LIBRI

Romanzi inerenti al cinema

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. mauro255
     
    .

    User deleted





    AMABILI RESTI

    Titolo originale The Lovely Bones
    Autore Alice Sebold
    1ª ed. originale 2002
    Genere Romanzo
    Sottogenere Drammatico


    « Non gli diedi retta, e allora lui allungò il braccio verso il ripiano. La mano tornò stringendo un coltello. Nuda, la lama mi sorrise, curva in un ghigno.
    Lui mi sfilò il cappello di bocca.
    «Dimmi che mi ami».
    Glielo dissi dolcemente.
    La fine arrivò comunque. »
    (Alice Sebold, Amabili resti, capitolo primo)

    Amabili resti è un romanzo di Alice Sebold, nel quale Susie Salmon, una quattordicenne stuprata e assassinata, narra gli avvenimenti seguenti alla sua morte. La ragazza si trova in un paradiso personale, chiamato il Cielo, e dal quale vede i parenti traumatizzati mentre il suo assassino fugge dalla giustizia e si prepara per uccidere di nuovo. Susie, guardando sulla Terra può vedere le vite ed i pensieri delle persone che conosceva, incluso il suo assassino. Ad ogni modo, è generalmente incapace di interagire direttamente con loro. A volte i membri della sua famiglia sulla Terra la riescono a vedere per un breve lasso di tempo.

    Nonostante il romanzo segua una trama lineare, ci sono frequenti digressioni nella quali Susie parla del suo passato.


    PERSONAGGI

    Susie Salmon, la protagonista morta che narra il romanzo dal paradiso.

    Jack Salmon, padre di Susie che, dopo la morte della figlia, cerca a tutti i costi di trovare l'assassino, ma, dopo l'abbandono da parte della moglie, cade in depressione, incapace di reagire e dimenticare; può essere visto come un secondo protagonista per via dello stretto legame con Susie viva e con il suo ricordo dopo l'omicidio.

    Abigail Salmon, madre di Susie, la cui famiglia ha impedito la realizzazione dei suoi sogni giovanili.

    Lindsey Salmon, sorella di Susie, di un anno più piccola e la figlia più intelligente.

    Buckley Salmon, fratello di Susie, di dieci anni più piccolo, il più ricettivo alla presenza di Susie.

    Nonna Lynn, madre di Abigail, che va a vivere con il genero quando sua figlia lo abbandona.

    George Harvey, vicino dei Salmon, uccide Susie e non viene catturato nonostante i Salmon abbiano dei sospetti sul suo conto (sospetti che ne provocano la fuga).

    Ray Singh, coetaneo di Susie, innamorato di lei.

    Ruth Connors, compagna di classe di Susie; Ruth sfiora ed avverte lo spirito di Susie che vola verso il Cielo. In seguito instaurerà un rapporto di amicizia con Ray Singh.

    Len Fenerman, poliziotto impegnato nel caso di Susie e che in seguito avrà una relazione con Abigail.

    Clarissa , amica di Susie.


    TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA

    È prevista per il 12 febbraio 2010 l'uscita nei cinema di Amabili resti (The Lovely Bones), adattamento cinematografico del romanzo, diretto da Peter Jackson ed interpretato tra gli altri da Mark Wahlberg, Rachel Weisz e Susan Sarandon.

    EDIZIONE

    Alice Sebold, Amabili resti, traduzione di Chiara Belliti, e/o, 2002. pp. 372 ISBN 9788876415135.
     
    .
  2. mauro255
     
    .

    User deleted




    SHINING

    Titolo originale The Shining
    Autore Stephen King
    1ª ed. originale 1977
    Genere romanzo
    Sottogenere horror
    Lingua originale inglese

    Shining (1977) è un romanzo horror di Stephen King. Terzo libro pubblicato da King; il successo che ne derivò fu tale da rendere l'autore il principale esponente del genere. Un film basato sul libro, Shining diretto da Stanley Kubrick, fu girato nel 1980. Il libro fu poi riadattato per una miniserie televisiva.

    TRAMA

    King in quest'opera narra un'intrigante e allo stesso tempo spaventosa vicenda che ha come protagonista una famiglia americana; vicenda che nel corso del libro viene appunto animata da macabri episodi che portano i personaggi ad avere paura l'uno dell'altro.
    La storia è ambientata nell'inverno del 1976-77. Jack Torrance, che ha perso il proprio lavoro d'insegnante dopo aver aggredito uno studente e cerca di portare a termine una commedia alla quale lavora da tempo, accetta un lavoro offertogli dall'amico Al Shockley: trasferirsi come guardiano invernale all'Overlook Hotel, un imponente albergo, costruito nel dopoguerra, che domina le alte montagne del Colorado. Jack accetta la proposta e porta con sé la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni. La famiglia spera di ritrovare nell'albergo un periodo di serenità, correndo il rischio però di rimanere isolati da tutto il mondo esterno a causa della neve che li bloccherà durante tutto l'inverno. Appena arrivati Jack ha un colloquio col direttore dell'albergo, Ullman, che lo informa che molti anni prima Delbert Grady, guardiano invernale di quell'anno, impazzì e si uccise dopo aver fatto a pezzi la moglie e le figlie. Quello è stato solo uno dei tanti omicidi avvenuti nell'albergo.
    Durante il colloquio Danny conosce il cuoco Dick Hallorann con cui ha in comune dei poteri extra-sensoriali, la cosiddetta "aura" che gli permette di vedere fatti accaduti o che accadranno. Dick dice a Danny che se mai avrà bisogno d'aiuto basterà chiamarlo con la forza del pensiero e lui lo sentirà.
    Con il passare del tempo la famiglia si ritrova subito in un'atmosfera sinistra e Danny, grazie ai suoi poteri e all'aiuto dell'amico immaginario Tony, avverte il peso degli orribili avvenimenti passati che si materializzano davanti a lui, come il delitto della stanza 217, ma impara anche ad opporsi ad essi e a smascherare le false presenze.
    Jack, che rovistando nel sotterraneo ha scoperto dei documenti compromettenti sulla storia dell'albergo, diviene prigioniero delle presenze del passato e non può sfuggire ad esse che lo controllano e lo portano all'irrefrenabile impeto di uccidere Wendy e Danny volendo prolungare così la spirale di delitti e orrori.
    Madre e figlio capiscono che Jack non è più lo stesso e Wendy trova il coraggio di ferirlo, ma ciò non lo ferma e così Danny in preda al panico chiama Dick che accorre con un gatto delle nevi e mette in salvo la famiglia lasciando Jack nell'albergo che dopo poco va a fuoco a causa dell'esplosione della caldaia, la cui pressione non veniva scaricata ormai da troppi giorni.

    GENERE

    La storia è un'entrata nel genere horror o soprannaturale ed usa il concetto di edificio che ha una coscienza (o un'anima), un'idea già esplorata da Edgar Allan Poe in La caduta della casa degli Usher.

    L'autore affermò che Shining include un'esplorazione della dipendenza da alcool e delle relazioni personali con genitori e figli.

    STORIA EDITORIALE

    Il romanzo ha venduto nella prima edizione rilegata 47mila copie, mentre nella prima edizione economica ha superato i quattro milioni di copie vendute. In Italia la prima edizione del 1978, ormai rarissima, apparve con il titolo "Una splendida festa di morte.

    CURIOSITA'

    La storia doveva essere originariamente ambientata in un parco divertimenti, ma durante una vacanza, King e la moglie Tabitha soggiornarono allo Stanley Hotel ad Estes Park Colorado mentre i dipendenti si preparavano alla chiusura invernale. L'hotel Stanley fu usato per la miniserie TV della ABC. King ha anche ammesso di aver basato la figura di Jack Torrance su se stesso.
    L'autore inizia a raccontare l'episodio in cui Danny entra nella stanza 217, proprio a pagina 217.
    Il titolo è stato preso da una canzone di John Lennon, "Instant Karma!". Nella canzone si dice "We all shine on". King voleva chiamare il libro "The Shine" ma lo cambiò quando scoprì che "shine" era usato anche come termine denigratorio per la gente di colore.
    Shining è uno dei testi che più hanno ispirato Kubrick nelle sue opere.

    EDIZIONE

    Stephen King, Shining, collana Tascabili-Best Seller, traduzione di Adriana dell'Orto, Bompiani, 2001. pp. 430 ISBN 88-452-4655-8.
     
    .
  3. mauro255
     
    .

    User deleted





    L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE

    Titolo originale Nesnesitelná lehkost bytí
    Autore Milan Kundera
    1ª ed. originale 1984
    Genere Narrativa
    Sottogenere Romanzo


    L'insostenibile leggerezza dell'essere (in ceco: Nesnesitelná lehkost bytí) è un romanzo di Milan Kundera scritto nel 1982 e pubblicato per la prima volta in Francia nel 1984.

    TRAMA

    romanzo, che si svolge a Praga negli anni intorno al 1968, descrive la vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi nel periodo fra la Primavera di Praga e la successiva invasione da parte dell'Unione Sovietica. La storia si focalizza sul gruppo noto come il Quartetto di Kundera, composto da Tomáš (un chirurgo di fama e successo che ad un certo punto perde il lavoro a causa di un suo articolo su Edipo che, anche a causa delle modifiche operate dai redattori del giornale a cui lo ha inviato, risulta molto critico nei confronti dei comunisti cechi), la sua compagna Tereza (una fotografa), la sua amante Sabina (una pittrice) e un altro amante di Sabina, Franz (un professore universitario).

    ANALISI DELL'OPERA

    Secondo Kundera, l'essere è caratterizzato da una leggerezza insostenibile poiché la vita è unica: Einmal ist Keinmal, cioè tanto vale che ciò che accade una volta sola non accada neanche. Da ciò segue che la vita è priva di significato e le decisioni che si prendono sono di poca importanza, e siccome le decisioni non hanno importanza, sono leggére in quanto non sono vincolanti; il legame tra la loro trascurabilità, quella della vita e dell'esistenza, risulta insopportabile.
    A causa della tematica del romanzo, alcuni lo definiscono un'opera modernista; altri un'esplosione di post-modernismo. Il romanzo è caratterizzato da una forte presenza della filosofia di Nietzsche.

    PUBBLICAZIONE

    Anche dopo la Rivoluzione di velluto del 1989 e la caduta del comunismo, passarono 17 anni prima che il libro venisse pubblicato nella Repubblica Ceca. Kundera non ha mai ceduto i diritti d'autore del romanzo in lingua ceca a nessun editore fino all'ottobre 2006, quando Atlantis, una casa editoriale di Brno, annunciò la prima pubblicazione in territorio ceco.

    TORMENTONE

    In Italia il titolo di questo romanzo è legato alla trasmissione televisiva Quelli della notte, condotta da Renzo Arbore, in cui il lookologo, interpretato da Roberto D'Agostino dissertava sulla società coniando l'espressione edonismo reaganiano e citando come tormentone il titolo del romanzo, L'insostenibile leggerezza dell'essere.

    Legato a ciò, nel 1986 il cantautore Antonello Venditti scrive il brano Questa insostenibile leggerezza dell'essere, che include nel suo album Venditti e segreti, e che nel testo cita anche Milan Kundera.

    EDIZIONI

    Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, collana gli Adelphi, traduzione di Giuseppe Dierna, Adelphi, 1985. pp. 318 ISBN 8845906868.
     
    .
  4. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL COLLEZIONISTA DI OSSA

    Titolo originale The Bone Collector
    Autore Jeffery Deaver
    1ª ed. originale 1997
    Genere romanzo
    Sottogenere Thriller
    Lingua originale inglese
    Protagonisti Lincoln Rhyme
    Coprotagonisti Amelia Sachs
    Altri personaggi Fred Dellray, Lon Sellitto
    Serie Lincoln Rhyme
    Seguito da Lo scheletro che balla

    Il collezionista di ossa (The Bone Collector) è un romanzo thriller del 1997 dell'autore statunitense Jeffery Deaver. In questo romanzo è presentata la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs. Dal libro, un esempio perfetto di thriller ricco di colpi di scena, è stato tratto un film, interpretato da Denzel Washington e Angelina Jolie, che ha fatto conoscere Deaver ed i suoi personaggi al grande pubblico.

    TRAMA

    La mano di un uomo con un dito scuoiato fino all'osso viene ritrovata da Amelia Sachs sotto un binario abbandonato nel West Side di New York. L'agente vuole proteggere la scena del crimine a tutti i costi e per questo sarà richiamata duramente dai suoi superiori, troppo occupati da una conferenza delle Nazioni Unite, che si sta tenendo in quei giorni proprio a New York. Sempre per lo stesso motivo Lincoln Rhyme, ex-poliziotto, ora un tetraplegico costretto sulla sedia a rotelle, incaricato di dirigere le operazioni della polizia, vuole che sia proprio lei a sostituirlo sulle scene dei crimini. Comincià così fra scontri, anche abbastanza pesanti, la collaborazione fra Amelia e Rhyme che li porterà a conoscere sempre di più la follia di quell'assassino che ama le ossa. Grazie al coraggio dell'agente e all'intelligenza del criminalista, i due riusciranno a salvare delle vittime ormai ridotte in fin di vita e ad avvicinarsi sempre di più all'identità del collezionista di ossa, che alla fine verrà "fregato", come dirà lo stesso Rhyme. Inoltre Amelia dovrà convincere il criminalista a non suicidarsi, una decisione che ha preso perché stanco ormai di vivere solo dalle spalle in su.

    EDIZIONI

    Jeffery Deaver, Il collezionista di ossa, collana Sonzogno BestSellers, traduzione di Stefano Massaron, Sonzogno, 2004. pp. 446 ISBN 8845422615.


     
    .
  5. mauro255
     
    .

    User deleted




    VIA COL VENTO

    Titolo originale Gone with the Wind
    Autore Margaret Mitchell
    1ª ed. originale 1936
    Genere Romanzo
    Sottogenere Sentimentale / Drammatico / Storico


    Via col vento (Gone with the Wind) è un romanzo del 1936 scritto da Margaret Mitchell. È l'unico romanzo della scrittrice americana, alla cui celebrità ha contribuito l'omonimo colossal cinematografico di Victor Fleming del 1939.
    Fu un vero caso editoriale senza precedenti: quasi 180.000 copie vendute in quattro settimane, un milione in sei mesi, ancora in testa alle classifiche dopo due anni.
    Tradotto in 37 Paesi, Via col vento ha ottenuto anche un grande successo internazionale, che lo ha portato a vendere milioni di copie, con continue ristampe che proseguono ancora oggi. Oggi ha complessivamente raggiunto la quota di 30 milioni di copie, che lo rendono uno dei romanzi più venduti di tutti i tempi.
    Ambientato nel Sud degli Stati Uniti durante la Guerra di Secessione, il romanzo è un potente affresco storico-melodrammatico, che unisce alle vicende dei protagonisti la tragica realtà della storia americana, vista dalla parte dei sudisti. Una delle critiche mosse al libro e al film, infatti, riguarda il tentativo fin troppo riuscito di appoggiare i valori di un mondo scomparso durante la guerra civile, ammantando la storia con un alone mitico e indubbiamente romantico. Via col Vento rappresenta - in senso lato, anche simbolicamente - la nostalgia per tutto ciò che è perduto e la difficoltà di vivere la cruda realtà di ogni giorno, espressa nella vicenda stessa dell'intreccio amoroso dei protagonisti. Vi si può leggere una supposta critica alla moderna società americana, che nacque appunto con l'affermazione della causa nordista durante la Guerra di Secessione.
    La complessità tematica del romanzo e la costruzione a tutto tondo dei personaggi non hanno appesantito il racconto che, malgrado la mole, ha conquistato e continua a conquistare milioni di lettori in tutto il mondo.

