FILMS

Schede Tecniche

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. mauro255
     
    .

    User deleted


    Beh oltre alla recensioni penso che sia utile anche delle schede informative sui film che abbiamo visto o amato, ke ne dite ??

    Si comincia con una pietra miliare della fantascienza:




    GUERRE STELLARI

    Titolo Originale: Star Wars: Episode IV - A New Hope
    Paese e Anno: USA 1977
    Durata: 2h01 (Edizione Speciale 2h07)
    Genere: Fantascienza
    Regia: George Lucas
    Sceneggiatura: George Lucas
    Produttore: Rick McCallum e Gary Kurtz
    Casa di Produzione: LucasFilm, 20th Century Fox
    Fotografia: Gilbert Taylor
    Montaggio: Paul Hirsch, Richard Chew, Marcia Lucas, George Lucas (non accreditato), T.M.Christopher (Ediz.Speciale)
    Effetti Speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: John Williams
    Scenografia: John Barry

    Interpreti e Personaggi:

    Mark Hamill: Luke Skywalker
    Harrison Ford: Ian Solo
    Carrie Fisher: Principessa Leila Organa
    Peter Cushing: Gran Moff Tarkin
    Alec Guinness: Obi-Wan "Ben" Kenobi
    Anthony Daniels: D-3BO
    Kenny Baker: C1-P8
    Peter Mayhew: Chewbecca
    David Prowse: Dart Fener
    Phil Brown: Zio Owen
    SheDenis Lawson: Wedge Antilles
    Richard LeParmentier: Gen. Motti
    James Earl Jones: Voce di Dart Fener

    PREMI

    6 Premi Oscar 1978: Oscar per il miglior montaggio, Oscar alla migliore scenografia, Oscar ai migliori costumi, Oscar per i migliori effetti speciali, Oscar alla migliore colonna sonora (originale), Oscar al miglior sonoro
    1 Golden Globe 1978: miglior colonna sonora originale
    BAFTA alla migliore colonna sonora
    Saturn Award per il miglior film di fantascienza 1977


    « May the Force be with you »
    « Che la forza sia con te »
    (Obi-Wan Kenobi a Luke Skywalker)

    Guerre Stellari è un film del 1977 diretto da George Lucas.

    È il primo film, in ordine di produzione (e quarto in ordine cronologico), della fortunata saga fantascientifica di Guerre Stellari ideata da George Lucas.
    Il film compone la prima parte della "Trilogia originale" (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la "Nuova trilogia" (episodi I, II e III), prequel della trilogia originale.
    Le riprese del film iniziarono il 22 marzo 1976 e terminarono il 16 luglio 1976, gli esterni si svolsero negli USA, Guatemala e Tunisia (Ghomrassen e Matmata), mentre gli interni negli studi Elstree e Shepperton in Inghilterra.
    Nota: in una successiva uscita cinematografica, cioè a partir dal 2004 quando ormai era certo che avrebbe avuto un seguito, il film è stato rititolato da Lucas Star Wars: Episode IV - A New Hope. Nelle varie distribuzioni italiane nel corso degli anni, il film ha subito diversi cambiamenti di titolo:
    Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza: titolo definitivo scelto da George Lucas, presente nei titoli d'apertura della riedizione in DVD del 2004.
    Star Wars IV: Una nuova speranza: titolo promozionale presente solo nelle copertine della riedizione in DVD del 2004.
    Nel 1989 è stato inserito fra i film preservati dal National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
    Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quindicesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al tredicesimo posto.

    TRAMA

    Sono trascorsi vent'anni dalla fondazione dell'Impero galattico. Dal Palazzo Imperiale di Coruscant, l'Imperatore Palpatine, ovvero l' Oscuro Signore dei Sith Darth Sidious, ha rafforzato il suo potere sulla Galassia nelle vesti di monarca assoluto, ed il suo allievo Dart Fener, sempre più consumato dal Lato Oscuro della Forza e leader della Marina Imperiale, ha inseguito e ucciso gli ultimi cavalieri Jedi sopravvissuti.
    L' Impero ha però trovato un nemico nell' Alleanza Ribelle, composta dai senatori, dai governi e dalle forze armate planetarie dei mondi rimasti fedeli alla vecchia Repubblica Galattica, che si sta rinforzando sempre di più grazie alla guida della senatrice Mon Mothma e ai successi diplomatici della giovane principessa di Alderaan Leila Organa, figlia adottiva dei governatori Bail e Breha Organa, da tempo in ritiro.
    A sorpresa i ribelli sferrano un attacco alla flotta imperiale ed entrano in possesso delle planimetrie della Morte Nera, una stazione spaziale da combattimento grande come una luna comandata dal Gran Moff Wilhuff Tarkin, capace di distruggere un pianeta intero. Durante la fuga verso il pianeta Tatooine, dove si nasconde in gran segreto il vecchio maestro jedi Obi-Wan Kenobi, la principessa Leila viene catturata dalle forze dell'implacabile Dart Fener, che l'ha identificata come la custode dei progetti tecnici rubati.
    Prima che il soldati cloni dell' esercito imperiale conquistino la sua astronave, però, Leila riesce a trasmettere le planimetrie nella memoria del piccolo droide astromeccanico R2-D2, che, accompagnato dal droide protocollare C-3PO, ruba una capsula di salvataggio e giunge sul torrido e desertico Tatooine alla ricerca di Obi-Wan Kenobi.
    I due vengono però catturati dai Jawas, piccoli umanoidi rottamai, e venduti a Owen Lars, un agricoltore che vive insieme alla moglie Beru e al giovane nipote Luke Skywalker, figlio dello scomparso cavaliere jedi Anakin Skywalker, il quale scopre la loro provenienza e la loro necessità di incontrare il vecchio Kenobi, che conosce da molti anni col nome di Ben, nonostante gli abitanti del villaggio lo reputino solo un vecchio e pazzo stregone che vive da eremita.
    Quando R2-D2 fugge per cercare da solo Obi-Wan, Luke e C-3PO lo inseguono a bordo di uno speeder e dopo aver subito un attacco dei predoni Tusken vengono salvati dall'anziano Jedi, che scopre tutto circa la principessa rapita e i progetti della Morte Nera. Luke ascolta il vecchio Obi-Wan che gli racconta tutto circa suo padre, un allievo esemplare, un grande amico, un ottimo soldato e pilota caduto per il tradimento del suo compagno Dart Fener durante la Grande Purga Jedi organizzata da Darth Sidious durante le Guerre dei cloni. Tornando a casa il ragazzo scopre che le truppe d' assalto imperiali hanno inseguito i droidi e, non trovandoli, hanno assassinato Owen e Beru nella loro fattoria, ormai cenere. Luke accetta di seguire Obi-Wan alla volta di Alderaan e di apprendere la dottrina jedi.
    I nostri eroi arrivano al porto spaziale di Mos Eisley dove cercando un passaggio per il viaggio incontrano e reclutano l' ex soldato imperiale Ian Solo, pilota del Millennium Falcon, e il suo amico Chewbecca, un Wookie alto più di due metri, i quali lavorano come contrabbandieri al servizio del potente gangster Jabba the Hutt, col quale sono pesantemente indebitati, in quanto hanno dovuto abbandonare una ingente quantità di merce illegale a lui appartenente.
    Sulla Morte Nera, frattanto, il Gran Moff Tarkin minaccia la principessa Leila, condotta prigioniera sulla stazione: se lei non rivelerà la posizione della base da cui l' attacco alla flotta imperiale ha avuto luogo, lui impartirà l'ordine di distruggere Alderaan, nel cui sistema sono già giunti da poche ore. Leila rivela la falsa notizia secondo cui la base è sul pianeta Dantooine, situato nell' Orlo Esterno della Galassia, dove in realtà si trovano le rovine di una base abbandonata da tempo.
    Ancor prima di venire a sapere che la notizia è falsa (cosa che verrà scoperta tempo dopo da un sopralluogo dei soldati imperiali), Tarkin impartisce l'ordine di distruggere Alderaan: Dantooine è troppo lontano perché la notizia della sua distruzione possa impaurire i Ribelli, mentre l' attacco a un pianeta centrale potrebbe incutere vero terrore.
    Subito dopo la distruzione di Alderaan, il Millennium Falcon raggiunge il campo di asteriodi da essa creato, e viene catturato tramite un raggio traente dalla Morte Nera. La nave viene inserita in un hangar e per non farsi scoprire Obi- Wan, Luke, Ian, Chewbecca e i droidi si nascondono negli scompartimenti segreti della nave usati per il contrabbando. Mentre il maestro Jedi è impegnato a disattivare il generatore del raggio traente al fine consentire la fuga al Falcon, Luke e Ian scoprono che la principessa Leila è a bordo della nave, e, travestitisi da assalitori imperiali, riescono a liberarla.
    Intanto dopo vent' anni Obi-Wan e Dart Fener si rincontrano e si affrontano in duello nel quale il vecchio maestro viene ucciso dall' ex allievo, il cui potere distruttivo è cresciuto per effetto del Lato Oscuro della Forza.
    Ian, Luke, Leila, Chewbe, R2 e 3PO scappano a bordo del Millennium Falcon dopo aver affrontato alcuni caccia imperiali, ma sono coscienti del fatto che in realtà siano stati lasciati andare perché l' Impero possa identificare una base da attaccare. Giunti sulla quarta luna del pianeta Yavin, si riuniscono agli altri soldati ribelli, e si preparano ad attaccare la Morte Nera, il cui reattore principale è abbastanza poco protetto da poter essere distrutto, causando una reazione a catena che farà esplodere l' intera stazione spaziale..........

    PRODUZIONE

    Nel 1975 George Lucas fondò la Industrial Light & Magic dopo aver scoperto che il settore della 20th Century Fox dedicato agli effetti visivi era stato fatto smantellare. La ILM iniziò dunque il proprio lavoro all'interno di un vecchio capannone industriale a Van Nuys, Los Angeles. Per la creazione di molti degli effetti visivi venne utilizzato il Motion control photography, in grado di creare un'illusione che fa credere grandi oggetti di piccole dimensioni tramite l'uso di modellini e di telecamere molto lente. I modelli delle astronavi vennero creati in base ai disegni di Joe Johnston e colorati da McQuarry. Lucas abbandonò quella che fino ad allora era stata la concezione di fantascienza, creando un universo "vecchio", con oggetti, edifici, armi e astronavi appunto vecchi e rovinati dall'uso.
    Quando le riprese iniziarono nel deserto tunisino il 22 marzo 1976 per le scene sul pianeta Tatooine, Lucas e il resto del cast dovettero affrontare diversi tipi di problemi. Essi furono dovuti soprattutto al peggior temporale che ci fosse mai stato in Tunisia negli ultimi cinquant'anni, al malfunzionamento di buona parte del materiale e al guasto di alcuni dispositivi elettronici. Quando Anthony Daniels, che interpretava C-3PO, provò il suo costume per la prima volta la sua gamba spezzò parte di esso provocandogli dei fortissimi crampi.
    Dopo aver finito di girare le scene in Tunisia, lo staff si spostò agli Elstree Studios vicino a Londra per girare gli interni delle astronavi e della Morte Nera. Qui i problemi tecnici non mancarono, causati soprattutto da uno scarso interesse da parte dell'équipe nei confronti del film. Molti lo considerarono un film per bambini e in molti casi lo trovarono non intenzionalmente buffo. Lo stesso Kenny Baker, (R2-D2), confessò più tardi di aver pensato che il film potesse essere un fallimento. Harrison Ford lo definì come un film "strano, misterioso con una Principessa con delle spirali al posto dei capelli che definisce Chewbecca come un tappeto ambulante". Ford criticò molto anche i dialoghi dei personaggi dicendo a Lucas: "Puoi mettere questa merda nei copioni, George, ma sono sicuro che tu non riusciresti mai a parlare così
    La produzione del film divenne così incredibilmente stressante per Lucas. Molti membri dell' équipe iniziarono a ridere e a scherzare su come fosse depresso, tanto che ad un certo punto egli ebbe un infarto e i medici gli diagnosticarono un'ipertensione ed un esaurimento nervoso dovuto ad uno stress eccessivo. Come se non bastasse, la faccia di Mark Hamill fu rovinata nel corso di un incidente d'auto. Inizialmente la data di uscita di Guerre Stellari era stata destinata al Natale 1976, ma essa fu rinviata all'estate del 1977.
    Durante il grande caos della produzione del film, un altro grande problema fu quello delle voci dei personaggi e degli effetti sonori. Il sound designer Ben Burtt si occupò di questo, creando quella che venne poi definita da Lucas come una "colonna sonora organica". Per i rumori delle pistole blaster utilizzò un mix tra diversi rumori metallici tra i quali delle funi. Per la voce di Chewbecca mixò invece i versi di diversi animali quali orsi, leoni, cani e tigri. Per R2-D2, Lucas e Burtt crearono i suoi "bip" registrando le proprie voci attraverso un sintetizzatore elettronico. Per Dart Fener, Lucas non volle mai utilizzare la voce di David Prowse, il quale lo interpretava, poiché temeva che il suo accento inglese da West Country sarebbe stato troppo riconoscibile. Pensò ad Orson Welles, ma anch'egli venne scartato per lo stesso motivo: la sua voce era troppo riconoscibile. Optò alla fine per James Earl Jones, attore statunistense caratterizzato da una voce bassa, profonda ed autoritaria. Per quanto riguarda invece C-3PO, all'inizio Lucas non volle adottare quella di Daniels. Oltre 30 persone tra le quali Stan Freberg si presentarono per un provino. Freberg trovò però molto adatta quella dell'attore e propose al regista di lasciarla, in quanto l'accento tipicamente inglese, il modo di parlare e lo stile di Daniel rispecchiavano perfettamente il personaggio.

    DISTRUBUZIONE E INCASSI

    Dopo una proiezione privata per i suoi amici, Lucas fu aspramente criticato da Brian De Palma per il tono del film, a metà strada tra il favolistico e l'epico. Solo Steven Spielberg difese l'amico e, per scommessa, scrisse in una busta, poi sigillata, la cifra che secondo lui il film avrebbe incassato: Spielberg scrisse 20 milioni di dollari ma il film finì per incassare 10 volte tanto.
    Meno di 40 sale cinematografiche in tutti gli Stati Uniti accettarono di proiettare il film, che esordì il 25 maggio 1977. Con un budget di soli 11.000.000 $, un anno dopo ne aveva incassati oltre 200. Nonostante le pesanti critiche subite, il film riuscì a zittire la critica, poiché incassò a livello internazionale ben 775.400.000 $ di cui ben 460.998.007 $ solo negli Stati Uniti d'America. Fu così che Lucas, grazie al successo della pellicola, iniziò la lavorazione per altri due sequel del film. Di tutti quelli della saga però, questo fu quello che costò di meno.


    CURIOSITA'

    Il Wilhelm Scream si può sentire nella scena dove Luke e Leila stanno per saltare da un livello all'altro.
    Il film ricorda molto vicino La fortezza nascosta di Akira Kurosawa. Come nel film giapponese, infatti, la narrazione segue inizialmente gli strati più umili della società (i due droidi C-3PO ed R2-D2). Anche la Principessa Leila e Obi-Wan Kenobi sono basati su due protagonisti della pellicola di Kurosawa. L'alienazione che lo spettatore conosce di fronte all'ambientazione esotica di Guerre Stellari è tra l'altro ispirata allo spaesamento del pubblico occidentale alla visione del cinema orientale, culturalmente molto distante.
    George Lucas accettò la paga sindacale come regista in cambio dei diritti sul merchandising del film. A tutt'oggi il merchandising di Star Wars è la maggiore fonte di guadagni della serie.
    Per il personaggio e l'abbigliamento di Dart Fener Lucas si ispirò ad Hakaider, un cattivo della serie televisiva giapponese Jinzô ningen Kikaidâ e al Dottor Destino, storico nemico dei Fantastici Quattro.
    L'attore Denis Lawson interpreta il pilota Wedge Antilles "Rosso due". Suo nipote Ewan McGregor oltre 20 anni dopo avrebbe interpretato il giovane Obi-Wan Kenobi nella nuova trilogia di Star Wars.
    Nella 5^ Puntata della prima serie della sitcom statunitense Scrubs, Perry Cox e Bob Kelso, due dei co-protagonisti, si scontrano nella parodia dello scontro tra Obi-Wan e Dart Fener. Gli altri protagonisti della serie interpretano i personaggi della saga: J.D. è Luke Skywalker, Turk è Ian Solo e l'Inserviente è Chewbecca.
    Nella ventesima puntata della prima serie della sitcom That '70s Show, i protagonisti della serie vanno al cinema per vedere Star Wars e ne rimangono particolarmente colpiti; in particolare uno di loro, Eric, citerà continuamente il film nel corso della serie. L'episodio si chiama proprio A new hope.

    ERRORI

    Nella presentazione del Millennium Falcon da parte di Ian Solo, questo viene presentato come la nave che percorse la rotta di Kessel in meno di 12 Parsec; da questo sembrerebbe che sia un'unità di misura del tempo, quando invece il Parallasse secondo è un'unità di misura astronomica della distanza.
    Tale errore non è stato ripetuto quando il parsec è stato menzionato nella Nuova Trilogia


    DOPPIAGGIO

    L'edizione italiana è stata diretta da Mario Maldesi.
    È ormai noto che alcuni nomi di personaggi o luoghi, sono stati cambiati per la versione italiana e mantenuti in tutta la Trilogia Classica. Eccoli elencati:

    Nome originale Nome italiano
    Han Solo Ian Solo
    Leia Organa Leila Organa
    Darth Vader Dart Fener
    Chewbacca (Chewie) Chewbecca (Chewbe)
    C-3PO D-3BO
    R2-D2 C1-P8
    Death Star Morte Nera

    Nella casa di Obi-Wan Kenobi, Luke, e successivamente anche Leila in ologramma, fanno riferimento alla Guerra dei quoti. In realtà nella versione originale si riferiscono alla Guerre dei cloni, il grandioso ed epico conflitto che vediamo per la prima volta nei prequel. Nel 1977 però, la parola cloni non era di uso comune in Italia ed è stata opinabilmente sostituita da quoti per rendere il termine meno ostico al pubblico.
    Nella riedizione del 1997 è stata aggiunta una scena in cui Ian Solo incontra Jabba the Hutt (realizzato digitalmente) nell'hangar del Millennium Falcon. In questa sequenza, Ian è doppiato da Angelo Maggi.
    Sempre nell'edizione del 1997, c'è una sequenza aggiunta in cui Luke Skywalker incontra l'amico Biggs Darklighter, prima dell'attacco alla Morte Nera. Nella scena, Luke è doppiato da Francesco Prando.

    PARODIE E RIDOPPIAGGI

    Ci sono tanti ridoppiaggi di questo film.Tra i più famosi c'è lo Star Whores di CarlettoFX,i piccoli video del Nido del Cuculo, il ridoppiaggio Star Balls e anche il film di Mel Brooks,Balle Spaziali.


     
    .
  2. mauro255
     
    .

    User deleted





    GUERRE STELLARI - EPISODIO V: L'IMPERO COLPISCE ANCORA


    Titolo originale: The Empire Strikes Back
    (Star Wars: Episode V - The Empire Strikes Back)
    Paese: USA
    Anno: 1980
    Durata: 124 min (edizione speciale 129 min)
    Genere: fantascienza
    Regia: Irvin Kershner
    Soggetto: George Lucas
    Sceneggiatura: George Lucas, Leigh Brackett, Lawrence Kasdan
    Produttore: Gary Kurtz, Rick McCallum (Edizione Speciale)
    Distribuzione: 20th Century Fox

    Interpreti e Personaggi:

    Mark Hamill: Luke Skywalker
    Harrison Ford: Ian Solo
    Carrie Fisher: Principessa Leila Organa
    Billy Dee Williams: Lando Calrissian
    Alec Guinness: Obi-Wan Kenobi
    Anthony Daniels: D-3BO
    Kenny Baker: C1-P8
    Peter Mayhew: Chewbecca
    David Prowse: Dart Fener
    Jeremy Bulloch: Boba Fett
    John Morton: Dak

    Fotografia: Peter Suschitzky
    Montaggio: George Lucas (non accreditato), Paul Hirsch, Marcia Lucas (non accreditato)
    T.M. Christopher (Edizione Speciale)
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: John Williams
    Scenografia: Norman Reynolds

    PREMI

    2 Premi Oscar 1981: miglior sonoro e Oscar speciale ai migliori effetti speciali visivi
    BAFTA alla migliore colonna sonora
    Saturn Award per il miglior film di fantascienza


    L'Impero colpisce ancora è un film del 1980 diretto da Irvin Kershner.

    È il secondo film, in ordine di produzione (e quinto in ordine cronologico), della fortunata saga fantascientifica di Guerre Stellari ideata da George Lucas, e scritta da Leigh Brackett e Lawrence Kasdan. Il film compone la parte centrale della "trilogia originale" (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la "nuova trilogia" (episodi I, II e III), prequel della trilogia originale.

    Nota: il film è stato intitolato da Lucas Star Wars: Episode V - The Empire Strikes Back già nel 1980, ma venne presentato semplicemente come The Empire Strikes Back (anche se i poster mostravano il logo Star Wars - The Empire Strikes Back). La stessa cosa avvenne per la distribuzione italiana. Ecco l'elenco di titoli con cui il film è conosciuto in Italia:

    Guerre Stellari - L'Impero colpisce ancora: presente come logo del film nei poster pubblicitari (tranne che in quelli della riedizione del 1997).
    Guerre Stellari: V Episodio - L'Impero colpisce ancora: presente solo nei titoli d'apertura (e non nei poster pubblicitari) della riedizione del 1997.
    Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora: titolo definitivo scelto da George Lucas, presente nei titoli d'apertura delle riedizioni in DVD del 2004.
    Star Wars V: L'Impero colpisce ancora: titolo promozionale presente solo nelle copertine delle riedizioni in DVD del 2004.

    TRAMA

    « No, I am your father »
    « No, io sono tuo padre! »
    (Dart Fener a Luke Skywalker)

    Sono trascorsi due anni dalla battaglia di Yavin e le forze dell' Alleanza Ribelle, capeggiate dalla principessa Leila Organa, da Luke Skywalker e da Ian Solo, sono costrette a rifugiarsi sul gelido pianeta Hoth per sfuggire alla persecuzione da parte delle armate imperiali. Queste, ancora una volta guidate dal perfido Dart Fener, sono decise a stroncare una volta per tutte i focolai di ribellione, soprattutto dopo la distruzione della Morte Nera. Pur di catturare i suoi nemici, Fener ha preso al proprio servizio un drappello di cacciatori di taglie, desiderosi soprattutto di catturare Ian, sul quale il potente ganster Jabba the Hutt ha posto una taglia. Durante una ricognizione Luke viene attaccato da un wampa, un pericoloso animale delle nevi (molto simile allo Yeti), ma riesce a sfuggirgli tagliandogli un braccio con la vecchia spada laser di suo padre Anakin, donatagli dal suo defunto maestro Obi-Wan Kenobi, che, sotto forma di Fantasma di Forza, gli compare poco dopo per dirgli di andare sul pianeta Dagobah per farsi addestrare dal vecchio leader dell' Ordine Jedi Yoda.

    Poco dopo il salvataggio di Luke da parte di Ian, le basi ribelli vengono individuate da droidi spia inviati in giro per la galassia da Dart Fener, che invia le sue truppe scelte ad attaccare Hoth. Assaliti in forze, i ribelli tentano di opporre resistenza e riescono a distruggere alcuni veicoli imperiali, ma presto sono costretti a lasciare il pianeta a bordo delle loro astronavi, per poi riunirsi nei pressi dell' asteroide Polis Massa. Essendo impegnati a coordinare la fuga, Leila e il droide C-3PO non riescono a salire su alcun trasporto, e scappano quindi con Ian e Chewbecca a bordo del Millennium Falcon, per poi dirigersi verso il pianeta Bespin, mentre Luke ed R2-D2 fanno rotta a bordo di un X-Wing per Dagobah, sul quale Luke viene istruito dall'ormai anziano Yoda, inizialmente recalcitante, ma infine convinto da Obi-Wan.

    Intanto, Leila e Ian atterrano in una grotta all' interno di un asteroide per sfuggire alle navi imperiali, ma presto scoprono che si tratta della bocca di una gigantesca lumaca spaziale e scappano via, per poi raggiungere la Città delle Nuvole, la capitale volante di Bespin, grosso centro industriale amministrato da Lando Calrissian, caro amico di Ian.
    Leila, Ian, Chewbe e 3PO trovano però ad attenderli Dart Fener, che aveva costretto Lando ad aiutarlo a tender loro un agguato, e vengono imprigionati per fungere da esca per Luke. Tortura molto dolorosamente Han, ma non gli fa alcuna domanda e questa rende han più insicuro di stesso e suscettibile. Dopo aver deciso di condurre Leila e Chewbe al cospetto dell' Imperatore Darth Sidious, Fener iberna Ian in un blocco di grafite, per verificare se le attrezzature di Bespin sono adatte a sottoporre Luke a quel trattamento, per poterlo condurre più facilmente a corte. In quel momento Luke, che stava allenandosi nell' uso della Forza, percepisce il pericolo corso dai suoi amici, e non esita a partire per Bespin, sebbene il suo addestramento non sia completo. Qui, in un lungo duello con Dart Fener, scoprirà l'atroce verità: Fener è suo padre, il cavaliere jedi rinnegato Anakin Skywalker, votatosi al Lato oscuro della Forza.

    Mentre l' Oscuro Signore dei Sith invita il figlio, a seguirlo alla corte dell'Imperatore, Lando riesce a liberare Leila, Chewbe e 3PO, che, raggiunti da R2, tentano invano di salvare Ian, che Fener aveva consegnato al cacciatore di taglie Boba Fett, che era riuscito a inseguire il Millenium Falcon da Hoth a Bespin. Attaccati dalla scorta di Fener, Lando, Leila, Chewbecca, R2-D2 e C-3PO fuggono dalla città a bordo del Falcon, per poi raccogliere Luke, sfuggito a Fener lasciandosi cadere nel pozzo sopra al quale i due avevano duellato, comunicante col fondo della piattaforma sulla quale si trova la città. I sei raggiungono quindi gli altri soldati ribelli e, su una stazione medica, Luke viene operato da un droide che gli attacca una mano bionica, mentre Lando e Chewbe partono in cerca di Fett.

    COLONNA SONORA


    « Con un film normale, vai a sentire la colonna sonora per la prima volta con una certa ansia e trepidazione perché non sai esattamente cosa sentirai. Per noi è l'esatto opposto: non vediamo l'ora di andare a Londra per sentire le musiche. Perché con John [Williams] non ci chiediamo mai "Funzionerà?", in quanto sappiamo già che funzionerà »
    (Rick McCallum, parlando della colonna sonora di John Williams)

    La colonna sonora del film è stata scritta e condotta da John Williams, compositore che ha lavorato a tutti e sei i film della saga. La colonna sonora di questo film si discosta notevolmente dalle atmosfere de Una nuova speranza, in quanto queste sono più tetre e imponenti.


    PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE E INCASSI

    Dopo il grande successo globale ottenuto dal primo film, Lucas optò subito per il sequel. Le riprese del film iniziarono il 5 marzo 1979 e terminarono il 24 settembre 1979, gli interni si svolsero negli Elstree Studios e nei Lee International Studios in Inghilterra, mentre alcuni esterni in Norvegia. Durante le scene sul pianeta Hoth numerose comparse sono in realtà membri del soccorso alpino norvegese.

    Nel duello tra Dart Fener e Luke Skywalker le inquadrature furono in gran parte dedicate a quest'ultimo, poiché il maestro di spada Bob Anderson, che in quel momento impersonava Fener, non poteva indossare il casco a causa di problemi di asma.

    Per mantenere l'assoluta segretezza circa il rapporto di paternità tra Fener e Luke, Lucas non scrisse mai sulla sceneggiatura o da altre parti la famosa battuta "Io sono tuo padre". La frase usata fu sempre "Obi-Wan ha ucciso tuo padre" e fu doppiata solo l'ultimo giorno prima della stampa delle pellicole. Solo sei persone conoscevano il vero finale del film, tra cui Mark Hamill e James Earl Jones, ai quali fu comunque rivelato solo il giorno in cui doveva essere girata la scena del duello.

    Il budget del film fu di soli 18.000.000 $ e riuscì ad ottenere un buon incasso globale di circa 538.400.000 $, negli Stati Uniti d'America incassò circa 290.475.067 $. Non riuscì, però, a battere il record di incassi ottenuto dal primo film.


    CURIOSITA'

    Nel settembre 2004 è stata distribuita in DVD la versione definitiva della vecchia Trilogia (IV-V-VI), come detto dallo stesso George Lucas, nella quale e stata modificata la scena dell'incontro tra Lord Dart Fener e l'Imperatore: l'ologramma di quest'ultimo è stato sostituito con quello dell'attore Ian McDiarmid, interprete del personaggio negli Episodi I, II, III e VI, ed il dialogo è stato leggermente modificato e ridoppiato. Nella prima versione originale del film, il dialogo era leggermente diverso e l'Imperatore nell'ologramma era interpretato da una donna, oltre ad avere la voce chiaramente diversa dall'originale.
    In una scena all'interno dell'asteroide, a bordo del Millenium Falcon, quando Leila cade addosso a Jan Solo, si può vedere Harrison Ford suggerire la battuta a Carrie Fisher. Lo si nota chiaramente dal movimento delle labbra di lui in perfetta sincronia con la battuta di lei.
    Durante la scena dell'inseguimento del Millennium Falcon nel campo di asteroidi si possono distinguere una scarpa e una patata.
    Nell'episodio 5x13 del serial televisivo Lost, il personaggio di Hugo Reyes, catapultato indietro nel tempo fino al 1977, decide di scrivere lui stesso il copione de 'L'impero colpisce ancora' e mandarlo direttamente a George Lucas per "risparmiargli la fatica".

    DOPPIAGGIO

    L'edizione italiana è stata diretta da Mario Maldesi.
    Nella riedizione del 1997 c'è una scena leggermente modificata in cui Dart Fener, dopo aver sconfitto Luke nella Città delle Nuvole, ritorna alla navetta imperiale. Nel tragitto, Fener pronuncia la frase "Avvertite l'Incrociatore Stellare di prepararsi per il mio arrivo" che in italiano è doppiata da Rodolfo Bianchi.
    Nella scena dell'incontro fra l'Imperatore e Fener aggiunta nel 2004, Palpatine è doppiato da Carlo Reali.
     
    .
  3. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL RITORNO DELLO JEDI

    Titolo originale: Return of the Jedi
    (Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi)
    Paese: USA
    Anno: 1983
    Durata: 134 minuti (137 edizione speciale)
    Regia: Richard Marquand
    Soggetto: George Lucas
    Sceneggiatura: George Lucas, Lawrence Kasdan
    Distribuzione: 20th Century Fox

    Interpreti e Personaggi:

    Mark Hamill: Luke Skywalker
    Harrison Ford: Ian Solo
    Carrie Fisher: Principessa Leila Organa
    Alec Guinness: Obi-Wan Kenobi
    Anthony Daniels: D-3BO
    Kenny Baker: C1-P8
    Peter Mayhew: Chewbecca
    Sebastian Shaw: Anakin Skywalker
    Billy Dee Williams: Lando Calrissian
    David Prowse: Dart Fener
    Ian McDiarmid: Imperatore Palpatine
    Denis Lawson: Wedge Antilles
    Jeremy Bulloch: Boba Fett
    Timothy M. Rose: Amm. Ackbar
    Frank Oz: Yoda
    James Earl Jones: Dart Fener
    Femi Taylor: Oola

    Fotografia: Alec Mills, Alan Hume (non accreditato)
    Montaggio: George Lucas (non accreditato), Marcia Lucas, Duwayne Dunham, Sean Barton, T.M. Christopher (Edizione Speciale)
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: John Williams
    Scenografia: Norman Reynolds

    Premi

    Premio Oscar Speciale 1984 ai migliori effetti speciali visivi
    1 Premio BAFTA: "Migliori effetti speciali"
    Saturn Award per il miglior film di fantascienza 1983


    « Sono un Jedi, come mio padre prima di me »
    (Luke Skywalker)

    Il ritorno dello Jedi è un film del 1983, diretto da Richard Marquand.

    Si tratta del sesto ed ultimo film, in ordine cronologico (terzo in ordine di produzione), della fortunata saga fantascientifica di Guerre Stellari, ideata e scritta da George Lucas.

    È il terzo ed ultimo della "Trilogia originale" (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la "Nuova trilogia" (episodi I, II e III), prequel della trilogia originale.

    Nota: il film è stato intitolato Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi già nel 1983, ma venne presentato semplicemente come Return of the Jedi (anche se i poster mostravano il logo Star Wars - Return of the Jedi). La stessa cosa avvenne per la distribuzione italiana. Ecco l'elenco di titoli con cui il film è conosciuto in Italia:

    Guerre Stellari - Il ritorno dello Jedi: presente come logo del film nei poster pubblicitari (tranne che in quelli della riedizione del 1997).
    Guerre Stellari: VI Episodio - Il ritorno dello Jedi: presente solo nei titoli d'apertura (e non nei poster pubblicitari) della riedizione del 1997.
    Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi: titolo definitivo scelto da George Lucas, presente nei titoli d'apertura delle riedizioni in DVD del 2004.
    Star Wars VI: Il ritorno dello Jedi: titolo promozionale presente solo nelle copertine delle riedizioni in DVD del 2004.

    TRAMA

    Circa sei mesi dopo la cattura del leader dell' Alleanza Ribelle Ian Solo, la principessa Leila Organa, Luke Skywalker, che ha ormai quasi concluso il suo apprendistato come cavaliere jedi, Chewbecca, R2-D2 e C-3PO si recano sul pianeta Tatooine per salvare Ian, tenuto prigioniero dal perfido criminale Jabba the Hutt nel suo palazzo.

    I primi ad entrare nell' edificio sono R2 e 3PO, che informano Jabba che Luke ha intenzione di venire per contrattare il rilascio di Ian, e si fanno assumere da lui. Poco dopo Leila, fingendosi un cacciatore di taglie, si reca nel palazzo con la scusa di consegnare Chewbe a Jabba, e, durante la notte, sgancia dalla parete della sala del trono del malvivente il blocco di carbonite nel quale il suo amato Ian è ibernato. I banditi che pattugliano l' edificio catturano però i due e li conducono al cospetto del loro capo, che fa imprigionare Ian insieme a Chewbe e aggiunge Leila al suo harem di schiave. Il giorno seguente Luke viene a parlamentare con Jabba, che però tenta di darlo in pasto al rancor che abita nelle grotte sotto al palazzo. Luke riesce però a uccidere il mostro, e Jabba, infuriato, fa allora portare nel deserto i prigionieri, per farli divorare dal Sarlacc, una creatura delle sabbie che impiega molti secoli per digerire le sue vittime. I prigionieri vengono però soccorsi dal loro amico Lando Calrissian, infiltratosi tra gli scagnozzi di Jabba, che aiuta Luke, Ian e Chewbecca a sfuggire ai loro carcerieri. Mentre Luke sale sul galeone a vela di Jabba per salvare Leila, il cacciatore di taglie Boba Fett tenta di fermare i prigionieri, ma Ian con un colpo attiva il suo jetpack, facendolo cadere nella fossa dove dimora il Sarlacc. Approfittando della confusione Leila usa la catena con cui Jabba la lega a sé per strangolarlo, per poi fuggire insieme ai suoi amici.

    Mentre i suoi compagni partono per la base delle truppe ribelli, Luke si reca sul pianeta Dagobah per concludere i suoi studi sotto la guida del maestro jedi Yoda Questi però ha ormai raggiunto la veneranda età di 900 anni, e, poco dopo aver informato Luke di avergli trasmesso tutte le fondamentali conoscenze dell' Ordine jedi, spira trasformandosi in un Fantasma di Forza. Il triste Luke incontra subito dopo il Fantasma del suo primo maestro Obi-Wan Kenobi, il quale gli rivela il segreto sulla famiglia Skywalker cui Yoda accennava: lui non è il solo figlio del jedi rinnegato Anakin Skywalker, ovvero l' Oscuro Signore dei Sith Dart Fener, ma ha una sorella gemella, che altri non è che Leila.

