giorno l'uscita del film negli USA dal 25 al 24 maggio.
    Il film, come i precedenti due, è stato presentato in anteprima assoluta a Disneyland in Florida, il 19 maggio 2007. Il 23 maggio 2007 regia e cast si sono recati al Disneyland di Tokio per l'anteprima internazionale.
    A differenza dei due film precedenti, il titolo dell'adattamento italiano del film " Ai confini del mondo" è stato tradotto letteralmente dalla versione originale.
    È uscito il 23 maggio 2007 in Italia (in anteprima nazionale il 22 maggio in molti cinema multisala) ed in molti Paesi europei, a differenza degli Stati Uniti, dove è uscito con un giorno di ritardo, esattamente il 24 maggio 2007. All'uscita del film nelle sale italiane sono state distribuite più di 1500 copie.
    In molti cinema la scena alla fine dei titoli di coda non è stata mostrata. La scena inedita è stata subito vittima della pirateria informatica, ed immediatamente è stata messa in rete illegalmente su Youtube. Venutane a conoscenza quasi subito, la Disney ha imposto a Youtube la censura del video per il mancato rispetto dei diritti sul copyright.
    Lo stesso giorno in cui il film ha debuttato nelle sale europee, è uscito il videogioco ispirato alla storia del film (anche se i livelli iniziali del gioco sono riferiti al secondo film) il gioco è disponibile per PC, PS3, PS2, PSP, Xbox 360, Nintendo Wii e Nintendo DS.

    INCASSI

    Pirati Dei Caraibi: Ai Confini Del Mondo, come i precedenti due film, è stato record di incassi. Infatti nel primo giorno di programmazione negli USA, il 24 maggio, il film ha incassato circa 57.700.000 $, mentre in Italia in un solo giorno di programmazione ha incassato circa 2.500.000 €, avvicinandosi al record attuale di Spider-Man 3.
    Nella prima settimana di programmazione il terzo film della saga si piazza già al terzo posto dei film piu visti nel 2007. La Disney ha riportato che il film nella prima settimana ai box office internazionali ha incassato circa 332 milioni di dollari, ed in Italia nella prima settimana il film ha incassato 6.981.105 €. Nonostante un'ottima partenza, non riesce a battere il predecessore La maledizione del forziere fantasma, che al debutto nelle sale internazionali sbancò con circa 400,5 milioni di dollari.
    Nella seconda settimana di programmazione americana il film rimane sempre in testa dei film più visti e supera quota 216.000.000 $ ai box office, superando il primo film della saga, che nella seconda settimana aveva incassato circa 175.500.000 $. Per il terzo film però rimane comunque impossibile un incasso elevato come quello del secondo, che nella seconda settimana di programmazione americana ha incassato circa 335,6 milioni di dollari. Sempre nella seconda settimana di programmazione il terzo film della saga ha scalzato il film 300, mettendosi al secondo posto tra i film più visti. Infatti nella seconda settimana di programmazione ai box office internazionali ha raggiunto circa 467.600.000 $, ed in Italia il film nella seconda settimana ha incassato circa 12.741.027 €.
    Nella terza settimana di programmazione il film al livello internazionale raggiunge circa 746.600.000 $ mentre ai ai box office americani Ai confini del mondo scende al 2° posto tra i film più visti della settimana, arrivando ad incassare circa 253.000.000 $ e rimanendo sempre inferiore agli incassi del secondo film, lo stesso è accaduto ai box office italiani nella terza settimana è arrivato ad incassare circa 14.569.287 € scendendo al secondo posto dei film piu visti. Il motivo della discesa del film dal podio è dovuto al successo di Ocean's Thirteen, che è passato al primo posto nei primi due giorni di programmazione, nonostante ciò per il terzo film della saga rimane comunque solido al secondo posto nella classifica dei film piu visti del 2007, preceduto solamente da Spider-Man 3.
    Nella quarta settimana di programmazione ai box office internazionali raggiunge quota 820.800.000 $ rimanedo sempre il secondo film piu visto attualmente nel 2007. In America il film raggiunge circa 273.000.000 $ calando al terzo posto. In Italia è arrivato ad incassare circa 15.512.022 € mantenedo il secondo posto.
    Alla quinta settimana di programmazione il film raggiunge quota circa 287.000.000 $ negli USA, e cala al terzo posto dei film più visti nelle sale americane, mentre mantiene il secondo posto a livelo internazionale raggiungendo quota 872.000.000 $, in Italia nella quinta settimana raggiunge circa 15.912.814 €.
    Alla sesta settimana di programmazione ai box office internazionali, il terzo film della saga raggiunge quota 902.700.000 $. Negli USA il film si avvicina quasi ai 300 milioni di dollari incassando circa 295.758.000 $, mentre in Italia alla sesta settimana il film raggiunge quota 16.120.355 €. Gli ottimi incassi della sesta settimana hanno fatto sì che il terzo film della saga scavalcasse Spider-Man 3 come incassi internazionali, classificandosi al 1° posto dei film più visti nel 2007.
    Alla settima settimana di programmazione la Disney ha confermato che il terzo film della saga ha incassato ai box office internazionali circa 910.600.000 $, mente negli USA il film ha raggiunto il traguardo superando 300 milioni di dollari circa 301.725.691 $, in italia nella settima settimana di programmazione il film ha incassato circa 16.240.437 €, il film rimane sempre al primo posto nella classifica dei film più visti attualmente nel 2007.
    La Disney a dicembre 2007 ha confermato che il terzo film della saga ha incassato a livello internazionale circa 961.000.000 $ , classificandosi al 1° posto nella classifica dei film più visti nel 2007, mentre è al secondo posto come numero di incassi della trilogia preceduto solamente dal secondo film ovvero Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma che ha ottenuto un incasso globale di circa 1.065.700.000 $.

    EDIZIONE HOME VIDEO

    La Disney ha distribuito il film in DVD negli Stati Uniti d'America il 4 dicembre 2007,mentre nel mercato italiano è stato messo in commercio il 21 novembre 2007,il film è uscito in entrambe le nazioni disponibile in edizione disco singolo e disco doppio il secondo di questi contiene più 5 ore di extra. È stata messa in vendita gli stessi giorni l'edizione del film in alta definizione Blu-ray Disc, e la trilogia della saga con quattro dischi.

    CRITICA

    In Cina, Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo ha avuto molte critiche e censure per circa 10 minuti di sequenza, soprattutto nella parte iniziale: tra le scene tagliate, quella in cui Sao Feng dice "Benvenuti a Singapore". La critica cinematografica cinese ha criticato l'intepretazione di Chow Yun-Fat, ritenendola di danno all'immagine e alla cultura cinese; inoltre ha contestato la raffigurazione di una Singapore infestata dalla pirateria, affermando che nella realtà ai quei tempi la situazione era completamente diversa. Nonostante questo, il terzo film della saga ha incassato circa 60.000.000 $ nei primi due giorni di programmazione.

    CURIOSITA'

    Come nei due film precedenti, nella prima scena del film c'è una canzone piratesca. I pirati condannati a morte cantano infatti "Hoist the Colours" ("Issa la bandiera"), che potrebbe riferirsi alla vicenda di Calypso: "Il Re e i suoi uomini hanno rapito la Regina dal suo letto imprigionandola sotto forma umana. I mari nostri siano, e grazie ai suoi poteri ovunque andremo navigheremo da padroni".
    Nella scena in cui Jack è esiliato nello scrigno di Davy Jones, dopo essere sceso dalla nave fa notare che non c'è nanche un "alito" di vento ma nella scena subito dopo si vedono i suoi capelli muoversi inti da una leggera brezza.

    In un'intervista, il produttore Jerry Bruckheimer ha confermato le riprese di un sequel, intitolato On Stranger Tides e diretto da Rob Marshall.






     
    .
  14. mauro255
     
    .