    TRAMA

    Il romanzo ha inizio in un pomeriggio dell'aprile 1861 a Tara, una piantagione di cotone vicino ad Atlanta, nello stato della Georgia, in cui abita Rossella O'Hara, l'indomita e viziata figlia sedicenne di Gerald O'Hara, un ricco proprietario terriero di origine irlandese.
    La giovane è seduta sotto il porticato, in compagnia di due spasimanti, i gemelli Stuart e Brent Tarleton. Rossella possiede un fascino così particolare da ammaliare non pochi giovani del luogo. Ma non sono certo i gemelli Tarleton a interessare Rossella, che è segretamente innamorata di Ashley Wilkes. Tra un discorso e l'altro, riguardante soprattutto l'imminente guerra tra gli stati del Sud e quelli del Nord, i gemelli Tarleton fanno un po' di pettegolezzo e comunicano a Rossella che, durante la festa che si sarebbe svolta il giorno seguente alle Dodici Querce (la casa della famiglia Wilkes), Ashley annuncerà il fidanzamento con la cugina Melania Hamilton. La ragazza non può credere alla notizia e, pur senza darlo a vedere, rimane sbalordita e angosciata.

    Durante il ricevimento Rossella decide di dichiarare il suo amore ad Ashley, nel tentativo di conquistarne il cuore e di evitare il fidanzamento con Melania. Si apparta con Ashley in una stanza e, alle sue parole, l'uomo risponde che anch'egli le vuole bene, ma è convinto che loro due siano troppo diversi per essere marito e moglie. Poi l’abbandona, delusa e rattristata. Subito dopo, nella stessa stanza, Rossella conosce Rhett Butler, uno spregiudicato avventuriero, con il quale ha un alterco.
    Poche settimane dopo, scoppia la Guerra di Secessione: il matrimonio di Melania e Ashley viene anticipato, in modo che l'uomo possa partire per il fronte. Rossella, per ripicca, il giorno prima si sposa con Charles Hamilton, fratello di Melania, anche lui in partenza per la guerra.

    Charles raggiunge la Carolina del Sud e muore per una malattia contratta sotto le armi. Nel frattempo Rossella va a stabilirsi ad Atlanta assieme alla cognata Melania la quale, ignorando la gelosia di Rossella, nutre un incondizionato affetto verso di lei. Ad Atlanta, la capricciosa Rossella rifiuta di assumere i composti atteggiamenti di una vedova, e addirittura dà scandalo ballando in coppia con Rhett ad un ballo di beneficenza.

    Dopo alcuni successi iniziali, le sorti della guerra pendono a favore dei nordisti e i confederati sono costretti a ripiegare, passando anche da Atlanta, che viene messa sotto assedio con pesanti cannoneggiamenti. Sotto l'incedere delle bombe, Rossella aiuta Melania a partorire il figlio di Ashley. Quando i nordisti entrano ad Atlanta e la mettono a ferro e fuoco, è Rhett Butler a caricare su un carro Rossella, Melania ed il figlio di Melania che erano andati ad abitare con loro, e a portarli via per raggiungere Tara.

    Ritornata a Tara, Rossella trova povertà e desolazione: la proprietà è in pessime condizioni, non c'è nulla da mangiare, la madre di Rossella è morta ed il padre è impazzito dal dolore. Rossella prende le redini della situazione, riesce a ridare dignità alla sua terra e giura a se stessa che non sarà mai più povera, e che mai più soffrirà la fame.

    L'arrivo dell'estate del 1865 porta finalmente la pace, con la sconfitta del Sud e la vittoria del Nord. Ashley fa ritorno a casa, accanto a Melania e a suo figlio, e Rossella è sempre più innamorata di lui.
    Nel tentativo di superare le difficoltà economiche in cui versa la sua famiglia, Rossella arriva a chiedere un prestito in denaro a Rhett, fingendo di esserne innamorata e di desiderare una relazione con lui; Rhett, però, intuisce il vero scopo della sua dichiarazione e rifiuta di concederle il denaro.

    Cercando nuove strade per superare la difficile situazione, Rossella combina un matrimonio d'interesse con Frank Kennedy, fidanzato di una delle sue sorelle. Lei non lo ama, ma egli è proprietario di una piccola segheria, e la donna, per arricchirsi, intraprende un'attività di imprenditrice nel settore del commercio del legname. Nel mentre, la sua amicizia con Rhett si approfondisce, e lei si rende conto di quanto solo lui sia in grado di comprenderla e di accettarla con tutti i suoi difetti.

    Rossella rimane vedova per la seconda volta quando Frank è ucciso durante un'azione armata contro degli sbandati, durante la quale Ashley rimane ferito. Le truppe nordiste cercano gli autori del fatto di sangue per arrestarli ma Rhett riesce a salvarli aiutato da Miss Bell, tenutaria di casa di piacere amica sua. Benché ancora innamorata di Ashley, Rossella accetta di sposare il milionario Rhett Butler. Il cinismo di entrambi e la ricchezza della vita sembra far funzionare il matrimonio, allietato dalla nascita di una bambina, Diletta.
    Il testardo desiderio di poter ancora conquistare Ashley fa entrare in crisi la sua relazione con Rhett, e il dramma raggiunge il culmine con la morte di Diletta, per una caduta da cavallo.

    Rhett, che aveva sempre visto nella figlia Rossella tornata bambina, e che l'aveva adorata e viziata, cade in depressione.

    Dopo la morte di Melania, Rossella potrebbe coronare il suo sogno d'amore con Ashley, ma improvvisamente comprende quanto questi fosse solo un capriccio e che è Rhett, in realtà, l'unica persona di cui le importi. Rossella dichiara il suo amore al marito e lo implora di rimanere accanto a lei, ma l'uomo sceglie di andarsene.

    Rimasta sola, Rossella si convince che non tutto è perduto e che riuscirà ad andare avanti e a riconquistare Rhett.
    Perché, dopotutto, "Domani è un altro giorno".


    OPERE DERIVATE

    Nel 1939 il romanzo della Mitchell è stato trasposto sullo schermo nel film Via col vento di Victor Fleming, con Vivien Leigh e Clark Gable.
    Nel 1991 la scrittrice Alexandra Ripley ha scritto Rossella, il seguito di Via col vento.
    Nel 2008 lo scrittore Donald McCaig ha scritto "Il mondo di Rhett. Il ritorno di «Via col vento»", la storia vista dal punto di vista di Rhett.

    EDIZIONI

    Margaret Mitchell, Via col vento, collana Oscar classici moderni, traduzione di Salvatore A. e Piceni E., Mondadori, 2001. pp. 882 ISBN 8804496010.
     
    .
  6. mauro255
     
    .

    User deleted





    MYSTIC RIVER

    Titolo originale Mystic River
    Autore Dennis Lehane
    1ª ed. originale 2001
    Genere romanzo
    Titolo Italiano: La Morte non Dimentica


    La morte non dimentica (Mystic River) è il titolo di un romanzo noir scritto da Dennis Lehane e pubblicato nel 2001.

    Romanzo di notevole qualità letteraria, La morte non dimentica è anche uno dei capolavori più struggenti del filone noir metropolitano. Ambientato nei quartieri londinesi di Boston, propone con grande forza i temi preferiti dall'autore: l'amore e il tradimento, la colpa, il rimorso e la vendetta. Come un novello Shakespeare nel cuore dell'America dei giorni nostri, Lehane mette i protagonisti dei suoi libri di fronte ai loro demoni personali.

    Da questo libro nel 2003 è stato tratto il film Mystic River diretto da Clint Eastwood.


    TRAMA

    Nel 1975 a Boston Sean, Jimmy e Dave sono tre ragazzini come tanti altri che trascorrono sempre assieme il loro tempo libero, ma verranno segnati da un terribile trauma infantile: un giorno Dave, dopo essere stato adescato da due uomini che si fingono poliziotti, viene rapito per quattro giorni, fino a quando riesce a sfuggire ai rapitori.

    Venticinque anni dopo, i tre si sono persi di vista. Ma è di nuovo il dolore, che un tempo li aveva separati, a riunirli: Katie, la figlia di Jimmy, viene ritrovata morta, e Sean è il poliziotto incaricato delle indagini. I sospetti di quella morte si appuntano su Dave, la vittima dell'abuso, ma la realtà si rivela molto più complessa e crudele.
     
    .
  7. mauro255
     
    .

    User deleted





    CUORE DI TENEBRA

    Titolo originale Heart of Darkness
    Autore Joseph Conrad
    1ª ed. originale 1899
    Genere romanzo


    « He had summed up--he had judged. "The horror!" »
    « Aveva tirato le somme e aveva giudicato. "L'orrore!" »
    (Joseph Conrad, Cuore di tenebra)

    Cuore di tenebra (Heart of Darkness) è un romanzo breve di Joseph Conrad, pubblicato nel 1902. Viene considerato uno dei classici della letteratura del XX secolo.
    All'inizio del romanzo cinque membri dell'equipaggio discutono su un battello ancorato in un porto lungo il Tamigi. Marlow prende la parola e comincia a ricordare un’esperienza che, anni prima, aveva vissuto lungo il corso del fiume Congo, un viaggio che lo aveva portato ad entrare in contatto con quella che, allora, per lui era una realtà assurda. Addentratosi nel continente dopo un lungo viaggio, giunge alla sede della Compagnia, in totale stato di abbandono. Parte quindi alla ricerca di Kurtz, l'agente che avrebbe dovuto riceverlo e di cui invece si è persa ogni traccia. Risalendo faticosamente il fiume, Marlow ha l'impressione di ripercorrere anche il tempo fino ad epoche remote e selvagge.
    Arrivato nella nuova stazione di Kurtz, Marlow si scontra con la resistenza degli indigeni; essi, infatti, ritengono Kurtz una divinità e impediscono a chiunque di portarlo via, anche se bisognoso di cure perché in fin di vita. Kurtz stesso, ormai in preda della propria onnipotenza sulla comunità degli indigeni, non desidera tornare nella cosiddetta civiltà e Marlow riesce a stento a trascinarlo sul battello. Mentre si allontana, i selvaggi seguono per l'ultima volta con lo sguardo il loro idolo.
    Kurtz muore pronunciando la frase «Che orrore! Che orrore!»; in precedenza Marlow aveva ricevuto in custodia, proprio da Kurtz, un pacco contenente alcune sue lettere indirizzate alla fidanzata. Al ritorno mente alla donna, dicendole che l'ultima parola pronunciata da Kurtz fu il suo nome; poi le consegna le lettere. A Marlow la ragazza appare una creatura molto devota, dedita interamente al culto dell'amato morto.

    ORIGINE DEL RACCONTO

    Quest'opera di Conrad va considerata più come un romanzo che un lungo racconto. Essa, in ogni caso, è fortemente rappresentativa dello stile dell'autore e delle sue suggestioni. La giungla selvaggia pare animarsi intorno al lettore, con i suoi fruscii e il suo tenebroso mistero. La figura di Kurtz, in particolare, ha un potere ipnotico e magico, che talvolta si stempera in un senso tragico di pietà. Le storie che si incontrano in Cuore di tenebra si rifanno al viaggio compiuto nel 1890 da Conrad a bordo del vaporetto Rois de Belges lungo il fiume Congo, nel cuore dell'Africa. Anche i personaggi che popolano questo libro sono ritratti di figure realmente esistite e incontrate dall'autore in tale occasione. È probabile che lo stesso Kurtz si ispiri a un agente della Compagnia di nome Klein, morto sul vaporetto. Sicuramente, però, molti altri avventurieri sono confluiti nel personaggio rendendolo, nella mente di Conrad, più complesso, inquietante e geniale dell'originale.

    ANALISI DEL ROMANZO

    Ci sono diversi livelli di analisi: la più superficiale di queste è la critica al colonialismo attuata da Conrad attraverso la descrizione delle barbarie e delle razzie compiute dalle potenze occidentali di fine XIX secolo nei confronti del continente africano. La critica al colonialismo non si limita solo alla storia contemporanea (1889), ma anche al passato, sono infatti frequenti le analogie con l'Impero Romano. Conrad critica, inoltre, tutti gli Stati Europei, non solo il Belgio (principale colonizzatore del Congo), attribuendo una diversa nazionalità (sempre però europea) ai diversi personaggi che Marlow incontrerà nel suo viaggio: per esempio, Kurtz è tedesco, di madre inglese e padre francese, ha una mentalità inglese ed è al servizio dei Belgi; il suo aiutante è russo, il capitano del battello è svedese e così via. Questo sta a simboleggiare che tutta l'Europa è colpevole del colonialismo in Africa. Un ulteriore e più profondo livello di critica si ha analizzando il significato del male, della darkness che la società occidentale non accetta come propria e proietta sulle culture "altre". Infatti Marlow parte da Londra per raggiungere il cuore della darkness, dell'oscurità, del male, che non è il Congo, ma è Londra stessa, quindi la società occidentale; per questo, il viaggio di Marlow è un viaggio circolare: andrà in Africa per cercare il male, ma capirà che il male è all'interno della società occidentale. Il male per Marlow è la sete di potere economico-politico, che Kurtz esplicita con la sua brama di avorio, ma dietro la sete di potere economico-politico, dietro l'avorio di Kurtz c'è il fascino dell'abominio, ossia del sesso, grande tabù dell'età Vittoriana. Marlow, venuto a conoscenza di ciò, torna in Europa per rivelare quello che ha scoperto, ma non ci riuscirà e mentirà alla fidanzata di Kurtz dicendo che, in punto di morte, egli aveva pronunciato il nome della ragazza, mentre invece disse: The horror, the horror, ossia che orrore, riferito alle barbarie compiute. Marlow non ha la forza di rivelare che la vera darkness appartiene all'Occidente del mondo, che sfrutta e distrugge le altre culture, mascherando il tutto come un portare la luce e il progresso. Molto affascinante, inoltre, la retorica dell'eloquenza che Kurtz utilizza per difendere il suo operato di morte in Congo: egli sostiene che è dovere delle società più avanzate (l'Europa) portare la luce, la cultura, il progresso nei territori ancora sottosviluppati (l'Africa). Inutile dire che, dietro queste belle parole, dietro il fascino dell'eloquenza, si nasconde solo il desiderio di ottenere più ricchezza e potere. Infatti, alla fine Kurtz dirà "ucciderli tutti" riferendosi agli indigeni, rivelando le vere intenzioni sue e dei governi occidentali. Una simile analisi del livello del linguaggio è potenzialmente applicabile anche all'attuale quadro storico, che vede potenze occidentali impegnate a esportare democrazia e libertà nei territori di culture altre, a pronunciare meravigliosi discorsi e, come Kurtz, a desiderare una cosa sola: l'"Avorio".
    Esiste tuttavia una chiave di lettura ancora più profonda dell'opera in questione: Kurtz viene descritto come un uomo intelligente e dotato, in parte mosso all'inzio da ideali sinceri, ma che alla fine non è in grado di resistere alla tentazione di un potere assoluto che gli indigeni gli hanno attribuito proprio in ragione delle sue indubbie capacità personali. Per Conrad dunque è l'onnipotenza la vera "prova ordalica" dell'uomo occidentale, ossia ciò che rivela il suo "cuore di tenebra" e lo spinge a giudicarsi con "orrore". Kurtz è la dimostrazione del fatto che l'uomo occidentale moderno si muta in un mostro quando nessuna regola o convenzione esterna impedisce che la sua libertà si spinga oltre ogni limite, coronando il grande sogno (incofessato, ma coltivato appunto dalla cultura occidenale dall'illuminismo in poi) di sostituirsi a dio. Conrad ci offre dunque una visione - assolutamente pessimistica e misantropica ma molto attuale - in cui, se l'uomo occidentale "moralizzato e giuridicizzato" è forse un tiranno ipocrita che soggioga e sottomette gli altri in vista dei suoi interessi materiali, l'uomo occidentale "libero di essere dio" diventa qualcosa di peggio: un demone distruttore capace di trascinare sè stesso e gli altri nell'insensata e vuota metafisica del "voler dominare tutto". La critica di Conrad colpisce dunque al cuore la cultura occidentale moderna nella sua pretesa di voler dapprima trasformare l'uomo in dio per poi fingere di incatenarlo (ovviamente con scarsi risultati) in regole e principi etici o giuridici. L'orrore di Kurtz in punto di morte deriva dunque dalla presa di coscienza del vuoto di una esistenza che - una volta "saltati" i fragili lacci della società o del diritto - si è mostrata per quello che era in realtà: la sterile ed insensata pretesa di onnipotenza che sta nascosta nell'animo di ogni occidentale moderno. In questo senso, il "cuore di tenebra" e "l'orrore" di cui ci parlano Conrad e Kurtz sarebbero insomma una efficace metafora della "volontà di potenza" nietzscheana, mentre il colonialismo sarebbe solo uno (dei tanti, storicamente contingenti) epifenomeni di quella volontà di potenza. Per questo il romanzo lascia quasi sempre anche al lettore di oggi un inafferrabile senso di "inquietudine" o di "disturbo": con questa opera Conrad suggerisce infatti che tutti noi - per quanto anestetizzati da una società fondata sul politically correct - siamo dei potenziali Kurtz, ai quali manca in fondo solo l'occasione e/o le capacità per poterlo diventare davvero.