    Partito da Dagobah, Luke partecipa insieme ai suoi compagni ad una riunione dell' Alleanza Ribelle, durante la quale la senatrice Mon Mothma e l' ammiraglio Ackbar rivelano di avere scoperto che l'Impero ha messo mano alla costruzione di una seconda Morte Nera, ancora più potente della prima, che se completata assicurerebbe all' esercito imperiale la vittoria sulla Ribellione. Perché la flotta ribelle possa distruggere la stazione occorre però disattivarne lo scudo spaziale di protezione, la cui fonte d'energia si trova sulla luna boscosa del pianeta Endor, abitata dai pacifici Ewoks. L' attacco al generatore di energia dello scudo viene condotto da un commando comandato da Ian e comprendente anche Luke e Leila. Appena giunti sulla luna boscosa, i soldati ribelli si scontrano con alcune truppe imperiali, che Luke e Leila inseguono a bordo di alcuni speeder rubati. Durante lo scontro Leila cade dal veicolo e viene catturata dal guerriero ewok Wicket W. Warrick, che insieme ad alcuni suoi compagni intercetta l' intero commando Gli Ewoks, però, scambiano C-3PO per una loro divinità, e ben presto accettano di collaborare con l' Alleanza Ribelle. Quella sera stessa Luke rivela a Leila di essere suo fratello e di volersi consegnare al loro padre Dart Fener, per evitare di permettergli di individuare le truppe grazie alla Forza.

    Il giorno seguente Fener conduce Luke a bordo della Morte Nera, per consentire all' Imperatore Darth Sidious, suo spietato maestro, di convertire il ragazzo al Lato Oscuro. Mentre la flotta ribelle guidata dall' ammiraglio Ackbar e da Lando (per l' occasione alla guida del Millenium Falcon) attacca la Morte Nera, e i soldati di Ian assaltano il generatore energetico, Sidious tenta di far nascere in Luke rabbia sufficiente da fare di lui un Sith, rivelandogli che le armi della Morte Nera sono già operative e che il generatore è protetto da una grossa squadra di truppe scelte. La battaglia, infatti, molto presto inizia a volgere al peggio per i ribelli, duramente attaccati nello spazio e in inferiorità numerica sulla luna boscosa. Infine Sidious riesce ad indurre Luke ad assalirlo con la spada laser, facendogli ingaggiare un duello con Fener. Questi durante lo scontro legge la mente del figlio e, dopo avere scoperto che Leila è sua figlia, minaccia Luke di prendere sua sorella come propria allieva. Furioso, Luke aggredisce suo padre e gli taglia la mano destra, ma presto riprende il controllo di sé e smette di combattere, proprio mentre i soldati ribelli, aiutati dagli Ewoks, distruggono il generatore lasciando la Morte Nera indifesa. L' Imperatore capisce quindi che Luke non si farà mai corrompere, e diecide quindi di ucciderlo mediante i Fulmini di Forza..........

    PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE E INCASSI


    Le riprese di Return of the Jedi iniziarono l'11 gennaio 1982 e terminarono il 20 maggio 1982. Le riprese esterne si svolsero per la maggior parte in California, mentre gli interni vennero girati negli Elstree Studios in Inghilterra.

    Il budget del terzo film è stato il più elevato della trilogia di circa 32.000.000 $.

    All'inizio il film doveva intitolarsi Revenge of the Jedi (La vendetta del Jedi) e già alcuni teaser trailer e teaser poster erano stati distribuiti con questo titolo. Poche settimane prima dell'uscita, Lucas cambiò il titolo sostenendo che la parola "Vendetta" era inappropriata, poiché un Jedi non si vendica mai. Il termine venne poi riutilizzato per il titolo dell'Episodio III.
    Il film, come i precedenti due, fu un successo e incassò circa 475.100.000 $ a livello internazionale. Negli Stati Uniti d'America incassò circa 309.306.177 $.
    La pellicola, nonostante il successo, risultò essere quella della prima trilogia ad aver incassato di meno rispetto alle precedenti due.

    CURIOSITA'

    Sono usciti 3 diversi finali di questo episodio. La seconda versione infatti, pubblicata nel 1997 mostra scene di festeggiamenti in pianeti diversi, mai visti prima, e inoltre la colonna sonora finale è diversa dalla versione originale del 1983. Infine nella versione in DVD distribuita in commercio nel 2005,nel finale del film il fantasma di Anakin Skywalker non appare in versione adulta ma in versione giovanile leggermente invecchiata sostituendo Sebastian Shaw che ha interpretato Anakin alla fine della vecchia trilogia con Hayden Christensen che interpreta Anakin negli episodi II e III nella nuova trilogia. Inoltre, nonostante si mantenga la stessa colonna sonora del 1997 sono state aggiunte scene di festeggiamenti anche sui pianeti che nel frattempo sono apparsi negli episodi I, II, III. Infine nell'ultima versione (che dovrebbe essere del 2008) insieme ai 3 fantasmi precedenti, appare anche il fantasma di Qui-Gonn Jiin, ex-maestro di Obi-Wan morto nell'episodio I La Minaccia Fantasma.
    Parecchi errori che si notano all'interno del film, non sono mai stati corretti nelle versioni successive. Come ad esempio sulla luna di Endor, quando Ian Solo fa saltare il generatore dello scudo della Morte Nera, si intravede chiaramente il riflesso di lui, sul vetro che proteggeva gli attori dall'esplosione.

    DOPPIAGGIO

    Il doppiaggio è stato diretto da Mario Maldesi.
    Nella riedizione del 1997, la scena in cui Luke (in ologramma) si presenta a Jabba the Hutt è stata ridoppiata da Francesco Prando. Prando ridoppiò anche alcune brevi sequenze di Luke su Endor.
    Sempre nell'edizione speciale del 1997, alcune brevissime scene di Ian durante il combattimento su Endor, sono state ridoppiate da Angelo Maggi.

    BLOOPER

    Quando C-3PO e R2-D2 sono nel palazzo per la prima volta, si sentono parecchie voci aliene che fanno da sottofondo... Ascoltando con attenzione, si nota che una di queste voci è quella di Greedo, che dice esattamente le stesse parole che aveva detto a Ian Solo in Una nuova Speranza. L'errore consiste nel fatto che l'alieno non potrebbe essere lì, in quanto deceduto.
    In una delle sequenze del palazzo di Jabba, mentre l'ologramma di Luke sta parlando, il film sta in realtà andando al contrario. Dopo un accurato controllo si può notare che il fumo che esce dalla pipa di Jabba si muove verso il basso.
    Cercando di non precipitare nelle fauci del Sarlacc, Lando si tiene ad una cima a mani nude: anche se dopo poco, in un'inquadratura più larga, mostra un paio di guanti neri.

     
    .
  4. mauro255
     
    .

    User deleted





    GUERRE STELLARI: EPISODIO I - LA MINACCIA FANTASMA

    Titolo originale: Star Wars: Episode I - The Phantom Menace
    Paese: USA
    Anno: 1999
    Durata: 133 min
    Regia: George Lucas
    Sceneggiatura: George Lucas
    Produttore: Rick McCallum
    Distribuzione: 20th Century Fox

    Interpreti e Personaggi:

    Liam Neeson: Qui-Gon Jinn
    Ewan McGregor: Obi-Wan Kenobi
    Natalie Portman: Padmé Naberrie Amidala
    Jake Lloyd: Anakin Skywalker
    Pernilla August: Shmi Skywalker
    Ian McDiarmid: Senatore Palpatine/Darth Sidious
    Hugh Quarshie: Capitano Panaka
    Oliver Ford Davies: Sio Bibble
    Anthony Daniels: C-3PO
    Kenny Baker: R2-D2
    Terence Stamp: Cancelliere Finis Valorum
    Samuel L. Jackson: Mace Windu
    Ray Park: Darth Maul
    Silas Carson: Viceré Nute Gunray/Ki-Adi-Mundi
    Sofia Coppola: Saché
    Dominic West: Guardia del palazzo
    Keira Knightley: Sabè
    Andrew Secombe: Watto
    Ahmed Best: Jar Jar Binks
    Frank Oz: Yoda
    Lewis Macleod: Sebulba
    Brian Blessed: Boss Rugnor Nass

    Fotografia: David Tattersall, Nicholas D. Knowland
    Montaggio: Ben Burtt, Paul Martin Smith

    Effetti speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: John Williams
    Scenografia: Gavin Bocquet
    Costumi: Trisha Biggar

    Premi: 1 MTV Movie Awards 2000: Miglior sequenza d'azione


    « La paura è la via per il Lato Oscuro; la paura conduce all' ira, l' ira all' odio, l' odio conduce alla sofferenza »
    (Yoda rivolto a Anakin Skywalker)

    Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (titolo originale Star Wars: Episode I - The Phantom Menace) è il quarto film, in ordine di produzione, della fortunata saga fantascientifica di Guerre Stellari ideata da George Lucas. Il film è stato distribuito nelle sale negli USA il 19 maggio 1999, mentre nelle sale in Italia il 17 settembre 1999.
    In ordine narrativo, come indica il sottotitolo "Episodio I", rappresenta invece l'inizio della saga. È infatti il
    primo film della "nuova trilogia" (episodi I, II e III), antefatto della "trilogia originale" (episodi IV, V e VI).

    TRAMA

    La Galassia è governata da un unico e grande Stato, la Repubblica Galattica, da secoli ormai caduta in una profonda crisi. Essa, così grande e dal sistema antico e inadeguato, non al passo con i tempi, è caduta vittima della corruzione, di cui il Senato Galattico, composto dai rappresentanti dei pianeti aderenti alla Repubblica, si è fatto portavoce.

    Gli stessi Cavalieri Jedi, un ordine di monaci guerrieri garanti della pace e della giustizia, che traggono potere dal Lato Chiaro del mistico campo energetico chiamato Forza, hanno inconsapevolmente perso buona parte della propria capacità di percepire il futuro e di mantenere l'ordine nella Repubblica.

    In risposta a una legge sulla tassazione verso le rotte commerciali al di fuori dei confini dello spazio repubblicano, promulgata dal Senato Galattico, la Federazione dei Mercanti, gestita dall'avido Viceré Nute Gunray, mette sotto embargo con un flotta di astronavi il pianeta Naboo, che di recente ha eletto al governo la quattordicenne regina Padmé Naberrie Amidala. Disperato, il Cancelliere della Repubblica Finis Valorum invia due Jedi, il maestro Qui-Gon Jinn e il suo allievo padawan Obi-Wan Kenobi, in veste di negoziatori.

    Giunti sull' astronave usata come quartier generale da Gunray, il maestro Jedi e il discepolo vengono aggrediti dai droidi da battaglia che costituiscono l'esercito privato della Federazione. Nascondendosi in una delle astronavi che trasportano carri armati AAT e MTT carichi di droidi, essi giungono segretamente sulla superficie di Naboo e cercano di mettersi in contatto con la regina. Qui-Gon intuisce che c'è un piano più ampio dietro a quell'assedio, che non si tratta solo di una banale questione commerciale, poiché Naboo è troppo lontano dai pianeti più influenti della Repubblica per poter essere seriamente messo sotto embargo. Nute Gunray, il suo consigliere Rune Haako, il capitano della flotta Daultay Dofine) e il Senatore della FederazioneLott Dod, infatti, prendono ordini da Darth Sidious, l'attuale Oscuro Signore dei Sith, ovvero dei Jedi rinnegati e malvagi, devoti al Lato Oscuro della Forza, che si riteneva scomparsi dopo il massacro ordito dai Jedi Chiari un millennio prima. Questo misterioso individuo dichiara a Gunray di avere potere in Senato, e promette di revocare la legge sulla tassazione dei confini repubblicani a patto che la Federazione, con il suo intervento, causi una crisi nel governo.

    Giunti nelle paludi del pianeta, Qui-Gon e Obi-Wan salvano la vita a Jar Jar Binks, un maldestro abitante di Naboo appartenente alla specie anfibia Gungan che giura loro un debito di vita. Jar Jar conduce i due nella città Otoh Gunga e qui Qui-Gon tenta di convicere il Boss Rugor Nass, capo dei Gungan, a mettere da parte i dissapori tra il suo popolo e gli umani nabooiani per fare fronte comune contro la Federazione. I leader gungan ritengono però che le loro città subacquee siano al sicuro e si limitano ad autorizzare i due Jedi a portare con loro Jar Jar (che era stato esiliato per la sua pericolosa goffaggine) e a noleggiare un sottomarino Bongo con il quale arrivano a Theed, capitale degli umani nabooiani, e liberata la regina Padmé Amidala, la convincono a raggiungere il pianeta Coruscant, la capitale della Repubblica, per poter esporre il caso del suo mondo al Senato Galattico. L'astronave personale della sovrana, pilotata da alcuni agenti e piloti del Capitano Panaka, capo della polizia nabooiana, riesce incredibilmente a decollare, ma il fuoco delle navi della Federazione danneggia gravemente il propulsore dell'iperguida del veicolo, che solo grazie alle riparazioni di emergenza effettuate dal droide astromeccanico reale R2-D2 riesce a raggiungere l'iperspazio. Preoccupati per la fuga della regina, Gunray e Haako chiedono consiglio a Sidious, che decide di inviare il suo abile apprendista Darth Maul a cercare la regina Padmé, la cui firma è necessaria per rendere legale la degenerazione dell'embargo in occupazione militare

    Frattanto il guasto costringe i fuggiaschi a sostare su Tatooine, un mondo controllato da malviventi al di fuori dei confini repubblicani e, conseguentemente, del controllo della Federazione dei Mercanti. Mentre cercano i ricambi necessari per l' astronave, Qui-Gon, Jar Jar, Padmé (cammuffatasi da ancella) ed R2 raggiungono il villaggio di Mos Espa e lì incontrano il piccolo Anakin Skywalker, uno schiavo di nove anni che vive con sua madre Shmi e con il suo droide protocollare personale C-3PO (da lui stesso assemblato) e lavora per l'avido rottamaio Watto. L'incontro segnerà una svolta importantissima, ma inattesa: il piccolo, infatti, ha una enorme predisposizione naturale per l'uso della Forza, e ciò potrebbe renderlo il Prescelto di cui un'antica profezia Jedi parla da secoli.

    Qui-Gon viene a sapere che Anakin ha costruito un veicolo da corsa sguscio e che nella città sta per tenersi la competizione Boonta Eve Classic PodRacers, organizzata dal gangster Jabba the Hutt, e, fingendosi il proprietario del veicolo, convince Watto a far competere Anakin, stipulando con lui questo accordo: se Anakin vincerà, il rottamaio riceverà l'intero premio e darà gratuitamente i pezzi di ricambio al Jedi, che, in caso di sconfitta, lo indennizzerà cedendogli la sua astronave. Il giorno seguente, appena prima dell'inizio della corsa, Qui-Gon propone a Watto anche un secondo patto: in caso di vittoria, Anakin e Shmi saranno liberati dal loro padrone, che riceverà lo sguscio se Anakin perderà. Watto però afferma che due schiavi valgano più di uno sguscio, e decide di liberare solo Anakin. La già pericolosa corsa viene ulteriormente movimentata dalle scorrettezze del noto pilota Sebulba e dall'agguato teso ai concorrenti da alcuni predoni Tusken, ma, grazie ai riflessi tipici di chi è sensibile alla Forza, Anakin riesce a trionfare, ottenendo la libertà e i materiali necessari ai suoi nuovi amici, insieme ai quali parte. A sorpresa, Darth Maul (giunto su Tatooine sul suo Infiltratore Sith) aggredisce Qui-Gon, che solo per miracolo riesce a sopravvivere.

    Giunta finalmente a Coruscant, Padmé Amidala incontra il Senatore Palpatine, rappresentante di Naboo, il quale le riferisce che il Cancelliere Valorum ha le mani legate dai burocrati manovrati dal Senatore Dodd ed è impotente di fronte a questa crisi. Spronata dal Senatore, Padmé richiede una mozione di sfiducia verso il Cancelliere Valorum, con grande approvazione in tutto il Senato Galattico, che costringe il politico a dimettersi.

    Qui-Gon e Obi-Wan fanno poi rapporto a Yoda, Gran Maestro dell'Ordine Jedi, e al suo luogotenente Mace Windu circa il presunto Sith che li ha aggrediti a Tatooine e su Anakin Skywalker, convinti che sia la chiave per il riscatto della Galassia. Il Consiglio dei Jedi nega però l'addestramento di Anakin, in quanto è troppo grande per iniziare il tirocinio. Inoltre in lui si scorgono molte paure, istigatrici per eccellenza al Lato Oscuro della Forza, per cui i Maestri Jedi concludono che se fosse addestrato, egli si rivelerebbe una pericolosa arma di distruzione nei confronti di tutta la Galassia. Yoda riassegna Qui-Gon come guardia del corpo di Padmé, che nel frattempo ha deciso di ritornare a Naboo, volendo respingere la Federazione dei Mercanti a fianco del proprio popolo.

    Tornata sul suo rinascimentale pianeta, Padmé riunisce gli agenti della polizia sfuggiti alla cattura e si incontra con Boss Nass, col quale stipula un'alleanza. La Grande Armata Gungan, guidata da Jar Jar e dal capitano Tarpals, attira i droidi che proteggono Theed fuori dalla città, consentendo al commando guidato dalla regina di entrare nel palazzo reale per tentare di catturare Gunray e Haako. Durante la sparatoria nel palazzo Anakin, nascostosi a bordo di un caccia stellare, avvia accidentalmente il veicolo, e attacca insieme ai piloti della flotta nabooiana la nave della Federazione che, sotto il comando di Dofine, telecomanda i droidi. Frattanto Qui-Gon e Obi-Wan affrontano di nuovo Darth Maul, giunto su Naboo per partecipare alla battaglia, che li obbliga a separarsi dagli uomini della Regina......

    PRODUZIONE


    La pre-produzione del film è iniziata nel 1996, mentre le riprese sono state suddivise da George Lucas in principali e secondarie.

    Le principali sono iniziate ufficialmente il 26 giugno 1997 e concluse il 30 settembre 1997, mentre le secondarie sono iniziate a marzo 1998 e durate fino a luglio 1998. Le riprese generali si sono svolte presso gli studi cinematografici Fox in Australia e USA, mentre il set di Tatooine e la gara nell'arena di Mos Espa sono stati creati e ripresi in Tunisia.

    Il palazzo reale dei Naboo, invece, non è un set ma è la Reggia di Caserta.

    La tecnologia utilizzata per girare La minaccia fantasma è ancora quella tradizionale, analogica; si tratta dell'ultimo film della saga ad essere girato in questo modo, il successivo infatti ha visto l'utilizzo della nuova tecnologia digitale. Dopo L'attacco dei cloni, La minaccia fantasma è il film con il budget più alto della nuova trilogia: circa 115 000 000 $

    In Italia il film è uscito il 5 aprile 2000 in VHS, successivamente nel 2001 è stato riprodotto in DVD con un'unica edizione a due dischi.

    CITAZIONI E RIFERIMENTI

    Nell'episodio Fatti e Assuefatti della serie televisiva I Simpson è presente un'elaborata parodia di La minaccia fantasma. La citazione ha lasciato perplessi molti in quanto Guerre Stellari e George Lucas vengono parodiati spesso nella serie, mentre in quell'occasione il titolo del film era Cosmic Wars e tutti i nomi dei personaggi erano storpiati.
    Grande fan di film epici e storici, Lucas afferma che per realizzare la corsa degli sgusci, in cui Anakin si riscatta dalla schiavitù, si è ispirato all'indimenticabile corsa delle bighe del film Ben-Hur, così come si è ispirato a Spartacus per la dislocazione in falangi delle truppe robotiche della Federazione dei Mercanti.
    Come omaggio al suo amico Steven Spielberg, all' interno de La minaccia fantasma, Lucas ha creato dei personaggi molto simili a E.T (chiamati bambini del pianeta verde), per i quali ha creato una breve storia di sfondo. Uno di essi è il senatore Grebleips (Spielberg invertito), che manda in spedizione extragalattica alcuni dei suoi accoliti. Uno di questi pare sia l'alieno poi dimenticato sulla Terra.
    L'alieno volante Watto assomiglia molto all'extraterrestre Gonzo, uno dei pupazzi del Muppet Show.


    CURIOSITA'


    Il titolo del film La minaccia fantasma, fa riferimento a Darth Sidious, in quanto membro dell'ordine Sith, ritenuto estinto da un millennio, e in quanto appare sempre, tranne che in una scena, sotto forma di ologramma.
    Molto amico del regista Francis Ford Coppola, Lucas affida alla figlia Sofia la parte di Sachè, una delle ancelle della Regina Amidala.
    Keira Knightley interpreta l'ancella Sabé, che in alcune sequenze si finge la regina Padmé Amidala per motivi di sicurezza.
    Alla fine dei titoli di coda si può sentire il respiro di Darth Vader.
    Il maestro jedi Yoda in questa pellicola è ancora un pupazzo animatronico, laddove invece nei seguenti episodi della saga sarà una creatura generata interamente al computer. Lucas ritenne che nel 1999 la tecnologia non fosse ancora matura per realizzare un personaggio simile digitalmente. La parola yodha in sanscrito significa "guerriero, soldato, combattente".

    DOPPIAGGIO

    Lucas ha imposto per la Nuova Trilogia, che il nome dei due droidi restasse uguale alla versione originale, quindi R2-D2 e C-3PO, al posto di C1-P8 e D-3BO (i nomi nella versione italiana della Trilogia Classica).
    La versione italiana del film è stata curata da Filippo Ottoni.
    Nella versione originale, Nute Gunray e Rune Haako hanno un leggero accento orientale al contrario della versione italiana, dove presentano un ben più caratteristico accento russo.
    C'è un grave errore di pronuncia per il nome del Senatore Palpatine: nella versione italiana viene pronunciato "Palpatàin", al posto della corretta pronuncia originale "Pàlpatin".
    Altro grave errore è presente nel doppiaggio italiano della Regina Amidala: in certi momenti Natalie Portman non ha la voce di Federica De Bortoli, ma quella della doppiatrice di Sabé (interpretata da Keira Knightley), vale a dire la guardia del corpo di Padmé che prende si finge la Regina nei momenti pericolosi.
    Il doppiaggio italiano ha suscitato molte polemiche a causa di parecchi errori, sia di traduzione sia di doppiaggio. Nel gennaio 2002 è stata persino organizzata una petizione per richiedere una cura maggiore per l'episodio successivo L'attacco dei cloni.
     
    .
  5. mauro255
     
    .

    User deleted





    GUERRE STELLARI: EPISODIO II - L'ATTACCO DEI CLONI

    Titolo originale: Star Wars: Episode II - Attack of the Clones
    Paese: Stati Uniti d'America
    Anno: 2002
    Durata: 143 min
    Regia: George Lucas
    Soggetto: George Lucas
    Sceneggiatura: George Lucas, Jonathan Hales
    Distribuzione: 20th Century Fox

    Interpreti e Personaggi:

    Ewan McGregor: Obi-Wan Kenobi
    Hayden Christensen: Anakin Skywalker
    Natalie Portman: Padmè Amidala
    Christopher Lee: Conte Dooku/Darth Tyranus
    Samuel L. Jackson: Mace Windu
    Ian McDiarmid: Canc. Palpatine/Darth Sidious
    Pernilla August: Shmi Skywalker-Lars
    Anthony Daniels: C-3PO
    Kenny Baker: R2-D2
    Temuera Morrison: Jango Fett
    Daniel Logan: Boba Fett
    Jimmy Smits: Sen. Bail Organa
    Jack Thompson: Cliegg Lars
    Leeanna Walsman: Zam Wesell
    Rose Byrne: Dormé
    Oliver Ford Davies: Sio Bibble
    Jay Laga'aia: Cap. Typho

    Fotografia: David Tattersall
    Montaggio: George Lucas (non accreditato), Ben Burtt
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic
    Musiche: John Williams
    Scenografia: Gavin Bocquet

    Premi: 1 MTV Movie Awards 2003: Miglior combattimento (Yoda contro Christopher Lee)


    Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni è un film del 2002, diretto da George Lucas.

    È il quinto film, in ordine di produzione, della fortunata saga fantascientifica di Guerre Stellari ideata da George Lucas. Costituisce, inoltre, il secondo della "Nuova trilogia" (episodi I, II e III), prequel della "Trilogia originale" (episodi IV, V e VI).

    Il film narra dell'ascesa al potere del futuro Imperatore Palpatine, interpretato da Ian McDiarmid, e dell'amore tra il giovane aspirante Jedi Anakin Skywalker, interpretato da Hayden Christensen, e la senatrice Padmé Amidala, interpretata da Natalie Portman.

    Presentato fuori concorso al 55° Festival di Cannes, il film è uscito nelle sale in contemporanea mondiale il 16 maggio 2002

    TRAMA

    Sono trascorsi dieci anni dalla Crisi di Naboo, e dalla successiva elezione del senatore Palpatine al titolo di Cancelliere della Repubblica Galattica. La Galassia, ora, è sull'orlo della guerra civile, in quanto il Conte Dooku, ex cavaliere Jedi allievo di Yoda e maestro di Qui-Gon Jinn, dopo anni di silenzio, è di recente tornato sulla scena repubblicana rivelando di essere divenuto col nome di Darth Tyranus il nuovo allievo del misterioso Oscuro Signore dei Sith Darth Sidious e creando per ordine del suo maestro la Confederazione dei Sistemi Indipendenti, un movimento di pianeti secessionisti sempre più potente. Il Senato Galattico è diviso in due su una questione di vitale importanza circa la risoluzione della crisi politica e sociale: accettare oppure no la fondazione di un esercito che recuperi il controllo dei pianeti separatisti e che impedisca a Dooku di proseguire nei suoi oscuri intenti.

    Padmè Naberrie Amidala, ex regina di Naboo e ora senatrice del pianeta insieme al suo vecchio amico Jar Jar Binks, è a capo del movimento lealista, e, appena giunta sul pianeta Coruscant, viene attaccata da un misterioso attentatore, che fa esplodere la sua astronave. Padmé e il capitano Typho, sua guardia del corpo, si salvano però dall'aggressione, in quanto erano saliti per sicurezza sui caccia stellari che scortavano la senatrice, sostituita a bordo della nave consolare da una delle agenti di sicurezza del capitano. Il maestro Jedi Mace Windu, in accordi con Yoda, le affida come scorta personale il maestro Obi-Wan Kenobi e il suo padawan Anakin Skywalker, ora ventenne.

    Quella sera stessa la sicaria, che si rivela essere la cacciatrice di taglie Zam Wesell, assale nuovamente Padmé, ma viene catturata dai due Jedi, e, appena prima di rivelare loro il nome del suo mandante, uccisa da quest'ultimo. Obi-Wan svolge quindi delle accurate indagini per scoprire l' identità di coloro che vorrebbero morta la senatrice. I primi indizi condurrebbero a un certo Jango Fett, un temuto ed esperto cacciatore di taglie mandaloriano. Le tracce successive conducono il maestro Jedi su Kamino, un mondo al di fuori dello spazio repubblicano dove esistono famose fabbriche di cloni e la cui ubicazione è stata rimossa dall'archivio del Tempio jedi.

    Padmè e Anakin vengono mandati su Naboo, dove la senatrice può risultare molto più al sicuro. Ed è proprio lì che, violando le ferree leggi del codice degli Jedi, Anakin si innamora della giovane e carismatica politica, che lo ricambia ma cerca di negare l' evidenza per non mettere in pericolo la carriera di Jedi del ragazzo: ai Jedi è infatti proibito sposarsi. Messosi in contatto con il Consiglio degli maestri jedi, Obi-Wan rivela di aver scoperto che Jango Fett è stato assunto dal maestro Jedi Sifo-Dyas, assassinato un decennio prima, per fare da matrice a un esercito di cloni voluto dal Consiglio stesso. Yoda e Mace Windu, in realtà, non ne sanno nulla, e ordinano a Obi-Wan di portare Fett davanti a loro.

    Anakin ha frattanto una serie di incubi spaventosi che riguardano sua madre, Shmi. Deciso a salvarla dal destino di morte che vedeva per lei in sogno, Anakin lascia Naboo insieme a Padmé e a R2-D2, (il droide astromeccanico personale di Padmé) alla volta di Tatooine, suo pianeta natale. Qui i due incontrano Watto, il rottamaio che possedeva Anakin quando era uno schiavo, che spiega loro di avere venduto Shmi e C-3PO (il droide protocollare di Anakin) al fattore vedovo Cliegg Lars, che vive nel deserto con suo figlio di primo letto Owen e con sua nuora Beru Whitesun, il quale ha liberato la donna e si è sposato con lei. Giunti a casa Lars, i due vengono a sapere che Shmi è stata rapita da alcuni predoni Tusken mesi prima, e che a nulla è valso il tentativo di liberarla compiuto da Cliegg e da altri contadini, tornati a casa decimati. L' apprendista Jedi si mette in cerca di sua madre, ma, quando la ritrova, arriva appena in tempo per vederla morire a causa dei maltrattamenti subiti dai Tusken. Colto da sentimenti di rabbia e odio, Anakin usa i suoi poteri della Forza per uccidere l' intero accampamento di beduini, sperimentando per la prima volta il malvagio potere del Lato Oscuro della Forza, come il Consiglio Jedi aveva previsto e temuto.

    Nel frattempo, Obi-Wan ha inseguito Jango Fett e suo figlio Boba (anch'egli un clone di Jango non modificato) fino al pianeta Geonosis, sul quale assiste alla prima riunione del Consiglio Separatista, durante la quale i capi della Federazione dei Mercanti, dell'Alleanza Corporativa, del Clan Bancario Intergalattico, della Tecno Unione e della Gilda del Commercio assicurano a Dooku il loro supporto alla causa separatista. Inoltre Obi-Wan scopre che Fett e la sua socia Wesell stavano attentando alla vita di Padmé per ordine di Nute Gunray, il viceré della Federazione dei Mercanti, desideroso di vendicarsi dell'umiliazione subita dall'ex-sovrana di Naboo. Il maestro jedi invia una richiesta di aiuto ad Anakin e a Padmé (che a loro volta la inviano al Consiglio jedi), ma viene fatto prigioniero dall'esercito separatista e trascinato di fronte a Dooku in persona, il quale gli propone di seguirlo nella sua lotta per il potere. Il Sith, infatti, è fermamente convinto che la Repubblica Galattica sia ormai completamente corrotta, tanto che essa è finita sotto l'indiscusso potere del suo maestro Darth Sidious. Obi-Wan, però, rifiuta categoricamente.

    Il Cancelliere Palpatine e un piccolo gruppo di senatori vengono messi al corrente della creazione segreta su Kamino dell'esercito di cloni, ma il Senato è ancora diviso. In una seduta del gran collegio, a Palpatine vengono affidati poteri d'emergenza, di cui il Cancelliere fa uso per ordinare la fondazione dell'esercito repubblicano.

    Anakin e Padmé, insieme a R2-D2 e C-3PO (che ha deciso di seguire il suo creatore dopo il funerale di Shmi) raggiungono Geonosis, ma vengono anch'essi catturati da Dooku, il quale ordina di gettarli in una vicina arena insieme a Obi-Wan perché vengano giustiziati; Padmè credendo di morire confessa al giovane di amarlo prima di entrare nell'arena.

    A sorpresa, Yoda interviene con l'esercito di cloni, liberando gli ostaggi e, in seguito, inseguendo Dooku, il suo vecchio apprendista. Su tutto il pianeta infuria una battaglia tra i cloni, affiancati dai Jedi, e i droidi da battaglia separatisti. Durante la battaglia viene ucciso perfino Jango Fett, per mano del maestro Windu.

    Dooku affronta in duello con la spada laser Obi-Wan e Anakin, al quale taglia il braccio destro. Non potendo battere Yoda, sfrutta un diversivo e si dà alla fuga verso il pianeta Coruscant, per incontrare il suo maestro Darth Sidious.

    Ora la Repubblica Galattica è pronta a scendere in guerra contro i temuti separatisti: l'esercito di cloni tratto da Jango Fett attende solo gli ordini del Cancelliere Palpatine.

    I Jedi sono allarmati: la Guerra dei Cloni ha inizio, e il Lato Oscuro getta la sua ombra su tutto. Neppure Yoda, con la sua sconfinata conoscenza del Lato Chiaro, è in grado di percepire il futuro a seguito di questo conflitto.

    Intanto su Naboo Anakin (il cui arto è stato sostituito da un protesi meccanica) e Padmé si sposano segretamente con soli testimoni C-3PO ed R2-D2.


    COLONNA SONORA

    « Con un film normale, vai a sentire la colonna sonora per la prima volta con una certa ansia e trepidazione perché non sai esattamente cosa sentirai. Per noi è l'esatto opposto: non vediamo l'ora di andare a Londra per sentire le musiche. Perché con John [Williams] non ci chiediamo mai "Funzionerà?", in quanto sappiamo già che funzionerà »
    (Rick McCallum, parlando della colonna sonora di John Williams)

    La colonna sonora del film è stata scritta e condotta da John Williams, compositore che ha lavorato a tutti e sei i film della saga. Il tema principale di questo film è "Across The Stars", una melodia romantica che incornicia l'amore tra Anakin e Padmé, inusuale per la saga. Secondo Rob Theakston, "Williams ha ormai sviluppato un proprio linguaggio musicale che scorre parallelo a quello di Lucas, permettendo un ottimo prodotto finale".[2] La tracklist è composta da 13 tracce più una traccia bonus (dal titolo "On the Conveyor Belt") che si poteva ottenere comprando il Cd in uno dei negozi appartenenti alla catena di supermercati americana "Target":

    1.Star Wars Main Title and Ambush on Coruscant – 3:46
    2.Across the Stars: Love Theme from Attack of the Clones – 5:33
    3.Zam the Assassin and the Chase Through Coruscant – 11:07
    4.Yoda and the Younglings – 3:55
    5.Departing Coruscant – 1:44
    6.Anakin and Padme – 3:57
    7.Jango's Escape – 3:48
    8.The Meadow Picnic – 4:14
    9.Bounty Hunter's Pursuit – 3:23
    10.Return to Tatooine – 6:57
    11.The Tusken Camp and the Homestead – 5:54
    12.Love Pledge and the Arena – 8:29
    13.Confrontation with Count Dooku and Finale – 10:45
    14.On the Conveyor Belt – 3:02 (traccia bonus)
    Tempo totale: 73:43 (76:47 la versione con la traccia bonus)

    Il Cd (uscito il 23 aprile 2002), per un periodo limitato, aveva quattro diverse copertine (oltre a quella normale, la locandina, erano ritratti Anakin e Padmè, Yoda e Jango Fett) ed era allegato un CD-ROM contenente un salvaschermo per PC.


    PRODUZIONE
    La pre-produzione di Episiodio II è stata fatta insieme a quella della minaccia fantasma nel 1996 poiché George Lucas era già deciso a produrre tre film.

    Per le riprese della nuova trilogia Lucas ha deciso di dividerle in due parti: quelle principali e quelle secondarie, girandole in tempi distanti tra loro.

    Le riprese principali di Episodio II sono iniziate ufficialmente il 26 giugno 2000 e terminate il 20 settembre 2000; le riprese secondarie sono iniziate a marzo 2001 e terminate a luglio 2001. Entrambe le riprese sono state girate presso i sette studi cinematografici Fox in Australia e negli USA.

    Le scene di Naboo, il pianeta dei laghi, sono state girate quasi interamente in Italia all' interno di Villa Balbianello a Lenno sul Lago di Como, alcune scene di Naboo sono state girate a Siviglia nella celebre Plaza de España Le scene girate in Italia sul lago di Como sono state poi ritoccate per eliminare i centri abitati, aggiungere due isole al centro del lago e le cupole sui tetti della villa.

    Mentre come ambientazione per gli interni del palazzo reale dei Naboo è stata usata la Reggia di Caserta.

    L'attacco dei cloni, a differenza del primo film della trilogia, è stato il primo film in assoluto della saga di Star Wars a essere stato girato interamente con la tecnologia digitale; è stato anche uno dei primi film del nuovo millennio a essere girato con quella tecnologia avanzata

    BOX OFFICE

    Il film ha ottenuto un buon incasso internazionale, di circa 649.400.000 $ nel mondo, nelle sale americane il film ha incassato 310.676.000 $, mentre nelle sale in italia il film ha incassato circa 8.160.517 €.

