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Grazie a tutti,era solo un piccolo omaggio x un MITO!!!
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La diva, 48 anni e molti problemi di alcool e droga annega nella vasca da bagno di un hotel a Beverly Hills
Dal coro di una chiesa battista del New Jersey, alla vasca da bagno di un albergo di lusso a Beverly Hills. Difficile l’inizio, terribile la fine della vita di Whitney Houston, che è morta sabato a 48 anni lasciando l’amaro di un talento infinito e infelice.
Sabato pomeriggio Whitney era nella sua suite al quarto piano del Beverly Hilton, per prepararsi alla tradizionale festa che il suo scopritore Clive Davis organizza ogni anno alla vigilia dei premi Grammy. Forse avrebbe cantato, nell’ennesimo e disperato tentativo di inventare un «come back», un ritorno alla gloria del passato. Venerdì sera i paparazzi l’avevano fotografata mentre usciva da un party al Tru di Hollywood: sembrava fuori di sé, svanita, arrabbiata. Ma era successo altre volte, da quando si era persa nella droga, e restava la speranza che riuscisse a rialzarsi.
Alle tre e quarantatrè minuti del pomeriggio di sabato, una guardia del corpo ha aperto la porta della stanza e l’ha trovata svenuta dentro alla vasca da bagno. Ha chiamato i soccorsi, che sono arrivati in fretta perché i pompieri e il personale medico erano già nell’albergo per il party della sera. Hanno cercato di risvegliarla, hanno fatto il massaggio cardiaco, le pratiche frenetiche per opporsi al destino. Dodici minuti dopo, alle 3,55, si sono arresi. La figlia di Whitney e Bobby Brown, Bobbi Kristina, ha litigato con i poliziotti per entrare nella stanza: l’hanno fermata. Ha lasciato esplodere la sua disperazione e qualche ora dopo è stata ricoverata in ospedale per un malore.
La prima dichiarazione della polizia ha affermato che non ci sono segni di reati, consumo di droga o di alcolici. La stanza della Houston, però, era piena di barattoli di medicine e tranquillanti: Lorazepam, Valium, Xanax. L’ipotesi è che ne abbia presi troppi, si sia addormentata nella vasca, e sia affogata. L’autopsia dovrebbe dare una risposta precisa sulle cause della morte nelle prossime ore, ma l’inchiesta della polizia resta aperta, anche perché una cliente dell’albergo ha detto di aver sentito tre o quattro forti rumori che forse provenivano dalla stanza della cantante.
Si è chiusa così una parabola che era cominciata nel 1963 a Newark, una città degradata del New Jersey, che aveva vissuto le proteste più violente della comunità nera. La madre di Whitney, Cissy, era una cantante di gospel, sua cugina era Dionne Warwick, e la sua madrina Aretha Franklin. Una predestinata, che aveva cominciato ad impressionare i fedeli della New Hope Baptist Church, raggiungendo note che nessun altro nel coro poteva sognare. Clive Davis l’aveva sentita in un club di New York e gli erano venuti i brividi. Così nel 1985 era arrivato l’album del debutto Whitney Houston, seguito da Whitney, il primo di una donna ad esordire direttamente in testa alle classifiche. Quasi 200 milioni di album veduti nel mondo. Successi come You Give Good Love, Saving All My Love for You, I Wanna Dance With Somebody, So Emotional, Didn’t We Almost Have It All, Where Do Broken Hearts Go, che hanno segnato un’epoca. Quella condivisa sulla scena mondiale con Michael Jackson e Madonna, con una eleganza che la distingueva.
Quell’immagine di angelo caduto dal cielo si era cominciata ad incrinare nel 1992, col matrimonio con Bobby Brown. Il contrario di Whitney, il demone che poco alla volta l’ha corrotta. Avevano avuto subito una figlia, Bobbi Kristina, ma il rapporto era diventato presto difficile, geloso, spesso violento. La Houston era uscita sempre più di scena, mentre cominciavano a girare le voci sull’abuso di droghe. Nel 2002 era stata lei ad ammetterlo, durante un’intervista con Diane Sawyer: «Il mio nemico peggiore sono io». Erano arrivate le foto del suo bagno pieno di strumenti per prendere crack e altri stupefacenti, e Whitney avrebbe confessato a Oprah Winfrey che ne abusava ogni giorno: non pensava più a cantare e la sua voce continuava a corrompersi.