    TRADUZIONI ITALIANE

    L'opera è stata tradotta per la prima volta in italiano da Alberto Rossi nel 1924.

    L'EREDITA' DELL'OPERA

    Al racconto di Conrad è liberamente ispirato il film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, ambientato però in Vietnam al tempo della guerra.
    I parallelismi con il romanzo introdotti nel film sono numerosi. La storia vede, in entrambi i casi, la risalita di un fiume alla ricerca di un personaggio di nome Kurtz, che in Apocalipse Now è però un ex-colonnello. È anche presente l'attacco con le frecce alla barca, prima di giungere alla destinazione della spedizione. Kurtz mantiene inoltre le altre caratteristiche del Kurtz di Conrad, tra cui l'assoggettamento degli indigeni alla propria persona.
    Anche il Kurtz di Coppola, nel suo monologo finale, mostra peraltro di aver commesso l'errore fondamentale del Kurtz di Conrad: il colonnello impazzito non si interroga ormai più sui fini del suo agire (e quindi coerentemente non ammette di poter essere giudicato), ma si limita ad usare la sua onnipotenza per perseguire con qualunque mezzo i fini che ha deciso di perseguire. Anche qui emerge dunque - come in Conrad - la critica al nocciolo della cultura occidentale, che - a prescindere dal fine che dice volta in volta di voler perseguire - in realtà si fonda sulla pura volontà di potenza che trascina l'occidente a voler dominare tutto senza neppure sapere perché. La differenza principale tra i due protagonisti è che il Kurtz di Conrad accetta di fuggire e muore di morte naturale rendendosi conto forse davvero solo all'ultimo momento dell'orrore della sua vita. Il colonnello di Coppola si era invece già reso conto dell'orrore che si cela nella volontà di potenza (l'illuminazione di cui parla nel suo monologo dopo la vicenda dell'amputazione da parte dei Vietcong delle braccia dei bambini vaccinati dagi americani) e dunque - avendo aderito consapevolmente a quell'orrore - si lascia uccidere. Ma che senso ha il lasciarsi uccidere se non si accetta di essere giudicati? Forse il colonnello ha compreso che la morte è l'unica conseguenza inevitabile e certa, l'unico destino possibile e pertanto inevitabile, del nulla rappresentato dalla volontà di potenza, qualunque sia l'ideale con cui si pretende di riempirla. Di qui "l'orrore". Ma c'è di più: forse Coppola, rispetto a Conrad, suggerisce anche che la cultura della volontà di potenza, oltre che "necessariamente eterodistruttiva", è in fin dei conti anche "intrinsecamente autodistruttiva". In questa lettura, il finale del film in cui l'assassino di Kurtz diventa il nuovo Kurtz, si presta bene ad un'altra metafora filosofica: la volontà di potenza dell'occidente, per continuare a sopravvivere ai mutati contesti storici, deve lasciare indietro un fine vecchio, giudicandolo sbagliato ed eliminandolo essa stessa, ma solo per potervi sostituire un fine nuovo ritenuto "più giusto": mentre in realtà si tratta di un gioco delle apparenze che serve solo a perpetuare la volontà di potenza, unico vero tratto distintivo della cultura occidentale moderna a prescindere dalle diverse "maschere ideologiche" di cui si veste.

    CITAZIONI

    Prima di girare Quarto potere, Orson Welles voleva girare il film su Cuore di tenebra con l'idea di costruire il film su tutto ciò che viene visto da Marlow in prima persona; il progetto fu rifiutato.
    Il brano The Edge Of Darkness degli Iron Maiden, dall'album The X Factor, è ispirato al film Apocalypse Now ma il titolo riprende quello dell'opera di Conrad.
    Il brano Heart Of Darkness dei Grave Digger è ispirato principalmente al film Apocalypse Now che riprende i temi del romanzo. La canzone è però un tributo sia a Cuore di Tenebra che al film.
    L'espressione heart of darkness per riferirsi al mondo minaccioso della foresta tropicale viene ripresa in una puntata della prima serie del telefilm Lost.
    In Italia il film Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, di Ettore Scola, è chiaramente ispirato, sia pure in chiave ironica e al servizio di una commedia all'italiana, all'opera di Conrad.
    Il brano Cuore di tenebra del gruppo italiano Baustelle contenuto nell'album La malavita è ispirato al romanzo in questione.
    "Heart of Darkness" è anche il titolo del 2°episodio della prima stagione del telefilm Miami Vice.
    In un episodio della prima stagione di 90210 Silver (interpretata da Jessica Stroup) deve scrivere un saggio su uno dei personaggi di Cuore di tenebra.
    Una missione del videogioco "Far Cry 2" e il relativo luogo in cui si svolge hanno il nome Cuore di tenebra; si svolge in Africa, come tutto il videogioco.
    Nel film di Woody Allen Basta che funzioni il protagonista, Boris Yellnikoff, cita il famoso episodio di Kurtz che urla "L'orrore!".
    "Heart of darkness" è anche il titolo del 3° episodio della sesta serie del telefilm "Xena la principessa guerriera".

    CRITICHE

    Nel suo saggio An Image of Africa: Racism in Conrad's "Heart of Darkness", lo scrittore nigeriano Chinua Achebe ha aspramente criticato l'immagine dell'Africa offerta da Conrad, giudicandola distorta da stereotipi occidentali e coloniali. L'Africa sarebbe usata solo come sfondo, come collocazione degli eventi; la disumanizzazione degli africani si esprime con la negazione a questi della parola. In bocca a questo continente non viene posta una voce distinta e riconoscibile: ciò è ritenuto da Achebe una perpetuazione dell'immagine negativa dell'Africa e del razzismo verso la popolazione.
    Anche le femministe si schierarono contro il romanzo, in quanto le donne sarebbero emarginate ed ingannate (ne è un ovvio esempio la fidanzata di Kurtz).
    Nel saggio intitolato "Segreti di carta: letture e riscritture di Heart of darkness" (nel volume di D. Bigalli e M. Rizzardini, Mondi di carta. Il lavoro della fantasia nella letteratura di viaggi e nel romanzo, Lupetti, 2007) lo studioso Massimo Rizzardini propone una lettura ermetica del romanzo, incentrata sul rapporto discepolare di Marlow e Kurtz. La follia di Kurtz sarebbe in realtà una anti-scrittura che si pone al di fuori del metodo, della razionalità e dell'umana comprensione. Solo una via iniziatica di superamento del reale, inteso come un già dato, porta alla comprensione ultima dell'oracolo kurtziano.
    Una lettura intrecciata di Cuore di tenebra e del racconto di Jack London, Il Rosso (The Red One), è stata compiuta da Alberto Natale, Il cuore dell'alterità. Percorsi paralleli in Jack London e Joseph Conrad, in "Griseldaonline", numero II, L'altro, novembre 2002 - ottobre 2003.
     
    .
  8. mauro255
     
    .

    User deleted




    IL RITRATTO DI DORIAN GRAY

    Titolo originale The Picture of Dorian Gray
    Autore: Oscar Wilde
    1ª ed. originale 1891
    Genere romanzo
    Ambientazione Inghilterra
    Protagonisti Dorian Gray


    « Now, wherever you go, you charm the world. Will it always be so?... »
    « Ora, ovunque andiate, voi incantate il mondo. Sarà sempre come oggi?... »
    (Lord Henry Wotton, «Il ritratto di Dorian Gray»)

    Il ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray) è un romanzo di Oscar Wilde.

    Uscì originariamente nel luglio del 1890 sul Lippincott's Monthly Magazine, mentre nel 1891 lo stesso autore pubblicò sul The Fortnightly Review una prefazione al romanzo ("A Preface to The Picture of Dorian Gray"), per rispondere ad alcune polemiche sollevate dalla sua opera.
    Nell'aprile 1891 Wilde fece stampare in volume il romanzo, unendovi la propria prefazione. Per esigenze puramente commerciali, legate al gusto dell'epoca, l'autore revisionò il proprio romanzo e vi aggiunse molti capitoli (il 3°, il 5°, il 15°, il 16°, il 17° e il 18°) per rendere più "voluminosa" l'opera. Secondo alcuni critici, però, quest'operazione arrecò danno al romanzo originale, facendogli perdere spontaneità e una certa dose di mistero: per questo in alcune edizioni si può trovare ancora la versione originale.

    TRAMA

    Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo. Parla di Dorian Gray, un giovane dalla straordinaria bellezza, purezza, ingenuità, capace di trasmettere sensazioni uniche a chi lo circondava. La storia ha inizio nello studio del pittore Basil Hallward, uomo dotato di particolare sensibilità e che prova forti sentimenti nei confronti di questo ragazzo, del quale sta eseguendo il ritratto. Insieme con lui c’è Lord Henry Wotton, mentore cinico e dotato di particolare eleganza.

    Lord Henry avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conoscerà proprio presso Hallward: infatti, con i suoi discorsi estremamente articolati, cattura l’attenzione di questo ragazzo, rendendolo, a poco a poco, quasi l’incarnazione del suo modo di pensare. Infatti Dorian, dopo un lungo discorso con lord Wotton, comincia a guardare alla bellezza come ad un qualcosa di veramente raro ed importante, tanto da provare invidia verso il suo ritratto, opera davvero superba, stringendo una sorta di "patto col demonio", grazie al quale lui, sarebbe restato eternamente giovane e il quadro sarebbe invecchiato al suo posto. Dopo una tormentata storia d’amore con un’attrice di teatro di nome Sybil Vane, terminata col suicidio della ragazza, Dorian, vedendo come il quadro si stava imbruttendo per i sensi di colpa e come attraverso la mutazione del corpo si manifesti la coscienza che il giovane cercava di nascondere con il proprio, magnifico, aspetto, nasconde il quadro in soffitta e si dà ad una vita all'insegna del lusso sfrenato, fa lunghi e sospetti periodi d’assenza per poi ricomparire improvvisamente.

    Ogni tanto si reca segretamente presso la soffitta per controllare e schernire il suo ritratto che invecchia sempre più giorno per giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori. Finché un giorno, stanco del peso che il ritratto gli faceva sentire, lacera il quadro con il coltello, coltello col quale egli stesso aveva ucciso il pittore amico Hallward, infastidito dal suo dispensar consigli e ritenendolo causa dei suoi mali in quanto creatore dell'opera. I suoi servi troveranno accanto al ritratto incontaminato, un irriconoscibile e precocemente avvizzito Dorian Gray, morto ai piedi del dipinto con un coltello conficcato nel cuore.

    CRITICA LETTERARIA

    « The moral life of man forms part of the subject matter of the artist, but the morality of art consists in the perfect use of an imperfect medium. »
    « La vita morale dell'uomo è il materiale dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto. »
    (Oscar Wilde, dalla Prefazione a «Il ritratto di Dorian Gray»)

    Il ritratto di Dorian Gray si configura come un eccellente capolavoro della letteratura inglese e come una vera e propria celebrazione del culto della bellezza. Una ‘professione di fede’ che Wilde tende a fare propria e a perseguire nell’arco della sua intera esistenza, sia attraverso la sua produzione artistica che per mezzo della sua condotta decisamente anti-Vittoriana e anti-conformista, sprezzante del buonsenso e dei canoni della morale borghese.
    La vita per Wilde, si configura infatti come un’opera d’arte ben riuscita. Wilde opta quindi per il rovesciamento del principio secondo cui è l’arte che imita la vita, trasformandolo nel presupposto per il quale è la vita ad imitare l’arte. La vita è pertanto prodotto e risultato dell’arte. Di qui l’importanza attribuita all’apparenza e al dominio dei sensi, che perviene quindi all’estetismo (dal greco αἴσθησις, ‘percezione con i sensi’), atteggiamento tipicamente wildiano (ma anche dannunziano) e caratterizzato dalla concezione di un'arte fondamentalmente fine a sé stessa (art for art’s sake).
    Un’esperienza, quella estetica, che non sempre si rivela giusta e retta. La visione della vita come arte implica infatti da un lato la ricerca del piacere, ovvero l’edonismo, dall’altro uno stile di vita disinibito e dissoluto che porta allo sfacelo morale e, nel caso di Dorian Gray, al crimine.
    La storia di Dorian è la storia di un ragazzo particolarmente bello, il quale, proprio in virtù del suo straordinario fascino, viene dipinto in un quadro dal pittore Basil. Dorian viene però anche plagiato e iniziato al culto della bellezza dall’esteta lord Henry, il quale gli spalanca contemporaneamente le porte del Male, ribadendogli più volte: «La vita ha in serbo tutto per voi. Non c’è nulla che voi non possiate ottenere, con la vostra straordinaria bellezza.» Mentre Dorian contempla la sua bellezza fedelmente raffigurata nel quadro esprime, quasi innocentemente il desiderio che il dipinto possa portare al suo posto i segni del passare del tempo, in modo che la sua bellezza originaria si possa mantenere per sempre intatta e inalterata. Il ‘patto col diavolo’ però si realizza e, mentre il quadro porta i segni dell’età che avanza, l’anima di Dorian porta quelli della progressiva decadenza morale, alla quale l’eccessiva dedizione al culto del bello (ma anche la lettura del romanzo À rebours di Huysmans) lo ha condotto. Scrive Wilde nel romanzo: «Niente ti rende così vanitoso come sentirti dare del peccatore»; e ancora: «Il peccato è una cosa che si legge nel volto di un uomo. Il peccato non si può nascondere.»

    Wilde descrive in queste righe la decisione di Dorian di coprire una volta per tutte il quadro, orrenda testimonianza della dissolutezza e della bruttezza morale del suo soggetto.

    «[...] uno splendido tessuto del tardi '700 veneziano [...] poteva servire ad avvolgere quell’orrore [il quadro]. Ora avrebbe coperto una cosa che aveva una putredine propria, più decomposta di un cadavere – che avrebbe nutrito orrori, e non sarebbe mai morta. Quello che i vermi sono per il cadavere, i suoi peccati sarebbero stati per l’immagine dipinta sulla tela. Avrebbero invaso la sua bellezza, e ne avrebbero divorato la grazia. L’avrebbero deturpata, e resa ripugnante. Tuttavia la materia avrebbe continuato a vivere. Sarebbe vissuta in eterno.»

