Un addio lirico

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    Il Signore Di Labyrinth

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    Questo brano preso dalla Divina Commedia recitata in teatro è, come direbbe la critica letteraria, un vero e proprio "ADDIO LIRICO", ovvero un "addio" pieno di angoscia, timore, felicità mista a tristezza... Un "addio" simile sarà costruito ad hoc da Alessandro Manzoni, nell'Ottocento e dunque a molti secoli di distanza dalla Divina Commedia dantesca, quando descriverà lo stato d'animo interiore della protagonista femminile dei Promessi Sposi per eccellenza, Lucia, che dovrà abbandonare i "dolci" monti del Lago di Como per fuggire dalla furia di Don Rodrigo, nemico giurato, e dei suoi seguaci, i Bravi...

    Ma ritornando al nostro Dante, questo brano musicato è tratto dal Canto XXX del Purgatorio... nel momento in cui il "Sommo Poeta" incontra la sua amata Beatrice che lo attende per farlo salire in Paradiso... A questo punto il povero Virgilio non può ascendere in cielo perchè è un' anima confinata nel cerchio dell'Inferno più alto,ovvero in quello degli spiriti dei poeti latini che non hanno ricevuto il battesimo e che quindi, privi di colpa, non possono vedere e assaporare l'Amore di Dio...
    Il tutto segue quasi un climax ascendente, ovvero un tono sempre più lirico, perchè si assiste alla gioia interiore che Dante presenta per aver incontrato la amata Beatrice, ma uno sconforto lo smuove... un pianto maligno che non trova pace nemmeno con Dio... lasciare Virgilio significa lasciare la "RAGIONE UMANA" per immergersi completamente nell'inspiegabile "TEOLOGIA" paradisiaca...

    L'Addio a Virgilio non è una condizione facile... lo stesso Virgilio, in questo brano musicato, canta "come un bambino ti ho preso per mano, ti ho guidato nelle tenebre, tra le fiamme nere del tenebroso mondo del dolore"... ma continua... "ora tu sei libero, ora non temi più il tuo cuore... ecco il Sole ti illumina, puoi salire SENZA ME!"...
    Sono parole davvero commoventi che toccano il cuore... i veri versi del Canto XXX del Purgatorio hanno la stessa intensità emotiva, ma sono privi di una base musicale di fondo che magari agevola la trasmissione emotiva...

    Analizzando le parole: "il guidare nelle tenebre, tra le fiamme nere del tenebroso mondo del dolore" è una parafrasi dell'Inferno;
    "come un bambino ti ho preso per mano"... ecco, qui c'è sicuramente implicito il rapporto "padre-figlio" che si viene ad instaurare tra il poeta latino e il poeta medievale... Virgilio, infatti, ha assunto un ruolo di "padre" per la coscienza impaurita del povero Dante, salvandolo dalle belve del "peccato" della selva oscura e conducendolo negli abissi dell'Inferno doloroso...
    "Il Sole ti illumina"... bè è un chiaro riferimento alla luce di Dio che si manifesta nella persona di Beatrice, raffigurata come la "SOMMA DOTTORA DI TEOLOGIA", colei che schiaccia la stessa ragione quasi illuminista, ante litteram, per imporre con fermezza una luce che viene dal cuore... dal sentimento... dalla fede!
    "Puoi salire SENZA ME!"...è una parte molto struggente e delicata... sembrerebbe detta con assoluta convinzione, ma in realtà lo stesso Virgilio sente dentro il proprio essere il peso di non poter ascendere alla visione di Dio, tra i santi e i beati, e guarda a Dante come lo specchio di se stesso... come il "contenitore" di una parte della sua anima che può giungere a Dio, ugualmente....

    Ora, buon ascolto e per qualunque domanda o chiarimento scrivete pure sotto e vi risponderò ;)



    Ah complimenti al compositore e maestro Marco Frisina per aver dato un ulteriore respiro ad un'opera, la Divina Commedia, che già di suo vive e respira nei secoli.
     
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0 replies since 2/7/2011, 11:16   65 views
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