    CURIOSITA'

    Liam Neeson sarebbe dovuto apparire brevemente come Fantasma di Forza appartenente al defunto Jedi Qui-Gon Jinn, ma un incidente di moto gli impedì di partecipare alle riprese. Nonostante questo, nel film è presente una battuta fuori campo di Neeson, durante la meditazione di Yoda (subito dopo il massacro dei Tusken da parte di Anakin).
    Il personaggio di Yoda, a differenza dei precedenti film, è stato completamente realizzato in computer grafica, così come l'intero esercito di cloni.
    Le scene della Reggia di Naboo sono state girate nella Reggia di Caserta, come nell' episodio I.
    Tra gli attori provinati per il ruolo di Anakin: Ryan Phillippe, Leonardo DiCaprio, Paul Walker e lo scomparso Jonathan Brandis.
    Il film è stato candidato al Razzie Awards nella categoria peggior film dell'anno.

    DOPPIAGGIO

    Dopo una protesta da parte dei fans, riguardante il doppiaggio di Episodio I, la Lucasfilm decise di cambiare direttore di doppiaggio, affidando la direzione del film a Claudio Sorrentino.
    Inizialmente Sorrentino avrebbe voluto utilizzare Chiara Colizzi come voce di Padmè Amidala, Luca Ward e Sergio Graziani per ruoli mai chiariti. Tutto questo venne negato dallo studio in America, per mantenere una certa continuità di voci con il precedente film.
    In Episodio I, la voce di Palpatine/Darth Sidious era affidata a due doppiatori differenti, cioè Carlo Reali (Palpatine) e Gianni Bonagura (Sidious). In questo film è rimasta, giustamente, solo la voce di Reali sia per il Cancelliere sia per il Sith.
    A causa di numerose lamentele arrivate dai fans per i dialoghi di Star Wars: Episodio I, in questo secondo episodio la voce con accento russo del viceré della Federazione dei Mercanti Nute Gunray, è stata sostituita con una meno caratterizzata.

     
    .
  6. mauro255
     
    .

    User deleted





    GUERRE STELLARI: EPISODIO III - LA VENDETTA DEI SITH

    Titolo originale: Star Wars: Episode III - Revenge of the Sith
    Lingua originale: inglese
    Paese: USA
    Anno: 2005
    Durata: 141 min

    Regia: George Lucas
    Soggetto: George Lucas
    Sceneggiatura: George Lucas
    Produttore: Rick McCallum
    Produttore esecutivo: George Lucas
    Casa di produzione: LucasFilm
    Distribuzione (Italia): 20th Century Fox

    Interpreti e Personaggi:

    Ewan McGregor: Obi-Wan Kenobi
    Hayden Christensen: Anakin Skywalker / Dart Fener
    Natalie Portman: Padmé Amidala
    Ian McDiarmid: Canc. Palpatine / Darth Sidious
    Samuel L. Jackson: Mace Windu
    Kenny Baker: R2-D2
    Anthony Daniels: C-3PO
    Jimmy Smits: Sen. Bail Organa
    Christopher Lee: Conte Dooku / Darth Tyranus
    Temuera Morrison: Com. Cody
    Peter Mayhew: Chewbecca
    Bruce Spence: Tion Medon
    Silas Carson: Ki-Adi-Mundi
    Silas Carson II: Nute Gunray
    Frank Oz: Yoda
    James Earl Jones: Dart Fener
    Matthew Wood: Grievous

    Fotografia: David Tattersall
    Montaggio: Roger Barton, Ben Burtt
    Effetti speciali: Industrial Light & Magic (Supervisori: John Knoll e Roger Guyett)
    Musiche: John Williams
    Scenografia: Gavin Bocquet
    Costumi: Trisha Biggar
    Trucco: Dave Elsey, Annette Miles

    PREMI:

    1 Saturn Award 2005 Per il miglior film di fantascienza a George Lucas
    1 Saturn Award 2005 Per la miglior colonna sonora a John Williams
    1 MTV Movie Awards 2006 Miglior cattivo (Hayden Christensen)
    1 People's Choice Awards 2006 al Miglior film
    1 nomination agli Oscar per il Miglior Trucco a Dave Elsey e Annette Miles
    8 nomination agli Saturn Award 2005


    « I've waited a long time for this moment, my little, green friend »
    « Aspettavo da tanto tempo questo momento, mio piccolo verdastro amico »
    (Palpatine rivolto a Yoda)

    Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith è un film del 2005, diretto da George Lucas.

    Si tratta del sesto ed ultimo film, in ordine di produzione, della fortunata saga fantascientifica di Guerre Stellari, ideata e scritta da George Lucas, e costituisce l'anello di congiunzione tra la nuova trilogia (episodi I, II e III) e la trilogia originale (episodi IV, V e VI), chiudendo la storia iniziata ventotto anni prima: è l'episodio in cui lo Jedi Anakin Skywalker abbraccia il Lato Oscuro della Forza diventando così il malvagio Dart Fener (trasposizione italiana dall'originale inglese Darth Vader).

    Lucas aveva da tempo dichiarato come questo sarebbe stato, dopo i due prequel dedicati ad un pubblico più giovane, l'episodio più cupo e, in qualche modo, più violento dell'intera saga.

    Il film fu presentato, fuori concorso, al 58° Festival di Cannes, il 15 maggio 2005, per poi essere distribuito nelle sale negli USA e nel resto del mondo a partire da mercoledì 19 maggio 2005 in Italia il film è uscito nelle sale il 20 maggio 2005 con anteprima nazionale il 19 maggio. La vendetta dei Sith è uno dei maggiori incassi nella storia del cinema, classificandosi quindicesimo, mentre è secondo nella lista dei film della saga, dietro soltanto a La minaccia fantasma.
    Il film è considerato da molti superiore ai primi due prequel, anche per il modo in cui si riallaccia senza sfasature al primo, originale episodio, Una nuova speranza.

    TRAMA


    Le Guerre dei cloni, tra la Repubblica Galattica e la Confederazione dei Sistemi Indipendenti, a tre anni dal loro inizio, sono in pieno svolgimento. La galassia è bruciata dal suo fuoco devastatore, e l'influenza del Lato Oscuro della Forza si è diffusa ovunque, schiacciando il Lato Chiaro.

    Il generale separatista Grievous ha colpito al cuore la Repubblica rapendo da Coruscant il Cancelliere repubblicano Palpatine, che governa la Galassia da ormai tredici anni.

    Signore della guerra massacrato in battaglia molto tempo prima, recuperato dal Conte Dooku e da lui dotato di arti ed organi artificiali, Grievous divenne il temibile leader militare dell' esercito separatista, metà alieno e metà droide, addestrato nell' uso della spada laser. Egli risponde direttamente agli ordini del fantomatico Oscuro Signore dei Sith Darth Sidious. Nessuno sa, però, che Palpatine e Darth Sidious sono la stessa persona e che tutta la guerra dei cloni, compreso il finto rapimento, è volta a creare una situazione di disordine e caos per permettere al Cancelliere di acquisire sempre più potere raggiungendo così il suo vero scopo: fondare un Impero Galattico, come quello governato dai Sith millenni prima.

    Ignaro di ciò, il maestro Jedi Obi-Wan Kenobi, diventato generale come tanti altri Jedi, organizza insieme al cavaliere Anakin Skywalker, ormai diventato quasi un fratello per lui, una spedizione spaziale per salvare il Cancelliere. Nel frattempo la battaglia infuria sui cieli di Coruscant.

    Penetrati nella Invisible Hand, la nave ammiraglia dei separatisti, i due Jedi raggiungono il prigioniero Palpatine, affrontando il Conte Dooku. Dopo aver messo fuori gioco Obi-Wan, Dooku si scaglia su Anakin, ma costui, tentato nuovamente dal Lato Oscuro, lo sconfigge e, spronato dagli incitamenti del Cancelliere, gli taglia la testa vendicandosi della gravissima ferita che il Conte gli aveva recato all' inizio della guerra durante la battaglia di Geonosis. Dopo la morte di Dooku e la vittoria dell' esercito dei cloni repubblicani nei cieli di Coruscant, il comando dei separatisti viene assunto dal Generale Grievous.

    L' Invisible Hand ha però subito gravi danni e sta per precipitare verso il pianeta. Il Generale approfitta dello stato d' allarme e scappa attraverso i gusci di salvataggio, non lasciando via di scampo per gli altri. Anakin prende il controllo della nave e, con un brusco atterraggio d'emergenza, riesce a salvare Obi-Wan e Palpatine.

    Liberato il Cancelliere, il Consiglio degli Jedi ora deve preoccuparsi di stanare gli ultimi avanzi dei separatisti. Anakin, al ritorno dalla missione, incontra la senatrice Padmé Naberrie Amidala, che ha sposato in segreto all' inizio della guerra, e lei gli comunica di essere incinta.

    Dopo la liberazione, la condotta di Palpatine desta una viva preoccupazione nel Consiglio degli Jedi: i suoi poteri decisionali aumentano a dismisura, divenendo addirittura permanenti. È evidente che le pur straordinarie capacità di Palpatine di annebbiare le menti dei Jedi sono infine giunte a un limite ed è per questo che egli nomina il fidato amico Anakin quale suo personale rappresentante presso il Consiglio. Lo scetticismo del Consiglio nei confronti di Anakin, giudicato troppo giovane per farne parte, contribuirà ad allontanare il giovane Skywalker dai Jedi e a porlo sempre più sotto l' ala protettiva del Cancelliere.

    Tuttavia, il Consiglio sembra capire la situazione che si va delineando e la mossa dei Jedi, infatti, non si fa attendere: Obi-Wan, per ordine di Yoda, incarica Anakin di tenere sotto controllo il Cancelliere. Se questi non rinuncerà ai poteri d' emergenza alla fine della guerra civile, dovrà essere deposto dalla carica di statista.

    Mentre Obi-Wan si dirige verso Utapau, dove i cloni hanno localizzato il rifugio personale di Grievous, e Yoda si reca su Kashyyyk per combattere al fianco dei suoi amici Wookiee, il fascino di Palpatine inizia ad esercitare un'influenza sempre più forte su Anakin. L'idea di tradire un amico e un benefattore come il Cancelliere appare al giovane Jedi come vile e meschina. Palpatine percepisce il conflitto che dilania l anima di Skywalker e al tempo stesso la forte paura di perdere Padmé, come, anni prima, aveva perduto l' amata madre Shmi. Decide quindi di agire per portare a sé Anakin Skywalker, colui che, secondo la Profezia, avrebbe dovuto riportare l' equilibrio nella Forza.

    L' occasione è una serata all' Opera Galattica, organizzata per celebrare la vittoria nella battaglia di Coruscant. Il diabolico Sith spiega ad Anakin come lo scopo sia dei Jedi sia dei Sith sia quello di raggiungere un sempre maggior potere: quello che stanno facendo i Jedi chiedendogli di spiarlo sarebbe infatti l' ultima mossa di un complesso piano volto a rimuoverlo dalla poltrona di Cancelliere al fine di prendere il potere sulla Repubblica.

    Per attrarlo verso il Lato Oscuro decide quindi di raccontargli la storia del Sith Darth Plagueis "Il Saggio" che, ossessionato dalle possibilità di arrivare all' immortalità, infine vi riuscì arrivando a conoscere alcuni dei più profondi e oscuri segreti del Lato Oscuro della Forza, imparando a salvare la vita delle persone cui teneva.

    Palpatine dice infine ad Anakin che l' apprendista di Plagueis uccise il suo Maestro mentre stava dormendo.

    La rivelazione finale arriva più tardi, quando Anakin si reca nello studio del Cancelliere per riferirgli dell' avvenuta uccisione di Grievous a opera di Obi-Wan; il Cancelliere getta allora la maschera, egli è l 'Oscuro Signore dei Sith che tutti cercavano.

    Fortemente confuso, Anakin va dal maestro Mace Windu, e gli comunica la clamorosa scoperta. Windu organizza una squadra di Jedi per arrestare Palpatine ma impedisce ad Anakin di unirsi a loro. Quest' ultimo, chiuso nella Sala del Consiglio, si ricorda delle parole dell' Oscuro Signore e, pur di non perdere l' amata Padmé, corre all' ufficio del Cancelliere per impedire che questi venga ucciso.

    Windu, Kit Fisto, Agen Kolar e Saesee Tiin tentano di arrestare il Supremo Cancelliere Palpatine che, affermando di controllare già il Senato, ingaggia un duello per eliminare i Jedi.

    Fisto, Kolar e Tiin vengono uccisi in breve mentre Windu riesce a resistere ai potenti attacchi del Sith e a stenderlo vicino alla finestra. Anakin, che ha ormai raggiunto l' ufficio, è ancora fortemente indeciso su chi salvare, ma interviene a favore di Palpatine, credendo che i Jedi volessero di fatto prendere il potere, e causa così la morte di Windu.

    Rimasto sfigurato in seguito alla lotta, che ha lasciato il suo volto coperto di rughe, Palpatine inizia il giovane al Lato Oscuro, ribattezzandolo Dart Fener, e lo manda insieme ai soldati cloni al Tempio Jedi con l' incarico di uccidere ogni singolo cavaliere.

    Anakin ha ormai fatto la sua scelta: giura fedeltà al Signore Oscuro. Soltanto unendosi a lui avrebbe potuto salvare Padmé.

    Su Utapau, Obi-Wan, una volta ucciso Grievous, viene a sua volta aggredito quasi fatalmente dai cloni, che per ordine di Palpatine hanno iniziato a massacrare i Jedi per tutta la galassia, a seguito dell' Ordine 66, già pronto ad essere applicato da molto tempo.

    In una seduta speciale del Senato, Palpatine accusa i Jedi di alto tradimento: secondo la sua ricostruzione uno di loro, Dooku, ha guidato la guerra civile appena terminata, e un altro, Windu, ha cercato di ucciderlo. Pertanto, essi dovranno pagare con la morte il prezzo del loro tradimento, giustificando così la diramazione dell' Ordine 66; in realtà è l'apice di una catena di eventi pianificata e orchestrata alla perfezione da Darth Sidious stesso in decine di anni. Nella stessa circostanza, si autoproclama Imperatore Galattico: sotto scroscianti applausi muore così la libertà della Galassia.

    Obi-Wan e Yoda riescono però a sfuggire ai soldati e, aiutati dal senatore Bail Organa, si recano al Tempio Jedi, per disattivare un messaggio trappola che invita i cavalieri superstiti a recarsi su Coruscant. Qui i due Jedi, guardando alcune registrazioni, osservano con orrore gli omicidi di Anakin, che non ha esitato a uccidere persino i piccoli iniziati. Yoda decide dunque di andare personalmente ad affrontare l' Imperatore Palpatine, mentre Obi-Wan sarebbe andato contro ad Anakin.
    Yoda si scontra così con Darth Sidious. I due si sfidano nel mezzo del Senato galattico, in quel momento vuoto, distruggendo ognuna delle piattaforme nelle quali sedevano i senatori. Quello che un tempo era un simbolo di libertà e democrazia è ormai solo un ammasso di rovine. Il Sith ha la meglio e Yoda si vede costretto a scappare.
    Sul pianeta Mustafar, intanto, Anakin, sempre più corotto dal Lato Oscuro, uccide i capi separatisti superstiti, incluso il viceré Nute Gunray.
    Poco dopo, viene raggiunto dalla sconvolta Padmé (la quale ha scoperto che il marito è passato al Lato Oscuro tramite Obi-Wan), che parla con lui, ma quando Anakin vede Obi-Wan sulla passerella dell’ astronave, credendo che la moglie l' avesse portato con sé per ucciderlo, cerca di strangolarla con i poteri della Forza.
    Allora Obi-Wan, vedendo il suo allievo tentare di uccidere Padmé, ingaggia con lui un feroce duello al cui termine Anakin perde le gambe e il braccio sinistro, per poi bruciare a contatto con la lava incandescente che scorre sul pianeta, venendo carbonizzato.......

    TEMI


    Durante i prequel si sono sviluppati diversi temi o ripresi alcuni della precedente trilogia. I temi maggiori che trovano il loro apice in questo episodio sono:

    TEMA DEL DISTACCO

    La paura del distacco e la necessità di superarla è un tema forte che attraversa i tre episodi. Nel primo, il piccolo Anakin aveva paura di perdere la madre, dalla quale si era dovuto distaccare. Yoda, percependolo, ammonì il ragazzo: "La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all' ira, l' ira all' odio, l' odio conduce alla sofferenza. Io sento in te molta paura".
    Anakin, invece, resta invischiato nei propri sentimenti. Non essendo riuscito a salvare la madre, egli si attacca ancora di più a Padmé, promettendole che non ripeterà l' errore fatto, concentrando su di lei le sue attenzioni, ponendola al centro della propria vita, sopra la sua vita da Jedi. Per lei infrange il codice, sposandola in segreto.
    Quando poi, in questo capitolo, ricominciano gli incubi sulla persona che ama, Yoda tenta di insegnare ad Anakin la dottrina del distacco: l' attaccamento che si condanna è quello ossessivo, la possessività tipica di Anakin, un amore egoistico, opposto a quello altruistico di suo figlio Luke.
    Palpatine, che conosce bene il suo allievo, è in agguato per assecondare i suoi desideri, a dirgli che può avere tutto ciò che vuole, che può rendere ogni cosa come sogna. Un insegnamento completamente diverso da quello di Yoda. Se Yoda insegna ad accettare la morte, Palpatine convince Anakin a cercare di evitarla, come racconta nella leggenda di Darth Plagueis. Il tema dell' incapacità di distaccarsi da ciò che si ama, cercando di piegare la realtà ai propri voleri, fino a cercare di poter controllare la vita e la morte. Ed è proprio questa ossessione che costituirà la rovina di Anakin.

    TEMA DELLA NATURA CONTRO LA TECNOLOGIA


    In quasi tutti gli episodi della saga lo spettatore ha assistito allo scontro tra la tecnologia e la natura, rappresentata da popolazioni indigene, a volte molto meno sviluppate rispetto ai loro nemici (fatta eccezione per i Gungan). Come il regista ha ammesso più volte, questo tema rappresenta la metafora della guerra del Vietnam e su come la tecnologia può essere sconfitta dalla natura, su come il coraggio e la forza di volontà saranno sempre più forti di ogni arma.
    Sono molti gli esempi che danno prova di quanto questo tema sia importante nel contornare la saga (i Gungan contro la Federazione dei Mercanti, gli Ewok contro le truppe imperiali). E La vendetta dei Sith non fa eccezioni proponendo questa metafora in due momenti precisi: il duello tra la moto-ruota di Grievous e Obi-Wan Kenobi a cavallo del Boga. Lo scontro avviene anche a livello stilistico, in quanto il mezzo di Grievous, di uno spartano colore grigiastro, si muove con accuratezza, mentre il Boga, animale esotico, dal piumaggio colorito e con tonalità accese, compie movimenti a volte precipitosi e goffi; e la battaglia tra i Wookiee e l' esercito dei cloni, su Kashyyyk, ambiente paludoso e arretrato rispetto ai soldati della Repubblica. Questa battaglia, inoltre, è parallela a quella combattuta dagli Ewok contro l' Impero, nell'ultimo episodio della serie.

    PRODUZIONE

    « Non sappiamo quello che George Lucas ha in mente, ma per fortuna ci siamo abituati. Ed è complicato, perché nessuno ad Hollywood investirebbe milioni di dollari senza sapere di cosa parlerà il film »
    (Rick McCallum)
    La produzione di Episodio III è iniziata giovedì 7 settembre 2000 quando, nel deserto della Tunisia, mentre il regista stava ancora lavorando a L'attacco dei cloni, girò la scena finale del film. La pre-produzione, però, inizia ufficialmente nell'aprile del 2002, momento nel quale Lucas commissiona la realizzazione dei pianeti nel quale si svolgeranno le guerre, i bozzetti delle astronavi e alcuni nuovi personaggi (per i quali usa due timbri: "OK" per quelli da modificare e "FABOULOSO" [sic] per quelli approvati). Per tutto il periodo della lavorazione si assiste ad un caos creativo, nel quale nessuno conosce la storia.

    REGIA

    Le riprese principali del film sono iniziate il 30 giugno 2003 e si sono concluse il 17 settembre 2003. Le fasi di produzione vengono effettuate tra i 7 studi di posa della Fox a Sydney (nei quali vengono allestiti 67 set) e quelli negli USA, anche il terzo film della nuova trilogia come il precedente è stato girato interamente in digitale. Alcune troupe andarono a riprendere paesaggi in Thailandia, servita per Kashyyyk (per il quale venne tenuto conto del design che appare nel tanto odiato da Lucas film televisivo The Star Wars Holiday Special) e in Italia, usata nella rappresentazione del pianeta Mustafar (le registrazioni del vulcano Etna vennero effettuate nel 2002 e sono state usate nel duello tra Obi-Wan e Anakin).

    Durante le riprese Lucas applica al film scelte registiche mai utilizzate prima: primi piani che omaggiano film orientali, l'uso di più telecamere, in modo da ottenere diverse angolature della stessa interpretazione, e un lungo piano sequenza iniziale, il più lungo dell'intera saga, che dura un minuto e quindici secondi (escludendo i titoli iniziali).
    Nel processo di pre-visualizzazione di alcune importanti scene, Lucas ha assunto un regista esterno che lo aiutasse a progettare a tavolino alcune parti (come il duello tra Yoda e Palpatine e quello tra Obi-Wan e Anakin). Questo regista si è poi rivelato essere Steven Spielberg.

    Lucas termina la sceneggiatura ad una settimana dalle riprese (assieme al ghostwriter Tom Stoppard che perfezionò i dialoghi). Nella sceneggiatura vengono dapprima inclusi Boba Fett e Ian Solo bambini, per poi essere scartati.

    Successivamente, il regista riorganizza l'incipit, assieme a parte della trama. Dopo aver completato le riprese principali nel 2003, il regista cambia radicalmente le motivazioni per cui Anakin cede al Lato Oscuro: questo processo di riscrittura venne accompagnato da un altro periodo di riprese, nel 2004.
    Durante la produzione i titoli papabili per il terzo prequel sono stati Rise of the Empire, The Creeping Fear (rivelatosi poi un pesce d'aprile) e Birth of the Empire.

    CAST TECNICO

    Il cast e gran parte della troupe sono rimasti invariati. Dalla fotografia al montaggio fino ai costumi, che in questo episodio ricoprono ruoli simbolici, più di quanto non lo facessero nei precedenti. I vestiti di scena di Palpatine, per esempio, in alcune scene, fanno trasparire il suo ruolo di tentatore. Nelle prime scene in cui compare, infatti, indossa un vestito traslucido, squamoso, che trasmette una sensazione di viscido e ricordano il serpente tentatore. La costumista Trisha Biggar, che ha lavorato a tutti e tre i prequel ha affermato che Palpatine è stato il più difficile da realizzare e che, durante il film lo si vede passare da costumi sempre più scuri: dal grigio al marrone, fino al nero, che rivela la sua vera natura di Sith.

    POST PRODUZIONE

    Finita la lavorazione, inizia il lavoro di post produzione che terminerà soltanto nell'aprile 2005, appena un mese prima dell'uscita nelle sale del film. In questo periodo Lucas, assieme ai suoi collaboratori, monta le scene, sposta, grazie al montaggio digitale, gli attori e non contento del risultato, rigira alcune scene, aggiungendo parti o piccoli frammenti (in alcuni casi all'attore veniva richiesto semplicemente di fare un salto o una camminata). Per la creazione della musica viene nuovamente coinvolto John Williams che, a detta del regista, crea una colonna sonora cupa e piena di pathos. La creazione degli effetti speciali, ad opera come sempre della ILM, richiede circa due anni, nei quali vengono usati tutti i metodi conosciuti, dai modellini, alla CGI, fino agli effetti dal vivo. Per una parte del duello su Mustafar, della durata di 49 secondi, ad esempio, sono stati impiegati 910 artisti (tra carpentieri, musicisti, attori, disegnatori, attrezzisti) e 70.441 ore di lavoro.


    Gran parte del cast delle precedenti puntati è stato rinnovato anche per questo ultimo episodio: Ewan McGregor è Obi-Wan Kenobi; l'attore, che interpreta il maestro Jedi, ha dovuto seguire degli intensivi addestramenti, più di quanto non avesse dovuto fare per le precedenti pellicole.

    « Non bisognava pensarci sopra. Arriva un punto in cui non puoi pensare Adesso arriva qui, poi sulla spalla. Deve diventare fluido.[14] »


    Oltre agli estenuanti duelli, McGregor ha dovuto subire dei ritocchi al viso, al colore dei capelli e della barba in modo da assomigliare ad Alec Guinness. L'attore, inoltre, ha guardato tutte le scene nelle quali era presente Guinness in modo da essere aderente alla recitazione dell'attore inglese.[9]
    Natalie Portman è Padmé Amidala che, ormai adulta, teme che il suo legame con Anakin possa comprometterlo; La Portman è stata nuovamente lodata per la sua interpetazione di Amidala, come nelle precedenti pellicole.[16]
    Samuel L. Jackson è Mace Windu; Jackson, sapendo che il destino del suo personaggio fosse quello di morire, pretese dal regista una morte epica, dicendo di volersene andare con stile.[17] Il suo confronto con Palpatine, sviluppato in tre diverse stanze, è composto da 102 differenti mosse.
    Hayden Christensen è Dart Fener; come Ewan McGregor, anche Christensen ha dovuto allenarsi per diversi mesi. Per la sua interpretazione nel film, l'attore ha ricevuto il Razzie Award per Peggior attore non protagonista.
    Ian McDiarmid è Palpatine; l'attore, nonostante il suo personaggio partecipi in due combattimenti, si è fatto rimpiazzare da una controfigura (alle quala veniva poi applicato digitalmente il volto dell' attore).[14] McDiarmid, comunque, per il duello contro Mace Windu, ha dovuto imparare alcune mosse, in modo che il regista possa fare dei primi piani sul volto dell'attore.[14]
    Christopher Lee è il Conte Dooku; così come McDiarmid, anche Lee ha partecipato solo marginalmente ai combattimenti, prendendone parte solo in alcuni momenti.[14]
    Jimmy Smits è Bail Organa, il padre adottivo di Leila Organa.
    Anthony Daniels è C-3PO; come nel precedente episodio, alcune scene sono state interpretate da una versione in grafica computerizzata, in quando il costume del droide permetteva movimenti limitati all'attore. Ulteriori modifiche sono state effettuate in post produzione sul costume, in quanto, essendo lucidato, rifletteva l'immagine dei set circostanti e delle telecamere.
    Kenny Baker è R2-D2; nonostante sia accreditato come R2-D2, l'attore non partecipò effettivamente alle riprese (fu, infatti, sostituito da una versione meccanica e, in alcune scene, da una in CGI).


    Ritornano, dopo l'ultima apparizione in Il ritorno dello Jedi, anche Peter Mayhew nel ruolo dello Wookie Chewbecca e James Earl Jones, nel ruolo che lo ha reso celebre, quello di Dart Fener (nonostante non venga accreditato nei titoli di coda). Bruce Spence, attore che ha preso parte ad un altro finale di trilogia, quello del Il ritorno del Re, veste i panni dell'enigmatico Tion Medon.



    Ewan McGregor a Cannes nel 2001Un ulteriore nuova aggiunta è quella costituita dal Generale Grievous, il nuovo nemico dei Jedi, precedentemente apparso nella serie televisiva "Clone Wars", doppiato in versione originale da Matthew Wood, che rimpiazza Gary Oldman, il quale, in trattative per fornire la sua voce a Grievous,[18] venendo a sapere che il film era fatto all'infuori dello Screen Actors Guild (ovvero che gli attori che vi prendevano parte non erano membri dell'associazione) e membro della suddetta, interruppe le negoziazioni.

    Matthew Wood, il fonico che ha prestato la voce al personaggio, durante la Celebration III (il raduno tenuto ad Indianapolis in occasione dell'uscita del film) ha raccontato diversamente l'accaduto, dicendo che Oldman, vecchio amico del produttore Rick McCallum, ha registrato un provino come favore e che semplicemente non è stato scelto.[19][13] Wood, inoltre, era stato incaricato di registrare i provini ed ha inserito anche il suo in mezzo ad altri trenta, sotto le iniziali "A.S.", che stavano per Alan Smithee (pseudonimo che usano i registi quando disconoscono il proprio lavoro). Wood ha ammesso che se avesse usato il suo vero nome non sarebbe mai stato scelto.
    Natalie PortmanGrievous, comunque, non è doppiato solamente da Wood: la sua tosse, infatti, è basata su quella del regista che durante le riprese aveva la bronchite e tossiva spesso.
    Molti dei personaggi sono in digitale e questo richiede un enorme sforzo da parte del reparto animazione, in quanto la quantità di lavoro è maggiore rispetto ad Episodio II - L'attacco dei cloni. Grievous, il Boga, Jar Jar e molte delle comparse sono solo alcuni dei personaggi che prendono vita grazie alla grafica computerizzata. Anche Yoda, come nel precedente capitolo, viene interamente creato al computer. Le difficoltà aumentano (Yoda, infatti, ingaggia un lungo duello, nel quale vengono coinvolti oggetti di vario tipo) e, grazie a nuove tecniche, gli animatori riescono a creare dei primi piani estremamente dettagliati (nonostante Lucas, durante la lavorazione, spronava a migliorare le emozioni del maestro Jedi dicendo "Non sembra che stia pensando"). Episodio III detiene il record di effetti speciali usati in un film: ben 2.151 inquadrature.

    Grazie alla preparazione degli attori, le scene dei combattimenti film non sono state velocizzate digitalmente, ma sono i veri movimenti degli attori. Le riprese del duello finale tra Obi-Wan e Anakin, durate ben 6 settimane, sono state girate dentro gli studi cinematografici attrezzati di Sydney, in Australia.
    Il film è stato il meno costoso dei tre prequel: il budget per la realizzazione è stato di circa 113.000.000 $

    Numerosi i camei in questo episodio. George Lucas compare, per la prima volta, nelle vesti del Barone Papanoida, assieme alle due figlie. L' altro figlio del regista, invece, interpreta uno degli ultimi padawan che tentano di scappare dai cloni soldati, per poi però essere abbattuto dal fuoco nemico, davanti agli occhi del Senatore Organa.


    Anthony Daniels, con in mano la testa di C-3POAppare anche, riprendendo un personaggio comparso nel precedente episodio, Anthony Daniels (C-3PO). Nick Gillard, il coordinatore degli stunt, appare in un ologramma, mentre si difende da Anakin, nel Tempio Jedi, con il nome di Cin Drallig (il suo nome letto al contrario senza la K. Nello stesso ologramma compare anche la figlia del produttore del film Rick McCallum, Mousy McCallum, nel ruolo della Jedi Bene. Un altro cameo è costituito da Jeremy Bulloch (il Boba Fett della trilogia originale), nel ruolo di Colton, pilota della Tantive IV. Anche il Millennium Falcon, l' astronave del capitano Ian Solo, in questo film è presente in un breve cameo all' inizio del film nella scena in cui si vede l' aereo taxi con a bordo Obi-Wan, Anakin e il Cancelliere Palpatine.
    Oltre alle apparizioni di attori, ci sono dei ritorni anche da parte di numerosi personaggi e veicoli che riappaiono nella pellicola, come Rystáll, una cantante e ballerina appara per la prima volta nell' Edizione Speciale de Il ritorno dello Jedi che compare nella scena dell' Opera.

    DOPPIAGGIO

    Il doppiaggio italiano del film è stato curato dalla Dubbing Brothers International Italia, Mauro Trentini ha curato i dialoghi italiani e la direzione del doppiaggio è stata affidata a Francesco Vairano e Roberta Schiavon. Ha destato parecchie polemiche, specialmente da parte dei fan, in quanto il film si distacca quasi totalmente dai precedenti due prequel, che avevano comunque mantenuto una certa coerenza tra loro. Viene, ad esempio, cambiata la pronuncia di alcuni nomi: "Skywalker" è diventato "Skywaker" (cosa già accaduta nel doppiaggio de L'Impero colpisce ancora).

    Variano, infatti, è stato costretto a cambiare le voci di Palpatine e Dooku su richiesta dello studio in America: i provini dei personaggi vengono vinti dallo stesso Vairano (Palpatine, nei precedenti due film era stato doppiato da Carlo Reali) e da Omero Antonutti (Dooku, già doppiatore di Christopher Lee ne Il Signore degli anelli). Unica altra eccezione è Yoda, che ha la voce di Sandro Pellegrini a causa della morte di Marcello Mandò, precedente doppiatore del personaggio.

    Il doppiaggio, che mantiene, su richiesta dei fan,il nome italiano i Dart Fener, ha ricevuto diverse critiche, specialmente per quanto riguarda il doppiaggio di Palpatine:
    « Purtroppo la versione italiana del film ha qualche pecca: già i dialoghi sono quelli che sono, il cancelliere Palpatine, però, ogni tanto usa una tonalità da cattivo, simile a quella che in Austin Powers veniva sfoggiata dal Dottor Male. Un malvagio un po' retrò, con aria un poco equivoca... Insomma, l' ambiguità della situazione è resa da un testo grossolano e non adatto all' idea »

    Sith (come viene definito, per comodità, dai fan) è stato distribuito in 115 paesi. A livello mondiale, il film ha incassato circa 850.000.000 $, classificandosi secondo, dietro solo ad Harry Potter e il calice di fuoco. Il film ha guadagnato 16 milioni e mezzo dalle 2.900 proiezioni di mezzanotte. In totale, l'incasso del primo giorno di programmazione è salito a 50 milioni di dollari, record assoluto all'epoca adesso superato da Spider-Man 3 e da Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma).

    Con i soli guadagni del 19 maggio 2005 il film ha infranto quattro record: maggior incasso per una proiezione notturna (precedentemente appartenuto a Il ritorno del Re, con 8 milioni), miglior incasso per il giorno d'apertura (Spider-Man 2, con $40.4 milioni), incasso per il singolo giorno (Shrek 2 con $44.8 milioni) e miglior incasso del Mercoledì (Matrix Reloaded con $37.5 milioni). I record del giorno d'apertura e del singolo giorno sono poi stati superati da Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma il 7 luglio 2006, quando il film incassò ben 55 milioni e mezzo di dollari. Sith, comunque, mantiene i record per miglior incasso per una proiezione notturna e per il maggior incasso del mercoledì. In soli cinque giorni il film è diventato il maggior incasso negli Stati Uniti dell'anno.

    Il film smise di essere proiettato nei cinema americani il 20 ottobre 2005. Il guadagno totale di 380,270,577 $ lo ha reso l'ottavo film a incassare di più negli Stati Uniti e il quindicesimo a livello globale. Tenendo conto dell'inflazione del costo dei biglietti, il film raggiunge la ventiseiesima posizione per quanto riguarda i maggiori incassi nella storia del cinema.

    In Italia il film ha incassato circa 16.480.000 €, rimanendo in testa al box office per tutta l'estate e risultando uno dei maggiori incassi dell'anno (è sedicesimo nella lista dei film che hanno guadagnato di più in Italia nel 2005), nonostante non abbia incontrato i favori del pubblico e dei distributori, che si aspettavano un ricavato maggiori da un film di così ampia popolarità.


    I fan, vestiti come i personaggi presenti nel filmIl film ha ricevuto buone recensioni e critiche, soprattutto rispetto ai precedenti capitoli. Il film, secondo il sito rottentomatoes.com, ha ottenuto l'80% di freschezza (mentre il primo e il secondo episodio avevano ottenuto rispettivamente il 63% e il 66%)[28], mentre nel sito Internet Movie Database il film ha un voto pari a 7.9 (risultando, nella classifica della saga, quarto).

    È stato stimato che l'economia americana abbia perso, durante i giorni dell'uscita del film, 627 milioni di dollari, in quanto molti impiegati si davano per malati, pur di assistere alla visione del film.

    Nonostante sia stato considerato il migliore dei tre prequel, è stato il film con il minor numero di nomination per dei premi (35 categorie in totale, contro le 55 de La minaccia fantasma e le 38 de L'attacco dei cloni). Ha comunque ricevuto anche il minor numero di Razzie Awards, uno soltanto, poi vinto, per Hayden Christensen al premio come Peggior attore non protagonista (La minaccia fantasma e L'attacco dei cloni ricevettero sette candidature, vincendo rispettivamente uno e due premi). Questa nomination è stata da molti giudicata controversa, in quanto Anakin è il principale protagonista nel film e non un personaggio di supporto (i giurati hanno deciso che Obi-Wan, invece, avrebbe dovuto essere il protagonista). È stato l'unico film, inoltre, a non ricevere la nomination per "Peggior Film". Christensen, comunque, ha vinto il premio per Miglior cattivo agli MTV Movie Awards 2006.
    Sith è stata l'unica pellicola a non ricevere una nomination agli Academy Award per Miglior Effetti Speciali, nonostante sia stata nominata per Miglior trucco (a Dave Elsey e Nikki Gooley). Il film ha anche vinto il premio "Miglior Film" ai People's Choice Awards, agli Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, agli Empire Awards e ai Teen Choice Awards.