    E una donna, vittima dei comportamenti licenziosi di Dorian dirà:

    «Di tutti quelli che vengono qui è il peggiore. Dicono che si è venduto al diavolo per serbare un viso intatto. Son quasi 18 anni che lo conosco. Lui non è molto cambiato da allora. Ma io sì” aggiunse, con una smorfia disgustosa.» «Me lo giuri?» «Lo giuro» disse la bocca sciupata, come un'eco rauca. «Ma non tradirmi» piagnucolò. «Ho paura di lui.»
    Dorian è completamente dedito ad un culto estetico che si traduce in uno stile di vita vizioso e depravato, e che lo porta a compiere nequizie d’ogni genere, culminanti nell’omicidio di quello che Dorian ritiene essere il colpevole della sua depravazione, ovvero l’artefice del dipinto, Basil. Non sopportando più di scorgere nel quadro, da anni segretamente riposto in soffitta, il ghigno maligno della sua dissoluzione decide di disfarsi anche di esso ma, quando pugnala la tela, cade a terra morto. Distruggendo il quadro Dorian pone fine all’altra parte inseparabile di sé, e quindi anche alla sua stessa vita, ricongiungendosi infine con la sua anima abietta e maligna.
    Riguardo al romanzo Wilde avrà occasione di dire, in una lettera del 1894: “Basil è ciò che penso di essere. Henry è ciò che il mondo pensa di me. Dorian è ciò che io vorrei essere”. Ed è proprio in queste poche righe che si cela il quanto mai misterioso messaggio di Wilde, secondo cui, in definitiva, il solo personaggio del romanzo non è altro che lui stesso.

    GLI AFORISMI DI LORD WOTTON

    « L'unico modo per sbarazzarsi di una tentazione è cedere ad essa. »
    (Lord Henry Wotton, «Il ritratto di Dorian Gray»)

    Come tutte le opere di Wilde, anche Il ritratto di Dorian Gray è infarcito di sentenze, che in questo caso vengono emesse quasi esclusivamente da lord Wotton, che ha un gusto particolare per la creazione di aforismi o pseudoaforismi. Molti di questi sono quelli che perderanno l'innocente Dorian.
    Quelli di Wilde non sono veri e propri aforismi, nel senso che in genere non sono autonomi, non possono essere estrapolati dal loro contesto. Molte sentenze di lord Wotton sono semplicemente frasi ad effetto o frasi che condensano luoghi comuni, di nessun interesse. Molti sono poi gli aforismi che mirano solo a colpire il lettore ma non hanno né vogliono avere alcun valore di verità, tanto che possono essere facilmente rovesciati (anche perché molti derivano dal rovesciamento di luoghi comuni): sono quelli che Umberto Eco chiama i paradossi cancrizzabili. Wilde li mette in bocca a lord Wotton perché sono parte del suo ruolo di uomo fatuo, che mira solo a colpire le altre persone senza alcun riguardo per una morale (che è poi la visione distorta ed estremizzata che la gente ha di Wilde stesso). Lord Henry pronuncia anche molti paradossi autentici cioè non rovesciabili: resta in ogni caso discutibile classificarli come aforismi, proprio perché non sono in genere massime autonome e soprattutto perché l'autore le formula senza alcuna pretesa che siano vere. Non si percepisce assolutamente nel libro una condanna morale da parte di Wilde verso Dorian, anzi si evince profonda simpatia per lui che, in fondo, è più vittima che carnefice. Ecco alcuni aforismi di lord Henry:

    « Remember that it's far better being talked about than not being talk about »
    « Ricordate che è molto meglio che si parli di voi che non si parli di voi. »
    (Lord Henry Wotton, «Il ritratto di Dorian Gray» )


    PERSONAGGI

    Dorian Gray, giovane bello e innocente all'inizio del racconto ma poi, dopo aver desiderato di non invecchiare mai, seguirà una vita dissoluta e amorale per l'epoca in accordo con la filosofia corrente dell'estetismo e dell'Anti-età vittoriana. Lord Henry Wotton gli fa aprire gli occhi sulla sua bellezza, che abbaglia chi gli sta attorno ma destinata a svanire presto, e allora Dorian desidera, davanti al quadro appena finito da Basil, di restare giovane in eterno. Ogni volta che compie un'azione scorretta, non sarà lui a mutare ma il suo ritratto. Quando Dorian si rende ormai conto che è divenuto una persona orribile (interiormente) decide di disfarsi del suo "vecchio ritratto", ma poiché esso è la sua anima, quando impugna il coltello per distruggerlo, colpisce se stesso al cuore.

    Lord Henry Wotton, suo amico ed in qualche modo il diavolo tentatore. Ha una personalità affascinante e ha sempre la risposta pronta. È lui che, attarverso la sua influenza e le sue parole ciniche e spesso provocatorie, rende Dorian Gray una persona spietata e sempre desiderosa di provare nuovi piaceri, tutto ciò accade dopo che gli fa accorgere di ciò che potrebbe fare tramite il suo aspetto rassicurante ed innocente e dalla brevità della sua giovinezza.

    Basil Hallward, pittore amico di Dorian il quale, grazie alla sua presenza influente, lo ha ispirato in numerose opere rendendolo un pittore di fama. Ha una grande ammirazione verso il ragazzo, essendo il suo principale spunto creativo, ma dovrà ricredersi quando vedrà anni dopo il suo quadro mutato. Viene ucciso da Dorian dopo che aveva pregato il giovane, davanti al quadro, di pentirsi di tutto il male compiuto. Dorian ritiene infatti il pittore il vero responsabile della sua discesa negli inferi (Basil è l'autore del suo ritratto).

    Sibyl Vane, la ragazza di cui Dorian s'innamora. Una giovane e povera attrice di teatro di 17 anni che, dopo aver recitato male una sera, viene malamente ripudiata da Dorian e, sconvolta, decide di suicidarsi.

    James Vane, il fratello di Sibyl, che dopo la morte della sorella tenta di uccidere Dorian Gray (non lo uccide però, perché, vedendolo così giovane dopo tanti anni, crede di avere sbagliato persona). Muore accidentalmente durante una battuta di caccia.

    Alan Campbell, chimico legato a Dorian. In passato i due erano grandi amici ma, come quasi tutti coloro che frequentano Dorian, è stato rovinato dalla sua influenza, trasformando l'amicizia in inimizicia. Viene successivamente ricattato da Dorian per chiedergli di far sparire il corpo di Basil.

    Oscar Wilde in una lettera ad un suo amico (Robert Ross) dice: Basil Hallward è quello che credo di essere, Henry Wotton è come il mondo mi dipinge e Dorian Gray è quello che mi piacerebbe essere.

    ALTRE OPERE ISPIRATE AL ROMANZO

    Nel 2002 il regista italiano Tato Russo crea una versione musical del romanzo con protagonista l'attore e cantante italo francese Michel Altieri. Lo spettacolo elogiato dalla critica prosegue per 4 anni di repliche.
    Nel romanzo Dorian, del 2004, Will Self rielabora in chiave moderna e omosessuale il mito di Dorian Gray, calandolo nella Londra degli anni ottanta.
    Gray compare come antagonista nel film La leggenda degli uomini straordinari, ispirato al fumetto La Lega degli Straordinari Gentlemen.
    Un film del 2003 di Allan A. Goldstein, dal titolo Dorian, con Malcolm McDowell ed Ethan Erickson, è stato liberamente tratto dal capolavoro di Oscar Wilde.
    Nel 2004 viene realizzato un film horror, ispirato all'opera di Oscar Wilde, intitolato The Picture of Dorian Gray - Il ritratto del male, con Josh Duhamel nei panni di Dorian Gray.
    Nel novembre del 2009 è uscito un film ispirato dall'opera di Oscar Wilde, intitolato semplicemente Dorian Gray, e con l'attore inglese Ben Barnes nelle vesti del protagonista.

    EDIZIONI

    Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, collana Universale Economica «I Classici», traduzione di Benedetta Bini, Feltrinelli, 1991. pp. 264, cap. 20 ISBN 9788807820113
    Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, collana «Oscar Classici», traduzione di Raffaele Calzini, introduzione di Masolino d'Amico e con uno scritto di André Gide, Oscar Mondadori, 1982. pp. 249, cap. 20 ISBN 978880451665.
     
    .
  9. mauro255
     
    .

    User deleted





    STAGIONI DIVERSE

    Titolo originale Different Seasons
    Autore Stephen King
    1ª ed. originale 1982
    Genere Antologia
    Sottogenere Horror


    Stagioni diverse è una raccolta di quattro novelle scritte da Stephen King e pubblicata nel 1982. Le novelle contenute sono:

    Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
    Un ragazzo sveglio
    Il corpo
    Il metodo di respirazione
    Sono stati tratti degli adattamenti cinematografici dalle prime tre, rispettivamente Le ali della libertà (1994), L'allievo (1998) e Stand by Me - Ricordo di un'estate (1986).


    RITA HAYWORTH E LA REDENZIONE DI SHAWSHANK

    La storia inizia nel 1947 quando Andy Dufresne arriva nel carcere di Shawshank. A differenza di molti altri prigionieri, non è un criminale incallito ma un banchiere, accusato di aver assassinato la moglie ed il suo amante. Come la maggior parte dei detenuti, si proclama innocente.
    Come molti nuovi arrivati, Andy ha dei problemi con "Le Sorelle", una banda di stupratori guidata da Bogs Diamond. Si approfittano di chiunque, e Andy non fa eccezione.
    Red, il narratore, è conosciuto come la persona che può procurare la roba. La sua abilità nel consegnare materiale di contrabbando d'ogni tipo lo rende una celebrità tra i carcerati, e questa è la ragione per cui Andy lo avvicina. L'hobby di Andy fuori delle mura era lo studio dei minerali, ed ora ha un'immensa quantità di tempo da dedicarvi, così chiede a Red di procurargli un martelletto. Lo usa per modellare piccoli manufatti realizzati con le rocce trovate in cortile, che poi regalerà allo stesso Red.
    Il successivo oggetto ordinato da Red è un grande poster di Rita Hayworth. Quando raccoglie l'ordine, Red nota che Andy, stranamente, è troppo eccitato ("come un ragazzo che ordina un carico di porno") per stare ordinando un semplice poster, ma si dimentica presto di questo particolare.Un giorno di primavera, Andy, Red ed alcuni altri prigionieri stanno incatramando un pavimento quando Andy sente una guardia parlare dell'enorme quantità di tasse che deve pagare per un'eredità appena ottenuta da un fratello morto. Andy lo avvicina e gli assicura che esiste un modo legale di evitare la tassazione di questa fortuna. Si offre di aiutarlo per le pratiche legali, in cambio di un po' di birra per sé e per gli altri "colleghi" di lavoro, guadagnandosi la stima della guardia e degli altri carcerati.
    Questo è l'inizio di un lungo lavoro finanziario per Andy. Sempre più impiegati della prigione scoprono che può aiutarli con rimborsi di tasse ed altre cose simili. In cambio, chiede protezione dalle Sorelle e gli è permesso di stare da solo in cella invece di avere compagni come gli altri prigionieri. Per un breve periodo, divide la cella con un taciturnoNativo Americano di nome Normaden, che se ne va presto. Normaden continua a protestare per lo stato della cella, che descrive piena di "spifferi terribili".
    Quando Brooksie, il vecchio bibliotecario, viene rilasciato per buona condotta, Andy ne prende il posto ed inizia a spedire richieste al Senato per ottenere soldi per i libri. Per molto tempo, non riceve risposte a queste lettere settimanali. Sfiniti dalle sue continue richieste, i funzionari del Senato gli accordano una piccola somma, ma Andy non la ritiene sufficiente. Invece di smettere (come il Senato probabilmente spera), ricomincia a scrivere raddoppiando la quantità delle lettere. Il suo lavoro rende la biblioteca veramente invidiabile, ed aiuta anche una alcuni carcerati a iniziare o riprendere gli studi, preparandoli per la vita fuori del carcere.
    Il temuto direttore di Shawshank, Norton (un uomo la cui spietatezza va di pari passo con la sua religiosità), capisce che un uomo con quelle qualità è molto utile. Ha fatto partire il programma chiamato "Dentro-fuori" in cui i detenuti lavorano fuori del carcere per una paga molto bassa. Le ditte normali all'esterno non possono competere con i costi dei carcerati, permettendogli di non fare offerte per i lavori. Questo denaro deve essere in qualche modo pulito, e Andy lo fa garantendo a Norton assoluta riservatezza e accontentandosi di un piccolo salario e del mantenimento dei suoi privilegi.
    Un giorno, Andy sente da un altro prigioniero una storia su qualcuno che si vantava di aver ucciso un ricco golfista e la moglie di un qualche banchiere, ed aver fatto rinchiudere lui per i delitti. Venuto a conoscenza di questo, Andy inizia a sperare che la sua innocenza venga finalmente riconosciuta, e progetta di chiedere la riapertura del suo processo. Per farlo, però, ha bisogno del permesso di Norton, che, ovviamente, si guarda bene dal concedere. Anzi, appena possibile, fa trasferire il prigioniero in un altro carcere, probabilmente come contropartita alla promessa di non parlarne mai più. Andy è troppo utile perché Norton gli permetta di andarsene, ed in più conosce cose che dovrebbero restare all'interno delle mura.
    Prima di essere condannato all'ergastolo, Andy riesce (con l'aiuto di un amico) a vendere i suoi beni ed investire il denaro a nome di una persona inesistente. Questa persona, Peter Stevens, viene creata dall'amico di Andy che falsifica documenti, numero di tessera sociale ecc. I documenti necessari a reclamare il denaro ed assumere l'identità di Peter Stevens vengono nascosti sotto ad una roccia nera in un muro di pietra che delimita un campo nella piccola città di Buxton, non lontana da Shawshank. Dopo molti anni di prigione, Andy racconta la cosa a Red, descrivendogli esattamente come trovare il posto e come raggiungere il Messico per aprire un hotel dove desidera vivere.
    Un giorno, Andy evade. Dopo aver cercato nei dintorni senza trovarlo, il direttore controlla nella cella e scopre che il poster sul muro (che ora mostra Linda Ronstadt) copre un buco nella parete. Ha usato il martello non solo per scolpire le rocce, ma anche per aprirsi una strada nel muro, nascondendolo poi in una Bibbia. Una volta oltre il muro, è entrato nelle fogne, ha nuotato per 500 metri, ed ha raggiunto un campo. Come è fuggito da qui, nessuno lo sa.
    Qualche tempo dopo, Red riceve una cartolina vuota da Mc Nary, una piccola cittadina vicina al confine col Messico. Quando Red viene rilasciato sulla parola tenta di rifarsi una vita fuori dal carcere. Inizia a fare l'autostop verso Buxton, cercando il campo di cui Andy gli parlò. Dopo un po' trova un muro di pietra sul lato corretto. Ha anche una roccia nera al suo interno. Sotto questa roccia trova una somma di denaro ed una lettera indirizzata a lui. La storia finisce con Red che viola la libertà condizionata per seguire Andy (o meglio, Peter) in Messico.

