"Voi che per li occhi mi passaste 'l core"

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    Il Signore Di Labyrinth

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    Carissimi lettori, in questo mio elaborato cercherò di proporvi un tema che tanto avete vicino e che ha alimentato l'animo di ogni uomo e donna nel corso dei secoli: l'AMORE.
    Ma non voglio presentarvelo solo ed esclusivamente con parole flautate e mielose, non sarei onesto nei miei e nei vostri confronti.
    Prima di tutto vi riporto, di seguito, una poesia di un poeta stilnovista fiorentino, Guido Cavalcanti, nato nel 1259 circa:

    Voi che per li occhi mi passaste 'l core
    e destaste la mente che dormia,
    guardate a l'angosciosa vita mia,
    che sospirando la distrugge Amore

    E' vèn tagliando di sì gran valore,
    che' deboletti spiriti van via:
    riman figura sol en segnoria
    e voce alquanta, che parla dolore.

    Questa vertù d'amor che m'ha disfatto
    da' vostr'occhi gentil' presta si mosse:
    un dardo mi gittò dentro dal fianco.

    Sì giunse ritto 'l colpo al primo tratto,
    che l'anima tremando si riscosse
    veggendo morto 'l cor nel lato manco



    Da un punto di vista specificamente tecnico possiamo dire che si tratta di un sonetto formato da due quartine e da due terzine finali.
    Ma la cosa che ci dovrebbe colpire molto è la tematica: l'AMORE GUERRIERO.
    Quanti illustri poeti e artisti hanno celebrato l'amore come elevazione massima del proprio Io?
    E invece, il nostro caro Cavalcanti esce dagli schemi mentali della società del suo tempo, non vede nella donna un essere in grado di elevare l'innamorato.
    L'amore di Cavalcanti è un sentimento guerriero, un sentimento che non ha pietà e indebolisce fino a distruggere dentro.
    Lo sguardo (gli occhi) della donna, un topos letterario tipico della poesia del tempo, non ha una funzione positiva e di assoluta grandezza spirituale ma diventa, invece, un'arma che trafigge il povero cuore del poeta che non puà far altro che sospirare, come una persona al culmine della sua esistenza.
    Il cuore, luogo in cui risiedono i sentimenti più reconditi dell'aimo umano, viene trafitto e lentamente muore, ritrovandosi in un oblio di non ritorno.
    Queste parole, miei cari lettori, sono ancora presenti tra noi, giovani o meno giovani, e le respiriamo ogni giorno.
    Quante volte si è delusi per amore? Quante volte non riusciamo a sorridere perchè vediamo che l'animo non riesce a sorreggere un tale peso? Potrò sembrare un pazzo, ma sono convinto che in molte xose, se non in tutte, ci sia una parte positiva e una negatività e sicuramente l'amore le presenta entrambe.
    Quante volte sono state rovinate delle amicizie profonde e veramente forti per uns follia d'amore? Non voglio risposte, ma desidero solo sentire il sospirare di tutti coloro che ogni giorno sono tristi ma continuano a lottare...
    Una mia insegnante, un giorno, mi disse che bisogna sempre essere ottimisti delle proprie azioni, anche se consapevoli che non sempre queste si rivelano nostre alleate.
    Mi disse che anche lei era andata avanti, nonostante le tempeste della vita quotidiana, lottando con tutte le sue forze per portare dentro di sè degli ideali! Ideali di giustizia e verità, perchè solo questi rimangono dentro di noi!
    Anche le delusioni d'amore ci devono rafforzare, paradossalmente, e devono renderci protagonisti del nostro presente e del nostro futuro, perchè il passato già siamo noi!
    Forse Cavalcanti si è arreso, pensando che non vi è via d'uscita da un sentimento che può presentarsi solo in un modo negativo e distruttivo, o invece vuole mandare un messaggio profondo: quello di non arrendersi mai perchè, altrimenti. diventiamo come quell'uomo che si vede trafitto il cuore e sospira solamente per far comprendere che ancora vive, in pessime condizioni, ma vive!
    Ho sempre paragonato la vita ad una nave, guidata da tutti noi che ne siamo i capitani principali.
    Ogni nave sceglie la propria rotta, che può avere zone di mare tranquillo o punti di tempesta.
    Avvolte ci sentiamo schiacciati da questo mare che ci circonda, che vorrebbe sempre farci affondare, ma dobbiamo tenerci ben saldi al nostro timone e andare avanti.
    Voglio ringraziare tutti coloro che mi stanno vicino, perchè l'alleanza fa la forza e ci aiuta a non sentirci mai soli, ma soprattutto ringrazio due persone in particolare che mi hanno sostenuto sempre da quando sono entrato nel liceo e mi hanno fatto vedere la loro amicizia profonda nei miei confronti.
    Non ho altro da aggiungere, se non consigliare a tutti di non lasciarsi sopraffare e di vedere nell'amicizia e anche nell'amore dei punti di forza per la propria esistenza, perchè forse era anche questo il desiderio profondo dell'illustre Guido Cavalcanti.
     
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0 replies since 4/12/2010, 19:44   1129 views
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