    User deleted





    C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

    Titolo originale: Once Upon a Time in America
    Paese: USA/Italia
    Anno: 1984
    Durata: 220 min (versione director's cut), 135 min (versione statunitense curata dal produttore)
    Regia: Sergio Leone
    Soggetto: dal romanzo di Harry Grey
    Sceneggiatura: Sergio Leone, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli, Franco Arcalli, Franco Ferrini
    Produttore: Arnon Milchan
    Produttore esecutivo: Claudio Mancini

    Interpreti e Personaggi:


    Robert De Niro: David "Noodles" Aaronson
    James Woods: Maximilian "Max" Bercovicz
    Elizabeth McGovern: Deborah Gelly
    Joe Pesci: Frankie Monaldi
    Danny Aiello: capo della polizia Vincent Aiello
    Treat Williams: James Conway O'Donnell
    Tuesday Weld: Carol
    Burt Young: Joe
    William Forsythe: Philip "Cockeye" Stein
    James Hayden: Patrick "Patsy" Goldberg
    Larry Rapp: "Fat" Moe Gelly
    Scott Tiler: "Noodles" da ragazzo
    Jennifer Connelly: Deborah da ragazza
    Rusty Jacobs: Max da ragazzo/David Bailey
    Mike Monetti: "Fat" Moe da ragazzo
    Darlanne Fluegel: Eve
    Mario Brega: Mandy
    Richard Bright: Chicken Joe

    Fotografia: Tonino Delli Colli
    Montaggio: Nino Baragli
    Musiche: Ennio Morricone
    Scenografia: Carlo Simi
    Costumi: Gabriella Pescucci


    PREMI

    2 Premi BAFTA: Migliori costumi, Migliore colonna sonora
    5 Nastri d'Argento: Migliore fotografia, Miglior regista, Migliore scenografia, Migliore musica, Migliori effetti speciali
    1 Premio LAFCA: Migliore colonna sonora



    « — Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
    — Sono andato a letto presto. »
    (Parti di dialogo tra Noodles e Fat Moe)

    C'era una volta in America (Once Upon a Time in America) è un film del 1984 diretto da Sergio Leone, e ultimo film diretto dal regista italiano. Fa parte della cosiddetta trilogia del tempo. Di questa trilogia fanno parte anche i film precedenti del cineasta romano: gli spaghetti-western C'era una volta il West e Giù la testa.

    Girato nel 1984, sedici anni dopo C'era una volta il West, il film è interpretato, fra gli altri, da Robert De Niro e James Woods. La colonna sonora è di Ennio Morricone.

    Basata sul romanzo di Harry Grey The Hoods (Mano Armata) pubblicato poi successivamente con il titolo di Once Upon a Time in America, la pellicola narra - nell'arco di quarant'anni, dagli anni trenta ai sessanta - le drammatiche avventure di David Aaronson detto Noodles, gangster dedito all'oppio, e del suo amico Maximilian "Max" Bercovicz - interpretato da James Woods - dal ghetto ebraico all'ambiente della malavita organizzata nella New York del proibizionismo e del post-proibizionismo.
    La prima proiezione del film si tenne a New York il 17 febbraio 1984, in Italia il film uscì nelle sale cinematografiche il 6 luglio dello stesso anno.
    È stato presentato fuori concorso al 37° Festival di Cannes.
    È generalmente considerato uno tra i grandi capolavori del cinema mondiale.

    TRAMA


    New York, 1933. Quattro killer cercano rabbiosamente Noodles. La sua donna, Eve, dice di non saperne nulla e viene assassinata. Fat Moe, proprietario del bar dove Noodles è di casa, non resiste alle torture a cui viene sottoposto e parla: l'uomo che cercano è alla fumeria d'oppio dei cinesi. Lì, David Aaronson detto Noodles, boss del proibizionismo venuto su dal nulla, sta cercando di dimenticare la morte dei suoi tre soci ed amici: Patsy, Cockeye e Max. Un flashback mostra la scena: un camion bruciato, casse di whisky a terra, i cadaveri dei tre gangster, di cui uno completamente carbonizzato, sotto la pioggia battente; David osserva la strage, confuso tra la folla. È stato lui a chiamare la polizia.
    Due dei gangster che cercano Noodles fanno irruzione nel teatro cinese, ma lui riesce a scappare in tempo da un'uscita secondaria, aiutato dai gestori del locale. Va al bar di Fat Moe, vi trova e uccide il terzo dei killer che lo inseguono, poi soccorre il barista e si fa dare da lui una chiave. Essa apre una cassetta di sicurezza alla stazione dei treni, Noodles trova la cassetta: dentro c'è la valigia che si aspettava di trovare. La apre ma scopre che al suo interno ci sono solo vecchi giornali. Non gli resta che fuggire.

    1968

    Noodles è tornato a New York e si trova nella stessa stazione da cui era fuggito oltre trent'anni prima. Ora è vecchio e va a trovare il suo amico Fat Moe che gestisce ancora lo stesso bar. Lì i due discutono sulla strana lettera ricevuta da Noodles.

    Nella lettera il rabbino della sinagoga locale avvisa Noodles che i corpi dei suoi tre amici devono essere spostati, e lo invita a tornare per discutere della faccenda. Noodles mette al corrente Fat Moe del fatto che ha già parlato col rabbino e questi gli ha detto che la faccenda del cimitero è già stata sistemata da tempo, e che l'ultima lettera di avviso è stata spedita otto mesi prima. Fat Moe conferma la data affermando che anche la sua gli è stata spedita all'incirca in quel periodo, inoltre Noodles ha saputo dal rabbino che i corpi dei suoi amici sono stati già sistemati nel miglior cimitero da un ignoto benefattore, i due si rendono conto che c'è sotto sicuramente qualcosa di losco. Fat Moe va a dormire lasciando solo Noodles nel locale a vagare nei ricordi. Uno dei quali lo porta a guardare in una feritoia che dà sul magazzino...

    1922

    La stessa feritoia. L'adolescente Noodles spia la bella Deborah, sorella di Fat Moe che vuole fare la ballerina. Sarà il grande amore della sua vita. È in questo periodo che Noodles inizia a fare la gavetta nella malavita di quartiere assieme agli amici Patsy, Cockeye, Dominic e Max, prima agli ordini di Bugsy, piccolo boss locale per cui eseguiva il servizio di "sollecitare" i pagamenti.
    Poi i ragazzi inventano un marchingegno che permette il recupero delle casse di whisky gettate in mare dai contrabbandieri all'arrivo delle motovedette della polizia. Riescono a vendere bene la loro invenzione e i cinque amici danno vita a una cassa comune depositando la metà dei loro guadagni in una cassetta di sicurezza alla stazione.
    Il boss Bugsy è furioso per aver perso parte della sua importanza per via della concorrenza dei ragazzi e tenta di vendicarsi uccidendoli. Durante la colluttazione tra i ragazzi e il boss, Dominic viene ucciso (mentre muore mormora "Sono inciampato...") e Noodles furente lo vendica massacrando a sua volta Bugsy con un coltello; due poliziotti accorrono e tutti i ragazzi fuggono, l'unico che viene arrestato è Noodles perché accecato dall'ira si era attardato per infierire sul corpo di Bugsy ed a ferire un poliziotto che aveva tentato di fermarlo.
    Rimarrà in prigione per dieci lunghi anni.

    1968

    Noodles va al cimitero, in una sontuosa cappella che il misterioso sconosciuto ha costruito per accogliere i corpi dei suoi tre amici. Da una incisione all'interno pende una chiave, il testo su questa è dedicato a Noodles, che quindi la prende. Egli non ha dimenticato il passato e intuisce immediatamente l'uso del piccolo oggetto metallico. Si reca alla stazione ferroviaria e apre una cassetta per i bagagli. Questa volta la cassetta contiene una valigia piena di soldi, e su una delle fascette di banconote c'è scritto: "In pagamento del prossimo contratto".

    1932

    Noodles è uscito dal carcere dopo dieci anni di detenzione. Lo attende Max, che lo informa che in quel periodo la banda ha ingrandito le proprie attività fino a diventare proprietaria di un locale in cui si può bere nonostante il proibizionismo, inoltre i ragazzi lavorano occasionalmente per fare grossi colpi per dei boss molto importanti che garantiscono protezione. Tornato Noodles, la banda ruba una preziosa partita di diamanti da una gioielleria su commissione del potente Frankie Monaldi, durante questo colpo Noodles violenta una delle proprietarie della gioielleria di nome Carol.

    1968

    Noodles si trova nel bar di Fat Moe, mentre in televisione danno la notizia di un attentato al senatore Bailey, miracolosamente scampato.

    1932

    Gli affari vanno bene ma Noodles non riesce ad accettare che sia Max a decidere i colpi del gruppo e a comportarsi come se fosse il boss. In questo periodo la banda ricatta il capo della polizia cittadina e offre protezione a un sindacalista per una faccenda di scioperi. Nel frattempo Noodles tenta di convincere Deborah a sposarlo, ma lei non accetta. Una sera, dopo aver saputo da lei che sarebbe partita per Hollywood, anteponendo la carriera a lui, l'uomo perde la testa e la violenta. Nel frattempo, la faccenda degli scioperi sta prendendo una brutta piega, infatti, la gang loro rivale assoldata dal direttore della fabbrica degli scioperanti riesce quasi ad uccidere il sindacalista. Noodles e i suoi si vendicano mitragliando due sicari ma lasciando in vita, impaurito, il direttore. Miracolosamente però, uno dei due si salva.