    UN RAGAZZO SVEGLIO

    Todd Bowden è un tredicenne con buoni voti a scuola. Con un amico fruga nel suo garage cercando dei fumetti. Trovano invece vecchie riviste di guerra con storie di campi di concentramento e ne viene affascinato. Inizia a leggere tutto quello che riesce circa la seconda guerra mondiale ed i lager.
    Un giorno incontra un uomo anziano sul bus e lo riconosce. Va a casa sua e suona il campanello. Il nome sulla porta dice "Arthur Denker", ma quando la porta si apre Todd lo chiama "Kurt Dussander". Lo ha riconosciuto come il comandante dell'"immaginario" campo di concentramento nazista di Patin. All'inizio l'uomo nega tutto, ripetendo che il suo nome è Denker. Visto che Todd continua a fornirgli i dettagli, deve infine ammettere di essere Kurt Dussander.
    Scopre che Todd non è lì per smascherarlo (piuttosto minaccia di farlo se Dussander non farà quello che gli viene richiesto) e non è interessato ai soldi (la sua famiglia è benestante). Quello che vuole è ascoltare tutte le storie circa i campi. Dussander è riluttante, ma alla fine cede.
    Dussander vive delle azioni acquistate subito dopo la guerra. L'uomo che lo aiutò ad investirli era Andy Dufresne, uno dei protagonisti di Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank.
    Durante la storia, Todd porta Dussander fino al presente. Acquista a Dussander una finta uniforme delle SS e lo costringe ad indossarla e a marciare su comando.
    Todd spende sempre più tempo con Dussander, e i risultati scolastici ne risentono. Ai genitori dice che sta aiutando un anziano a leggere libri che non riuscirebbe più a fare. Inizia anche ad avere incubi sui lager ed i voti peggiorano ancora. Dopo la prima volta, inizia a truccare la pagella prima di darla ai genitori per poter nascondere la verità.
    Arriva a rischiare la bocciatura in molte materie. Poiché ha falsificato le pagelle, i suoi genitori non sanno cosa sta succedendo (nonostante comincino a preoccuparsi per la quantità di tempo spesa con Mr.Denker e per i sogni). Todd falsifica di nuovo la pagella. Convince Dussander a parlare al professore, Ed French. Ci va spacciandosi per il nonno di Todd, Victor, ed inventandosi una storia di crisi familiare tra i genitori di Todd.
    A questo punto Dussander spiega a Todd che è coinvolto nei segreti quanto lui. Se tutta la storia venisse rivelata, la punizione sarebbe più pesante per Dussander, ma d'altro canto Todd ha tutta la vita davanti.
    Poiché ora è Dussander ad avere il controllo, scopre che può evitare di raccontare le vecchie storie che gli hanno causato il ritorno dei vecchi incubi. Ora obbliga Todd a passare il tempo studiando, piuttosto che ascoltare. Con grande sforzo, Todd riesce a recuperare i voti. Giacché Dussander non gli serve più, decide di ucciderlo in casa facendolo sembrare un incidente.
    Todd aveva a suo tempo detto di avere consegnato una lettera ad un amico nella quale descriveva i fatti riguardanti Dussander. Ma prima che Todd riesca ad ucciderlo, è Dussander a dire di avere depositato una lettera simile in una cassetta di sicurezza.
    Subito dopo, Todd esce ed uccide un senzatetto alcolizzato. Scopre che, in qualche modo, questo gli evita gli incubi. Le sue visite a Dussander diventano meno frequenti. Nei momenti di crisi si apposta e finge di sparare alle macchine che transitano sulla superstrada con il suo fucile da caccia.
    Dussander, sofferente di incubi, ha iniziato anche lui ad uccidere i senzatetto, ma li invita a casa, gli offre da bere, li uccide e seppellisce in cantina. Nonostante il legame psichico tra loro, Dussander e Todd non conoscono gli atti dell'altro.
    Una notte, mentre Dussander sta scavando una tomba per la sua ultima vittima, ha un attacco di cuore. Riesce a telefonare a Todd che arriva e pulisce il sangue dalla scena dell'omicidio, e finisce di seppellire il corpo prima di chiamare un'ambulanza. All'ospedale Dussander divide la stanza con Morris Heisel, un vecchio ebreo ricoverato per una frattura alla schiena. Heisel sa di aver già visto "Mr.Denker" ma non ricorda dove.
    Todd visita Dussander all'ospedale; Dussander gli confida che la lettera nascosta in banca è in realtà una menzogna, creata solo per evitare che Todd rivelasse la verità. Dussander ha letto sulla stampa dell'uomo che uccide i barboni e dice a Todd di non preoccuparsi. Questi dice di non saperne niente ma Dussander non è stupido.
    Pochi giorni dopo, Heisel capisce che Denker è Dussander, il comandante di camp Patin cui è sopravvissuto, diversamente da moglie e figlie morte nelle camere a gas.
    Poco dopo che Heisel è stato dimesso, un ebreo cacciatore di criminali di guerra di nome Weiskopf fa visita in ospedale a Dussander dicendogli che è stato scoperto. Dussander ruba alcuni medicinali dall'ospedale e si suicida.
    La mattina, i genitori di Todd trovano nel giornale del mattino una foto di Denker insieme ad una di Dussander ai tempi del lager, ed un titolone dice "Criminale di Guerra". Todd cerca di far credere ai genitori che non sapeva nulla dell'identità di Dussander o dei corpi seppelliti in cantina. Pochi giorni dopo anche la polizia si interessa al ragazzo.
    Un senzatetto di nome Hap fa visita all'agente Bozeman, un collega di Richler, ed identifica Todd come il ragazzo visto per l'ultima volta in compagnia di un amico morto su cui Bozeman stava investigando. Bozeman, notando la somiglianza con gli omicidi di Dussander, da un'occhiata agli appunti di Richler; purtroppo non sappiamo le conclusioni a cui giunge.
    Nel frattempo, Ed French telefona al vero nonno di Todd dal momento che si trova in città e non ha altro da fare. Cita il loro incontro precedente e si stupisce di scoprire che non ne ricorda nulla. Diventa sospettoso ed controlla le vecchie pagelle di Todd scoprendo gli imbrogli. Dopo aver letto l'articolo su Dussander lo riconosce in fotografia.
    Convinto che qualcosa non quadri, Ed visita Todd che sta pulendo il fucile in garage. Gli chiede una spiegazione. Todd accenna ad una scusa e termina con un colpo di fucile. Prende il fucile e torna alla sua postazione sopra l'autostrada. Stavolta porta con sé tutte le munizioni. Serviranno cinque ore alla polizia per fermarlo.

    IL CORPO

    La storia originale de "Il corpo" è ambientata nel 1960 quando Gordon Lachance, un tredicenne che vive nell'immaginario paese di Castle Rock nel Maine e tre amici, Chris Chambers, Teddy Duchamp, e Vern Tessio, trovano il corpo di Ray Brower, un loro coetaneo uscito in cerca di mirtilli e mai più tornato. Sembra sia stato investito da un treno.
    La fine dell'estate si avvicina e, come al solito, i ragazzi occupano il tempo nella loro casa sull'albero giocando a carte. Vern arriva di corsa, ha sentito il fratello Billy parlare agli amici del corpo di Ray Brower, trovato in un posto chiamato Back Harlow Road, ma non racconta niente altro della bravata commessa correndo su di una macchina rubata.
    I ragazzi decidono di raggiungere quel posto per vedere il corpo. Dal momento che non si può raggiungere a piedi in un giorno, si organizzano per raccontare ai genitori che si accamperanno nel giardino di Vern, ed accendono una luce nella tenda per far credere di essere all'interno. I genitori di Gordon non ci fanno molto caso quando vengono informati. Gordon aveva un fratello maggiore (Dennis, morto in un incidente stradale) che era il preferito dei genitori. Ancora scossi dalla sua perdita, non prestano mai troppa attenzione a Gordon. Questa parte è descritta nella storia Stud City, scritta in questo punto del romanzo.
    Stud City parla di Chico, un ragazzo che vive ancora in casa anche se la situazione familiare è critica. Suo fratello maggiore è morto in un incidente di corsa alcuni anni prima. Il padre si è risposato e Chico non ama la nuova madre. Ha anche un fratello minore. Ha portato la ragazza in casa ed fatto sesso un paio di volte. Dopodiché l'ha riaccompagnata a casa con la sua macchina scassata. Quando Chico torna a casa viene rimproverato dal padre per la sua condotta e lui, per risposta, esce sotto la pioggia nel suo rottame e va a dormire a casa di amici.
    Il prossimo capitolo contiene un'analisi della storia di Gordon, che la descrive come un prodotto tipico di una creatività limitata. È scritta in terza persona. Molte cosa della storia sono prese dall'esperienza reale di Gordon. Il fratello morto, ad esempio. Descrive la storia come la prima in cui non mostra i genitori, c'è troppo di Dennis, e la maggior parte è troppo anni '60. La descrizione del fratello maggiore al momento dell'incidente, schiacciato tra due auto, viene fatta da Gordon ed un amico più tardi.
    Dopo questo intermezzo, i ragazzi iniziano il viaggio lungo la ferrovia verso la presunta dimora di Ray Brower. Iniziano al confine della città, dove scavalcano uno steccato per bere da un rubinetto nonostante il cane di guardia sia famoso per la sua ferocia. Gordon compra le provviste mentre gli altri aspettano. Al ritorno, vengono scoperti dal fattore. Il cane non è molto violento, ed iniziano a deriderlo da oltre la staccionata. Teddy usa espressioni tipo "culone" e "palla di lardo" e non fa attenzione al contadino che definisce il padre "pazzo" e, nonostante i consigli degli altri, tenta di scavalcare il recinto ed aggredirlo. Chris e Gordon riescono, con qualche difficoltà, a trascinarlo lontano ed a riprendere il viaggio.
    La ferrovia porta ad un ponte, che i ragazzi possono attraversare o no (allungando però il percorso). Scelgono il ponte, ma prima che Gordon e Vern lo passino, un treno arriva e devono scappare velocemente per salvarsi. Divertito dall'avvenimento, Gordon racconta una storia agli amici. L'inizio è presentato in forma di dialogo, frequentemente interrotto dagli amici.
    La Vendetta di Culone Hogan tratta di un ragazzo obeso di nome Davie Hogan che non piace a nessuno. Nell'immaginaria città di Gretna, Maine, c'è una gara di mangiatori di torta alle mele. Si iscrive, anche se nessuno crede alle sue possibilità contro i veterani. Quando si tuffano sulle torte (le mani sono vietate) si capisce subito che è un favorito. Ben presto, acquisisce il vantaggio di un'intera torta. La bottiglia di olio di ricino che ha bevuto comincia a fare effetto, e vomita su di uno dei partecipanti, che a sua volta lo fa su qualcun altro, e così via. Anche gli spettatori iniziano a vomitare l'uno sull'altro. Culone sorride, prende il microfono e, dichiarando un pareggio, se ne va.
    Chris predice che Gordie, in futuro, diventerà un famoso scrittore, ed un giorno scriverà di loro. Dice anche che la loro amicizia sta per finire. Gordon andrà al college mentre gli altri resteranno incatenati a Castle Rock. Si fermano per la notte e, dopo cena, Gordie racconta un'altra storia. Stavolta riguarda l'esercito in un villaggio francese durante la Seconda guerra mondiale (scritta principalmente per Teddy); questa storia non viene presentata nel libro.
    Al mattino scoprono di avere ancora molta strada da fare. Arrivati sul posto trovano il corpo. Trovano anche il fratello maggiore di Vern, quello di Chris con altri amici, non contenti di vedere dei poppanti in quel posto. Chris estrae la pistola che ha rubato al padre ubriaco e , dopo aver sparato davanti ad uno di loro, minaccia Ace Merrill, il capo della gang. A questo punto i ragazzi se ne vanno promettendo di tornare.
    Quando i ragazzi tornano dopo aver camminato tutta notte, scoprono che non si sono veramente persi. I vecchi punk hanno mantenuto il segreto sul corpo - ma verrà trovato dalle autorità grazie ad una soffiata - ma mantengono anche la loro promessa di tornare a vendicarsi: Ace rompe il naso a Gordon, Il fratello di Chris rompa a Chris il braccio ed anche gli altri vengono malmenati. I ragazzi si rifiuteranno di riconoscere i ragazzi davanti alla polizia, il che gli vale il rispetto dei coetanei. Questa è la vera fine della storia.
    Dopo questo fatto la storia va avanti veloce. Descrive brevemente l'anno successivo. Teddy e Vern si allontanano dagli altri, diventando capi di un gruppo di ragazzi più giovani. Proprio come Chris aveva detto, Gordon frequenta il college, stranamente seguito da Chris. Nonostante le critiche del padre, gli insulti dei compagni, e l'indifferenza dei professori, con l'aiuto di Gordon termina gli studi.
    Il penultimo capitolo descrive l'avvenire dei tre amici di Gordon. Nessuno di loro vive a lungo. Vern muore in un incendio in una casa durante una festa. Teddy, sotto l'effetto di alcool e droga, distrugge la macchina e muore insieme agli altri passeggeri. Chris, laureatosi in giurisprudenza e diventato avvocato, viene accoltellato dopo aver cercato di sedare una rissa in un ristorante.
    Gordon è il solo che sopravvive. Continua a scrivere storie durante il college, e pubblica alcune di loro in piccole riviste. Ha la fortuna di sfondare con il primo romanzo, seguito dal film. Al momento di scrivere questa storia era a quota sette romanzi, cui si aggiungono una moglie e tre figli.
    Il personaggio di Ace Merrill, da adulto, verrà riproposto da Stephen King all'interno del romanzo Cose preziose.

    METODO DI RESPIRAZIONE

    David, il narratore di questa storia, è un uomo di mezza età, notaio a Manhattan, associato ad uno strano club in cui i membri, oltre a leggere, discutono e giocano a biliardo e scacchi, raccontando strane storie. Il Giovedì prima di Natale, l'anziano medico Dr.McCarron racconta la storia di un paziente nato in modo molto strano.

    GENESI DELL'OPERA

    Le novelle contenute in Stagioni diverse nascono come "storie di letto", idee sviluppate mentalmente, la sera, a letto, mentre durante il giorno King era già impegnato nella stesura di romanzi.

    EDIZIONI

    Stephen King, Stagioni diverse, collana Narrativa, traduzione di Amato B., Formenti P. e Piccioli M., Sperling & Kupfer, 1987. pp. 600 ISBN 88-200-0665-0.
     
    .
  10. mauro255
     
    .

    User deleted




    IL CLUB DUMAS

    Titolo originale El club Dumas
    Autore Arturo Pérez-Reverte
    1ª ed. originale 1993
    Genere Romanzo
    Sottogenere Thriller


    Il club Dumas (o L'ombra di Richelieu) è un romanzo di Arturo Pérez-Reverte, pubblicato nel 1993 e dal quale è stato tratto il film dal titolo La nona porta, diretto da Roman Polanski. Il libro contiene alcune illustrazioni di Francisco Solé, disegnate dietro indicazione di Arturo Pérez-Reverte.

    PERSONAGGI

    Il protagonista: Lucas Corso, mercenario di bibliofilia o più semplicemente "cacciatore di libri su commissione", svolge indagini sui libri come si fa con i crimini. Stimato nel mondo del mercato dei libri antichi da collezione, ha lavorato per importanti personalità d'Europa, di Milano, Parigi, Londra e Barcellona.

    Altri personaggi:

    Irene, il diavolo mascherato da ragazza che accompagna Corso nel suo viaggio.
    Il libraio Flavio La Ponte, miglior amico di Corso, nonché suo socio; viene descritto come un uomo fin troppo aperto al mondo e un playboy poco romantico.
    La vedova Taillefer, Liana Lausauca da signorina: giovane, alta, bella, bionda, dalle curve morbide e dagli occhi blu glaciali.
    Varo Borja, mercenario di libri appassionato del diavolo.
    Boris Balkan, influente appassionato di libri antichi.