    VERSIONE ALTERNATIVA

    Star War The Third Gathers: The Backstroke of the West è una versione alternativa del film. Soltanto poche ore dopo la premiere del film, infatti, era già disponibile a Shanghai sotto forma di DVD, con sottotitoli in cinese. I sottotitoli, tradotti meccanicamente e senza badare al vero significato (la causa è da attribuirsi al fatto che molto ideogrammi hanno più significati e posso essere facilmente scambiabili per parole che in realtà non sono), sono stati tradotti dalla versione cinese, quando invece si sarebbe potuto benissimo usare l'audio originale. La traduzione risultava piena di errori e conteneva un involontario umorismo con doppi sensi e ambiguità. Il titolo del film, per esempio, era stato cambiato in Star War - The third gather - The Backstroke of the West (letteralmente La guerra stellare - La terza riunione - Lo stile dorso dell'ovest). Uno degli errori ricorrenti era quello di trasformare l'espressione "sembra" con "buon elefante".[31]

    Questa versione del film divenne ben presto un fenomeno di internet quando un americano che viveva in Cina acquistò il DVD e, trovandosi davanti ad una versione più che comica del film, creò un blog[31] dove venivano postati molti fotogrammi corredati dalla traduzione in inglese, ovviamente maccheronico. La più famosa citazione (alla quale è stato dedicato addirittura un sito), comunque, è quella di Dart Fener, alla fine del film, dove urla un lungo "Nooo!" che, nella versione cinese veniva tradotto come "Do not want" ("Do not want" ("Non volere", in italiano).

    PERSONAGGI

    La maggior parte dei nomi dei personaggi è stata tradotta dai sottotitoli cinesi, causando ambiguità varie:

    Anakin Skywalker: Allah Gold
    Cinese: 阿納金 (anajin) è il nome cinese del personaggio, tradotto in 阿拉金 (alajin - Allah gold).
    Obi-Wan Kenobi: Viene chiamatato Ratio Tile
    Cinese: 歐比瓦 (Oubiwa).
    Palpatine: Mr. Speaker
    Cinese: 議長先生 (Traducibile in "Mr. Chancellor", "Mr. Speaker" o "Mr. President").
    Grievous: Space General
    Cinese: 太空將軍 significa proprio "Space general".
    C-3PO: Blow the skin
    Cinese: 吹皮歐 (Chuipiou) - 吹 significa "blow", 皮 è traducibile come "skin".
    Luke Skywalker: See me
    Cinese: 看我, dove "Luke" viene scambiato per "look")

    ALTRE ESPRESSIONI

    good elephant (seems like/it seems/apparently)
    Cinese: 好像/好象. Il carattere 象 (elephant) è una versione semplificata per 像 (sembra, assomiglia).
    strong and big (power/powerful)
    Cinese: 强大 - 强 significa "strong" e 大 vuol dire "big"; i due caratteri se fossero stati tradotti insieme avrebero formato la parola "Potente", mentre invece sono stati riportati singolarmente.


    DIVIETI

    La vendetta dei Sith è stato l'unico film della saga a ricevere un divieto PG-13 (divieto di visione ai minori di 14 anni non accompagnati) dalla MPAA, a causa di "Immagini intese e violenza grafica" (riferendosi alla scena finale su Mustafar, dove Anakin giace ustionato). Alcuni critici, comunque, tra i quali Roger Ebert e Richard Roeper, hanno dichiarato che il film avrebbe benissimo potuto avere soltanto un divieto PG (ovvero si consiglia la visione ai minori di 10 anni in compagnia di un adulto o di un genitore)[33] Lo stesso Lucas ha dichiarato di essere d'accordo con il divieto, in quanto il film è il più cupo dei sei e la trasformazione di Anakin Skywalker (assieme al tono della pellicola) è un momento molto forte per gli spettatori più piccoli. I precedenti prequel, invece, erano stati categorizzati come PG. Il divieto PG-13 non esisteva ai tempi in cui uscirono i film della Trilogia Originale, che furono etichettati PG e, quando furono ridistribuiti nei cinema in occasione del ventesimo anniversario della saga, ricevettero nuovamente il marchio PG.

    Quando La vendetta dei Sith uscì in Canada, venne valutato PG, eccetto nel Quebec, dove passò come G (film per tutti). In Gran Bretagna ricevette un 12A (equivalente al PG-13)

    Se alcuni critici hanno lodato le intense scene d'azione, cariche di effetti speciali, altri si sono lamentati della recitazione legnosa degli attori[35] e dei dialoghi troppo deboli.[36] Debolezza, quella di Lucas, da lui stesso ammessa durante la consegna del premio alla carriera da parte dell'American Film Institute.[37] Richard Roeper sul Chicago Sun-Times scrive che il film è il più bello, addirittura meglio del quinto capitolo, L'impero colpisce ancora[38] e A.O. Scott, del New York Times lo incorona il Miglior Guerre Stellari dai tempi di 'Una nuova speranza'.[38]

    Nonostante da alcuni siano state criticate, da altre le prove d'attore di Ewan McGregor e Ian McDiarmid sono state recensite positivamente. Todd McCarthy di Variety commenta:

    « Spettacolare dall'inizio alla fine, e elettrizzante a volte, Sith ha dei momenti di recitazione che vale la pena guardare, specialmente per quanto riguarda la subdola cattiveria dell'Imperatore, interpretato da McDiarmid »

    Christensen mentre firma autografi alla premiere del film a BerlinoSe Christensen è stato criticato nuovamente per la sua recitazione, le prove d'attore di Ewan McGregor, nei panni di Obi-Wan, e Ian McDiarmid nel ruolo dell'Imperatore sono state accolte positivamente; così come la sceneggiatura, alla quale collaborò Tom Stoppard. A quest'ultima vennero ancora criticati i dialoghi romantici tra Anakin e Padmé; Il critico cinematografico Roger Ebert, a proposito, ha scritto che "i biglietti d'auguri sono più intensi e passionali dei dialoghi tra i due".

    Una recensione apparsa sul mensile The Village Voice afferma:

    « Il viscido Imperatore di Ian McDiarmid diventa quasi un vampiro che, nutrendosi delle speranza di Anakin, cerca di spingerlo nel vortice della malvagità con la vana promessa della vita eterna »


    Anche sul versante italiano i critici sono divisi. Marco Consoli, sul mensile Ciak descrive il film come "Un viaggio negli abissi dell’animo umano, che Lucas conduce con perfetto controllo della sua miracolosa tavolozza digitale" mentre i critici Funagalli e Cotta Ramosino lo sconsigliano definendolo soltanto un traino per il merchandising, come gli innumerevoli videogiochi e pupazzetti. Maurizio Porro difende, invece, il film dicendo che "Non sarà l’ Iliade, ma qualcosa va oltre i semplici effetti speciali". Due recensioni decisamente negative provengono invece da due dei siti più importanti e famosi in Italia, dedicati al genere del fantastico: Marco Spagnoli, dal sito Fantascienza.com afferma che, sebbene il testo, la storia e gli attori fossero perfetti, è stato lo svolgimento e la messa in scena a rovinare il film.

    « Di chi è la 'colpa'? Di George Lucas, senza dubbio. Gli attori — umani e digitali — fanno quello che possono. Il tecnico Lucas è superiore all'autore. Le situazioni sono affascinanti, le parole sono mediocri; il tema è fortissimo e seducente, il suo sviluppo è in certi momenti imbarazzante [...] Nonostante le grandi intuizioni, lo sforzo e il dispiego dei mezzi, il suo andamento nevrotico, il suo essere farcito di astronavi e personaggi che diventeranno giocattoli e action figures ha qualcosa di profondamente respingente. »


    Su una delle sezioni del sito, "Fantasy Magazine", Massimo Manganelli critica, come molti suoi colleghi americani, l'assoluta banalità dei dialoghi, che chiunque riuscirebbe a prevedere:

    « Lucas mostra tutti i difetti del suo cinema, che erano forse un tempo scusabili con la sua giovane età: i dialoghi sono al livello dei film anni ‘40 e ’50, farciti di frasi fatte e luoghi comuni da bastare per dieci pellicole, non una sola frase, sia essa capitale o marginale, che non possa essere prevista e anticipata (a meno che non si abbiano meno di sei anni e non si sia mai visto un film); è totalmente incapace di gestire qualsivoglia rapporto affettivo con maturità e indagine psicologica, le sue sceneggiature sono piene di incongruenze e buchi che la grandeur scenografica non riesce più a mascherare. »


    Roberto Nepoti, invece, su la Repubblica, scrive:

    « Il popolo degli appassionati sarà contento dell'ultimo atto. Come nelle degustazioni più ricercate, Lucas ha riservato il meglio per la fine »
    (Roberto Nepoti)

    Addirittura non sono concordi nemmeno sull'intensità delle scene, dal alcuni definite "Ai limiti dell'horror" e dal altri liquidate come "Cosa da poco rispetto ai canoni post-tarantiniani su cui il cinema dei nostri giorni è tarato".

    Una frase, inoltre, ha scatenato parecchi dibattiti tra i fan. La battuta in questione viene pronunciata da Obi-Wan Kenobi, quando dice:

    < Only a Sith deals in absolutes »
    « Soltanto un Sith vive di assoluti »
    (Obi-Wan Kenobi)

    Alcuni hanno commentato il dialogo, dicendo come ribalti la figura del bene, in quanto è proprio lo Jedi a vivere di assoluti; il lato Chiaro e quello Oscuro viene diviso nettamente da Kenobi. La sentenza "Solo i Sith vivono di assoluti" è in verità proprio un assoluto.


    « È un po' come nella poesia. Sono in rima. Ogni strofa fa rima con la precedente... Si spera che funzioni »
    (George Lucas)

    Per sua stessa ammissione, Lucas inserisce nei vari film vari eventi, fatti o frasi che i personaggi ripetono in modo che le due trilogie siano in rima tra loro. Famoso esempio è quello costituito dalla ripetizione della frase Ho un brutto presentimento ("I have a bad feeling about this") da parte di Obi-Wan, che egli enuncia in tutti i film delle due trilogie; tra tutti i prequel, La vendetta dei Sith è quello che fa più riferimenti ed allusione agli altri due prequel e, in particolare, alla trilogia originale.

    MERCHANDISING E PROMOZIONE


    La campagna promozionale legata al film, a partire dal primo trailer, uscito nel novembre 2005, fino ai cartelloni nelle città, ha inondato il mercato con moltissimi prodotti derivati dal merchandising (fenomeno che proprio la saga di Guerre Stellari ha lanciato). Sono quasi 150 le marche che si combattute i diritti: La Pepsi, Burger King, la Kellogg's, la Mars, la Lego, la Procter & Gamble, ditta produttrice delle famose patatine Pringles e in special modo la Hasbro (che vede davanti a sé una miniera di personaggi da trasformare in pupazzi) hanno preparato intense campagne pubblicitarie.

    La Hasbro ha invaso il mercato con molti prodotti dallo stile differente. Si passa quindi dalla versione in DVD della saga di Trivial Pursuit[55] fino ai Transformers con i personaggi del film. Anche le action figure non sono mancate: sono innumerevoli i personaggi che sono stati trasformati in pupazzi. E non solo nel periodo di pubblicizzazione del film, ma anche in tempi più recenti, nei quali sono uscite alcune nuove linee, una delle quali comprendenti il personaggio di Grievous prima della sua trasformazione in cyborg.

    Burger King, ha preparato diverse linee di giocattoli per bambini, come pupazzetti, carte speciali e, addirittura per l'uscita del film in DVD, orologi e bicchieri con le immagini dei personaggi.
    La Pepsi, invece, ha puntato su Yoda, distribuendo bottiglie con vari disegni e foto del personaggio per ogni diversa linea di bevande e lanciando il concorso "Call upon Yoda", nel quale si poteva vincere un'ingente somma di denaro e altri premi.

    BLOOPER


    Un blooper è un errore presente in un film e sfuggito al controllo da parte del regista, del montatore e della produzione. Tra i blooper più frequenti si contano oggetti che cambiano posizione da una inquadratura all'altra, anacronismi, movimenti illogici, tecnici inquadrati per sbaglio, microfoni in vista ed altri errori.
    Eccone alcuni presenti nel film:

    Nella scena dell'ascensore, Obi-Wan e Anakin disintegrano una pattuglia di droidi. Nella scena seguente il pavimento è pulito e non c'è nemmeno un resto dei droidi.
    La cicatrice vicina all' occhio sinistro di Anakin cambia continuamente lunghezza e colore, seppur in maniera non molto evidente. Un esempio evidente è dato dalla scena di colloquio tra lui e Palpatine.
    Durante il duello fra Mace Windu e Palpatine la spada laser del maestro Windu infrange la vetrata esterna mandandola in pezzi. Pochi minuti dopo però, durante il colloquio tra Palpatine e Anakin, si vedono ancora alcuni pezzi di vetro in terra ma si vede chiaramente anche il riflesso degli oggetti della stanza e dei due personaggi nella vetrata, magicamente ricomparsa.
    Quando Obi-Wan cade nello stagno durante la rivolta dei cloni sul pianeta dove è andato alla ricerca del generale Grievous, riemerge ed ha i capelli bagnati ma la barba asciutta.
    All'inizio del duello tra Palpatine e Yoda su Coruscant, il maestro Jedi fa cadere il suo avversario adosso alla sua sedia che cade anch'essa. Quando però Palpatine, con un balzo, tenta di fuggire si nota che la sedia è tornata magicamente in piedi.
     
    .
  7. mauro255
     
    .

    User deleted





    BLADE RUNNER

    Titolo originale: Blade Runner
    Paese: USA
    Anno: 1982
    Durata: 117', 116' (Director's Cut)
    Genere: fantascienza
    Regia: Ridley Scott
    Soggetto: Philip K. Dick (romanzo)
    Sceneggiatura: Hampton Fancher, David Webb Peoples

    Interpreti e Personaggi:

    Harrison Ford: Rick Deckard
    Rutger Hauer: Roy Batty
    Sean Young: Rachael
    Daryl Hannah: Pris
    Brion James: Leon
    Joanna Cassidy: Zhora
    Edward James Olmos: Gaff
    M. Emmet Walsch: Capitano Bryant
    Joe Turkel: Eldon Tyrell
    William Sanderson: J.F. Sebastian
    Morgan Paull: Holden
    James Hong: Hannibal Chew

    Fotografia: Jordan Cronenweth
    Montaggio: Terry Rawlings
    Effetti speciali: Douglas Trumbull
    Musiche: Vangelis
    Scenografia: Jordan Cronenweth
    Premi: BAFTA alla migliore fotografia a Jordan Cronenweth


    Blade Runner è un film del 1982, diretto da Ridley Scott.

    È uno dei più celebri film di fantascienza ed è liberamente ispirato al romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Do Androids Dream of Electric Sheep?, anche noto in Italia come Il cacciatore di androidi) di Philip K. Dick, oggi considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi (non solo nell'ambito fantascientifico) della seconda metà del Novecento, nonché precursore del filone cyberpunk. Il titolo del film è stato tratto dal romanzo The Bladerunner (1974) di Alan E. Nourse.
    Nel 1993 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.


    L'interesse ad adattare per il cinema il romanzo di Philip K. Dick Do Androids Dream of Electric Sheep? si sviluppò subito dopo la sua pubblicazione nel 1968. Secondo quanto dichiarato da Dick, il regista Martin Scorsese era interessato a filmare un adattamento dell'opera, ma non la opzionò mai. Il produttore Herb Jaffe la opzionò all'inizio degli anni settanta, ma Dick non fu per nulla convinto della sceneggiatura:

    « Robert Jaffe, che scrisse la sceneggiatura, volò fino qui alla Contea di Orange. Gli dissi allora che era talmente brutta che io desideravo sapere se lui preferiva che lo picchiassi lì all'aeroporto oppure se dovevo aspettare che arrivassimo fino al mio appartamento. »
    (Philp K. Dick)

    L'adattamento di Hampton Fancher fu opzionato nel 1977.

    Il produttore cinematografico Michael Deeley si interessò della bozza di Fancher e convinse il regista britannico Ridley Scott ad utilizzarla per creare il suo primo film americano. Scott aveva in precedenza rifiutato il progetto, ma dopo un anno trascorso lavorando lentamente ad un adattamento del romanzo Dune sentiva il bisogno di gettarsi in un progetto di rapida realizzazione per distrarre la mente dalla recente scomparsa del fratello maggiore. Aderì al progetto il 21 febbraio 1980, e si adoperò per innalzare il promesso finanziamento da Filmways da 13 a 15 milioni di dollari. Il soggetto di Fancher si concentrava maggiormente sui temi ambientali e meno sui temi legati all'umanità e alla fede, che pesavano notevolmente nel romanzo. Scott desiderava modifiche. Fancher rinvenne un adattamento cinematografico di William S. Burroughs per il romanzo di Alan E. Nourse The Bladerunner (1974), intitolato Blade Runner (a movie). A Scott piacque il nome per cui Deeley ottenne i diritti dei titoli. Infine scritturò David Peoples per riscrivere il soggetto, e Fancher abbandonò il lavoro sull'edizione il 21 dicembre 1980, sebbene successivamente ritornò più volte per contribuire alle riscritture supplementari. I due romanzi hanno in comune con il film solo il fatto di rappresentare una distopia (nel romanzo di Nourse, bladerunner è un termine legato ai trafficanti di organi).

    Dato che aveva investito più di 2,5 milioni di dollari nella pre-produzione, e si avvicinava la data in cui si sarebbe dovuta iniziare a girare la fotografia principale, Filmways fece marcia indietro con la copertura finanziaria. Nel giro di dieci giorni Deeley assicurò un finanziamento di 21,5 milioni di dollari attraverso un accordo a tre tra The Ladd Company (tramite la Warner Bros.), il produttore di Hong Kong sir Run Run Shaw e la Tandem Productions.

    Philip K. Dick si preoccupò che nessuno lo avesse informato della produzione del film, il che si aggiunse alla sua sfiducia nei confronti di Hollywood. Dopo che Dick ebbe criticato una prima versione della sceneggiatura di Hampton Fancher in un articolo scritto per Select TV Guide di Los Angeles, lo studio inviò a Dick la riscrittura di David Peoples. Sebbene Dick morisse poco dopo la lavorazione del film, fu compiaciuto della sceneggiatura riscritta e di un provino degli effetti speciali di una ventina di minuti che fu preparata per lui quando fu invitato allo studio. Dick dopo la visione del filmato disse entusiasta a Ridley Scott che il mondo creato per il film assomigliava esattamente a quello che lui aveva immaginato. Il film fu dedicato allo scrittore ormai scomparso.

    Blade Runner aveva numerose e profonde somiglianze con Metropolis di Fritz Lang, compreso un ambiente urbano sviluppato, in cui il ricco vive letteralmente al di sopra dei lavoratori, dominato da un enorme edificio: la torre Stadtkrone in Metropolis e la sede della Tyrell Corporation in Blade Runner. Il supervisore degli effetti speciali David Dryer utilizzò dei fotogrammi tratti da Metropolis allineandoli alle riprese delle miniature degli edifici in Blade Runner.
    Ridley Scott citò il dipinto Nighthawks (Nottambuli, 1942) di Edward Hopper e la rivista francese di fumetto di fantascienza Métal Hurlant, a cui l'artista Moebius contribuiva, come fonti stilistiche per l'atmosfera. Si ispirò allo stesso modo al paesaggio di una "Hong Kong in un giorno molto brutto" e al paesaggio industriale della sua patria di un tempo nell'Inghilterra nordorientale. Scott scritturò come artista concettuale Syd Mead, che, come Scott, fu influenzato da Métal Hurlant. A Moebius fu offerta l'opportunità di assistere nella pre-produzione di Blade Runner, ma egli rifiutò per poter lavorare al film animato di René Laloux Les Maîtres du temps, una decisione di cui in seguito si pentì. Lawrence G. Paull ([scenografo]) e David Snyder (direttore artistico) realizzarono gli schizzi di Scott e Mead. Douglas Trumbull e Richard Yuricich supervisionarono gli effetti speciali della pellicola. La fotografia principale di Blade Runner fu iniziata a girare il 9 marzo 1981 per concludersi quattro mesi dopo.

    Il casting del film si rivelò problematico, specialmente per il ruolo di Deckard. Lo sceneggiatore Hampton Fancher s'immaginava Robert Mitchum nel ruolo di Deckard e scrisse i dialoghi del personaggio con in mente Mitchum. Il regista Ridley Scott e i produttori cinematografici "spesero mesi" in riunioni e discussioni per dare il ruolo a Dustin Hoffman, il quale infine se ne andò a causa dei punti di vista divergenti. Fu infine scelto Harrison Ford a causa di numerosi fattori, tra cui la sua parte nei film di Guerre Stellari, il suo interesse per la storia di Blade Runner e le discussioni con Steven Spielberg, che all'epoca stava completando I predatori dell'Arca perduta ed elogiava moltissimo il lavoro svolto dall'attore nel film. In base ai documenti della produzione fu presa in considerazione una lunga lista di attori per il ruolo principale, tra cui (ma non solo) Gene Hackman, Sean Connery, Jack Nicholson, Paul Newman, Clint Eastwood, Tommy Lee Jones, Arnold Schwarzenegger, Al Pacino e Burt Reynolds.

    Il casting per i ruoli di Rachael e Pris si dimostrò a sua volta complicato; venne filmata una lunga serie di provini con numerose attrici che aspiravano al ruolo. Morgan Paull, che faceva il ruolo di Deckard durante i provini filmati con le attrici aspiranti al ruolo di Rachael, fu scritturato per il ruolo di Holden, il bounty killer collega di Deckard, sulla base dei risultati dei provini. Un ruolo che non fu difficile da affidare fu quello di Roy Batty: Ridley Scott scritturò Rutger Hauer senza mai averlo incontrato prima, basandosi solamente sulle interpretazioni dell'attore che aveva visto in altri film. Per il ruolo di Sebastian fu considerato Joe Pantoliano, che in seguito ebbe il ruolo di Cypher nel film Matrix ispirato a Blade Runner.

    Nel 2006 a Ridley Scott è stato chiesto chi fosse stata la sua maggiore spina nel fianco. Egli rispose che era stato Harrison "...che mi scuserà perché ora vado d'accordo con lui. Adesso è diventato affascinante. Ma ne sa parecchio, questo è il problema. Quando abbiamo lavorato insieme era il mio primo film ed io ero l'ultimo arrivato. Ma abbiamo fatto un buon film" Ford disse nel 2000 di ammirare il lavoro di Scott, e che avevano avuto un approccio negativo. Nel 2006 Ford facendo una riflessione sulla produzione del film disse: "Ciò che ricordo più di ogni altra cosa quando vedo Blade Runner non sono le 50 notti di riprese sotto la pioggia, ma la voce fuori campo...Ero ancora obbligato a lavorare per quei pagliacci che inserivano nel copione una brutta voce fuori campo dopo l'altra" Ridley Scott confermò in una intervista pubblicata nell'estate 2007 che Harrison Ford aveva contributi all'edizione speciale di Blade Runner in DVD, avendo già fatto le sue interviste.

    VERSIONI


    Del film esistono almeno sette versioni, ma le più importanti sono l'International Cut (1982) ed il Director's Cut (1992):

    Workprint Version (marzo 1982, 113'), proiettata a Denver e Dallas.
    San Diego Sneak Preview (maggio 1982), versione di prova proiettata una sola volta a San Diego. Contiene tre scene extra rispetto al Domestic Cut.
    Domestic Cut (1982, 115'), versione uscita nelle sale cinematografiche americane e nel 1983 in VHS.
    International Cut (1982, 117'), versione proiettata nelle sale cinematografiche internazionali. Include alcune scene cruente inizialmente censurate nel Domestic Cut.
    U.S. Broadcast Version (1986, 86'), versione del Domestic Cut pesantemente tagliata per poter essere trasmessa alla televisione americana.
    Director's Cut (1992, 116'), versione del regista con alcuni cambiamenti significativi della trama.
    The Final Cut (2007, 117'), versione restaurata digitalmente e rimasterizzata, molto simile al Director's Cut

    TRAMA

    Sei replicanti (tre maschi e tre femmine), capitanati da Roy Batty (Rutger Hauer), sono fuggiti dalle colonie extramondo e, giunti furtivamente a Los Angeles, hanno cercato di introdursi nella fabbrica dove sono stati prodotti, la Tyrell Corporation, nella speranza di riuscire a modificare la loro imminente data di termine. Due di loro (un maschio e una femmina) sono finiti in un campo elettrico e sono stati catturati, mentre gli altri quattro sono fuggiti. Uno di questi, Leon (Brion James) è stato individuato tra i nuovi assunti alla Tyrell, ma è riuscito a scappare nuovamente sparando all'agente Holden (Morgan Paull) che lo stava sottoponendo ad un test per il riconoscimento dei replicanti.

    Il poliziotto Deckard (Harrison Ford), già agente dell'unità speciale Blade Runner, viene forzatamente richiamato in servizio dal capitano Bryant (M. Emmet Walsch) per ritirare i 4 replicanti. Deckard, sempre accompagnato nei suoi spostamenti da Gaff (Edward James Olmos), si reca nell'ufficio del dott. Tyrell (Joe Turkel) per provare il test su un Nexus 6. Il dott. Tyrell lo invita a provare il test prima su un umano, la sua segretaria Rachael (Sean Young), che si rivelerà essere invece un replicante, un esperimento della Tyrell Corporation.

    Deckard ispeziona l'appartamento di Leon dove trova una squama e una serie di fotografie. Nel frattempo, Leon e Roy Batty fanno visita ad Hannibal Chew (James Hong), un progettista genetico di occhi che lavora per la Tyrell Corporation. Chew, minacciato dai due, dice loro di rivolgersi a J.F. Sebastian (William Sanderson), un altro progettista genetico amico del dott. Tyrell.

    Tornando a casa, Deckard viene seguito da Rachael che vuole sapere se è replicante o umana. Deckard le rivela la verità e, di fronte ai dubbi di Rachael, le racconta i suoi ricordi d'infanzia, dimostrandole che in realtà sono solo innesti mentali. Rachael, disperata, fugge dall'appartamento di Deckard. Nel frattempo la replicante Pris (Daryl Hannah), compagna di Roy Batty, riesce ad ottenere la fiducia di J.F. Sebastian e a farsi ospitare nel suo appartamento.

    Deckard sogna ad occhi aperti un unicorno. Al risveglio, esamina una delle foto trovate nell'appartamento di Leon e riesce ad associare la squama alla replicante Zhora (Joanna Cassidy). Attraverso le indagini scopre che la squama è di un serpente finto utilizzato da una spogliarellista in un suo spettacolo. Deckard si reca nel locale dove lavora Zhora e con una scusa la segue nel camerino. Zhora capisce le intenzioni di Deckard e fugge per strada, ma Deckard riesce a raggiungerla ed a ritirarla.

    Bryant informa Deckard che dovrà ritirare anche Rachael, che è scomparsa dalla Tyrell dopo aver subìto il test. Quando Bryant e Gaff si allontanano, Deckard vede Rachael e cerca di raggiungerla, ma improvvisamente viene fermato da Leon, che ha assistito al ritiro di Zhora. Leon cerca di uccidere Deckard, ma Rachael interviene uccidendo Leon. Deckard decide di graziare Rachael e di nasconderla a casa sua, dove i due si innamorano. Roy Batty, raggiunta Pris, la informa che sono rimasti solo loro. I due convincono J.F. Sebastian ad accompagnare Roy Batty dal dott. Tyrell per chiedergli se esiste un modo per posticipare l'imminente data di termine di lui e di Pris. Tyrell gli dice che non è possibile e così Roy Batty uccide il dott. Tyrell, cavandogli gli occhi con i pollici, e J.F. Sebastian.

    Deckard viene informato del duplice omicidio e si reca nell'appartamento di J.F. Sebastian, ritenendo che i due replicanti rimasti si sarebbero nascosti lì. Al suo arrivo viene attaccato da Pris, ma Deckard riesce a spararle uccidendola. Poco dopo giunge Roy Batty che, vista Pris priva di vita, decide di dedicare i suoi ultimi istanti di vita alla vendetta. Nel tentativo di scappare, Deckard salta da un tetto ad un altro ma non riesce ad atterrare e rimane aggrappato ad una trave, sospeso nel vuoto. Roy Batty lo raggiunge e, invece di ucciderlo, lo tira su e lo mette in salvo. Dopo il celebre monologo ("Io ne ho viste cose..."), Roy Batty muore di fronte all'impietrito Deckard.

    « I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhauser Gate. All those... moments will be lost... in time, like tears... in rain. Time to die. »
    « Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. »
    (Roy Batty)

    Poco dopo arriva Gaff che si complimenta per il lavoro svolto e dice a Deckard "Peccato però che lei non vivrà!". Deckard va nel suo appartamento per portare via Rachael prima che un altro agente speciale la ritiri. Mentre Rachael si avvia verso l'ascensore protetta da Deckard, scontra con la scarpa un origami a forma di unicorno. Deckard lo prende e ripensa alle parole pronunciate poco prima da Gaff.


    AMBIENTAZIONE

    Il film è interamente ambientato a Los Angeles, nel novembre del 2019. Il pianeta Terra, a causa dell'inquinamento e del sovraffollamento, è diventato invivibile. Chi può si trasferisce nelle colonie extramondo, mentre sulla Terra rimangono coloro che sono stati scartati alla visita perché malati (come J. F. Sebastian, affetto da invecchiamento precoce) o coloro che non possono permettersi il viaggio. La vita animale e vegetale è pressoché scomparsa, per cui è proibito uccidere veri animali.

    La città di Los Angeles è perennemente avvolta dalla nebbia prodotta dall'inquinamento, che offusca il Sole e produce una pioggia continua. Le strade, rese luride dalla pioggia, brulicano di veicoli e di persone di ogni razza, anche se è nettamente predominante la componente asiatica. In città si parla il Cityspeak, uno slang multilinguistico e multietnico.
    I moderni grattacieli e le industrie sorgono accanto ai palazzi più antichi, per lo più fatiscenti e adattati alle "nuove tecnologie" facendo passare le tubazioni sulle facciate esterne. L'assenza totale del bello contribuisce a trasmettere allo spettatore la sensazione di claustrofobia.

    I REPLICANTI

    I Replicanti sono androidi (per la precisione organismi artificiali) pressoché indistinguibili dall'uomo, creati dalla Tyrell Corporation. I replicanti protagonisti del film appartengono alla serie Nexus 6: sono superiori all'uomo per forza e agilità, nonché di intelligenza almeno pari a quella degli ingegneri che li hanno creati. Sono stati progettati per essere il più possibile simili agli uomini (lo slogan della Tyrell è più umano dell'umano). Gli ingegneri della Tyrell stimarono la possibilità che i Nexus 6 potessero nel tempo sviluppare emozioni proprie (rabbia, amore, paura, sospetto,...) ovvero potessero assumere coscienza di sé, e così li dotarono di un dispositivo autolimitante, vale a dire 4 anni di vita.
    I Nexus vengono impiegati nelle colonie extramondo per i lavori più faticosi e pericolosi, oppure come "articolo di piacere" per i soldati di stanza nelle colonie militari extramondo. In seguito ad una rivolta, è stato proibito l'utilizzo di replicanti sulla Terra, ed è compito della squadra speciale Blade Runner "ritirare" (ovvero eliminare) i replicanti presenti sul pianeta.
    Per distinguere un replicante da un umano, il sospetto viene sottoposto ad un test per l'empatia denominato Voigt-Kampff, che consiste in un interrogatorio condotto con un dispositivo puntato sull'occhio dell'interrogato. Il replicante, di fronte alle domande pensate per suscitare un'emozione precisa nell'interrogato, tradisce la sua natura in seguito all'impossibilità, dovuta alla mancanza del bagaglio di esperienze tipico di un essere umano, di controllare le proprie emozioni. Per la riuscita del test sono infatti fondamentali i tempi di reazione alle domande.

    CRITICA


    Blade Runner è da molti ritenuto più di un semplice film di genere, perché si confronta con temi profondi come l'umana paura di morire, l'anelito all'immortalità, la nostra debolezza di fronte ad eventi più grandi di noi, ma anche la capacità di alcuni di dar prova di una grandissima quanto inaspettata generosità.

    L'estrema cura e ricercatezza delle immagini e degli effetti, la particolare ambientazione (anche gli esterni hanno sempre una luce notturna), le innovative atmosfere create (la continua dominante blu, gli ambienti urbani tecnologicamente sofisticati ma caotici e brulicanti di una umanità confusa e sempre immersa in una penombra artefatta), le sofisticate e coinvolgenti musiche di Vangelis, hanno rapidamente reso questo film un cult-movie, che ha fatto scuola e ha segnato una svolta irreversibile nella successiva produzione di film di fantascienza. Quasi tutti i film del genere girati dopo Blade Runner, infatti, in un modo o nell'altro non possono fare a meno di richiamarne più o meno consapevolmente il tipo di immagini, o di atmosfere, o anche solo di colori o suggestioni visive.

    In Blade Runner possiamo identificare un altro aspetto di natura filosofica e secondo alcuni religiosa che costituisce un elemento importante in tutto il film: basterebbe considerare le parole dell'androide che rifiuta la morte perché si sente diverso e migliore degli umani (vedi: con esplicito riferimento a Cartesio e sulla natura filosofica del film).

    Uno dei problemi fondamentali della filosofia è stato infatti quello del rapporto tra il soggetto e l'oggetto che nasce quando il primo pensatore si chiede che cosa sia il mondo che lo circonda con i suoi oggetti diversi da lui. Per questo problematico rapporto anche gli altri soggetti però sono, nei riguardi del soggetto, degli oggetti che si presumono siano soggetti come me, ma dei quali io non ho piena certezza. Chi è l'altro? Prova davvero i miei stessi sentimenti, ha i miei stessi pensieri? L'universo che percepisce è come il mio? Il mondo interiore che mi caratterizza come soggetto appartiene a me e soltanto a me. Cosa si agita veramente nell'involucro dell'altro presunto soggetto-oggetto? Ci sono in lui meccanismi bionici o lo stesso sangue che circola in me?

    Sono certo di me stesso perché il mio pensiero me lo conferma, non si può dubitare di se stessi ma chi mi sta di fronte è un soggetto come me o piuttosto... un cyborg ?. Il "cogito ergo sum" di Cartesio non basta più ad avere certezza di se stessi. Queste sono le domande che assillano Rick Deckard.

    Questo può essere il tema dominante di tutto il film. Se il protagonista, il cacciatore Rick Deckard, pure ritiene sia un automa la bellissima Rachael, ma che proprio per la sua perfezione tecnologica non si differenzia sostanzialmente da lui perché non amarla? Che cosa distingue l'uomo vero dall'androide? Anche lei possiede sentimenti, anche lei può piangere, anche lei ha ricordi, magari prefabbricati ma che lei crede suoi. Questo è il dramma dei cyborg: scoprire di essere un oggetto; ma in fondo è anche il dramma del blade runner: solo con se stesso, chiuso nella sua soggettività, unico soggetto in tutto l'universo, monade diceva Leibnitz, eppure anche lui oggetto, probabile androide per gli altri, e forse, a sua insaputa, egli stesso replicante addestrato ad uccidere i suoi simili.
    In questo film viene quindi ripreso sotto tutt'altri aspetti, anche il tema della "incomunicabilità" che costituì la traccia di un famoso film della cinematografia italiana: "Deserto rosso" (1964) del regista Michelangelo Antonioni.


    DIRECTOR'S CUT

    È ormai assodato che il Director's cut è basato sull'idea che anche Deckard sia un replicante, impiegato a sua insaputa per dare la caccia ai suoi simili. Esiste anche una dichiarazione del regista che conferma questa ipotesi e lo si può dedurre da moltissimi particolari.