    Gli affari del gruppo vanno sempre meglio, durante una festa al loro locale la banda incontra nuovamente Carol e questa diventa la ragazza di Max, il quale, stanco dei soliti colpi, decide di farne uno alle casseforti della Federal Reserve. Per Noodles quello sarebbe un suicidio: l'unico modo per fermare Max e gli altri è quello di denunciarli e farli arrestare mentre trasportano l'ultimo carico di whisky. Ma tutto finisce rovinosamente e Max, Patsy e Cockeye rimangono uccisi in mezzo alla strada sotto la pioggia battente, mentre Noodles sarà costretto a scappare inseguito dai sicari della gang rivale, decisi a farlo fuori dopo la faccenda del sindacalista.

    1968

    Noodles è invitato al party del senatore Bailey. Prima, però, riesce a rintracciare Deborah, che ora è un'artista affermata e compagna dell'uomo politico. Il senatore ha un figlio avuto dalla prima moglie morta in seguito al parto, il figlio si chiama David come Noodles ed è la copia del giovane Max. Nonostante Deborah sconsigli a Noodles di vedere il figlio del senatore che era venuto a prenderla, lui decide di vederlo e capisce dalla somiglianza che il senatore è in realtà il suo vecchio complice Max. Nonostante tutto, si reca al party organizzato dal senatore Baley. Quest'ultimo chiede a Noodles di ucciderlo per evitare di finire sotto inchiesta, ma l'uomo si rifiuta di fare una cosa del genere. Non vuole ammettere che il vecchio amico Max lo abbia tradito, abbia inscenato l'incidente facendo eliminare dalla polizia Patsy e Cockeye, sia fuggito con i soldi della valigia soffiandogli anche Deborah. Noodles, perfettamente consapevole della verità, preferisce credere che Max sia morto trentacinque anni prima e se ne va, abbandonando Bailey al suo destino.
    Noodles passa attraverso un passaggio segreto ed esce dalla villa di Bailey. Mentre cammina lungo il viale, si volta indietro allarmato dall'accensione del motore di un camion della spazzatura.......

    1933

    Noodles, nella fumeria d'oppio, steso sul letto e inebriato dalla droga, cerca di dimenticare. E sorride, con un sorriso pacifico, largo, eterno.


    LAVORAZIONE

    SCENEGGIATURA

    « Quando scatta in me l'idea di un nuovo film ne vengo totalmente assorbito e vivo maniacalmente per quell'idea. Mangio e penso al film, cammino e penso al film, vado al cinema e non vedo il film ma vedo il mio.....Non ho mai visto De Niro sul set ma sempre il mio Noodles. Sono certo di aver fatto con lui "C'era una volta il mio cinema", più che "C'era una volta in America" »
    (Sergio Leone)

    La sceneggiatura del film è frutto di un lavoro lunghissimo che copre un arco di tempo di circa 12-13 anni. Infatti fin dall'uscita di Giù la testa Leone iniziò a progettare di realizzare un gangster movie ambientato nell'America dei primi del '900. Gli ostacoli furono innumerevoli, e su tutti il più importante fu che lo stesso regista non aveva in mente una trama precisa per poter scrivere in modo continuativo la sua sceneggiatura. La trama definitiva venne in mente al regista solo nei primi anni ottanta, quando lesse il romanzo "The Hoods" di Harry Grey. Il romanzo era stato firmato dall'autore con uno pseudonimo per poter nascondere la sua identità visto che si trattava di una autobiografia di un vero gangster negli anni del proibizionismo che si chiamava proprio David Aaronson. Leone rimase molto colpito dal libro e scelse di trarne ispirazione per il suo film, arrivando a definire quella trama che andava cercando oramai da un decennio. Trovato il soggetto non restava che dare vita alla sceneggiatura per poter poi cominciare il film; Leone iniziò a scrivere ma a causa della complessità della trama che aveva in mente si avvalse di diversi collaboratori, chiamando a lavorare con lui Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli, Franco Arcalli e Franco Ferrini. Terminata la sceneggiatura la propose al produttore americano Arnon Milchan che accettò di produrre il film.

    CASTING

    Avendo a disposizione un budget elevato Sergio Leone si avvalse di un cast misto, composto da grandi stelle internazionali e da attori debuttanti o poco conosciuti.
    Robert De Niro era già una star molto affermata avendo già vinto due premi Oscar; inoltre non era nuovo al ruolo del mafioso avendo ottenuto la fama grazie all'interpretazione di Don Vito Corleone nel film Il padrino - Parte II di Coppola; in seguito a questo film tornerà a interpretare ruoli simili per De Palma in Gli intoccabili e per Scorsese in Quei bravi ragazzi e Casinò. Per preparare e perfezionare al meglio il suo personaggio in questo film chiese di incontrare ripetutamente il boss Meyer Lansky, non ottenendo mai una risposta positiva.
    Per la parte di Max il principale candidato era Joe Pesci, attore famoso e grande amico di De Niro, tuttavia i provini di Pesci non piacevano particolarmente a Leone, che pur riconoscendo la bravura dell'attore non lo riteneva adatto. Alla fine Leone convinse Pesci a prendere parte ugualmente al film, fu lo stesso Pesci a scegliere di interpretare la parte di Frankie Monaldi, che nella sceneggiatura era molto più importante della versione definitiva, poi nel montaggio finale verrà pesantemente limitata. James Woods venne scelto su consiglio di De Niro; all'epoca Woods era un attore noto principalmente per aver lavorato con David Cronenberg in Videodrome. Il provino non colpì subito Leone, che lo scritturò al termine della selezione dopo aver "spostato" Joe Pesci al ruolo di Frankie.
    Per la parte di Carol si era autocandidata Claudia Cardinale,che voleva partecipare al progetto e che aveva già lavorato con Sergio Leone in C'era una volta il West del 1968, ma Leone la scartò per puntare su un'attrice meno famosa; alla fine infatti diede la parte a Tuesday Weld, attiva fin dagli anni cinquanta e abbastanza famosa per via di qualche produzione televisiva, in questo film ottenne buone critiche e nomination per dei premi toccando il punto più alto della sua carriera.
    Per le parti dei ragazzi Leone si affidò a dei giovani debuttanti selezionati tramite audizioni; tutti questi ragazzi erano praticamente all'inizio della loro carriera, di tutti solo Brian Bloom (il giovane Patsy) ha continuato con medio successo la carriera di attore, gli altri hanno tentato qualche progetto ma all'inizio degli anni novanta hanno tutti cambiato mestiere.
    Discorso a parte merita invece la bambina che ha interpretato la parte della giovane Deborah, infatti Jennifer Connelly vide la propria carriera decollare dopo questo film e tuttora è una apprezzata attrice che nel corso della sua carriera ha lavorato con registi del calibro di Dario Argento, Jim Henson, Ron Howard e Ang Lee. La Connelly venne notata da un addetto al casting di un altro film, il quale sapeva che il regista italiano stava cercando una ragazza da far danzare davanti alle cineprese; dopo aver visto la Connelly ballare decise di proporla a Leone, che la scritturò avviandola alla carriera cinematografica.

    RIPRESE

    Le riprese iniziarono il 14 giugno 1982 e terminarono quasi un anno dopo: il 22 aprile 1983. Il regista per la prima e unica volta nella sua carriera non usò il formato 2,35:1 durante le riprese (grazie a questo formato aveva ottenuto grande fama per via dei suoi primi piani) sostituendolo con il 1,85:1.
    Durante il periodo di riprese la lavorazione proseguì senza grossi intoppi o problemi, se non le difficoltà legate ad organizzare i grandi spostamenti che l'intera troupe era costretta ad affrontare per raggiungere le varie location. Infatti per poter girare nelle migliori condizioni Leone girò in lungo e in largo per gli USA, vagando dal quartiere Brooklyn di New York al New Jersey per poi andare in Florida e varcare in confini nazionali per poter riprendere alcune sequenze nella regione del Québec in Canada. La troupe si spostò anche in Europa: in Francia a Parigi ma soprattutto in Italia. Molte scene (soprattutto quelle ambientate negli anni venti e trenta) furono girate nei set di Cinecittà, a Roma. Di passaggio in Italia Leone si fermò anche a Venezia per girare la scena della cena al ristorante di Noodles e Deborah in un albergo del posto. Il produttore Arnon Milchan volle fare un cameo, compare infatti in una scena nei panni dell'autista di Noodles.