    TRAMA

    Un importante e ormai anziano collezionista spagnolo, Enrique Taillefer, la cui raccolta di libri antichi è fra le più famose al mondo, commissiona al migliore amico di Corso, Flavio La Ponte, la vendita di un capitolo manoscritto della prima edizione de I tre moschettieri di Alexandre Dumas, che porta il nome de “Il Vino d'Angiò”. Il signor Taillefer muore, però, prematuramente; si sarebbe impiccato al lampadario dello studio.

    Qui entra per la prima volta in scena Corso, che viene incaricato dal suo confidenziale amico La Ponte, dubbioso sull’autenticità del fascicolo Dumas del defunto Taillefer, per riuscire a scoprire se è originale. Corso ha, per primo, un colloquio con Boris Balkan, influente appassionato di libri antichi che, dopo una lunga ed istruttiva chiacchierata e scambio di idee, non riesce comunque a provare l’autenticità del capitolo de “I tre Moschettieri” o, almeno, non vuole. Dunque Corso si reca nella villa della vedova Taillefer, Liana Lasauca. La vedova garantisce a Corso l’autenticità del documento in suo possesso, non riuscendo comunque a comprendere il motivo per cui suo marito avrebbe venduto quello originale di Dumas, a cui fra l’altro era anche affezionato. Quello stesso giorno Corso va da Varo Borja, che così viene descritto: “…seguiva la pista di libri rari in ogni mezzo per impossessarsene…”, “…il suo catalogo non includeva mai più di una cinquantina di titoli scelti…”. Questa volta Corso arriva in ritardo, e ciò che lo aspetta non è certo una delle solite valutazione di libri; una missione vera e propria, si potrebbe definire. In un edificio in stile moderno lo aspetta il suo nuovo cliente Varo Borja, che, sotto lo sfondo magico dell’Alcazar, aperto dietro le grosse vetrate, gli mostra una delle più attraenti collezioni di libri. Ma la parte intrigante sta nel protagonista, che appare, senza variazioni, in ogni singolo volume della biblioteca: il diavolo; era stato il lavoro di una vita mettere insieme tutti quei libri, e qualcuno avrebbe potuto anche uccidere per averli. La “missione” di Corso però riguarda solo un’opera: Le Nove Porte Del Regno Delle Ombre, uno dei tre identici volumi sparsi per l’Europa e unici rimasti dopo che le altre copie originali erano state bruciate insieme all’autore Aristide Torchia dalla Santa Inquisizione, che aveva massimo potere nel 1600. Aristide Torchia era stato bruciato vivo perché aveva scritto quel libro con la complicità di Lucifero in persona. In fondo al volume, nove incisioni, forse tratte dal Delomelanicon, il libro di Lucifero, unica chiave di un viaggio oscuro.

    Corso sarebbe partito alcuni giorni dopo per Lisbona e poi verso Parigi per confrontare la copia di Varo Borja con le altre due: una della collezione Fargas e l’altra della collezione Ungern. Da quel momento, ogni volta che usciva si sentiva osservato, in pericolo, e in seguito si sarebbe accorto che le sue impressioni non erano infondate: qualcuno cospirava alle sue spalle, forse per rubare uno dei libri. Un lungo viaggio avrebbe atteso il detective Corso, seduzioni pericolose, tradimenti e scienze occulte. Un viaggio affrontato assieme ad una ragazza intrigante, accattivante, "un angelo caduto dal cielo". Due opere, “Il Vino d’Angiò” e “Le Nove Porte”, unite da un legame inspiegabile, un viaggio che, alla fine, appare come un gioco, guidato da forze sovrannaturali.

    EDIZIONI

    Arturo Pérez-Reverte, Il club Dumas o L'ombra di Richelieu, traduzione di Ilide Carmignani, Marco Tropea (Net), 1997. pp. 382 ISBN 8851520003.
     
    .
  11. mauro255
     
    .

    User deleted




    IL DOTTOR ZIVAGO

    Titolo originale Doktor Živago
    Autore Boris Pasternak
    1ª ed. originale 1957
    Genere romanzo
    Protagonisti Yuri Andrèevič Živàgo



    Il Dottor Živago (Доктор Живаго) è un romanzo di Boris Leonidovič Pasternak, pubblicato in anteprima mondiale in Italia nel 1957 dalla Casa Editrice Feltrinelli. Vi si narra la vita di un medico e poeta, Jùrij Andrèevič Živàgo, diviso dall'amore per due donne e coinvolto nel turbine della rivoluzione di Ottobre.

    Il romanzo fu pubblicato in Russia solo nel 1988 perché a lungo osteggiato dal regime comunista e fu l'unico scritto da Pasternak. Grazie al suo unico romanzo, Pasternak meritò il premio Nobel per la letteratura pochi anni prima della sua morte.

    Nel 1965 dal romanzo fu tratto il film omonimo.

    Nota: Živago è la traslitterazione scientifica del nome russo, nell'italiano scritto si usa solitamente la trascrizione fonetica approssimata Zivago, forma con cui appare anche nel titolo della locandina del film.


    TRAMA

    Il protagonista si chiama Jurij Andrèevič Živàgo, un medico che, dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale rientra a Mosca per salvare i suoi familiari dalla rivoluzione russa. Il protagonista si rifugia con la moglie e il figlio in un paesino sperduto sui Monti Urali. Qui rincontra Lara, una crocerossina impiegata nel suo stesso reparto ospedaliero: tra i due nasce un amore interrotto dalla cattura del dottore da parte dei partigiani russi. Dopo essere sfuggito ai partigiani Zivago torna al paese, dove ritrova Lara e viene a sapere che la moglie ed il figlio sono tornati a Mosca.

    EDIZIONI

    Boris Pasternak, Il dottor Živago, quindicesima ed., collana Universale Economica Feltrinelli, traduzione di Pietro Zveteremich, Feltrinelli, 1988. pp. 482 ISBN 8807804441.
     
    .
  12. mauro255
     
    .

    User deleted





    GOMORRA

    Autore Roberto Saviano
    1ª ed. originale 2006
    Genere Romanzo
    Sottogenere Inchiesta


    « Sapere, capire diviene una necessità. L'unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare. »
    (Roberto Saviano, Gomorra)

    Gomorra - Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra (2006) è il primo romanzo no-fiction di Roberto Saviano. A maggio 2009 ha venduto oltre 2 milioni e 250 mila copie nella sola Italia e 3 milioni e mezzo nel mondo, essendo stato tradotto in 43 paesi. È presente nelle classifiche di Best seller in Germania, Olanda, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Finlandia, Lituania. Gomorra è anche diventato un film (uscito nelle sale italiane il 16 maggio 2008), indicato nel settembre 2008 a concorrere al premio Oscar come miglior film dell'anno per l'Italia.

    INDICE DEL LIBRO

    Prima parte:

    Il porto - descrive il commercio di scarpe, abbigliamento, accessori d'importazione cinese attraverso il porto di Napoli
    Angelina Jolie - la sartoria di qualità per i grandi marchi della moda italiana realizzata in condizioni di miseria umana e imprenditoriale.
    Il Sistema - descrizione del funzionamento della Camorra
    La guerra di Secondigliano - i boss, gli equilibri, le regole della scalata al potere nel quartiere di Secondigliano
    Donne - la vita delle donne degli affiliati e del boss


    Seconda parte:

    Kalashnikov - descrizione dei traffici e dell'utilizzo dell'arma preferita dalla Camorra
    Cemento armato - l'impero economico dei cantieri edili nella zona di Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Casapesenna in provincia di Caserta
    Don Peppino Diana - il sacerdote Giuseppe Diana, ucciso a Casal di Principe perché manifestava la sua opposizione al Sistema camorristico
    Hollywood - Somiglianze e scimmiottamenti dei film hollywoodiani da parte dei boss
    Aberdeen, Mondragone - I rapporti della camorra in Gran Bretagna
    Terra dei fuochi - L'affare dello smaltimento dei rifiuti urbani e tossici in Campania e tutta Italia, e la catastrofe sanitaria derivata.

    Il libro è un viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra e dei luoghi dove questa è nata e vive: la Campania, Napoli, Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Mondragone, Giugliano, luoghi dove l'autore è cresciuto e dei quali fa conoscere al lettore un'inedita realtà.

    Una realtà fatta di ville sfarzose di boss malavitosi create a copia di quelle di Hollywood, fatta di una popolazione che non solo è connivente con questa criminalità organizzata, ma addirittura la protegge e ne approva l'operato; l'autore ci racconta di un Sistema (questo il vero nome usato per riferirsi alla camorra) che adesca nuove reclute non ancora adolescenti, facendo loro credere che la loro sia l'unica scelta di vita possibile, di boss-bambini convinti che l'unico modo di morire come un uomo vero sia quello di morire ammazzati, e di un fenomeno criminale influenzato dalla spettacolarizzazione mediatica, in cui i boss si ispirano negli abiti e nelle movenze ai divi del cinema.

    Saviano ci fa conoscere una realtà fatta di terre dove finiscono quasi tutti i rifiuti sfuggiti ai controlli illegali, pari ad una massa grande il doppio del Monte Everest (ogni anno, secondo una stima di Legambiente, sono quattordici milioni le tonnellate di rifiuti smaltiti illegalmente), di una terra infetta, quella della Campania, dove i morti di tumore sono cresciuti del 21% rispetto al resto dell'Italia. Ci parla di montagne gravide di rifiuti tossici, campagne pregne di sostanze mortali che individui senza alcuna morale hanno sparso vendendo fertilizzanti misti a rifiuti tossici. Tutto questo con il benestare di funzionari pubblici compiacenti e delle aziende stesse che, facendo finta o non volendo sapere dove i propri rifiuti andassero a finire, hanno affidato alla camorra quella che ormai è diventata merce di un traffico di centinaia di miliardi di euro ogni anno, valore inferiore solo a quello del traffico della cocaina.

    CRITICHE

    Gomorra ha ricevuto alcune critiche da parte di Piero Vernaglione e Carlo Lottieri, economisti del centro studi liberista Istituto Bruno Leoni, verso la tesi più volte ricorrente nel libro secondo cui la criminalità organizzata campana rappresenterebbe una forma coerente e sofisticata di libero mercato.

    Secondo Piero Vernaglione e Carlo Lottieri, infatti:

    « È difficile immaginare come si possa continuare a credere che un sistema di dominio come quello camorristico, che mira ad emulare il monopolio statale della violenza e cerca di costruire un proprio sistema di prelievo fiscale, possa essere assimilato alle logiche del libero mercato: le quali esigono il più rigoroso rispetto della proprietà privata, della libertà di scambio e di iniziativa, dell’autonomia contrattuale dei singoli. Tutti elementi che cercheremmo invano all’interno della prassi aggressiva e intimidatoria delle organizzazioni mafiose: a Napoli e altrove »
    (BrunoLeoni.it - Camorra e mercato, le obiezioni dell'Istituto Bruno Leoni )

    VENDITE

    Ad agosto 2009 il libro ha venduto oltre 2,5 milioni di copie nella sola Italia ed è stato tradotto in 43 paesi. È presente nelle classifiche di Best seller in Germania (nel Paese l'opera è saltata subito in cima alla classifica del settimanale Der Spiegel), Olanda, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Finlandia, Lituania. Il New York Times ha inserito Gomorra nella classifica dei libri più importanti del 2007. Anche The Economist ha inserito Gomorra tra i cento libri dell'anno. Unico italiano inserito sia per il NYT che per l'Economist.
    Gomorra è diventato un film (è uscito nelle sale italiane il 16 maggio 2008), dal titolo omonimo, diretto da Matteo Garrone e prodotto dalla Fandango con la sceneggiatura dello stesso Saviano e dal regista Matteo Garrone con Toni Servillo, Massimo Gaudioso, Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio. Il film Gomorra ha vinto al Festival di Cannes 2008 il prestigioso premio della critica. Nel settembre 2008 viene indicato per concorrere al premio Oscar come miglior film dell'anno per l'Italia.

    PREMI

    Premio Viareggio - Opera Prima 2006;
    Premio Giancarlo Siani 2006;
    Premio Lo Staniero 2006;
    Premio Elsa Morante - Narrativa Impegno Civile 2006;
    Premio "Stephen Dedalus" 2006;
    Premio Letterario Edoardo Kihlgren - Opera Prima 2006;
    Premio Tropea 2007;
    Premio Vittorini per l'impegno civile 2007.
    Premio Guido Dorso per la Letteratura 2007.
    Premio TG1 Benjamin 2007.

    Saviano, per il coraggio dimostrato, ha vinto anche la prima edizione del Premio Nazionale Enzo Biagi.
    Da Gomorra è stato tratto uno spettacolo teatrale scritto da Saviano e Mario Gelardi che è valso agli autori il prestigioso Premio E.T.I. Gli Olimpici del teatro come migliori autori di novità italiana.
    Il 2 gennaio 2008 al termine dell'edizione del TG1 delle ore 20 il conduttore annuncia che il romanzo Gomorra, di Roberto Saviano, si è aggiudicato il primo premio come miglior libro dell'anno 2007, votato dai telespettatori dello stesso telegiornale, battendo altri bestseller come ad esempio (citazione dello stesso conduttore) il famoso e discusso saggio La Casta.

    Il 18 ottobre 2008 Gomorra viene insignito del Hessische Filmpreis per il miglior adattamento cinematografico di un'opera letteraria. È la prima volta che il premio, sponsorizzato dalla "Fiera internazionale del libro" di Francoforte viene diviso tra l'autore del copione e il regista di un film. "La forza del racconto nel film Gomorra è pari a quella della sua fonte letteraria, in maniera autentica e non sentimentale, e questo lo rende ancora più avvincente" ha detto Juergen Book, direttore della Buchmesse, spiegando i motivi della scelta della giuria.

    EDIZIONI


    Roberto Saviano, Gomorra, collana Strade Blu, Mondadori, 2006. pp. 331 ISBN 8804554509.
     
    .
  13. mauro255
     
    .

    User deleted




    ANNA KARENINA

    Titolo originale Анна Каренина
    Autore Lev Nikolaevic Tolstoj
    1ª ed. originale 1877
    Genere Romanzo
    Sottogenere realista
    Ambientazione Russia, 1875 - 1877 circa
    Protagonisti Anna Karènina
    Coprotagonisti Kostantin Levin
    Altri personaggi Aleksej Vronskij, Stepan Oblonskij, Darja "Dolly" e Katerina "Kitty" Scerbatskaja ecc


    « Tutte le famiglie felici si assomigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. »
    (Lev Nikolaevič Tolstoj )

    Anna Karenina (in russo Анна Каренина) è un romanzo di Lev Nikolaevic Tolstoj che fu pubblicato per la prima volta nel 1877. Il romanzo apparve inizialmente a puntate, nel periodico Ruskii Vestnik ("Il Messaggero Russo"), a partire dal 1875, ma Tolstoj si scontrò con il suo editore Mikhail Katkov per alcuni problemi riscontrati nella parte finale, perciò la prima presentazione completa del romanzo fu sotto forma di libro.
    Tolstoj vedeva in questo libro, considerato un capolavoro del realismo, il suo primo vero romanzo. Si crede che il personaggio di Anna si ispiri a Maria Hartung (1832-1919), la figlia maggiore del poeta russo Aleksandr Puškin. Poco tempo dopo averla incontrata ad una cena, Tolstoj cominciò a leggere la prosa di Puškin ed ebbe una visione di un "delizioso gomito aristocratico e nudo", che risultò essere un primo indizio del personaggio di Anna.
    Sebbene la maggior parte della critica russa stroncasse il romanzo fin dalla prima pubblicazione, definendolo "un romanzo frivolo dell'alta società", secondo Dostoevskij era "impeccabile come un'opera d'arte". La sua opinione fu condivisa da Nabokov, che ne ammirò in particolare "l'impeccabile magia dello stile di Tolstoj" e il tema del treno in movimento, introdotto discretamente nei primi capitoli (i bambini che giocano con un trenino) e sviluppato inesorabilmente nei capitoli successivi (nell'incubo di Anna), fino alla maestosa conclusione del romanzo.