Nel 2007 si era separata da Brown e aveva cercato di cominciare la risalita, fino all’album I look to you del 2009, che era arrivato ancora una volta in cima alle classifiche. Adesso, però, sappiamo che non era bastato a fermare la caduta.
L’ex marito Bobby ha pianto, quando ha saputo della morte di Whitney, ma poi è andato comunque sul palco a cantare. La festa di Clive Davis all’Hilton è proseguita, con il cadavere ancora in stanza. Ieri notte i Grammy si sono trasformati in un tributo a lei, ma lo show è andato avanti.
Tratto da lastampa.it. -
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Ho appreso con tristezza questa brutta notizia
una grande voce ke ha regalato tante emozioni,non meritava questa fine!!!!
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DarkShaina.
User deleted
Una voce unica che ci ha dato tanto...ma ha sofferto anche tanto... . -
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Il cantante avrebbe compiuto 69 anni domenica prossima.
Il malore in hotel a Montreux.
La sera prima l'ultimo concerto
LOSANNA (SVIZZERA)
Stroncato da un infarto nella sua stanza dell’Hotel Plaza di Montreux, in Svizzera, dopo una serata di ennesimo successo e una colazione con i suoi più stretti collaboratori. Lucio Dalla è morto nella cittadina svizzera che si affaccia sul lago Lemano. Alle 9.30 si è trovato con i collaboratori nella sala da pranzo del lussuoso albergo, dopo, secondo la ricostruzione fornita dal suo avvocato, Eugenio D’Andrea, è rientrato in camera in tempo per una riunione di lavoro sul terrazzo.
«Quello che è certo è che il primo a trovare Lucio morto a terra è stato Marco Alemanno, suo corista e collaboratore, che era in una stanza comunicante», spiega ancora il legale. La sua salma è stata immediatamente trasferita a Losanna nella Chappelle Saint Roch, un camera mortuaria privata con un ingresso in marmi bianchi e marroni, nascosta nelle viuzze del centro della cittadina elvetica e rigorosamente chiusa ai visitatori dalle 18.30. Lo staff alle 15 ha abbandonato l’albergo di Montreux.
Le autorità diplomatiche consolari Italiane in Svizzera seguono con la massima attenzione gli aspetti del rimpatrio in Italia. L’avvocato D’Andrea conta di riuscire ad organizzare il trasferimento della salma da Losanna a Bologna entro domani pomeriggio. «Poi ci saranno i funerali, sempre nella sua città, o sabato o domenica, giorno del suo compleanno», spiega il legale. «Non risulta alcun testamento al momento, ma solo cose dette a voce, nessuna volontà scritta», aggiunge. «Salvo diverse disposizioni testamentarie scritte - spiega ancora - D’Andrea sarà sepolto a Bologna, la sua città». Nulla nella serata precedente avrebbe fatto presagire la tragedia. L’artista bolognese era impegnato in un tour che il 28 lo aveva portato a Zurigo e che lo avrebbe condotto a Basilea il 2 marzo, Berna il 3 e a Lugano il 6. Il concerto di Montreux, con mille persone che hanno riempito un avveniristico teatro in vetro affacciato direttamente sul lago, era stato un successo.
Nessuna avvisaglia, «stava bene. Lui e Mondella si sono sentiti ieri sera dopo il concerto di Montreux: era contento di come era andato il concerto. Stamattina si è svegliato, ha fatto colazione, un paio di telefonate», poi il malore, spiegano dalla Midas Promotion, società di comunicazione nel mondo della musica e dello spettacolo fondata da Michele Mondella. «Un concerto straordinario durato quasi tre ore», conferma Pascal Pellegrino, direttore della stagione culturale dell’Auditorium Stravinsky, che descrive un Lucio Dalla con «una carica umana e una energia straordinarie, una simpatia che lo ha portato a dialogare e scherzare con il pubblico in italiano e in francese». Un rapporto con il pubblico a cui Dalla non ha voluto rinunciare nemmeno dopo la performance, incontrando alle 23 un gruppo di fans davanti all’auditorium. Tra questi anche Olivier Delaloye, conduttore radiofonico della radio locale Rhone Fm. «Ha scambiato qualche battuta con lui - racconta -: è stato il coronamento di una serata fantastica, ora non posso credere a quanto sto leggendo sui siti internet».
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Palude Dell'Eterno Fetore
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Addio ad un grande della musica italiana . -
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Ciao Lucio . -
DarkShaina.
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SAlutiamo quà tutti i cantanti che ci lasciano .