    L'origami dell'unicorno che Deckard trova davanti casa sua nella scena finale non significa solamente, come nella versione del 1982, che Gaff è stato lì, ma che Gaff è a conoscenza dei sogni di Deckard. La frase che Gaff dice a Deckard subito dopo la morte di Roy Batty:


    « It's too bad she won't live. But then again, who does? »
    « Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... »
    (Gaff)

    inizialmente sembra riferita a Rachael. Quando Deckard trova l'origami, ripensa alla frase come se solo ora ne avesse compreso il reale significato. In lingua inglese, she è usato sia per le persone di sesso femminile, sia - in modo colloquiale - per gli animali e le cose. Nei sottotitoli italiani, la frase viene tradotta inizialmente "Peccato che lei non vivrà" e la seconda volta "Peccato che non vivrà".

    È possibile che uno dei due replicanti finiti nel campo elettrico alla Tyrell Corporation sia Deckard stesso, catturato e "riprogrammato" per la missione. Ciò sarebbe avvalorato dal fatto che Roy Batty si rivolge a Deckard chiamandolo più volte per nome, benché i due non si fossero mai incontrati prima. Inoltre, il senso di alcune battute che Roy gli rivolge durante lo scontro appare sotto questa ipotesi più chiaro. Infatti Roy dice: "Non eri tu, quello bravo?", "Vieni, Deckard. Fammi vedere di cosa sei fatto!", "Sei fiero di te, piccolo uomo?", e "Muori presto e sei dei miei!". Questa versione renderebbe anche più comprensibile la scelta di Roy di graziare Deckard (addirittura di salvarlo).

    Il fatto che Gaff si presenti a Deckard subito dopo ogni "ritiro", che lo accompagni sempre in presenza del comandante Bryant, che lo indirizzi spesso nelle indagini, fanno pensare ad alcuni che il vero Blade Runner sia Gaff, e che quindi Deckard sia solo uno strumento di cui Gaff si serve per "ritirare" i Nexus 6. D'altronde Gaff non pare nelle condizioni di poter affrontare un replicante, mentre Deckard si dimostra capace di resistere a tutti gli scontri con i Nexus 6, compreso il brutale pestaggio cui lo sottopone Roy Batty nello scontro finale: potrebbe essere questa la "magia" di cui parla il comandante Bryant.

    Ad un occhio attento non può sfuggire che una volta assunto che Deckard é anch'egli un replicante, tutti i personaggi "genuinamente" umani del film sono fisicamente e/o mentalmente corrotti, deformi, malati. I replicanti, tutti i replicanti e solo questi, sono invece fisicamente e psichicamente sani ed inevitabilmente giovani (vivono solo 4 anni). Qui sta il senso più amaro e geniale del film: un'umanità decadente ed ormai alla fine di un inglorioso destino, che uccide i propri "figli" perché gli sono migliori e gli sopravviveranno (ed usa questi stessi figli per dare la caccia ai loro simili).

    Quest'idea nasce da un altro breve racconto di Philip K. Dick: "Non saremo Noi", in cui in un mondo in cui nascono sempre più bambini mutanti, lo stato effettua un controllo rigido in età puberale sugli stessi ed elimina i mutanti applicando una rigida selezione, sino a ché si presenta una madre con un figlio "mutato" fisicamente tanto superiore all'homo sapiens da non poter essere ucciso in nessun modo, ma totalmente privo di cervello e funzioni superiori, tanto da instillare ai medici incaricati della selezione l'atroce certezza che non solo la terra verrà "ereditata" da una razza mutata, ma che non avrà nulla di quello che noi intendiamo comunemente per umano; "Non saremo noi" (appunto)... gli eredi della Terra.

    In momenti particolari del film, ogni replicante ha un riflesso rosso nei propri occhi (Rachael a casa di Deckard, Pris a casa di J.F. Sebastian, Roy Batty nell'appartamento del dott. Tyrell). Anche il gufo artificiale che si vede alla Tyrell Corporation ha questo riflesso rosso. Deckard ha lo stesso scintillio negli occhi quando parla con Rachael a casa sua, ma non è messo a fuoco. Inoltre, quando Deckard nota l'origami dell'unicorno lasciato da Gaff davanti alla sua casa, lo osserva con uno sguardo fisso e dei movimenti meccanici tipici di un replicante.

    I replicanti sembrano avere una strana ossessione comune per le foto. Leon è dispiaciuto perché dei poliziotti sono entrati nella stanza d'albergo ed hanno portato via le sue "preziose fotografie". Rachael, quando sospetta di essere una replicante, mostra a Deckard una fotografia di quando era bambina che si portava dietro. Il pianoforte di Deckard è pieno di fotografie, tutte in bianco e nero e nessuna che lo ritrae con l'aspetto attuale. La foto che Rachael mostra della sua infanzia, con la madre, sugli scalini di casa, è pressoché identica a quella della casa di gioventù di Deckard, in cui si vede anche la medesima postura.


    THE FINAL CUT

    Nel 2007 è uscita sul mercato una nuova versione del film, chiamata The Final Cut. La versione, distribuita anche in HD DVD e Blu-ray, si è avvalsa di una conversione in digitale dei fotogrammi di celluloide con una risoluzione di 8000 linee per fotogramma, quattro volte superiore a quella normalmente utilizzata per questo genere di operazioni. Sono state inoltre eliminati quasi tutti gli errori tecnici e di trama presenti nell'International Cut.

    Nel dicembre del 2007 tale versione è stata in proiezione 2 settimane nella Cineteca di Bologna con un grande afflusso di appassionati che hanno potuto ammirare la versione in alta definizione tramite una speciale proiezione in digitale.

    Dal punto di vista della narrazione, i cambiamenti apportati rispetto alla versione Director's Cut sono minimi.

    The Final Cut viene distribuito in Italia in due versioni: la "edizione speciale due dischi" ed il cofanetto di 5 dischi.

    Il primo dei 2 dischi contiene il film nella nuova versione, un'introduzione del regista (in lingua originale sottotitolato in Italiano) ed il commento di Ridley Scott, dei produttori e sceneggiatori, del direttore artistico e di chi ha curato gli effetti visivi (privo purtroppo di sottotitoli). Il secondo disco contiene il documentario Dangerous Days: la realizzazione di Blade Runner.

    Il cofanetto contiene cinque versioni di Blade Runner (Domestic Cut, International Cut, Director's Cut, The Final Cut e la versione integrale del Workprint Version), nonché il documentario Dangerous Days: la realizzazione di Blade Runner ed altri featurettes.


    Una delle prime bozze della sceneggiatura, scritta da Hampton Fancher e denominata Mechanismo, prevedeva che il film fosse ricco di dialoghi, quasi interamente ambientato in interni e che alla fine Rachael si suicidasse. Allo scrittore Philip K. Dick non piacque molto perché il suo romanzo veniva svuotato dei suoi più profondi significati: cosa è umano? Che cosa rende umani? Fu lo stesso Dick a suggerire di introdurre una voce narrante fuori campo, mentre la decisione di girare un film noir di ambientazione urbana fu presa da Ridley Scott quando accettò la regia. Il regista scelse inoltre il termine replicante perché la parola androide utilizzata nel libro era "strausata" agli inizi degli anni ottanta. Similmente al romanzo, i droidi dovevano inizialmente essere composti anche da parti metalliche che ne rivelavano, al momento della morte, la natura non umana.
    Successivamente la sceneggiatura fu assegnata a David Webb Peoples, che in parte rielaborò la trama. Nella versione di Fancher, Roy Batty veniva ucciso, mentre Peoples lo fece morire di vecchiaia e scrisse il famoso monologo "Io ne ho viste cose...". Rutger Hauer modificò il monologo introducendo la parte sulle lacrime nella pioggia. Rutger Hauer contribuì inoltre a scrivere molte delle battute del suo personaggio.


    Per il personaggio di Deckard, Fancher si ispirò a Robert Mitchum. Prima che il ruolo andasse a Harrison Ford, si pensò di affidare la parte a Dustin Hoffman, ma l'idea di scritturare Hoffman fu scartata dopo alcuni mesi perché non aveva il fisico per impersonare il tipico poliziotto eroico e perché aveva una visione di Deckard completamente diversa dal regista.

    Sean Young e Daryl Hannah vennero scelte dopo dei provini filmati in cui venivano interpretate delle scene preparate per il film. In alcune di queste il ruolo di Deckard venne interpretato da Morgan Paull, che ottenne in seguito la parte di Holden. Joanna Cassidy fu scelta per il ruolo di Zhora anche perché riusciva a sentirsi a suo agio con un serpente intorno al collo. Infatti il pitone birmano che si vede nella scena all'interno del camerino era il suo animale domestico. Per il personaggio di Mary, la quinta replicante, venne scelta Stacey Nelkin. Tuttavia, a causa di un lungo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, le scene in cui doveva comparire Mary non furono sviluppate e si decise di eliminare il personaggio.

    L'unica scenografia costruita per il film fu il set della strada: vennero adattati alcuni palazzi a due piani già esistenti ed utilizzati in altri film, montando sulle facciate i tubi dell'aria condizionata per dare l'impressione che fossero palazzi antichi adattati alle nuove tecnologie. Per ovviare al fatto che i palazzi del set erano bassi, mentre la città era formata da grattacieli, fu deciso di girare le riprese esterne di notte e di creare un'atmosfera densa di fumo a causa dell'inquinamento.

    Come location vennero utilizzati il Bradbury Building, che rimase aperto anche durante le riprese, e la Union Station di Los Angeles, trasformata nell'interno del palazzo di polizia. L'ufficio del capitano Bryant fu costruito appositamente per il film e ancora oggi è utilizzato come ufficio della stazione ferroviaria. L'interno dell'appartamento di Deckard è ispirato alla Ennis House costruita dall'architetto Frank Lloyd Wright, in particolare i blocchi di cemento che compongono le pareti.


    Inizialmente Tyrell doveva essere un replicante. Il vero creatore dei Nexus 6 era morto 4 anni prima e giaceva all'interno di una teca di vetro al piano superiore rispetto all'ufficio. Roy Batty, una volta cavati gli occhi a Tyrell, scopriva la verità e con l'ascensore si recava al piano superiore sulla tomba del padre. Questa scena non venne mai girata.
    Le scene che vedono come protagonista James Hong nel ruolo di Hannibal Chew, il progettista genetico di occhi, sono state girate all'interno di una vera cella frigorifera.

    Per la scena in cui Zhora si schianta contro alcune vetrine, mentre Deckard le spara, venne impiegata una controfigura con una parrucca completamente diversa dall'acconciatura di Joanna Cassidy-Zhora. La scena però non fu girata una seconda volta per problemi di budget e per il ritardo accumulato rispetto ai tempi prestabiliti. Anche per la scena nella quale Pris attacca Deckard (eseguendo capriole e salti mortali) era stata ingaggiata una controfigura, una ginnasta professionista, ma Ridley Scott le fece rigirare talmente tante volte la scena da renderla esausta. Le scene che si vedono nel film sono state quindi girate con un ginnasta uomo.
    Nella scena del salto da un tetto all'altro, Deckard è interpretato da una controfigura, mentre fu lo stesso Rutger Hauer a fare il salto, dopo che i due palazzi vennero avvicinati. La colomba che teneva in mano Roy Batty era talmente zuppa d'acqua da non riuscire a volare e così nel film fu montata una scena in cui si vede una colomba volare in pieno giorno in un cielo azzurro, totalmente in contrasto con l'atmosfera del film

    Blade Runner è uno degli ultimi film di fantascienza che non utilizza effetti speciali creati al computer. La scena iniziale, in cui si vede una panoramica della città, è in realtà la ripresa di un modellino a prospettiva forzata profondo solo 4,5 metri e formato da sagome di palazzi riprodotti in serie. Le esplosioni di gas sono vere: vennero registrate e poi proiettate sul modellino una alla volta, cosicché la scena iniziale è in realtà la sovrapposizione di moltissime riprese.

    Nella sequenza in cui Deckard e Gaff approdano alla centrale di polizia, nell'angolo in basso a sinistra dello schermo, è possibile vedere un modello del Millennium Falcon (l'astronave di Harrison Ford in Guerre Stellari) mascherato da palazzo. Il Millennium Falcon fu utilizzato come palazzo anche in altre scene di sorvolo, grazie alla capacità del fumo di nascondere i dettagli. Il tetto della centrale di polizia fu recuperato dal film Incontri ravvicinati del terzo tipo: si trattava del soffitto dell'astronave madre.
    Le riprese esterne vennero modificate in post-produzione con la tecnica della pittura dei mascherini. Anche le scene girate nell'ufficio del dott. Tyrell sono state completate nella parte superiore, perché non era possibile ricreare sul set in modo credibile gli effetti di luce che il sole avrebbe dovuto produrre.
    Philip K. Dick visitò il set e vide un montaggio di alcune scene. Alla fine della proiezione si disse sbalordito perché ciò che aveva visto era esattamente ciò che aveva immaginato quando scrisse il romanzo da cui è tratto il film.
    Nella prima proiezione il film era molto più lungo della versione Domestic Cut. Furono così eliminate diverse scene, come quella in cui Deckard visita Holden all'ospedale e soprattutto la scena in cui Deckard sogna l'unicorno, mentre altre vennero pesantemente tagliate, principalmente quelle girate nell'appartamento di Deckard in cui compare anche Rachael.
    Dopo le anteprime vennero eliminate molte delle scene in cui Gaff parla il Cityspeak e fu aggiunta la voce narrante per facilitare la comprensione di alcuni aspetti della storia. Al regista non piacque l'idea della voce fuori campo e non partecipò alla stesura finale dei testi. I testi della voce fuori campo furono scritti da uno sceneggiatore che fino a quel momento non aveva partecipato alla realizzazione del film. La voce fuori campo inizialmente compariva anche subito dopo la morte di Roy Batty, ma fu eliminata. Venne aggiunto inoltre un lieto fine totalmente in contrasto con il resto del film, per il quale vennero utilizzate anche delle scene girate da Stanley Kubrick per l'inizio di Shining e poi scartate.
    Il film incassò molto bene nel primo week-end di proiezioni negli Stati Uniti, ma il giudizio della critica fu inizialmente negativo. Nelle settimane successive il film attrasse sempre meno spettatori, rivelandosi un mezzo flop. La pellicola dovette scontrarsi al botteghino con E.T., un film di fantascienza rassicurante, diametralmente opposto alla distopia rappresentata in Blade Runner; inoltre il pubblico appassionato di fantascienza si era abituato allo stile di Guerre Stellari.
    In Europa il film ebbe un maggior successo sia di critica che di pubblico. Nel corso degli anni il film continuò ad essere apprezzato e proiettato da molti appassionati finché non divenne un vero e proprio cult del genere fantascientifico e non solo. Le atmosfere del film sono state riprese da molti gruppi e cantanti nei loro video ed hanno ispirato diversi film, quale ad esempio Matrix.

    La Marvel Comics ha pubblicato nel settembre 1982 un adattamento a fumetti del film intitolato A Marvel Comics Super Special: Blade Runner, sceneggiato da Archie Goodwin.

    Nel 1985 fu prodotto dalla CRL un videogioco non ufficiale, che aveva le musiche di Vangelis ed era basato sull'azione.

    Nel 1998 è stato prodotto dalla Westwood Studios il videogioco Blade Runner ispirato al film diretto da Scott. Il gioco riprende in modo fedele gli scenari e l'atmosfera del film, ma introduce nuovi personaggi. Il protagonista della vicenda è Ray McCoy, Blade Runner principiante che deve indagare sull'uccisione di alcuni animali ad opera di due replicanti presso la Runciter Animals. Rick Deckard è uno dei colleghi di McCoy, ma non compare mai. Nel gioco è anche possibile utilizzare la macchina per eseguire il test di Voigt-Kampff, in grado di scoprire se un sospettato è in realtà un replicante, e l'Esper, il dispositivo per analizzare le fotografie. Il gioco, dotato di una sorta di "generatore casuale di eventi", prevede sei diversi finali, compreso il lieto fine della versione originale. I doppiatori dei personaggi principali del videogioco sono gli stessi del film.

    La serie televisiva Total Recall 2070, prodotta dalla tv canadese CHCH-TV e andata in onda in 22 episodi nel 1999, era liberamente ispirata sia al film Blade Runner che ad un'altra pellicola tratta da un racconto di Philip K. Dick, Atto di forza (Total Recall).

    CITAZIONI

    La serie tv Max Headroom ha un'ambientazione futuribile che si richiama a Blade Runner. Lo strapotere dei network televisivi e del computer porta a generare un personaggio virtuale, replica del protagonista, giornalista e cameraman televisivo.

    Il videoclip Freeek! (2002) del cantante George Michael, diretto da Joseph Kahn, è ispirato al film. In alcune scene del vidoclip si vede il palazzo di polizia ripreso dall'alto in sorvolo.

    Nel film Ritorno al futuro parte II, nella scena in cui la DeLorean arriva dal 1985 al 2015, si può vedere uno spinner come quello usato da Harrison Ford volare poco prima dell'arrivo della macchina in una via del cielo.

    La copertina ed in generale l'artwork dell'album del 1986 Somewhere In Time del gruppo heavy metal inglese degli Iron Maiden si ispirano esplicitamente alla scenografia di Blade Runner, in particolare per quanto riguarda i grattacieli illuminati della metropoli e l'ambientazione futuristica decadente. Il disegno (come per tutte le copertine degli album del gruppo dal 1980 al 1988) è opera di Derek Riggs. Anche la mastodontica scenografia del tour di supporto al disco è ispirata al film di Ridley Scott.

    Nel corso degli anni a Los Angeles sono apparsi diversi edifici ispirati a Blade Runner, tra cui la US Bank Tower, un grattacielo circolare provvisto di eliporto sul tetto molto simile alla centrale di polizia del film. A Culver City, vicino a Los Angeles, la Sony Pictures possiede un edificio che ricorda moltissimo una delle piramidi della Tyrell Corporation.

    Nel 2003 i comici italiani Enrico Bertolino e Fabio Bonifaci hanno pubblicato per la Arnoldo Mondadori Editore il libro Io ne ho viste cose..., contenente una serie di battute che iniziano con l'incipit del celebre monologo di Roy Batty. Il film è stato anche parodiato dai Broncoviz.

    Il brano “L'Ultimo Omino” inserito nell'album “Io Sono Qui” del 1995 di Claudio Baglioni si chiude con il celebre monologo: “Io ne ho viste cose...” La vita è rappresentata da un videogioco e ogni uomo deve battersi e sconfiggere il male per salire al livello superiore... battersi fino all'ultimo omino. Vangelis collaborò con Claudio Baglioni nella realizzazione dell'album “E Tu” nel 1974.

    Nell'albo numero 9 di Dylan Dog "Alfa e Omega" vengono citate le parole di Roy Batty.

    Molti degli elementi del film sono ripresi nel cartone animato giapponese The Big O, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra esseri umani e androidi in merito all'importanza di possedere dei ricordi e per il ruolo empirico rappresentato dall'ambientazione, cioè la megalopoli grigia e malinconica. Anche le musiche dell'anime presentano un'evidente somiglianza con quelle della colonna sonora originale del film.
     
    .
  8. mauro255
     
    .

    User deleted




    COLLATERAL

    Titolo originale: Collateral
    Lingua originale: inglese
    Paese: Stati Uniti
    Anno: 2004
    Durata: 119 min
    Regia: Michael Mann
    Soggetto: Stuart Beattie
    Sceneggiatura: Stuart Beattie

    Interpreti e Personaggi:

    Tom Cruise: Vincent
    Jamie Foxx: Max
    Jada Pinkett Smith: Annie
    Mark Ruffalo: Fanning
    Peter Berg: Richard Weidner
    Javier Bardem: Felix
    Bruce McGill: Pedrosa
    Debi Mazar: Professionista

    Fotografia: Dion Beebe, Paul Cameron
    Montaggio: Jim Miller, Paul Rubell
    Effetti speciali:
    Musiche: James Newton Howard
    Scenografia: Sandy Reynolds-Wasco

    Premi: BAFTA alla migliore fotografia a Dion Beebe e Paul Cameron
    National Board of Review Awards 2004: miglior regista
    2 Satellite Awards 2005: miglior montaggio, miglior sonoro


    « Un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angeles e muore. Pensi che se ne accorgerà qualcuno? »
    (Vincent / Tom Cruise)

    Collateral è un thriller statunitense del 2004 diretto da Michael Mann, completamente ambientato di notte, a Los Angeles. Proprio per questo è stato interamente girato nelle ore notturne, con l'ausilio di appositi filtri per donare alla pellicola una tonalità ed un'atmosfera cupa e misteriosa.
    Circa l'80% delle riprese sono state girate in digitale, donando all'aspetto finale del film quello di una vecchia pellicola di celluloide granulosa.
    Prodotto nel 2004, è stato presentato fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

    TRAMA

    Los Angeles. Max, un autista di taxi, viene ingaggiato da un misterioso passeggero, Vincent, perché lo porti in giro tutta la notte, in cambio di un lauto compenso. A sua insaputa è stato ingaggiato da un killer, un professionista con il compito di uccidere, nell'arco di una sola notte, cinque testimoni collegati ad una inchiesta su un gruppo di narcotrafficanti. Max diventerà involontariamente complice del killer, che lo costringe ad accompagnarlo nel suo giro di omicidi, e con il quale dovrà collaborare quando la situazione diventerà critica. Nel frattempo il detective Fanning comincia a muoversi lungo le tracce lasciate da Vincent.

    CURIOSITA'

    Colin Farrell, Edward Norton e Russell Crowe erano stati considerati per il ruolo di Vincent prima di Tom Cruise, mentre per il ruolo di Max i produttori avevano pensato a Robert De Niro e Adam Sandler.
    La scena dell'incidente stradale è stata realmente girata con Foxx e Cruise all'interno del taxi.
    L'attore Jason Statham fa un piccolo cameo all'inizio del film: è l'uomo con la valigetta che si incontra con Tom Cruise
    Sia Tom Cruise sia Jamie Foxx sia Mark Ruffalo, che nel film interpreta il detective Fanning, della polizia di Los Angeles, sono stati sottoposti ad un rigoroso periodo di preparazione. Nel caso di Cruise, l'attore, oltre ad un addestramento con le armi da fuoco, è stato costretto anche a fingersi un postino e a svolgere questa attività a Los Angeles per un mese truccato con il make-up di Vincent. Lo scopo era quello di farlo abituare a muoversi in modo disinvolto, uscendo fuori dal suo classico ruolo di star hollywoodiana. Molti cittadini regolarmente riforniti dal postino Cruise hanno testimoniato di non averlo mai riconosciuto. Foxx ha invece lavorato con la compagnia di trasporti pubblici di Los Angeles per costruire il personaggio di Max.

     
    .
  9. mauro255
     
    .

    User deleted




    PULP FICTION

    Titolo originale: Pulp Fiction
    Lingua originale: inglese
    Paese: USA
    Anno: 1994
    Durata: 154 min
    Regia: Quentin Tarantino
    Soggetto: Quentin Tarantino, Roger Avary
    Sceneggiatura: Quentin Tarantino
    Produttore: Lawrence Bender
    Produttore esecutivo: Danny DeVito
    Casa di produzione: A Band Apart, Jersey Films, Miramax Films
    Distribuzione (Italia): Cecchi Gori Group

    Interpreti e Personaggi:

    John Travolta: Vincent Vega
    Samuel L. Jackson: Jules Winnfield
    Tim Roth: Zucchino
    Amanda Plummer: Coniglietta
    Bruce Willis: Butch Coolidge
    Ving Rhames: Marsellus Wallace
    Uma Thurman: Mia Wallace
    Harvey Keitel: sig. Wolf
    Christopher Walken: capitano Koons
    Eric Stoltz: Lance
    Rosanna Arquette: Jody
    Quentin Tarantino: Jimmie Dimmick
    Maria de Medeiros: Fabienne
    Duane Whitaker: Maynard
    Peter Greene: Zed
    Angela Jones: Esmeralda Villalobos
    Paul Calderon: Paul
    Stephen Hibbert: lo "storpio"
    Julia Sweeney: Raquel

    Fotografia: Andrzej Sekuła
    Montaggio: Sally Menke
    Effetti speciali:
    Musiche: AA. VV.
    Tema musicale: Misirlou (Dick Dale & His Del-Tones)
    Scenografia: David Wasco
    Costumi: Betsy Heimann
    Trucco: Greg Nicotero

    Premi: Palma d'Oro al Festival di Cannes 1994
    1 Oscar 1995: miglior sceneggiatura originale
    1 Golden Globe 1995: miglior sceneggiatura
    2 National Board of Review Awards 1994: miglior film, miglior regista
    4 Independent Spirit Awards 1995: miglior film, miglior attore protagonista (Samuel L. Jackson), miglior regista, miglior sceneggiatura
    2 Kansas City Film Critics Circle Awards 1995: miglior film, miglior regista
    2 MTV Movie Awards 1995: miglior film, miglior sequenza di ballo
    2 Premi BAFTA 1995: miglior attore non protagonista (Samuel L. Jackson), miglior sceneggiatura originale
    2 David di Donatello 1995: miglior film straniero, miglior attore straniero (John Travolta),
    oltre trenta altri trofei internazionali


    Pulp Fiction è un film statunitense del 1994, diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Harvey Keitel, Bruce Willis, Christopher Walken, Ving Rhames, Tim Roth e Amanda Plummer.

    La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni,e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman. Le interpretazioni di entrambi meritarono una candidatura all'Oscar rispettivamente per miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Anche Samuel L. Jackson ricevette la candidatura come miglior attore non protagonista.

    Inoltre, il film si aggiudicò la Palma d'Oro al festival di Cannes del 1994 e permise a Quentin Tarantino e Roger Avary di ottenere il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995, su ben 7 nomination, tra cui oltre a quelle già citate, quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio.
    Uscito il 14 ottobre 1994 negli Stati Uniti, arrivò nelle sale italiane il 16 dicembre dello stesso anno.
    A causa del contenuto violento, il film venne vietato in Italia ai minori di 18 anni, ma dal 1997 il divieto rimase solo per i minori di 14 anni.
    Il film è l'ultimo capitolo della cosiddetta "trilogia pulp" di Quentin Tarantino, preceduto da Una vita al massimo e Le iene.

    TRAMA

    All'Hawthorne Grill, una piccola caffetteria nella periferia di Los Angeles, i due rapinatori Zucchino (Tim Roth) e Coniglietta (Amanda Plummer) stanno architettando il loro prossimo colpo, sino a quando non decidono di rapinare proprio il ristorante nel quale si trovano.

    LA SITUAZIONE DI "BONNIE"

    Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) sfrecciano di prima mattina per le strade di Los Angeles, diretti verso l'appartamento nel quale dovrebbero trovarsi gli uomini che hanno sottratto a Marsellus Wallace (Ving Rhames), il loro capo, una valigetta dal contenuto misterioso. I due killer, entrati nell'appartamento, recuperano la valigetta e uccidono due dei tre uomini presenti. Quando tutto sembra sistemato, a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che scarica su di loro un intero caricatore di un revolver. I due sicari, nemmeno scalfiti dalle copiose pallottole, uccidono il quarto uomo e poi portano via Marvin - l'unico rimasto in vita - verso il privé di Marsellus.

    In auto, mentre Jules tenta di spiegarsi come mai siano riusciti a restare illesi dopo la sparatoria e grida al miracolo divino, Vincent, cercando di fargli cambiare idea, si volta verso Marvin ponendogli una domanda, e involontariamente gli spara un colpo di pistola in piena faccia. I due killer si ritrovano in un bagno di sangue. Urge togliere l'auto dalla strada, per evitare che i poliziotti possano notarla e fermarli. Un rifugio sicuro è la casa di un amico di Jules, l'estroso Jimmie Dimmick (Quentin Tarantino), che abita a Toluca Lake.

    Più che rimanere orripilato dal cadavere sfigurato che i due hanno con sé, Jimmie si preoccupa della conseguenza che potrebbe avere questo su sua moglie, che di lì a poco tornerà dopo un faticoso turno notturno in ospedale. Jules, allora, assicura a Jimmie che tutti i problemi saranno risolti prima che sua moglie rientri. Per riparare al disastro, Jules chiama il suo capo, Marsellus, che gli procura l'aiuto desiderato mandando sul luogo il cinico e misterioso signor Wolf (Harvey Keitel).

    Grazie agli efficienti metodi del signor Wolf, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti. Così, evitato il peggio, portano a rottamare l'auto da "mostro Joe". Svolto il suo compito, Wolf si allontana con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando Jules e Vincent a piedi, con la valigetta.

    Desiderosi di fare colazione, i killer raggiungono l'Hawthorne Grill. Qui, Jules esprime all'amico la ferma intenzione di abbandonare il suo mestiere in seguito al presunto miracolo al quale ha assistito.

    Poco dopo ha inizio la rapina di Zucchino e Coniglietta, nella quale vengono irrimediabilmente coinvolti Jules e Vincent. I rapinatori dettano le loro condizioni: consegnare tutti i beni in un'unica sacca che hanno con sé. Ciò implicherebbe la perdita della valigetta che i due devono riportare a Marsellus. Per evitare un'inutile strage, Jules fa prendere a Zucchino il proprio portafogli ma gli ordina di lasciare la valigetta. I due rapinatori, terrorizzati da Jules, escono illesi dal locale e i killer riescono finalmente a portare a termine il proprio compito.

    VINCENT VEGA E LA MOGLIE DI MARSELLUS

    Jules e Vincent raggiungono il privé di Marsellus, dove quest'ultimo sta corrompendo un pugile, ordinandogli di perdere l'incontro che terrà a breve. Quando termina la conversazione, egli chiama a sé Vincent, ricordandogli che quella sera dovrà portare fuori sua moglie Mia (Uma Thurman). Prima di recarsi a casa di Mia, Vincent passa da un suo amico spacciatore, Lance (Eric Stoltz), dal quale compra una dose di eroina. Vincent - stordito dalla droga che ha appena assunto - si reca a casa di Mia, una donna annoiata, cocainomane, molto attraente e maliziosa.

    Su consiglio di Mia, la coppia va a mangiare al Jack Rabbit Slim's, un locale a tema anni cinquanta nel centro città. All'interno del ristorante, la coppia inizia a conoscersi meglio, dando il via a discorsi che spaziano da argomenti banali a temi quasi filosofici. Dopo aver cenato, i due vengono ingaggiati in una gara di twist sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry.

    Tornati felicemente a casa, i due sono quasi sul punto di avere un rapporto sessuale, ma Vincent, ricordandosi che si tratta della moglie del "gran capo", preferisce fare una sosta in bagno per calmarsi e riflettere, imponendosi di evitare un coinvolgimento che risulterebbe molto pericoloso. Rimasta sola, Mia si porta alle labbra una sigaretta e, cercando l'accendino, trova nella giacca di Vincent una dose di eroina. Ritenendo sia cocaina, Mia la sniffa, e per l'errore finisce in overdose. Vincent è confuso e decide di portare Mia a casa di Lance, dove i due riescono a farle un'iniezione di adrenalina al cuore, grazie alla quale la donna si salva appena in tempo.
    Finalmente, terminata l'odissea, Vincent accompagna Mia a casa, dove i due giurano reciprocamente di non far mai menzione con Marsellus della terribile avventura vissuta.


    L'OROLOGIO D'ORO

    Butch Coolidge (Bruce Willis) è un pugile al quale Marsellus Wallace ha ordinato di perdere, dietro il compenso di un'ingente somma di denaro. Butch acconsente, ma poi decide di fare il doppio gioco scommettendo a proprio favore e battendo il proprio rivale, Floyd Wilson, che nell'incontro perde addirittura la vita. Fugge in taxi con Esmeralda Villalobos (Angela Jones) sino al motel dove lo attende Fabienne (Maria de Medeiros), la sua fidanzata.

    La mattina seguente Butch e Fabienne stanno per partire, secondo i piani, per andare a vivere nella cittadina natale di Butch, Knoxville in Tennessee. Scoprono però che nel fare i bagagli Fabienne ha dimenticato di prendere l'orologio d'oro che Butch aveva ricevuto da suo padre, e che apparteneva alla sua famiglia da generazioni. Butch non può rinunciare all'orologio. Pur sapendo che gli uomini di Marsellus saranno sicuramente sulle sue tracce per vendicare lo sgarro fatto al loro capo, decide di tornare nel proprio appartamento per recuperare la preziosa reliquia.

    L'appartamento appare deserto, e Butch, recuperato l'orologio, si concede una breve colazione. Ad un tratto però nota sul piano di lavoro della cucina una mitraglietta con silenziatore e la impugna perplesso. Inoltre, pochi istanti dopo sente azionarsi lo scarico della toilette: è Vincent Vega. I due si ritrovano uno di fronte all'altro e rimangono entrambi attoniti fino a quando Butch, spaventatosi per un rumore improvviso (lo scatto del tostapane), crivella di colpi il killer.

    Mentre sta per ritornare da Fabienne, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Marsellus. Lo investe e causa un incidente, che lo lascia tramortito. Rimessisi faticosamente in piedi tutti e due, Marsellus inizia a sparare contro Butch e lo insegue fino a quando non finiscono in un negozio di pegni gestito da un certo Maynard (Duane Whitaker). L'uomo stordisce Butch e Marsellus e chiama un suo amico, Zed (Peter Greene), un poliziotto-criminale che giunge al negozio in divisa.

    Maynard e Zed, che sono sadici stupratori, violentano Marsellus e lasciano Butch, legato, nelle mani del loro schiavo detto "lo storpio" (Stephen Hibbert). Butch si libera e fa svenire lo storpio con un pugno; a un passo dalla libertà, decide di armarsi con una katana, che trova nel negozio, tornare indietro ed uccidere i due stupratori. Così, rientrato nel seminterrato, uccide Maynard. Sul punto di uccidere anche Zed con un colpo di katana, Butch viene fermato da Marsellus che, usando un fucile a pompa, fa saltar via il pene di Zed. Non soddisfatto, Marsellus promette a Zed che le vere torture devono ancora cominciare. Per quanto riguarda la violenza subita, Marsellus fa giurare a Butch di non farne mai menzione in giro e, inoltre, riconoscente per il gesto appena compiuto, considera chiuso il conto aperto che li aveva portati, poco prima, a cercare di uccidersi a vicenda, a patto che Butch lasci la città il giorno stesso.

    CRONOLOGIA

    Riallacciandosi allo schema già sperimentato con Le iene, la trama di Pulp Fiction non segue un ordine cronologico, ma si snoda in tre episodi che vengono intrecciati tra loro in maniera da costruire una sorta di percorso circolare che parte e arriva nel momento della colazione all'Hawthorne Grill. Si possono, in maniera schematica, distinguere i seguenti due ordini:


    --------------------------------------------------------------------------------

    Ordine non-cronologico (film)

    1.A colazione (prima metà)
    2.Vince e Jules
    3.Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace
    4.L'orologio d'oro
    5.La situazione "Bonnie"
    6.A colazione (seconda metà)

    --------------------------------------------------------------------------------

    --------------------------------------------------------------------------------

    Ordine cronologico

    1.Vince e Jules
    2.La situazione "Bonnie"
    3.A colazione
    4.Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace
    5.L'orologio d'oro

    VERSIONI ALTERNATIVE

    Visto il successo della pellicola, nel 1996 uscì per il mercato home video, in VHS, una Special Collector's Edition: questa edizione include un footage finale di 11 minuti aggiuntivi in cui il regista Quentin Tarantino presenta due scene inedite, non incluse nel montaggio cinematografico originale.Le due scene sono le seguenti:

    Il primo incontro tra Mia (Uma Thurman) e Vincent (John Travolta) nell'appartamento della donna è più lungo. Prima di andare a cenare al Jack Rabbit Slim's, Mia intervista Vincent con una telecamera a mano. Durante questa scena, Mia pone a Vincent alcune domande futili (gli chiede se è imparentato con la cantante country Suzanne Vega, o con la famiglia Brady o i Partridge); subito dopo gli chiede se è un tipo "alla Elvis" od un tipo "alla Beatles". Questa scena inedita serve tra l'altro a spiegare una battuta successiva («A un Elvis-maniaco dovrebbe piacere») che Mia dice nella versione cinematografica.
    La corsa in taxi e la conversazione tra Butch (Bruce Willis) ed Esmeralda (Angela Jones) dura di più ed è presente un dialogo aggiuntivo in cui Butch spiega le sensazioni che si provano ad essere un pugile ed uccidere il proprio avversario.