    TRAMA

    Il romanzo è suddiviso in otto parti. La prima parte introduce la figura di Stepan Arcadievic Oblonski ("Stiva"), un ufficiale civile che ha tradito la moglie Darya Alexandrovna ("Dolly"). La vicenda di Stiva mostra la sua personalità passionale che sembra non poter essere repressa. Per questa ragione, Anna Karenina, la sorella sposata di Stiva, viene chiamata da San Pietroburgo da Stiva per persuadere Dolly a non lasciarlo.
    Appena giunta a Mosca un operaio della ferrovia muore accidentalmente investito da un treno, il che fa presagire la morte di Anna stessa. Nel frattempo, un amico di infanzia di Stiva, Konstantin Dmitrievič Levin, arriva a Mosca per chiedere la mano della sorella minore di Dolly, Katerina Alexandrovna Ščerbatsky ("Kitty"). Il giovane, serio aristocratico, vive in una tenuta che gestisce lui stesso. Kitty rifiuta, aspettando una proposta di matrimonio dall'ufficiale dell'esercito Alexei Kirillovič Vronsky. Nonostante la sua infatuazione per Kitty, Vronsky non ha intenzione di sposarsi, finché non incontra Anna in Stazione, dove aspettava l'arrivo della madre.
    Anna, scossa dalla propria reazione alle attenzioni di Vronsky, ritorna immediatamente a San Pietroburgo. Vronsky la segue sullo stesso treno. Levin ritorna al suo podere, abbandonando ogni speranza di matrimonio e Anna ritorna a San Pietroburgo da suo marito Alexei Alexandrovič Karenin, un ufficiale governativo, e da suo figlio Seriozha.
    Nella seconda parte, Karenin rimprovera Anna per le sue lunghe conversazioni con Vronsky, ma ciò nonostante dopo poco lei asseconda l'affetto che Vronsky le dimostra, rimanendo incinta. Quando Vronsky cade da cavallo durante una gara, l'angoscia provata da Anna rende palesi i suoi sentimenti in società, per cui si vede costretta a confessare la relazione a suo marito. Quando Kitty apprende di non avere più possibilità con Vronsky, decide di partire per la Germania, in una località termale, per riprendersi dallo choc.
    La terza parte narra la vita rurale di Levin nella sua tenuta, un'ambientazione legata intimamente ai suoi pensieri e alle sue lotte interiori. Dolly, incontrando Levin, cerca di far rivivere i suoi sentimenti per Kitty, apparentemente senza risultati, finché Levin, rivedendola di sfuggita, capisce di essere ancora innamorato di lei. Tornato a San Pietroburgo, Karenin, rifiutando di separarsi da Anna, la mette in una situazione molto frustrante, minacciandola di non lasciarle più vedere Seriozha, nel caso se ne vada con Vronsky o commetta dei passi falsi.
    Nella quarta parte, Karenin inizia a trovare la situazione intollerabile e comincia a valutare la possibilità di divorziare. Il fratello di Anna, Stiva, cerca di dissuaderlo, invitando Karenin a parlarne con Dolly. Quest'ultima iniziativa sembra di nuovo non sortire alcun effetto, ma Karenin cambia idea dopo aver saputo che Anna sta morendo per complicazioni dovute al parto. Al suo capezzale, Karenin perdona Vronsky, che cerca di suicidarsi per il rimorso. Comunque Anna migliora, e chiama sua figlia Anna ("Annie"). Stiva ora cerca di far divorziare Karenin. Vronsky in un primo tempo decide di fuggire a Tashkent, ma cambia idea dopo aver visto Anna e insieme decidono di partire per l'Europa, senza aver ottenuto il divorzio. Molto più immediato è il risultato degli sforzi di Stiva per combinare un incontro con Levin e Kitty: i due si riconciliano e si fidanzano.
    Nella quinta parte, Levin e Kitty si sposano. Pochi mesi dopo, Levin scopre che suo fratello Nikolai sta morendo. La coppia si reca dal moribondo, di cui Kitty si occupa fino alla morte, scoprendo nel frattempo di essere incinta. In Europa, Vronsky e Anna fanno molta fatica a trovare degli amici che li accettino, continuando a dedicarsi a passatempi, finché non tornano in Russia. Karenin è consolato e "influenzato" dalla contessa Livia Ivanovna, entusiasta della religione e delle credenze mistiche di moda nelle classi sociali più elevate, che lo consiglia a tenere Seriozha lontano dalla madre. Anna riesce lo stesso a fargli visita il giorno del suo compleanno, ma è scoperta da Karenin, che aveva detto a Seriozha che Anna era morta. Poco dopo, lei e Vronsky partono per la campagna.
    Nella sesta parte, Dolly si reca da Anna e, su richiesta di Vronsky, le chiede di cercare di divorziare da Karenin. Ancora una volta, le parole di Dolly sembrano non sortire alcun effetto, ma quando Vronsky parte per alcuni giorni, la noia e il sospetto convincono Anna della necessità di un matrimonio con lui: scrive a Karenin e parte con Vronsky per Mosca.
    Nella settima parte, i Levin sono a Mosca per il parto di Kitty, che dà alla luce un bambino. Stiva, mentre cerca l'appoggio di Karenin per un nuovo lavoro, gli chiede nuovamente di divorziare da Anna. Oramai le decisioni di Karenin sono guidate da un "chiaroveggente", raccomandata da Lidia Ivanovna, che gli consiglia di rifiutare il suggerimento di Stiva. La relazione tra Anna e Vronsky inizia ad essere sempre più tesa, dominata dal risentimento e dall'amarezza. Decidono infine di tornare in campagna, ma Anna in un impeto di rabbia e gelosia, parte prima e, secondo una struttura circolare che riconduce alla prima parte, si suicida alla stazione lanciandosi sotto un treno. (Tolstoj affermò di essersi ispirato, per la stesura di questo romanzo, ad un notizia di cronaca che narrava un episodio simile.)..........

    TEMI PRINCIPALI

    Il romanzo, ambientato nelle più alte classi sociali russe, può sembrare "solo" una vicenda sentimentale dall'epilogo tragico. Ciò nonostante, Tolstoj era un moralista ed un aspro critico degli eccessi dei suoi pari aristocratici. Anna Karenina è spesso interpretato come una parabola sulla difficoltà di essere onesti con sè stessi quando il resto della società accetta l'ipocrisia.
    Anna è la perla dell'alta società di San Pietroburgo finché non lascia suo marito per l'affascinante conte Vronsky, ufficiale dell'esercito. Innamorandosi l'uno dell'altra, oltrepassano il limite dei banali adulteri-passatempo comuni all'epoca. Anche quando Vronsky inizia a diventare sempre più distante, Anna non riesce a tornare da un marito che detesta, nonostante questi non le permetta di vedere il figlio. Incapace di accettare di essere stata lasciata da Vronsky e di ritornare ad una vita che odia, si uccide.
    Secondo un'interpretazione corrente, la tragedia di Anna consiste nel non riuscire ad essere né completamente onesta con sé stessa, né completamente disonesta, mostrando così un conflitto interiore amletico, che la conduce al suicidio.
    Il romanzo contiene anche la storia d'amore di Konstantin Levin, in una posizione di contrasto con quella di Anna. Levin è un ricco possidente terriero della provincia che, ai circoli aristocratici, preferisce la gestione del suo podere in campagna. Levin cerca di adattarsi all'alta società quando tenta di attirare le grazie della giovane Kitty Scherbatsky, ma riesce a conquistarla solo quando si mostra per quello che è veramente.
    La relazione solida e onesta di Levin e Kitty si pone continuamente in contrasto con quella di Anna e Vronsky, che è macchiata dall'incertezza della situazione, che crea scompiglio, ritorsioni e sospetti. Così, per tutto il corso del romanzo, Tolstoj non vuole che il lettore commiseri i maltrattamenti di Anna, ma che riconosca la sua incapacità di impegnarsi davvero nella ricerca della felicità e della comprensione dei propri sentimenti, incapacità che la porta al suicidio.

    ALTRE TEMATICHE

    Le tematiche e il linguaggio metaforico presenti in Anna Karenina mostrano lo sdegno di Tolstoj nei confronti sia dei suoi pari aristocratici che di una lunga lista di debolezze umane.
    Tolstoj coglie l'occasione per denunciare l'ipocrisia religiosa attraverso alcuni personaggi, in particolare Karenin, il marito di Anna, e la contessa Lydia Ivanovna. Ritrae con accuratezza i contrasti tra la pace e l'integrità della campagna e la decadenza della città. Uno dei temi maggiori che Tolstoj esplora in profondità è la relazione tra amore e onestà, sia nelle forme molteplici che possono assumere, sia nei diversi livelli a cui coesistono, e la felicità (o infelicità) che ne risulta.
    Sotto molti aspetti, Anna Karenina fu il romanzo più personale che Tolstoj aveva scritto fino ad allora. Ormai si riconosce che il personaggio di Levin rappresenta in realtà lo scrittore stesso, sia per alcuni episodi biografici della vita dell'autore (sembra infatti che, come Levin, abbia obbligato la moglie a leggere i diari che teneva, prima di sposarlo), sia perché il primo nome di Tolstoj è "Lev". Inoltre alcuni studiosi ritengono che le riflessioni di Levin rispecchino le opinioni dell'autore stesso.

    ANNA KARENINA E LA CONFESSIONE DI TOLSTOJ

    Tolstoj riprese molti temi del romanzo nella sua Confessione, una meditazione in prima persona sulla natura della vita e della fede, scritta due anni dopo la pubblicazione di Anna Karenina.

    L'autore descrive in quest'opera la sua insoddisfazione nei confronti dell'ipocrisia della sua classe sociale:

    « Ogni volta che cercavo di mostrare i miei desideri più intimi (un desiderio di essere corretto moralmente) incontravo disprezzo e derisione, e ogni volta che cedevo ai desideri più bassi ero incoraggiato ed elogiato. »

    e la tendenza della società russa ad accettare le relazioni extraconiugali:

    « Una mia cara zia con cui vivevo, la più pura tra le creature, diceva sempre che avrebbe sperato che avessi una relazione con una donna sposata. Rien ne forme un jeune homme comme une liaison avec une femme comme il faut. »

    Un altro tema ricorrente in Anna Karenina è l'abitudine aristocratica di parlare in francese, anziché in russo, considerata dall'autore un'altra forma di falsità.

    Si può individuare un passaggio che potrebbe essere interpretato come un segno della redenzione finale di Anna agli occhi di Tolstoj:

    « For in the end what are we, who are convinced that suicide is obligatory and yet cannot resolve to commit it, other than the weakest, the most inconsistent and, speaking frankly, the most stupid of people, making such a song and dance with our banalities? »

    La Confessione contiene molte altre riflessioni autobiografiche sui temi di Anna Karenina.


    DAL PARTICOLARE ALL'UNIVERSALE: LE RIFLESSIONI DI LEVIN

    Nei discorsi di Levin, nelle sue riflessioni solitarie, è contenuta l'inquietudine del fine secolo 800 circa le enormi tematiche economiche, sociali e religiose sviluppatesi dal 48 in poi. Nei momenti che sono critici per la sua vita personale (la morte del fratello, la nascita del figlo Mitjia e la successiva ritrovata quiete familiare) il dubbio universale si fa ancora più intenso. Sono spunti per la riflessione circa la relatività della condizione umana, l'equità di un sistema sociale piuttosto che di un altro, il relativismo della fede. L'autore riesce (come del resto avviene anche in "Guerra e Pace") a partire dal particolare per creare spunti di riflessione universali, senza peraltro sbilanciarsi mai verso una sentenza definitiva. Quando si parla della riorganizzazione del lavoro nelle campagne, si affronta la grossa tematica della riforma di Alessandro II e l'annosa polemica sull'ubriachezza dei muzjki e sulla loro inaffidabilità. D'altro canto però si esprime l'attenzione che una certa parte di borghesia illuminata sta iniziando a rivolgere alle mozioni delle classi subalterne (che nella Russia pre-rivoluzionjaria sono prevalentemente contadine mentre in Inghilterra sono di già prevalentemente operaie). Negli incontri con Marja, la compagna del fratello tisico, e nella volontà di Kitty di avvicinarsi a quell'oscutro mondo di bettole ed albergucci di dubbia reputazione si esprime la curiosità di un'intera classe dirigente nel comprendere un mondo finora ai più volontariamente celato. Nel momento in cui Levin deve recarsi dal fratello morente, cerca di impedire a Kitty di accompagnarlo, eppure ella insiste ed alla fine il suo supporto risulterà essere quello di maggiore sollievo per il morente. La fede poi. In un mondo in cui la rivoluzione industriale ha portato agli occhi di tutti i progressi della scienza, gli uomini di cultura (quel'è senza dubbio Levin) si iniziano a chiedere (o forse l'hanno sempre fatto) perché la fede Cristiana debba arrogarsi il diritto di essere l'unica, perché un uomo russo non possa trovare le sue risposte anche in quella Musulmana. Ma al contario, come è solito fare, Tolstoj offre anche l'opposto punto di vista che si affaccia nella tormentata mente di Levin: perché non possiamo continuare a credere che la volta celeste sia quella che vediamo e che l'universo non sia infinito, come invece dimostrano le innumerevoli evidenze scientifiche. Sono tutti interrogativi aperti, spunti per la riflessione del lettore, temi di una sconcertante attualità che dimostrano l'eterna modernità di Lev Nikolaevič Tolstoj. --Roberto.clarizia (msg) 11:09, 11 dic 2009 (CET).

    ANNA KARENINA: UN ROMANZO IMPREVISTO

    Marzo 1873. Tolstoj si trova nella casa di Jasnaja Poljana al centro di un'intatta natura innevata: lì trascorre giornate serene, piene di ricerche e studi in vista del progettato romanzo su Pietro il Grande e la sua epoca, il romanzo cui è tornato dopo un lungo periodo di crisi, di soprassalti di angoscia, di apatica malinconia. Davanti alle porte del suo studio si blocca e ammutolisce come per incanto il chiassoso mondo dei giochi infantili, dei mille problemi domestici. Sof'ia Andrèevna presiede con instancabile cura al rituale della devozione e del rispetto: nulla deve turbare il silenzio e la pace necessari alla creazione del libro che dovrà ripetere il grandioso esperimento di Guerra e pace. Ma una sera la donna dimentica di riportare in biblioteca un volumetto, una raccolta di prose puskiniane, che resta abbandonato sul davanzale della finestra del salotto. Tolstoj lo trova l'indomani e sprofonda nella lettura: lo scrittore resta incantato dalla limpida prosa del divino Puškin. Ma è la lettura di un frammento in particolare, un brano incompiuto, che lo risveglia all'improvviso dal suo torpore creativo.