    REGIA

    Articolato su un ampio ricorso alla formula del flashback, che lascia tuttavia spazio ad un finale aperto, il film si presta a diverse interpretazioni.
    L'alto significato allegorico, la perfezione tecnica, l'atmosfera che avvolge lo svolgersi della storia rendono unico il film, da molti considerato uno dei più belli di tutti i tempi.
    Più ancora del film di Leone, il romanzo di Gray aiuta a comprendere a fondo lo sviluppo dei caratteri sulla scena e la psicologia dei protagonisti.

    LA TEORIA DEL SOGNO

    Il film inizia e finisce nel 1933, con Noodles che si nasconde in una fumeria d’oppio. Poiché l’ultima scena del film raffigura Noodles sorridente, immerso nei fumi dell’oppio, alcuni interpretano la storia come un sogno o una fantasia indotta dalla droga, con Noodles che ricorda il suo passato e immagina il suo futuro. Nel commento inserito nel DVD, lo storico cinematografico Richard Schickel afferma che i consumatori di oppio hanno spesso allucinazioni vivide e che queste visioni hanno la tendenza ad esplorare il passato e il futuro. Nel documentario “A fistful of Sergio Leone” è riportato che lo stesso Leone fece riferimento a questa teoria parlando con un gestore di cinema che aveva appena visionato la pellicola.
    Gli oppositori della Teoria del Sogno citano il fatto che la sequenza del 1968 include vari anacronismi: la musica dei Beatles, la televisione, e riferimenti alla guerra del Vietnam, gli hippy nella stazione che interloquiscono su Jimi Hendrix, che ovviamente non esistevano nel 1933 e quindi Noodles non sarebbe stato in grado di sognarli. Ed asseriscono inoltre che filmare le sequenze successive sotto forma di sogno avrebbe annullato l’effetto tematico e psicologico del film.
    I sostenitori affermano che varie scene supportano la Teoria del Sogno ad esempio il telefono che squilla ossessivamente nella mente di Noodles è il sintomo di una allucinazione ossessiva provocata dall’oppio ed egli viene immediatamente soccorso da un inserviente della fumeria che gli passa nuovamente la pipa facendolo immergere nuovamente nella storia. Inoltre il film inizia con la musica di God bless America e nella scena finale corrispondente, le automobili che sfilano cariche di gente che festeggia sono veicoli del 1930 e suonano la stessa canzone. Il tradimento di Max nel futuro può essere interpretato come un trasferimento di responsabilità: Noodles inconsciamente accusa Max per il suo ingresso nell’organizzazione criminale e per la sua fallita relazione con Deborah, ed in un certo senso si sente tradito dalle brucianti ambizioni di Max. Alla fine del film il sorriso di Noodles viene interpretato come il sollievo, nell’accorgersi di aver solo sognato, anche se nella versione DVD italiana questi sorride poco dopo aver iniziato a fumare.

    COLONNA SONORA

    Per la colonna sonora del film Leone non ha mai avuto dubbi, scegliendo immediatamente il suo collaboratore di lunga data Ennio Morricone, con cui aveva lavorato per tutti i suoi western che lo avevano reso celebre in tutto il mondo. La musica del film era stata commissionata da Leone con così largo anticipo che veniva ascoltata, seppur non nella versione orchestrata, sul set durante le riprese. La colonna sonora di C'era una volta in America è stata pubblicata su CD nel 2003 conseguendo un notevole successo di vendite ed è generalmente considerata una delle più belle della storia del cinema.
    Nel film i pezzi non scritti da Morricone sono: Yesterday, composto dai Beatles John Lennon e Paul McCartney, un brano dalla celeberrima sinfonia dell'opera "La gazza ladra" di Gioachino Rossini durante la scena dello scambio delle culle; God Bless America di Irving Berlin, Amapola di Joseph LaCalle, Summertime di George Gershwin e Night and Day di Cole Porter.

    BRANI

    1.Once Upon a Time in America
    2.Poverty
    3.Deborah's Theme
    4.Childhood Memories
    5.Amapola
    6.Friends
    7.Prohibition Dirge
    8.Cockeye's Song
    9.Amapola, Pt. 2
    10.Childhood Poverty
    11.Photographic Memories
    12.Friends
    13.Friendship
    14.Speakeasy
    15.Deborah's Theme - Amapola
    16.Suite from Once Upon a Time In America (Includes Amapola)
    17.Poverty (Temp. Version)
    18.Unused Theme
    19.Unused Theme (Versione 1)

    IL DOPPIAGGIO ITALIANO

    Il doppiaggio originale del film è stato seguito dallo stesso Sergio Leone, che si è occupato della scelta delle voci dei personaggi. La direzione del doppiaggio venne affidata all'attore Riccardo Cucciolla.

    EDIZIONI

    Esistono due diverse versioni del film: quella di 220' curata dal regista e quella di circa 135' curata da Arnon Milchan, produttore del film.
    La prima versione è quella universalmente accettata dai fan di Leone come la vera versione, è stata distribuita in Europa, Sud America e Asia ottenendo un buon successo. Leone arrivò a questa versione dopo aver stampato circa 10 ore di materiale girato, dopo un primo montaggio il regista cominciò a considerare l'ipotesi di rilasciare una versione divisa in due parti da tre ore ciascuna, alla fine però decise di accorciare ulteriormente l'opera e portarla a meno di 4 ore.Anche in questa versione però numerose scene sono state eliminate tanto che alcuni pezzi del film risultano incomprensibili avendo tagliato in montaggio scene che le spiegavano, le scene tagliate sono sopravvissute ancora oggi ma in modo piuttosto scarno, non doppiate e non editate.
    L'altra versione è stata privata di moltissime scene (circa 90 minuti) ed è caratterizzata da un montaggio che segue l'ordine cronologico degli eventi, è opinione diffusa che un film che ha come base i flashback non può scorrere in quel modo. Questa versione è stata pubblicata negli USA con scarso successo e al giorno d'oggi è giudicata come una mera operazione commerciale del produttore, infatti il DVD statunitense del film oggi contiene l'edizione integrale.

    BOX OFFICE

    Il film venne distribuito commercialmente negli USA nei primi giorni del giugno 1984, nel primo week-end di apertura venne proiettato in 894 sale incassando 2.412.014 $. A causa della pessima versione montata dal produttore Arnon Milchan il film ebbe un immediato calo di spettatori e fu un grosso insuccesso di pubblico incassando complessivamente solo 5.321.508 $ sul mercato domestico (a fronte di un budget di 30.000.000 $) e posizionandosi ad un deludente 107° posto della classifica dei maggiori incassi sul mercato USA. Le cose andarono molto meglio in Europa, dove venne distribuita la versione montata secondo le direttive del regista: in Germania il film incassò l'equivalente di oltre 9.000.000 $ e in Svezia il ricavo totale fu di 4.696.703 SEK. Ottimi risultati si ebbero anche in Francia, in Italia e nel Regno Unito.

    CRITICA E RICONOSCIMENTI

    Morando Morandini nel suo Dizionario del cinema attribuisce al film un giudizio di 5 stelle, il massimo assegnabile;

    Pino Farinotti nella sua guida conferma l'alta valutazione del film assegnandogli un voto di 4 stelle su 5, definendolo "Un'autentica lezione di cinema".

    Viceversa Paolo Mereghetti ridimensiona l'opera assegnando al film 2 stelle e mezzo su 4 scrivendo:

    « Leone, che da tredici anni pensava a questo film l'ultimo che poté dirigere, intendeva celebrare da europeo l'immaginario del cinema classico americano approdando a un finale "cupio dissolvi" carico di malinconia per i sogni perduti. Ma lo sforzo di sei sceneggiatori non ha prodotto un solo personaggio coerente e la durata spropositata non basta ad evitare buchi nel racconto. Come sempre a Leone riesce bene la trasfigurazione lirica del triviale: rende epica una mano che mescola lo zucchero in una tazzina e struggente il ricordo di uno strupro gratuito tanto quanto repellente. Ma lo stile non basta: per quanto le singole scene siano dirette magistralmente c'è troppo autocompiacimento, oltre ad un'aridità di sentimento che lascia perplessi in un film che vorrebbe essere anche una grande elegia romantica. »
    È stato inserito al 43° posto della lista dei migliori film della storia del cinema stilata dai lettori di TimeOut.
    Empire Magazine lo ha inserito al 63° posto nella sua lista pubblicata nel 1999 e al 83° posto di quella pubblicata nel 2003.
    Figura inoltre al 96° posto della Top 250 di IMDb con una media voti di 8,3/10.