    La versione canadese del DVD include le due scene inedite già menzionate, ed uno speciale - presentato dal regista - in cui sono visionabili altre scene non presenti nel montaggio finale. Le aggiunte sono le seguenti:

    Ampliamento della scena in cui Vincent Vega (John Travolta) compra l'eroina a casa del suo amico spacciatore (Eric Stoltz) e parla delle persone rozze. Lance (Eric Stoltz) racconta in questa scena di come una volta egli abbia chiesto delle informazioni mentre era all'estero e queste gli furono date errate.
    Una scena in cui Wolf (Harvey Keitel) e Raquel (Julia Sweeney), la figlia dello sfasciacarrozze, stanno flirtando e decidono di andare a fare colazione.
    Molte reti televisive hanno eliminato (o coperto con un «beep») molte delle parole volgari presenti nei dialoghi.Inoltre hanno eliminato la scena in cui John Travolta spara in faccia a Marvin, rimpiazzandola con uno schermo nero e la frase, letta da una voce somigliante a quella di Travolta, «Oh, no! Ho sparato a Marvin!».

    La pellicola è stata comunque censurata in tantissimi Paesi. Per esempio, in Inghilterra, nonostante non sia stata tagliata per l'edizione cinematografica, la versione in VHS manca della parte in cui l'ago della siringa penetra il braccio di John Travolta.Questa versione, mancante dell'iniezione di eroina, è quella che è stata trasmessa dalla BBC. In Italia, la versione DVD manca di parte dello stupro di Marsellus.

    Negli Stati Uniti invece la versione televisiva ha subito le seguenti alterazioni:

    Il dialogo tra Zucchino e Coniglietta all'inizio della pellicola è stato ridoppiato omettendo molte delle parolacce;
    Manca l'intera scena in cui Jules e Vincent parlano dei massaggi ai piedi;
    Manca la parte della scena in cui Vincent compra l'eroina da Lance e la successiva digressione sul fatto che l'auto di Vincent è stata graffiata con una chiave;
    Manca la parte in cui Vincent si inietta l'eroina;
    L'audio della parte in cui Uma Thurman sniffa la cocaina è assente;
    La scena inedita in cui Mia "intervista" Vincent è invece presente;
    Manca la scena in cui Vincent trova Mia in overdose;
    Manca la scena in cui Butch masturba Fabienne;
    Quando Butch apre la porta per far vedere allo spettatore la sodomizzazione di Marsellus, è stata sovrapposta una immagine di Maynard, per evitare che il pubblico possa vedere cosa sta accadendo;
    Manca la scena in cui Vincent spara in faccia a Marvin. Anche il dialogo successivo a casa di Jimmie è stato tagliato;
    Manca la scena in cui Jules e Vincent stanno lavando il retro dell'auto;
    Tra la lista delle parole censurate: tutte le variazioni di "cazzo", "merda", "Cristo!", e "negro". L'uso della parola "puttana" è stato permesso, ma solo in alcuni casi.
    La presenza del personaggio dello storpio è stata del tutto eliminata cancellando alcune scene e dialoghi.
    Negli Emirati Arabi, il montaggio originale del film è stato totalmente stravolto: il film è stato infatti ri-montato in maniera tale che ogni storia fosse raccontata senza tagli. Il film termina con la scena in cui Butch e Fabienne lasciano Los Angeles.

    SCENEGGIATURA


    Dopo l'uscita di Le iene, Quentin Tarantino decise di ritirarsi per breve tempo dal mondo del cinema. Durante questo periodo, egli maturò una nuova sceneggiatura, che doveva partire come un cortometraggio sul mondo del crimine, al quale si sarebbero poi aggiunti altri due episodi: l'intenzione iniziale era quella di creare un'antologia di corti sul mondo del crimine. Per creare qualcosa di assolutamente originale ed innovativo, Tarantino decise di partire da situazioni classiche:un pugile che deve perdere un incontro truccato ma lo vince e lo scagnozzo del boss che deve portare a cena la moglie del boss senza "toccarla"; da qui si doveva generare una serie di errori che avrebbe condotto a situazioni estreme.

    Come aveva già fatto con Le iene, il regista applicò alla storia la cronologia frammentata, uno dei suoi cosiddetti "marchi di fabbrica". Nella sceneggiatura, il regista decise di inserire svariati riferimenti al cinema d'exploitation degli anni settanta e ottanta, asserendo - sulla falsariga dello scrittore Stephen King - che «prima di apprezzare il latte, dovrai bere un sacco di latte rancido». Egli sosteneva in pratica, che dopo essersi nutrito di B-movies e noir anni trenta (il "latte rancido") per tutta la sua adolescenza, era logico che avrebbe creato qualcosa di molto migliore (il "latte").

    Per scrivere la sceneggiatura del film, Tarantino si recò ad Amsterdam, in Olanda, dove scrisse i dialoghi iniziali tra Jules e Vincent e si informò sulla cultura olandese ed europea in generale.Dopo aver iniziato a caratterizzare i personaggi, Tarantino iniziò a pensare che la maniera migliore per descrivere il mondo del crimine, evitando di creare un'antologia, fosse quella di ispirarsi alla struttura del pulp magazine Black Mask (che infatti era il titolo di lavorazione della pellicola).

    Scrisse appositamente il ruolo del signor Wolf per Harvey Keitel, quello di Jules per Samuel L. Jackson e quello di Lance per Eric Stoltz. Anche i personaggi di Zucchino e Coniglietta vennero scritti appositamente per Tim Roth e Amanda Plummer.

    Dalla sceneggiatura originale alla pellicola vennero apportati molti cambiamenti: ad esempio, secondo il copione originale, durante il mexican standoff all'Hawthorne Grill, Jules doveva sparare tre colpi a Ringo e due a Yolanda, mentre un sesto andava a colpire un cliente all'interno del locale; a questo punto Jules riapriva gli occhi, facendo capire che tutto era stato immaginato. Continuando, secondo le prime stesure, Vincent doveva sparare tre colpi a Marvin: due in faccia ed uno - per non farlo soffrire - in gola, ma alla fine Tarantino optò per un unico colpo perché faceva apparire più divertente la situazione.
    Insieme all'amico Roger Avary, Tarantino si aggiudicò l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

    CAST


    Degli 8 milioni di dollari messi a disposizione dalla Miramax in fase di pre-produzione, 5 servirono per il cast stellare del film. La pellicola è nota per aver ridato linfa alla carriera di John Travolta, per l'aiuto che diede alla figura di Samuel L. Jackson (che dopo questa interpretazione inanellò una serie di scritture importanti come protagonista) e a quella di Uma Thurman.

    Molto diverso era il cast scelto prima delle riprese, che vedeva Daniel Day-Lewis o Michael Madsen nel ruolo di Vincent Vega, Paul Calderon in quello di Jules, Mickey Rourke e Matt Dillon come candidati per il ruolo di Butch, David Rodriguez nel ruolo dello storpio; in questo assetto iniziale, Michelle Pfeiffer, Meg Ryan, Joan Cusack, Isabella Rossellini e Daryl Hannah erano state considerate per il ruolo di Mia, mentre Johnny Depp e Christian Slater erano in ballottaggio per quello di Zucchino. Pam Grier, una delle attrici preferite dal regista, doveva avere il ruolo della moglie di Lance, Jody. Tarantino disse anche che inizialmente voleva che Kurt Cobain e Courtney Love recitassero nei ruoli rispettivamente di Lance e Jody.

    Per puro caso, al posto di Michael Madsen, subentrò John Travolta nel ruolo di Vincent Vega: Madsen aveva scelto di interpretare Virgil Earp nel nuovo film di Kevin Costner, Wyatt Earp. Pagato solo 140.000 dollari, Travolta riuscì a trarre beneficio dal film grazie al successo che gli procurò. In pochi mesi, ricevette la sua seconda nomination all'Oscar e venne richiesto da registi come Barry Sonnenfeld e John Woo, che lo vollero rispettivamente per Get Shorty e Face/Off - Due facce di un assassino.

    Dopo aver provinato e scartato Paul Calderon per il ruolo di Jules, Tarantino riscrisse la parte per Samuel L. Jackson, che era stato inizialmente scelto nel cast di Le iene nel ruolo di Mr. Orange ed aveva apprezzato molto l'opera prima di Tarantino. Dopo il primo provino, Jackson rischiò di perdere la parte, ma un tempestivo intervento di Paul Calderon, amico dell'attore, riuscì a convincere Tarantino a dare una seconda chance a Jackson. L'attore convinse il regista e partecipò alla pellicola, che gli fruttò una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.

    Tarantino esitò circa chi far recitare nel ruolo di Butch Coolidge: indeciso tra Sylvester Stallone, Matt Dillon, Mickey Rourke e Bruce Willis, optò alla fine per quest'ultimo. Nella sceneggiatura originale, Butch è un pugile sulla ventina d'anni, ma per adeguare la storia al fisico dell'attore, il personaggio venne trasformato in un pugile ormai alla fine della sua carriera. Nelle intenzioni iniziali di Tarantino, Coolidge doveva ricordare il personaggio di Ralph Meeker in Un bacio e una pistola di Robert Aldrich, «un duro con gli amici ed un melenso romanticone con la sua donna».

    Dopo aver interpretato il sadico Marsellus Wallace, Ving Rhames ottenne grande notorietà. Dopo Pulp Fiction, l'attore sarà presente come attore non protagonista in molti film come Mission: Impossible di Brian De Palma, Con Air di Simon West e Out of Sight di Steven Soderbergh.

    Per riuscire a ottenere il ruolo di Mia Wallace, Uma Thurman dovette impegnarsi parecchio, poiché erano già state chiamate Holly Hunter e Meg Ryan. Dopo aver ottenuto la parte, il volto di Uma Thurman divenne per certi versi il volto di Pulp Fiction: l'attrice appariva nei manifesti del film su di un letto con una sigaretta in mano, un pulp magazine ed una pistola poggiati su di esso. Venne nominata all'Oscar come miglior attrice non protagonista grazie al ruolo della moglie annoiata e cocainomane. Tuttavia, non monetizzò questa fama acquisita, perché scelse di non partecipare a film ad alto budget per i successivi tre anni.

    Amanda Plummer guadagnò molta attenzione da Pulp Fiction, tanto che l'anno successivo venne chiamata ad interpretare la serial killer protagonista di Butterfly Kiss - Il bacio della farfalla di Michael Winterbottom.

    Tarantino affiancò agli attori già elencati tre sue vecchie conoscenze: Tim Roth ed Harvey Keitel, che avevano già recitato per lui in Le iene nel 1992; e Christopher Walken, che recita in una breve ma memorabile parte ed aveva già avuto un ruolo in Una vita al massimo (1993), scritto da Tarantino ma diretto da Tony Scott.

    Come aveva già fatto con Le iene, Tarantino ritagliò per sé una parte, interpretando Jimmie Dimmick, un ruolo di una certa importanza. Così, anche attraverso l'espediente di entrare a far parte del cast delle pellicole da lui stesso dirette, Tarantino segue le orme di grandi registi come Alfred Hitchcock, famoso per essere apparso in molti suoi film.

    Per risparmiare poi sugli oggetti di scena, vennero usati moltissimi beni appartenenti realmente agli attori: l'automobile guidata da Vincent Vega (John Travolta) nel film, una Chevrolet Chevelle del 1964 (tra l'altro rubata durante le riprese), apparteneva a Quentin Tarantino, così come il portafogli "Bad Motherfucker" di Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e i giochi da tavolo "Operation" e "Life" di Lance (Eric Stoltz).

    REGIA

    Scritto da Tarantino e Roger Avary, il film venne diretto solo dal primo: Avary si stava dedicando in quel periodo alla sceneggiatura e alla regia di Killing Zoe, il suo esordio alla regia.Samuel L. Jackson definì il lavoro con Quentin Tarantino come «qualcosa di assolutamente straordinario», considerando il regista come «un'enciclopedia del cinema vivente». Per quel che riguarda lo stile, Tarantino ammise di essersi ispirato a grandi personaggi come Hitchcock, ma anche a registi di spicco del cinema noir come Don Siegel o Jean-Luc Godard. In un'intervista, Tarantino ha dichiarato che secondo lui il motivo del successo di Pulp Fiction è il motivo della scoperta che coglie di sorpresa lo spettatore. Più tardi affermerà infatti che:

    « Una delle cose che preferisco nel raccontare storie come faccio io, è dare forti emozioni: lasciare che il pubblico si rilassi, si diverta e poi all'improvviso... boom! voglio trasportarli improvvisamente in un altro film»

    Oltre a vestire i panni di regista e sceneggiatore, Tarantino si riservò il ruolo di Jimmie Dimmick, nonostante fosse indeciso sino all'ultimo se interpretare Jimmie o Lance: alla fine optò per Jimmie, perché preferiva trovarsi dietro la macchina da presa durante la scena dell'iniezione di adrenalina.Tarantino si divertì, inoltre a "giocare" con i personaggi: se Steve Buscemi interpretava il Mr. Pink contrario alle mance ne Le iene, stavolta per contrappasso divenne il cameriere Buddy Holly che serve Vincent (John Travolta) e Mia (Uma Thurman).

    Tarantino ammise che la scena più difficile da girare fu quella della siringa a casa di Lance (Eric Stoltz).Questa venne infatti girata al contrario, con John Travolta che tirava fuori l'ago dal petto di Uma Thurman. «Ci pensò Sally [Menke] a montarla poi al contrario» - asserì Tarantino.

    Le scene in cui Tarantino è davanti la macchina da presa vennero girate dall'allora esordiente Robert Rodríguez.

    ACCOGLIENZA

    Pulp Fiction fu accolto immediatamente in maniera positiva, sin dall'anteprima del maggio 1994 al Festival di Cannes, dove ottenne la Palma d'Oro. Ancora più entusiastica l'accoglienza del pubblico, che lo elesse subito a cult. Molti critici, come Siskel ed Ebert, hanno messo al pari livello il successo che Tarantino ottenne con Pulp Fiction con quello che Orson Welles ottenne dopo la distribuzione di Quarto potere.

    Seppur in maniera moderata, il film venne ritenuto controverso, a causa di alcune scene violente ma anche per il razzismo.Inoltre venne notato che a subire violenza nel film sono esclusivamente personaggi di colore (lo stupro al negozio di pegni, Vincent che spara a Marvin, Butch che investe Marsellus).

    Visto il successo della pellicola, moltissimi studi cinematografici si affrettarono a realizzare un'orda di remake non ufficiali che tentavano di duplicare la formula di dialoghi ironici e insoliti, cronologia frammentata e violenza affrontata con leggerezza.Molte di queste pellicole affondarono giunte al botteghino, mentre alcune come Go - Una notte da dimenticare e Lock & Stock - Pazzi scatenati vennero ben accolte; nell'ultimo, in modo particolare, Guy Ritchie riuscì in maniera egregia a trasferire lo schema di Pulp Fiction tra i meandri della malavita organizzata di Londra.

    Anche all'estero venne accolto positivamente: in Italia, la famosa scena dell'uccisione di Marvin venne parodiata nel film comico Così è la vita di Aldo, Giovanni & Giacomo: Aldo mangia un hamburger, quando, puntando inavvertitamente la pistola verso il sedile posteriore dove è seduto Giovanni fa partire erroneamente un colpo: il lunotto posteriore viene spruzzato di rosso esattamente come in Pulp Fiction, Giovanni boccheggia come fosse stato colpito ed Aldo piange. Finché Giacomo non svela che la vittima non è che una confezione di ketchup.

    Dopo circa 14 anni dall'uscita nei cinema americani, Pulp Fiction continua ad essere riconosciuto come uno tra i più grandi capolavori della storia della cinematografia mondiale: nella IMDb Top 250, il film è costantemente tra i primi dieci posti della classifica. Per il sito TSPDT (They Shoot Pictures, Don't They?) il film si attesta a livello di recezione critica solo al 175° posto, posizione dovuta soprattutto ai giudizi contrastanti che vari critici avevano dato all'uscita del film.Nel 2000, i lettori di Total Film magazine lo hanno collocato al terzo posto nella classifica dei film più belli della storia del cinema, battuto solamente da L'impero colpisce ancora e Fight Club.

    CRITICA

    Nonostante diversi giornalisti abbiano accusato Clint Eastwood - assegnatore della Palma d'Oro al film - di aver tenuto scarsamente in considerazione l'altra pellicola in concorso, Tre colori: Film Rosso di Krzysztof Kieślowski, e di aver invece osannato Pulp Fiction, la pellicola incoronò il trentunenne Quentin Tarantino come il nuovo ragazzo prodigio del cinema americano.Non era facile confermarsi dopo il grande successo de Le iene, e l'aver fatto di nuovo centro, rafforzò il convincimento da parte di tutta la critica che questo apprezzato giovane autore fosse realmente il nome nuovo più importante di tutta la scena cinematografica mondiale.

    Il critico statunitense Raymond Johnston affermò che il film non sembrava affatto il lavoro di un giovane con parecchie idee, ma più che altro l'opera di un minuzioso regista. Punti che Johnston ammirò particolarmente furono l'accuratezza dei dialoghi surreali e l'occhio di un regista che mirava alla perfezione in ogni sequenza. Inoltre, egli notò che nonostante il film fosse lungo 2 ore e 46 minuti, lo spettatore non avvertiva la durata grazie alla fluidità del racconto. James Berardinelli, invece, scrisse che è raro che un regista alle prime armi esordisca con un "cult" come Le iene e si confermi con il suo secondo film, perché di solito la seconda pellicola vuole ripetere il successo della prima riproponendo le stesse trame e gli stessi personaggi.
    Ma non mancarono le critiche parzialmente negative. Pur essendoci un riconoscimento unanime sul valore tecnico della pellicola o sulla qualità della sceneggiatura, diversi ne evidenziarono dei limiti dal lato artistico. La rivista Variety lo bollò definendolo «per spettatori giovani e di sesso maschile» (additando dunque la violenza grafica e le molteplici parolacce ripetute, tra cui fuck, usato 281 volte), mentre in Italia Irene Bignardi, seppure divertitasi, disse di essere rimasta «perplessa di fronte agli eccessi e al vuoto di un brillantissimo metacinema».Per il critico de La Repubblica, questo fu un passo indietro rispetto a Le iene, il cui tratto innovativo fu davvero dirompente, più di quanto non lo fosse stata questa ricerca insistita di trovate ad effetto che possono allietare una prima visione ma che poi lasciano molto poco allo spettatore.
    A più di dieci anni dalla sua uscita, si può però affermare che alcuni dei tratti più caratterizzanti della pellicola, quali la struttura a storie intrecciate e cronologicamente non sequenziale, i dialoghi iper-realisti, una rappresentazione fumettistica dei personaggi ed una violenza esplicita ed eccessiva (qui tesa a suscitare ilarità a differenza di quanto non avveniva in Le iene), hanno forgiato un’intera generazione di cineasti e influenzato in maniera evidente l’ultimo decennio della cinematografia mondiale. Se poi l'influenza del genere pulp e dello stile di Tarantino siano stati nella storia del cinema solo qualcosa di passeggero e circoscritto, è ancora presto per dirlo.

    MERCHANDISING

    Dopo il successo ottenuto dalle action figures di Kill Bill, la NECA decise - collaborando con la GEoms - di distribuire sul mercato dei set riguardanti varie scene di Pulp Fiction. I set erano chiamati "The Clean-Up", che rappresentava la scena dell'arrivo di Wolf, "The Gimp", che rappresentava la scena della tortura e "Overdose", rappresentante la scena dell'overdose di Mia.
    Dal 2006, BMFWallets.com ha iniziato a distribuire sul mercato delle perfette copie del portafoglio di Jules Winnfield[34] sul quale è inciso "Bad Motherfucker": esistono 3 varianti del portafoglio, una che lo riproduce fedelmente, una in marrone con la scritta impressa e una in nero con la scritta impressa. Sempre nello stesso anno, su iniziativa di movie-stuff.uk, è stato messo in vendita il portachiavi usato da Zed (Peter Greene) nel film.
    Dal 20 maggio 1998 è in vendita il DVD di Pulp Fiction, mentre già nel settembre 1995 era in vendita la VHS della pellicola.
    Nel dicembre 1994, la sceneggiatura del film è divenuta un libro edito dalla Miramax Books.

    COLONNA SONORA

    La colonna sonora del film comprende brani di diverso genere: si spazia dalla musica surf al rock al funk e al blues: spiccano svariati artisti come i Kool & the Gang, Dick Dale e Al Green. Altra particolarità della colonna sonora è la presenza di alcuni dialoghi estratti dal film che si intercalano più volte tra un brano ed un altro.

    Secondo Stephen Erlewine, la colonna sonora del film riesce a ricreare la violenza, l'humor, lo stile ed il non-sense del film in maniera brillante, concentrandosi sulla musica surf e aggiungendo alcuni classici del rock and roll statunitense e altri del blues, come "Let's Stay Together" di Al Green e "You Never Can Tell" di Chuck Berry.

    1.Pumpkin and Honey Bunny (Tim Roth/Amanda Plummer)
    Misirlou (Dick Dale & his Del-Tones)
    2.Royale with Cheese (Samuel L. Jackson/John Travolta)
    3.Jungle Boogie (Kool & the Gang)
    4.Let's Stay Together (Al Green)
    5.Bustin' Surfboards (The Tornadoes)
    6.Lonesome Town (Ricky Nelson)
    7.Son of a Preacher Man (Dusty Springfield)
    8.Zed's Dead, Baby (Bruce Willis/Maria de Medeiros)
    Bullwinkle Part II (The Centurians)
    9.Jack Rabbit Slim's Twist Contest (Uma Thurman/John Travolta/Jerome Patrick Hoban)
    You Never Can Tell (Chuck Berry)
    10.Girl, You'll Be a Woman Soon (Urge Overkill)
    11.If Love Is a Red Dress (Maria McKee)
    12.Bring Out the Gimp (Peter Greene/Duane Whitaker)
    Comanche (The Revels)
    13.Flowers on the Wall (The Statler Brothers)
    14.Personality Goes a Long Way (Samuel L. Jackson/John Travolta)
    15.Surf Rider (The Lively Ones)
    16.Ezekiel 25:17 (Samuel L. Jackson)

    Nel 2002 venne realizzata un'edizione da collezione della colonna sonora, contenente le sedici tracce originali rimasterizzate digitalmente e altre cinque tracce "bonus". Il secondo disco conteneva l'intervista Stranger Than Fiction! con il regista Quentin Tarantino.

    Le tracce bonus sono le seguenti:

    1.Since I First Met You (The Robins)
    2.Rumble (Link Wray & his Ray Men)
    3.Strawberry Letter #23 (The Brothers Johnson)
    4.Out of Limits (The Marketts)

    COLLEGAMENTI AD ALTRE PELLICOLE


    Nel film vi sono diversi riferimenti a Le iene, sempre di Tarantino:
    Il personaggio interpretato da Michael Madsen si chiama "Vic Vega", in Pulp Fiction, il personaggio interpretato da John Travolta si chiama "Vincent Vega"; stando a quanto detto dallo stesso Tarantino, i due personaggi sarebbero fratelli.
    È presente una valigetta identica a quella che Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e Vincent Vega (John Travolta) devono portare al loro capo, tanto che si è vociferato sul fatto che il contenuto della valigetta potesse essere la refurtiva della rapina di Le iene.
    È presente una sequenza in cui si può sentire uno spot riguardante il Jack Rabbit Slim's, il locale in cui Mia Wallace (Uma Thurman) e Vincent Vega (John Travolta) ballano in Pulp Fiction.
    È presente una scena tagliata in cui Eddie il Bello (Chris Penn) dice a Mr. White (Harvey Keitel) di voler chiamare un'infermiera di nome Bonnie, affinché si occupi di Mr. Orange (Tim Roth): in questa scena, il problema di Orange e l'infermiera viene definito da Mr. White "La situazione Bonnie", titolo dell'ultimo episodio di Pulp Fiction.
    In Le iene, il vero nome di Mr. White (Harvey Keitel) è Larry Dimmick. In Pulp Fiction, il personaggio interpretato da Quentin Tarantino si chiama Jimmie Dimmick: si pensa che i due possano essere cugini o fratelli.
    L'innocente a cui Marsellus spara è la stessa persona a cui Mr.Pink ruba la macchina in Le iene.[15]
    Quando Vincent (John Travolta) chiama Lance (Eric Stoltz) dal suo cellulare, Lance sta mangiando una scodella di cereali "Fruit Brute", una marca che appare anche in Le iene.[15]
    In Jackie Brown di Quentin Tarantino, Jackie (Pam Grier) compra al Billingsley un completo da sera: lo stesso che venne usato da Mia Wallace (Uma Thurman) in Pulp Fiction. Il famoso completo è lo stesso che indosserà Elle Driver (Daryl Hannah) in Kill Bill vol. 2, sempre di Tarantino. Sempre in Jackie Brown appare un altro riferimento a Pulp Fiction: Jackie mangia da Teriyaki Donuts, lo stesso posto dove Marsellus Wallace (Ving Rhames) compra le ciambelle prima di essere investito.
    In Kill Bill vol. 2 di Quentin Tarantino, Budd (Michael Madsen) dice a Bill (David Carradine) di aver venduto la sua katana in un negozio di pegni di Los Angeles. In Pulp Fiction, Butch (Bruce Willis) trova la katana con cui uccide uno dei due stupratori proprio in un negozio di pegni. In realtà la katana non può essere di Budd visto che in un secondo momento del film viene ritrovata dalla Sposa.
    In Kill Bill vol. 1 di Quentin Tarantino, la D.V.A.S. è composta da tre sole ragazze: O-Ren Ishii (Lucy Liu), Vernita Green (Vivica A. Fox), Elle Driver (Daryl Hannah). In Pulp Fiction, Mia (Uma Thurman) descrive le ragazze della "Force Fox Five", il pilota a cui prese parte, esattamente come le protagoniste di Kill Bill.
    In Dal tramonto all'alba di Robert Rodríguez, Seth (George Clooney) e Richard Gecko (Quentin Tarantino) mangiano dei Big Kahuna Burger. In Pulp Fiction, Brett compra dei Big Kahuna Burger, che poi sono oggetto della digressione di Jules (Samuel L. Jackson) sugli hamburger.
    Nel film Karate Kiba di Simon Nuchtern è presente un versetto molto simile a quello recitato da Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) in Pulp Fiction, che differisce solo per la parte terminante.
    Sia nel film Contratto per uccidere di Don Siegel che in La mala ordina di Fernando Di Leo sono presenti due killer vestiti in bianco e nero, somiglianti anche come modi di fare a Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson). In La mala ordina i killer sono diversi anche per colore della pelle.
    Nel film Separato magnetico di Jean-Luc Godard, Odile (Anna Karina) invita Arthur a ballare in un locale; anche in Pulp Fiction Mia Wallace (Uma Thurman) invita un uomo, Vincent (John Travolta), a ballare in un locale.
    La frase «..con un paio di pinze ed una buona saldatrice..», pronunciata da Marsellus Wallace (Ving Rhames), era stata precedentemente utilizzata in Chi ucciderà Charley Varrick? di Don Siegel. Altro riferimento al film è il fatto che Vincent e Jules guidano le stesse vetture utilizzate nella pellicola di Siegel.
    Nei film Un bacio e una pistola di Robert Aldrich e Repo Man, il recuperatore di Alex Cox era presente un oggetto dal contenuto luminoso di cui non si spiegava la consistenza.
    In American Graffiti di George Lucas è presente una scena molto simile a quella in cui Mia Wallace (Uma Thurman) e Vincent Vega (John Travolta) entrano al Jack Rabbit Slim's.
    Nel film 8½ di Federico Fellini è presente una sequenza di danza in cui la telecamera usa gli stessi movimenti visionabili in Pulp Fiction.
    Nell'episodio La situazione Bonnie, Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) asserisce che toccando pezzetti di cervello si sente come Superfly TNT. Jackson recitò nel 1990 nel sequel di Superfly, Il ritorno di Superfly. Sempre in questa parte, egli omaggia il film I cannoni di Navarone di J. Lee Thompson.
    Alla fine del film, durante il mexican standoff tra Vince, Jules, Ringo (Tim Roth) e Yolanda (Amanda Plummer), Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) fa un riferimento alla serie televisiva Happy Days.
    Nel film Nome in codice: Nina di John Badham, Harvey Keitel interpreta Victor "il pulitore", un risolutore di problemi - personaggio che ricorda per il cinismo il Winston Wolf, sempre interpretato da Keitel, di Pulp Fiction.
    Mia Wallace (Uma Thurman) e Butch Coolidge (Bruce Willis) fumano le sigarette Red Apple, le stesse presenti in Le iene, Dal tramonto all'alba, Kill Bill e Grindhouse.
    Nel documentario Ragazzo americano di Martin Scorsese, Steven Prince parla di un'iniezione di adrenalina che fece una volta ad un suo amico. La sequenza della narrazione descrive con meticolosità tutto ciò che poi accadrà nell'episodio Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace di Pulp Fiction.
    Al Jack Rabbit Slim's sono presenti i poster dei film I diavoli del gran prix e La ragazza del gruppo di Roger Corman, Roadracers di Arthur Swerdloff e Dragstrip Girl di Edward L. Cahn.
    Nel film Arcipelago in fiamme di Howard Hawks è presente un personaggio chiamato Winocki, come il nonno di Butch (Bruce Willis) che era impegnato nella prima guerra mondiale.
    Nel film La vita è meravigliosa di Frank Capra è presente una sequenza in cui la protagonista torna a casa ed esegue gli stessi movimenti che esegue Mia (Uma Thurman) tornata a casa dopo il ballo con Vincent (John Travolta).
    Nel cartone animato Three Little Bops è presente la stessa figura quadrata che Mia (Uma Thurman) crea "virtualmente" con le dita. Ma già in Il cow-boy con il velo da sposa del 1961 era presente una sequenza molto simile.
    Nel film Questa è la mia vita di Jean-Luc Godard, Nana (Anna Karina) chiede a Raoul cosa impedisca loro di condividere il silenzio: la stessa domanda viene posta da Mia (Uma Thurman) a Vincent (John Travolta) quando tutti e due si trovano al Jack Rabbit Slim's.
    Nel film Il laureato di Mike Nichols, Ben Braddock (Dustin Hoffman) dice ai suoi genitori di volersi sposare ed alla fine di questa sequenza, vediamo il tostapane in primo piano. Così avviene anche nella sequenza in cui Butch (Bruce Willis) uccide Vincent (John Travolta).
    Nel film A tutto gas di Norman Taurog, è presente una tavola calda molto simile al Jack Rabbit Slim's.
    Nel film "Il tigre" di Dino Risi, Vittorio Gassman si sofferma a guardare una grande pista elettrica cosi come fa Vincent (John Travolta) entrando al Jack Rabbit Slim's.
    Dopo la sua redenzione, Jules (Samuel L. Jackson) afferma di voler diventare un vagabondo, come fece David Carradine in Kung Fu.
    I titoli di testa del film usano lo stesso carattere di stampa dei titoli di testa di Polizia investigativa femminile di Lee Frost.
    Nel film I tre giorni del Condor di Sydney Pollack, Harold (Dino Narizzano) viene ucciso con un MAC/10 allo stesso modo in cui Butch (Bruce Willis) uccide Vincent (John Travolta).
    Nel film Taxi Driver di Martin Scorsese, sono presenti varie inquadrature della targa del taxi e della luce sul tetto di questo. In Pulp Fiction le inquadrature sono state riutilizzate per la scena in cui Esmeralda Villalobos (Angela Jones) porta Butch (Bruce Willis) al motel dove alloggia.
    Nel film Rolling Thunder di John Flynn, il maggiore Charles Rane (William Devane) passa 7 anni in carcere in Vietnam, come succede al capitano Koon (Christopher Walken) di Pulp Fiction.
    Nel film C'era una volta in America di Sergio Leone, Noodles (Robert De Niro) apre la valigetta con il danaro proprio come Vincent (John Travolta) apre la valigetta misteriosa di Marsellus.
    Nel film Il colore dei soldi di Martin Scorsese, è presente un dialogo sulla personalità ed il carattere molto simile a quello che avviene tra Winston Wolf (Harvey Keitel) e Raquel.
    Nel film Eddie Presley di Jeff Burr, a Eddie Presley (Duane Whitaker) viene chiesto «È mercoledì o giovedì?». In Pulp Fiction, Maynard (Duane Whitaker) fa la stessa domanda a Zed (Peter Greene) prima che i due stuprino Marsellus.
    Nel film La moglie del soldato di Neil Jordan, Jude (Miranda Richardson) ha un look molto simile a quello di Mia Wallace (Uma Thurman) in Pulp Fiction.
    Nel film Fronte del porto di Elia Kazan, Terry Mallory (Marlon Brando) si scontra contro il pugile Wilson (Pat Hingle); in Pulp Fiction, Wilson è il pugile avversario di Butch (Bruce Willis).
    Nel film Gli Aristogatti di Walt Disney, Duchessa balla esattamente come Mia (Uma Thurman).
    Nel film Shaft il detective di Gordon Parks, il tema principale composto da Isaac Hayes recita "..Bad Motherfucker.." tra le parole del testo. A questo tema si ispira la scritta sul portafogli di Jules (Samuel L. Jackson).
    La frase «Vuoi quell'arma, non è vero, Zed? Avanti, prendila. Prendila, è là..», pronunciata da Bruce Willis, era stata originariamente utilizzata in Un dollaro d'onore di Howard Hawks: a pronunciarla era lo sceriffo Chance (John Wayne).
    Nel film L'ultima casa a sinistra di Wes Craven, il padre della ragazza stuprata si prepara alla vendetta contro i rapitori prendendo in mano varie armi (tra cui un martello ed una motosega) proprio come il personaggio di Bruce Willis quando sta per vendicarsi di Maynard e Zed in Pulp Fiction.
    L'intera scena dello stupro di Marsellus Wallace (Ving Rhames) è un omaggio ad Un tranquillo week-end di paura di John Boorman.
    Il soprannome di Zucchino (Tim Roth) deriva da uno dei personaggi di Rollercar sessanta secondi e vai! di H. B. Halicki, che si chiama appunto "Zucchino" Chase.
    Il mexican standoff finale tra Jules (Samuel L. Jackson), Vincent (John Travolta) e Coniglietta (Amanda Plummer) è un omaggio al film Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone, in cui appare per la prima volta questa soluzione cinematografica.
    La scena in cui Butch (Bruce Willis) incontra Marsellus (Ving Rhames) al semaforo ricorda quella di Psyco in cui Marion Crane (Janet Leigh) intravede il suo datore di lavoro al semaforo, prima di scappare dalla città.
    Il nome di Zed è un omaggio allo Zed di Zardoz (John Boorman, 1974) interpretato da Sean Connery.
    Mia Wallace definisce Vincent Vega (John Travolta) "cowboy"; John Travolta ha infatti recitato in Urban Cowboy, del 1980. Viceversa Vincent definisce Mia "cowgirl"; Uma Thurman ha infatti recitato nel film Cowgirl - Il nuovo sesso di Gus Van Sant.
    Nel film Begotten di E. Elias Merhige, il personaggio "figlio della Terra" (Stephen Charles Barry) ricorda molto per fattezze e movimenti il personaggio de "lo storpio" (Stephen Hibbert).

    ESPEDIENTI NARRATIVI

    IL MISTERO DELLA VALIGETTA

    Nonostante Quentin Tarantino abbia più volte asserito che si tratta unicamente di un hitchcockiano "MacGuffin", molti fan della pellicola hanno elaborato diverse teorie secondo cui la valigetta potrebbe contenere l'anima di Marsellus Wallace (Ving Rhames), i diamanti della rapina di Le iene, una pistola dorata, il vestito dorato di Elvis, un premio Oscar, l'orecchio tagliato a Marvin Nash in Le iene o essere solamente una citazione a film passati come Un bacio e una pistola, Johnny Oro o Repo Man, il recuperatore.

    INCONTRO DI BOXE

    Il match a cui partecipa Butch Coolidge (Bruce Willis) e al quale lo spettatore non assiste potrebbe essere un riferimento al libro Piombo e sangue di Dashiell Hammett, considerato un "pulp magazine": molti di questi racconti del ventesimo secolo servirono a Tarantino come ispirazione.

    TEMA DELLA TOILETTE

    Sembra che tutti gli episodi in Pulp Fiction cambino drasticamente a causa delle toilette:

    Quando Jules e Vincent uccidono Brett ed i suoi amici, il quarto uomo è nascosto nella toilette;
    Mia va ad "incipriarsi" il naso al Jack Rabbit Slim's: al ritorno, una cena tranquilla si trasforma in una spericolata sfida di twist;
    Vincent va in bagno a casa di Mia: al ritorno, la serata divertente e romantica si trasforma in incubo quando la ragazza scambia l'eroina di Vincent per cocaina e va in overdose;
    A casa di Butch, Vincent va in bagno e non appena esce, viene freddato dal pugile;
    Vincent e Jules stanno mangiando tranquillamente all'Hawthorne Grill; Vincent va in bagno e al suo ritorno, la colazione si è appena trasformata in rapina.