    « ...Gli ospiti arrivarono alla villa della contessa G. La sala si riempiva di donne e di uomini giunti insieme dal teatro, dove si rappresentava una nuova opera italiana... In quel momento si aprirono le porte del salone ed entrò la Vol'skaja... D'improvviso si alzò ed andò svelta sul balcone... La seria principessa G. accompagnò con lo sguardo la Vol'skaja e disse a mezza voce al suo vicino: "È incredibile". "È terribilmente sventata", rispose quello. "Sventata?... è poco. Si comporta in modo imperdonabile. Può non rispettare se stessa quanto vuole, ma gli altri non meritano una simile mancanza di rispetto da parte sua...". "Lo confesso: mi sta a cuore il destino di questa giovane donna. C'è molto di buono in lei, e molto di meno cattivo di quanto si pensi. Ma le passioni la porteranno alla rovina"... »


    Quale sorte, quale rovina attendono nel vuoto del silenzio e dell'incompiuto la Vol'skaja, una giovane adultera bella, ricca, colta e immemore delle convenzioni? Una settimana dopo, il 25 marzo 1873, Tolstoj scrive a N. N. Strachov:

    « ...In modo inatteso, senza sapere nemmeno io perché e a quale scopo, ho ideato i personaggi e gli avvenimenti, ho continuato, poi ho cambiato e, improvvisamente, tutto si è concatenato così bene e rapidamente che ha preso forma di un romanzo di cui ho appena terminato la prima stesura; un romanzo molto vivo, appassionato, compiuto, del quale sono molto soddisfatto... »


    E, sempre a Strachov, l'11 maggio Tolstoj scrive:

    « ...Questo romanzo si è impadronito della mia anima - il primo della mia vita -, me ne sono invaghito completamente... »

    Tra soddisfazione e invaghimento, tra lunghe pause di silenzio e momenti in cui Tolstoj provava noia o addirittura ripulsa per il nuovo romanzo che aveva di colpo detronizzato tutti gli altri progetti narrativi (quello su Pietro il Grande non sarebbe più stato realizzato), da quel primo e breve abbozzo prendeva forma Anna Karenina, che comparve a puntate sul Messaggero Russo tra il 1875 e il 1877.

    ADATTAMENTI CINEMATOGRAFICI

    Da questo libro sono stati tratti numerosi film, tra cui ricordiamo:

    1914: Un adattamento russo diretto da Vladimir Gardin.
    1915: Una versione americana in cui recita l'attrice danese Betty Nansen.
    1927: Una versione americana intitolata Love, con Greta Garbo e diretta da Edmund Goulding. Questa versione presenta cambiamenti significativi della trama rispetto al romanzo e aveva due finali diversi, di cui un happy ending per il pubblico americano.
    1935: La versione più famosa e più acclamata dalla critica, ancora con Greta Garbo e Fredric March e diretta da Clarence Brown.
    1948: Con Vivien Leigh e diretto da Julien Duvivier.
    1953: Una versione russa diretta da Tat'jana Lukaševič.
    1967: Una versione russa diretta da Alexander Zarkhi.
    1997: La prima versione USA ad essere girata in Russia, diretta da Bernard Rose, con Sophie Marceau e Sean Bean.

    ADATTAMENTI TELEVISIVI

    1974: Lo sceneggiato televisivo in 6 puntate Anna Karenina prodotto dalla RAI, diretto da Sandro Bolchi e interpretato da Lea Massari, Giancarlo Sbragia, Pino Colizzi, Sergio Fantoni, Flora Lillo, Valeria Ciangottini.
    1977: Una miniserie britannica in 10 parti, diretta da Basil Coleman.
    1985: Un film TV con Jacqueline Bisset e Christopher Reeve, diretto da Simon Langton.
    1995: Il grande fuoco (miniserie in 4 puntate) con Carol Alt e Philippe Caroit, diretto da Fabrizio Costa.
    2000: Un adattamento in quattro parti per la televisione britannica diretto da David Blair.

    CURIOSITA'

    Il nome di Karenin deriva dalla parola greca che indica la "testa", e vuole sottolineare la razionalità marcata del personaggio.
    Nel 2004 il romanzo diventò un best-seller negli Stati Uniti dopo che Oprah Winfrey lo consigliò nel corso del suo programma televisivo.
    La prima edizione italiana dell'opera è del 1886, pubblicata dalla tipografia della Gazzetta di Torino, e reca il titolo "Anna Karenine".
    Anna Karenin viene citato nel romanzo di Milan Kundera, l'insostenibile leggerezza dell'essere.

    EDIZIONI

    Lev Nikolaevic Tolstoj, Anna Karènina, traduzione di diversi (vedi sotto), pp. 1200 ca., cap. numero di capitoli

    BIBLIOGRAFIA (TRADUZIONI IN ITALIANO)

    Anna Karenina, traduzione di Leone Ginzburg, prefazione di Natalia Ginzburg, Einaudi e poi Rizzoli. 1930
    Anna Karenina, traduzione di Pietro Zveteremič, Garzanti. 1966
    Anna Karenina, traduzione di Luigi D'Agesilao, Edizioni "A. Barion" della Casa per Edizioni Popolari. 1929
    Anna Karenina, traduzione di Enrichetta Carafa d'Andria, Newton Compton Editori. 1941
    Anna Karenina, traduzione di Ossip Felyne, Biblioteca Moderna Mondadori, 1960.
    Anna Karenina, traduzione di Laura Salmon, Biblioteca di "La Repubblica", 2004.
    Anna Karenina, traduzione di Annelisa Alleva [Milano], Frassinelli, 1986.
    Anna Karenina, traduzione di Nice Contieri, [Firenze], 1966

    CRITICHE BIOGRAFICHE E LETTERARIE

    Bakhtin, Mikhail, The Dialogic Imagination, ed. Michael Holquist, trad. Caryl Emerson e Michael Holquist (University of Texas Press, Austin, 1981)
    Bayley, John, Tolstoy and the Novel (Chatto e Windus, Londra, 1966)
    Berlin, Isaiah, The Hedgehog and the Fox: An Essay on Tolstoy's View of History (Simon e Schuster, New York, 1966; Weidenfeld e Nicolson, Londra, 1967)
    Citati, Pietro, Tolstoj, (Adelphi, Milano, 1996)
    Eikhenbaum, Boris, Tolstoi in the Seventies, trad. Albert Kaspin (Ardis, Ann Arbor, 1982)
    Evans, Mary, Anna Karenina (Routledge, Londra e New York, 1989)
    Gifford, Henry, Tolstoy (Oxford University Press, Oxford, 1982)
    Gifford, Henry (ed) Leo Tolstoy (Penguin Critical Anthologies, Harmondsworth, 1971)
    Leavis, F. R., Anna Karenina and Other Essays (Chatto e Windus, Londra, 1967)
    Mandelker, Amy, Framing 'Anna Karenina': Tolstoy, the Woman Question, and the Victorian Novel (Ohio State University Press, Columbus, 1993)
    Nabokov, Vladimir, Lectures on Russian Literature (Weidenfeld e Nicolson, Londra e Harcourt Brace Jovanovich, New York, 1981)
    Orwin, Donna Tussing, Tolstoy's Art and Thought, 1847-1880 (Princeton University Press, Princeton, 1993)
    Speirs, Logan, Tolstoy and Chekhov (Cambridge University Press, Cambridge, 1971)
    Steiner, George, Tolstoy or Dostoevsky: An Essay in Contrast (Faber e Faber, Londra, 1959)
    Thorlby, Anthony, Anna Karenina (Cambridge University Press, Cambridge e New York, 1987)
    Tolstoy, Leo, Correspondence, 2. vol., selected, ed. e trad. da R. F. Christian (Athlone Press, Londra e Scribner, New York, 1978)
    Tolstoy, Leo, Diaries, ed. e trad. da R. F. Christian (Athlone Press, Londra e Scribner, New York, 1985)
    Tolstoy, Sophia A., The Diaries of Sophia Tolstoy, ed. O. A. Golinenko, trad. Cathy Porter (Random House, New York, 1985)
    Wasiolek, Edward, Critical Essays on Tolstoy (G. K. Hall, Boston, 1986)
    Wasiolek, Edward, Tolstoy's Major Fiction (University of Chicago Press, Chicago, 1978)

     
    .
  14. mauro255
     
    .

    User deleted




    LA GRANDE FUDA DELL'OTTOBRE ROSSO

    Titolo originale The Hunt for Red October
    Autore Tom Clancy
    1ª ed. originale 1984
    Genere Romanzo
    Sottogenere Techno-thriller


    La grande fuga dell'Ottobre Rosso è un romanzo che fa parte della serie di Tom Clancy che ha come protagonista Jack Ryan.

    TRAMA

    Marko Ramius, Capitano di prima classe della Marina Sovietica, al comando del sottomarino lanciamissili balistici Ottobre Rosso (Krasnij Oktjabr), derivato dalla classe Typhoon e con un sistema di propulsione silenziosa di tipo magnetoidrodinamico, decide di colpire il sistema socialista, colpevole di avergli ucciso la moglie con le sue inefficienze ed ingiustizie, consegnando il sottomarino agli americani; per far questo, coopta un gruppo di ufficiali e prepara il piano di fuga, contraffacendo gli ordini, uccidendo appena usciti in mare il commissario politico Putin e tagliandosi la via di fuga informando l'ammiraglio Padorin delle sue intenzioni.
    Immediatamente i Russi mettono in mare tutto ciò che è in grado di navigare velocemente creando due gruppi da battaglia ed inviando oltre cinquanta sottomarini a bloccare i porti civili e militari atlantici americani, col pretesto di cercare un sottomarino disperso.
    Gli americani, già a conoscenza dell'esistenza di Ottobre Rosso ma non delle sue intenzioni, la interpretano come possibili preparativi per un attacco, sia pure privo del fattore sorpresa, mentre un funzionario CIA, Jack Ryan, intuisce le intenzioni reali, mettendo insieme una serie di fatti e congetture.
    Vengono coinvolti anche i britannici, dapprima a livello di servizi segreti, e quando diventa chiara l'intenzione di Ramius, anche attraverso la messa a disposizione di una flottiglia, con al centro la portaerei Invincible che in quel momento stava partecipando ad una esercitazione NATO preso le Isole Bermude.
    Dalla Invincible, Ryan riesce a contattare il sottomarino e concordare con Ramius un incontro con mezzi alleati, durante il quale evacuare l'equipaggio inconsapevole e consegnare il battello.
    Sfortunatamente un membro del GRU in incognito a bordo intuisce l'operazione e non evacua il battello insieme all'equipaggio, preparandosi ad innescare un dispositivo di autodistruzione; scoperto da Ryan, viene ucciso in un "duello alla pistola" sul ponte missili dell'Ottobre Rosso in mezzo a duecento testate atomiche ed il missile che stava per essere innescato viene espulso.
    A questo punto, dopo una serie di contatti ed incidenti tra mezzi aeronavali delle due flotte, viene "trovato" il sottomarino disperso, in realtà un sottomarino americano in disuso fatto esplodere (l'SSBN USS Ethan Allen) ed i russi sono convinti a tornare indietro credendo di aver trovato il relitto dell'Ottobre Rosso.
    In realtà lasciano indietro con compiti di spionaggio elettronico alcuni sottomarini d'attacco, tra cui l'SSN Konovalov della classe Alfa, comandato da Viktor Tupolev, un allievo di Ramius, il quale riesce a rilevare la firma acustica dell'Ottobre Rosso che si dirige a Norfolk scortato da un SSN classe Los Angeles, l'USS Dallas e dell'USS Pogy, un sommergibile della classe Sturgeon, e lo attacca secondo gli ordini precedenti........

    OPERA

    Primo libro in ordine di pubblicazione ma non nella cronologia del personaggio di Jack Ryan, ha ispirato il film Caccia a Ottobre Rosso con Sean Connery nel ruolo del Capitano Ramius, e Alec Baldwin nel ruolo di Jack Ryan.

    EDIZIONI

    Tom Clancy, La grande fuga dell'Ottobre Rosso, traduzione di Gianni Pilone-Colombo, BUR, 1988. pp. 596 ISBN 8817113387.

    CURIOSITA'

    Il sottomarino Ottobre Rosso compare brevemente ne "i Griffin presentano: Blue Harvest", durante l'attacco alla Morte Nera.
     
    .
  15. mauro255
     
    .

    User deleted




    LA MIA AFRICA

    La mia Africa (Out of Africa) un celebre romanzo autobiografico di Karen Blixen, in cui si raccontano le vite di un gruppo di coloni danesi in Kenya all'inizio del XX secolo. Pubblicato per la prima volta nel 1937, è stato tradotto in molte lingue e ripubblicato innumerevoli volte in tutto il mondo. Un celebre adattamento cinematografico, con Meryl Streep e Robert Redford, ha avuto un buon successo nel 1985.

    TRAMA

    Il romanzo ri percorre gli anni in cui Blixen visse in una fattoria in Kenya (1914-1931) insieme a suo marito, il barone Bror von Blixen-Finecke. Uno dei personaggi principali è un cacciatore di nome Denys Finch Hatton. Il rapporto fra Blixen e il marito viene inizialmente descritto come una sorta di accordo sociale; la famiglia di Blixen era infatti mentre quella del barone poteva vantare un lignaggio aristocratico. Nonostante questo, Blixen sviluppa gradualmente un sentimento romantico nei confronti del marito.

    La fattoria si trova alle pendici delle colline Ngong, nei pressi di Nairobi. L'attività principale della fattoria è la coltivazione di caffé; una parte del terreno, non coltivato, ospita una comunità di indigeni, principalmente di etnia Kikuyu, che vivono presso la fattoria e lavorano nei campi. Nei dintorni ci sono altri indigeni, fra cui Masai e Somali.

    Il barone si mostra più interessato alla caccia grossa che al buon andamento della fattoria, che rimane quasi completamente affidato alla Blixen, che si occupa anche della popolazione locale gestendo una scuola serale e fornendo cure mediche.

    Il romanzo ripercorre (in ordine non rigorosamente cronologico) numerosi incidenti avvenuti durante la permanenza di Blixen in Africa. Molti di questi episodi riguardano la vita degli indigeni, che Blixen impara gradualmente a conoscere e comprendere. Altri riguardano incontri con altri europei, fra i quali spicca la figura di Denys Finch Hatton, un cacciatore, con cui Blixen vive una relazione romantica (mai descritta in termini espliciti).

    Il tema dominante che viene sviluppato dall'opera è il sentimento profondo che viene a legare Blixen all'Africa, alla popolazione locale, e alla natura. L'amore di Blixen per il popolo Kikuyu viene raccontato anche attraverso la figura di Kamante, un ragazzo indigeno che Blixen cura e che diventa un suo braccio destro nella fattoria; il rapporto idilliaco con la natura africana, analogamente, è simboleggiato soprattutto da Lulu, un'antilope addomesticata da Blixen. Complessivamente, Blixen suggerisce che l'Africa sia superiore all'Europa in quanto più pura e più vicina al mondo che Dio aveva preparato per gli uomini. La mia Africa è un racconto che rappresenta la bellezza della natura stessa con i suoi pregi e difetti.

    Nonostante questo rapporto idilliaco fra Blixen e il continente, nel romanzo si succedono anche eventi tragici, in particolare verso la conclusione. Tra l'altro, la fattoria va in bancarotta e Denys Finch-Hatton muore in un incidente aereo.

    Nel romanzo Il giovane Holden di J. D. Salinger viene citato Out of Africa dal protagonista Holden, chiamando l'autrice con lo pseudonimo di Isak Denisen. Il romanzo viene descritto come bellissimo e il protagonista, che lo aveva preso per sbaglio dalla biblioteca, dice di rileggere più volte alcune frasi e che Isak Denisen è un autore di quelli che lui "chiamerebbe volentieri al telefono".
     
    .
154 replies since 10/12/2009, 13:52   3925 views
  Share  
.