    HOME VIDEO

    Il film è stato pubblicato in DVD il 7 luglio 2003, questa edizione contiene due dischi, il film è presentato nella versione integrale da 220' nel formato 1,85:1 con audio Dolby Digital 5.1. In questa edizione sono inclusi alcuni contenuti speciali: una galleria fotografica con oltre 100 foto del backstage, il commento audio del critico Richard Schickel e un documentario sul film e sul suo autore dal titolo "C'era una volta: Sergio Leone".
    A causa di alcuni problemi di diritti con il doppiaggio originale, l'edizione italiana è stata totalmente ridoppiata, scontentando molti degli appassionati per la rimozione di alcune voci "storiche" del doppiaggio italiano (su tutti Ferruccio Amendola, che nel frattempo era deceduto).

    COLLEGAMENTI CON ALTRE PELLICOLE

    Quando Noodles (Robert De Niro) guarda la TV, si vede un'intervista ad un personaggio di nome James Conway O'Donnell. In Quei bravi ragazzi (Martin Scorsese, 1990), interpreta un personaggio di nome James Conway. Chiaro riferimento di Scorsese a Leone, morto poco tempo prima.
    Nella scena in cui Frankie Monaldi convoca i 4 protagonisti cita il film I quattro cavalieri dell'Apocalisse del 1921, di Rex Ingram con Rodolfo Valentino.
    La scena dell'arresto di Noodles ricorda quella dell'arresto del protagonista in I quattrocento colpi del 1959, di Francois Truffa.

    BLOOPERS/ERRORI

    Quando Max e Noodles parlano sulla spiaggia, decidendo su come reagire alla fine del proibizionismo, sullo sfondo si vede una barca a vela di tipo moderno. Ciò è un errore, poiché quel tipo di barca non esisteva al tempo in cui sono ambientati i fatti (anni '30).
    Nella scena in cui Noodles (De Niro) violenta Deborah (McGovern) nella macchina, dopo che lui le ha strappato le mutande, si nota per un attimo che lei le porta ancora.
    Quando Max e Noodles vengono picchiati nel vicolo, Bugsy usa un tirapugni. Egli colpisce Max, che nella scena dopo ha soltanto delle lievi ferite in faccia. In realtà chi viene colpito da un tirapugni presenta lesioni molto più gravi.
    Il poliziotto ha avuto il primo figlio maschio dopo quattro femmine. Quando si trova in ospedale e regala le rose alla moglie, dà un bacio a ciascuna delle sue figlie, le 4 bambine sembrano avere tutte la stessa età, particolarmente improbabile che siano quattro gemelle.
    Ad inizio film, quando squilla incessantemente il telefono, vi è una scena dove si vedono i cadaveri di Cockeye e Patsy e vi è un poliziotto che li copre con una coperta. Quando copre Patsy, questo per un attimo riapre gli occhi.
    Quando Max e Noodles vanno a Miami, assistono dalla spiaggia a un tramonto sul mare. Questo non sarebbe mai stato possibile da Miami, che si trova sulla costa orientale. In realtà la scena fu girata a St. Petersburg, sulla costa della Florida interna al Golfo.
    La scena della partenza di Deborah per Hollywood è girata in una stazione francese: i treni sono di evidente tipologia europea, inoltre mentre la carrozza su cui viaggia Deborah è mascherata con una scritta "New York Central", su una delle carrozze che si vedono in secondo piano quando il treno parte si nota la scritta "SNCF" (Società Nazionale delle Ferrovie Francesi).
    Nella scena del bar chiuso, mentre il giovane Noodles incontra la giovane Deborah, un grammofono a tromba della Victor Talking Machine, Camden, Usa, riproduce il celebre "Amapola". Ebbene, il brano non è quello effettivamente suonato dal grammofono e quest'ultimo, a dispetto del faraonico budget della produzione e della facilità di reperimento, specialmente in America, di questo tipo di macchine parlanti, è un palese falso, assemblato con componenti di recupero.

    BIBLIOGRAFIA

    Christopher Frayling Sergio Leone. Danzando con la morte. Biografia, 2002, EAN 9788880334187
    Roberto Donati. Il cinema di Sergio Leone, 2004, EAN: 9788887011876
    Marcello Garofalo. Tutto il cinema di Sergio Leone, 2002, EAN: 9788884901736
     
    .
  15. mauro255
     
    .

    User deleted





    FORREST GUMP

    Titolo originale: Forrest Gump
    Lingua originale: Inglese
    Paese: USA
    Anno: 1994
    Durata: 131 min
    Regia: Robert Zemeckis
    Soggetto: Winston Groom (romanzo)
    Sceneggiatura: Eric Roth
    Produttore: Wendy Finerman, Steve Tisch, Steve Starkey
    Produttore esecutivo:
    Casa di produzione: Paramount Pictures

    Interpreti e Personaggi:

    Tom Hanks: Forrest Gump
    Robin Wright Penn: Jenny Curran
    Gary Sinise: Tenente Dan
    Mary Ellen Trainor: la babysitter di Jenny
    Mykelti Williamson: Benjamin "Bubba" Blue
    Sally Field: Signora Gump
    Haley Joel Osment: Forrest junior

    Fotografia: Don Burgess
    Montaggio: Arthur Schmidt
    Effetti speciali: Allen Hall
    Musiche: Alan Silvestri
    Tema musicale: Forrest Gump Theme o The Feather Theme
    Scenografia: Rick Carter, Nancy Haigh
    Costumi: Joanna Johnston
    Trucco: Daniel Strepeke, Hallie D'Amore, Judith Cory


    PREMI

    6 Premi Oscar 1995 (su 13 nomination): miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista (Tom Hanks), miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio, migliori effetti speciali
    3 Golden Globe 1995: miglior film drammatico, miglior regista, miglior attore in un film drammatico (Tom Hanks)
    Premi BAFTA 1995: migliori effetti speciali
    Screen Actors Guild Awards 1994: miglior attore protagonista (Tom Hanks)
    3 National Board of Review Awards 1994: miglior film, miglior attore (Tom Hanks), miglior attore non protagonista (Gary Sinise)
    2 Saturn Awards 1995: miglior film fantasy, miglior attore non protagonista (Gary Sinise)
    Chicago Film Critics Association Awards 1994: miglior attore (Tom Hanks)
    Kansas City Film Critics Circle Awards 1995: miglior attore (Tom Hanks)


    « Mamma diceva sempre: La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita! »
    (Forrest Gump)

    Forrest Gump è un film del 1994 diretto da Robert Zemeckis.

    Liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Winston Groom del 1986, Forrest Gump tratta dell'intensa vita di un uomo dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma.
    Il film spazia su trent'anni di storia degli Stati Uniti: Forrest comincia a narrare il suo commovente racconto, che inizia nella metà degli anni cinquanta, cioè quando egli stesso era un bambino, mentre la sua storia finisce approssimativamente nel 1982. Durante questi anni Forrest conoscerà Elvis Presley, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson, John Lennon, George Wallace e Richard Nixon, stabilirà un nuovo clima di pace tra Stati Uniti e Cina, diventerà una stella del football e parlerà del Vietnam a un raduno hippy, senza però rendersi realmente conto di quanto questo sia straordinario.
    Forrest Gump è stato accolto in modo estremamente positivo sia dalla critica sia dal pubblico, dominando gli Oscar del 1995, portando a casa sei statuette, sfiorando il record di nomination di Eva contro Eva e Titanic (14) e classificandosi al 40º posto nella classifica dei 250 migliori film redatta voto per voto dagli utenti di IMDb.
    Il film ebbe anche un enorme impatto sulla cultura popolare: frasi memorabili come «stupido è chi lo stupido fa» sono tuttora usate nel linguaggio di tutti i giorni, così come la frase «corri, Forrest, corri!» che è talora usata scherzosamente in situazioni d’impellente fretta. Lo stesso Tom Hanks riadatterà una frase del suo personaggio nel suo discorso alla cerimonia degli Oscar.