    EZECHIELE 25,17

    Nella scena finale all'Hawthorne Grill, Jules spiega a Zucchino che ogni volta che uccide una persona, egli recita un passaggio dalla Bibbia — Libro di Ezechiele 25, 17. Il versetto è il seguente:

    « Ezechiele, 25:17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te! »

    In realtà, nella Bibbia questo passaggio non esiste, perciò si pensa che quello del film sia solamente un omaggio al film di kung fu Karate Kiba, con Sonny Chiba: nella pellicola in questione, il protagonista recita questo passo quando sta per uccidere una persona.

    MARVIN

    Da notare poi come le persone chiamate Marvin muoiano sempre nei film di Tarantino: in Le iene, il poliziotto 'Marvin' Nash (Kirk Baltz) viene prima torturato da Mr. Blonde (Michael Madsen) e poi ucciso da Eddie il Bello (Chris Penn); in Pulp Fiction, lo sventurato 'Marvin' è la vittima del colpo partito per errore di Vincent Vega (John Travolta).

    COLLOCAZIONE TEMPORALE

    Girato nei primi anni novanta, Pulp Fiction contiene elementi da tutti i decenni del ventesimo secolo ed è perciò difficoltoso stabilire in quale periodo sia ambientato:

    Mia potrebbe essere un omaggio all'icona del cinema muto Louise Brooks o al personaggio interpretato da Anna Karina in Questa è la mia vita di Jean-Luc Godard.
    Il Jack Rabbit Slim's è un riferimento agli anni cinquanta.
    Winston Wolf guida una Acura NSX, distribuita nel 1991.
    Il capitano Koon fa riferimenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale oltreché alla guerra del Vietnam.
    L'insegna fuori dal palazzo in cui Butch combatte recita "Wilson vs. Coolidge": in riferimento ai presidenti degli Stati Uniti Woodrow Wilson e Calvin Coolidge (viene mostrato anche "Vossler vs. Martinez", riferimento a due vecchi amici di Tarantino).
    Mia Wallace possiede un vecchio giradischi e un registratore a bobine.
    Vincent Vega effettua una chiamata a Lance da un cellulare.
    Il cartone animato che guarda Butch bambino si chiama Clutch Cargo, popolare in America negli anni sessanta.
    L'auto di Vincent è una Chevrolet Chevelle del 1964.
    Nella versione inglese del film, Jules fa riferimento a due gruppi popolari negli Stati Uniti negli anni ottanta: i Flock of Seagulls ed i Kool & the Gang.
    Dal momento che l'insegna "Wilson vs. Coolidge" rivela che l'incontro ha luogo giovedì 16 luglio, probabilmente il collocamento temporale più logico è quello del luglio 1992 (gli altri due anni temporalmente vicini in cui il 16 luglio cadeva di giovedì erano il 1987 ed il 1998). Il 1992 tra l'altro sembra combaciare con l'età di Butch, che nei primi anni settanta era un bambino.








     
    .
  10. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL PATTO DEI LUPI

    Titolo originale: Le Pacte des Loups
    Paese: Francia
    Anno: 2001
    Durata: 142 min
    Regia: Christophe Gans
    Soggetto: Stéphane Cabel
    Sceneggiatura: Stéphane Cabel e Christophe Gans
    Produttore: Samuel Hadida e Richard Grandpierre
    Casa di produzione: Davis-Films, Eskwad, Studio Canal, TF1 Films Productions, Canal+

    Interpreti e Personaggi:

    Samuel Le Bihan: Gregoire de Fronsac
    Vincent Cassel: Jean-Francois de Morangias
    Emilie Dequenne: Marianne de Morangias
    Monica Bellucci: Sylvia
    Jérémie Rénier: Thomas d'Apcher
    Mark Dacascos: Mani
    Jean Yanne: conte di Morangias
    Jean-François Stévenin: Henri Sardis
    Jacques Perrin: Thomas d'Apcher da vecchio
    Johan Leysen: Beauterne
    Bernard Farcy: Laffont
    Edith Scob: Geneviève de Morangias
    Hans Meyer: Marquis d'Apcher

    Fotografia: Dan Laustsen
    Montaggio: Sébastien Prangère e David Wu
    Effetti speciali: Seb Caudron (supervisore effetti speciali digitali), Jim Henson's Creature Shop (animazione della Bestia)
    Musiche: Joseph Lo Duca
    Scenografia: Guy-Claude François
    Costumi: Dominique Borg

    Premi: Premi César 2002: migliori costumi
    Festival di Cabourg 2001: Swann d'oro alla miglior rivelazione femminile (Emilie Dequenne)


    Il patto dei lupi è un film del 2001 diretto da Christophe Gans, ispirato alla vicenda storica della Bestia del Gévaudan.

    TRAMA

    Si tratta di una storia romanzata su una vicenda realmente accaduta. Siamo nel 1766; nelle campagne francesi del Gévaudan inizia una lunga serie di assalti a esseri umani e ad animali da parte di una specie di lupo, caratterizzati dalla loro straordinaria violenza. In breve la "Bestia del Gévaudan" è sulle bocche di tutti. In tre anni, infatti, ucciderà oltre 100 persone e i pochissimi sopravvissuti testimoniano le fattezze della bestia. Il re decide allora di mandare il cavaliere De Fronsac a indagare su quegli omicidi. Accompagnato dal suo fido aiutante Mani, il cavaliere inizierà le ricerche e scoprirà la vera natura della bestia.

    GENESI

    Il soggetto originale, presentato dall'esordiente Stéphane Cabel a Canal+ Écriture nel 1998, si intitolava Lupus Dei (Le pacte des loups era il sottotitolo).
    François Cognard di Canal+ Écriture propose poi la sceneggiatura, frutto di un ulteriore anno di lavoro, a Christophe Gans, che si trovava in un momento particolare, costretto ad abbandonare la lavorazione di un film a cui aveva dedicato quasi tre anni, le cui riprese erano state continuamente rinviate, e che accolse la possibilità di girare un film come Il patto dei lupi, in cui poter mettere tutto il proprio immaginario, come un vero e proprio regalo.

    CAST

    Gans, non interessato a realizzare un film con star internazionali, che lo costringesse a dipendere da attori affermati, ha messo insieme un cast composito, formato da volti giovani, a rappresentare il nuovo cinema francese, e da veterani simbolo del cinema francese del passato.
    Il fatto che Gans, per sua stessa ammissione, non sia un "regista di attori" e sia invece più interessato alla perfetta riuscita tecnica che alle performances interpretative, ha creato qualche difficoltà agli attori, che non hanno trovato in lui un interlocutore con cui approfondire il loro lavoro, ma in compenso non ne sono neanche stati condizionati ed hanno avuto la massima libertà di esprimersi, e durante le riprese il suo atteggiamento verso di loro è comunque via via migliorato, offrendo maggiori possibilità di confronto.
    Il coinvolgimento di Mark Dacascos, già protagonista del precedente film di Gans, Crying Freeman, ha significato una radicale trasformazione del personaggio di Mani, da attempato stregone indiano, sul genere di Yoda, ad atletico guerriero.

    FOTOGRAFIA

    Per dare un forte stile visivo al film fu scelto il direttore della fotografia Dan Laustsen dopo aver visto il suo eccezionale lavoro per Mimic (1997) di Guillermo del Toro.

    LA BESTIA

    La bestia è stata ideata e costruita da Igor Chevalier e animata da Jamie Courtier.

    INCASSI

    Il film, costato circa 200 milioni di franchi (29 milioni di dollari), complessivamente, a livello internazionale, ha incassato $ 70.752.904.
    In Francia, uscito nelle sale il 31 gennaio 2001, ha superato la soglia dei 5 milioni di spettatori.
    In Italia, uscito nelle sale il 23 novembre 2001, ha incassato € 5.066.000, 25° incasso della stagione cinematografica 2001/02.
    Il 29 agosto 2002 è stato tolto il divieto ai minori di 14 anni
    Negli Stati Uniti ha incassato $ 11.260.096
     
    .
  11. mauro255
     
    .

    User deleted





    LABYRINTH - DOVE TUTTO E' POSSIBILE

    Titolo originale: Labyrinth
    Paese: Gran Bretagna/USA
    Anno: 1986
    Durata: 102 min
    Regia: Jim Henson
    Soggetto: Luc Besson, Dennis Lee
    Sceneggiatura: Terry Jones
    Produttore: Eric Rattray

    Interpreti e Personaggi:

    David Bowie: Jareth, il re dei Goblin
    Jennifer Connelly: Sarah
    Toby Froud: Toby
    Shelley Thompson: Matrigna
    Christopher Malcolm: Padre
    Shari Weiser: Gogol
    Warwick Davis: Goblin Corps
    Frank Oz: Saggio

    Fotografia: Alex Thomson
    Montaggio: John Grover
    Effetti speciali:
    Musiche: Trevor Jones, canzoni di David Bowie
    Scenografia: Elliott Scott

    « Con rischi indicibili e traversie innumerevoli io ho ritrovato la strada per questo castello oltre la città dei Goblin, per riprendere il bambino che tu hai rapito. La mia volontà è forte come la tua e il mio regno altrettanto grande. Tu non hai nessun potere su di me! »
    (Sarah a Jareth)

    Labyrinth - Dove tutto è possibile (Labyrinth) è un film fantastico del 1986 diretto da Jim Henson.

    Il regista Jim Henson, creatore dei Muppets, è stato aiutato da Brian Froud per la parte visiva e dall’autore di libri per ragazzi Dennis Lee, per la storia, che è stata poi sceneggiata da Terry Jones dei Monty Python (ed è diventata anche un romanzo grazie ad A. C. H. Smith).

    I personaggi umani principali sono Jareth il re dei Goblin, interpretato da David Bowie, e Sarah, una giovane Jennifer Connelly. La trama si basa sul percorso di Sarah in uno strano labirinto fantastico. La maggior parte degli altri ruoli importanti sono personificati da pupazzi o da una combinazione di performance umana e di pupazzi. Il film è stato girato nei pressi di New York e agli Elstree Studios in Gran Bretagna.

    TRAMA

    Sarah è una quindicenne orfana di madre, il padre si è risposato con una donna che lei non accetta (in realtà la matrigna non è ostile, anzi cerca a volte di aiutarla ma lei rifiuta ogni contatto) e si rifugia costantemente in un mondo di fiabe e balocchi. Una sera la ragazza deve fare da baby sitter al nuovo fratellino (avuto dal padre con la nuova compagna, e per questo odiato da Sarah), spaventato dal temporale.

    Sarah prova a calmare le sue urla raccontandogli la storia, contenuta nel suo libro preferito (intitolato Labyrinth), che narra di una ragazza che ha ricevuto dei poteri speciali dal Re dei Goblin. Nel libro la ragazza non sopporta più la sua vita e desidera che gli gnomi portino via il suo frignante fratellino. Non appena Sarah termina di raccontare al piccolo la storia spegne la luce, esclamando "Spero veramente che gli gnomi ti portino via, all’istante". Immediatamente, il pianto di Toby tace, e Sarah entra nella stanza per scoprire che gli gnomi lo hanno rapito davvero.

    Appare un barbagianni che si trasforma nel Re dei Goblin, Jareth, e le rivela di aver rapito il bambino come lei ha chiesto e di essere venuto per farle un dono in cambio: una piccola sfera di cristallo in cui, dice, sono contenuti i suoi sogni. Offeso ma scherzoso, quando lei rifiuta il dono e dice di rivolere il bambino indietro, Jareth le dà 13 ore per trovare Toby prima che diventi anch’egli uno gnomo. Così Sarah, pentitasi, deve trovare al più presto una strada per il centro di un fantastico labirinto e poter riportare così Toby a casa.

    Il labirinto si rivela molto complicato da attraversare, costellato di puzzle e test. Sarah incontra per primo Gogol, un nano (o gnomo) che spruzza veleno alle fate all’entrata del labirinto. Lei lo paga con un suo braccialetto per farsi guidare al centro del labirinto. Più tardi Gogol si rivela essere la paurosa ed esitante spia di Jareth, tuttavia alla fine parteggerà per Sarah. Gli altri compagni di avventura sono Sir Didymus, una cavalleresca volpe (o yorkshire, una razza di cane) che cavalca un cane da pastore e sta di guardia ad un ponte per mantenere un sacro (ed insignificante) giuramento, e Bubo, un gentile bestione che Sarah salva da alcuni scagnozzi di Jareth. Dopo molte disavventure, incluso l’incontro di Sarah con degli scatenati pupazzi con gli arti smontabili che provano a staccare la testa della protagonista, una deviazione imprevista alla Gora dell’Eterno Fetore, ed una allucinazione dovuta ad una pesca avvelenata provocata da Jareth, Sarah arriva al castello e alla sua squallida città, situati al centro del labirinto.

    L’apice del film si ha nel castello multidimensionale di Jareth, ispirato ai quadri di M. C. Escher, dove egli prova a confondere e spaventare Sarah, facendo un ultimo appello chiedendole di diventare la sua regina. Lei però lo rifiuta, ripetendo, durante il rintocco dell’ultima delle tredici ore concessegli da Jareth, la frase che non ricordava mai quando provava ad interpretare la protagonista del suo libro preferito: "Tu non hai alcun potere su di me". La stanza in cui si trovano crolla e Sarah si ritrova nell’ingresso di casa con l’orologio che batte la mezzanotte e un barbagianni che vola via, presumibilmente Jareth sconfitto.

    Nella sua stanza, Sarah raccoglie alcuni dei suoi giocattoli e ritorna nella stanza di Toby per ridargli il suo orsacchiotto Lancillotto. Mentre si libera di tutte le cose sulla sua toeletta (pupazzi, trucchi, corone di plastica) ed è chiaramente confusa, non sapendo se questa è la svolta decisiva nella sua vita fra essere una adulta o rimanere una giovane ragazza, appaiono Gogol, Bubo e Sir Didymus come immagini nello specchio. Loro sembrano accomiatarsi da lei non appena Sarah si lascia dietro le fantasie dell’infanzia, ma le ricordano che ci saranno "se dovessi aver bisogno di noi". Sarah, comunque, insiste che anche quando lei diventerà matura, avrà sempre bisogno di loro, e il film si chiude con tutte le creature di Labyrinth che celebrano il rifiuto di Sarah di abbandonare la sua immaginazione. Fuori dalla finestra, il barbagianni Jareth osserva la festa accettando il fatto di essere stato sconfitto dalla ragazza, tuttavia egli è ancora in possesso di tutti i suoi poteri e vola via nella notte, per andare a cercare nuovi bambini da rapire e nuove fanciulle da assogettare al suo potere.

    COMMENTO

    Benché principalmente sia visto come un film per bambini, Labyrinth può anche essere interpretato come un racconto simbolico della (non-)accettazione di una giovane ragazza della sua maturità e della sua sensualità. Jareth fa ogni cosa che Sarah gli chiede (come portare via suo fratello) e in quel senso il suo ruolo può essere interpretato come un mentore per Sarah per farle scoprire di essere una giovane donna matura. La scena della sala da ballo, un esempio del potere sensuale che Jareth ha su Sarah, è simbolico del modo in cui Sarah è confusa e riluttante ad accettare il suo nuovo ruolo di giovane donna contro quello di ragazza immatura.

    Le scene all’inizio e alla fine del film rivelano che la maggior parte dei personaggi che Sarah incontra rimandano a giocattoli, poster ecc. della sua stanza: per esempio una statuetta di legno raffigurante Gogol, un gioco da tavola con le forme di un labirinto, un carillon con una bambola danzante che indossa il vestito che indosserà Sarah nella sala da ballo, il quadro appeso nella cameretta raffigurante l'opera di Escher "Relatività". Più importante di tutti, i ritagli di giornale della vera madre di Sarah, che era un'attrice, mostrano che lei ebbe una relazione con il suo partner del teatro; l’immagine di Bowie fu usata in quelle foto per evidenziare come Sarah desideri essere corteggiata dall’uomo che amava sua madre.

    Tutto questo fa capire che il mondo del labirinto è forgiato dall’immaginazione di Sarah.


    TEMI

    Alcuni dei temi maggiori in Labyrinth sono:

    La crescita di Sarah verso la maturità
    La riluttanza di accettare qualcosa oltre a ciò che ci si aspetta
    Il tema dell’amore con i rapporti tra Sarah, Jareth e il nano (primo rapporto a tre della storia del cinema) e tra Sarah e il suo fratellino Toby
    Cosa è “giusto” ("Non è giusto" è una frase che Sarah ripete sempre, comunque alla fine del film, attraverso ostacoli superati lei realizza che ogni cosa non è sempre giusta)
    Prendere le cose alla lettera (il fratellino di Sarah è stato effettivamente portato via dal Re dei Goblin come lei ha chiesto).

    INFLUENZE ED ALTRI MEDIA

    realizzatori del film ammisero diverse influenze, come Alice nel paese delle meraviglie, Il mago di Oz, e le opere di Maurice Sendak e di M. C. Escher.

    Molti degli scenari e creature nel film furono basati sui disegni di Brian Froud, che precedentemente collaborò con Jim Henson per The Dark Crystal. Froud e lo sceneggiatore Terry Jones più tardi collaborarono per il libro The Goblins of Labyrinth che descrisse alcune delle creature del film.

    La Lucasfilm Games (oggi LucasArts) ispirandosi al film sviluppò un videogioco omonimo, di genere avventura grafica, distribuito su Commodore 64 e Apple II nel 1986. Un altro videogioco fu realizzato in Giappone per Nintendo Famicom, ma non fu diffuso in nessun altro Paese, anche se una versione Commodore 64 circolò in America nel 1986.

    Tokyopop in collaborazione con The Jim Henson Company pubblicò un fumetto stile manga in tre volumi chiamato Ritorno a Labyrinth. Il primo volume è stato pubblicato l’8 agosto 2006. Scritto da Jake T. Forbes e illustrato da Chris Lie, è un sequel del film ed ha come protagonista Toby, il bambino nel film, quando è ormai cresciuto ed ha 13 anni.

    COLONNA SONORA

    L’album della colonna sonora di Labyrinth contiene molte canzoni di Trevor Jones, rigorosamente strumentali, come "Into the Labyrinth", "Sarah," "Hallucination", "The Goblin Battle", "Thirteen O'Clock" e "Home at Last", e cinque canzoni di David Bowie, "Magic Dance" (chiamata anche "Dance Magic"), "Chilly Down", "As the World Falls Down", "Within You", e il singolo realizzato per il film, "Underground".

    CURIOSITA'

    Il figlio di Brian Froud, che all'epoca era un neonato, è comparso nel film nel ruolo del fratello di Sarah, Toby.
    Alcuni degli animatori dei pupazzi successivamente hanno lavorato in studi di animazione al computer.
    Nel documentario Inside the Labyrinth, David Bowie ammette che fu lui a fare i versi del bambino Toby nella canzone Magic Dance, poiché il bambino non li faceva.
    Il personaggio di David Bowie compie giochi di prestigio durante tutto il film: riesce a far ruotare quattro sfere di cristallo su di una sola mano e a farle scorrere sulle proprie mani e sul proprio corpo come se fossero "incorporee". Queste manipolazioni furono eseguite veramente dal rinomato giocoliere Michael Moschen, che si trovava dietro Bowie durante le riprese.
    Il produttore esecutivo è George Lucas, il creatore della saga di Guerre stellari.
     
    .
  12. mauro255
     
    .

    User deleted




    V PER VENDETTA

    Titolo originale: V for Vendetta
    Paese: Stati Uniti d'America
    Anno: 2005
    Durata: 132 min
    Regia: James McTeigue
    Soggetto: Alan Moore e David Lloyd (graphic novel)
    Sceneggiatura: Andy Wachowski, Larry Wachowski

    Interpreti e Personaggi:

    Hugo Weaving: V
    Natalie Portman: Evey
    Stephen Rea: Finch
    Stephen Fry: Gordon Deitrich
    John Hurt: Adam Sutler
    Tim Pigott-Smith: Creedy
    Rupert Graves: Dominic
    Roger Allam: Lewis Prothero
    Ben Miles: Dascombe
    Sinéad Cusack: Delia Surridge
    Natasha Wightman: Valerie
    John Standing: Lilliman
    Eddie Marsan: Etheridge
    Clive Ashborn: Guy Fawkes

    Fotografia: Adrian Biddle
    Montaggio: Martin Walsh
    Effetti speciali:
    Musiche: Dario Marianelli
    Scenografia: Owen Paterson
    Costumi: Sammy Sheldon

    V per Vendetta (V for Vendetta) è un film del 2005 diretto da James McTeigue.

    Il film è tratto dal graphic novel V for Vendetta scritta da Alan Moore e illustrata da David Lloyd, adattata per il grande schermo dai fratelli Wachowski. La storia è ambientata in una Gran Bretagna futuristica e distopica, governata da un regime repressivo guidato da Adam Sutler. Un misterioso individuo, con il volto sempre coperto da una maschera, vi si oppone.
    L'uscita del film era originariamente prevista per il 4 novembre 2005, ma per motivi di produzione è stata ritardata, al 17 marzo 2006.

    TRAMA


    « I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi: sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli. »
    (V, da Thomas Jefferson)

    Nel 2019 la Gran Bretagna è stabilmente governata da un regime repressivo che tiene sotto scacco l'opinione pubblica e la vita degli individui grazie al controllo assoluto sui mass media e ad una spietata polizia segreta.

    Tra il 2005 e il 2015, il Regno Unito e gran parte del resto del mondo hanno attraversato una fase bellica ed un periodo socio-politico instabile, con proteste civili che sfociavano spesso in guerriglie urbane. Nel 2015 il partito neoconservatore Norsefire ('Fuoco norreno') guidato da Adam Sutler è riuscito a ottenere un largo consenso dal popolo, utilizzando la paura come catalizzatore, vincendo le elezioni politiche a mani basse e facendosi nominare Alto Cancelliere . Il risultato finale è la pace civile in cambio della perdita delle libertà individuali. Il popolo, suo malgrado, decide di accettare questo compromesso.

    Qualche anno dopo, il sistema viene turbato dalle azioni di un misterioso uomo che si presenta solo come V. Egli si nasconde dietro la maschera di Guy Fawkes, cospiratore britannico che nel 1605 cercò di far saltare in aria il parlamento inglese. V si rivela gradualmente per essere un uomo-cavia miracolosamente sopravvissuto a terrificanti esperimenti biologici condotti nei campi di concentramento prima della guerra civile.

    Lungo il suo cammino, V si imbatte nella giovane Evey Hammond, una ragazza orfana che per sopravvivere nasconde il suo odio profondo nei confronti dell'attuale governo. Durante un attacco alla principale emittente televisiva, Evey viene coinvolta suo malgrado da V nello scontro con la polizia e rimane ferita. Inizia così il complesso rapporto tra la ragazza e il suo salvatore, il quale non esita ad uccidere spietatamente per raggiungere i propri obiettivi.

    Nel frattempo il governo incarica il detective Finch di scovare il "pericoloso terrorista" e assicurarlo alla giustizia, anche a seguito di una misteriosa catena di omicidi rivendicati da V. Poco a poco, il poliziotto capisce tuttavia che qualcosa non quadra e, indirizzato suo malgrado dagli indizi lasciati da V, arriva vicino ad intuire l'inquietante verità riguardo alla presa del potere da parte del Norsefire, venendo dunque messo da parte.

    Il giorno 5 novembre 2020, ad un anno dalla sua prima clamorosa azione dimostrativa, V è pronto per il suo atto finale: la conclusione della sua opera teatrale sarà la distruzione del Parlamento, simbolo supremo del marcio che è stato compiuto nel paese. Prima di morire, dichiara il suo amore per Evey, con la speranza di non essere mai dimenticato. Quel giorno, il popolo si sveglia dal torpore e, indossando la maschera di V, scende lungo le strade per iniziare un nuovo cammino, un cammino fatto di giustizia, libertà e uguaglianza.

    PRODUZIONE

    Il film è il frutto dell'impegno di molti cineasti che già avevano dato la luce alla trilogia di Matrix. Nel 1988, il produttore Joel Silver acquistò i diritti di due opere di Alan Moore: V for Vendetta e Watchmen. I fratelli Wachowski erano grandi fan di V for Vendetta e a metà degli anni novanta, prima di lavorare alla pellicola Matrix, scrissero una sceneggiatura che seguiva abbastanza fedelmente il fumetto. Durante la postproduzione del terzo film della trilogia di Matrix, i fratelli Wachowski revisionarono la sceneggiatura e offrirono il ruolo di regista a James McTeigue e a Pedro Esteves. Tutti trovarono che il testo originale si adattava bene alla contingente situazione politica internazionale.

    Alan Moore, come in altri casi di adattamenti cinematografici di sue opere (From Hell, La Lega degli Straordinari Gentlemen), si è detto molto deluso dal risultato finale, denunciandone in particolare la grande semplificazione della trama, le molte lacune narrative della sceneggiatura e lo stravolgimento del senso originale della sua storia, nella quale due ideali politici antitetici, anarchia e fascismo si fronteggiano l'un l'altro. Si è lamentato di come il suo lavoro fosse stato trasformato in una storia sul "moderno neo-conservatorismo americano contro il recente neo-liberalismo americano". Egli interruppe per questo la sua collaborazione con la DC Comics dopo che la Warner Bros. (partner della DC) non riuscì a ritirare il nome di Moore dall'operazione. Per volontà dell'autore, quindi, il suo nome non compare nei titoli.
    Al contrario David Lloyd, illustratore del fumetto e assiduo collaboratore di Moore, sostenne la lavorazione del film e si dichiarò soddisfatto della sceneggiatura.
    James Purefoy abbandonò il cast per le difficoltà incontrate nell'interpretare il ruolo di V mentre Natalie Portman fu scelta al posto di Scarlett Johansson e in alternativa Bryce Dallas Howard.

    DIFFERENZE TRA FILM E FUMETTO

    La sceneggiatura del film propone, rispetto al testo di origine, diverse differenze e semplificazioni, criticate dallo stesso Moore. In particolare, è stato aggiornato il contesto politico; ad esempio, la storia è ambientata nel primo decennio del XXI secolo - mentre nel fumetto negli anni novanta - e Lewis Prothero è un conduttore televisivo, mentre nel fumetto era una voce radiofonica.

    Anche diversi particolari sono stati cambiati:

    Nel film non vengono descritti o menzionati né Derek e Rosemary Almond né Helen Heyer e l'amante "Ally" Harper.
    A uccidere V nel fumetto non sono i soldati di Creedy, bensì Finch.
    Non è descritto nel film il rapporto d'amore tra la dottoressa Delia ed Erich Finch.
    Il leader nel film è ucciso da Creedy, mentre nel fumetto da Rosemary Almond.
    Il primo edificio a saltare in aria nel fumetto non è l'Old Bailey, bensì il Big Ben.
    Nel film la storia di Evey è stata completamente cambiata: nel fumetto Evey non ha un fratello, poiché i genitori erano troppo poveri per potersi permettere di avere due figli. Di conseguenza, la storia dell'epidemia alla St. Mary e della disperazione dei genitori per la sua morte con conseguente attivismo politico sono state delle invenzione degli autori del film. La madre di Evey non viene portata via dagli uomini del partito, ma muore in casa di malattia. Soltanto successivamente viene portato via anche suo padre, il quale, da giovane, era stato membro di un gruppo socialista.
    Il corpo di V viene messo sul treno per far saltare in aria Downing Street, non il parlamento, come nel film.
    Non è descritto nel film che Evey si prenderà cura di Dominic, l'agente di Finch rimasto ferito in uno scontro armato contro i popolani.
    L'incisione V.V.V.V.V. non è su uno specchio, bensì sul grande arco del salone della casa di V.
    Non viene descritto il delitto di Dascombe e la conseguente rissa tra Finch e Creedy.
    Lewis Prothero non viene ucciso, ma la sua mente è irrimediabilmente rovinata.
    L'Ouverture 1812 di Čajkovskij intercorre quando V fa saltare la Jordan Tower.
    La quinta sinfonia di Beethoven intercorre per mascherare il discorso tra Creedy e V, mentre nel fumetto è usata per mascherare l'omicidio del vescovo Lilliman, per mano di un'ostia avvelenata.
    Non viene descritto il rapporto amoroso tra Gordon ed Evey.
    Gordon non viene ucciso dagli agenti di Creedy, ma dal contrabbandiere "Ally" Harper.
    Gordon nel fumetto non è omosessuale.
    Creedy non è ucciso da V, come nel film, ma da Harper.
    Non viene spiegato il rapporto che ha V con le violet rose.
    Evey quando viene presa da V non stava andando da Gordon, ma si stava prostituendo.
    Evey nel fumetto all'inizio ha sedici anni.
    V non incita alla giustizia, bensì all'anarchia.
    Nel fumetto non c'è un rapporto così intimo tra V ed Evey.
    Nel fumetto Finch va a Larkhill e assume LSD per immedesimarsi in V; nel film, invece, va a Larkhill e ha la sensazione di poter comprendere quello che è successo e ciò che succederà.
    Nel fumetto, Finch capisce di dover andare a Victoria Station per scovare V mentre nel film controlla tutte le stazioni della metropolitana.
    Nel fumetto durante la rivolta finale i cittadini non indossano le maschere di V.
    Nel film, complice la voce di Hugo Weaving, allo spettatore non viene mai lasciato il dubbio sul sesso effettivo di V; nel fumetto, Alan Moore cerca di evitare, per quanto possibile, di fornire indizi. V è infatti l'incarnazione di un'idea e, come tale, asessuato.
    Il rapporto tra Eve e V, più simile a quello tra un filosofo ed un allievo nel fumetto, è descritto come una normale relazione amorosa nel film.
    Eve da erede ideologica di V cui spetta il compito di aiutare il popolo ad edificare la nuova Inghilterra anarchica; nel film si ritrova ridotta ad una classica innamorata.
    Il leader nel fumetto si chiamava Susan e non Sutler. Inoltre, mentre l'Adam Susan del fumetto è un tiranno onesto, affabile e competente che crede che il totalitarismo sia il solo mezzo che possa salvare il Regno Unito dalla distruzione, Adam Sutler è la caricatura del despota idiota interessato solo al potere.
    Nel fumetto, i totalitaristi giungono al potere senza inganni, semplicemente sfruttando la paura della gente di fronte alla deteriorata situazione internazionale; nel film, vi arrivano attraverso la manipolazione dell'opinione pubblica, realizzando attentati e attribuendone la paternità a sedicenti gruppi terroristici creati appositamente.
    Nel film si viene a sapere che V ha ustioni di terzo grado su tutto il corpo, ma nel fumetto non viene mai menzionato nulla del genere riguardo al suo aspetto.

    RIFERIMENTI ED ANALOGIE

    Le connotazioni del regime hanno dei chiari riferimenti al modello della politica totalitaria con mezzi di comunicazione controllati dal governo, corpi di polizia segreta, campi di concentramento per minoranze discriminate dal punto di vista razziale e sessuale. A questo si aggiunge una forte componente tecnocratica, con richiami al 1984 di George Orwell (curiosamente John Hurt, l'attore che interpreta Adam Sutler nel film, interpretò anche il protagonista in una trasposizione cinematografica del capolavoro di Orwell) e quello dello scrittore russo Zamjatin, Noi, un mondo dove i cittadini sono costantemente monitorati tramite telecamere a circuito chiuso e intercettazioni ambientali e dove i media sono strettamente sotto controllo del governo. Nel film sono stati inseriti numerosi riferimenti visivi ad episodi realmente accaduti:

    le scene realizzate per ricostruire la storia della dottoressa Surridge rimandano alle immagini scattate nei campi di concentramento nazisti;
    appaiono alcuni spezzoni di immagini video che fanno riferimento agli attentati del 7 luglio 2005 a Londra, per altro avvenuti durante le riprese del film;
    quando Dominic chiede all'ispettore Finch quale potrebbe essere l'evoluzione della situazione, le ipotesi fatte da quest'ultimo sono rese con alcune immagini di scontri tra polizia e manifestanti. I primi fotogrammi si riferiscono alle violenze del G8 di Genova.
    Nella storia, di volta in volta, compaiono riferimenti alla lettera V e al numero 5 ("V", in numeri romani, rappresenta il 5). Si possono notare alcune analogie, inoltre, con la storia del Fantasma dell'Opera di Gaston Leroux: ad esempio il parallelismo tra il rifugio di V e quello del Fantasma, il fatto che entrambi i personaggi indossino una maschera, il numero del palco del fantasma al teatro dell'Opera (il 5), la rosa rossa come "firma".

    Nella scena in cui V assiste all'uccisione del cancelliere e non muore in seguito alla sparatoria con le forze di polizia, è presente un chiaro riferimento al film Per un pugno di dollari di Sergio Leone, nel quale l'uomo senza nome (Clint Eastwood) si difende dagli spari di Ramón (Gian Maria Volontè) usando una lastra d'acciaio come giubbotto antiproiettile.

    La frase pronunciata da V, «È il principio fondamentale dell'universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria», è molto simile ad un'altra pronunciata dal Merovingio in Matrix Reloaded, diretto dai fratelli Wachowski, produttori di questo film. Il concetto espresso afferisce al III principio della dinamica di Newton, conosciuto come "Principio di azione e reazione".

    Nel film come nel fumetto, V si esprime prevalentemente per mezzo di citazioni da vari e celebri autori:

    prima di uccidere Lewis Prothero, V si presenta come "il fantasma del natale passato", chiaro riferimento al Canto di Natale di Charles Dickens
    "Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni" William Shakespeare, pronunciata da Viola ne La dodicesima notte
    "Io faccio tutto ciò che è degno di un uomo, chi osa di più non lo è" William Shakespeare, dal Macbeth
    "Con la forza della verità, in vita, ho conquistato il mondo", da Faust
    Il ladro che rapina il negozio indossando la maschera di V prima di andarsene grida "Anarchy in the U.K.", primo singolo dei Sex Pistols.

    PREMI

    Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, USA Saturn Award

    (Miglior attrice) Natalie Portman


    Brothers Manaki International Film Festival Special Award Adrian Biddle ... and to salute his impressive career as a cinematographer.


    San Diego Film Critics Society Awards SDFCS Award

    - Miglior progettazione Owen Paterson


    INFLUENZA CULTURALE

    Il gruppo progressive metal degli Shadow Gallery ha tratto il proprio nome dal nascondiglio di V, che egli chiama Galleria delle Ombre. Il quinto disco della band, pubblicato nel 2005, è intitolato Room V, esattamente come la cella in cui V viene rinchiuso.
     
    .
  13. mauro255
     
    .

    User deleted




    BRAVEHEART - CUORE IMPAVIDO

    Titolo originale: Braveheart
    Paese: Stati Uniti d'America
    Anno: 1995
    Durata: 179 min
    Regia: Mel Gibson
    Soggetto: Randall Wallace
    Sceneggiatura: Randall Wallace

    Interpreti e Personaggi:

    Mel Gibson: William Wallace
    Sophie Marceau: Principessa Isabelle
    Catherine McCormack: Murron MacClannough
    Brendan Gleeson: Hamish Campbell
    James Cosmo: Campbell senior
    Brian Cox: Argyle Wallace
    Patrick McGoohan: Re Edoardo I
    Peter Hanly: Edoardo Principe di Galles
    James Robinson: Giovane William Wallace
    Sean Lawlor: Malcom Wallace
    Angus Macfadyen: Robert Bruce

    Fotografia: John Toll
    Montaggio: Steven Rosenblum
    Effetti speciali: Michael L. Fink, John Frazier
    Musiche: James Horner
    Scenografia: Peter Howitt

    PREMI

    5 Premi Oscar 1996: miglior film, miglior regista, miglior fotografia, miglior trucco, miglior montaggio sonoro
    Golden Globe 1996: miglior regista
    3 Premi BAFTA 1996: miglior fotografia, migliori costumi, miglior sonoro
    MTV Movie Awards 1996: miglior sequenza d'azione


    « Libertà! »
    (William Wallace interpretato da Mel Gibson)

    Braveheart - Cuore Impavido è un film del 1995 diretto da Mel Gibson. La pellicola narra la storia, romanzata, del patriota ed eroe nazionale scozzese William Wallace. Il film, secondo di Gibson regista dopo "L'uomo senza volto" (1993)", ha vinto 5 Oscar su 10 nominations nel 1996 e lo stesso Gibson è stato premiato con il Golden Globe per la miglior regia.
    Secondo alcuni il film ha avuto un ruolo chiave nel risveglio della coscienza nazionale scozzese che ha portato al referendum sulla devolution dell'11 settembre 1997 (74,3% sì) e alla conseguente ricostituzione del parlamento scozzese nel 1998.