    TRAMA

    Mentre attende un autobus, seduto a una fermata di Savannah (Georgia), uno strambo quarantenne, apparentemente molto stupido, racconta imperterrito la storia della sua affascinante vita ad ascoltatori occasionali e completamente sconosciuti che cambieranno diverse volte nel corso del film, mostrando alcuni indifferenza, altri incredulità e a volte commozione. È Forrest Gump, un personaggio "border line" non tanto per il suo quoziente intellettivo (75, dunque al di sotto della norma) quanto per il suo rapporto ingenuo e fiducioso con un mondo che sin da bambino fa di tutto per relegarlo nell'ambito del diverso. Persino sua madre, che lo incita a non farsi scavalcare da nessuno, lo costringe a mettere un apparecchio alle gambe che ulteriormente lo avrebbe penalizzato se una provvidenziale quanto vile aggressione da parte di piccoli bulli non gli avesse rivelato le proprie straordinarie doti fisiche. Forrest inizialmente non è ammesso nella scuola pubblica a causa del suo Q.I., ma la madre, facendo sesso col preside, ottiene di farlo comunque ammettere. Il primo giorno di scuola incontra sull'autobus Jenny, unica amica e suo unico amore. Il rapporto d'amicizia che s’instaura tra i due bambini è profondissimo, con Jenny la cui personalità, a causa degli abusi paterni, risulterà in seguito instabile, anche per uso di droghe. I due s’incontreranno a più riprese in diverse fasi della loro esistenza e in diversi momenti cruciali della storia degli U.S.A. dagli anni '50 in poi. Grazie alla sua abilità nel correre e quindi nel football, Forrest ottiene di essere ammesso al college con una borsa di studio. Qui le vite di Forrest e Jenny cominciano a prendere pieghe diverse; lei diventa popolare grazie al noto Playboy e nel vortice del suo solitario dolore pare considerare Forrest troppo stupido e lontano per capirla. In ogni caso, il legame tra i due sopravvive nonostanze le interferenze dell'ambiente esterno.

    IL VIETNAM

    Dopo aver preso la Laurea al college, quasi esclusivamente per meriti di football, Forrest si arruola nell'esercito. Qui ammette di essersi trovato benissimo, poiché c'erano solo due cose da fare: stare in piedi e rispondere «Sì, Sergente Istruttore». Ma in realtà Forrest si rivela anche un eccellente soldato, nonostante la sua personalità lo metta talvolta in difficoltà nelle relazioni con gli altri. Nel campo di addestramento, Forrest diventa intimo amico di Benjamin Buford Blue (per gli amici semplicemente "Bubba"), un soldato nero, dall'aria piuttosto tonta, che sognava di gestire un'impresa di pesca di gamberi. Bubba convincerà Forrest a promettergli di diventare suo socio, una volta finita la guerra.
    Forrest e Bubba sono mandati in Vietnam, dove conoscono il simpatico Tenente Dan, comandante del loro plotone. In un attacco a sorpresa, molti soldati di quel plotone sono uccisi, mentre Forrest, invece di scappare, si espone al pericolo e torna indietro a salvare quanti più compagni può. Trova però che Bubba è stato ferito a morte. Forrest salverà anche il tenente, il quale perderà l'uso di entrambe le gambe, che gli saranno amputate. Il tenente accusa Forrest di aver cambiato il suo destino salvandolo, solo molto più tardi lo ringrazierà per quella vita che va comunque vissuta.
    Nell'esercito Forrest impara a giocare a ping-pong, e, ottimo giocatore, è mandato in Cina come esponente della squadra dell'esercito. Questi incontri placano il clima della Guerra fredda che gravava sulle nazioni. Forrest è diventato molto famoso.

    RITORNO A CASA

    Forrest è premiato con la medaglia d'onore del presidente Lyndon Johnson, al quale mostra il proprio posteriore ferito. Nel frattempo a Washington vi è un convegno pacifista e lì reincontra Jenny. Apprendiamo da ciò che lei fino allora aveva condotto la vita dissoluta degli hippies. Forrest questo però non lo sa, perché non è in grado di capirlo: lui continua a pensare che Jenny sia ancora la bambina che gli era sempre piaciuta tanto. Lei invece se ne andrà di nuovo insieme ai suoi amici. Forrest le lascia la medaglia d'onore in ricordo. Forrest alloggia al celebre Watergate Hotel ed una notte segnala alla polizia delle intrusioni in altre camere. In breve tempo giunge per lui la lettera di congedo ma per lui è solo la fine della sua esperienza di militare. A New York incontra di nuovo il Tenente Dan, e scopre che anche lui è decaduto nei fumi dell'alcool e della prostituzione. Anche Jenny però è a New York, e vediamo che si è data alla prostituzione, alla droga e al furto. Forrest questo non lo verrà mai a sapere.
    Con 25.000 dollari ottenuti da una campagna pubblicitaria, Forrest s’impegna a mantenere la promessa fatta a Bubba. Compra una scalcinata barca per gamberi, sotto gli sguardi increduli di tutti, e s’imbarca. All'inizio non ottiene alcun risultato, ma, con l'aiuto del Tenente Dan, comparso un giorno al molo di Forrest in nome di una vecchia promessa, e di una violenta tempesta, che affonda tutte le barche concorrenti, i gamberi cominciano a venire. Il tenente Dan poi investe i proventi in titoli tecnologici (si vede Forrest ricevere una sua lettera su carta intestata della Apple computer e dice «aveva investito in una specie di società di frutta» per via del logo recante appunto una mela). Con questa impresa, la Bubba-Gump Gamberi, Forrest diventerà miliardario. rispettando l'accordo stipulato durante la guerra in Vietnam, dona la parte di Bubba - il 50% - alla sua famiglia, suscitando l'incredulità del tenente, ora anche lui socio di Forrest.
    Un giorno, le condizioni di salute della madre di Forrest peggiorano improvvisamente, e muore. Forrest ne rimarrà profondamente scosso, soprattutto perché lei è stata l'unico genitore e l'unica guida che avesse avuto. Più volte lo sentiamo cominciare i discorsi alla panchina con «Mamma diceva sempre...».

    LA GRANDE CORSA

    Un giorno Jenny si presenta a casa Gump, dove Forrest vive solo con i suoi pensieri (soprattutto rivolti a lei). Mentre Jenny passa qualche giorno a casa sua, Forrest le chiede di sposarlo. Lei rifiuta, considerandosi una minaccia per un uomo sano come lui, e l'unico modo che trova per dimostrargli il suo amore è andare a letto con lui e fuggendo però la mattina dopo, abbandonando la medaglia d'onore che lui le aveva regalato.
    Dopo questa esperienza Forrest trascorre molti giorni tristi, ma poi, si alza e preso dall'impulso di correre si precipita fino alla fine della strada, della città, dell'Alabama. Corre fino all'oceano Pacifico e poi a quello Atlantico. E così via per tre anni, ininterrottamente. Diviene ancora più famoso di quanto non sia già, e il regista lo raffigura simpaticamente come ispiratore di slogan e simboli internazionali. La gente lo prende come esempio e guida, anche se lui ammette più volte di non sapere per quale motivo corra.
    Dopo tre anni torna a casa, e subito gli arriva una lettera di Jenny, che lo invita ad andare a trovarla a casa sua.

    FORREST, FORREST & JENNY

    È proprio per questo motivo che Forrest è seduto su quella panchina: aspetta l'autobus che lo porterà a casa di Jenny. La signora a cui sta raccontando la sua storia, che è l'unica che ne rimane veramente affascinata gli consiglia di andare a piedi vista la breve distanza del domicilio. E Forrest ci va di corsa.
    Lì lei lo aspetta, e gli mostra la sua collezione di giornali in cui compariva il suo nome.
    Forrest nota la presenza di un bambino, e si congratula con Jenny per essere diventata madre, al che Jenny gli rivela che il bambino si chiama Forrest, come suo padre. Forrest, non capisce, ed è qui che la donna gli rivela la sua paternità. Appare spaventato, e capiamo che la sua maggior paura è che il figlio sia nato "stupido" come lui. Questa è una delle scene più commoventi del film, resa ancor più toccante dalla straordinaria capacità interpretativa di Tom Hanks. Jenny lo rassicura dicendogli che è uno dei più intelligenti della classe. A questo punto, Jenny rivela a Forrest di essere affetta da un grave virus che i medici non conoscono (probabilmente l'HIV, anche se non è menzionato ma questo punto della storia è ambientato agli inizi degli anni ottanta). Fatta questa rivelazione, Jenny chiede a Forrest di sposarla. Forrest naturalmente accetta subito, e organizza il matrimonio, al quale si presenterà anche il Tenente Dan, che grazie a Forrest ha ricominciato a vivere dopo anni in cui si era lasciato andare in conseguenza della perdita delle gambe.
    Anche Jenny muore. Un altro episodio molto commovente sono le parole rivolte dal protagonista all'amata, quando le racconta di quanto è orgoglioso del figlio, e di quanto senta la sua mancanza. Solo in quest’occasione vediamo Forrest piangere. Il film si chiude con il primo giorno di scuola del piccolo Forrest. Uscendo da un libro, una piuma bianca si alza per la brezza verso il cielo, immagine che richiama quell'unione di casualità e destino sentita dal protagonista, come lui stesso afferma precedentemente.