    TRAMA

    Malcolm con i due figli scopre la strage e la sera con altri contadini del luogo organizza un attacco contro gli inglesi alla frontiera. Malcolm e il suo primogenito John verranno uccisi in battaglia e al funerale, William incontra per la prima volta Murron, che in futuro sarebbe diventata sua moglie; in quell'occasione lei dona a William un cardo il fiore simbolo della Scozia, che conservò per il resto della sua vita. La sera del funerale giunse il fratello di Malcolm, Argyle che prenderà William in affidamento per crescerlo e istruirlo insegnandogli il latino e il francese oltre che a maneggiare una spada.


    Nel frattempo William fa ritorno a Lanark, ormai presidiata dagli inglesi che vi hanno costruito un fortino come residenza del nobile inglese a cui venne affidato quel territorio, e decide di ricostruire la sua vecchia casa e riprendere il lavoro nella sua fattoria. Durante una festa per un matrimonio si rincontra con il suo amico d'infanzia Amish e con Murron, il nobile locale interruppe i festeggiamenti reclamando lo ius primae noctis portando con sé la neo sposa. William e Murron che nel frattempo si erano fidanzati, decisero quindi di sposarsi segretamente in una foresta per evitare che il nobile reclamasse anche Murron. Il giorno successivo però un soldato inglese aggredisce Murron che reagisce alla violenza venendo arrestata dagli inglesi che la conducono davanti al nobile locale che la uccide per aver colpito il soldato che aveva tentato di violentarla come monito per la popolazione.
    L'incapace Edoardo II, cui è stato affidato il compito di soffocare la rivolta dal padre, che si trova impegnato in guerra in Francia, gli manda contro l'intera armata del nord, che viene abilmente annientata a Stirling (1297). in questa battaglia di grandi dimensioni, gli inglesi sono schierati contro gli scozzesi e, una volta arrivati in forze, i reparti del Plantageneta impressionano le bande valorose ma disorganizzate dei patrioti scozzesi. Le armature luccicanti splendono al sole ricoprendo l'orizzonte, mentre i cavalieri pesanti fanno tremare la terra con il movimento dei loro cavalli.
    Insolente bastardo! Voglio il cuore di Wallace su di un piatto urla il comandante inglese quando sa la risposta. Subito manda in prima linea gli arcieri inglesi, che erano senza pari in Europa per la precisione e letalità delle loro armi longbow. Gli scozzesi si riparano ad una prima salva di frecce, poi indomiti gli mostrano i genitali sollevando il kilt. Arriva un'altra salva, e li colpisce duramente, ma ancora, dopo avere abbassato gli scudi di legno mostrano irriverenza e le natiche. A quel punto gli inglesi lanciano all'attacco la cavalleria pesante, che marcia contro gli scozzesi. Ma dopo lunghi istanti, questi al segnale di Wallace alzano una fila di pali appuntiti, idea che era venuta come antidoto contro i cavalieri inglesi. I cavalieri si ritrovano impalati addosso alla falange scozzese, e vengono sopraffatti dalla rapida reazione dei fanti avversari.

    A quel punto gli inglesi lanciano all'attacco la loro fanteria al completo, che ha una superiorità teorica in termini di numero, ma anche di equipaggiamenti, con armature in ferro e scudi metallici, mentre gli scozzesi sono quasi privi di equipaggiamenti, persino male armati.

    Al termine di una lunga corsa (Gibson ricorda che chiedeva ai suoi compagni di rallentare, lui aveva 38 anni e gli altri erano per lo più ragazzotti dell'esercito irlandese), si scontrano con una violenza tremenda. Gli scozzesi si battono violentemente, e a sorpresa sconfiggono la fanteria inglese. La poca cavalleria leggera scozzese, era apparentemente sparita. In realtà obbediva agli ordini di Wallace ('fate strage degli arcieri. ci rivedremo nella mischia') e aggirato lo schieramento inglese, piomba sulla linea degli arcieri inglesi, l'ultima pedina dello schieramento ancora intatta. Essendo leggermente protetti e poco armati, vengono sopraffatti. Nel frattempo, Wallace combatte con una furia incredibile trucidando i soldati inglesi. Alla fine, affronta il vicecomandante inglese, facendosi riconoscere e urlandogli: bastardo! . Come l'Inglese gli si avventa contro egli colpisce al muso il cavallo, facendo cadere a terra sia il destriero che il cavaliere. Appena il nemico si rialza Wallace, con un colpo di spada netto, gli taglia la testa e lascia a terra il busto ricoperto di sangue. Arriva a cavallo Lord Mornay, che viene scambiato sulle prime per un altro inglese. Allora Wallace capisce che la battaglia è vinta, che gli inglesi sono oramai stati sterminati. Si volta e contempla il carnaio di persone, con gli ultimi combattimenti ancora in corso. A terra morti e moribondi, in kilt e armature. Coperto di sangue e di pittura blu ,con lo sguardo feroce e stanco al tempo stesso, urla il trionfo ottenuto, e alza assieme ai supersiti scozzesi, radunatisi attorno, le armi, piantando poi la spada per terra. Ha dichiarato la vittoria ottenuta, e anche il suo successo personale.
    Per i suoi meriti sul campo di battaglia William viene fatto cavaliere, ottiene il titolo di 'Lord Protettore di Scozia' ed entra nelle grazie del principale pretendente alla corona del Regno scozzese, il diciassettesimo Robert Bruce). William decide di invadere il nord dell'Inghilterra e gli riesce l'impresa di espugnare la città di York, principale roccaforte da cui sono partite tutte le invasioni alla sua terra, che cade dopo un efficace assedio, ma i nobili scozzesi sono ancora riluttanti alle strategie d'attacco di Wallace.
    La strategia dell'esercito scozzese, guidato da Wallace, sembra essere molto promettente ma nel momento decisivo i nobili, che gli avevano assicurato il loro appoggio ma erano stati corrotti dal sovrano inglese, lo abbandonano e le forze scozzesi vengono sconfitte. William, pur ferito, decide di inseguire a cavallo il Plantageneto, che viene difeso dalla sua scorta personale di cui fa parte anche Robert Bruce, anch'egli corrotto. Nel momento in cui potrebbe uccidere il suo connazionale, Bruce si pente del suo orribile tradimento e decide di salvare la vita a William, consegnandolo a Steven d'Irlanda che lo porta in salvo. Wallace persegue in seguito una strategia di vendetta, che lo porta ad assassinare i nobili che si sono macchiati di tradimento e seminare paura tra di essi............

    ERRORI STORICI

    Gli sceneggiatori di Braveheart sono stati accusati di pesanti errori storici, e lo stesso Mel Gibson ha affermato che errori di carattere storico sono stati volutamente commessi per spettacolarizzare il film. Va detto che in effetti, vi sono notevoli incomprensioni, in generale, delle fondamentali differenze che esistono tra le esigenze e le capacità di un documentario e di un film storico, che praticamente mai può, anche quando in teoria potrebbe, seguire alla lettera le vicende storiche. Un esempio sono le vicende amorose di Wallace, che sono state romanzate con un'impossibile storia d'amore con la principessa Isabella, ma il problema è anche che non esistono fonti documentate sulla sua vita privata. La relazione con Isabella è probabilmente suggerita dal fatto che lei ha avuto, storicamente, una relazione tremenda con Edoardo II, tanto che lo ha fatto uccidere con un complotto.

    Di seguito se ne riportano alcuni, con particolare riferimento alle cronache medievali di Enrico il Cieco, principale biografo di Wallace.

    William rimane orfano di padre intorno ai 20 anni, e non nell'infanzia;
    William aveva due fratelli, Malcolm e John e non solo John;
    La battaglia di Stirling si svolse diversamente, la cavalleria pesante inglese non fu sopraffatta da uno scudo umano fatto di lunghe lance, ma precipitò dal ponte che si spezzò per il peso eccessivo;
    Lo Ius primae noctis non era in vigore in quegli anni e nessun sovrano inglese lo introdusse; e anche nei luoghi d'Europa in cui fu in vigore durante il Medio Evo, non era come si pensa il diritto del signore di passare la notte con la consorte di un novello sposo, ma si trattava più semplicente di una tassa che i contadini dovevano pagare al loro signore perché acconsentisse al matrimonio;
    La principessa Isabella di Francia non poté avere una relazione con Wallace, avendo contratto il matrimonio con Edoardo II soltanto nel 1308 ed essendo tredicenne all'epoca dell'esecuzione del patriota scozzese.
    Il re Edoardo I morì due anni più tardi di Wallace (nel 1307) e non contemporaneamente al suo rivale.
    William Wallace fu, secondo le cronache, torturato, impiccato e poi squartato; nel film, invece, dopo la tortura viene decapitato, e la voce narrante ci informa che dopo la morte viene squartato.
    All'epoca di William Wallace i Clan scozzesi,pur avendo un loro particolare tartan, non portavano il kilt.

    CURIOSITA'

    Le cornamuse che vengono suonate al funerale di Malcolm Wallace non sono cornamuse scozzesi ma irlandesi: Mel Gibson ha dichiarato che quelle irlandesi, che producono un suono più melodico, gli sembravano più appropriate ('quelle scozzesi sembrano gatti').
    Per realizzare i combattimenti furono "arruolati" circa 3000 militari dell'esercito irlandese, e utilizzate oltre 10000 frecce.I ragazzi dell'esercito irlandese a giorni alterni vestivano le divise avversarie, a seconda delle scene da girare, così era possibile far sembrare gli schieramenti più numerosi. Inoltre, gli schieramenti sono stati ulteriormente rinfoltiti tramite l'utilizzo di effetti speciali.
    Le scene sono state girate per lo più in Irlanda, all'aperto. I trucchi al computer, per quanto minimi e quasi inavvertibili, sono stati usati, ma il film è uno degli ultimi colossal girati essenzialmente con tecniche classiche.
    La prima battaglia, quella di Stirling Bridge, doveva essere combattuta con il ponte, ma per varie ragioni questo non è stato fatto. Nondimeno, per realizzarla ci sono volute 6 settimane. La battaglia successiva invece, grazie all'esperienza acquisita, ha richiesto solo 2 settimane.
    Edoardo I, per accentuarne il profilo, ha avuto un profilo del naso 'appuntito' con un trucco scenico.
    Il generale inglese che alla battaglia finale, quella di Bannockburn, dice ai suoi con snobismo e sarcasmo, che le loro natiche saranno baciate da un re scozzese, non è altri che il ragioniere della produzione, che fa una piccola parte.
    'Il sorriso di Manchester': l'attore che interpreta il marito depredato della moglie nel film e poi si unisce alla rivolta, Morrison (Tommy Flanagan), ha ricevuto molto interesse, dice Gibson. Gli chiedevano se quei solchi in faccia erano un trucco: no, erano i segni di una rissa in un locale.
    Edoardo I ha una avversione per gli omosessuali. Gibson non ha ritenuto che questa scena, che pure gli ha causato molte critiche, sia da censurare: è vero che il re inglese uccide l'amico del figlio, ma 'in questa storia tutti uccidono tutti', non è certo un accanimento contro la categoria.
    Nel film, coerentemente con quanto sempre affermato da Mel Gibson [senza fonte] sulla sicurezza in scena, nonostante i massacri rappresentati, non vi sono stati feriti gravi e naturalmente nessun cavallo è stato ucciso davvero. I trucchi usati hanno reso possibile ricreare gli effetti senza conseguenze drammatiche per i soggetti.
    La Spada che Mel Gibson usa nel film è stata forgiata da Fulvio Del Tin, un fabbro italiano rinomato a livello internazionale.

     
    .
  14. mauro255
     
    .

    User deleted





    IL GLADIATORE

    Titolo originale: Gladiator
    Paese: USA/Regno Unito
    Anno: 2000
    Durata: 155 min
    171 min (extended version)
    Regia: Ridley Scott
    Soggetto: David Franzoni
    Sceneggiatura: David Franzoni, John Logan, William Nicholson
    Produttore: Douglas Wick, Branko Lustig, David Franzoni
    Produttore esecutivo: Walter F. Parkes, Laurie MacDonald, Ridley Scott
    Casa di produzione: Universal Pictures, Dreamworks Pictures
    Distribuzione (Italia): Universal Pictures

    Interpreti e Personaggi:

    Russell Crowe: Massimo Decimo Meridio
    Joaquin Phoenix: Commodo
    Connie Nielsen: Lucilla
    Richard Harris: Marco Aurelio
    Oliver Reed: Proximo
    Djimon Hounsou: Juba
    Derek Jacobi: Senatore Gracco
    Tomas Arana: Quinto
    Giannina Facio: Moglie di Massimo
    Giorgio Cantarini: Figlio di Massimo
    David Hemmings: Cassio
    Ralf Moeller: Hagen
    Spencer Treat Clark: Lucio
    David Schofield: Senatore Falco
    John Shrapnel: Senatore Gaio
    Tommy Flanagan: Cicero

    Fotografia: John Mathieson
    Montaggio: Pietro Scalia
    Effetti speciali:
    Musiche: Hans Zimmer, Lisa Gerrard
    Scenografia: Arthur Max

    PREMI:

    5 Premi Oscar 2001: miglior film, miglior attore protagonista (Russell Crowe), migliori costumi, migliori effetti speciali, miglior sonoro
    2 Golden Globe 2001: miglior film drammatico, miglior colonna sonora originale
    4 Premi BAFTA 2001: miglior film, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior montaggio
    MTV Movie Awards 2001: miglior film
    National Board of Review Awards 2000: miglior attore non protagonista (Joaquin Phoenix)
    3 Satellite Awards 2001: miglior fotografia, miglior colonna sonora originale, migliori effetti visivi.


    « La gloria rende gli eroi immortali. »
    (Tagline del film)

    Il gladiatore (Gladiator) è un film del 2000 diretto da Ridley Scott, interpretato da Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen e Oliver Reed.
    La pellicola uscì nelle sale cinematografiche negli USA il 5 maggio 2000, nelle sale in Italia il 19 maggio 2000

    TRAMA

    Nell'anno 180 d.C., durante la guerra contro i Barbari in Germania, l'anziano imperatore romano Marco Aurelio decide di scegliere come proprio successore il valente generale Massimo Decimo Meridio anziché il proprio figlio Commodo; considerato inadatto al ruolo. Marco Aurelio vuole che Roma torni ad essere una repubblica e che quindi Massimo ristabilisca di nuovo il potere del senato, ovvero al popolo romano, come era prima dell'avvento dell'età imperiale. Venuto a conoscenza della scelta, Commodo uccide il padre prima che renda pubblica la sua decisione. Massimo capisce che l'imperatore non è morto per cause naturali, ma è stato ucciso dal figlio, dunque rifiuta di sottomettersi a Commodo, che allora dà ordine di uccidere Massimo e la sua famiglia, dopodiché rientra a Roma come imperatore.
    Massimo è condannato ad essere ucciso da un gruppo di pretoriani, ma riesce a uccidere i soldati della guardia del principe, e si dirige ferito verso la propria abitazione, perché convinto che l'imperatore voglia sterminare anche i suoi eredi. Quando Massimo arriva nei dintorni della sua villa, dopo un estenuante viaggio della durata di numerosi giorni verso il suo podere in Spagna, trova i campi incendiati, i servi e gli schiavi carbonizzati e la moglie e il figlio crocefissi.
    Catturato da un mercante di schiavi e venduto a Proximo, ex combattente che gestisce un gruppo di gladiatori, Massimo giunge in Africa ed è costretto a combattere nell'arena, dando presto prova delle sue eccellenti qualità di guerriero; diventa così il gladiatore favorito di Proximo, che ne fa una vera e propria attrazione.
    Quando Commodo ordina un periodo di grandi feste (150 giorni) a Roma in memoria del padre (ma soprattutto per ingraziarsi il popolo), Proximo porta al Colosseo i suoi gladiatori, compreso Massimo, che comincia a pregustare la sua vendetta. Grazie alla sua esperienza guida i propri compagni alla vittoria in un combattimento disperato e viene acclamato dalla folla. Commodo, che intanto ha scoperto la reale identità dell'Ispanico (come è chiamato Massimo da gladiatore), teme che possa diventare troppo famoso e quindi troppo amato dal popolo e cerca di fare in modo che venga ucciso nell'arena. Tutti i suoi piani però falliscono e la celebrità di Massimo aumenta.
    Nel frattempo Lucilla, sorella di Commodo, sta cospirando alle spalle dell'imperatore con alcuni membri del senato per detronizzarlo. Tenta di liberare Massimo perché guidi una rivolta contro Commodo, ma questi scopre il suo progetto, allora cattura i gladiatori di Proximo e Massimo per poi affrontarlo e sconfiggerlo nell'arena davanti al popolo di Roma......

    PRODUZIONE

    Le riprese del film iniziarono a gennaio del 1999 gli esterni si svolsero in Marocco, Tunisia, Italia e Malta, mentre gli interni sono stati ripresi interamente a Los Angeles negli studi cinematografici della Universal Pictures.
    Il regista Ridley Scott e la produzione chiesero al comune di Roma di poter effettuare alcune scene dei duelli dentro il vero Colosseo, però il comune rifiutò la proposta perché l'anfiteatro era in fase di restauro accurato. Così le scenografie del Colosseo (solo il primo giro di tribune, il resto fu creato con la tecnica digitale) furono ricostruite a Malta in 19 settimane.
    Le riprese del film in generale terminarono a maggio del 1999. Il budget per la realizzazione del film fu di 103.000.000 $.
    Le scene iniziali (la battaglia di Vindobona) sono state girate in Gran Bretagna, approfittando di una disposizione dello Stato per il disboscamento dell'area.
    L'attore Oliver Reed (Proximo) è morto poco prima del termine delle riprese del film, che di conseguenza è stato a lui dedicato. Le scene che non è riuscito a recitare sono state create con la tecnica digitale grazie a spezzoni di scene tagliate girate in precedenza.

    BOTTEGHINO

    Il film si è rivelato uno dei maggiori successi della sua annata cinematografica. Nel 2000 a livello internazionale ha incassato circa 457.640.000 $, secondo solo a Mission: Impossible II.

    Negli Stati Uniti, dove è stato distribuito in oltre tremila sale e per oltre cinquanta settimane, è stato il quarto incasso stagionale con circa 187.705.427 $.

    In Italia ha incassato complessivamente oltre venti miliardi di lire: con 16.337.604.000 £ è stato l'undicesimo incasso della stagione cinematografica 1999/2000, con 5.239.764.000 £ il quarantanovesimo incasso della stagione cinematografica 2000/01. Considerando l'intero incasso può essere inserito fra i primi dieci incassi dell'una o dell'altra stagione.


    HOME VIDEO

    Il film fu distribuito inizialmente in VHS e successivamente riprodotto in DVD. La prima emissione in dischetto digitale era una confezione di 2 dvd di cui il secondo interamente dedicato a special features. Nel 2005 la Universal Pictures ha messo in commercio l'edizione del film extended version con tre dischi di cui 2 con contenuti extra. Questa versione del film offre circa 16 minuti in più rispetto alla versione cinematografica e contiene molte scene inedite.

    Benché la verosimiglianza dell'ambientazione storica sia stata oggetto di molta cura, il film ha spesso interpretato in modo molto libero quanto tramandato dalle fonti storiche e vi sono vari dettagli che presentano incongruenze e numerosi falsi storici:

    LA BATTAGLIA: RAPPRESENTAZIONE DELLE GUERRE MARCOMANNICHE E DI UNA COLONNA

    Il film resta memorabile per la ricostruzione delle scene della battaglia (dal lancio di dardi degli arcieri ausiliari di chiara origine orientale, alla carica compatta e ordinata delle legioni, a quella della cavalleria pesante romana).

    Queste prime sequenze rispecchiano in maniera sufficientemente fedele, la tattica bellica dell'epoca e il contesto storico della fine del II secolo, preludio alle prime grandi invasioni barbariche e denominato dalla stessa Historia Augusta, il periodo delle guerre marcomanniche, così ben rappresentate sul monumento della Colonna di Marco Aurelio di fronte a Palazzo Chigi. Ci sono però degli errori:

    Nel film i cavalieri romani sembrano usare delle selle provviste di staffe, di invenzione medievale. Le selle romane avevano due perni all'altezza delle ginocchia tramite i quali, stringendo le gambe, il cavaliere si teneva in equilibrio. La cavalleria romana in combattimento non era impiegata per l'assalto bensì per l'inseguimento dei nemici in fuga.
    La guardia dell'imperatore, il corpo dei pretoriani, inquadrato sin dalle primissime sequenze distribuito attorno alla persona di Marco Aurelio, indossa un'armatura con elementi di stoffa di colore viola, mentre nella realtà storica i pretoriani vestivano una tunica di colore bianco (candida). Come afferma lo stesso Tacito, i pretoriani erano muniti di un equipaggiamento quasi del tutto assimilabile a quello degli altri legionari ed erano dotati di armi di diverse epoche e di foggia variegata. Nel film i pretoriani risaltano sugli altri soldati per il vestiario spiccatamente dissimile ed inoltre per una eccessiva nonché irreale cura delle componenti dell'armamento.
    Durante la battaglia iniziale e nell'assalto delle guardie pretoriane alla palestra dei gladiatori si vede chiaramente che i soldati usano il pilum come una lancia, mentre è noto che fosse invece un giavellotto, tant'è che era progettato per danneggiarsi al primo urto, in modo da non permettere ai nemici di riutilizzarlo contro i legionari.
    All'inizio del film appare "Germania 180 d.C.". La battaglia è ambientata a Vindobona, l'antica Vienna che quindi si trovava in Pannonia e inoltre non esisteva una univoca denominazione di Germania all'epoca, poiché le Province della Germania (Germania Superior e Inferior) identificavano terre che oggi si trovano tra la Francia e la Germania lungo il corso dei fiumi Reno e Mosella.
    I soldati di Marco Aurelio, ritornati con Commodo dalla Germania, portarono a Roma un'epidemia di peste che uccise nella sola città quasi 20 mila persone nel giro di pochi mesi: dell'epidemia nel film non v'è traccia, con l'esclusione di un breve accenno fatto da Gracco in Senato.
    Massimo viene chiamato l'"Ispanico": in realtà i suoi contemporanei l'avrebbero chiamato l'"Iberico", in quanto nativo della Provincia Romana dell'Iberia, l'odierna Spagna: "Hispanico" è solo un neologismo slang americano con cui vengono indicati gli immigrati sudamericani di lingua spagnola.

    L'IMPERATORE COMMODO

    Commodo succedette sul trono a Marco Aurelio alla di lui morte nel 180 d.C. e, dodici anni dopo, fu effettivamente ucciso da un gladiatore, anche se non nell'arena: fu strangolato nel bagno dal suo istruttore, maestro di gladiatori Narcisso, coinvolto in una congiura in cui ebbe un ruolo chiave la cristiana Marzia, cugina e amante di Commodo. Nel film tale lasso di tempo è molto inferiore (tutta l'azione sembra svolgersi nel corso di un anno o poco più).

    È vero che il regno di Commodo fu contrassegnato da un accentuarsi dell'assolutismo imperiale e che Commodo stesso si appoggiò direttamente al popolo di Roma, compiacendone i gusti, per scardinare quel poco che ancora restava delle antiche istituzioni romane, ponendo così fine a una serie di cinque imperatori saggi e illuminati. Insieme a Nerone, Eliogabalo, Tiberio e Caligola, Commodo è ricordato come uno degli imperatori pazzi, forse il peggiore di tutti, sotto il cui regno cominciò il declino di Roma. Lo stesso Commodo, al culmine del suo regno, decise di ribattezzare la città Colonia Commodiana e si autodefinì l' Ercole Romano, ma di ciò nel film non v'è traccia.

    È vero anche che Commodo scese personalmente in campo contro gladiatori in battaglie manipolate a suo favore (gli avversari erano armati di spade di legno) e che sua sorella Lucilla cospirò contro di lui.

    Non vi sono invece prove che Commodo abbia avuto un ruolo nella morte del padre Marco Aurelio, il quale invece sembra sia morto di peste o malattia tumorale nella Pannonia inferiore, non molto lontano da Sirmio (odierna Sremska Mitrovica).

    Come testimoniato dalle sculture che lo raffiguravano, Commodo, come il padre, portava una folta barba, mentre nel film è sempre perfettamente rasato.

    Nella scena del trionfo di Commodo è possibile contare il numero dei soldati stimandolo dal numero di "quadrati". Essendo ogni quadrato composto da 16x25=400 soldati ed essendo rappresentati almeno 50 quadrati, il totale ammonterebbe ad almeno 20.000 uomini, pari a 4 intere legioni. Se da un lato è vero che al tempo di Commodo ormai la regola di portare armi all'interno del Pomerium era un debole residuo di epoche antiche, dall'altro 4 legioni sembrano davvero un eccesso inaccettabile.


    I GIOCHI GLADIATORI

    Come mostrato nel film, i gladiatori erano schiavi, ma anche uomini ammirati e ossequiati, che in tal caso godevano di condizioni privilegiate e dell'accesso alle attrazioni più prestigiose della civiltà romana. Ogni gladiatore aveva la facoltà di ritirarsi dall'incontro a propria discrezione. Inoltre, nel momento in cui uno dei duellanti prevaleva sull'altro, la folla esprimeva effettivamente il proprio volere circa la sorte dello sconfitto. L'ultima parola spettava all'imperatore, ma raramente questi ne decretava l'esecuzione: in tal caso, infatti, era tenuto a pagare un consistente risarcimento. Il gladiatore prossimo alla morte a causa di ferite gravi esponeva coraggiosamente il petto al vincitore.

    Nell'antichità, il gesto dell'imperatore che ordinava la morte dello sconfitto non era il pollice abbassato (Pollice verso): era invece il pollice alzato, simbolo della spada sguainata (il gesto contrario, vale a dire richiudere il pollice nel proprio pugno, indica la spada rimessa nel fodero). Sebbene Scott fosse stato informato di questo, ha preferito usare il gesto classico per non confondere gli spettatori.

    In uno dei combattimenti nel Colosseo, mentre Massimo affronta un erculeo gallico, alcuni schiavi fanno uscire, dalle grate intorno all'arena e tenendole al guinzaglio con delle catene, delle tigri che tentano di azzannare i due: questo tipo di combattimento non era tipico dei gladiatori (che combattevano solo tra di loro), bensì dei giochi venatorii: le venationes; inoltre in questi combattimenti venivano usati i leoni, portati a questo scopo in grande quantità dal Nord Africa, non le tigri.

    Nella scena della distribuzione del pane all'inizio dei giochi non ci si può riferire alla celebre frase "panem et circenses", dove è errato interpretarla come desiderio del popolo, ma la frase era riferita ai depositi portuali nell'odierna Libia e Tunisia, da dove partivano le navi cariche di grano e animali per i giochi circensi. Il popolo non gridava "A morte" ma "Jugula" (Tagliagli la gola), sistema rapido per porre fine al gladiatore sconfitto. Spesso però, se questo si difendeva bene e con valore, veniva risparmiato.

    In uno degli epici scontri ambientati nel Colosseo, nell'arena fanno la loro comparsa anche balestre a ripetizione, che non esistevano. Nel primo scontro quando un carro si ribalta, se si fa passare la sequenza al rallentatore si vede chiaramente una bombola verde di aria compressa completa di valvola, pressostato e manometro utilizzata per gli effetti speciali.


    IL COLOSSEO

    Nel film si indica la famosa arena con il nome di "Colosseo", ma tale denominazione risalirebbe all'XI secolo. In precedenza era chiamato "Anfiteatro Flavio". Tale aspetto è tuttora controverso. In età medioevale aveva quasi 80.000 posti e non 50.000. Dopo incendi e terremoti fu utilizzato come arena fino al IV secolo e poi come cimitero e in seguito ci andarono ad abitare disadattati e barboni.

    ARCHITETTURE DI ROMA

    Nella visione aerea di Roma sono riconoscibili la basilica di Massenzio e l'arco di Costantino, entrambe edificate nel IV secolo d.C.,[12] quindi più di un secolo dopo l'epoca di Marco Aurelio.

    Nelle panoramiche appaiono inoltre cupole proprie dell'architettura rinascimentale e successiva, simili a quelle di Sant'Andrea della Valle o di Santa Maria di Loreto, nei pressi del Vittoriano e della Colonna traiana.

    Nella scena del trionfo di Commodo appare quello che dovrebbe essere il Foro, di dimensioni enormi e completamente diverso dalla realtà.

    ALTRE

    Nessun Romano si sarebbe mai tatuato, pratica ritenuta barbara. Tanto meno SPQR, che non aveva l'accezione di slogan romano come inteso oggi.

    Nella battaglia iniziale viene menzionato l'inferno; mentre nella religione romana si parlava di regno dell'Ade o inferi.

    I senatori, i generali e i personaggi illustri si salutavano chiamandoli solo per nome proprio - Ave Caio, Ave Massimo, Ave Giulio-, e non anteponendo il titolo - Ave Senatore Caio, Ave Generale Massimo, Ave Tribuno Giulio.

    La provincia dello "Zucchabar", in cui sono ambientate le prime battaglie tra gladiatori prima che i personaggi confluiscano a Roma, non è mai esistita. In verità Zuccabar era una piccola cittadina situata nella provincia romana della Mauretania Cesarensis, odierna Algeria settentrionale mediterranea. Sorgeva lungo la lunghissima strada romana che collegava Tingis (Tangeri in Marocco, che era la provincia della Mauretania Tingitania) fino a Cartagine, attuale Tunisi in Tunisia. Zucchabar era posta a sud della costiera città di Cesarea (città di fondazione romana) mentre Zucchabar era di probabili origini numide, infatti verso est, lungo la strada che arrivava fino a Cartagine sorgeva Cirta, la capitale del regno numida ancestrale, alleato dei romani fin dagli albori della repubblica e acerrimo nemico di Cartagine (la terza guerra punica si ebbe, in un certo senso, grazie a loro).


    COLONNA SONORA

    Il brano Now We Are Free, tema culminante della colonna sonora, è interpretato dalla cantante australiana Lisa Gerrard e non dall'irlandese Enya, come ritenuto erroneamente. La canzone, scritta dal compositore Hans Zimmer, ha ottenuto una candidatura al Premio Oscar. Il tema è stato per anni usato per la pubblicità di una nota marca italiana di biscotti malgrado sia un canto funebre. Nel secondo CD della colonna sonora, pubblicato sulla scia del successo dell'album originale, sono incluse due inedite versioni remix del brano.
     
    .
  15. mauro255
     
    .

    User deleted





    FIGHT CLUB

    Titolo originale: Fight Club
    Lingua originale: inglese
    Paese: Stati Uniti
    Anno: 1999
    Durata: 139 min

    Regia: David Fincher
    Soggetto: Chuck Palahniuk (romanzo)
    Sceneggiatura: Jim Uhls
    Produttore: Art Linson, Ross Grayson Bell, Ceán Chaffin
    Produttore esecutivo: Arnon Milchan

    Interpreti e Personaggi:

    Edward Norton: Voce narrante
    Brad Pitt: Tyler Durden
    Helena Bonham Carter: Marla Singer
    Meat Loaf: Robert "Bob" Paulson
    Jared Leto: Faccia d'Angelo
    Zach Grenier: Richard Chesler
    David Andrews: Thomas
    Rachel Singer: Chloe
    Tim De Zarn: Ispettore Bird
    Ezra Buzzington: Ispettore Dent
    David Lee Smith: Walter
    Eion Bailey: Ricky
    Evan Mirand: Steph
    Thom Gossom Jr.: Detective Stern
    Peter Iacangelo: Lou
    Joon B. Kim: Raymond K. Hessel

    Fotografia: Jeff Cronenweth
    Montaggio: James Haygood
    Effetti speciali: Rob Bottin
    Musiche: Dust Brothers
    Scenografia: Alex McDowell

    Premi: Empire Awards 2000: miglior attrice britannica (Helena Bonham Carter), Online Film Critics Society Awards 2001: miglior DVD, .Total Film Magazine Award 2005: The Greatest Film of our Lifetime.


    « Signori, benvenuti al Fight Club.
    Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club.
    Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club.
    Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine del combattimento.
    Quarta regola: si combatte solo due per volta.
    Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi.
    Sesta regola: niente camicia, niente scarpe.
    Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario.
    Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club... dovete combattere! »
    (Tyler Durden)

    Fight Club è un film del 1999, diretto da David Fincher, basato sull'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk. Il film è sceneggiato da Jim Uhls, prodotto da Art Linson e Arnon Milchan e distribuito dalla 20th Century Fox.

    Il film offre una visione altamente critica del consumismo e dell'alienazione dell'uomo moderno.

    TRAMA


    Il protagonista (Edward Norton), consulente di una grande assicurazione, è il prototipo dello yuppie frustrato dalla vita moderna: insonne, ansioso, ipocondriaco, stordito dal jet lag, trova un'apparente calma solo frequentando gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili. In questo modo incontra anche Marla Singer (Helena Bonham Carter), che finge come lui di avere gravi problemi pur di incontrare persone e approfittare di tazze di caffè gratis. Durante i suoi viaggi di lavoro, il protagonista fa la conoscenza di Tyler Durden (Brad Pitt), uno strano venditore di saponi, che lo ospiterà nella sua casa fatiscente, coinvolgendolo nella nascita del primo Fight Club, un circolo segreto i cui appartenenti lottano nel segno della correttezza tra "fratelli"; "La prima regola del Fight Club è: non parlare mai del Fight Club". I due pian piano entrano in simbiosi (frequentano pure la stessa donna, Marla) e radunano nuovi e numerosi adepti. Lo sviluppo dei Fight Club comincia quindi ad essere autonomo, con ramificazioni in molte città degli Stati Uniti che seguono un visionario progetto politico-anarchico di avversione al sistema. Tale indirizzo culmina nella creazione di un gruppo sovversivo e nel concepimento di un fantomatico Progetto Mayhem di stampo eco-terrorista. La follia di "Tyler", però, a questo punto diviene incontrollabile.....

    COLONNA SONORA

    A partire dal 24 giugno 2003 è stato pubblicato l'album Fight Club: Original Motion Picture Score dei Dust Brothers.
    La canzone che fa da sottofondo all'ultima scena del film e ai titoli di coda è Where Is My Mind?, hit dei Pixies.

    La pellicola fu un vero e proprio fiasco al botteghino, riscuotendo invece un crescente e sotterraneo successo in home video, fino a diventare un cult movie tra gli appassionati.

    MESSAGGI SUBLIMINALI

    Nella pellicola sono inseriti molti messaggi subliminali. All'inizio del film in parecchi fotogrammi compaiono sagome di Tyler Durden, vestito nello stesso modo della scena all'aeroporto (fotogrammi dei minuti 3:56, 06:02, 07:15, 12:05). Esattamente come nella pellicola a cui lavora Tyler durante il suo lavoro di proiezionista, dove fa scherzi al pubblico in sala montando fugaci scene pornografiche, verrà montato lo stesso fotogramma alla fine del film nel lampo dell'esplosione dei palazzi, fotogramma in cui appare un pene (02:10:39).
    Inoltre compaiono fotogrammi parziali contenenti la figura di Tyler Durden/Brad Pitt. È da notare che questi fotogrammi subliminali appaiono solo nei momenti in cui il protagonista (non nominato e interpretato da Edward Norton) non riesce a dormire: quando inizia a frequentare i gruppi di sostegno, i fotogrammi subliminali spariscono, mentre quando Marla Singer (Helena Bonham Carter) si fa viva ritornano.
    Infine all'inizio del film, quando Edward Norton segue Marla nel vicolo, si può notare, bloccando la scena nell'angolo in basso a destra, un'immagine di Brad Pitt.

    CURIOSITA'

    Edward Norton e Brad Pitt hanno dovuto imparare a fabbricare sapone.
    Nel film Mr. & Mrs. Smith, dove recita Brad Pitt, il ragazzo rapito indossa una maglietta sulla quale è disegnato il sapone di Paper Street.
     
    .
173 replies since 15/10/2009, 18:42   9832 views
  Share  
.