    TEMI

    L'AMORE

    Forrest Gump esplora un vastissimo insieme dei temi fondamentali della vita. Primo fra tutti l'amore. Forrest stesso dice:

    « Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa »

    Jenny invece non è d'accordo: ma lo spettatore attento si accorge che in realtà è Jenny a non aver mai provato l'amore, se non da bambina e proprio per Forrest, come ci lasciano intendere alcune scene iniziali. Forrest non si rende conto, però, che l'amica ha paura di stargli accanto: teme di poter contaminare la sua intatta purezza. Forrest, dal canto suo, ha sempre amato Jenny: è lui a rivelarcelo, anche se indirettamente, dicendo parecchie volte che nei momenti in cui le era lontano pensava sempre a lei.

    LA SCARSA INTELLIGENZA

    Il tema che però fa da sfondo all'intero film è la scarsa intelligenza di Forrest. Questo fatto è chiaramente esplicitato all'inizio del film. Forrest è scientificamente più stupido degli altri, eppure conduce una vita migliore di quella degli altri, suoi amici inclusi. Forrest diventa campione di football, si laurea, si arruola, combatte in Vietnam, riceve la medaglia d'onore, conosce presidenti, diventa miliardario, ma soprattutto nella sua vita non fa mai niente di male. Solo qualcosa d’inappropriato, ogni tanto. Il messaggio finale ci dice che non importa essere intelligenti, basta agire nel bene. Una cosa che colpisce è come lui riesca a fare tutto questo grazie alla sua spontaneità; paradossalmente infatti se avesse pensato come una persona normale non avrebbe, forse, realizzato nulla di straordinario. Si ha anche l'impressione che Forrest in realtà sappia esattamente ciò che succede intorno a lui, ma che il suo cervello lo registri come superfluo; vediamo, nel corso del film, che per lui contano solo due cose: Jenny, e mantenere le promesse.
    Nell'ottica americana, il film stesso è stato considerato da alcuni critici un manifesto politico a favore del conservatorismo. Infatti vediamo che Jenny, dal comportamento ribelle e anticonformista, decade negli stati peggiori della vita, mentre Forrest (che nel corso del film non beve mai neanche un bicchiere di vino) è sempre Forrest: intatto e innocente. Dal film emerge anche un secondo messaggio, più nascosto, però: c'è un rovesciamento del pensiero comune che ci invita a considerare una persona intelligente immune dai pericoli del mondo. Forrest Gump vuole dimostrarci che dall'intelligenza non deriva conseguentemente saggezza.
    Un'altra lettura porterebbe a considerare "l'inutilità" dell'intelligenza nell'americano medio, dato il sistema sociale che vorrebbe una popolazione non pensante bensì docile, obbediente dunque prevedibile. La stoltezza di Forrest mette in risalto un instupidimento collettivo di fondo sicché egli stesso diviene competitivo ed adatto con l'ambiente: la madre che lo battezza con il nome di un leader razzista, il college che lo laurea in quanto eccelle nel football, il sergente istruttore che lo considera pienamente conforme con la dottrina militare, la moltitudine di persone che lo segue durante la corsa per l'America ritenendolo una guida spirituale.

    IL RAPPORTO CON LA MADRE

    Un altro tema importante è il rapporto con la madre. La donna, unico genitore che egli ha, è descritta come una donna saggia ma anche contraddittoria. Per esempio il nome che ella da a suo figlio, in onore di Nathan Bedford Forrest, eroe sudista della Guerra di secessione e fondatore del Ku Klux Klan, una scelta non dovuta a delle sue simpatie con il movimento ma per ricordare al giovane "che tutti facciamo cose che . . . beh, che non hanno molto senso." (tr. "we all do things that, well, just don't make no sense.")

    Alla vista di Elvis Presley quasi inorridisce, ma poi non esita a ricorrere a metodi non convenzionali, tantomeno con la morale locale del tempo, per far ammettere il figlio alla scuola pubblica. Alcune delle sue frasi più memorabili sono:

    « La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita! »

    « Non permettere mai a nessuno di dirti che è migliore di te. »

    Forrest rispetta la madre, e nel corso del film non la contraddice mai, né va mai contro una sua richiesta, fatta un' unica eccezione. Infatti, verso la fine del film, Forrest, parlando alla tomba di Jenny, ricorda come la madre gli dicesse che la morte è parte naturale della vita e subito dopo asserisce che lui non riesce ad accettarlo. ("Vorrei che non fosse così"). Questo può rappresentare il passaggio da "eterno bambino" quale era a "uomo" con responsabilità, che ha subito perdite affettive di primissimo ordine e con un figlio a carico. Anche nella scena finale, quando il figlio sta per salire sullo scuolabus, in un primo momento sente l'istinto di dirgli di non salire mai in macchina con gli sconosciuti, come gli disse la madre quando era lui a doverci salire, ma si trattiene: è un altro segno di come sia cresciuto e, ora, sia lui il genitore. Ad ogni modo è evidente come egli si sia sentito veramente capito solo da lei, e quando apprende della sua malattia, mentre si trova sulla barca, Forrest neanche aspetta di sbarcare: si getta direttamente in mare per raggiungerla.

    L'AMICIZIA

    L'amicizia è uno dei valori a cui Forrest tiene di più. Lo stesso rapporto tra lui e Jenny comincia come un'amicizia molto particolare. Molte sequenze del film descrivono i due passeggiare insieme, arrampicarsi sugli alberi e chiacchierare. L'amicizia tra Forrest e Bubba, invece, è esemplare: persino dopo la morte di Bubba, Forrest si sente obbligato a prestar fede alla promessa che gli aveva fatto dopo pochi giorni che si erano conosciuti. E il destino si rivela favorevole a Forrest, perché è proprio grazie alla barca di gamberi di cui Bubba parlava sempre che Forrest si assicurerà il futuro economico.
    Il rapporto con il Tenente Dan è ancora diverso. In realtà il tenente è in debito con Forrest, che gli ha salvato la vita, ma si rifiuta di ammetterlo e si rifiuta anche di ringraziarlo, inizialmente: il tenente ritiene che Forrest, invece di lasciarlo morire con onore, lo abbia reso uno "storpio ripugnante". Anche il tenente Dan è fedele alle promesse, però: si unisce a Forrest nell'impresa dei gamberi, anche se in realtà aveva promesso che l'avrebbe fatto solo per canzonarlo. Il tenente Dan poi ringrazierà Forrest e il film fa presupporre che i due rimarranno grandi amici.

    LA BRUTALITA' DELLA GUERRA

    Nel film Forrest sperimenta la brutalità della guerra in tutte le sue forme, perde alcuni suoi compagni e soprattutto il suo amico Bubba. Questo lungometraggio mostra infatti la guerra del Vietnam in modo veritiero e chiaro, senza nascondere nulla.

    LAVORAZIONE

    Il film, che concentra gli spettatori soprattutto sul personaggio di Forrest, presenta un notevole passo avanti che può non essere notato a un primo sguardo. Le tecniche CGI hanno permesso che il personaggio di Forrest incontrasse personaggi defunti come John Fitzgerald Kennedy e John Lennon, e perfino che gli stringesse le mani. Per questo innovativo uso degli effetti visivi, il film ha vinto il Premio Oscar. In particolare, per la realizzazione di queste sequenze sono stati usati gli archivi video, per cui i vari presidenti e Lennon sono realmente loro, non sono attori che gli somigliano molto. L'effetto finale è un notevole coinvolgimento dello spettatore, che è inconsciamente indotto a pensare che Forrest Gump sia realmente esistito, aumentando così l'illusione scenica che già normalmente si crea quando guardiamo un film.

    BUDGET E INCASSI

    Il film costò circa 55 milioni di dollari, e si ricorda che per recitare in questo film Tom Hanks ricevette un compenso di circa 8 milioni di dollari, una cifra molto alta all'epoca, considerando che Hanks, al tempo in cui il film fu girato, non era un attore famosissimo. Infatti il film Philadelphia del 1993, per il quale fu premiato con l'Oscar era stato girato dopo Forrest Gump. Alla fine però la post-produzione di quest'ultimo richiese più tempo del previsto e Philadelphia uscì per primo.
    Forrest Gump ha incassato quasi 680 milioni di dollari in tutto il mondo.

    IMPATTO SUL PUBBLICO

    Nonostante la sua popolarità, l'accoglienza riservata al film non fu ovunque positiva. Alcune critiche notano come il successo di Forrest risulti dal fare ciò che gli è detto da altri, e senza mai avere una propria iniziativa, in contrasto con il carattere forte e indipendente di Jenny che tocca più volte il fondo (droga, prostituzione e, infine, la morte). Infatti Jenny, che dovrebbe essere dei due quella forte e "normale", quella che sta accanto a Forrest e lo aiuta, è invece quella che più di tutti ha bisogno del suo aiuto. Altri, al contrario, colgono nella figura di Forrest un’apertura totale ed entusiastica a tutto ciò che avviene intorno a sé, apertura che è continua occasione per operare scelte di vita, sempre portate alle estreme conseguenze. Questo messaggio "esistenziale" finisce per caratterizzare l'intero film. Comunque, dopo l'uscita del film, Forrest Gump, divenne un vero e proprio fenomeno di costume. Ad esempio, le frasi «Stupido è chi lo stupido fa» e «La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita» diventarono famosissime. Lo stesso Tom Hanks, quando gli consegnarono l'Oscar come migliore attore per questo lungometraggio, rispose: «Credo che Forrest avrebbe detto: "E così sono andato alla notte degli Oscar, di nuovo! E mi hanno consegnato il Premio Oscar, di nuovo!"», con riferimento al fatto che l'anno prima aveva ricevuto l'Oscar per migliore attore in Philadelphia.

    GUMP & CO.

    Visto il clamoroso successo del film, nel 2001 i produttori incaricarono Eric Roth di scrivere una sceneggiatura per un possibile capitolo secondo, adattandosi a Gump & Co., sequel del libro su cui era basato Forrest Gump, entrambi scritti da Winston Groom. Tutto però, misteriosamente, si bloccò, fino ad oggi, quando alla Paramount hanno recuperato lo script di Roth, volendo finanziare la pellicola. Il film proseguirebbe con le avventure del mitico Forrest, negli anni 80 e 90, compresa la caduta del muro di Berlino. Sebbene il grande successo di Forrest Gump abbia sbancato al botteghino con quasi 600 milioni di dollari sarebbe molto difficile rivederlo sul grande schermo. Per ora il sequel non è stato ancora annunciato e confermato per un prossimo anno.

    CURIOSITA'

    L'attrice Sally Field, che interpreta nel film la mamma di Forrest Gump, ha in realtà solo 10 anni più di Tom Hanks. Inoltre, alcuni anni prima i due attori avevano recitato insieme in un film in cui Hanks era innamorato della Field.
    Bill Murray fu considerato per il ruolo di Forrest.
    Il regista Terry Gilliam non accettò di girare il film.
    Nella scena a Washington, quando Forrest è sul palco per parlare di fronte alla folla, l'audio viene a mancare. Secondo Tom Hanks, questo è ciò che ha detto: "A volte quando le persone vanno in Vietnam, tornano a casa dalle loro mamme senza le gambe. A volte non tornano affatto a casa. Questa è una cosa brutta. E non ho nient'altro da dire su questa faccenda."
    Nel 1971 ci fu il ravvicinamento fra Stati Uniti d'America e Cina grazie allo sport del [Tennis tavolo]: all'epoca i rapporti tra i due paesi erano pessimi, e solamente dopo che la squadra americana fu invitata a giocare in oriente cominciò il disgelo fra le due nazioni e fra i rispettivi capi di stato, Nixon e Mao Tse-Tung (la cosiddetta Diplomazia del Ping Pong). Forrest, che è ancora arruolato nell'esercito, impara per caso a usare la racchetta e grazie alle sue doti di rapidità e concentrazione diviene uno dei membri della squadra americana.
    Forrest Gump combatte nella nona divisione fanteria, e raggiunge il grado di sergente.
    Prima che parta per il Vietnam, sulla sua uniforme si vede la Medaglia per la Difesa Nazionale (National Defense medal). Una volta tornato, gli si vede la Meritorious Unit Commendation, la Purple Heart Medal, la Good Conduct Medal, la National Defense Service Medal, la Vietnam Service Medal, la Vietnam Campaign Medal oltre che il Combat Infrantry Badge.
    Forrest Gump resta nell'esercito 3 anni o poco più (la Medaglia di Buona Condotta viene conferita ai membri delle forze armate - per Forrest l'Esercito - che hanno passato 3 anni senza avere richiami, procedimenti a loro carico e accuse legali nei propri confronti: in pratica che hanno fatto 3 anni di "onesto e fedele servizio").
    Nel film d'animazione Disney Aladdin e il re dei ladri il Genio si trasforma per qualche secondo in Forrest Gump dicendo: "Mamma lo diceva sempre, magico è chi magico fa!"
    Nella scena in cui Forrest è a Washington per ricevere la medaglia d'onore, il presidente Richard Nixon si preoccupa di trovargli una sistemazione in un albergo migliore; Forrest nella scena successiva è al Watergate Hotel, e notando della "gente strana nell'appartamento di fronte" e avvisando la polizia non fa altro che far scoprire l'omonimo scandalo che travolse Nixon, e che lo costrinse alla dimissioni.
    "Forrest Gump" è il soprannome dato dai tifosi al terzino svizzero della Lazio Stephan Lichtsteiner.
    Alcuni anni dopo il film, Tom Hanks aprí una catena di ristoranti di pesce che si chiama "Bubba Gumps", e la cui specialitá sono i gamberoni.
    Quando Forrest inizia a correre attraversando completamente gli Stati Uniti, c'è una scena in cui si fa riferimento a un famoso adesivo per auto. Qualche secondo dopo viene inquadrato questo adesivo su un pick up che compie un incidente con un'altra macchina ma, come possiamo notare fermando le immagini, non c'è nessuno al posto di guida.

    CITAZIONI

    « La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita »
    (Forrest Gump)
    « Sono Forrest, Forrest Gump »
    (Forrest Gump)
    « Lo so che non mi crede se glielo dico ma… io corro come il vento che soffia »
    (Forrest Gump)
    « Mamma diceva sempre... »
    (Forrest Gump)
    « E non ho nient'altro da dire su questa faccenda »
    (Forrest Gump)
    « Corri Forrest, corri! »
    (Jenny)
    « Lo stupido è, chi lo stupido fa »
    ( Forrest Gump)

    COLONNA SONORA

    Alcune delle canzoni che compongono la colonna sonora del film:

    Turn! Turn! Turn! - The Byrds
    Hound Dog - Elvis Presley
    Lovesick Blues - Hank Williams
    Sloop John B - Beach Boys
    All Along The Watchtower - Jimi Hendrix
    Hey Joe - Jimi Hendrix
    Soul Kitchen - The Doors
    California Dreamin' - The Mamas & the Papas
    People Are Strange - The Doors
    Hello, I Love You - The Doors
    Fortunate Son - Creedence Clearwater Revival
    Break On Through (To The Other Side) - The Doors
    Mrs. Robinson - Simon & Garfunkel
    Volunteers - Jefferson Airplane
    Where Have All The Flowers Gone - Pete Seeger
    Let's Get Together - The Youngbloods
    Sweet Home Alabama - Lynyrd Skynyrd
    San Francisco (Be Sure To Wear Some Flowers In Your Hair) - Scott McKenzie
    Aquarius - The Fifth Dimension
    Everybody's Talkin' - Harry Nilsson
    Running On Empty - Jackson Browne
    Against The Wind - Bob Seger
    Blowin' in the Wind - Bob Dylan
    Free Bird - Lynyrd Skynyrd
    For what it's worth - Buffalo Springfield

    Il compositore Alan Silvestri ha composto la canzone cosiddetta The Feather Theme, cioè quella che accompagna i titoli iniziali. Inoltre, Silvestri ha scritto anche tutti i pezzi musicali strumentali che accompagnano il film. La colonna sonora di Forrest Gump è stata uno degli album più venduti negli Stati Uniti, arrivando a 12 milioni di copie.
     
    .
173 replies since 15/10/2009, 18:42   9832 views
  Share  
.